L'induismo è la terza religione più presente del mondo dopo il cristianesimo e l'islam. Con una storia che dura da migliaia di anni, è la religione dominante nell'Asia meridionale ed è stata molto influente nel sud-est asiatico, condividendo la sua origine con il buddismo e il giainismo.

L'induismo si è diffuso in molti paesi dagli emigranti dell'Asia meridionale. Sebbene la fede sia stata tradizionalmente meno tendente al proselitismo di molte altre religioni, movimenti moderni come l'International Society for Krishna Consciousness (ISKCON; Hare Krishnas) hanno contribuito a suscitare un crescente interesse per l'induismo nei paesi occidentali dagli anni '60.

A causa della loro superba architettura e del loro valore culturale, molti templi indù sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

Panoramica modifica

«Chi lo sa davvero?
Chi può proclamarlo qui?
Da dove è nata questa creazione?
Gli dei sono venuti dopo, dopo la creazione di questo universo.
Chi sa allora da dove è sorto?
Se la volontà di Dio lo ha creato, o se era muto;
Solo Colui che ne è il sorvegliante nel più alto dei cieli lo sa,
solo Lui lo sa, o forse non lo sa.»

(Rigveda, 10.129.6-7)

Storia modifica

Origini modifica

 
Ahilya Ghat, Varanasi

L'induismo è una tradizione religiosa e spirituale estremamente varia. Non ha fondatore, organo di governo o unico libro sacro, sebbene i Veda (sanscrito: वेद Veda, illuminato. conoscenza) sono considerati dalla maggior parte degli indù i testi religiosi più sacri e più autorevoli. Viene spesso definita non solo una religione, ma uno stile di vita. Gli inizi dell'induismo sono antichi almeno quanto i Veda, i primi dei quali si stima risalgano al 1700 a.C. circa, con tracce della religione trovate nella precedente civiltà della valle dell'Indo, a partire dal 3300 a.C. Molti studiosi ora ritengono che la mitologia vedica dell'induismo si sia originariamente evoluta dalla mitologia proto-indoeuropea, condividendo così un'origine comune con molte mitologie dell'Europa precristiana, come le mitologie greca, romana, celtica, slava e germanica. I Veda e altri testi sacri, tra cui le Upanishad, i Purana e il Mahabharata e I poemi epici del Ramayana sono nell'antica e sacra lingua del sanscrito.

Divinità modifica

 
Brahma secondo una delle iconografie classiche del dio creatore che possiede quattro volti con cui controlla tutto il cosmo e rappresentano l'onniscienza. La cavalcatura di Brama è l'Hamsa, la sapiente gru. Nelle quattro braccia regge un contenitore con l'acqua del fiume Gange; il rosario che raccoglie le perle del tempo; un mestolo e un foglio scritto.

L'induismo è una religione riccamente iconica, che celebra molti dei e dee sotto forma di statue e dipinti, e con musica, danza e poesia. Gli indù credono in un ciclo di nascita, morte e rinascita, corrispondente alla trinità indù di Brahma il creatore, Visnù il conservatore e Siva il distruttore.

  • Brahmā è quella divinità predisposta all'emanazione/creazione dell'universo materiale. Brahma acquisisce quindi quel ruolo che nei testi più antichi è riservato a Prajapati, ma a differenza di quest'ultimo Brahma non è una divinità suprema quanto piuttosto è al servizio di altre divinità considerate supreme. Brahma è consorte della dea Sarasvati e padre dei quattro Kumara e di Daksha. In quanto divinità creatrice dell'universo materiale, luogo da cui ogni esistenza dovrebbe invece "liberarsi", a Brahma non viene riservato un culto particolare; ciononostante, questo dio viene rappresentato in immagini cultuali e il suo nome può essere pronunciato durante i riti religiosi.
    Secondo il mito Brahma dopo essere rimasto per un secolo nell'uovo d'oro, lo rompe fuoriuscendone, creando quindi nella parte superiore dell'uovo il mondo celeste, nella parte inferiore la terra e in mezzo lo spazio, l'etere. Tutto l'universo coincide con l'uovo di Brahma (Brahmanda). Con l'universo Brahma genera i deva, il tempo, gli astri e i pianeti, le terre con i monti, gli oceani, i fiumi, ma anche delle potenze impersonali come l'ascesi (tapas), la parola (vac), il desiderio (kama), gli opposti (caldo-freddo, dharma-adharma, ecc.). E come il Purusha genera l'umanità ripartendola nelle quattro funzioni corrispondenti ai Varna.
 
Rappresentazione tipica di Visnù che cavalca un Garuda e porta nelle quattro braccia un disco (il fuoco), una conchiglia (l'acqua), una mazza (il vento) e una palla (la terra).
  • Visnù è una divinità maschile vedica la figura divina protettrice del mondo e del Dharma e, nella letteratura religiosa post-epica, la volontà di intervenire per proteggere i suoi devoti. Visnù è l' essere supremo che crea, protegge e trasforma l'universo. La sua natura celestiale, e quindi non mondana, è resa dal caratteristico colore della pelle azzurro intenso con cui, successivamente, questa divinità verrà raffigurata e che indica lo spazio etereo. Ogni volta che il mondo è minacciato dal male, dal caos e dalle forze distruttive, Visnù discende sotto forma di un avatar (incarnazione) per ripristinare l'ordine cosmico e proteggere il dharma. I Dashavatara sono i dieci avatar principali (incarnazioni) di Visnù. Di questi dieci, Rama e Krishna sono i più importanti. Nelle rappresentazioni artistiche e devozionali Visnù indossa spesso una corona (kirīṭa mukuṭa, corona regale che lo individua come Cakravartin, "Signore dei mondi"); con le quattro braccia regge i suoi attributi: il disco o ruota (chakra) nel duplice significato di "ruota" solare o del carro celeste che trasporta la divinità solare e di "disco" inteso come arma da lancio (chakram) e quindi con il significato di potere e protezione; la mazza (gadā) che ha il nome di Kaumodakī, l'arma con cui Visnù uccise il demone Gadaa, essa simboleggia anche il potere del tempo che tutto distrugge; la conchiglia (śaṅka, il tritone lucido) è anch'essa un'arma in quanto soffiandoci dentro procura un suono che atterrisce i demoni e li fa fuggire; il fiore di loto (padma) simbolo della divinità solare. Lakshmi è la consorte di Visnù.
     
    Siva nella sua forma Naṭarāja (Re della danza) in una raffigurazione dell'XI secolo
  • Siva è una divinità maschile post vedica divenuto, in età moderna, uno dei culti principali dell'Induismo. Siva accomuna le caratteristiche di molti altri dèi, come Agni, Dio del fuoco, o Indra, Re del pantheon vedico, ma anche un vasto numero di divinità minori e locali connesse con il sesso, la morte e la fertilità. Egli è il più calmo e perfetto tra gli asceti (mahāyogin), ma è anche lo sfrenato e sensuale danzatore cosmico (naṭarāja), colui che, nudo, tenta le mogli degli asceti; è la forza che dissolve e distrugge i mondi, ma anche quella che li rigenera, li preserva e li sostiene; è il genitore che taglia la testa al figlio, ma anche colui che dispensa felicità e benessere spirituale. Siva è stata identificata principalmente con il suo aspetto dissolutivo, e quindi rinnovatore (senza tuttavia dimenticare o trascurare gli altri aspetti). Nella Trimūrti Siva rappresenta la forza che riassorbe i mondi e gli esseri nel Brahman immanifesto, è l'aspetto divino che conclude i cicli duali di vita-morte, per consentire a Brahmā (l'aspetto creativo) di iniziarne degli altri; è anche il Signore che distrugge la separazione tra il Sé individuale (jīvātman) e il Sé universale (Parātman). L'appellativo di "distruttore" non è quindi da intendersi in senso negativo, in quanto tale azione si esplica in realtà contro ciò che ostacola, oppure è un aspetto della necessità stessa degli eventi: non è possibile una creazione senza una precedente distruzione. In netta contrapposizione con il suo aspetto "distruttivo", Siva è anche considerato una delle deità più benefiche tra tutti i Deva del pantheon induista. Numerosissimi sono gli aneddoti mitologici che evidenziano la magnanimità di Siva, aspetto non meno noto e importante di quello distruttivo e rinnovatore. Egli rappresenta il dio amico e generoso, sempre pronto a fornire sostegno e aiuto di qualsiasi natura ai suoi devoti, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Siva è anche chiamato Naṭarāja, il Re della Danza, e molte sono le rappresentazioni che hanno come soggetto il Dio danzante. La più nota è quella di Siva con quattro braccia all'interno di un arco di fuoco. La chioma del Dio è intrecciata e ingioiellata e le ciocche inferiori si sollevano nel vento. Indossa pantaloni aderenti ed è adorno di bracciali, orecchini, anelli, cavigliere e collane; una lunga sciarpa gli ondeggia attorno. Altri tipici attributi possono essere altresì presenti, come il teschio, il cobra, la luna crescente, eccetera. Una delle mani tocca l'arco di fuoco che lo circonda, un'altra indica il nano malvagio schiacciato sotto il suo piede destro; una terza mano regge il tamburo e l'ultima è aperta in un gesto rassicurante; il piede sinistro è sollevato. Parvati è consorte di Siva.
 
