Angkor អង្គរ | |
Localizzazione | |
Stato | Cambogia |
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Regione | Cambogia nordoccidentale |
Territorio | Provincia di Siem Reap |
Superficie | 351 km² |
Sito istituzionale |
Angkor è un sito archeologico della Cambogia, uno dei più importanti del Sud-est asiatico, nei pressi della città di Siem Reap.
Da sapere
modificaTiziano Terzani in uno dei suoi dispacci ha descritto Angkor come “…uno di quei pochi, straordinari luoghi del mondo dinanzi ai quali ci si sente orgogliosi d’essere membri della razza umana; uno di quei posti dove la grandezza è in ogni pietra, in ogni albero, in ogni boccata d’aria che si respira”. Egli ebbe la possibilità di visitarlo in solitaria, circondato solo da palme e suoni della foresta, minacciato dalle mine antiuomo ad ogni passo falso, prevedendo già le orde di turisti e lo sviluppo dell’industria turistica che avrebbero cambiato un piccolo villaggio di campagna in uno dei posti più visitati del mondo. Il biglietto d’ingresso è probabilmente uno dei più cari al mondo insieme a quello di Petra, in Giordania. Rimane comunque un luogo spettacolare, da visitare sicuramente almeno una volta nell’arco di una vita di ogni viaggiatore.
Si estende su circa 400 km² includendo una zona boschiva. Il Parco archeologico di Angkor contiene i magnifici resti di diverse capitali dell'Impero Khmer dal IX al XV secolo, tra cui la più grande città pre-industriale del mondo. I più famosi sono il tempio di Angkor Wat e, ad Angkor Thom, il tempio Bayon con le sue innumerevoli decorazioni scultoree.
Angkor è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità nel 1992. Allo stesso tempo, è stato collocato anche nella lista dei patrimoni mondiali in pericolo a causa di saccheggi, falda freatica in declino e turismo non sostenibile. L'UNESCO ha istituito un programma di ampio respiro per salvaguardare questo luogo simbolico e i suoi dintorni.
Le costruzioni principali sono circa un'ottantina ma in totale nell'area vi sono centinaia di templi induisti e buddisti, per quanto di molti esistano solo tracce o rovine costituite da modeste pile di mattoni. Quelli più visitati sono stati ripuliti dalla vegetazione e in larga misura ricostruiti a partire dal novecento, nel periodo della dominazione coloniale francese. Il tempio più conosciuto è il famoso Angkor Wat, considerato il più vasto edificio religioso del mondo, la cui effigie stilizzata compare nella bandiera cambogiana. I monumenti visibili hanno tutti carattere religioso perché gli edifici comuni, compresa la residenza reale, erano costruiti in materiali deperibili quali il legno e ne sono sopravvissuti solo pochi resti.
Angkor in sé non ha alloggi e mantiene pochi servizi; la vicina città di Siem Reap, a soli 6 km a sud, è il centro turistico che serve la zona.
Cenni geografici
modificaOccupa parte della vasta pianura alluvionale compresa tra il grande lago Tonle Sap e il gruppo montuoso del Phnom Kulen. La città di Siem Reap, sviluppatasi a partire dagli anni venti parallelamente all'aumento del flusso turistico, è il punto principale di accesso.
Quando andare
modificaAngkor è caldo e appiccicoso tutto l'anno, ma l'alta stagione è da novembre a febbraio, quando il clima è secco e le temperature sono più fresche (25/30 °C). Il rovescio della medaglia è che i templi sono incredibilmente affollati, soprattutto intorno a Natale/Capodanno e le tariffe sono al loro massimo. Da marzo a maggio è brutalmente caldo, con temperature che raggiungono i 40 °C. Giugno-ottobre è la stagione delle piogge, e i templi periferici e le strade che vi conducono possono trasformarsi in pantani di fango. Tuttavia questo è anche il periodo in cui i templi sono più vivibili, ed è ancora spesso possibile fare un buon giro turistico di mezza giornata prima delle piogge pomeridiane.
Cenni storici
modificaDal IX all'XI secolo
modificaData classica di fondazione dell'Impero Khmer è considerato l'802, allorché Jayavarman II, impegnato in un'opera di riunificazione dei regni Chenla tramite conquiste militari, matrimoni e vassallaggi, si proclamò chakravartin (sovrano universale, letteralmente "re le cui ruote del carro sono inarrestabili") a Mahendraparvata. La cerimonia sacra, officiata da un bramino, era volta a sancire ritualmente l'indipendenza della Kamvujadeśa da chvea (il regno giavanese dei Sailendra secondo Coedes, Champa secondo interpretazioni più tarde o, meno plausibilmente, Srivijaya). La fonte primaria principale sui primi due secoli dell'era angkoriana e sulla dinastia fondata da Jayavarman è la stele di fondazione di Sdok Kok Thom (classificata come K.235). Essa riporta 340 righe di iscrizioni in sanscrito e khmer antico e risale al 1052 circa.
Proveniente dal sudest dell'attuale Cambogia, secondo le iscrizioni rinvenute in diversi luoghi Jayavarman II sembra si sia mosso tra diversi città o capitali Chenla della sua epoca, come Indrapura e Vyadhapura. A cavallo del IX secolo si spostò nella pianura attorno al grande lago, che garantiva un surplus alimentare in forma di riso e pesce, nonché fertilità del suolo e disponibilità costante di acqua dolce. Per qualche tempo la sua capitale fu Amarendrapura. La locazione precisa non è conosciuta. Jayavarman finì poi con lo stabilirsi ad Hariharalaya, l'odierna Roluos, a meno di 15 km da Angkor, dove morì nell'834-5 piuttosto che nell'850. Ivi rimase la capitale con i re successivi primi due re (Jayavarman II e suo figlio Jayavarman III). Poco dopo la sua ascesa al trono nell'889, a seguito di una lotta violenta per la successione, Yasovarman I spostò la capitale da Hariharalaya ad Angkor, attorno alla collina di Phnom Bakheng, che fece terrazzare e adornò di santuari, creandovi il suo tempio di stato come nucleo della nuova capitale, chiamata da Groslier "Yaśodharapura I". Edificò inoltre il primo grande bacino idrico di Angkor, il baray orientale.
Dall'XI secolo alla costruzione di Angkor Wat
modificaDa un periodo di guerra civile durato un decennio, attorno all'anno 1010 emerse la figura di Suryavarman I. Secondo la distribuzione geografica delle iscrizioni che lo menzionano sembra provenire da nord o nordest, dove ha esercitato il suo potere prima di regnare ad Angkor. La nuova dinastia vanta nelle iscrizioni un lignaggio antico e correlazioni a stirpi regali Chenla. Viene chiamata "dei re del sole" per la presenza della divinita solare Surya o Uditya/Āditya nel nome dei regnanti. Suryavarman celebrò l'acquisizione del potere con una vasta serie di opere nella capitale e si distinse per l'ampia attività di costruttore nel resto dell'impero. Estese infatti i noti complessi architettonici di Preah Vihear e Wat Phu, nell'odierno Laos. Gli sono inoltre attribuite le opere iniziali del grande complesso di Preah Khan, 100 km a est di Angkor.
Fu un'epoca contraddistinta da prosperità e pace interna ma anche da guerre di espansione, che allargarono i confini dell'impero nei territori degli odierni Laos e Thailandia. La tolleranza religiosa esercitata ha fatto supporre Suryavarman I potesse essere buddista, ma in diversi angoli del regno stabilì i propri linga secondo il culto shivaita caratteristico dei suoi predecessori. Il suo successore Udayadityavarman II completò il baray, edificandovi al suo centro il Mebon occidentale, e il grande Baphuon. Costruito su terreno instabile, modificato più volte e già parzialmente crollato in epoca angkoriana, è stato oggetto di un lungo sforzo di ricostruzione e inaugurato nel 2011.
Dopo un ennesimo periodo di dispute, giunse al potere attorno al 1113 Suryavarman II. Inizia così il periodo Mahīdhara, in cui si assistono a diversi cambiamenti. La centralizzazione del potere nella figura reale appare aumentata, viene ripresa una politica militare espansionistica, sia verso nord che verso est, e viene promosso il buddhismo Mahāyāna, inizialmente nella corrente Vajrayana caratteristica di Phimai.
Angkor Wat
modificaDurante il regno di Suryavarman II viene raggiunta la massima espressione dell'arte classica khmer nella costruzione di Angkor Wat, il tempio più conosciuto di Angkor. Eretto fra il 1113 e il 1150, probabilmente fu terminato dopo la morte del sovrano e forse utilizzato anche come suo mausoleo. A differenza degli altri templi della capitale, dedicati solitamente a Śiva e orientati ad est, è del resto consacrato a Visnù ed orientato verso ovest. Oltre a essere associato al dio, l'ovest è una direzione legata alla morte e ai riti funebri.
Preah Khan
modificaAlla morte di Suryavarman II seguì un periodo tormentato, caratterizzato da regni di breve durata, conflitti tra fazioni e dispute con i vicini Chăm. La storiografia tradizionale cita una loro invasione a mezzo di barche attraverso il Tonle Sap e il saccheggio di Angkor nel 1177. A ciò sarebbe seguito il ritorno da una sorta di esilio volontario di Jayavarman VII, una lotta di liberazione e la sua acclamazione come re. In realtà appare più realistica l'ipotesi che fazioni khmer e cham fossero alleate tra loro nelle dispute interne successive alla morte di Suryavarman II.
In ogni caso tradizionalmente si ritiene che Preah Khan (nome moderno che significa "spada sacra") fu costruito da Jayavarman VII sul luogo della sua vittoria finale e dedicato al padre, Dharanindravarman II. La stele di fondazione del tempio (K.908), rinvenuta da Glaize nel 1939, nei suoi 179 versi in sanscrito fornisce un'eulogia reale, alcuni particolari su questo e altri templi e come data di consacrazione il 1191. Si ritiene che il grande tempio, dotato di un baray oggi prosciugato, fu sede reale (anche per la presenza di ingressi ornati da naga, caratteristici di altre sedi reali ma non di templi di dimensioni comparabili, come Ta Prohm) e capitale provvisoria prima del completamento di Angkor Thom. Il sito potrebbe forse essere stato occupato in precedenza dal palazzo reale di Yasovarman II e Tribhuvanadityavarman.
Angkor Thom
modificaAngkor Thom è l'ultima capitale edificata ad Angkor, costruita a cavallo della fine del XII secolo. Le sue mura quadrate in laterite alte 8 metri, di circa 3 km di lato, racchiudono un'area di 145,8 ettari e sono circondate da un fossato ampio 100 metri. Ospitava il sovrano, l'élite religiosa e militare e i funzionari del governo, mentre la popolazione comune viveva al di fuori. Mercanti e visitatori stranieri, come Zhou Daguan, la definivano una città opulenta.
L'imponenza e rilevanza della struttura chiusa di Angkor Thom persuase molti studiosi a cercare tracce di strutture simili ad essa precedenti. Goloubew ad esempio investigò largamente sulla capitale di Yasovarman negli anni trenta. Finora però tutte le tracce che sono state via via proposte come possibili indizi dell'esistenza di vere e proprie cinte murarie precedenti hanno trovato interpretazioni conclusive diverse. Si ritiene generalmente che Angkor sia rimasta fino al regno di Jayavarman VII una struttura fondamentalmente aperta, senza delimitazioni formali, e che nel caso di Angkor Thom abbia giocato un ruolo importante il trauma causato dall'invasione Cham del 1177.
L'enorme attività del suo costruttore Jayavarman VII si svolse secondo Stern in uno schema a tre fasi, caratteristico di diversi regnanti khmer a partire da Indravarman I. Nella prima edificò opere pubbliche, come le dharmasala, ponti e strade ed il proprio baray, lo Jayatataka, associato al grande tempio di Preah Khan, costruito secondo la tradizione sul luogo della vittoria sui Cham. Nella seconda fase costruì una serie di templi, dedicati ai propri progenitori divinizzati. Il primo fu il noto Ta Prohm, dedicato alla madre in forma divinizzata di Prajnaparamita, dea della saggezza e madre in senso metaforico dei Buddha. Jayavarman professava infatti il buddhismo Mahāyāna e lo impose come religione di Stato, promuovendo l'identificazione del sovrano nella figura di Lokeśvara. Seguì il Preah Khan, dedicato al padre. La terza fase culminò nella costruzione del "tempio-montagna" noto come Bayon (nome attribuitogli dai francesi nel XIX secolo, il suo nome originario era Madhyadri), centro ideale della nuova capitale, con le sue enigmatiche torri quadrate che riportano sui lati raffigurazioni enormi del volto di Lokeśvara.
