regione italiana a statuto speciale
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Sicilia
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Sito del turismo
Sito istituzionale

Sicilia è una regione insulare italiana.

Da sapere

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L'agricoltura è la risorsa principale dell'economia siciliana. Sulle zone pianeggianti si coltivano soprattutto alberi d'agrumi e di ulivo mentre su alcune zone collinari per lo più il frumento, poi la vite, le mandorle, i fagioli, i pomodori e altri ortaggi. Il turismo quale risorsa è ancora in via di sviluppo nelle regioni non costiere. La produzione ittica della Sicilia costituisce circa un quarto della produzione italiana. I diversi complessi industriali a Siracusa, Augusta e Gela, sono destinati all'industria petrolchimica.

Cenni geografici

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Mappa della Sicilia

La Sicilia è l'isola più grande del mare Mediterraneo e la regione più estesa d'Italia. L'isola è separata dalla terraferma dallo stretto di Messina. La sua terra è nera di lava sul versante orientale, bianca dal sale sul versante occidentale, gialla dal grano sul versante meridionale e verde dai boschi sul versante settentrionale.

Gran parte della superficie e costituita da terreno collinare (61,4%) che si eleva dai 150 ai 580 metri s.l.m. e in piccola parte da terreno di pianura (14,2%). La superficie costituita da terreno montagnoso (24,4%) con le catene montuose delle Madonie e dei Nebrodi al nord, è dominata nella parte orientale dal vulcano più attivo d'Europa; l'Etna, che con i suoi 3350 metri d'altezza sovrasta l'intera Sicilia orientale.

  • Coste e litorali:
  • Le coste orientali del Versante ionico da Torre Faro nel Messinese a nordest, il Catanese al centro est, sino Capo d. Correnti nel Siracusano a sud ha una costa varia; strette spiagge di ghiaia fin quasi a Taormina e fra la foce del fiume Alcantara e Riposto; frastagliata verso sud, con insenature e baie come quella di Giardini Naxos; laviche come ad Acireale, e di aspre scogliere basaltiche fino a Catania. L'ampio golfo di Catania presenta una spiaggia di sabbia dorata, ma al suo termine la costa riprende ad essere rocciosa con una serie di insenature tra cui quello di Brucoli. Quindi l'ampia baia di Augusta, che ospita il più grande porto commerciale della Sicilia, e il golfo di Siracusa nel quale la costa riprende ad essere sabbiosa fino quasi a Capo Passero.
  • Le coste settentrionali del Versante tirrenico alte e rocciose, con frequenti ed ampie insenature, come i golfi di Castellammare del Golfo, di Palermo, di Termini Imerese, di Patti, di Milazzo e molti altri minori che ospitano ampie spiagge coperte di finissima sabbia.
  • Le coste del Versante meridionale è generalmente sabbioso ed uniforme nella parte centrale formata dal golfo più vasto della regione, il golfo di Gela, mentre si presenta più vario nel ragusano e nel tratto agrigentino e trapanese con la parte centrale affacciata sul canale di Sicilia che la separa dalle coste della Tunisia.

Flora e fauna

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Specie di alberi che crescono nelle zone collinari e montuose sono ginepri, faggi e querce, sughero, pini e castagni. In Sicilia poche sono le rimanenti forme di animali selvatici, quali alcune specie di avvoltoi.

Quando andare

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La Sicilia ha un clima generalmente mediterraneo con lunghe estati calde e secche e brevi inverni miti e in molte località tiepidi. Fanno però eccezione gli altipiani interni e i rilievi, in cui l'influsso benefico del clima mediterraneo si riduce sensibilmente. A questi si aggiungono molte località sulla costa meridionale, che possiedono un clima semi-arido. Detto questo, facendo eccezione di eventuali eccessi di calore estivo, ogni stagione dell'anno è adatta per un viaggio in Sicilia.

Il clima siciliano e caldo e asciutto d'estate, ma meno afoso lungo le coste. Le località nell’entroterra sono talvolta soggette a veri e propri periodi di siccità estrema con giorni in cui in termometro raggiunge anche regolarmente i 45° C nella sezione meridionale (il record Europeo di 48,5°C fu registrato proprio a Catenanuova, in provincia di Enna) che è la zona più arida dell'isola. Gli inverni sono i più tiepidi d’Europa, con temperature diurne sopra ai 20 gradi molto frequenti rispetto agli standard Europei. Queste peculiarità rendono la Sicilia una meta ideale per chi cerca il sole d’inverno senza volersi allontanare troppo.

Le precipitazioni in estate sono estremamente rare. I mesi più piovosi sono in autunno e inverno, tra novembre e febbraio, ove in alcune località può piovere sino a portare i fiumi in piena a un regime torrentizio, provocando anche alluvioni. Alcune zone restano però molto aride anche nei mesi invernali, soprattutto nella provincia di Agrigento, che gode di un clima semi-arido. La quantità media delle precipitazioni varia dunque in modo considerevole in base alla disposizione dei rilievi. Sulla maggior parte dell'isola cadono tra gli 400 e i 700 mm di pioggia all'anno. Nella sezione meridionale in alcune località si hanno meno di 400 mm di pioggia all'anno, ad esempio a Lampedusa, che ha un clima particolarmente desertico. Nella sezione settentrionale dei monti Nebrodi, che è l'area più piovosa, ne cadono circa 1.300 mm all'anno.

Una caratteristica interessante è la presenza dello scirocco, un vento caldo e polveroso proveniente dal deserto nordafricano. Nel suo percorso attraverso il mediterraneo lo scirocco può caricarsi in modo notevole di umidità e così causare piogge.

Se in piena estate le alte temperature possono limitare la possibilità di fare escursioni o visitare le aree archeologiche nelle ore calde, di inverno è molto più probabile avere buone temperature diurne attorno ai 20 gradi. Da ricordare però che le abitazioni siciliane, eccetto quelle montane, sono in genere poco attrezzate per le basse temperature, pertanto sarà molto probabile percepire le case non adeguatamente riscaldate. Per chi soggiorna nei periodi invernali è sempre consigliabile minirsi di indumenti relativamente caldi per le ore notturne.

Cenni storici

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Aree di interesse delle antiche popolazioni della Sicilia

La storia variegata dell'isola spiega la molteplicità di tesori d'arte e monumenti architettonici provenienti da diverse culture. Grazie al suo clima favorevole la Sicilia era già abitata sin dalla preistoria, dagli Elimi (nella parte più occidentale), dai Sicani (nel centro) e dai Siculi (ad oriente).