Indra sul suo elefante
  • Indra è il signore della folgore e dio del temporale, delle piogge e della magia. Indra è amante delle donne, è nobilmente iracondo ed è solito ubriacarsi prima delle battaglie. Dopo le sue bevute spesso diventa violento e distrugge qualsiasi cosa; nonostante ciò è considerato una divinità saggia e detentrice di connotati positivi: valore, forza e coraggio. E’ il dio guerriero, protettore degli Arii, che guida nelle loro conquiste. La sua figura è gigantesca, ha barba e capelli biondi avvolti in un turbante, e marcia in battaglia su un carro trainato da due cavalli sauri brandendo in mano il vajra ("fulmine" o "diamante"), arma che simboleggia la folgore, oppure la rete d'Indra, simbolo del mago e dell'illusionista. È spesso accompagnato dai Marut, le divinità delle tempeste, e dalle Apsaras, gli spiriti delle nuvole.
 
Agni
  • Agni il dio del fuoco. Rappresenta le forze della luce ed è il signore del luogo della cremazione e del fuoco della foresta; suo è il "calore" generato nelle pratiche yoga. La sua principale manifestazione è "il fuoco che brucia sull'altare dei sacrifici"; brucia i demoni che minacciano di distruggere tali sacrifici ed è un mediatore tra gli dei e gli umani da cui i sacerdoti comprendono molto sulla vita dell'aldilà. In questa divinità persiste anche la concezione di "fuoco universale" che nell'uomo si individua nel calore della digestione (infatti, secondo l'Ayurveda, Agni è il fuoco vitale, che anima tutti i processi biologici, e rappresenta il metabolismo digestivo) e nel moto animico della collera e del "bruciante pensiero". È raffigurato in forma di uomo rosso con due teste, quattro braccia e tre gambe, occhi scuri e fiamme che gli fuoriescono dalla bocca, sempre a cavallo di un ariete (infatti, da Agni deriva il segno zodiacale dell'Ariete, che è appunto un segno di fuoco). Nelle mani sorregge gli strumenti per ravvivare il fuoco, e il cucchiaio dei sacrifici. Secondo altre rappresentazioni, il suo aspetto è caratterizzato da sette lingue e capelli di fuoco oppure da un corpo dorato, denti possenti, mille corna e mille occhi.
 
Ganesha
  • Ganesha il dio dalla faccia di elefante. Figlio primogenito di Sìva e Pārvati, viene raffigurato con una testa di elefante provvista di una sola zanna, ventre pronunciato e quattro braccia, mentre cavalca o viene servito da un topo, suo veicolo. Spesso è rappresentato seduto, con una gamba sollevata da terra e ripiegata sull'altra, nella posizione della Lalitasana. Tipicamente, il suo nome è preceduto dal titolo di rispetto induista, Śrī. Egli rappresenta il perfetto equilibrio tra energia maschile (Shiva) e femminile (Shakti), ovvero tra forza e dolcezza, tra potenza e bellezza; simboleggia inoltre la capacità discriminativa che permette di distinguere la verità dall'illusione, il reale dall'irreale. In termini generali, Ganesha è una divinità molto amata e invocata, poiché è il Signore del buon auspicio che dona prosperità e fortuna, il Distruttore degli ostacoli di ordine materiale o spirituale; per questa ragione se ne invoca la grazia prima di iniziare qualsiasi attività, come ad esempio un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare, una cerimonia, o un qualsiasi evento importante. Per questo motivo è tradizione che tutte le sessioni di bhajan (canti devozionali) comincino con un'invocazione a Ganesha, Signore del "buon inizio" dei canti.
 
Scultura di Hanuman
  • Hanuman è una delle figure più importanti del poema epico indiano Ramayana; è un vanara (razza di uomini-scimmia) che aiutò Rama (avatar di Visnù) a liberare la sua consorte, Sita, dal re rakshasa Ravana. E’ conosciuto come figlio (spirituale) del deva Vayu, la divinità induista del vento. Hanuman è la personificazione di saggezza, brahmacharya (celibato), bhakti (devozione), giustizia, onestà e forza; questo si manifesta nel suo incrollabile impegno per la giustizia, impeccabile esecuzione degli incarichi che gli sono affidati, e infallibile talento nel servire il suo padrone prescelto. Il suo indispensabile ruolo nel riunire Rama con Sita è accostato da alcuni a quello di un maestro che aiuta l'anima individuale a scoprire il divino; sebbene per i non-induisti potrebbe sembrare strano venerare una scimmia, ciò si spiega nella venerazione per gli attributi inumani che rappresenta.
 
Durga combatte il demone Mahishasura
  • Durgā è una forma di Devi, ovvero della Madre Divina (che assume anche molte altre forme, tra cui Sarasvati, Parvati, Lakshmi, Kālī). È raffigurata come una donna che cavalca un leone, sebbene più raramente la si trovi raffigurata anche su una tigre, con numerose braccia le cui mani impugnano diversi tipi di armi e fanno dei mudrā (gesti simbolici eseguiti con la mano). Questa forma della Dea è l'incarnazione dell'energia creativa femminile (Shakti). Di carattere ambivalente, ha in sé entrambi i poteri di creazione e distruzione. La forma di Durga o dea Shamila, dea della seduzione e portatrice di pace, fu creata come dea guerriera per combattere e distruggere il demone Mahishasura. Grazie ad intense preghiere a Brahmā, Mahishasura ebbe la grazia di non poter essere sconfitto da alcun uomo o essere celeste. In virtù di questo potere, attaccò i Deva che andarono in aiuto della Trimurti (Brahmā, Visnù e Śiva), ma Mahishasur sconfisse tutti gli dèi compresa la triade stessa. Scatenò un regno di terrore sulla terra, in cielo e negli inferi. Infine, dal momento che solo una donna avrebbe potuto ucciderlo, gli dèi e la triade crearono un abbagliante raggio di energia dal quale nacque Durga.
 
Garuda
  • Garuḍa è un semidio menzionato nelle fedi indù, buddista e giainista. E’ descritto come il re degli uccelli. È mostrato in forma zoomorfa (un uccello gigante con ali parzialmente aperte) o in forma antropomorfa (un uomo con ali e alcuni tratti ornitici). Garuda è generalmente raffigurato come un protettore con il potere di viaggiare rapidamente ovunque, sempre vigile e nemico di ogni serpente. Garuda fa parte delle insegne di stato dell'India, dell'Indonesia e della Thailandia.

Si ritiene che gli dei indù siano in grado di venire nel mondo mortale sotto forma di avatar, incarnazioni in forma umana o animale che possono anche cambiare forma. La credenza negli avatar ha anche permesso agli indù di adottare elementi di altre religioni, ad esempio accettando il Buddha come avatar di Vishnu. Gli indù credono anche che quando il mondo sarà sceso nel completo male e nel caos, Vishnu scenderà ancora una volta sulla Terra sotto forma di un nuovo avatar noto come Kalki, durante il quale sconfiggerà le forze del male e ripristinerà la giustizia e l'ordine nel mondo.

Le caste modifica

Gli indù, specialmente in India e Nepal, hanno tradizionalmente creduto in un sistema di caste, che sono essenzialmente classi sociali definite in modo piuttosto rigido. Le quattro caste principali sono:

  1. i Brahmini, la casta più alta che consisteva nei sacerdoti,
  2. gli Kshatriya che consisteva di re, guerrieri e altri membri della nobiltà,
  3. i Vaishya che consisteva di contadini, artigiani e mercanti,
  4. gli Shudra più in basso, che consisteva nei servi delle tre caste superiori.

Vi è anche un numero considerevole di persone al di fuori della struttura delle caste, letteralmente emarginati o "Intoccabili" (noti anche come dalit), che erano così in basso nell'ordine sociale da essere evitati da persone con una casta. La propria posizione nella vita alla nascita è tradizionalmente considerata un prodotto del karma, le azioni e le conseguenze di ciò che un essere vivente ha fatto in una vita precedente. La propria casta era ereditaria e considerata il risultato karmico di ricompensa o punizione per azioni in una vita precedente, e i matrimoni misti tra persone di caste diverse erano severamente vietati. Coloro che infrangevano le regole della loro casta sarebbero stati espulsi e sarebbero diventati un fuori casta. Sono stati compiuti alcuni progressi, inclusa l'azione affermativa, ma mentre il sistema delle caste è stato bandito dal governo indiano, come molte altre tradizioni di lunga data, le pratiche basate sulle caste continuano.

La penetrazione dell'induismo al di fuori dell'India modifica

L'induismo iniziò nel subcontinente indiano e si diffuse in gran parte del sud-est asiatico durante i regni dei grandi imperi Maurya, Gupta e Chola. È stato prevalente per secoli in molti potenti imperi e regni del sud-est asiatico, dove ha dato vita ad alcuni dei complessi di templi più belli e imponenti del mondo. Al giorno d'oggi, la maggior parte della popolazione nelle parti precedentemente indù del sud-est asiatico aderisce all'Islam, al buddismo o al cristianesimo, sebbene l'isola indonesiana di Bali e la minoranza etnica Cham nel Vietnam centrale rimangono a maggioranza indù. Tuttavia, le vestigia dell'induismo continuano a sopravvivere nei racconti popolari e nelle arti della regione e nelle credenze sincretiche di molti luoghi del sud-est asiatico, tra cui un gran numero di giavanesi, che praticano un sistema di credenze misto animista/indù-buddista/musulmano chiamato Kejawen. La compagnia aerea nazionale indonesiana Garuda Indonesia prende il nome da Garuda, la cavalcatura di Vishnu nella mitologia indù, e Garuda è anche presente nello stemma sia dell'Indonesia che della Thailandia. Nel sultanato di Malacca, nonostante sia stato un regno musulmano per la maggior parte della sua storia, il capo della sua marina era noto come Laksamana, il cui titolo derivava da Lakshmana, il fratello minore di Rama e uno degli eroi che combatterono al fianco di Rama nel Ramayana. Oggi, Laksamana rimane la parola indonesiana e malese per "ammiraglio" usata dalle marine indonesiane, malesi e del Brunei.