Caratteristiche dello stile denominato proprio Bayon, oltre che in diversi altri templi di Angkor Thom, sono presenti anche a Banteay Chhmar e nel Preah Khan Kompong Svay. Ricerche recenti hanno determinato che il loro numero, stabilito in 49 torri da Dumarçay (di cui 37 ancora erette), potrebbe arrivare a 59 contando quelle posizionate sulla galleria più esterna, secondo una disposizione inizialmente non considerata possibile. Leggermente scostato dal centro geometrico di Angkor Thom, caratteristica comune nell'architettura khmer, il Bayon dimostra in alcuni dettagli che l'attività edilizia di quegli anni fu talmente frenetica da impedire di raggiungere il grado di raffinatezza e precisione di costruzioni precedenti, sia dal punto di vista ingegneristico che artistico.
Dopo la frenesia caratteristica del regno di Jayavarman VII l'edificazione di templi in pietra diminuì notevolmente, limitandosi perlopiù a modifiche e interventi sugli edifici esistenti. L'ultimo tempio in pietra costruito ad Angkor risulta infatti essere il Mangalartha, inaugurato nel 1295 da Jayavarman VIII. Succeduto a Indravarman II, figlio di Jayavarman VII, riportò lo shivaismo al rango di religione di Stato, tanto che durante il suo regno si ebbero atti di iconoclastia su statue ed edifici di ispirazione buddhista. Nel XIV secolo il buddhismo theravada diventò però la religione ufficiale, ancor oggi dominante in Cambogia.
Alla fine del XIII secolo la capitale venne visitata dal diplomatico cinese Zhou Daguan, che vi soggiornò tra il 1296 e il 1297. Mosso da interessi commerciali a conoscere usi e costumi del popolo e della corte reale, ne lasciò un colorito resoconto, oltre a una descrizione della città al culmine del suo splendore, in cui spicca la grande "torre di bronzo", identificata con il Baphuon.
Il declino
modificaL'iscrizione in sanscrito K.300, che viene considerata quella incisa in epoca più tarda tra quelle ritrovate, menziona l'ultimo re sicuramente shivaita, Jayavarmādiparameśvara, salito al trono nel 1327. A ratificare un mutamento evidente nella diminuzione dell'attività e della qualità artistica, la fine del XIV secolo viene del resto talvolta definita già "post-angkoriana". Nel corso del XV secolo Angkor conobbe un rapido e definitivo declino del suo peso politico e demografico, malgrado vi siano evidenze che ancora alla metà del XVI secolo venisse sottoposta a restauri e usata come sede reale.
L'ipotesi storiografica tradizionale attribuiva l'abbandono quasi esclusivamente all'espansionismo di Ayutthaya, con il quale i Khmer furono in conflitto semi-permanente dalla metà del XIV secolo, e al saccheggio avvenuto dopo un lungo assedio nel 1431, con un susseguente sprofondamento in un periodo buio, definito "medioevale". Oltre a ciò tra le cause della decadenza veniva pure menzionata la diffusione del buddismo theravada, sebbene tale religione fosse la stessa della potente Ayutthaya. Tuttavia ancora alla metà del XVI secolo i khmer apparivano in alcune occasioni abbastanza forti militarmente da contrastare con successo i thai, con i quali peraltro si erano stabiliti da tempo forti legami economici e soprattutto culturali, tanto che nel XIV e buona parte del XV secolo lo khmer fu probabilmente lingua ufficiale comune ad entrambi i regni.
La tesi di una decadenza determinata più da motivi ecologici che da eventi storici precisi, avanzata compiutamente da Groslier in un articolo pubblicato nel 1979, ha trovato riscontro in diverse ricerche a partire dalla seconda metà degli anni novanta. Lo sfruttamento eccessivo del territorio e la diminuita efficienza dell'apparato irrigativo (con una serie di conseguenze, tra le quali è stata ipotizzata anche la diffusione della malaria) avrebbero portato a una diminuzione della centralizzazione e del potere reale, con conseguente minor interesse e disponibilità di manodopera per la costruzione e manutenzione dei templi, nonché al rapido declino demografico-politico del sito.
In ogni caso il modello politico-economico angkoriano, comprendente il primato della casta sacerdotale induista, venne sostituito da nuove forme di organizzazione socioeconomica. Il fatto che Angkor si trovasse oltretutto in una zona scarsamente difendibile, lungo le naturali direttive di invasioni thai e contrattacchi khmer che si succedettero fino alla seconda metà del XVI secolo, poté ulteriormente contribuire allo spopolamento e all'abbandono quasi totale del sito.
La "riscoperta"
modificaLe prime notizie su un'incredibile città di pietra celata nella giungla giunsero in Occidente verso la fine del XVI secolo, ad opera di portoghesi in fuga da Sumatra in seguito all'occupazione olandese. Il primo resoconto dettagliato in ordine di tempo fu opera di Diogo do Couto, che si ritiene abbia raccolto la testimonianza del frate cappuccino Antonio de Magdalena, che visitò Angkor attorno al 1585.
Nel 1601 Marcelo de Ribadeneira ipotizzò addirittura che le grandi costruzioni semiricoperte dalla giungla fossero opera di Alessandro Magno o dei romani. 46 anni più tardi le rovine di Angkor Thom, paragonate all'Atlantide di Platone, vennero fantasiosamente attribuite all'imperatore romano Traiano.
La grande città e i suoi templi restarono in buona parte nascosti dalla vegetazione fino alla seconda metà del XIX secolo, quando i resoconti di esplorazioni in maggioranza francesi, ma anche inglesi e statunitensi, portarono al grande pubblico il mito della "città perduta nella giungla" che affascinò generazioni di europei.
Sul finire del XIX secolo rilievi archeologici veri e propri, compiuti dal primo direttore dell'EFEO Louis Finot, e lo studio delle iscrizioni, ove spicca l'attività di Étienne Aymonier, chiarirono che i monumenti risalivano in realtà a pochi secoli prima ed erano sicuramente khmer.
Ricerca e restauro
modificaDurante la dominazione francese vennero intrapresi innanzitutto lo studio e quindi anche il restauro dei monumenti. Nel 1907 la regione di Siem Reap venne infatti restituita dal regno del Siam alla Cambogia e la soprintendenza alla conservazione archeologica di Angkor venne assegnata all'EFEO.
Gli anni venti videro un grande sviluppo dell'attività turistica e di restauro. Dopo due anni e mezzo di lavori il Museo nazionale di Cambogia venne inaugurato il 13 aprile 1920. Il 30 ottobre 1925 venne istituito per decreto del governatore generale dell'Indocina, Maurice Monguillot, il parco archeologico di Angkor, sebbene il numero di visitatori stranieri fosse ancora assai limitato.
Nel 1991 Federico Mayor, direttore dell'UNESCO, visitò il sito, che l'anno successivo venne inserito tra i patrimoni dell'umanità.
Libri suggeriti
modificaCome arrivare
modificaVedi l'articolo di Siem Reap (a 20 minuti di auto) per i dettagli su come arrivarci.
In aereo
modificaIn auto
modificaAngkor è a circa 20 minuti a nord dal centro di Siem Reap, tranquillamente raggiungibile in auto o in moto noleggiabili in città. Possono essere noleggiati anche minivan con autista al costo di 35 USD (luglio 2016) per l'intera giornata.
Permessi/Tariffe
modificaIl termine Angkor |
Il termine con cui viene designato il sito, in special modo il nucleo di costruzioni prossimo al Phnom Bakheng, è di origine relativamente moderna. Entrò infatti in uso dopo il suo abbandono da parte della corte reale e di gran parte degli abitanti in seguito all'invasione thai nel 1431. Deriva dalla pronuncia khmer del sanscrito nagara (नगर in devanagari), "città". Il nome con cui i suoi costruttori denominavano la città nelle iscrizioni su pietra era Yaśodharapura. Allo stesso modo il nome moderno dei singoli templi quasi sempre non è correlato al termine con cui erano indicati ai tempi della loro costruzione e dedica alla divinità. |
I visitatori non cambogiani sono tenuti ad acquistare un Angkor Pass per entrare nel parco archeologico e può essere acquistato nei seguenti tagli: 1 giorno (37USD), 3 giorni (62USD), o 7 giorni (72USD) (2020). Il pass di 3 giorni è valido per 3 giorni all'interno di una stessa settimana, mentre il pass di 7 giorni è valido per un periodo di 7 giorni all'interno di uno stesso mese. I bambini sotto i 12 anni possono entrare gratuitamente presentando il passaporto. Entrambe le opzioni di 3 giorni e 7 giorni richiedono una foto, che verrà fatta alla cassa e stampata sul pass. Se si dispone di una guida o un autista non è necessario acquistare un pass per loro dato che sicuramente saranno cambogiani e possono entrare gratuitamente. I documenti rilasciati dopo le 17:00 di ogni giorno possono essere utilizzati per entrare nel parco senza contare l'uso di una giornata sul pass. Tuttavia la vendita dell'Angkor Pass termina alle 17:30.
Assicurarsi di acquistare l'Angkor Pass solo presso gli stand ufficiali di vendita dei biglietti APSARA situati i punti di controllo di ingresso sulla strada per il parco. I pass non possono essere acquistati da altre fonti, compresi i tour operator. Se si entra nel parco dalla strada per l'aeroporto (checkpoint est) o Banteay Srei (posto di blocco a nord) si deve tenere presente che lì hanno a disposizione solo pass di 1 giorno. Entrando a sud da Siem Reap il problema non si pone, in quanto sono disponibili in questo ingresso tutti i tipi di pass. Si noti inoltre che gli Angkor Pass non sono trasferibili, quindi non si può acquistarne uno di seconda mano da qualcun altro. Controlli regolari sulla validità dei pass vengono eseguiti in quasi tutti i siti all'interno del parco, tra cui anche alcuni servizi igienici, quindi bisogna assicurarsi di portarlo in ogni momento.
Come spostarsi
modificaLa maggioranza dei templi più noti e visitati è concentrata in un'area di circa 15 km per 6,5 km a nord di Siem Reap, ma l'area totale definibile come Angkor è molto più vasta. Il "parco archeologico di Angkor", istituito per decreto reale nel 1994, si estende su 400 km² e comprende siti come Kbal Spean, distante 40 km dalla zona centrale.
In autobus turistici
modificaDispongono di autista e del comfort dell'aria condizionata, ma sono anche soggetti ad essere affollati e alla mancanza di flessibilità sull'itinerario da compiere. Assicuratevi di sapere quali templi saranno visitati perché anche alcuni dei bus più grandi andranno soltanto alle 2 o 3 principali attrazioni turistiche, lasciando fuori importanti luoghi "secondari". Il costo è di ~25/70 USD/giorno compreso autista e guida.
In automobili con autista
modificaPossono essere noleggiate per uno o più giorni. Sebbene tutti gli autisti abbiano familiarità con la zona e siano felici di suggerire buoni itinerari, la maggior parte parla poco l'inglese e non sono vere guide turistiche. Per una vera e propria guida turistica autorizzata, il prezzo varia da 45 a 50 USD al giorno per un autista e guida parlante inglese. È consuetudine per gli autisti chiedere 5/10 USD extra per viaggi presso templi come quelli del Grande Circuito, Banteay Srey e più per quelli più remoti come Beng Mealea.
Un taxi dall'aeroporto al centro di Siem Reap costa 7 USD (gennaio 2011), pagandolo in uno stand in aeroporto.
Su moto con conducente
modificaPossono essere organizzati attraverso qualsiasi albergo per circa 6/8 USD al giorno. Anche in questo caso, i guidatori potrebbero chiedere di più per visitare le rovine più remote. Alcuni possono parlare un po' di inglese, e possono dare informazioni su Angkor e la vita cambogiana. I guidatori sono tenuti ad essere autorizzati e devono indossare la maglia grigio numerata durante il viaggio entro i confini del parco Angkor. Il noleggio di una moto senza conducente agli stranieri a Siem Reap è vietato; tuttavia gli stranieri possono guidare le motociclette che hanno affittato altrove (e.g. Phnom Penh).
In tuk-tuk
modificaPossono essere organizzati tramite albergo, offrendo una capienza sino a quattro viaggiatori. Costa sui 12 USD per i principali templi di Angkor, e qualcosa in più per i templi circostanti. Come i piloti di moto, devono avere una licenza, possono parlare un po' d'inglese e devono indossare giubbotti grigio numerati durante il viaggio all'interno del parco. Con 3 USD aggiuntivi si può vedere l'alba ad Angkor Wat. Il supplemento è per far iniziare il tour del tuk-tuk alle 05:00 invece che alle 08:00.