Mappa delle colonie e delle subcolonie greche in Sicilia

Nell'VIII secolo a.C. iniziò una fase di colonizzazione dell'isola da parte dei Fenici e dai Cartaginesi che dalla capitale Cartagine conquistarono la parte sud-occidentale dell'isola. Ciò innescherà delle guerre distruttive con i Greci, che sulla costa occidentale intorno alle prime colonie di Naxos e Siracusa, Selinunte, Agrigento ecc. avviarono un processo di ellenizzazione dell'isola cacciando le popolazioni autoctone. In questa ascesa il tiranno Dionisio di Siracusa emerse vittorioso nelle guerre greco-puniche.

Del periodo greco rimangono a tutt'oggi tantissime testimonianze, in particolare gli antichi templi nella Valle dei Templi ad Agrigento, le rovine dell'antica città di Segesta (dove si trovano un tempio e un teatro) e l'acropoli di Selinunte. Ai greci si deve inoltre l'antico nome della Sicilia, che era chiamata "Trinacria", cioè "isola a tre punte", per via della sua particolare conformazione geografica. Dei cartaginesi rimangono alcuni resti a Palermo (che venne fondata dai punici intorno al 734 a.C.), Mozia e Solunto. Saranno inoltre i Fenici ad avviare la tradizionale attività di estrazione delle saline di Trapani.

Durante la prima guerra punica tra l'Impero Romano e i Cartaginesi, Siracusa che nel frattempo si era inimicata Roma cadde nel 212 a.C. spianando la strada per la nascita del dominio romano sull'isola di cui restano importanti monumenti a Catania (il foro romano, l'Odeon romano e alcune terme), a Siracusa (anfiteatro, catacombe e bagni romani), a Taormina (teatro antico) e a Tindari (mura, teatro greco e basilica romana).

Con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente giunsero nell'isola i Vandali (440-493) prima e gli Erulo-ostrogoti (493-555) poi. Nel VI secolo la Sicilia passò ai bizantini (535-963) di cui restano moltissimi esempi di chiese e abitazioni rupestri in varie parti dell’isola.

L'assedio di Messina da parte degli Arabi (1040)

Il dominio arabo inizia dalla parte occidentale dell'isola dal 827 con un processo di progressiva e lenta espansione nell'isola fino alla totale conquista. Palermo divenne la capitale del califfato di Sicilia e per questa ragione è la città che più di tutte esprime questa radice identitaria. Nell'isola invece permangono molti lasciti toponomastici di molte città (Caltanissetta, Mazara, Alcamo, ecc.) e nei vocaboli del dialetto siciliano.

La conquista di Messina da parte di Ruggero I intorno al 1060, determinò l'inizio della fine del dominio arabo sull'isola che cessò solamente nel 1091. Ruggero I e gli altri re normanni creeranno un regno illuminato e tollerante che sfrutterà le migliori risorse arabe, ebraiche e latine per costruire edifici impareggiabili: la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Cappella Palatina, il Palazzo dei Normanni e il Palazzo della Cuba a Palermo. Ne sono inoltre testimonianza le diverse iscrizioni a quattro lingue in uso all'epoca.

Per ragioni di eredità, la Sicilia passerà poi sotto il dominio di Federico II von Hohenstaufen nel 1194 che aprirà l'epoca sveva nell'isola e il prolungarsi di un periodo di grande splendore e tolleranza fino al 1266. In questo contesto culturalmente ricco prenderà piede la Scuola poetica siciliana che secondo molti storici rappresenta il primo vero abbozzo di lingua volgare italiana.

Carlo d'Angiò prese il controllo della Sicilia nel 1268, l'impopolare regno francese degli Angioni governò sull'isola fino al 1282 facendo scoppiare un'insurrezione passata alla storia come vespri siciliani che aprirono le porte al regno degli Aragonesi fino al 1516. Quindi giunsero gli spagnoli durante il quale regno avvenne il tragico evento del terremoto del Val di Noto nel 1693 che distrusse il sud-est della Sicilia determinando una ricostruzione di intere città in stile barocco siciliano.

Nel 1713 gli spagnoli cedettero lo scettro ai piemontesi per pochi anni, fino al 1720 quando giunsero gli Austriaci fino al 1734. A succedersi fu quindi il lungo regno dei Borbone che unificò la Sicilia al Regno di Napoli col Regno delle due Sicilie.

L'evento che modificò per sempre le sorti dell'isola fu il famoso sbarco delle "Camicie rosse" di Garibaldi nel 1861 a Marsala che dopo aver conquistato l'isola unificarono l'Italia nel Regno d'Italia. Le vicende di quei giorni sono narrate magistralmente nel famoso romanzo di Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo. I primi anni di unificazione furono travagliati per l'isola che impoveritasi ulteriormente divenne un terreno fertile per il brigantaggio e le ribellioni dei Fasci siciliani. L'ordine giunse solo con l'instaurazione del regime fascista che però trascinò l'isola nella Seconda Guerra Mondiale divenendo un campo di battaglia nel 1943 con lo degli Alleati sulla costa meridionale tra Gela e Siracusa dove venne anche siglato l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel 1946 l'isola ottenne lo statuto speciale con un proprio parlamento e un'assemblea regionale.

Lingue parlate

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La maggior parte dei siciliani è bilingue, parlando sia il sicilianu (siciliano in italiano) nelle le sue forme dialettali regionali, sia l'italiano. Il siciliano non è una lingua derivata dall'italiano, ma - al pari di questa - direttamente dal latino volgare. Quando i siciliani comunicano in dialetto, le loro conversazioni sono disseminate di centinaia di parole arabe del siciliano attuale, molte delle quali riguardano l'agricoltura o i nomi di località. Ma allo stesso modo avviene con gli altri termini di derivazione francese e spagnola, usati spesso nel dialetto senza conoscere realmente la provenienza.

La presenza di molti immigrati dalle sponde dell'Africa fa si che nelle località a maggiore concentrazione come avviene ad esempio a Mazara del Vallo, sia diffuso l'arabo o il tunisino. A Piana degli Albanesi e in alcuni paesi vicini è diffuso storicamente l'albanese tra le poche persone che ancora lo parlano.

Cultura e tradizioni

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La mafia
Salvatore Riina

Quando si parla di Sicilia è inevitabile non accennare al problema della mafia. Al di là delle ragioni storiche e politiche che hanno determinato la nascita e il proliferare di questo fenomeno resta un dato di fatto: per quanto non visibile la mafia continua ad essere presente in Sicilia. Ciò non significa che essa costituisca necessariamente un pericolo per il turista o il cittadino comune. La mafia non uccide come un tempo ma condiziona la politica e l'economia.