A partire dal XIX secolo, ci fu un grande esodo di indù dall'India britannica verso altre colonie britanniche come Malesia, Guyana, Trinidad, Fiji, Kenya, Uganda, Sud Africa, Birmania, Hong Kong e Mauritius, principalmente per lavorare come servi a contratto o manovali non qualificati. Nel XX e XXI secolo, molti indù sono immigrati dall'India, dall'Africa orientale e dalle Indie occidentali nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Australia, in Canada e altri paesi occidentali, e un numero molto elevato si è recato a Dubai, Abu Dhabi, Kuwait e altri Stati del Golfo Arabo per lavorare. Oggi gli unici paesi a maggioranza indù sono India, Nepal e Mauritius. La International Society for Krishna Consciousness, comunemente nota come Hare Krishnas, è stata fondata a New York City nel 1966 e ha fatto proselitismo in tutto il mondo, guadagnando convertiti al loro marchio di induismo.

Luoghi sacri e simboli modifica

 
Un'immagine di Hanuman, il dio scimmia, in un tempio di Haridwar

Molti specchi d'acqua sono sacri per gli indù, ma soprattutto lo è il grande fiume Gange, conosciuto in molte lingue dell'India settentrionale come Ganga e considerato esso stesso una dea. Le abluzioni nel fiume, il fatto di essere cremati lì o semplicemente di essere vicini ad esso sono considerati sacri.

Colline e montagne sono spesso considerate sacre. Ad esempio, a Bali Gunung Agung, l'alto vulcano, è considerato il luogo più sacro dell'isola.

La santità delle mucche per gli indù è ben nota in tutto il mondo. Le mucche percorrono molte strade in tutta l'India e la maggior parte degli indù non ucciderebbe mai una mucca per il cibo, ma invece userebbe il latte di mucca e ne farebbe latticini, tra cui ghee (burro chiarificato), yogurt, paneer (cagliata di formaggio fresco), latticello e una varietà di dessert. Alcuni fondamentalisti indù considerano addirittura la vita di una mucca più importante della vita dei propri familiari. In Nepal, sebbene la carne delle mucche domestiche non venga mangiata, la carne dei bufali d'acqua fa parte della cucina nepalese.

Le scimmie sono spesso considerate sacre e identificate con il dio scimmia, Hanuman uno degli eroi della classica epopea del Ramayana, quindi non sorprendetevi se molte scimmie corrono libere e cercano di rubare il panino quando visitate un tempio che onora Hanuman. Gli elefanti sono anche animali venerati dagli indù poiché sono strettamente identificati con il dio Ganesha e sono anche associati ad Airavata, un elefante bianco (in senso letterale) che è la cavalcatura del dio Indra. Anche le aquile sono spesso considerate sante in quanto simboleggiano Garuda, la cavalcatura di Vishnu. La cavalcatura della popolare dea Durga è una tigre o un leone, con la tigre del Bengala in particolare che funge anche da animale nazionale sia dell'India che del Bangladesh a causa di questo significato. Il cobra è un altro animale sacro per la sua associazione con Vasuki , il re dei serpenti, che si crede sia indossato dal dio Shiva al collo.

 
Candele disposte a svastica per una cerimonia religiosa indù.

Per migliaia di anni gli indù hanno usato la svastica come simbolo di pace che rappresenta il Brahman (unità divina) molto prima che i nazisti la trasformassero in un simbolo del male. È un simbolo molto sacro e non ha lo scopo di offendere, ma invece significa la connessione universale dell'intero Universo e di tutta la vita in tutti i suoi aspetti, e in particolare l'energia. La svastica è condivisa da buddisti e giainisti come simbolo religioso.

Un altro simbolo molto importante nell'induismo è il suono sacro Om (scritto anche come Aum). Om si riferisce all'unità dell'Atman (anima) e del Brahman (realtà ultima e interezza dell'universo). Sentirete comunemente la parola cantata come parte dei mantra nei templi e nelle scuole di yoga. È anche comune vedere l'iscrizione sanscrita di questa parola.

 
Liṅga collocato all'interno dello yoni, interno del tempio di Devipuram, Andhra Pradesh.

Il liṅga (termine che significa segno), italianizzato in linga o anche lingam, consiste in un oggetto (che può essere di vari tipi di materiale) dalla forma cilindrica e rivolto verso l'alto. È un simbolo fallico e del pari è considerato una forma di Siva, in realtà portatore di simbolismi più complessi:

«Il Liṅga è un segno esteriore, un simbolo. Bisogna però considerare che il Liṅga è di due tipi, esterno e interno. L'organo rozzo è esterno, quello sottile è interno. Le persone semplici venerano il Liṅga esterno e si interessano ai riti e ai sacrifici. L'immagine del fallo ha lo scopo di risvegliare i fedeli alla conoscenza. Il Liṅga immateriale non è percepibile a quanti non vedono che l'esterno delle cose, il Liṅga sottile ed eterno è percepibile solo a coloro che hanno raggiunto la conoscenza.»

(Liṅga Purāṇa)

Il monte Meru è la montagna sacra della mitologia induista e buddhista. Segna il centro dell'universo e sorge al centro dell'āvṛta, una regione mediana (varṣa) del continente Jambudvipa. Si innalza nella regione dei paradisi e sulla sua cima, a nord, trova luogo il paradiso di Indra (Svarga, Svarloka o Indraloka). Su di esso splende la Stella del Nord. Il concetto di una montagna sacra circondata da vari cerchi fu incorporato nell'antica architettura del tempio indù con uno Shikhara una parola sanscrita che si traduce letteralmente "picco della montagna" ed è un'icona architettonica e progettuale per molti templi induisti, come il tempio di Angkor Wat in Cambogia e il tempio di Borobudur in Indonesia. Al di sotto della montagna, che è la base del Monte Meru, si estendono i livelli infernali.

Tipi di siti religiosi modifica

Esistono molti tipi di siti religiosi indù, tra cui:

  • Tempio: una struttura progettata per riunire umani e dei. I templi dell'India meridionale includono tipicamente uno o più gopuram, che sono torri decorate e spesso colorate. Gli imperi dell'India meridionale hanno avuto una grande influenza nel sud-est asiatico nei tempi antichi, quindi la costruzione del gopuram si è diffusa anche lì.
  • Ashram: un eremo o monastero spirituale
  • Goshala (scritto anche Gaushala ): un santuario e luogo di ricovero per le mucche, un animale sacro nella religione
  • Ghat: una serie di gradini che conducono a uno specchio d'acqua sacro (fiume o lago)
  • Pura: un tempio indù balinese. Letteralmente "città" in sanscrito.

Schema di un tempio indù modifica

 
Schema di un tempio Triratha, Pancharatha, Saptaratha
 
Schema semplificato di un tempio indù.
 
Parti di un tempio di Khajuraho

La base di un tempio induista può assumere una forma che viene riportata anche in elevazione terminando nella punta detta Sikhara o Vimana. La forma di base si chiama ratha (sfaccettatura). Gli angoli di ogni ratha toccano cerchi immaginari sulla pianta del tempio, centrati sulla murti o immagine di culto all'interno del santuario. I lati sono orientati lungo l'asse orizzontale principale del tempio (normalmente est-ovest) o ad esso ortogonale, generando (tranne intorno all'ingresso del santuario) una pianta sfaccettata che armonizza il quadrato e il cerchio, diventando più circolare nella forma complessiva all'aumentare del numero di ratha. I ratha possono essere decorati con figure geometriche o statue, come le statue di un guardiano che guarda all'esterno o una nicchia con una statua di una divinità. I templi si dividono in triratha con tre ratha, pancharatha con cinque ratha, saptaratha con sette e navaratha con nove ratha.

Nel progetto di un tempio, esistono diverse parti architettoniche, che caratterizzano la struttura:

  • Jagati indicare una superficie in rilievo, la piattaforma o la terrazza su cui è collocato il tempio.
  • Antarala è una piccola anticamera garbhagriha/ garbha graha (scrigno) e mandapa, più tipica dei templi del nord dell'India.
  • Mandapa (o Mandapam) si riferisce a un pilastro delle sale esterne per i rituali pubblici.
    • Ardha Mandapam — spazio intermedio tra l'esterno del tempio e la garba griha (sancta sanctorum) o le altre mandapa del tempio.
    • Asthana Mandapam — sala dell'assemblea
    • Kalyana Mandapam — dedicato al rituale della celebrazione del matrimonio del Signore con la Dea
    • Maha Mandapam — (grande Maha) Quando ci sono diversi mandapa nel tempio, è il più grande e il più alto. Viene utilizzato per lo svolgimento dei discorsi religiosi.
    • Nandi Mandapam (o Nandi mandir) - Nei templi di Shiva, padiglione con una statua del toro sacro Nandi, che guarda la statua del linga di Shiva.
  • Garbhagriha è la parte in cui si trovano gli idoli delle divinità in un tempio indù, ad esempio il sancta sanctorum. L'area circostante si chiama Chuttapalam, che generalmente comprende altre divinità e le pareti principali (sacre) del tempio. Normalmente c'è anche un'area Pradakshina nel Garbhagriha e una all'esterno, dove i devoti possono assistere allo Pradakshina.
  • Sikhara (nel nord dell'India) o Vimana (nel sud dell'India) letteralmente "picco montuoso", è la torre che si trova sopra il sancta sanctorum dove si trova il simbolo della divinità nei templi indù.
  • Un amalaka è un disco di pietra, spesso con creste, che si trova sulla torre principale di un tempio (Sikhara).
  • Gopuras (o Gopuram) sono le elaborate porte dei templi dell'India del sud, da non confondere con le Sikhara.
  • Un urushringa è un sussidiario del Sikhara, più basso e stretto, appoggiato contro lo sikhara principale.
  • Amalaka un ornamento sulla parte superiore dello shikara, forma di un frutto amalok indiano che sembra una ruota dentata. L'amalaka sostiene il kalasha.
  • Kalasha il pinnacolo di un tempio a forma di vaso, cupola o brocca.