In bicicletta
modificaSono un'opzione molto conveniente per visitare Angkor Wat e Angkor Thom, il piccolo circuito o addirittura il grande circuito - a seconda del tempo che avete e di quanto vi interessano i templi Khmer. Noleggiare una bicicletta a Siem Reap è facile ed economico (1 USD al giorno). Nella maggior parte dei luoghi non c'è bisogno di lasciare il passaporto e sono forniti i lucchetti per le biciclette, Controllare la bici preventivamente e chiedere alcune modifiche, se necessario, ad esempio gonfiando le gomme o oliando la catena. Si tratta di circa 6 km dalla città ad Angkor Wat. Se è la prima volta che ci si reca, ci si deve assicurare di andare dal Centro Visitatori, che è l'unico posto dove si possono acquistare pass. Nel piccolo circuito la maggior parte dei posti sono al massimo 15 minuti di bicicletta l'uno dall'altro, quindi non è in realtà un problema per un turista medio visitare Angkor Wat, Angkor Thom e altri luoghi sul piccolo circuito in uno giorno. Se si è disposti ad alzarsi presto si potrà iniziare il viaggio alle 06ː00 (non è raro vedere negozi di noleggio bici aperti dalle 04ː30) e non sarà un problema visitare i precedenti più il grande circuito (dove i punti sono 30 minuti di distanza in bicicletta) in un giorno. Prendere in considerazione la propria forma fisica e i propri interessi. Chi è abituato alla bicicletta non avrà problemi ad aggirarsi velocemente nel parco. Se il vostro interesse per l'architettura Khmer è superiore a quella del visitatore medio di Angkor, si consiglia di prenotare il viaggio per almeno 3 giorni (indipendentemente dal tuk-tuk o la bicicletta). È buona idea quella di portarsi dietro molta acqua, noleggiare una bicicletta con un cesto, ma non è un grosso problema se la si finisce durante la visita. Dietro ogni tempio di Angkor è possibile acquistare cibi e bevande ma ovviamente a prezzi molto più alti che in città (e.g. ~2 USD per ogni bottiglia grande di acqua). Il ciclismo ad Angkor è sicuro (il traffico è basso), piacevole (belle vedute e un sacco di alberi che forniscono ombra in giornate di sole) e, ultimo ma non meno importante, consente di risparmiare un sacco di problemi per la trattativa con gli autisti di tuk-tuk.
Con animali
modificaCarrozze a cavallo e persino elefanti sono disponibili anche all'interno del parco, ma solo da punti specifici. Ad esempio, gli elefanti percorrono la tratta tra Bayon e l'ingresso più vicino di Angkor Thom.
Con auto elettriche
modificaLe auto elettriche vi porteranno ad alcune aree per un prezzo di andata e ritorno di soli 2 USD. Si trovano di fronte ad Angkor Wat e la Terrazza degli Elefanti.
In elicottero
modificaI voli in elicottero sono un altro modo di vedere il parco archeologico di Angkor. È inoltre possibile visitare i templi periferici come Banteay Chhmar, Boeng Mealea, Koh Ker, Gruppo Rolous, Phnom Bok e il villaggio galleggiante di Tonle Sap. Helistar Cambodia hanno prezzi a partire da 99 USD a persona per il tour di 8 minuti che include Angkor Wat, monte Bangkeng, Srah Srang, Pre Rup, Mebon orientale e Ta Som. I voli partono ogni giorno dalla sezione militare, dell'aeroporto internazionale di Siem Reap. Le prenotazioni sono obbligatorie e possono essere fatte attraverso alberghi, agenti di viaggio o direttamente al +855 12 449 555.
Cosa vedere
modificaLe guide possono essere noleggiate per circa 20 USD al giorno e sono disponibili nella maggior parte delle lingue principali. Noleggiare una guida per almeno il primo giorno può aiutare a orientarsi tra i templi e sono particolarmente utili per trovare e spiegare i bassorilievi, che possono altrimenti essere difficili da individuare e comprendere.
Ancient Angkor, una guida cartacea che è venduta in ogni tempio ed è sorprendentemente buona. In particolare, se si è interessati alle incisioni su pareti e torri, il libro terrà occupati per ore. Se non si vuole pagare una guida locale per ascoltarne le spiegazioni dei templi in un inglese stentato questa è una buona opzione. Scritto da Michael Freeman e Claude Jacques, il prezzo di copertina è 27,95 USD nelle librerie. Copie nuove di pacca sono offerte dai venditori incredibilmente a solo 7 USD, ma il prezzo scende addirittura a 1 USD, a fine giornata, anche in alta stagione. Altamente raccomandata.
Siate sicuri di raggiungere presto i templi. Si può entrare nel parco già alle 05:00; i templi aprono all'alba. Ci sono meno visitatori la mattina presto, e il sole non è a pieno regime. Arrivando ai tempi alle 08:00 invece delle 09:00 può fare la differenza nello stare un passo avanti alla folla.
I templi possono in linea di massima essere suddivisi in quattro gruppi:
- Angkor Wat e Angkor Thom, il più grande tempio e l'adiacente antica capitale.
- Piccolo Circuito (Le Petit Circuit), include i principali siti ad est di Angkor Thom.
- Grande Circuito (Le Grand Circuit), include i principali siti a nord e più a est.
- Gruppo Roluos, 15 km a est di Siem Reap lungo National Highway 6.
- Templi limitrofi, ad oltre 20 km da Angkor Wat.
È possibile, naturalmente, mescolarli e abbinarli liberamente, ma le distanze sono piuttosto lunghe, ha senso di pianificare in anticipo e scegliere i siti collegati da strada. La maggior parte dei conducenti di auto, tuk-tuk o moto avranno un itinerario pronto, se non se ne dispone di uno in mente, e la loro esperienza può rivelarsi utile per arrivare nei siti di un passo avanti rispetto ai grandi gruppi turistici.
Angkor Wat
modifica- 1 Angkor Wat (è il primo dei templi che si incontra dopo aver superato l'ingresso al parco). Angkor Wat è uno dei più grandi di monumenti Khmer. Costruito intorno alla prima metà del XII secolo dal re Suryavarman II e fu dedicato a Vishnu. L'equilibrio, la composizione e la bellezza del tempio, ne fanno uno dei più bei monumenti del mondo. Le misure del recinto sono colossali misurando 1,5 km x 1,3. All'interno si trovano cinque torri. La recinzione più esterna è un muro rettangolare, alto 4,5 m, lungo 1024 in senso est-ovest e largo 802 nel senso nord-sud. All'esterno una trentina di metri di terreno aperto la dividono dal fossato che la circonda completamente, ampio 190 metri. All'interno si trovano cinque torri. Anche se "wat" è la parola Khmer (cambogiana) per tempio, l'orientamento verso ovest della struttura è atipico. Gli studiosi ritengono che l'architettura e le sculture siano quelle di un tempio ma è stato anche costruito come mausoleo per il re dopo la sua morte.
La dimensione dei monumenti fa sentire minuscoli al primo incontro. Quanto segue è un itinerario suggerito per esplorare Angkor Wat. Entrare attraverso l'ingresso ovest. Raggiunta a piedi la torre d'ingresso, andare a destra per avere un assaggio di tutte le cinque torreggianti gopura. Passando la torre e le librerie su entrambi i lati della passerella, scendere i gradini verso il lato sinistro e raggiungere il bacino d'acqua. Si può intravedere il tempio e il suo riflesso nell'acqua. Superare il bacino e raggiungere l'estremità sinistra del tempio.
Si sarebbe ormai raggiunto il punto di partenza dei famosi bassorilievi raffiguranti scene di varie storie mitologiche ed eventi storici. A piedi da sinistra a destra ci si imbatte in scene di battaglia di Ramayana, battaglia del Mahabharata, esercito di Suryavarman II, scene di giudizio da Yama (il giudice supremo), dell'oceano popolato da demoni e divinità per ottenere Amrita (il nettare dell'immortalità), la vittoria di Vishnu sui demoni, la vittoria di Krishna su Bana e altre scene di battaglia tra dei e demoni.
Salire le scale per raggiungere il secondo livello. Si può raggiungere il terzo livello e il cortile centrale all'interno salendo i gradini orientati verso uno qualsiasi dei quattro punti cardinali. Tuttavia si suggerisce di seguire i gradini a sud (a destra), poiché sono stati ora dotati di un corrimano, particolarmente utile durante la discesa.
Angkor Wat ritrae perfettamente la cosmologia Indù: le torri centrali rappresentano il Monte Meru (la casa degli dei), i muri esterni le montagne che racchiudono il mondo e il fossato l'oceano oltre le montagne. Inoltre nelle misure e nei rapporti architettonici sembra presentare numerosi riferimenti astronomici e ai cicli del Sole e della Luna. La struttura è composta dal vecchio tema architettonico-religioso del tempio-montagna (di cui in zona gli esempi più antichi sono Ak Yum e Bakong) e da quello più recente delle gallerie concentriche. Semplificando, si tratta infatti di una struttura centrale a piramide, con tre livelli concentrici, ognuno dei quali è delimitato da una galleria quadrangolare, con quattro gopura sui lati e quattro torri agli angoli. Il livello più alto presenta la tipica disposizione di cinque torri a quinconce, con la torre centrale ad innalzarsi per 42 metri. Il tempio sorge al centro della zona racchiusa dal fossato, su una terrazza di circa 332 per 258 m. I rimanenti 9/10 dell'area sembrano essere stati occupati da costruzioni civili, disposte a griglia, e dal palazzo reale (secondo la tradizione a nord del tempio). L'entrata avviene tradizionalmente da occidente, tramite una strada lastricata sopraelevata che supera il fossato che in realtà è posteriore di almeno un secolo alla costruzione principale. Lunga 350 metri, è ornata da balaustrate nāga e attraversa il gopura occidentale, largo 230 metri con i resti di tre torri. Il santuario della torre sud contiene una granda statua di Viśnu ad otto braccia che probabilmente veniva venerata nel santuario centrale. La strada è affiancata da due costruzioni caratteristicamente angkoriane, le "biblioteche".
Una terrazza cruciforme precede il grande gopura occidentale di ingresso alla galleria esterna, su cui sono scolpite alcune delle quasi 2000 apsaras che ornano Angkor Wat, compresa l'unica il cui sorriso mostra i denti. La galleria più esterna ospita dal lato interno i famosi bassorilievi, che con un'estensione di 600 m in lunghezza e 2 in altezza costituiscono il gruppo scultoreo continuo più lungo al mondo. Tre lati su quattro sono occupati da raffigurazioni di origine indiana, come delle scene del Mahābhārata e del Rāmāyaṇa (soggetto originario del Reamker, opera letteraria khmer appartenente all'epoca ben più tarda in cui il buddismo Theravada sarà il culto maggioritario). Sul lato sud vi sono due scene distinte con re Suryavarman II, oltre al giudizio delle anime di Yama, con le raffigurazioni dei paradisi e degli inferni, che riportano scene di grande crudezza. Il gruppo di soggetto storico, che occupa il semilato di sudovest è lungo 94 m e fornisce dettagli interessanti. Da una parte un'udienza reale di Suryavarman, forse un giuramento di fedeltà, dall'altra una processione militare, nella forma tradizionale descritta da Zhou Daguan. Principi e comandanti, identificati da iscrizioni e la cui importanza è svelata dal numero di parasoli, precedono e seguono il re, scolpito in dimensioni maggiori con 15 parasoli, tutti montati su massicci elefanti da guerra. Verso la fine il principe Jayasimhavarman conduce un reparto della provincia di Lavo; lo segue un corpo di mercenari thai, dall'aspetto selvaggio, armati di lance. Si è anche ipotizzato si tratti di una sorta di marcia funeraria, visto il soggetto dei bassorilievi di sud-est.
La sezione meridionale del lato orientale porta invece la grandiosa raffigurazione della zangolatura dell'oceano di latte, lunga 49 metri. Il dettaglio arriva a rappresentare numerose forme di vita marina, reali o mitiche, quali pesci, coccodrilli, tartarughe, draghi e naga. La scena centrale, con il monte Mandara a fare da pilastro per l'operazione, è ricca di dettagli, ma rimasta incompleta attorno alla figura del Visnu centrale. Caratteristica squisitamente khmer è la presenza di Ravana e Hanuman, due personaggi del Rāmāyaṇa assenti nel mito originale. Anche due dei quattro padiglioni d'angolo, quelli di sudovest e nordovest, sono decorati da bassorilievi.
La vista del grande monumento che domina il paesaggio è mozzafiato, in qualsiasi momento della giornata. Tuttavia, per massimizzare l'effetto, si suggerisce che il primo viaggio ad Angkor Wat venga effettuato in condizioni di luce ottimali, di solito intorno alle 13:00-14:00. Anche l'alba ad Angkor Wat è un grande spettacolo da vedere. Quindi la maggior parte dei turisti tende a vedere l'alba ad Angkor Wat, per poi esplorare altre rovine al mattino e tornare successivamente ad Angkor Wat più tardi nel pomeriggio. Il sole sorge dietro Angkor Wat e i migliori colori sono visti poco prima che il sole diventi visibile. Poiché la posizione del sole che sorge varia in funzione del periodo dell'anno, bisogna posizionarsi di conseguenza. Per esempio: a novembre-dicembre, quando si è di fronte a Angkor Wat, il sole sorge sul lato destro, quindi prendere un posto all'estrema sinistra della torre d'ingresso per vedere l'alba. Il tramonto ad Angkor Wat è ottimale sia sul livello superiore che all'esterno della struttura del tempio principale.