Parlare di mafia con un siciliano è a volte complicato, in genere è sempre conveniente farlo con siciliani con una mentalità aperta e con un'adeguata istruzione. Con altri può essere considerato un argomento fastidioso, che ferisce persino nell'orgoglio. In ambiti più ambigui si possono avere persino delle risposte inattese se non di minimizzarne la gravità.

L'elemento arabo è tra quelli che influenza maggiormente molte delle tradizioni gastronomiche e della religione cristiana in Sicilia. Ciò è anche presente nella cantilena di certi venditori nei mercati di Palermo o Catania, oppure nell'uso del saluto col bacio sulla guancia tra uomini. Sicuramente una tra le migliori descrizioni del carattere dei siciliani l'ha data Guy de Maupassant quando scriveva:

«Nel siciliano, si trova già molto dell'arabo. Egli possiede la gravità di movimento, benché tenga dall'italiano una grande vivacità di mente. Il suo orgoglio natìo, il suo amore per i titoli, la natura della sua fierezza e persino i tratti del viso lo avvicinano anzi più allo spagnolo che all'italiano. Tuttavia, quel che suscita sempre, non appena si mette piede in Sicilia, l'impressione profonda dell'oriente, è il timbro della voce, l'intonazione nasale dei banditori per le strade. La si ritrova ovunque, la nota acuta dell'arabo, quella nota che sembra scendere dalla fronte nella gola, mentre, nel nord, sale dal petto alla bocca. E la cantilena trascinata, monotona e morbida, sentita di sfuggita dalla porta aperta di una casa, è proprio la stessa, col ritmo e con l'accento, di quella cantata dal cavaliere vestito di bianco che guida i viaggiatori attraverso i grandi spazi spogli del deserto.»

Il siciliano, forse in misura maggiore rispetto al resto d'Italia gesticola parecchio nel parlare.

Una delle espressioni tipicamente siciliane è l'utilizzo della parola minchia che oltre ad indicare l'elemento sessuale maschile è comunemente un intercalare di stupore, apprezzamento, gioia, paura disprezzo o meraviglia. A volte viene anche utilizzato il "mii..." a inizio frase il cui significato è il medesimo. Chiaramente non è una parola elegante, ma comunque fa parte ormai dell'uso comune.

Un aspetto che potrebbe spiazzare il turista che entri in contatto di amicizia con dei siciliani è la tendenza di questi a offrire qualcosa, in genere un pranzo, una cena o un caffè in funzione del piacere avuto durante l'incontro. Di regola si accetta ringraziando con e si ricambia alla prima occasione. Non è strano inoltre che tra uomini ci si saluti con un bacio sulla guancia, questa abitudine che può sembrare strana è probabilmente un retaggio arabo e non ha alcuna connotazione sessuale, tutt'altro è un segno di amicizia e rispetto.

In base al livello culturale e famigliare, i siciliani mostrano un comportamento e delle opinioni sociali differenti. Se le persone istruite mostrano delle aperture e un senso critico anche per gli aspetti più controversi della propria identità (ad esempio l'argomento della mafia o della inciviltà di certi contesti), dall'altro si trovano persone molto ambigue e a tratti poco chiare nelle loro intenzioni. Questi ultimi sono parecchio allergici alle regole, pretendono di avere sempre ragione specie se hanno torto, per questa ragione è inutile pensare di ottenere comprensione.

Letture suggerite

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Un ottimo interprete degli aspetti culturali della Sicilia è sicuramente Gesualdo Bufalino di cui, a parte i romanzi si suggerisce la lettura dei saggi:

  • Museo d'ombre, Palermo: Sellerio, 1982.
  • Cento sicilie, antologia di testi a cura di Nunzio Zago, La Nuova Italia, 1993.
  • Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa.
  • Viaggio in Sicilia, Sigma edizioni, 1998 di Guy de Maupassant.

I romanzi di Leonardo Sciascia sono un classico a cui non si può derogare ma si suggerisce anche il saggio La corda pazza. Scrittori e cose della Sicilia, Torino, Einaudi, 1970. Saggi sulla Sicilia:

  • Santi Correnti, Breve storia della Sicilia dalle origini ai giorni nostri , Newton, Roma 1996 (2002) ISBN 88-7983-511-4
  • Michele Amari, Storia dei musulmani di Sicilia, nuova ed. annotata da C. A. Nallino, Catania, Romeo Prampolini, 3 voll. (in 5 tomi), 1933-39.
  • Denis Mack Smith, Storia della Sicilia medioevale e moderna, Laterza, Roma-Bari, 1976
  • Salvo Di Matteo, Viaggiatori stranieri in Sicilia dagli Arabi alla seconda metà del XX secolo, 2 voll., ISSPE, 2000
  • Giuseppe Pitré, Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane, 25 volumi, (ristampa anast.) Arnaldo Forni editore, 1981
  • Salvatore Spoto, Sicilia antica, Newton & Compton Editori, Roma, ISBN 88-8289-750-8

Territori e mete turistiche

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L'area sicula, che ebbe nell'antichità il nome di Trinacria, può essere suddivisa nei seguenti territori e le loro regioni di interesse turistico:

Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
      Sicilia occidentale La Sicilia occidentale è costituita dall'Agrigentino affacciato sul mare di Sicilia e canale di Sicilia che lo separa dalle coste della Tunisia, dal Palermitano affacciato sul basso Tirreno e dal Trapanese che si affaccia sul canale di Sicilia e su parte del golfo di Castellammare che si apre sul versante tirrenico. Il territorio, della Sicilia occidentale, corrisponde all'incirca all'antico vallo Iqlīm di Mazara istituito nel periodo arabo.
      Sicilia nordorientale La Sicilia nordorientale è costituita dal Catanese con il vasto golfo di Catania sul litorale ionico, dall'Ennese, dal Messinese che è il punto più vicino e d'entrata dalla penisola italiana. Il territorio, della Sicilia nordorientale, corrisponde all'incirca all'antico vallo Iqlīm di Dimnasc istituito nel periodo arabo.
      Sicilia sudorientale La Sicilia sudorientale è costituita dal Ragusano, il vasto Golfo di Gela sul litorale meridionale e dal Siracusano. Il territorio della Sicilia sudorientale corrisponde all'incirca all'antico vallo Iqlīm di Noto istituito nel periodo arabo.

Centri urbani

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Cefalù

Nella Sicilia occidentale la fascia maggiormente urbanizzata è quella costiera tirrenica dell'area nord, tra Termini Imerese e Carini e quella costiera occidentale, nella zona compresa tra i comuni di Trapani e Mazara del Vallo; poco popolato l'entroterra montuoso e la zona meridionale.