Lingua modifica

Il sanscrito è la lingua originale dei Veda, i principali testi religiosi dell'induismo, nonché di noti poemi epici indù come il Mahabharata e il Ramayana. Non è più parlato da nativi in nessun settore significativo della popolazione indiana, sebbene continui ad essere ampiamente utilizzato come lingua liturgica in molti templi e molte parole sanscrite sopravvivono nelle lingue del sud e del sud-est asiatico.

Oltre a usare la lingua sacra, il sanscrito, i templi indù tendono a usare la lingua locale della regione quando svolgono i loro servizi. Ci sono segni inglesi nei templi indù più famosi in tutto il mondo. Al di fuori dell'Asia meridionale, le lingue usate nel tempio sono spesso basate sulla composizione etnica della comunità che frequenta il tempio. Ad esempio, nei paesi occidentali, l'hindi può essere parlato nei templi in stile dell'India settentrionale mentre il tamil può essere parlato nei templi in stile dell'India meridionale.

Destinazioni modifica

  Induismo

A causa della vastità, complessità e diversità della religione, ci sono centinaia, se non migliaia, di luoghi sacri indù nel mondo, soprattutto nell'Asia meridionale. Le destinazioni elencate di seguito sono tra le più importanti ma sono solo un piccolo esempio di ciò che potete sperimentare come viaggiatore.

India modifica

India orientale modifica

 
Il Tempio di Shri Shri Govindaji a Imphal , è il centro della sezione Vaisnavismo Meitei degli Indù nel Manipur.
  • 20.29605985.824541 Bhubaneswar — città del tempio e capitale dell'Odisha, significa letteralmente Dio della Terra e presenta numerosi templi nella sua città vecchia.
  • 22.57267288.3638822 Calcutta — terza città più popolosa dell'India e sede dei templi di Dakshineswar e Kalighat, entrambi dedicati alla dea Kali.
  • 19.89083386.1002783 Konark — ha uno dei più grandi templi del sole del mondo, dedicato a Surya, il dio del sole, parzialmente in rovina ma gradualmente restaurato.
  • 23.43827688.3928694 Mayapur — è il quartier generale dell'ISKCON.

Himalaya settentrionale modifica

 
  • 34.21575.5015 Amarnath (28 km a nord-est di Pahalgam) — il sito della sacra stalagmite ghiacciata Shiva Lingam.
  • 30.9878.936 Gangotri — ha il tempio più alto dedicato al fiume Gange ed è la prima città sul fiume stesso. L'origine del Gange è a Gomukh, che è il capolinea del ghiacciaio Gangotri e un viaggio di 19 km dalla città di Gangotri.
  • 29.95678.177 Haridwar — che letteralmente significa "Porta di Dio", situato sulle rive del fiume Gange (Ganga)
  • 32.7174.868 Jammu — conosciuta anche come la città dei templi, è un importante luogo di pellegrinaggio indù
  • 32.9874.959 Katra — la porta del tempio Mata Vaishno Devi, il secondo tempio indù più visitato al mondo

India nordorientale modifica

  • 24.79779893.94848610 Imphal — ha un importante tempio dedicato al dio Shri Shri Govindajee, con doppie cupole dorate
  • 27.877596.35916711 Parushram Kund — (21 km a nord da Tezu) è un luogo sacro del saggio Parshuram (noto in sanscrito come Parashurama), il sesto avatar di Vishnu, sulle rive del fiume Lohit. Attrae pellegrini dal Nepal e da tutto il nord-est dell'India ed è molto popolare durante il festival di Makar Sankranti, dove i devoti si tuffano nell'acqua santa.

Pianure indiane modifica

  • 25.4581.8512 Allahabad (Prayagraj) — importante città di pellegrinaggio, situata accanto al Triveni Sangam, alla confluenza dei fiumi sacri Gange e Yamuna, e, secondo la credenza indù, del mitico fiume Saraswati. Il Dashaswamedh Gath è un tempio nel sito in cui si ritiene che Brahma abbia eseguito il primo yajna (sacrificio religioso).
  • 26.882.213 Ayodhya — luogo di nascita del leggendario eroe, Rama
  • 24.8579.93333314 Khajuraho — una città famosa per i suoi grandi e antichi complessi di templi tantrici
  • 29.96571776.83700615 Kurukshetra — il luogo dell'epica guerra del Mahabharata e dove si dice che Krishna abbia consegnato il messaggio della Bhagavad Gita ad Arjuna.
  • 27.492577.67361116 Mathura — ritenuto il luogo di nascita di Krishna.
  • 23.1775.7917 Ujjain — una delle "Sapta Puri" (sette città sante dell'induismo) e quattro siti in cui ogni 12 anni si svolge il raduno di massa del Kumbha Mela. Ujjain è anche famosa per il suo tempio Mahakaleshwar Jyotirling, uno dei 12 templi di Shiva più sacri. Nell'antica astronomia indiana, Ujjain era considerato il primo meridiano.
  • 25.28282.956318 Varanasila città più sacra, lungo le rive del fiume Gange, e una delle più antiche città continuamente occupate del mondo.

India meridionale modifica

  • 9.9256578.1142519 Madurai — centro di culto della dea Meenakshi, che è considerata un avatar di Parvati, la consorte di Shiva
  • 10.879.1520 Thanjavur (Tanjore) — un tempo capitale del grande Impero Chola, e sede anche di molti magnifici templi risalenti a quel periodo.
  • 13.6579.4221 Tirupati — sede del Tempio Tirumala Venkateshwara, il luogo di culto più visitato al mondo.
  • 9.28879.31322 Rameswaram — il punto dell'India più vicino allo Sri Lanka, punto di partenza di una catena di banchi calcarei che si estendono dall'India allo Sri Lanka. I geologi ritengono che questi siano i resti di un ex ponte di terra, che gli indù credono sia stato costruito da Rama per consentire alle sue truppe di attraversare Lanka per salvare sua moglie Sita da Ravana. La città ospita anche il tempio Ramanathaswamy dedicato a Shiva, che è un importante luogo di pellegrinaggio per gli indù perché si ritiene che fosse il luogo in cui Rama aveva pregato Shiva di assolverlo dai peccati commessi durante la battaglia contro Ravana a Lanka. Si ritiene che anche il lingam nel santuario del tempio sia stato realizzato dallo stesso Rama.

India occidentale modifica

  • 22.24027768.96861123 Dwarka — la città dove si crede che Krishna abbia fondato e governato per 100 anni. Anche il sito delmatha, fondato da Adi Shankaracharya nell'VIII secolo
  • 18.27605674.32138924 Morgaon (67 km a sud-est da Pune) — ospita il tempio Shri Moreshwar, il più importante tempio dedicato a Ganesha. È il primo del circuito di pellegrinaggio degli otto templi di Ganesha nel Maharashta occidentale, chiamati collettivamente Ashtavinayak.
  • 26.48765274.55592225 Pushkar — sede del più importante tempio dedicato a Brahma, il dio creatore.

Resto dell'Asia meridionale modifica

Bangladesh modifica

  • 23.72888990.39444426 Dacca — la capitale, ospita il tempio Dhakeshwari di 800 anni, il "tempio nazionale" del paese

Nepal modifica

  • 27.785.33333327 Katmandu — sede del santuario indù più sacro del Nepal, il tempio di Pashupatinath

Pakistan modifica

  • 25.51465.51528 Hinglaj, Belucistan — Il tempio Hinglaj Mata (Dea Madre) si trova all'interno di una grotta ed è circondato da aride colline e gole. Venerato anche dalla comunità musulmana locale, è diventato un punto unificante per la restante comunità indù del Pakistan. I devoti di tutta la nazione fanno un pellegrinaggio di quattro giorni ad aprile di ogni anno.
  • 25.36169.74429 Umerkot, Sindh — Il tempio di Shiva a Umerkot è uno dei più famosi del paese, con il tempio che ospita un vivace festival di Shivaratridi tre giorni che si tiene ogni anno a febbraio/marzo. Si ritiene che lo stagno del complesso del tempio si sia formato dalle lacrime di Shiva.

Sri Lanka modifica

Lo Sri Lanka è stato descritto nell'epico Ramayana, in cui era indicato come l'isola di Lanka, il luogo della fortezza del cattivo Ravana. Si diceva che Ravana avesse catturato la moglie di Rama, Sita e l'avesse imprigionata nella sua fortezza, spingendo le forze di Rama a organizzare un'invasione di Lanka per salvarla.