Angkor Thom
modifica- 2 Bayon (a nord di Angkor Wat, superando il fossato di acqua che lo difende). Costruito nella seconda metà del XII secolo dal re Jayavarman VII, è uno dei templi di gran lunga più noto a Siem Reap grazie alle facce di pietra giganti che adornano le torri. Ci sono 54 torri con quattro facce ciascuna, per un totale di 216 facce. C'è ancora un dibattito su chi sia stato raffigurato in quelle facce. Potrebbe essere Avalokiteshvara, il Bodhisattva compassionevole del Buddhismo Mahayana, o forse una combinazione di re Jayavarman VII e Buddha.
L'accesso avviene tramite cinque grandi strade rialzate che portano a grandi gopura, alti 23 metri e sormontati dalle caratteristiche facce in stile Bayon e da Indra che monta un elefante a tre teste. Quattro corrispondono alle vie principali che tagliano a metà la città lungo le direzioni cardinali. Il quinto, chiamato "porta della vittoria", si apre a est ed è allineato con il palazzo reale e le due terrazze ad esso prospicienti. Ai quattro angoli vi sono quattro piccoli santuari, chiamati tutti Prasat Chrung, le cui steli di fondazione hanno fornito informazioni preziose sul periodo.
La struttura ha evidenti significati simbolici e la capitale si pone come un microcosmo che rappresenta l'intero universo. Per le strade di ingresso sono state date diverse interpretazioni. Fiancheggiate da statue di dei e demoni (diversificati dall'atteggiamento: sereno da un lato, guerresco dall'altro) che hanno sotto di sé il corpo squamoso di un grosso naga la cui sommità a nove teste si apre alla fine del ponte, sono state correlate al mito induista dell'oceano di latte o al simbolo dell'arcobaleno, che unisce il cielo alla terra. Boisselier ha suggerito un'interpretazione basata sulla vittoria di Indra sui demoni, con le sculture in pietra a simboleggiare yakṣas a guardia di futuri attacchi a sorpresa.
Il piano di Bayon può essere diviso in tre livelli; i primi due sono bassorilievi e il più alto è costituito dal santuario centrale. La galleria esterna raffigura scene di vita quotidiana e gli eventi storici, mentre la seconda galleria interna raffigura figure mitiche e storie. In totale ci sono più di 1 km di bassorilievi visionabili. Entrare nel Bayon da est. La galleria esterna è la prima che si vede entrando. La seconda galleria è al livello superiore. Il terzo livello è dove si incontrano molti dei volti noti (e turistici). Il fatto che queste pietre siano esposte alla luce diretta rende facile scattare fotografie durante tutta la giornata, anche se a metà giornata il sole elimina le ombre. Ci saranno anche meno turisti durante questo momento della giornata. Gli elefanti sono disponibili per essere cavalcati dal cancello del Bayon per 10 USD a persona; i posti sono limitati e spesso già prenotati in anticipo dai gruppi di turisti, ma vale la pena verificare. I dintorni e le alte torri rendono il Bayon un po' buio e piatto per lo studio e la fotografia in concomitanza di alba e tramonto. Quindi è meglio visitare Bayon quando c'è molta luce. Dalle 10:00 di mattina a circa le 16:00 del pomeriggio è l'arco temporale preferibile.
- 3 Baphuon (A nord-ovest del Bayon). Il Baphuon dovrebbe rappresentare il Monte Meru (sacro per l'induismo), ed è stata una delle più ampie e grandi strutture di Angkor. Sulla faccia occidentale del Baphuon è stato costruito un Buddha gigante disteso, aggiunto nel XVI secolo dopo la conversione dall'induismo al buddismo avvenuta in questa regione. Gli archeologi avevano smantellato il Baphuon per restauro quando sono stati interrotti dalla guerra civile; i documenti per la ricostruzione del tempio sono stati successivamente perduti o distrutti. Oggi il lavoro di ricostruzione è stato ultimato, quindi i visitatori possono adesso camminare fino al livello più alto.
I templi Bayon e Baphuon costituiscono solo una parte di quello che era in precedenza la città gigante di Angkor Thom, un tempo pensata per contenere una popolazione di un milione di abitanti. Oltre ai templi Bayon e Baphuon, l'antica città di Angkor Thom detiene una serie di altri siti di interesse:
- 4 Terrazza degli Elefanti (រះលានជល់ដំរី) (allineato a nord del Bayon). Parte della città muraria di Angkor Thom, è una piattaforma di 350 metri attaccata alle rovine del palazzo di Phimeanakas, famosa per le sue sculture di elefanti, che è stata usata dal re Jayavarman VII per ammirare le sue armate vittoriose di ritorno alla città antica. Gran parte della struttura originale era costruita con materiale organico del quale oggi non ne è rimasta traccia. Quello che rimane quindi sono le piattaforme che formavano le fondamenta del complesso, utilizzato come base per la grande sala delle udienze del re. È costituita da cinque fortificazioni che si estendono verso la piazza centrale, tre al centro e due su ogni lato esterno. La sezione centrale del muro portante è decorata con dei garuda e dei leoni a misura naturale. Su ogni lato esterno ci sono due parti del corteo di elefanti coi corrispettivi "mahout".
- 5 Terrazza del Re lebbroso (Preah Lean Sdach Kumlung, រះលានស្តេចគម្លង់) (Situata nell'angolo nord-est della Piazza Reale di Angkor Thom). Questa terrazza è associata a Dharmaraja. Raffigurante l'immagine del dio indù Yama, il dio della morte, e potrebbe essere stata utilizzata come luogo di cremazione. Costruita con lo stile Bayon sotto il regno di Jayavarman VII. La statua prende il nome di "Re Lebbroso" a causa delle macchie di decolorazione e del muschio che vi cresceva sopra, che richiamavano l'aspetto di un lebbroso, oltre a calzare bene con la leggenda cambogiana del re Yasovarman I che fu colpito da lebbra. Il nome cambogiano è comunque Dharmaraja, inciso sotto la statua originale. Si pensa che in questo luogo venissero cremati i sovrani di Angkor.
Le quattro porte d'ingresso sono collocate una ad ogni punto cardinale. Le porte ovest e nord sono esenti da turisti. Ognuna di queste è sormontata dal volto di Avalokitesvara. C'è un percorso sopra i muri di cinta, e uno lungo il muro esterno, che può essere seguito a piedi da porta a porta. La passeggiata totale è di circa 13 km, lungo circa 3,5 ore. A partire dal marzo 2012 il percorso è stato chiuso a causa di crolli.
- 6 Porta della Vittoria (nella parete est).
- 7 Porta dei morti (Porta Khmoch).
- 8 Porta ovest (Ta Kav Gate).
- 9 Porta nord.
- 10 Porta sud.
- Porta della Vittoria
- Porta dei morti
- Porta nord
- Porta sud
- 11 Phnom Bakheng (ប្រាសាទភ្នំបាខែង). Tempio buddhista e indu, dedicato a Shiva ed il primo tempio-montagna costruito in Angkor nel IX secolo durante il regno del re Yasovarman.
Situato sulla cima di una collina con una posizione dominante, attualmente in fase di ristrutturazione, come mostrato dalle gru che trasportano pezzo per pezzo le pietre fuori dalla struttura. Un punto estremamente popolare (e affollato) per i tramonti con vista su Angkor Wat: serve un'escursione di mezz'ora per arrivarci. Chi arriva presto o se ne va tardi, deve portare con sé una torcia. La salita finale alla cima del tempio è ripida e pericolosa al buio. Cavalcare un elefante su per la collina costa 20 USD (2008) ma si devono comunque salire le scale del tempio da soli. Si noti che non si vede tramontare il sole su Angkor se lo si osserva da qui, e tutti i templi visibili sono in effetti abbastanza lontani. Si noti inoltre che non si è autorizzati a salire Phnom Bakheng dopo le 17:30, quindi ci si deve assicurare di arrivare prima. Un giro in elefante in direzione opposta costerà 15 USD a persona.
Costruito più di due secoli prima di Angkor Wat era in origine il tempio principale della regione ed era l'edificio centrale della nuova capitale Yasodharapura che il re Yasovarman costruì quando spostò la corte dalla capitale Hariharalaya situata nella zona Roulos. Phnom Bakheng è uno dei tre templi sulla collina della regione di Angkor che sono stati attribuiti a Yasovarman. Gli altri due sono Phnom Krom a sud e Phnom Bok a nord-est della riserva East Baray. Attorno al tempio fu costruito un fossato esterno dal quale irradiavano dei viali posti nei quattro punti cardinali. Più avanti nella storia fu convertito in un tempio buddhista nel quale si trovava un buddha monumentale (oggi perduto) sul livello superiore. Sul lato occidentale fu scolpito un buddha reclinato i cui contorni sono ancora oggi visibili.
Questo tempio è la rappresentazione simbolica del Monte Meru, casa degli dei indu, enfatizzato dalla posizione elevata su una collina di 65 metri. Costruito in forma piramidale su sette livelli che rappresentano i sette cieli. Sul livello più alto cinque santuari in arenaria sono distribuiti in configurazione quinconce con uno al centro e quattro sui lati. In origine 108 piccole torri si trovavano attorno alla base del tempio, e sui vari livelli che oggi sono in gran parte crollate. Il simbolismo viene spiegato da Jean Filliozat: Il tempio siede su una base rettangolare e si eleva su cinque livelli incoronati da cinque torri. 104 torri più piccole sono distribuite sui livelli più bassi posizionate simmetricamente in modo che soltanto 33 possano essere viste da centro di ogni lato. 33 è il numero degli dei che dimorano sul Monte Meru. Anche il numero totale delle torri è significativo. Quella centrale rappresente l'asse del mondo e le 108 più piccole rappresentano le fasi lunari ognuna di 27 giorni. I sette livelli del monumento rappresentano i sette cieli ed ogni terrazza contiene 12 torri che rappresentano il ciclo di 12 anni di Giove.
- 12 Baksei Chamkrong (ប្រាសាទបក្សីចាំក្រុង). Piccolo tempio indù dedicato alla divinità Siva che originariamente conteneva un'immagine in oro della stessa. Si può vedere sulla sinistra quando si entra a Angkot Thom dall'ingresso sud. Dedicato a Yasovarman da suo figlio il re Harshavarman I e completato da Rajendravarman II (944-968). Il nome Baksei Chamkrong significa "L'uccello che protegge sotto le sue ali" da una leggenda nella quale il re provò a fuggire Angkor durante un assedio quando un uccello enorme atterrò e lo protesse sotto le sue ali. Questo è uno dei primi templi costruiti con materiale duraturo come mattoni e laterite e con decorazioni in areanria. Originariamente un recinto in mattoni circondava la piramide con un ingresso Gopura sul lato est, che oggi è quasi completamente scomparso, così come gran parte degli stucchi sulla superficie del tempio. L'architrave principale è decorato con delle incisioni raffiguranti Indra che emana delle girlande mentre sta in piedi sul suo elefante a tre teste Airavata. Su ogni lato della porta d'ingresso ci sono delle iscrizioni che descrivono la dedizione e gli elogi dei primi re dell'Impero Khmer, da Jayavarman II all'eremita Kambu. La base della piramide misura 27 metri in diagonale mentre la sommità ne misura 15 per un altezza di 13 metri. Quattro gradinate permettono di raggiungere la cima dai quattro punti cardinali. La torre santuario in mattoni si apre a est con porte cieche sugli altri lati.