Nella Sicilia orientale, la fascia maggiormente urbanizzata, è quella costiera ionica dell'area centro nordorientale, tra Messina e Catania e quella costiera tirrenica, a nord, con un'alta densità abitativa e spesso senza soluzione di continuità tra comune e comune; mentre è poco popolata nella zona centrale in direzione di Enna e nell'area della Piana di Catania. Attorno alla città di Catania è presente il più vasto e popoloso fenomeno di conurbazione della Sicilia, con un unico agglomerato urbano di circa 730.000 abitanti. La zona sudorientale invece presenta la caratteristica di avere grossi centri abitati ma distanziati l'uno dall'altro. Ciò è in parte attribuibile alla conformazione morfologica del territorio ed in parte a motivazioni storiche; la zona a sud, infatti, essendo esposta nei secoli passati alle continue incursioni piratesche presenta scarsi esempi di abitati costieri essendo invece tutti i grossi centri verso l'interno ed in posizione lontana dalla costa.

Isole della Sicilia
  • Palermo  unesco Il palpitante capoluogo è noto per la sua storia, cultura, architettura e gastronomia, consolidate negli ultimi 2.700 anni. Recentemente è stata insignita del titolo di patrimonio mondiale dell'UNESCO.
  • Agrigento  unesco Sulla costa sud, è particolarmente nota per la Valle dei Templi, un patrimonio mondiale dell'UNESCO.
  • Catania  unesco Movimentata città universitaria e centro economico, ideale per la vita notturna. Ottima base per le visite all'Etna, anch'esso un patrimonio dell'UNESCO.
  • Gela Una delle più importanti antiche città greche, centro archeologico e località balneare sulla costa sud.
  • Marsala Con un interessante museo e sede del famoso omonimo vino.
  • Messina Movimentata città e principale collegamento con la terraferma.
  • Ragusa  unesco Imponente architettura barocca protetta dall'UNESCO.
  • Siracusa  unesco Suggestivo centro storico per lo più basato sulla piccola isola di Ortigia e le rovine greche patrimonio dell'UNESCO.
  • Trapani Attraente città e punto d'accesso per Erice, Pantelleria e le isole Egadi.
  • Caltagirone Città famosa per la ceramica e il bel centro storico

Altre destinazioni

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Il vulcano Etna durante un'eruzione

La Sicilia presenta una notevole quantità di parchi con caratteristiche diverse ottimi per fare escursioni o attività all'aperto. Essendo il loro numero notevole si riportano in questo articolo solo quelli a rilevanza regionale rimandando agli articoli sui territori e le aree specifiche dell'isola per un elenco più capillare.

Isole

Parchi della Sicilia


Come arrivare

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In aereo

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Cartina delle aerostazioni in Sicilia

In Sicilia ci sono 6 aeroporti di cui i due maggiori sono quello di Palermo Punta Raisi e Catania Fontanarossa. Quest'ultimo ha una maggiore vocazione turistica essendo un polo (hub) low cost e riferimento per diversi operatori charter. L'aeroporto di Trapani ha un discreto traffico low cost e continentale, numeri minori di destinazioni per Comiso ancora in fase di sviluppo, mentre le due isole di Lampedusa e Pantelleria sono destinate al mero traffico di collegamento con l'isola maggiore e a voli turistici stagionali. Se la destinazione è Messina, le isole Eolie o comunque il tratto di costa nord orientale dell'isola bisogna tenere in considerazione anche l'aeroporto dello Stretto (Reggio Calabria).

Scali alternativi

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In nave

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In treno

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Rete ferroviaria della Sicilia

Trenitalia collega le principali città italiane da e verso la Sicilia tramite InterCity ed InterCity Notte imbarcati su apposite navi a Villa San Giovanni, con approdo alla stazione di Messina Marittima (o viceversa); le rotte da lì proseguono tipicamente per Catania - Siracusa e Palermo (o vi originano per essere unificate, in caso di corse verso il Nord).

In autobus

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Gli autobus che collegano la Sicilia al continente sono più affidabili e il mercato delle compagnie è più variegato. Recentemente si è aggiunto l'arrivo di Flixbus che sta creando una forte concorrenza rispetto agli attori tradizionali. Molte compagnie collegano le principali città con: Roma, Napoli e alcune città del nord. Vi sono persino autobus che viaggiano in Romania e negli stati dell'est Europa.

Dalle principali città italiane da e verso la Sicilia competono anche diverse aziende con i loro automezzi/corriere.

Come spostarsi

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In aereo

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Gli unici collegamenti aerei interni sono con Lampedusa e Pantelleria da Palermo, Trapani e Catania.

In auto

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La rete stradale interna dell'isola è un totale disastro. Come segnalato della sezione Sicurezza di questa pagina molte strade dell'entroterra sono segnate dal problema delle frane, dalla chiusura di ponti e da croniche carenze manutentive. Il problema risiede nei problemi di bilancio regionali e nel caos legato al tentativo di eliminare le provincie regionali che ha portato al caos nei servizi essenziali tra cui quello della viabilità. L'utilizzo dell'auto per spostarsi è senza dubbio essenziale, visti i problemi e i limiti dei servizi pubblici, ma su certe tratte non turistiche le difficoltà possono essere croniche. In tutti gli altri casi, lungo le principali mete turistiche il guidatore medio non incontrerà difficoltà insormontabili, le autostrade salvano moltissimo dai problemi anche se le restrizioni di carreggiata e i cantieri eterni sono frequenti.

Il metodo più semplice per spostarsi rapidamente all'interno della città e in Sicilia è l'autonoleggio. Sono diverse le compagnie di noleggio presenti all'aeroporto (Avis, Hertz, Europcar);

Cartina delle autostrade in Sicilia

Autostrade

  • La autostrada A18 tronco Messina - Catania, che collega le due maggiori città della Sicilia nordorientale. L'uso di questa autostrada, con una lunghezza totale di 76,8 chilometri, è a pagamento.
Centri principali attraversati: Taormina, Giarre, Acireale.
  • La autostrada A18 tronco Siracusa - Scicli, che collega Siracusa con alcuni dei maggiori centri della sua provincia. L'uso di questa autostrada è gratuito.
Centri principali attraversati: Avola, Noto, Rosolini, Ispica, Pozzallo e Scicli/Modica.
  • La autostrada A19 Palermo - Catania, è il tratto autostradale che collega le città siciliane più grandi. L'uso di questa autostrada, con una lunghezza totale di 193 chilometri, è gratuito.
Centri principali attraversati: Le provincie di Palermo, Caltanissetta, Enna e Catania. E’ il punto di accesso per i centri montani delle Madonie e per Cefalù, per le Zone Industriali di Termini Imerese, con l’annesso scalo portuale, e Dittaino.
  • La autostrada A20 Palermo - Messina. Percorrendo questo tratto autostradale, si ha un panorama bello della costa tirrenica. L'uso di questa autostrada, con una lunghezza totale di 215 chilometri, è a pagamento.