  • 6.41666781.33333330 Kataragama – un centro di pellegrinaggio indù nel sud dello Sri Lanka venerato dagli srilankesi di tutte le fedi. Il villaggio in sé è piccolo ma i paesaggi sono fantastici. Una volta all'interno del complesso del tempio si assisterà a rituali fortemente suggestivi. L'evento principale è l'annuale Esala Festival a luglio o agosto, ma le cerimonie si tengono tutti i giorni.
  • 7.58077879.81667231 Tempio Munneswaram – situato nel villaggio di Munneswaram, a pochi chilometri da Chilaw, è ben noto per la celebrazione dei festival di Navaratri e Sivarathri.
  • 7.95694480.75972232 Sigiriya — si dice che la famosa Rocca di Srigaya fosse il sito della fortezza di Ravana come raffigurato nel Ramayana. Si dice che la Naipena Guhava, o Cobra Hood Cave, sia il luogo in cui la moglie di Rama, Sita, fu imprigionata dopo essere stata rapita da Ravana.

Sud-est asiatico modifica

 
Vista del tempio principale di Angkor Wat

Cambogia modifica

  • 13.433103.83333 Angkor Wat — il più grande complesso di templi indù del mondo

Indonesia modifica

Bali modifica
  • -8.374317115.45090934 Besakih — sito del tempio indù più sacro di Bali, sulle pendici del vulcano sacro, Gunung Agung.
  • -8.105876115.16088535 Tempio Jaga Raga — un tempio indù a Singaraja che è stato emanato come appello alla decolonizzazione nel nord di Bali
  • -8.653794115.21008936 Pura Maospahit — un tempio centrato urbano unico a Denpasar
  • -8.145668114.68033837 Tempio Pulaki — un tempio vaisnavista di minoranza più vicino al porto di Gilimanuk accanto a molti templi shivaiti in Indonesia
  • -8.62107115.0871638 Pura Tanah Lot — famoso per il suo pittoresco tempio vicino all'oceano
  • -8.518822115.25838339 — ufficialmente chiamato Tempio di Padang Tegal, famoso per la musica e la danza balinese classica e moderna, che hanno un contenuto religioso e in cui vengono spesso eseguite nelle cerimonie
  • -8.523389115.28635840 Goa Gajah — conosciuta anche come la Grotta dell'Elefante, un complesso di templi dell'XI secolo riscoperto dagli archeologi nel 1923 e da allora utilizzato come luogo di culto attivo dalla gente del posto. Conosciuto per le sue immagini indù e buddiste, tra cui quella di Shiva e di suo figlio Ganesha, il complesso comprende anche numerose fontane e piscine, che sono fiancheggiate da statue femminili che rappresentano i sette fiumi sacri dell'India.
Giava modifica
  • -7.2109.941 Complesso Dieng — i più antichi templi sopravvissuti mai costruiti a Giava centrale e forse in Indonesia
  • -7.2085110.34177842 Gedong Songo — sebbene abbia solo sette complessi, questo tempio è destinato ad essere uno dei più grandi complessi di templi accanto a Prambanan
  • -6.669466106.73537443 Tempio Jagatkarta — il tempio più grande di Bogore probabilmente anche della Grande Giacarta
  • -7.93345112.954244 Poten High Temple — situato nel Parco nazionale Bromo-Tengger-Semeru, il tempio è ben noto per le comunità indigene giavanesi orientali che custodiscono il parco
  • -7.752021110.49146745 Prambanan — un antico complesso di templi molto grande a Yogyakarta
  • -7.627222111.13111146 Tempio Sukuh — un tempio indù nella reggenza di Karanganyar nella parte occidentale del Monte Lawu, noto per la rappresentazione del rituale tantrico, l'educazione sessuale e il concepimento prima della nascita
  • -7.541889112.39098347 Trowulan — sede del famoso Impero Majapahit
Lombok e Piccole Isole della Sonda modifica
  • -8.574966116.18062648 Tempio Lingsar — uno dei più grandi templi di Lombok occidentale, e anche di Lombok
  • -8.58774116.13100549 Tempio Meru — il più antico tempio urbano situato nell'ex aeroporto di Selaparang a Mataram
  • -8.268385116.39828950 Grande tempio Rinjani (Pura Penataran Agung Rinjani) — costruito per commemorare l'importanza del Monte Rinjani
  • -8.32713116.48905651 Pura Taman Giri Putri Rinjani — costruito a circa 800 metri sopra il mare, che lo rende il tempio più alto di Lombok
Sumatra modifica
  • 3.58391798.67152 Tempio Sri Mariamman — il tempio più antico costruito in epoca coloniale olandese e diventa un punto centrale per i rituali Thaipusam e Deepavali in Indonesia, specialmente a Medan. Non lontano dal tempio di Sri Mariamman, c'è anche il tempio Shri Subramaniam Nagarattar Murugan, un tempio indù dravidico costruito nel 1892.
  • 3.59654798.55965553 Tempio Murugan — tempio con alta statua a Deli Serdang, a 14 km dal tempio di Sri Mariamman nel centro di Medan

Malesia modifica

  • 3.2374101.6839154 Grotte Batu — nei sobborghi settentrionali di Kuala Lumpur, presenta un'enorme statua del dio Murugan a guardia del fondo delle scale. Il sito della processione Thaipusam più famosa della Malesia che si svolge ogni anno.
  • 3.033679101.43779255 Klang — sede di una delle più grandi comunità indiane della Malesia con un ampio e vivace quartiere di Little India. Vicino a Little India si trova l'imponente tempio Sri Sundararaja Perumal dedicato a Vishnu.
  • 5.4025100.36556 Penang — ospita anche un'importante comunità indiana e il tempio di Arulmigu Balathandyuthapani, situato su una collina a George Town, è il punto focale delle celebrazioni di Thaipusam a Penang.

Myanmar modifica

  • 21.17220694.8501157 Bagan – Il tempio Nathlaung Kyaung, dedicato a Vishnu, è l'unico tempio indù sopravvissuto a Bagan tra migliaia di templi buddisti. Non lontano, a sud di Bagan, a Myinkaba, si trova il Tempio Nanpaya, costruito dal prigioniero Mon King Makuta, ed è dedicato a Brahma.
  • 16.79596.1658 Yangon – Sede di un'importante comunità etnica indiana che fa risalire le sue origini all'era coloniale e il tempio di Shri Kalia a Little India è il tempio principale della comunità.

Singapore modifica

  • 1.313305103.85639159 Little India – Il cuore della comunità indiana di Singapore è naturalmente un posto dove cercare i templi indù, e nella zona si trovano diversi templi storicamente importanti. Il tempio Sri Srinivasa Perumal, dedicato a Krishna, è forse il più importante tra loro e funge da punto di partenza per le processioni annuali di Thaipusam e Thimithi. Un altro tempio importante e il più antico di Little India è il tempio Sri Veeramakaliamman dedicato alla dea Kali.
  • 1.282632103.84540260 Tempio Sri Mariamman, Chinatown – Il tempio indù più antico e imponente di Singapore si trova, forse sorprendentemente, qui e non a Little India. Particolarmente degno di nota per il suo imponente e colorato gopuram in cima all'ingresso principale. Qui si tiene la cerimonia annuale della camminata sul fuoco di Thimithi.
  • 1.294226103.84330161 Tempio Sri Thendayuthapani, Orchard Road – Dedicato a Murugan e punto finale della processione annuale di Thaipusam.
  • 1.305561103.90241462 Tempio Sri Senpaga Vinayagar, Katong – Un tempio del 1850 dedicato a Ganesha che fu costruito dalla comunità Tamil dello Sri Lanka.
  • 1.318522103.88841963 Tempio Sri Siva – Un tempio del 1850 dedicato a Shiva situato a Geylang. Notevole per la sua festa di Sivaratr.

Thailandia modifica

  • 13.756331100.50176564 Bangkok — Sede di una significativa minoranza etnica indiana, con il tempio Mariamman a Bangkok che è il tempio principale della comunità. Le vestigia dell'induismo sopravvivono anche nel buddismo thailandese e ci sono diversi santuari nominalmente buddisti dedicati alle divinità indù, il più famoso è il Santuario di Erawan vicino al Grand Hyatt Erawan Hotel, dedicato a Brahma. Il Devasathan nel distretto di Phra Nakhon è il quartier generale dell'induismo in Thailandia e ospita i bramini di corte che celebrano alcune cerimonie religiose per il re. Se state partendo da Bangkok con un volo internazionale, l'area delle partenze internazionali dell'Aeroporto Internazionale di Bangkok-Suvarnabhumi ha una grande scultura raffigurante il ribollire dell'Oceano di Latte della mitologia indù.
  • 14.5325102.94166765 Phanom Rung – Un tempio Khmer del X secolo dedicato a Shiva come simbolo del Monte Kailash. Il tempio ha molti rilievi scolpiti nel suo santuario.

Vietnam modifica

  • 10.772375106.69574266 Ho Chi Minh City — Un tempo dimora di una significativa minoranza etnica indiana di origine tamil, questa comunità fuggì in gran parte dal Vietnam dopo la caduta di Saigon. Tuttavia, il tempio principale della comunità, il Tempio di Mariamman nel Distretto 1, è ancora in piedi e continua ad essere un luogo di culto attivo.
  • 12.265395109.19582367 Po Nagar — situato a Nha Trang, questo tempio indù Cham è ancora in uso.
  • 15.7648108.12468 My Son — rovine dell'ex civiltà Champa, un regno indù le cui terre coprivano principalmente quella che oggi è la metà meridionale del Vietnam.