Piccolo Circuito
modificaProcedendo in senso orario, uscendo Angkor Thom dalla Porta della Vittoria si incontrano le seguenti strutture:
- 13 Ta Keo (ប្រាសាទតាកែវ). Probabilmente il primo tempio-montagna ad essere costruito in arenaria ed esempio dello stile Khleang. Deve essere stato il tempio di stato di Jayavarman V, figlio di Rajendravarman che aveva costruito Pre Rup e come quello ha cinque torri santuario distribuite a quinconce e costruite sul livello superiore di una piramide a cinque livelli che consiste di cinque terrazze sovrapposte (piramide a gradoni) circondata da fossati, come un ritratto simbolico del Monte Meru. L'aspetto massiccio è dovuto al fatto che non ci sono decorazioni esterne in quanto gli intagli cominciarono a fine lavori. L'asse principale del tempio è direzionato a Est-Ovest e un percorso rialzato di 500 metri connette l'ingresso orientale con un pontile da sbarco sull'East Baray col quale questo tempio era in relazione stretta. Le rive esterne del fossato attorno, oggi scomparso, misuravano 255x195 metri. La prima terrazza è 122x106 metri e i suoi muri di arenaria su base di laterite, costituisce il recinto esterno. Lungo il lato est ci sono due lunghe gallerie che probabilmente avevano muri di legno e tegole, illuminate da finestre a balaustra. La seconda terrazza è 5,5 metri più alta. Entrambe queste terrazze hanno dei gopura e una torre centrale. Una galleria continua, di 80x75 metri, larga 1,4 metri, costituisce il recinto interno della seconda terrazza ed ha finestre soltanto verso l'interno; non ha porte e sembra puramente decorativa. È un primo esempio di galleria khmer, assieme con Phimeanakas. Lungo il lato orientale della seconda terrazza, agli angoli ci sono due edifici, due gallerie più corte rispetto a quelle della prima terrazza e verso l'asse centrale ci sono due piccole "biblioteche" in arenaria che si aprono verso ovest con false finestre ai piani superiori. La piramide finale si eleva di 14m. La sua base è di 60mq, si erge di 4 metri; la cima è di 47mq ed è alta 21,5 metri per un'altezza totale di 45 metri. Le quattro gradinate che portano alla sommità sono continue e molto ripide; quella sul lato orientale del monumento è la meno ripida ed è il modo più semplice per raggiungere il livello superiore ai cui piedi si trova una statua di Nandi inginocchiato, che conferma che questo sia un tempio Shivaita. L'assenza di decorazioni da un aspetto molto massiccio all'ultima piramide anche se si possono vedere alcune incisioni floreali danneggiate sulla facciata est. Le torri ai quattro lati della sommità si ergono da un basamento di 0,8 metri e si aprono ai quattro punti cardinali con vestiboli sporgenti. Nella torre centrale i vestiboli sono raddoppiati. Frammenti di linga ed altre statue sono stati trovati nelle camere del santuario e attorno alle torri.
- 14 Ta Prohm (ប្រាសាទ តាព្រហ្ម, o anche Old Brahma). Costruito durante il periodo di re Jayavarman VII, col nome "Rājavihāra" (monastero reale). Nel 1186 molte statue qui sono state consacrate, la più importante delle quali è quella di Prājñapāramitā, l'impersonificazione della Perfezione della Saggezza, una figura che il re identificava nella madre. È famoso al turismo di massa perché gli alberi sono intrecciati con le pietre lavorate. Potrebbe essere considerato in uno stato di rovina, ma c'è una strana bellezza nei meravigliosi alberi di Ficus che forniscono una splendida vista sull'abbraccio tra la natura e l'opera dell'uomo. Questo è uno dei templi più popolari dopo Angkor Wat e il Bayon a causa delle belle combinazioni di legno e pietra. I fotografi dediti alle foto in bianco e nero amano particolarmente questo sito e la maggior parte delle splendide inquadrature da cartolina degli alberi di Angkor vengono da qui. Un paio di scene che ritraggono Angelina Jolie in Tomb Raider sono state girate qui. L'approccio odierno al tempio è da ovest da dove si raggiunge immediatamente il cuore del complesso, ma va ricordato che l'ingresso rituale era sul lato est. Si noti che grandi sezioni del tempio sono costituite da macerie instabili che sono state transennate per pericolo di crollo. A partire dal 2010 le autorità hanno iniziato dei lavori di ripristino che durano tutt'oggi, quindi si vedranno molte strutture e palizzate e la colonna sonora della visita sarà il martellamento da cantiere. Questo però è per il bene del luogo sacro e delle generazioni future che potranno godere di una tale bellezza da significato religioso profondo. Tutte le piante e gli arbusti sono stati rimossi dal sito come pure alcuni alberi. Una gru è stata impiantata e una grande quantità di lavori di costruzione è in corso per ricostruire il tempio, in gran parte apparentemente da zero. Passerelle in legno ora bloccano alcune delle precedentemente famose foto da cartolina.
Presso la porta ovest del tempio, sul lato sinistro si trova una decorazione con alcuni bassorilievi. Qui è rappresentato il 1 bassorilievo di un dinosauro. Tale bassorilievo è ovviamente misterioso perché rappresenta i dinosauri (in questo caso si tratta di uno stegosauro) si estinsero molto tempo prima rispetto alla civiltà khmer. Tutto ciò è oggetto di dibattito tra chi sostiene vi sia un mistero e chi pensa sia solo un errore di interpretazione figurativa.
- 15 Banteay Kdei (ប្រាសាទបន្ទាយក្). Tempio buddhista il cui nome significa "Una cittadella di camere", conosciuto anche come la "cittadella delle camere dei monaci". Si trova a sud-est di Ta Prohm e a est di Angkor Thom. Costruito tra la metà del XII secolo e la prima metà del XIII secolo durante il regno di Jayavarman VII nello stile di Bayon con la pianta simile a Ta Prohm e Preah Khan ma più piccolo e meno complesso. Le sue strutture, contenute all'interno di due recinti murari, consistono di due gallerie concentriche dalle quali emergono delle torri con un chiostro ad est. Al momento è purtroppo dilapidato a causa degli errori di costruzione e della qualità della pietra arenaria utilizzata anche se è in corso un restauro. Ci si arriva dal gopura est di Ta Prohm seguendo un sentiero di 600 metri che conduce all'ingresso ovest. A 3 chilometri ad est da Angkor Thom.
- 16 Srah Srang (ស្រះស្រង់). Situata proprio di fronte alla strada da Banteay Kdei è una riserva d'acqua (baray) situata a sud dell'East Baray e ad est di Banteay Kdei. Fu scavata a metà del X secolo su iniziativa di Kavindrarimathana, ministro buddhista di Rajendravarman II, e modificata attorno al 1200 da Jayavarman VII che aggiunse il pontile in laterite nei lati occidentali, probabilmente perché l'East Baray era sovraccarico di sedimenti. Al momento Srah Srang misua 700x350 metri ed è ancora parzialmente allagata e come altre "baray" al centro si trovava un'isola artificiale con un tempio. Il perimetro cruciforme affiancato da balaustre con sembianze di nāga che terminano con la testa di serpente sormontate da un garuda con le ali spiegate. Le gradinate che portano all'acqua sono affiancate da due leoni guardiani. Delle spedizioni archeologiche francesi hanno trovato sul lato nord-ovest una necropoli di 1600mq. Furono anche riportate alla luce delle giare mortuarie con delle resta cremate, oltre ad altri artefatti datati nel regno di Udayadityavarman II. Il pontile di fronte all'ingresso di Banteay Kdei è un posto molto frequentato per vedere l'alba.
- 17 Prasat Kravan (ប្រាសាទក្រវាន់). Un piccolo tempio per terminare il piccolo circuito. Costruito nel X secolo e dedicato a Visnù, secondo un'iscrizione su di un montante. Il nome moderno significa "tempio dell'Artrabotys Odoratissimus" (Assenzio maggiore). Si trova a sud del lago artificiale Srah Srang, è costituito da quattro torri di colore rossiccio elevate sopra una terrazza comune. Il sito fu ripulito dalla vegetazione negli anni '30 del secolo scorso da Henri Marchal e Georges Trouvé e le torri vennero ristrutturate su iniziativa di Bernard Philippe Groslier tra il 1962 e il 1966 alle quali sono stati aggiunti dei mattoni nuovi, demarcati con CA (Conservation Angkor). Il tempio è orientato verso est ed è circondato da un piccolo fossato. La torre centrale e quella meridionale hanno delle sovrastrutture che sfruttano la falsa prospettiva tramite piccole differenze di livello. Gli interni sono degni di nota grazie ai bassorilievi che raffigurano Visnù e Lakshmi. Questo tipo di sculture sono frequenti nei templi del gruppo etnico Cham ma rari in monumenti khmer.
Grande Circuito
modificaProcedendo in senso orario, uscendo ad Angkor Thom dal cancello del Nord si incontrano le seguenti strutture:
- 18 Preah Khan (ប្រាសាទព្រះខ័ន, Spada Reale). Prima capitale di Jayavarman VII, prima del completamento di Angkor Wat. Ampio e ricco di atmosfera, ma un po' oscurato da Angkor Wat e Ta Prohm, questo tempio è in parte in rovina con un fico strangolatore le cui radici strisciano sulle pareti. Ha alcune eccellenti incisioni e un minor numero di visitatori, pertanto merita una visita. Il tempio è circa 3 km a nord-est di Angkor Thom e appena ad ovest della riserva d'acqua Jayatataka baray con la quale una volta era associato.
Costruito nel 1191, sul luogo della battaglia vittoriosa sugli invasori Cham, per onorare il padre del re Jayavarman VII. La sua funzione era quella di città, tempio e università buddhista nella quale proliferavano circa 100.000 persone, comprese 1000 ballerini e 1000 insegnanti. I ritrovamenti hanno mostrato che 430 divinità differenti avevano un loro tempio qui, coi conseguenti doni costituiti da cibo, vestiti, profumo e reti anti zanzare. Danneggiato pesantemente dalla vegetazione, tutt'oggi è in gran parte non ristrutturato, e dal 1991 è mantenuto dall'associazione "World monument fund".
Il disegno è planimetrico con una successione di gallerie attorno a un santuario buddhista al quale poi sono stati aggiunti templi indu. Quello rimane del quarto recinto, oggi coperto da vegetazione, era la città. Il muro esterno è di laterite e contiene 72 garuda che mantengono dei naga a distanza di 50 metri uno dall'altro. Circondato da un fossato che misura 800x700 metri racchiudendo un'area di 56 ettari (140 acri). Ad est si trova un pontile sulla riserva Jayatataka baray. L'orientamento del tempio è verso est come l'ingresso principale, anche se ce ne sono altri in ogni punto cardinale. Ognuno di questi ha dei percorsi rialzati sul fossato coi dei Naga che portano Deva e Asura come nel tempio di Angkor Thom. A metà percorso del sentiero che porta al terzo recinto, sul lato nord, si trova una Casa del Fuoco (o Dharmasala) simile a quella di Ta Prohm. Le sue mura misurano 200x175 metri. Il terzo gopura è in grande scala con tre torri al centro affiancate da due padiglioni. Di fronte si trova la terrazza cruciforme. Tra le due torri meridionali si trovavano due alberi della seta, uno dei quali adesso è morto anche se le radici sono state lasciate. Il terzo gopura occidentale ha dei frontoni raffiguranti una partita a scacchi e la Battaglia di Lanka mentre ad ovest ci sono due guardiani Dvarapala. Ad ovest del terzo gopura orientale, sull'asse principale, si trova la Sala Dei Danzatori con mura decorate con Apsaras, una volta sovrastate da delle nicchie che contenevano immagini di Buddha, distrutte durante le reazioni anti buddhismo durante il regno di Jayavarman VIII. A nordi di questa sala si trova una struttura di due piani con colonne circolari che si pensa siano stati dei granai, ma non ci sono prove. Quello che rimane del terzo recinto sono gli stagni (oggi asciutti) su ogni lato e dei templi satelliti a nord (dedicato a Shiva), sud (dedicato a re e regine precedenti) e ovest (dedicato a Visnu).La sala dei Danzatori e il muro del secondo recinto sono connessi da una corte con due biblioteche sul quale si proietta il secondo gopura orientale. Tra le mura del secondo recinto (85x76 metri) e le mura del primo recinto (62x55 metri), sul lato orientale si trova una fila di aggiunte postume che impediscono l'accesso alle decorazioni originarie. Il primo recinto è diviso in quattro parti da una galleria cruciforme i cui muri, come gli interni del santuario centrale, sono coperti di buchi che servivano a mantenere le placche di bronzo che in origine erano utilizzate come rivestimento. Al centro del tempio, al posto della statua originale di Lokesvara, si trova una stupa costruita molti secoli dopo.
- 19 Neak Pean (I serpenti aggrovigliati, ប្រាសាទនាគព័ន្ធ). Il nome deriva dalle sculture dei serpenti (Nāga) che si trovano lungo la base della struttura del tempio, dove Neak è la traduzione in khmer del sanscrito Naga. È un'isola artificiale circolare con al centro un tempio buddhista nella riserva d'acqua Jayatataka Baray, che una volta era associato con il tempio Preah Khan, costruita durante il regno del re Jayavarman VII.Alcuni storici pensano che Neak Pean rappresenti Anavatapta, un lago mitico situato nelle montagne del Himalaya le cui acque curano le malattie. Progettato originariamente per uso medico, è uno dei molti ospedali costruiti da Jayavarman VII. Si basa sul credo antico indu del bilanciamento. Le quattro piscine collegate rappresentano l'acqua, la terra, il fuoco e il vento ognuna collegata con la sorgente centrale d'acqua da una conduttura in pietra prediata da uno dei Quattro Grandi Animali (maha ajaneya pasu): l'Elefante (nord), il Toro (est), il Cavallo (sud) e il Leone (ovest). I condotti nei piccoli padiglioni sono costruiti per rappresentare la testa di questi animali, ad eccezione di quello ad est che rappresenta una testa umana invece che un toro. In origine quattro sculture si trovavano sul fondo del lago ma oggi l'unica rimasta è quella del cavallo Balaha, una forma del Bodhisattva Avalokitesvara che salva i naviganti dalle orchesse di Tamradvipa. Il tempio sul lago in origine era dedicato ad Avalokitesvara.