Centri principali attraversati: Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Capo d'Orlando, Sant'Agata di Militello, Cefalù, Termini Imerese e Bagheria.

  • La autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo, e la diramazione Alcamo - Trapani, entrambe senza caselli, collegano il capoluogo con la parte occidentale della regione. L'uso di questa autostrada è gratuito.
Centri principali attraversati: Alcamo, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Mazara del Vallo.
  • La autostrada ACT-SR Catania - Siracusa. Collega il RA 15 (tangenziale di Catania) all'uscita Augusta - Villasmundo della SS114 Orientale Sicula dove senza soluzione di continuità prosegue con caratteristiche autostradali fino all'autostrada Siracusa - Gela (A 18). L'uso di questa autostrada, con una lunghezza totale di 25 chilometri, è gratuito.
Centri principali attraversati: Lentini - Carlentini.
  • Il raccordo autostradale RA15 di Catania, più conosciuto come tangenziale di Catania, è un asse autostradale tangente la città di Catania, ad ovest della città. È gestito dall'ANAS ed è parte dell'itinerario europeo E 45. L'uso di questo raccordo autostradale, con una lunghezza totale di 24 chilometri, è gratuito.
Permette la circonvallazione del centro urbano di Catania, mettendo in comunicazione l'autostrada A 18 per Messina con l'autostrada A 19 per Palermo e l'autostrada per Siracusa, oltre a diverse strade statali della Sicilia nordorientale.

In nave

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In treno

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I collegamenti via treno sono lenti e spesso la frequenza dei convogli è eccessivamente diradata, da Palermo a Messina circa tre ore e mezzo, tre da Catania a Palermo. Inoltre in molti comuni potrebbe essere difficoltoso raggiungere dalla stazione il centro per carenze nei servizi pubblici locali. Per non parlare del famoso collegamento tra Siracusa e Trapani che tra coincidenze e fermate assomma circa 13 ore di viaggio!

I collegamenti avvengono con i treni di Trenitalia i cui servizi sono molto migliorati, seppur in generale si soffre la vetustà della rete e la cattiva organizzazione. SPesso le stazioni sono di piccole dimensioni e i servizi per l'utente sono ridotti all'essenziale.

Sono molto utili i collegamenti tra i comuni etnei con la Circumetnea.

In autobus

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In una regione dove i collegamenti ferroviari sono notoriamente scarsi e lenti è inevitabile la presenza dei servizi bus. Le compagnie principali che collegano le città dell'isola sono:

  • Azienda Siciliana Trasporti - la compagnia regionale di trasporti, copre molte località anche quelle più remote dell'isola, tuttavia il servizio è scadente. Spesso le corse hanno tempi lunghissimi a causa delle troppe fermate e il sito internet oltre ad essere solo in italiano non è minimamente intuitivo. Non è neanche possibile acquistare online i biglietti.
  • SAIS - opera nel catanese
  • Autoservizi Salemi - opera prevalentemente nella zona del trapanese
  • Interbus, Etna Trasporti, Segesta Autolinee, Sicilbus - opera prevalentemente nella zona orientale della Sicilia.

Molte di queste aziende posseggono autobus vecchi, non c'è wifi e a volte acquistare il biglietto in anticipo non è semplice. Tuttavia si può sempre acquistare a bordo, anche se con una leggera maggiorazione. Inoltre, in assenza di un vero regime di concorrenza (i treni non costituiscono un "pericolo" e le compagnie operano da decenni in regime di semi-monopolio) gli standard sono inferiori rispetto alle compagnie europee e spesso non è garantita la puntualità. Nelle fermate non è da escludere che gli orari siano sbiaditi o che non siano aggiornati.

Discorso a parte sono i collegamenti urbani, dove ogni comune ha una realtà diversa perché a volte vi operano compagnie municipalizzate altre volte subentra l'AST (che è sempre la scelta peggiore). Se nel primo caso i servizi possono essere accettabili, seppur gli standard di puntualità, organizzazione e parco bus è sempre inferiore alle realtà del nord Italia, laddove è presente AST il servizio è assolutamente inefficiente e inaffidabile.

In bicicletta

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Per approfondire, vedi: Cicloturismo in Sicilia.

Per quanto la Sicilia non abbia adeguate strutture per il cicloturismo, vi è una piccola percentuale di viaggiatori che decide di affrontare il viaggio in bicicletta. Questo tipo di viaggio è sicuramente molto bello, perché la varietà di paesaggi ma soprattutto la possibilità di trovare strade secondarie a basso traffico è concreta. Vi sono inoltre diversi parchi e aree naturali da incrociare. L’unico problema è l’assenza di adeguate piste ciclabili, cartellonistica e percorsi ampiamente divulgati. Su internet ci sono diversi suggerimenti riguardo agli itinerari. Alcuni di essi possono essere consultati qui.

Trenitalia consente il trasporto della bici con il treno gratuitamente nei treni adibiti allo scopo. Per il trasporto di almeno 10 bici è necessario contattare prima Trenitalia a questo indirizzo: direzione.sicilia@trenitalia.it.

Non esiste un servizio di trasporto bicicletta tramite bus.

Cosa vedere

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La Sicilia vanta un buon numero di propri siti nominati dall'Unesco fra i Patrimoni mondiali dell'Umanità  unesco.

Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento Fondata come colonia greca nel VI secolo a.C., Agrigento divenne una delle città più importanti del mondo mediterraneo. La sua supremazia e orgoglio sono dimostrate dai resti dei magnifici templi dorici che dominano l'antica città, molti dei quali si trovano ancora intatti in quelli che oggi sono campi e frutteti. Aree scavate selezionate gettano luce sulle tarde città ellenistiche e romane e le pratiche di sepoltura dei suoi primi abitanti cristiani.
Villa romana del Casale, presso Piazza Armerina Lo sfruttamento romano della campagna è simboleggiato dalla Villa Romana del Casale (in Sicilia), al centro della grande tenuta su cui si basava l'economia rurale dell'Impero d'Occidente. La villa è uno dei più lussuosi esempi del suo genere. È particolarmente degna di nota per la ricchezza e la qualità dei mosaici che decorano quasi ogni stanza; sono i migliori mosaici in situ in qualsiasi parte del mondo romano.
Isole Eolie Le Isole Eolie detengono un record eccezionale di origine e distruzione vulcanica dell'isola, e fenomeni vulcanici in corso. Studiate almeno dal XVIII secolo, le isole hanno fornito alla scienza della vulcanologia esempi di due tipi di eruzione (vulcaniane e stromboliane) e, quindi, hanno un posto di rilievo nella formazione dei geologi per più di 200 anni. Il sito continua ad arricchire il campo della vulcanologia.
Città tardo barocche della Val di Noto Le otto città della Sicilia sud-orientale: Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli, sono state tutte ricostruite dopo il 1693 o accanto città esistenti al momento del terremoto che ha avuto luogo in quell'anno. Esse rappresentano un notevole impegno collettivo, eseguito con successo ad un alto livello di realizzazione architettonico e artistico. Mantenere all'interno dello stile tardo barocco dell'epoca, raffigurano anche le innovazioni distintive urbanistica ed edilizia urbana.
Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica Il sito si compone di due elementi separati, contenente vestigia importanti di epoca greca e romana: la Necropoli di Pantalica contiene oltre 5.000 tombe scavate nella roccia vicino ad aperte cave di pietra, la maggior parte delle quali risalenti al XIII a VII secolo a.C. Nella zona figurano anche vestigia di epoca bizantina, in particolare i fondamenti dell'Anaktoron (Palazzo del Principe). L'altra parte della proprietà, l'antica Siracusa, comprende il nucleo di fondazione della città come Ortigia dai Greci di Corinto nel VIII secolo a.C. Il sito della città, che Cicerone descrisse come "la più grande città greca e la più bella di tutte", conserva vestigia come il Tempio di Atena (V secolo a.C., in seguito trasformato in una cattedrale), un teatro greco, un anfiteatro romano, un forte e altro. Molti resti testimoniano la travagliata storia della Sicilia, dai Bizantini ai Borboni, intervallati con gli arabo-musulmani, i Normanni, Federico II di Hohenstaufen (1197-1250), gli Aragonesi e il Regno delle Due Sicilie. L'antica Siracusa offre una testimonianza unica per lo sviluppo della civiltà mediterranea in oltre tre millenni.
Monte Etna Questo è un sito iconico che comprende 19.237 ettari disabitati sulla parte più alta del Monte Etna, sulla costa orientale della Sicilia. L'Etna è la montagna più alta tra le isole del Mediterraneo e lo stratovulcano più attivo nel mondo. La storia eruttiva del vulcano può essere fatta risalire a 500.000 anni e almeno 2.700 anni di questa attività sono stati documentati. L'attività eruttiva quasi ininterrotta del Monte Etna continua a influenzare vulcanologia, geofisica e altre discipline scientifiche della Terra. Il vulcano supporta anche importanti ecosistemi terrestri compresi flora e fauna endemiche e la sua attività lo rende un laboratorio naturale per lo studio dei processi ecologici e biologici. La vasta e accessibile gamma di funzioni vulcaniche come crateri sommitali, coni di cenere, colate di lava e la depressione Valle del Bove hanno reso il sito una destinazione privilegiata per la ricerca e l'istruzione.
Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale Situata sulla costa settentrionale della Sicilia, l'area arabo-normanna di Palermo comprende una serie di nove strutture civili e religiose di epoca del regno normanno di Sicilia (1130-1194): due palazzi, tre chiese, una cattedrale, un ponte, così come le cattedrali di Cefalù e Monreale. Unico il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina. Collettivamente, essi sono un esempio di un sincretismo socio-culturale tra le culture occidentali, islamiche e bizantine dell'isola che ha dato origine a nuovi concetti di spazio, struttura e decorazione. Compaiono inoltre testimonianze della feconda convivenza di persone di diverse origini e religioni (musulmani, bizantini, latini, ebrei, lombardi e francesi).

La Sicilia è una terra ricca di paesaggi naturali unici, attrazioni turistiche di grande valore, ma soprattutto è ricca di preziose testimonianze storiche ed archeologiche; oltre ai siti Patrimonio dell'Umanità sopra elencati vanta molte altre attrattive, tra cui:

  • Il tempio e il teatro greco di Segesta antica città fondata dagli Elimi
  • Teatro greco di Taormina
  • Le rovine dei templi di Selinunte
  • Il Satiro danzante a Mazara del Vallo
  • Il Giovinetto di Mothia (Mozia)

E paesaggistico-naturali:

Si ricorda che ogni prima domenica del mese tutti i musei e le aree archeologiche di proprietà della Regione Sicilia osserveranno l'apertura gratuita.

Itinerari

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La Sicilia, ha tre promontori che la dividono e per questo era anticamente chiamata Trinacria: Capo Peloro, Capo Lilibeo e Capo Passero.

Versante ionico

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Il versante ionico si può considerare compreso da Capo Peloro (Messina) a Capo Passero, quindi supponendo di partire proprio da Messina verso sud, si incontreranno le seguenti località (tra parentesi i km percorsi): Taormina (52 km), l'Etna, Costa dei Ciclopi (85 km che comprende Acireale, Aci Trezza, Aci Castello), Catania (96 km), Augusta (144 km), Siracusa (162 km), Cassibile (168 km), Avola (178 km), Noto (188 km) e Pachino (207 km).

In questa zone si può percorrere parte dell'itinerario alla scoperta dei castelli e costruzioni federiciane.

Versante tirrenico

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Sempre partendo da Messina si incontrano Milazzo, Capo d'Orlando, Santo Stefano di Camastra, Cefalù, Termini Imerese, Bagheria, Palermo, Terrasini, Castellammare del Golfo, San Vito lo Capo, Custonaci, Trapani e Marsala.

Tra Tusa e Santo Stefano di Camastra è possibile seguire il percorso artistico monumentale Fiumara d'arte.

Versante meridionale

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Da Capo Lilibeo (Marsala) si scende verso Mazara del Vallo, Sciacca, Porto Empedocle (con Agrigento), Licata, Gela, Santa Croce di Camerina, Pozzallo e Portopalo di Capo Passero.

Nel ragusano e nei dintorni si può seguire, per gli appassionati della fiction, l'Itinerario del commissario Montalbano. Dal nisseno all'agrigentino la Strada degli scrittori che si sviluppa lungo la SS640 tra Caltanissetta e Porto Empedocle. Dall'agrigentino al palermitano c'è l'Itinerario di Santa Rosalia.