Resto del mondo modifica

  • 31.06666781.312569 Monte Kailash — si ritiene che il monte Kailash, nell'estremo Tibet, sia la sede di Shiva nella sua eterna meditazione.
  • -20.41805657.49194470 Lago Ganga Talao — a Savanne, Mauritius, il luogo più sacro per gli indù mauriziani.
  • -17.807435177.41443871 Tempio Sri Siva Subramaniya — situato a Nadi, Fiji. Questo tempio è il più grande tempio indù del Pacifico, caratterizzato da un colorato gopura.
  • 10.481694-61.47552872 Tempio nel mare, Waterloo, Trinidad — è un popolare luogo di pellegrinaggio per gli indiani di Trinidad, poiché Trinidad e Tobago ha la più grande popolazione indù tra le nazioni insulari dei Caraibi ed è stato costruito interamente su terra bonificata quando il governo ha negato al suo principale benefattore il permesso di costruirlo su terreno esistente.
  • 40.441667-8073 Pittsburgh, Pennsylvania — ha uno dei templi indù più antichi degli Stati Uniti, il Tempio di Sri Venkateswara. Fondato nel 1975, la divinità che presiede è Venkateswara, una forma di Vishnu. Il tempio è costruito in uno stile architettonico dravidico, fortemente modellato su Tirupati.

Da vedere modifica

I templi indù modifica

 
Pianta di un tempio indù

I templi indù sono detti mandir. Il tempio può essere dedicato a un unico deva, o a più dei tra loro collegati. Il simbolismo e la struttura di un tempio indù sono radicati nelle tradizioni vediche, dispiegando cerchi e quadrati. Rappresenta anche l'equivalenza del macrocosmo e del microcosmo per numeri astronomici. Il progetto di un tempio indù segue un disegno geometrico chiamato vastu-purusha-mandala. Il nome è una parola sanscrita composita da tre dei componenti più importanti del piano. Mandala significa cerchio, Purusha è l'essenza universale al centro della tradizione indù, mentre Vastu significa struttura abitativa. Le quattro direzioni cardinali contribuiscono a creare l'asse di un tempio indù, attorno al quale si forma un quadrato perfetto nello spazio disponibile. Il cerchio del mandala circoscrive il quadrato. Il quadrato è considerato divino per la sua perfezione e come prodotto simbolico della conoscenza e del pensiero umano, mentre il cerchio è considerato terreno, umano e osservato nella vita di tutti i giorni (luna, sole, orizzonte, goccia d'acqua, arcobaleno). Ciascuno sostiene l'altro.  Il quadrato è diviso in 64 (o in alcuni casi 81) sottoquadrati perfetti chiamati padas.  Ogni pada è concettualmente assegnato a un elemento simbolico, a volte nella forma di una divinità. I quadrati centrali della griglia 64 o 81 sono dedicati al Brahman (da non confondere con il bramino, la classe accademica e sacerdotale in India) e sono chiamati Brahma padas.

 
Tempio di Khajuraho (architettura Nagara)

Sopra il vastu-purusha-mandala c'è una sovrastruttura con una cupola chiamata Shikhara nel nord dell'India e Vimana nel sud dell'India, che si estende verso il cielo. Nei templi più grandi, lo spazio centrale è tipicamente circondato da un deambulatorio in cui il devoto può camminare e circumambulare ritualmente il Purusa, l'essenza universale. Spesso questo spazio è visivamente decorato con intagli, dipinti o immagini destinate a ispirare il devoto. In alcuni templi, queste immagini possono essere storie di poemi epici indù; in altri, possono essere racconti vedici su giusto e sbagliato o virtù e vizio; in altri ancora, possono essere murtis di divinità adorate localmente. I pilastri, le pareti e i soffitti in genere hanno anche intagli altamente decorati o immagini delle quattro giuste e necessarie attività della vita: kama, artha, dharma e moksa. Questa passeggiata si chiama pradakshina.

L'architettura dei templi indù si differenzia in tutto il paese. Abbiamo quindi:

  • L'Architettura Nagara dove il tempio è un quadrato con una serie di proiezioni inserite nel centro di ciascun lato per dare una forma a croce con un numero di angoli rientranti su ogni lato. In elevazione presentano un Sikhara, vale a dire, una torre rastremata poco a poco verso l'interno con una curva convessa, utilizzando una serie di quadrati concentrici rotanti su un cerchio principale. Lo stile Nagara è ampiamente distribuito nella maggior parte dell'India.
     
    Due templi in stile dravidico
  • L'Architettura Dravidica è costituita quasi sempre da quattro parti. La parte principale, il tempio stesso, è chiamato Vimana. È sempre a pianta quadrata e sormontato da un tetto piramidale di uno o più piani; essa contiene la cella dove si trova l'immagine del dio o il suo emblema. I portici o Mandapa (o Mantapam) coprono sempre e precedono la porta che conduce alla cella. La porta-piramide, Gopuram, caratteristica principale dei recinti quadrangolari che circondano i templi più importanti. Le sale sono con pilastri Chaultris Chawadis. Oltre a questi, il tempio contiene sempre un serbatoio d'acqua o pozzi. Questo tipo di architettura si trova nel sud dell'India.
Architettura Chalukya nei templi di Aihole e Pattadakal
  • L'Architettura Badami Chalukya ebbe origine intorno al 450 ad Aihole e venne perfezionato a Pattadakal e Badami. In questi luoghi si posero le fondamenta dell'architettura dei templi rupestri.
  •  
    Il tempio di Amrtesvara ad Annigeri
    L'Architettura Gadag viene anche chiamato architettura Chalukya occidentale. Lo stile fiorì per 150 anni (dal 1050 al 1200) a Gadag nello stato del Karnataka. L'inventiva decorativa del Chalukya occidentale si concentrava su pilastri, pannelli delle porte, architravi (torana), tetti a cupola nelle campate, decorazioni delle pareti esterne come Kirtimukha (facce di gargoyle comuni nella decorazione del Chalukya occidentale),  e miniatura torri su pilastri. Una caratteristica importante è l'uso di soffitti a cupola (da non confondere con i tipi europei che sono costruiti con conci con giunti radianti) e soffitti quadrati. I pilastri sono una parte importante dell'architettura Chalukya occidentale e sono stati prodotti in due tipi principali: pilastri con blocchi quadrati alternati e una sezione cilindrica scolpita con una semplice base a blocchi quadrati e pilastri torniti a forma di campana.
 
Schema del Kalinga
  • L'Architettura Kalinga fiorì nello stato indiano orientale di Odisha e del Nord Pradesh. Lo stile è costituito da tre distinti tipi di templi: Rekha Deula, Pidha Deula e Khakhara Deula. I primi due sono associati ai templi di Vishnu, Surya e Shiva mentre il terzo è principalmente con i templi di Chamunda e Durga. Le case Rekha Deula e Khakhara Deula sono il sanctum sanctorum mentre il Pidha Deula costituisce le sale esterne per ballare e fare offerte.
 
Tempio Navlakha, Ghumli, Gujarat, XII secolo
  • L'architettura Maru-Gurjara ebbe origine nel VI secolo nel Rajasthan e zone circostanti. Le pareti esterne dei templi sono strutturate da un numero crescente di sporgenze e rientranze, che ospitano statue nettamente scolpite in nicchie. Quasi nessun segmento della superficie è lasciato disadorno. La torre shikhara principale di solito ha molte guglie sussidiarie.
Tempio Shivagrha di Prambanan al centro dell'isola di Giava, un esempio di architettura indù giavanese del IX secolo, con mandala e torre coronati da uno stilizzato ratna-vajra.
  • Nell'Architettura indonesiana un candi è un tempio indù o buddista in Indonesia e si riferisce ad una struttura basata sul tipo indiano del santuario unicellulare, con una torre piramidale sopra di esso ed un portico per l'ingresso, costruito principalmente nel periodo dei regni indiani, tra il VII ed il XV secolo. Nell'architettura indù Balinese, uno scrigno candi si trova nel pura. Il disegno del tempio, soprattutto nel periodo di Giava centrale, era costituito da un maṇḍala e da tipiche guglie torreggianti e alte dei templi indù. Il Candi era progettato per imitare il monte Meru, la montagna sacra dimora degli dei. I templi sono costituiti da Bhurloka rappresentato dal cortile esterno (base) in ogni tempio, Bhuvarloka rappresentato dal cortile centrale e corpo di ogni tempio e Svarloka che simboleggia il tetto della struttura, solitamente coronata con un ratna (in sanscrito: gioiello) o vajra. Gli storici suggeriscono che i templi dell'antica Giava venivano utilizzati anche per conservare le ceneri dei re cremati. La statua di Dio riposta all'interno del Garbhagriha del tempio era spesso modellata sull'immagine del re defunto e considerata la personificazione del re come Vishnu o Shiva secondo il concetto di Devaraja.
Il sito di Angkor Wat con la sua struttura regolare vista dall'alto.
  • L'Architettura Khmer fiorì tra il IX e XIV secolo in Cambogia. La principale struttura del tipico tempio Khmer è un imponente prasat chiamato Prang che ospita il Garbhagriha (camera interna), dove viene ospitato il murti di Vishnu o Shiva, o di un linga. I templi Khmer erano tipicamente racchiusi da una serie concentrica di mura, con il santuario centrale nel mezzo; questa disposizione voleva rappresentare le catene montuose circostanti il monte Meru, la mitica casa degli dei. Altri elementi erano sparsi negli spazi tra queste mura e tra la parete più interna e il tempio stesso. Le pareti che definiscono i recinti dei templi Khmer sono spesso fiancheggiate da gallerie, mentre l'ingresso avviene tramite gopura situati in corrispondenza dei punti cardinali. L'ingresso principale di solito è ornato con una strada rialzata con una terrazza cruciforme.
 