- 20 Ta Som (ប្រាសាទតាសោម). Situato a nord-est rispetto al tempio di Ahgkor Thom e appena ad est rispetto a Neak Pean. Fu costruito alla fine del XII secolo per il re Jayavarman VII che lo dedicò al padre Dharanindravarman II (Paramanishkalapada), re dell'Impero Khmer dal 1150 al 1160. Il tempio consiste di un santuario a un solo piano e circondato da mura in laterite protette da un fossato. Progettato per avere l'ingresso principale a est, le mura sono aperte da due Gopura (porte d'ingresso) a forma di croce contenenti piccole stanze su ogni lato e finestre balaustrate. Questi Gopura sono scolpiti con volti in stile Bayon. Quello sul lato est è sovrastato da un albero di fico sacro (Ficus religiosa) che ha inglobato la struttura nelle sue radici. La sezione interna del tempio consiste di un santuario cruciforme con porticati su ogni braccio circondati da padiglioni con quattro angoli. Due piccole biblioteche sono situate su entrambi i lati del sentiero dell'ingresso orientale. Nel 1998 il World Monuments Fund (WMF) ha aggiunto questo tempio al programma di restauro per stabilizzare le strutture e renderle più sicure per i turisti.
- 21 Mebon Orientale (East Mebon, ប្រាសាទមេបុណ្យខាងកើត). Situato in quella che era un'isola nell'oggi asciutta Baray orientale, è un grande tempio-montagna di tre piani coronato da cinque torri, come una miniatura di Angkor Wat. Originariamente costruito da Rajendravarman nel X secolo, e dedicato al dio indu Shiva per onorare i genitori del re. Molte strutture sono in pessime condizioni, ma il tempio è meglio conosciuto per le sue massicce statue di elefanti restaurate. La costruzione cruciforme ha un asse nord-sud (il tempio Pre Rup si trova a 1,200 metri a sud appena fuori dalla riserva d'acqua) ed est-ovest (il tempio Phimeanakas si trova a 6.800 metri ad ovest). L'architettura è simile a quella di Pre Rup con due mura di cinta e tre livelli e i materiali da costruzione sono tutti quelli utilizzati negli edifici khmer: arenaria, mattorni, laterite e stucchi. In cima si trova una torre centrale su di una piattaforma quadrata, ai cui angoli si trovano quattro torri più piccole. Le torri sono costruite in mattoni e sono visibili i fori che in precedenza ancoravano gli stucchi. Ci sono varie sculture eccezionali, tra le quali degli elefanti in pietra di 2 metri agli angoli del primo e secondo livello. Le scene religiose comprendono anche il dio Indra in sopra ad Airavata, l'elefante con tre teste, Shiva che cavalca Nandi, il toro sacro. Le incisioni sugli architravi sono particolarmente eleganti. Ai visitatori che oggi osservano dal livello più alto, è lasciato immaginare le distese d'acqua che circondavano il tempio. I quattro pontili alla base ricordano che il tempio una volta si raggiungeva in barca.
- 22 Pre Rup (Gira il corpo, ប្រាសាទប្រែរូប). Un tempio-montagna vicino a East Mebon con uno stile analogo e costruito solo un decennio più tardi. Costruito tra il 961 e il 962 come tempio di stato dal re Rajendravarman e dedicato alla divinità Shiva. Prende il nome dalla pratica cambogiana di ruotare in direzioni differenti le ceneri dei defunti durante il funerale. Situato appena a sud della riserva orientale East Baray, il suo asse è allineato nord-sud assieme al tempio East Mebon altra creazione del re Rajendravarman che si trova su quella che era una volta un'isola della riserva. Probabilmente si trovava al centro di una nuova capitale costruita dal re dove il fossato meridionale dell riserva East Baray che ne era il limite settentrionale ma nessuna delle abitazioni è sopravvissuta fino ad oggi a confermare le ipotesi. Costruito in mattoni, laterite e arenaria che danno un bel tono rossiccio alla costruzione esaltato dalla luce mattutina e della sera, rendendolo un luogo popolare per ammirare il tramonto nella giungla e nelle risaie della campagna cambogiana. La struttura ha una planimetria quadrata e due muri perimetrali. Il recinto esterno è una piattaforma delimitata da mura in laterite di 117x127 metri il cui ingresso ad est è una strada rialzata in laterite che oggi sfortunatamente è tagliata da una strada moderna. I quattro gopura esterni hanno una forma cruciforme con una sezione centrale in mattoni (tre stanze affiancate da due passaggi indipendenti) e un vestibolo in arenaria su ambo i lati. Su ogni lato della porta orientale c'è un gruppo di tre torri allineate nord-sud, (aggiunte in seguito probabilmente sotto il regno di Jayavarman V) una delle quali sembra che non sia mai stata costruita oppure è stata smantellata conseguentemente. Più avanti sulla seconda piattaforma, oltre un'altra porta si trovano due biblioteche su entrambi i lati del camminatoio e appena prima dell'ingresso c'è una cisterna in pietra che alcuni pensano sia stata la base per una statua in bronzo di Nandi oppure utilizzata per cerimonie di cremazione. C'è anche una serie di gallerie che corrono su ogni lato, caratteristica costruttiva del X secolo. La piramide quadrata misura 50 metri alla base e si innalza con tre livelli alti 12 metri fino ad arrivare alla vetta su una piattaforma di 35 metri. Il livello più basso è circondato da 12 piccoli reliquari mentre sulla vetta ci sono 5 torri arrangiate in quinconce, una su ogni lato del quadrato e una al centro. Le divinità scolpite nei bassorilievi stanno di guardia su ogni lato della porta centrale situata ad est, mentre le altre porte sono false porte. La torre a sud-ovest una volte conteneva una statua di Laksimi, mentre la torre nord-ovest una statua di Uma; quella a sud-est una statua di Visnù mentre quella a nord-est una statua di Shiva. Quest'ultima ha un'iscrizione sullo stipite del periodo di Jayavarman VI ed è l'unica testimonianza del suo regno ad Angkor.
Gruppo Roluos
modificaQueste rovine provengono dall'antica capitale della Hariharalaya, risalente alla fine del IX secolo e quindi precedenti ad Angkor stessa. Dopo che il re Jayavarman II fondò l'impero Khmer nel 802, stabilì la capitale a Hariharalaya. Quando il nipote Indravarman I salì al trono, ordinò la costruzione dei tre templi. Questo progetto fu possibile probabilmente grazie alla pace che il regno riuscì a mantenere e la capacità di attrarre introiti dall'espansione dell'impero. Il restauro dei templi è avvenuto all'inizio degli anni '90 del secolo scorso finanziato dal governo tedesco.
- 23 Preah Ko. È stato il primo tempio ad essere costruito nel 879 nell'antica città di Hariharalaya sotto il re Indravarman I che lo dedicò ad alcuni membri della famiglia reale in realzione con la divinità Indu, Shiva. Il nome significa "sacro toro" e prende il suo nome dalle tre statue di pietra arenaria situate di fronte alle torri centrali del tempio. Queste statue rappresentano Nandi, il toro bianco cavalcato da Shiva.
Consiste di sei torri in mattoni sistemate su due file, ognuna appoggiata su una piattaforma di arenaria. Le torri guardano verso est e quella di fronte al centro è la più alta. I santuari sono dedicati ai tre progenitori di Indravarman e le rispettive mogli. La torre centrale è dedicata a Jayavarman II il fondatore dell'impero Khmer e raffigura immagini della divinità Shiva. La torre sulla sinistra è dedicata a Prithivindreshvara, il padre del re Indravarman; la torre sulla destra al nonno Rudreshvara. Le torri sul retro sono dedicate alle rispettive mogli.
- 24 Bakong (ប្រាសាទបាគង). È il primo tempio montagna costruito in arenaria nell'area di Angkor alla fine del IX secolo ed era utilizzato come il tempio di stato dal re Indravarman I, nell'antica città di Hariharalaya, oggi Roulos. Nell'anno 802 il primo re di Angkor Jayavarman II, dichiarò la sovranità della Cambogia e stabilì la capitale a Hariharalaya. I suoi successori, qualche decennio dopo costruirono questo tempio. L'iscrizione sulla stele narra che nel 881 il re Indravarman I dedicò il tempio alla divinità Shiva consacrando anche la propria immagine religiosa con un linga il cui nome Sri Indresvara era una combinazione del nome del re e il suffisso "-esvara" che significa Shiva ("Iśvara").
Questo tempio mantenne il suo status per pochi anni anche se le aggiunte del XII e XIII secolo testimoniano che non fu abbandonato. Comunque alla fine del IX secolo il figlio e successore Yasovarman I spostò la capitale nell'area a nord di Siem Reap conosciuta come Angkor dove fondò la città di Yaśodharapura attorno al nuovo tempio montagna Bakheng.
La struttura di Bakong è una piramide a gradoni ed è incredibilmente simile, anche nei dettagli, al tempio Borobudur a Java: le porte d'ingresso, le scale che salgono alle terrazze superiori, tutto indica che Borobudu fu il prototipo di questo tempio e prova che ci devono essere stati degli scambi tra i viaggiatori, se non addirittura missioni, tra il regno Khmer e il popolo Sailendras di Java. Il sito misura 900x700 metri e consiste di tre recinti concentrici separati da due fossati, il cui asse va da est verso ovest. Il recinto esterno non ha un muro né gopura ed è delimitato dal fossato esterno, oggi parzialmente visibile. L'odierna strada di accesso NH6 porta al limite del secondo recinto. Il secondo fossato delimita un'area di 400x300 metri con ruderi di un muro in laterite e quattro gopura cruciformi, e attraversato da una strada rialzata in terracotta, affiancata da nāga a 7 teste. Tra i due fossati ci sono i resti di 22 templi satellite in mattoni. Il recinto interno, circondato da un muro in laterite, misura 160x120 metri e contiene la piramide del tempio principale e otto torri in mattoni, due per ogni lato. Vari altri edifici si trovano all'interno del recinto. Appena fuori dal gopura orientale si trova un tempio buddhista. Una statua raffigurante un leone sta di guardia alla piramide centrale che ha cinque livelli e la sua base misura 67x67 metri. Fu ricostruita alla fine degli anni '30 del secolo scorso da Maurice Glaize. Sulla cima si trova una torre singola il cui stile architettonico è quello del XII secolo di Angkor Wat.
Si pensa che le piramidi una volta siano state ricoperte da bassorilievi in stucco dei quali oggi ne rimangono soltanto alcuni frammenti. Alcune grandi statue di elefanti in pietra sono posizionate come guardiani negli angoli dei tre livelli sottostanti alla piramide, mentre dei leoni sono di guardia alle scale.
- 25 Lolei (ប្រាសាទលលៃ). È stato l'ultimo dei tre templi costruiti all'interno della città di Hariharalaya, che nel 893 il re Yasovarman I dedicò a Shiva, ad alcuni membri della famiglia reale. Il nome si pensa sia una storpiatura dell'antico nome "Hariharalaya" che significa "la città di Harihara". Era un tempio isola situato nella riserva d'acqua Indratataka Baray, oggi prosciugata.
Consiste di quattro torri raggruppate su di una terrazza, ognuna dedicata ad un antenato del re: quelle frontali, per gli uomini, al padre e al nonno, mentre quelle sul retro, per le donne, alla madre e alla nonna. Originariamente queste torri erano circondate da un muro esterno con un accesso sormontato da un gopura. Sono conosciute per i loro elementi decorativi, comprese le false porte, gli architravi scolpiti, i devata e i dvarapala che affiancano sia le vere che le false porte. Alcuni dei mtoivi rappresentati negli architravi e in altri intagli nella pietra rappresentano il dio del cielo Indra che cavalca l'elefante Airavata, oppure i mostri serpente Makaras o i serpenti Nāga a sette teste.
Templi circostanti
modifica- 26 Prasat Prei Monti. Prasat Prei, che può essere tradotto come “santuario nella foresta”, fu costruito sotto Jayavarman VII in stile Bayon, caratterizzato da decorazioni sontuose e fitte. Nel 1934, H. Mauger ripulì il tempio dalla crescita eccessiva per l' École française d'Extrême-Orient (EFEO). Durante il restauro è stata scoperta e collocata in un museo la scultura di un carro trainato da buoi.