Cosa fare

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La Sicilia offre parecchie possibilità di svago e divertimento. La maggior parte dei turisti vengono in Sicilia per la bellezza del mare e le coste. La scelta è davvero notevole e per ogni esigenza. Si può fare il bagno nei lidi, all’interno delle riserve oppure nei luoghi meno famosi e più isolati come le spiagge del versante mediterraneo.


Scivoli nel parco acquatico di Etnaland
  • Parchi acquatici e divertimenti:
    • Etnaland a Belpasso (Catania)
    • Acqua Verde a Cefalù (Palermo)
    • Parcallario avventura a Buccheri, parco per arrampicate su funi e alberi.
    • Nebrodi Adventure Park
    • ParcoMuseo Jalari
  • Corsi didattici, escursioni e visite guidate offerte dalle sedi regionali di SiciliAntica (l'Associazione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali) di Caltanissetta, che promuove la conoscenza e valorizzazione del territorio siciliano e dei reperti storici e archeologici sull'Isola.

Parco dei Monti Sicani

Si possono visitare i Parchi regionali e le riserve orientate con la possibilità di scoprire i molteplici aspetti della flora e della fauna isolana. Ampia scelta per effettuare l’escursionismo in montagna o nelle colline, essendo il territorio parecchio montuoso. In questo elenco vengono segnalati quelli più importanti:

Eventi e feste

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Elenco delle feste religiose e degli eventi della Sicilia.

DataFestivitàNote
Terza domenicagennaioFesta di Sant'Antonio abateA San Marco d'Alunzio
3-5febbraioFesta di Sant'AgataFesteggiata a Catania
febbraio-marzoCarnevaleImportanti feste ad Acireale, Misterbianco, Sciacca, Castellana Sicula, Palazzolo Acreide.
Ultimo venerdìmarzoFesta del Crocifisso di AracoeliA San Marco d'Alunzio, processione con gli incappucciati Babbaluti.
marzo-aprileSettimana SantaCelebrazioni i tutte le città dell'isola, per dettagli vedi sotto.
23aprileFesta di San GiorgioA Modica e Ragusa
Prima domenica maggioSanta Lucia delle quaglieSiracusa
maggio-luglioRappresentazioni classicheTeatro greco di Siracusa
2giugnoGiornata medioevaleA San Marco d'Alunzio
metàgiugnoA tutto volumeManifestazione di libri e letteratura a Ragusa
9luglioFesta di San PancrazioA Taormina
10-15luglioFesta di Santa RosaliaFesteggiata a Palermo
31luglioFesta dei Santi Marco e NicolaFesta patronale di San Marco d'Alunzio
luglioOrtigia Film FestivalA Siracusa
2agostoFesta di San BasilioA San Marco d'Alunzio ha luogo la processione con torce di basilico.
12,13 e 14agostoPalio dei NormanniA Piazza Armerina
15 agostoFesta dell'AssunzioneA Siracusa, San Marco d'Alunzio
metà agostoPalio del mareA Siracusa
settembreCous cous festA San Vito lo Capo
13 e 20 dicembre Festa di Santa Lucia Festeggiata a Siracusa


Riti della Settimana Santa

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Variceddra della Cattura di Cristo a Caltanissetta

Tra gli eventi degni di nota spiccano le celebrazioni della Settimana Santa che si svolgono in quasi tutte le città dell'isola ma che mostrano delle particolarità. A Caltanissetta il giovedì Santo c’è la processione delle sedici Vare, dei fercoli che rappresentano scene della Passione di Gesù e le stazioni della Via Crucis.

Processione a Trapani

A Palermo si tengono ben 38 processioni in svariati quartieri della città legate a diverse confraternite.

Nella Processione dei Misteri di Trapani vi sono 20 gruppi scultorei (Misteri), portati in processione dalle 14 del Venerdì santo per concludersi, oltre ventiquattro ore dopo, con una pausa notturna, il Sabato santo. Questa celebrazione ha assunto negli anni un importante valore culturale.

Processione degli incappucciati a Enna
Giudeo di San Fratello

A Enna si svolge uno dei più suggestivi riti. Il Venerdì santo sfilano circa 3.000 confrati incappucciati, che portano i fercoli del Cristo morto e della Madonna Addolorata lungo il percorso delle vie del centro sulle note di diverse marce funebri.

La Festa dei Giudei di San Fratello si caratterizza per la presenza dei "Giudei", gruppi di persone che scorrazzano per il borgo suonando trombe, indossando un'uniforme colorata e disturbando le manifestazioni religiose, senza però profferire parola. Impersonano dei demoni allegri e chiassosi e sul loro significato gli studiosi hanno fatto varie ipotesi. Sciascia vi ha visto una sorta di rovesciamento sociale in cui gli oppressi si fingono oppressori.

A Prizzi i riti sono accompagnati dal Ballo dei diavoli che cercano di ostacolare l'incontro tra la Madonna e Gesù risorto e vengono poi scacciati dagli angeli.

Infine a San Biagio Platani vengono costruiti singolari archi di canne di bambù e altre piante del genere. In questa occasione vengono venduti anche caratteristici souvenir di pane.

A tavola

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Particolarmente ricca è la gastronomia siciliana, che, data la grandezza dell'isola può differire da zona a zona. Si può notare anche in questo campo, come nell'architettura e nei toponimi, l'influenza della dominazione araba. Tipica è infatti la preparazione del cous cous alla trapanese, propria della costa occidentale. Per gli amanti di tale piatto, è immancabile l'appuntamento al "Cous Cous Festival", che si svolge ogni anno nella città balneare San Vito Lo Capo.

Molto utilizzato il cibo di strada, di cui gli esempi più caratteristici sono il "pane e panelle", con una frittella di farina di ceci a farcire un panino (tipicamente la "mafalda"); il "pani ca' meusa": panino stavolta ripieno di milza, condito tradizionalmente con limone, pepe e caciocavallo. E ancora le "arancine", timballi di riso bollito in forma di sfera o di cono, ripieni con carne, prosciutto o spinaci, senza escludere spazio alla fantasia, e successivamente fritti. In alcuni luoghi della Sicilia lontani dal capoluogo vengono chiamate al maschile "arancini". Molto gettonato a Palermo anche lo "sfincione", un piatto molto gustoso simile alla pizza ma dall'impasto più alto e soffice, ricoperto da mollica, pomodoro, cipolla, sarde salate e caciocavallo.

Inimitabili i dolci (cannoli, cassate) che utilizzano molto la ricotta e/o la pasta di mandorle, oltre ai canditi di frutta. La pasta di mandorle è inoltre l'ingrediente della cosiddetta "frutta di marturana", piccoli dolcetti che imitano la frutta nelle forme e nei colori, spesso raggiungendo un incredibile realismo.