Il profilo del tempio del XIII secolo Po Klong Garai vicino Phan Rang comprende tutti gli edifici tipici di un tempio Cham. Da sinistra a destra il gopura, il kosagrha a forma di sella e il mandapa attaccato alla torre kalan.
  • L'Architettura Champa fiorì tra VI al XVI secolo nel Vietnam meridionale. A differenza dei templi giavanesi costruiti per lo più con materiale di origine vulcanica (andesite), gli Khmer di Angkor usarono arenaria grigia per costruire i loro edifici di culto e i Cham impiegarono i mattoni rossi. Normalmente un tempio Cham è costituito da diversi tipi di edificio. Ovvero un kalan, un santuario in mattoni generalmente a forma di torre con un garbahgriha usato per ospitare il murti della divinità. Un mandapa, corridoio di entrata al santuario. Un kosagrha o "casa del fuoco", una costruzione del tempio che solitamente ha un tetto a forma di sella, utilizzata per ospitare gli oggetti di valore appartenenti alla divinità o per cucinare per la divinità. Il gopura era un porta-torre che conduceva in un complesso di templi murato.
 
Un Rangoli differente tra ogni regione e persino ogni famiglia. Ecco un rangoli a Goa realizzato durante le celebrazioni del Diwali.

Arte indù modifica

Oltre alle sculture che potete vedere nei complessi di templi, sculture, dipinti e disegni di divinità indù. Vi sono anche le scene di racconti mitologici che si trovano comunemente nei palazzi dei maharaja (re e imperatori indù), edifici e case dove è presente una grande comunità indù e nei musei di tutto il mondo. Tutte le forme di arte visiva sono intrecciate con le tradizioni culturali indù; I motivi indù possono essere visti in diverse forme d'arte tra cui ricami, ceramiche e gioielli.

Una forma d'arte unica nel subcontinente indiano più spesso praticata durante le feste indù come Diwali e Onam è il rangoli, dove vengono creati motivi decorativi e geometrici sui pavimenti con polvere colorata, petali di fiori e ciottoli. Rangoli viene solitamente realizzato vicino all'ingresso delle case dopo aver pulito l'area e si ritiene che dia il benvenuto in buona fortuna e prosperità alla famiglia.

Cosa fare modifica

Feste modifica

 
Lanterne durante il Diwali
 
colori in vendita per l'Holi

Ci sono diversi festival indù, alcuni celebrati solo in particolari regioni o solo da devoti di una particolare divinità indù. In alcune zone a predominanza indù le principali feste di altre religioni, come il Natale o l'Eid al-Fitr, sono anche giorni festivi e vengono quantomeno rispettate se non celebrate.

Festività maggiori modifica

La diversità dell'induismo significa che ci sono pochissime feste, se non nessuna, celebrate da ogni devoto. Tuttavia ci sono feste che vengono celebrate o almeno riconosciute dalla stragrande maggioranza degli indù come molto significative.

  • Diwali – noto anche come Deepavali, è la festa più importante dell'induismo ed è celebrata dagli indù di tutto il mondo alla fine di ottobre o all'inizio di novembre di ogni anno, al chiaro di luna nel mese indù di Kartika; entrambe le religioni sikh e giainista hanno anche grandi feste nello stesso giorno. La festa dura cinque giorni nella maggior parte dell'India. Celebra il trionfo della luce sull'oscurità, della conoscenza sull'ignoranza, del bene sul male e della speranza sulla disperazione. La divinità principale coinvolta è Lakshmi, la dea della prosperità. Molte lanterne sono accese, sia nelle case che intorno ai templi. Molte persone comprano vestiti nuovi per l'occasione. Durante la notte nelle grandi città, i fuochi d'artificio si accenderanno in ogni strada e dureranno per ore. Ci sono molte belle opportunità fotografiche per i viaggiatori.
  • Dussehra – commemora la morte del demone Ravana per mano di Rama, ed è probabilmente il momento più importante del racconto epico del Ramayana. In tutto il mondo indù, gigantesche effigi di Ravana vengono bruciate per celebrare il trionfo del bene sul male.
  • Holi – la festa dei colori, si celebra durante la luna piena prima dell'equinozio di primavera. La vigilia di Holi è tipicamente accompagnata da falò, musica e balli. Il giorno stesso, le persone si dipingono a vicenda con colori vivaci; si usano vernici a polvere secca, secchi di liquidi e pistole ad acqua. Spesso si indossano semplici capi di cotone bianco, per evitare di rovinare i vestiti migliori. Può diventare piuttosto fastidioso, anche se viene mostrato un certo rispetto; per esempio i monaci buddisti di Bodhgaya possono camminare in mezzo alla folla senza essere colpiti dai colori. I turisti, tuttavia, non sono esenti, infatti, alcuni della folla possono apprezzare particolarmente i visitatori colpiti dai colori. I turisti dovrebbero vestirsi tenendo presente ciò.
  • Maha Shivaratri – che significa "la grande notte di Shiva", viene celebrata ogni anno in onore del dio Shiva e di sua moglie, la dea Parvati. Cade nel mese di Maagh corrispondente a gennaio/febbraio del calendario gregoriano. I posti migliori per frequentare Mahashivrati sono Junagadh (Gujarat), Mandi (Himachal Pradesh), Ujjain (Madhya Pradesh) e Srikalahasti (Andhra Pradesh).
  • Makar Sankranti – è una festa del raccolto che cade ogni anno nella stessa data del calendario gregoriano: il 14 gennaio. È celebrato quasi ovunque in India e Nepal. Makar Sankranti è conosciuto come Maghi nel Punjab , Thai Pongal nel Tamil Nadu , Uttarayana nel Gujarat e nel Rajasthan e Lohri nell'Haryana e nell'Himachal Pradesh.

Feste regionali modifica

  • Bonalu – è un festival telugu/indù celebrato per una dea madre a Hyderabad e in altre parti del Telangana. Cade nel mese di Ashada Masam, a luglio/agosto. I partecipanti al festival Bonalu portano la divinità sulla testa. Alcune donne in trance ballano mentre i batteristi danno loro il ritmo in un'atmosfera da carnevale.
  • Chhath Puja – dedicato al dio del sole Surya, è unico a Muzaffarpur (Bihar), Jamshedpur (Jharkhand) e in alcune parti dell'Uttar Pradesh e del Nepal (Kathmandu, Janakpur, Malangawa).
  • Navratri – che significa "nove notti" è un importante festa in onore della divinità Durga, un'incarnazione della dea madre Mahadevi, che si tiene quattro volte l'anno in tutta l'India. Le danze tradizionali Garba vengono eseguite durante la festa nelle principali città del Gujarat . Navratri è una delle feste più significative tra gli indù Punjabi e Jammu. Molti devoti digiunano fino a sette giorni e l'ottavo giorno eseguono Kanjak Puja, dove le giovani ragazze che rappresentano Durga sono venerate e adorate.
  • Thaipusam o Kavadi – è una festa in onore di Murugan, il dio tamil della guerra. Kavadi, che letteralmente significa "sacrificio ad ogni passo" in tamil, è una danza eseguita dai devoti durante il festival. Potete assistere al Thaipusam a Palani, dove migliaia di devoti accorrono per assistere al Kavadi. Al di fuori del Tamil Nadu, le celebrazioni si svolgono alle Mauritius ; Grotte Batu, a pochi chilometri da Kuala Lumpur ; e Singapore.
  • Thimithi – il festival Tamil della camminata sul fuoco celebrato poco prima del Diwali in onore della dea Draupati, che compare nel Mahabharata. Durante la festa, i devoti maschi camminano sui carboni ardenti per adempiere ai voti fatti alla dea in cambio della sua benedizione. In India, potete guardare questa festa in numerosi villaggi in tutto il Tamil Nadu, in particolare quelli con Draupati come dea protettrice. Celebrato anche dalla diaspora Tamil in Malesia e Singapore.
  • Ratha Yatra – noto anche come Festival dei Carri, commemora la divinità Jagannath, considerata il Signore dell'Universo. La celebrazione più famosa del festival si tiene ogni anno a Puri , nell'Odisha.
  • Nyepi – o il capodanno indù, è la festa più importante di Bali, dove il Diwali non viene celebrato. In questo giorno, tutti gli indù balinesi sono tenuti ad astenersi da ogni forma di intrattenimento, evitare di accendere fuochi e osservare un codice di silenzio (che significa non parlare) per l'intera giornata, poiché si ritiene che ciò sia necessario per ingannare gli spiriti maligni pensando che l'isola sia deserta. Ciò significa che l'intera isola, compreso l'aeroporto e tutte le strutture turistiche, chiudono per l'intera giornata e viene imposto il coprifuoco, il che significa che sarete confinati nel vostro hotel. Detto questo, molti rituali vengono eseguiti nei giorni precedenti e immediatamente successivi a questo giorno, e questi sono un ottimo modo per i turisti di sperimentare la cultura locale.
  • Galungan – è l'equivalente balinese di Diwali, che segna il trionfo del bene sul male, anche se celebrato in un giorno diverso. Durante questo periodo, i balinesi credono che gli spiriti dei loro antenati morti ritornino nel mondo dei vivi e vengono fatte offerte di cibo per placarli. Vedrete penjor , pali di bambù con offerte sospese all'estremità, lungo le strade di Bali.

