Stato di Palestina | |
Localizzazione | |
Stemma e Bandiera | |
Capitale | Ramallah |
---|---|
Governo | Repubblica semipresidenziale |
Valuta | Nuovo siclo israeliano (ILS) |
Superficie | 6.020 km² |
Abitanti | 4 148 000 ab. (2007) |
Lingua | arabo |
Religione | Islam (93%), cristianesimo (6%), altro (1%) (2014) |
Elettricità | 230V/50Hz |
Prefisso | +970 |
TLD | .ps |
Fuso orario | UTC+2 |
ATTENZIONE: Alcuni governi occidentali hanno emesso un avviso contro il viaggio in Palestina, a causa di conflitti armati che possono verificarsi in qualsiasi momento. L'Italia sconsiglia qualsiasi viaggio nella Striscia di Gaza e consiglia prudenza per quelli in Cisgiordania e Gerusalemme. Si registrano lanci di razzi da e verso la Striscia di Gaza e le città a sud di Israele. Essi sono spesso seguiti da attacchi di rappresaglia israeliani. | |
Avvisi turistici governativi
| |
(Ultimo aggiornamento: ottobre 2021) |
Stato di Palestina (دولة فلسطين, Dawlat Filastin), chiamato anche solamente Palestina, è uno Stato del Medio Oriente che confina a ovest, a nord e a sud con l'Israele, a est con la Giordania e a sud-ovest con l'Egitto.
Da sapere
modificaCenni storici
modificaAgli inizi del Novecento, a causa della crescita della giudeofobia in Europa, molti ebrei migrarono nell'attuale Stato di Palestina formando delle colonie ebraiche allora sotto il dominio dell'Impero ottomano. Dopo la Prima guerra mondiale molti ebrei si trasferirono nel territorio del Mandato britannico della Palestina, governato dal Regno Unito per conto della Società delle nazioni. L'aumento delle colonie ebraiche in Palestina creava malcontento tra i palestinesi. Dopo la Seconda guerra mondiale un numero notevole degli ebrei sopravvissuti all'olocausto si trasferì in Palestina con la volontà di fondarci uno Stato. L'ONU decise che la Palestina doveva essere divisa in due Stati, uno palestinese e uno ebraico. Così venne fondato dagli ebrei l'Israele, ma i Paesi arabi erano contrari a ciò e quindi scoppiò la prima guerra arabo-israeliana che fu vinta dall'Israele. Migliaia di palestinesi furono scacciati dalla Palestina e perciò costretti a rifugiarsi in campi profughi del Libano, della Giordania e della Siria. Agli inizi della seconda metà del Novecento l'Israele occupò i territori dell'attuale Stato di Palestina. Nei territori occupati nacquero organizzazioni contro l'occupazione israeliana della Palestina che favorirono azioni di guerriglia e di terrorismo conto l'Israele, il quale rispose con sanguinose rappresaglie.
Lingue parlate
modificaL'arabo è la lingua predominante in Palestina, anche se un dialetto particolare della zona (il palestinese). Vi è un'importante minoranza di parlanti di lingua ebraica, tra cui palestinesi che lavorano solitamente in Israele.
Territori e mete turistiche
modificaCentri urbani
modifica- Betlemme — Città antica molto simile a tante altre in Cisgiordania; ospita luoghi santi cristiani, come la Chiesa della Natività; si tratta di un patrimonio mondiale dell'UNESCO.
- Gaza — La più grande città della Palestina, con 450.000 persone. S'affaccia sul Mediterraneo ed è la capitale amministrativa del Governatorato di Gaza, ma è stata pesantemente danneggiata durante le guerre tra Israele e Hamas.
- Hebron — In questa città sono presenti industrie di vetro e di ceramica; è divisa in due parti, una parte è amministrata dall'Israele, l'altra è invece amministrata dalla Palestina.
- Jenin — La città più settentrionale della Cisgiordania, a soli 26 km da Nazareth.
- Nablus — È considerata la capitale commerciale della Cisgiordania, è nota per il suo centro storico e per il suo commercio di mobili.