Nell'ambito della gelateria, sono da gustare le freschissime granite al limone, servite tradizionalmente assieme alla "brioscia".

A Modica e nella Provincia di Ragusa in generale è molto famoso il Cioccolato di Modica. La particolarità di questo cioccolato consiste nella sua lavorazione secondo un antico metodo inca tale da renderlo diverso rispetto al cioccolato comune. Il sapore è granuloso ed è spesso preparato con molteplici varianti come gli agrumi o la frutta.

Bevande

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La Sicilia è famosa per la vasta produzione di vini di cui il più famoso è il Nero d'Avola, il Fuoco dell'Etna, ma anche i vini dolci come il Passito di Pantelleria, la Malvasia e il Marsala. L'unico vino siculo che ha ricevuto il riconoscimento DOCG è Cerasuolo di Vittoria, ma sono molti i vini DOC: Alcamo, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Delia Nivolelli, Eloro, Erice, Etna, Faro, Malvasia delle Lipari, Mamertino di Milazzo, Marsala, Menfi, Monreale, Noto, Pantelleria, Riesi, Salaparuta, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Sciacca, Sicilia, Siracusa e Vittoria.

Sicurezza

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Perché tanta spazzatura?

Un aspetto che colpisce il turista è la presenza di molta spazzatura in diverse città dell'isola, soprattutto in quelle più grandi e in molte zone extraurbane o lungo le strade. Sacchetti dell'immondizia, mobili o cassonetti ricolmi sono un triste spettacolo che deturpa diversi punti dell'isola. Le ragioni sono molteplici, se in molti casi ciò è dovuto a carenze nei servizi di raccolta e ad una raccolta differenziata che stenta a partire, in tantissimi casi ciò è dipeso dall'incuria e da scarso senso civico di molti cittadini e che si manifesta anche nell'apparente assenza di regole in altri aspetti quotidiani.

La Sicilia ha degli abitanti molto calorosi e socievoli, bisogna adottare i normali comportamenti che un turista deve esercitare per evitare di essere vittima di un crimine, non visitare zone malfamate e usare sempre il buonsenso (vedi sotto).

L'Etna non è assolutamente un pericolo ed è costantemente monitorata dall'istituto nazionale di vulcanologia

Guidare in Sicilia è sempre molto complicato per chi non è abituato ad un traffico caotico e disordinato. Le regole stradali sono facilmente trasgredite e l'assenza di controlli sistematici da parte dei vigili urbani e della polizia consente fin troppe infrazioni. Non sarà difficile riscontrare automobilisti che passano col rosso, ragazzi senza casco e parcheggi impossibili. Specie nelle grandi città, dove il grado di prepotenza e stress è molto elevato, le regole sono un palliativo tanto da suggerire sempre la massima prudenza. Se si incappa in un automobilista prepotente, o in un soggetto maleducato con cui scatta un alterco e di cui si comprende subito il basso livello culturale è sempre meglio evitare lo scontro. Alcuni di questi soggetti potrebbero andare in escandescenze per un nonnulla rovinandovi la vacanza.

Scippi e rapine

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È bene camminare con gli occhi aperti a causa della possibilità di subire rapine o scippi, tale rischio è più alto nelle grandi città (soprattutto Palermo e Catania), mentre per molte piccole città e nell'interno il rischio di essere derubati è pressoché nullo. Se non si è in gruppo, si consiglia di prestare sempre attenzione e di evitare di avventurarsi in zone isolate o stradine buie o strette, soprattutto durante la notte. Prima di partire, può essere utile informarsi con amici del luogo se nella città che si vuole frequentare ci sono zone a più alto rischio e, se sì, quali. Tuttavia va detto che gli stereotipi sulla criminalità, ma soprattutto sulla mafia, sono molto diffusi e sono spesso un'esagerazione. La Sicilia non è più pericolosa di quanto possa essere la Lombardia o altre regioni.

Allagamenti

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Qualora si viaggi in autunno o in inverno, in Sicilia è alta la possibilità di piogge torrenziali particolarmente concentrate (bombe d'acqua). Molte città, soprattutto i grandi centri urbani non sono adeguatamente attrezzati a ricevere grandi quantità d'acqua piovana, inoltre succede spesso che la manutenzione delle caditoie è scarsa oppure mancante, ciò determina l'insorgenza di gravi allagamenti in strade periferiche o in quartieri decentrati tanto da far diramare delle allerte meteo da parte della Protezione Civile in base ai comuni. Pertanto si raccomanda in questi casi di considerare le difficoltà di circolazione che possono insorgere nonché il rischio di rimanere bloccati in una zona di allagamento. Si consiglia sempre di informarsi sulla percorribilità delle strade e sui rischi potenziali.

Una strada in dissesto in provincia di Palermo

Coloro che viaggiano in auto percorrendo le strade secondarie dell'entroterra devono necessariamente considerare le disastrose condizioni della viabilità interna. Diverse arterie di collegamento delle zone montane sono soggette a frane che hanno coinvolto anche certi tratti delle corrispondenti strade statali. Molto peggiore la situazione nelle strade provinciali che mostrano visibili segni della deformazione del manto con improvvisi avvallamenti o l'assenza di asfalto per diversi metri. Questi pericoli sono spesso mal segnalati o addirittura privi di segnalazione. Si raccomanda agli automobilisti che percorrono le strade interne di procedere sempre con velocità moderata per evitare di danneggiare l'auto o di finire fuori strada. In caso di forti piogge si sconsiglia di evitare le strade più esposte.

Tutte le altre strade dell'isola, soprattutto quelle costiere, non presentano alcun pericolo. I collegamenti sono generalmente buoni salvo riscontrare, a volte, una segnaletica orizzontale poco leggibile o quasi del tutto cancellata.

Viaggiatrici sole

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La Sicilia è un posto tranquillo anche per le donne che viaggiano da sole, tuttavia l’indole degli uomini è quella di un tentativo di approccio (sicuramente più della media italiana), dal complimento simpatico sino ai tentativi di abbordaggio. Soprattutto le donne di altri paesi considerate più “facili” saranno oggetto di maggiori attenzioni. Ma in generale la donna viene rispettata. Se infatti non volete essere disturbate, sarà sufficiente rifiutare o declinare eventuali offerte. Per il resto valgono le normali norme di buonsenso.

In spiaggia è raro il topless, salvo in quelle meno affollate. In ogni caso nessuno avrà da ridire.

Altri progetti

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Regione nazionaleUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per dare un'idea generale sulla regione e offre una descrizione di possibili mete.