Spettacoli modifica

Le arti dello spettacolo tradizionali del sud e del sud-est asiatico spesso traggono le loro storie dalla mitologia indù, con una delle opere più apprezzate della letteratura indiana che è l'opera teatrale Shakuntala del poeta dell'era Gupta Kalidasa, che è stata adattata da una storia del Mahabharata. Il Ramayana è particolare ed è stato una popolare fonte di ispirazione per molte opere e numerosi adattamenti locali. Del Ramayana sono parte integrante delle tradizioni letterarie di numerosi paesi del sud-est asiatico. Anche molte arti dello spettacolo tradizionali del sud-est asiatico traggono ispirazione dal Ramayana, anche in luoghi che oggi sono nominalmente buddisti, musulmani o cristiani. Riconoscendo la sua popolarità e il significato culturale, il Consiglio indiano per le relazioni culturali tiene un annuale Festival internazionale del Ramayana, dove vengono eseguiti vari adattamenti locali del Ramayana dal sud e sud-est asiatico.

India modifica

  • Bharata Natyam (danza classica indiana) e varie forme di musica classica indiana sono molto comunemente dedicate a un dio o dea indù. Ad esempio, molti kriti hanno testi di lode a una divinità, e questi sono noti al pubblico indù anche se le melodie vengono eseguite in un concerto solo da strumentisti.

Indonesia modifica

 
L'antico complesso del tempio giavanese di Prambanan

Le forme tradizionali di esibizione religiosa indù e di derivazione indù includono:

  • Kecak – una danza balinese, solitamente eseguita da un gruppo di uomini, che eseguono anche un forte canto ritmico di "cha-ke-chak", che rievoca una battaglia del classico poema epico indù, il Ramayana
  • Legong – una classica danza balinese che viene tradizionalmente eseguita dalle ragazze durante le cerimonie nei templi indù
  • Wayang Kulit – il gioco di ombre basato su storie del Ramayana. Esistono diversi stili in Indonesia, tra cui in particolare il giavanese centrale e il balinese, e generi correlati di giochi di ombre esistono in altri paesi del sud-est asiatico, inclusa la Malesia, dove lo stato del Kelantan era la fonte di un altro stile di Wayang Kulit di derivazione indù e di un stile operistico tradizionale chiamato Mak Yong, che includeva racconti dell'altro grande poema epico indù, il Mahabharata, ma questi sono sempre più difficili da trovare. Presso Giava centrale, Yogyakarta e Solo sono meglio conosciuti per Wayang Kulit.
  • Wayang Orang – il dramma tradizionale di Solo, Giava centrale che viene eseguito dal vivo sul palco da attori/ballerini, con l'accompagnamento di un gamelan (orchestra giavanese classica) e basato su storie del Mahabharata

Studiare modifica

Molti ashram, templi e altre organizzazioni indù insegnano yoga e meditazione . Molti stranieri, inclusi i Beatles, hanno visitato l'India per studiarli, ma ci sono anche molti posti che offrono tali corsi al di fuori delle aree a maggioranza indù. La parola Om , usata da milioni di persone come mantra (suono) per aiutare nella meditazione, è un'antica parola sanscrita che ha molti significati, incluso quello dell'unità divina di tutto. Gli inizi dello yoga risalgono almeno al V secolo a.C., e mentre la conoscenza e la pratica dello yoga si sono diffuse ben oltre la comunità indù, il suo contesto originale era indù.

Acquisti modifica

L'iconografia indù sotto forma di murtis (statue e sculture), dipinti e disegni di varie divinità o eventi mitologici sono oggetti popolari che possono essere acquistati durante le visite ai luoghi di pellegrinaggio indù. Ci sono spesso diverse bancarelle allestite vicino ai principali templi che vendono tali oggetti. Altri oggetti in vendita includono ghirlande, bastoncini di incenso e lampade a olio diya , tutti usati durante i rituali della puja , e grani di preghiera japamala , che vengono usati durante il canto dei mantra.

Il corpus indù è vasto e i testi religiosi sono un altro oggetto da acquistare. I testi originali dei Veda, Upanishad, Purana e Ramayana e Mahabharata in sanscrito, nonché traduzioni e interpretazioni nelle moderne lingue dell'Asia meridionale, compreso l'inglese, sono disponibili in tutta l'India, il Nepal e altre regioni con significative popolazioni indù. Il più grande editore di testi religiosi indù è la Gita Press, che ha oltre 20 filiali in India ma ha sede a Gorakhpur.

Rispettare le usanze modifica

I visitatori dei templi indù sono tenuti a togliersi le scarpe prima di entrare. Non toccate o salite sulle statue senza permesso. È un'opzione sicura vestirsi in modo conservativo durante la visita, anche se gli standard di abbigliamento adatti variano da regione a regione. In generale, gli standard di abbigliamento dell'India meridionale e di Bali sono più liberali di quelli dell'India settentrionale, sebbene i visitatori dei templi balinesi siano tenuti a indossare un pareo e una fascia. Uomini e donne dovrebbero evitare manifestazioni pubbliche di affetto molto esplicite. In alcuni templi, uomini e donne devono sedersi in aree separate.

Molti templi indù ortodossi vietano l'ingresso a persone di caste basse e donne durante il loro periodo mestruale, e alcuni vietano l'ingresso ai non indù. Ci sono anche alcuni templi che vietano l'ingresso a tutte le donne.

La testa è considerata la parte più sacra del corpo e toccare la testa di qualcun altro, anche quella di bambini piccoli, è considerato irrispettoso e offensivo per gli indù.

E’ noto il grande rispetto degli induisti verso le mucche, il che si traduce nel fatto che anche un turista non deve molestarle. Verso altri animali come scimmie, cani ecc. molti induisti offrono del cibo per migliorare il loro karma.

Mangiare modifica

La mucca è un animale sacro nell'induismo e uccidere una mucca è considerato sacrilego. Di conseguenza, agli indù è proibito mangiare carne di manzo, sebbene questa regola sia interpretata in modo piuttosto approssimativo dagli indù nepalesi, che mangiano la carne dei bufali d'acqua (ma non le mucche domestiche). Gli indù di alcuni gruppi e regioni, inclusa la maggior parte dei bramini ortodossi, sono vegetariani. Il vegetarismo in un contesto indù generalmente significa non consumare carne e uova, ma consente il consumo di latticini. In effetti, l'elevato consumo e la dipendenza da latte e latticini è uno dei motivi per cui gli indù tengono in grande considerazione la mucca.

Alcuni templi indù servono deliziosi piatti vegetariani a basso prezzo. Il cibo sacro servito nei templi si chiama Prasad / Prashad e varia a seconda della festa e della stagione. Di solito ci sono piatti d'autore per ogni grande festival. Spesso vengono serviti speciali piatti "a digiuno", che omettono un particolare gruppo alimentare. Il tipo di cibo a digiuno dipende ancora una volta dal festival e dal motivo del digiuno.

La maggior parte delle principali compagnie aeree fornisce sui propri voli opzioni di pasti speciali indù vegetariani e indù non vegetariani, anche se generalmente devono essere richiesti in anticipo.

Bevande modifica

 
Un negozio di bhang a Jaisalmer, Rajasthan

Il Bhang, una bevanda a base di pianta di cannabis, latte, spezie e zucchero, viene consumata con fervore nel nord dell'India e in Nepal durante il festival Holi (febbraio-marzo). I devoti spesso cantano sante preghiere prima di bere la bevanda ed entrare in uno stato spirituale e onirico. Notate che il bhang è illegale in qualsiasi paese o giurisdizione in cui la cannabis sia proibita, poiché la marijuana è un ingrediente integrale della ricetta.

Alcune sette indù vietano il consumo di alcolici, mentre gli Hare Krishna vietano il consumo di tè, caffè, Coca Cola e qualsiasi altra bevanda contenente caffeina.

Sicurezza modifica

Ci sono molti animali considerati sacri nell'induismo, tra cui mucche, scimmie ed elefanti. Spesso a questi animali è permesso vagare liberamente intorno ai templi. Anche altri animali come i cani randagi e, nelle zone rurali, le capre, vengono spesso avvistati. Sebbene affascinante, è meglio non nutrire o attirare l'attenzione degli animali. Fate attenzione alle scimmie e ai tori in particolare. Possono attaccarvi quando meno vo lo aspettiate.

L'incenso e le cerimonie che coinvolgono il fuoco sono una caratteristica comune dei rituali indù. Il fumo e l'odore saranno fastidiosi per alcuni e possono rappresentare un rischio per le persone con problemi respiratori come l'asma.

Il consumo di carne bovina è illegale in Nepal e in alcuni stati dell'India. Si sa anche che i non indù sono stati linciati per aver mangiato carne di manzo da folle indù fondamentaliste, che considerano loro sacro dovere proteggere le mucche anche a costo della vita umana.

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 Usabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma la maggior parte delle sezioni ha contenuti. Nel complesso ha almeno una buona panoramica dell'argomento.