- Gerico — La "città più antica del mondo," ed è a circa 400 m sotto il livello del mare.
Come arrivare
modificaIl controllo delle frontiere della Palestina è sotto il controllo d'Israele, che ha anche imposto un blocco aereo, rendendo non operativi i due aeroporti che esistevano; ciò fa sì che l'ingresso si debba fare attraverso alcuni degli Stati di confine.
Il metodo più comune d'entrata è attraverso l'Israele: la maggior parte dei turisti arrivano all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e in seguito si dirigono in taxi o tramite altri mezzi di trasporti terrestri ad uno dei punti di controllo che limitano le zone sotto l'amministrazione palestinese. Da Gerusalemme è semplice raggiungere città vicine come Betlemme e Ramallah, oltre a tour organizzati che attraversano la valle del Giordano vicino al Mar Morto.
Requisiti d'ingresso
modificaI cittadini italiani muniti di passaporto possono rimanere nello Stato di Palestina per 90 giorni senza visto solo per turismo, mentre per altri scopi sarà necessario richiedere il visto in Israele prima dell'ingresso; è comunque necessario essere in regola con i requisiti d'ingresso israeliani, dato che si può entrare quasi esclusivamente dal relativo territorio.
I palestinesi che non hanno la carta di residenza a Gerusalemme non possono entrare nello Stato di Palestina se provengono da aeroporti israeliani per effetto di una legge di quello stato.
In aereo
modificaPer approfondire, vedi: Aeroporti in Israele. |
Nonostante siano riconosciuti 4 aeroporti, di cui uno internazionale, questi sono tutti abbandonati, inagibili o in disuso sin dai primi anni 2000 e quindi si può affermare che non è possibile entrare nello Stato di Palestina sfruttando collegamenti aerei. Esistono però due eliporti nella regione.
- 1 Eliporto di Ramallah (IATA: ZDM) (Ramallah). Si tratta di una pista di atterraggio ricostruita dopo degli attacchi militari dell'esercito di Israele. Qui possono atterrare in contemporanea due elicotteri, principalmente militari e governativi (sia esteri che palestinesi), ed è inoltre presente un mausoleo visitabile. Anche a Gaza era presente un eliporto, ma non è più agibile. L'aeroporto internazinoale attivo più vicino è a Tel Aviv, ma passare comunque da Israele alla Palestina potrebbe rivelarsi molto difficile.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaPer approfondire, vedi: Patrimoni mondiali dell'umanità nello Stato di Palestina. |
Cosa fare
modificaValuta e acquisti
modificaLa valuta nazionale è il Nuovo siclo israeliano (ILS). Qui di seguito i link per conoscere l'attuale cambio con le principali monete mondiali:
(EN) Con Google Finance: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
Con Yahoo! Finance: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
(EN) Con XE.com: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
(EN) Con OANDA.com: | AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD |
Anche se la moneta ufficiale è il nuovo siclo israeliano, ci sono anche altre monete: il dinaro giordano è utilizzato in Cisgiordania, mentre la sterlina egiziana è utilizzata nella Striscia di Gaza. Nelle zone turistiche, i commercianti non hanno problemi ad accettare dollaro od euro. I grandi negozi di souvenir hanno sistemi di carte di credito internazionali.
A tavola
modificaCome in gran parte del Medio Oriente, i piatti più comuni sono il shawarma, i falafel e l'hummus. In tutte le tavole troverete la pita per accompagnare i pasti. In Cisgiordania i pasti sono a base di riso e carne e uno dei piatti più comuni di questa regione è il mansaf, costituito da carne d'agnello, di riso e di yogurt essiccato. La cucina di Gaza è altamente influenzata dalla cucina egiziana (comprendendo l'utilizzo dell'aglio e del peperoncino).
Bevande
modificaL'alcol, come in altri paesi arabi, è difficile da trovare, ma non impossibile (a causa dell'importante minoranza cristiana); la birra Taybeh, i cui proprietari sono cristiani, è l'unica produzione locale.