Al centro c'è una torre del tempio a quattro piani, un prasat, sopra una cella a forma di croce che misura 2,90 × 2,90 m. Ad est è presente un vestibolo più lungo, mentre nelle altre direzioni brevi corridoi terminano davanti a falsi portali. Tutti questi vestiboli hanno volte a sbalzo. Nelle nicchie sono raffigurati dei deva in piedi. Altri elementi tipici dello stile Bayon di Prasat Prei sono le apsara, le volute e i motivi geometrici come motivi di sfondo, così come le finestre cieche con colonne a traliccio o tende come riproduzioni di pietra. A sud-est del Prasat si trova una “biblioteca” in arenaria e laterite, il cui ingresso è a ovest. Queste strutture, tipiche dell'architettura angkoriana, sono edifici individuali che non venivano utilizzati solo per conservare le sacre scritture, come sospettava l'EFEO nella prima metà del XX secolo, ma più spesso come alloggi per pellegrini, santuari familiari e luoghi per altari per olocausti. Il tempio è circondato da un muro esterno in laterite, conservato solo parzialmente, che racchiude un'area di 20 × 24 m. Una torre-porta, un gopuram, formava l'ingresso al recinto del tempio. Di questo rimane solo il telaio di una porta in arenaria e la rivelazione di una finestra. I resti di una fondazione in laterite si trovano nell'angolo nord-est di Prasat Prei.
- 27 Banteay Prei Nokor (បន្ទាយព្រៃនគរ). L'antico complesso di templi di Banteay Prei Nokor si trova nel nord est di Kompong Cham. È conosciuto per il tempio di Wat Nokor che la gente del posto a volte lo chiama 'Wat Angkor' anche se un cartello all'ingresso descrive il nome ufficiale come Wat Nokor Bachey. Fu costruito con arenaria e latterite negli ultimi anni del regno di Jayavarman VII. È composto da una torre centrale circondata da quattro mura di laterite. La torre centrale del tempio di Wat Nokor è decorata con motivi caratteristici del tempio Bayon con scene buddiste sui frontoni. Si pensa sia stato per un periodo il quarter generale Jayavarman VII, dal quale estese la sua influenza nelle vicine principalità. Oltre ad essere il tempio più grande nella Territorio un'altra caratteristica particolare è che è costruito con dell'arenaria nera che gli permette di risaltare rispetto agli altri templi di colore rossiccio. Nel padiglione centrale si trova un'iscrizione che si può anche toccare. Wat Nokor Bache ha la peculiarità che il tempio più moderno è stato costruito sopra e intorno a quello più antico di architettura completamente diversa.
- 28 Banteay Samré (ប្រាសាទបន្ទាយសំរែ). Prende il nome da Samré, un'antica popolazione indocinese. È un tempio Induista costruito durante il regno di Suryavarman II e Yasovarman II all'inizio del XII secolo e nonostante non ci siano iscrizioni riguardo alla sua fondazione, sembra che sia stato costruito da un alto ufficiale della corte. Situato a 400 ad est di East Baray, è costruito con gli stessi materiali utilizzati per la costruzione di Banteay Srei ed è nello stile di Angkor Wat. Ha una torre sopra un santuario connessa con una antarala tramite una mandapa, il tutto affiancato da due biblioteche e due gallerie concentriche che circondano la costruzione. Raggiungibile grazie ad una strada rialzata lunga 200 metri che suggerisce che il tempio circondava una cittadina di medie dimensioni. Un viale di 350 metri porta al East Baray finendo in una terrazza cruciforme sul lato ovest del tempio. Il muro di cinta esterno è alto 6 metri e la recinzione interna ha dei gopura su ogni punto cardinale.
- 29 Mebon occidentale (West Mebon, ប្រាសាទមេបុណ្យខាងលិច). Situato al centro del lago artificiale West Baray, si pensa sia stato costruito nel XII secolo durante il regno del re Suryavarman I e Udayadityavarman II. Il disegno è quadrato con lati di 100 metri, ognuno con tre torri di passaggio distanti 28 metri l'una dall'altra, incoronate con dei fiori di loto in pietra. Al centro del recinto vi si trovava una piattaforma in pietra collegata con il muro orientale con una strada rialzata in laterite e arenaria. Poco rimane oggi, ma la piattaforma, il muro orientale con le sue torri e la strada rialzata ci sono ancora. L'intero perimetro comunque si può ancora vedere quando le acque del lago sono basse. Durante la stagione secca si può raggiungere via terra, mentre durante la stagione delle piogge le acque del lago si alzano facendo diventare questo posto un'isola. Nell'architettura khmer in genere i templi circondati con un fossato rappresentano il mare della creazione induista e il West Mebon, situato tra acque così vaste che sembrano un vero e proprio mare, portano questo simbolismo religioso all'estremo. Nel 1936 qui fu rinvenuta la scultura in bronzo più grande dell'arte khmer, sotto forma di un frammento di Visnù, ovvero la testa la parte superiore del torso e due bracci destri. Un abitante locale disse di aver sognato che un immagine del Buddha era seppellita qui desiderando di essere disseppellita. Degli scavi seguenti la riportarono alla luce. Nella sua interezza dovrebbe misurare circa 6 metri ed oggi si trova nel Museo Nazionale di Phnom Penh.
- 30 Kbal Spean (ក្បាលស្ពាន) (5 km a nord di Banteay Srei). Dopo i monumenti artificiali dei templi, può essere piacevole per tornare alla natura per un po'. Conosciuto anche come il sito dei 1.000 Lingas, le numerose sculture sommerse sul letto del fiume roccioso. Anche se possono essere meno di quel numero, è comunque piacevole la passeggiata lungo il fiume che passa per una piccola ma interessante cascata. 1 km a piedi attraverso il passato: foresta pluviale, massi precariamente appollaiati e viti striscianti. È un percorso non troppo difficile, ma richiede un po' di allenamento e attenzione, soprattutto se l'acqua ha reso scivolosi i tratti più ripidi. Il periodo secco significa meno acqua ed è quindi più facile la visualizzazione delle incisioni. L'ideale è combinare la sua visita con un viaggio a Banteay Srei.
- 31 Beng Mealea (ប្រាសាទបឹងមាលា) (80 km ad est di Siem Reap). Ingresso 5 USD. Insieme a Ta Phrom e altri, questo è un tempio che è stato lasciato alla natura, ma a differenza di Ta Phrom solo alcuni alberi sono stati rimossi. Il risultato è che il visitatore dovrà scavalcare dei muri in rovina (esattamente il tipo di cose che ti viene chiesto di non fare in altre rovine!), ma anche attraversare le finestre per ottenere l'accesso in aree dove la natura è in "formazione anti-sommossa". Un sacco di alberi che crescono dai muri e piante rampicanti che incombono su edifici in rovina, e di conseguenza perfetta per alcune foto d'atmosfera. Gran parte della camminata è tranquilla e avviene lungo un piano di calpestio in legno per coloro che non vogliono arrampicarsi. Questo può essere visitato come parte di un viaggio al gruppo Roluos, o un'escursione giornaliera con Banteay Srei e Kbal Spean, anche se ciò comporterà circa 5 ore di viaggio in totale su alcune strade un po' dissestate ed anche se si consiglia di gettare uno sguardo diffidente verso custodi che portano le fasce delle autorità di Aspara e verso i ragazzi locali che vi seguiranno per "estorcervi" una mancia per la loro guida. D'altro canto ci sono altri templi in cui quasi non ci sono nemmeno i venditori ambulanti.
- 32 Phnom Krom (ប្រាសាទភ្នំក្រោម) (12 km a sud ovest di Siem Reap). Questo tempio è stato costruito sulla collina alla fine del IX secolo, durante il regno di Re Yasovarman. L'atmosfera cupa del tempio e la vista sul lago Tonle Sap rendono la salita alla collina interessante. Una visita al sito può essere combinata con una gita in barca al lago. Ovviamente è necessario l'Angkor pass per entrare nel tempio, quindi non dimenticate di portarlo con voi quando vi dirigete a Tonle Sap.
Banteay Srei
modifica- 33 Banteay Srei (Banteay Srey, ប្រាសាទបន្ទាយស្រី)).
Di colore rosso è ben noto per le sue sculture intricate, e merita una gita di mezza giornata, dal momento che è un po' più lontano a Siem Reap rispetto alle principali aree di Angkor Thom e Angkor Wat. I conducenti di auto e moto si riservano di addebitare un extra (~10 USD) per portarvici. Tempio del X secolo dedicato alla divinità Shiva, molto popolare tra i turisti che viene spesso definito come un "gemma preziosa" o "il gioiello dell'arte Khmer". Situato vicino alla collina di Phnom Dei a 25 km dal gruppo principale di templi delle antiche capitali medioevali di Yasodharapura e Angkor Thom. In origine era circondato da un villaggio chiamato Īśvarapura e il suo nome era Tribhuvanamaheśvara (gran Signore del triplice mondo) in riferimento al Linga shiavista che serviva come immagine centrale religiosa. Si pensa che il nome moderno, Bantãy Srĕi (cittadella delle donne, o cittadella della bellezza), derivi dai molti devata intagliati nei muri e alle piccole dimensioni degli edifici stessi.
Storia
modificaConsacrato il 22 aprile 967 fu il primo tempio principale a non essere costruito da un monarca e si pensa sia stato costruito dai cortigiani Vishnukumara e Yajnavaraha, consiglieri del re Rajendravarman II. La stele della fondazione narra che Yajnavaraha, nipote del re Harsavarman I era un'accademico e filantropista che aiutò coloro che soffrivano di malattie, ingiustizia o povertà. Il suo pupillo fu il futuro re Jayavarman V (968-1001). Nel XI secolo fu soggetto ad espansione e ricostruzione e a un certo punto fu sotto il controllo del re, cambiando anche la consacrazione. L'iscrizione K194 da Phnoṃ Sandak, datata lunedì 14 o 28 luglio 1119, narra che il tempio fu donato al sacerdote Divākarapaṇḍita e ridedicato a Shiva. Fu poi utilizzato fino alla fine del XIV secolo. Fu riscoperto nel 1914 e fu soggetto di un caso di furto d'arte quando André Malraux rubò quattro devata nel 1923. Fu arrestato e i devata restituiti. L'incidente stimolò interesse riguardo al sito che fu ripulito l'anno seguente. Negli anni '30 del secolo scorso fu ristrutturato utilizzando la tecnica di anastilòsi. Per evitare danni da parte dell'acqua, tra il 2000 e il 2003 fu installato un sistema di drenaggio. Altre misure furono prese per evitare danni dalla vegetazione. Sfortunatamente il tempio è stato rovinato da furti e quando le autorità rimossero le statue originali sostituendole con repliche in cemento, gli sciacalli cominciarono a vandalizzarle fino al caso estremo della statua di Shiva e il suo shakti Uma, spostata al Museo Nazionale di Phnom Penh, fu presa d'assalto all'interno del museo stesso.
Il sito
modificaFamoso per la complessità dei suoi intagli che rappresentano Kala, una creatura mitica, e la bellezza dei suoi architrave e frontoni. Costruito principalmente in arenaria rossa con intricate decorazioni scolpite tutt'oggi visibili. Mattoni e laterite furono utilizzati soltanto per le mura del recinto e alcuni elementi strutturali. I frontoni sono relativamente grandi in confronto alle aperture sottostanti prendendo un'ampia forma a timpano. Per la prima volta nella storia dell'architettura khmer intere scene mitologiche vengono raffigurate su questi frontoni. Alcuni architrave, posizionati sopra due sostegni, hanno il compito strutturale di supporto al peso della sovrastruttura, mentre altri sono puramente decorativi. In questo tempio la qualità degli intagli è comparabile a quelli del IX secolo di Preah Ko. Molte nicchie incastonate nei muri contengono intagli di devata e dvarapala e degni di nota sono il Kala (un mostro dentato), il guardiano Dvarapala (un protettore armato del tempio) e Devata (una semi-divinità), le false porte e le colonnette. Gli intagli decorativi comunque coprono ogni superficie disponibile. Secondo il ricercatore Maurice Glaize: "Dato il particolare fascino di Banteay Srei, il suo straordinario stato di conservazione, la perfezione e l'eccellenza di una tecnica ornamentale, non si dovrebbe esitare a dare la massima priorità per una visita rispetto a tutti gli altri monumenti ad Angkor... Il lavoro è più vicino all'arte orafa a quello dell'intaglio sul legno che alla scultura in pietra".
La struttura del sito consiste di tre recinti rettangolari concentrici con un asse est-ovest, che sembra essere diviso in due: gli edifici a sud di tale asse sono devoti a Shiva, mentre quelli a nord sono devoti a Visnu. Una strada rialzata, sullo stesso asse, porta da un gopura esterno fino al terzo recinto. Il recinto interno contiene il santuario che consiste di una camera d'ingresso e tre torri oltre a due edifici indicati convenzionalmente come biblioteche.
Il gopura esterno
modificaQuesto gopura è tutto quello che rimane delle mura esterne che circondavano la città di Isvapura. Si pensa che le mura misurassero circa 500m² e forse erano costruite in legno. Il frontone orientale mostra Indra, associato a quella direzione, che cavalca l'elefante a tre teste Airavata. La strada elevata con i ruderi dei corridoi su entrambi i lati, connette il gopura con il terzo recinto. A nord e sud dei questa strada si trovano delle gallerie con orientamento nord-sud.