Infrastrutture turistiche
modificaEventi e feste
modificaSicurezza
modificaPrima di intraprendere un viaggio consultare il sito Viaggiare sicuri della Farnesina per le indicazioni aggiornate sulla sicurezza del Paese.
Il primo pensiero che salta in mente quando bisogna andare in Palestina è la sicurezza: il conflitto tra Israele e Palestina è uno dei più antichi conflitti ancora vigenti nell'attualità. Sebbene il conflitto sia in corso, ci sono periodi di relativa calma e altri di maggiore tensione. Perciò prima di intraprendere un viaggio in Palestina è sempre meglio informarsi.
Situazione sanitaria
modificaRispettare le usanze
modifica- Molte delle attrazioni in Palestina sono legate ai santuari dell'Islam, del Cristianesimo o dell'Ebraismo. Rispettare questi luoghi, parlando con la voce bassa, non interrompendo le preghiere e non indossando vestiti leggeri che possono essere considerati provocatori. In molti luoghi può essere vietato l'ingresso se si è con le spalle nude o pantaloncini, mentre nelle moschee è obbligatorio per le donne coprirsi il capo (o in alcuni casi l'intera faccia).
- L'occupazione israeliana è un tema e vale la pena parlarne con la gente del posto per capire il loro punto di vista. Tuttavia, è meglio evitare di entrare in discussioni su questo argomento; molte persone sono state vittime della guerra e facilmente si possono toccare temi molto delicati.
- Evitare simboli che possono essere associati a Israele. La Stella di David è uno degli emblemi delle Forze di Difesa israeliane e può essere considerato un insulto, se essa viene mostrata durante una visita in Palestina. Allo stesso modo, evitare di guidare le auto con una targa israeliana.
Come restare in contatto
modificaTelefonia
modificaLa compagnia telefonica israeliana Bezeq e la compagnia palestinese Paltel forniscono servizi di comunicazione in Cisgiordania. Molti rivenditori in Cisgiordania offrono telefoni cellulari a noleggio. Le aziende popolari con cui andare sono: Jawwal (utilizzabile solo nei territori palestinesi), Wataniyya (utilizzabile solo nei territori palestinesi) e Cellcom (una società israeliana che può essere utilizzata sia in Israele che nel Territori palestinesi).
I numeri di telefono nei territori palestinesi utilizzano uno dei due prefissi: +970 e +972 , che corrispondono rispettivamente all'Autorità Palestinese e a Israele. Se uno dei codici non funziona per un numero, riprovate utilizzando l'altro.
Tenersi informati
modifica- Al-Quds giornale arabo con sede a Gerusalemme.
Altri progetti
modificaAfghanistan · Arabia Saudita · Bahrain · Bangladesh · Bhutan · Birmania · Brunei · Cambogia · Cina · Corea del Nord · Corea del Sud · Emirati Arabi Uniti · Filippine · Giappone · Giordania · India · Indonesia · Iran · Iraq · Israele · Kirghizistan · Kuwait · Laos · Libano · Maldive · Malesia · Mongolia · Nepal · Oman · Pakistan · Qatar · Singapore · Siria · Sri Lanka · Tagikistan · Thailandia · Timor Est · Turkmenistan · Uzbekistan · Vietnam · Yemen
Stati con riconoscimento limitato: Stato di Palestina · Taiwan
Stati solo fisicamente asiatici[1]: Armenia · Azerbaigian[2] · Cipro · Georgia[2] · Kazakistan · Russia · Turchia
Stati de facto indipendenti: Abcasia[2] · Artsakh · Cipro del Nord · Ossezia del Sud[2]
Dipendenze australiane: Isole Cocos e Keeling · Isola di Natale
Dipendenze britanniche: Akrotiri e Dhekelia[3] · Territorio britannico dell'Oceano Indiano
Stati parzialmente asiatici: Egitto (Sinai) · Grecia (Isole dell'Egeo settentrionale, Dodecaneso) · Russia (Russia asiatica) · Turchia (Turchia asiatica)