Il terzo recinto
modificaIl frontone che raffigura la lotta tra i fratelli asura Suna e Upasunda contro lo spirito apsaras Tilottamā si trova al museo Guimet a Parigi. Il terzo recinto misura 95x110m ed è circondato da mura in laterite divise da gopura sui lati orientale ed occidentale. Nessun frontone del gopura orientale si trova sul posto mentre quello che guarda ad occidente si trova al museo Guimet. Raffigura una scena dal poema epico Rāmāyaṇa nel quale un demone rapisce Sita, la moglie di Rama. Gran parte dell'area all'interno di questo recinto è occupata da un fossato diviso in due da una strada sopraelevata in direzione est-ovest.
Il secondo recinto
modificaIl muro esterno del secondo recinto è in laterite e misura 38x42 metri (con dei gopura sui lati est ed ovest). Sul gopura occidentale c'è un basso rilievo che raffigura la battaglia tra la principessa scimmia Vāli e Sugrīva, e l'intervento in aiuto di Sugrīva da parte di Rama. Sul gopura orientale è raffigurata Śiva Nāṭarāja. Il muro interno in mattoni misura 24x24 metri ma è crollato, lasciando solo un gopura sul lato orientale e un santuario sul lato occidentale. Il frontone a est del gopura mostra Śiva Nataraja, mentre quello a ovest ha un'immagine di Karaikal Ammaiyar, una delle tre donne tra i sessantatré Nayanmars, poeti e mistici, seguaci di Shiva. Alla stessa stregua le gallerie in laterite che una volta riempivano il secondo recinto sono parzialmente crollate. Il frontone su una delle gallerie mostra l'uomo leone Narasiṃha che ghermisce il demone Hiranyakashipu.
Il primo recinto
modificaTra i gopura del muro interno, oggi crollato, si trovano gli edifici del recinto interno: una biblioteca nell'angolo sud-est ed una nell'angolo nord-est. Al centro si trova il santuario situato su di una piattaforma a T alta 90cm. Oltre ad essere la parte decorata in modo più stravagante del tempio è anche quella che è stata restaurata con più successo, grazie alla durevolezza della pietra arenaria e alle misure ridotte. I templi interni sono inaccessibili al pubblico.
Le biblioteche
modificaLe due biblioteche sono di mattoni, laterite e arenaria, ognuna con due frontoni, uno sul lato orientale e l'altro sul lato occidentale. Secondo Maurice Glaize, i quattro frontoni delle biblioteche "rappresentano la prima comparsa del timpiano con raffigurazioni, un lavoro del più alto grado, superiore in composizione a qualsiasi altro che è venuto dopo. Mostrano un vera abilità artigianale nella loro modellazione in un'abile mistura di stilizzazione e realismo".
Il frontone che guarda a est della biblioteca meridionale, mostra Shiva seduto sulla vetta del monte Kailāsa, la sua residenza mitica. La sua consorte Umā siede su suo grembo e si stringe ansiosamente al suo corpo. Altri esseri sono presenti sui fianchi della montagna ordinati seguendo una stretta gerarchia di tre livelli, dall'altro verso il basso. Sul lato superiore siedono i saggi e barbuti asceta, nel centro le figure mitologiche con teste di animali e il corpo umano, mentre nel livello inferiore si trovano grandi animali, compresi vari leoni. Al centro della scena si trova il demone dalle dieci teste Rāvaṇa che scuote la montagna dalla base mentre gli animali scappano dalla sua presenza mentre le figure mitologiche e i saggi discutono il da farsi oppure pregano. Secondo la leggenda, Shiva fermò l'atto di Rāvaṇa usando un dito del piede per spingere giù la montagna e intrappolando il demone per 1000 anni. Il frontone che guarda a ovest sulla biblioteca a sud mostra Shiva seduto ancora sulla vetta del monte Kailāsa mentre guarda a sinistra verso la divinità dell'amore Kāma che sta gli puntando contro una freccia. Umā siede alla destra di Shiva che le sta porgendo una collana di perle. I fianchi della montagna sono popolati ancora una volta con altri esseri distribuiti in ordine gerarchico. Appena sotto Shiva siede un gruppo di saggi e barbuti asceta, sotto i quali si trovano gli esseri mitologici con le teste d'animale e il corpo umano. Nel livello inferiore si trovano le persone comuni che socializzano con cervo addomesticato ed un toro. Secondo la leggenda, Kāma scoccò una freccia a Shiva per fare in modo che si interessasse a Umā. Shiva si arrabbiò molto per questa provocazione e punì Kāma fissandolo col suo terzo occhio e incenerendolo.
Il frontone che guarda a est sulla biblioteca a nord, mostra la divinità del cielo Indra che sta creando della pioggia per spegnere un incendio appiccato dalla divinità Agni per tentare di uccidere il re nāga Takshaka che viveva nella foresta Khandava. Gli eroi del racconto epico Mahābhāratan, Krishna e Arjuna, sono raffigurati nell'atto di aiutare Agni scoccando una grandine di frecce per fermare la pioggia di Indra. Aśvasena, il figlio di Takṣaka, è raffigurato nell'atto di cercare di fuggire dalla conflagrazione mentre altri animali fuggono nel panico.
Il frontone che guarda ad ovest sulla biblioteca a nord, raffigura Krishna che uccide il perfido zio Kamsa.
Il santuario
modificaSi entra al santuario da est tramite una porta di alta soltanto 108cm. All'interno c'è una stanza d'ingresso (maṇḍapa) con un tetto di mattoni a mensola, seguita da un corridoio che porta e tre torri ad ovest. La torre centrale è la più alta, 9.8 metri. Le sei gradinate che portano alla piattaforma erano protette da due statue raffiguranti dei guardiani inginocchiati con teste d'animale; gran parte di queste oggi sono delle repliche; gli originali sono stati rubati o spostati in vari musei.
Cosa fare
modificaOltre alla visita ai templi, non ci sono molte altre opzioni. In quanto stranieri si è incanalati in percorsi quasi forzati e agli autisti si deve dire esattamente dove andare, se si vuol fare giri diversi da quelli standard. L'opzione quindi di girovagare senza meta col solo scopo di esplorare è quindi quasi impossibile.
Acquisti
modificaSouvenir sono venduti anche di fronte a tutti i templi. Contrattare, ma non troppo duramente: molti venditori di souvenir vivono all'interno del parco ed essendo stati banditi dalla vita agricola nella propria terra natia, devono ricorrere a questo espediente per vivere. Si prega di non incoraggiare i bambini che assillano i turisti nei templi stessi con elemosine o comprando cartoline. Sono molte le occasioni che si avranno per spargere i propri dollari, in quanto la maggior parte dei templi ha la stessa tipologia di offerta, quindi potrete acquistare souvenir e regali per i vostri conoscenti da diversi negozi e templi, e possibilmente da quelli meno visitati.
Ci sono diversi negozi di souvenir decenti in tutto il vecchio mercato. Quello chiamato "Black Garuda" ha alcuni portachiavi originali e altri oggetti, inoltre donano parte del vostro acquisto alle vittime delle miniere.
Dove mangiare
modificaNonostante il divieto di sviluppo di attività commerciali, decine di piccoli negozi di noodle e snack sono sorti in prossimità delle principali attrazioni di Angkor Wat e Angkor Thom. Alcuni negozianti possono essere disposti a contrattare. Durante la bassa stagione estiva, è possibile abbassare il prezzo di un buon pranzo fino a 1 USD per un piatto e 0,5 USD per una bibita. Gli stormi di bambini di cinque anni non hanno la capacità di contenere l'entità dello sconto, tuttavia evitare una contrattazione dura o aggressiva, perché un dollaro in più non è niente per un turista, ma può essere significativo per un locale, e non è nemmeno saggio offendere o turbare qualcuno prima della preparazione del vostro pasto! Troverete anche alcune persone del luogo che vendono ananas e mango freschi (splendidamente tagliati) per circa 1 USD al pezzo. Provate anche il frutto stagionale della palma toddy, molto morbido, come gelatina, 4 pezzi sono venduti per 1 USD e si trovano sul ciglio della strada a Bantay Samre oltre che nelle bancarelle di ristoro del tempio.
- 1 Blue Pumpkin (Angkor Cafe) (Appena fuori l'ingresso principale di Angkor Wat), ☎ +855 92 227 983. 3/5 USD. Lun-Dom 06:00-17:00. Il moderno Angkor Cafe funge anche da negozio di artigianato, con pregevoli opere dal negozio d'artigianato di Angkor, dove insegnano ai locali il mestiere delle arti. I loro prezzi sono sulla fascia alta per la Cambogia, ma molto ragionevoli per le tasche occidentali con ottimo cibo, arredo e aria condizionata.
- 2 Chez Sophea (Appena fuori l'ingresso principale di Angkor Wat). 15/8 USD. Lun-Dom 11:00-22:00. Molto gettonato tra gli espatriati e da molti valutato come il miglior ristorante a Siem Reap. I prezzi del cibo sono un po' superiori a quelli dei posti più economici, ma lo standard è anche molto più alto. Ottimo posto per il pranzo o una pausa caffè/vino, o per una cena romantica. Il proprietario Mathieu, un fotografo francese dell'UNESCO che è venuto in Cambogia nel 1998 è affascinante, ed è l'unico straniero che vive all'interno del complesso del tempio.
Dove alloggiare
modificaNon ci sono sistemazioni all'interno del parco stesso e il campeggio non è permesso. La maggior parte turisti soggiorna a Siem Reap, con una moltitudine di opzioni che vanno da piccole sporche pensioni ad alberghi e ville di fascia alta. Vedere l'articolo di Siem Reap per ulteriori dettagli sulle opzioni di alloggio.
Sicurezza
modificaIn base alle normative locali, i guidatori di moto e tuk-tuk devono in ogni momento indossare un giubbotto numerato quando sono sul posto di lavoro, che non è affatto sufficiente a prevenire fastidi e truffe. Tuttavia un numero preoccupante di stupri continua ad accadere, soprattutto dopo il tramonto e nei templi più appartati, quindi è consigliato che le donne non viaggino da sole.
Visitando i templi fate attenzione agli agenti di polizia fuori servizio, in uniforme, che iniziano a camminare accanto a voi mostrandovi i templi che state visitando. In queste circostanze è meglio dire che si desidera vedere i templi da soli, o concordare un prezzo fin dall'inizio. A diverse persone è stato addebitato un costo di oltre 10 USD alla fine del tour e non è saggio discutere con un membro delle forze di polizia. Lo stipendio ufficiale per un agente di polizia è molto basso, quindi possono facilmente raddoppiare il loro stipendio agendo da guide turistiche.
Attenzione a chi vi offre l'incenso. Essi ve lo consegneranno per poi "insegnarvi" una benedizione. Dopo di che vi chiederanno una donazione (tipicamente 10 USD) per i monaci e la manutenzione del tempio. Nemmeno 1 di quei dollari servirà alcuna di queste cause, quindi è meglio rispondere solo un rapido "No grazie" non appena cercano di darvi l'incenso.
Molti turisti si domandano se noleggiare o meno una bicicletta: non abbiate paura. Il parcheggio non è mai un problema e difficilmente una bicicletta parcheggiata nei pressi di un'attrazione verrà persa o rubata, indipendentemente che sia bloccata con un lucchetto o meno. Nei piccoli templi è sicuramente facile da parcheggiare e lasciare. Le biciclette sono parcheggiate di fronte all'ingresso ovest e alcuni locali faranno a gara per tenerla d'occhio. Durante gli spostamenti in bicicletta fate attenzione ai bambini in piedi ai bordi delle strade di Angkor che alzano la mano per darvi il cinque. Limitatevi a salutarli da debita distanza, in quanto a volte cercano di strapparvi un anello dalle dita durante il contatto.
Preparatevi a un gran numero di venditori ambulanti che indugiano intorno ai templi. Può apparire duro o scortese ignorare i costanti inviti ad acquistare souvenir, guide fotocopiate, t-shirt e cianfrusaglie varie, ma può essere necessario al fine di godere la vostra visita quasi in pace.
Visitare i templi può essere un'esperienza calorosa e umida, quindi portatevi la crema solare e mantenetevi ben idratati. Alcuni dei templi, in particolare il livello più alto di Angkor Wat, richiedono arrampicate su scalinate molto ripide che è meglio evitare se si soffre di vertigini o non si è pienamente fiduciosi del proprio equilibrio.
La malaria non è endemica in tutto il complesso del tempio; tuttavia si consiglia di consultare un medico prima della partenza perché le condizioni possono cambiare.
Non date da mangiare e non approcciate le scimmie che si nascondono intorno ad alcuni siti: molte sono di cattivo umore e possono mordere alla minima provocazione.
Codice di condotta per visitare i templi
modificaAlcuni dei siti di Angkor sono stati originariamente costruiti come templi indù, mentre alcuni sono stati costruiti come templi buddisti, e altri ancora sono stati convertiti nel corso degli anni. Oggi, la maggior parte dei templi di Angkor ospita almeno alcune statue del Buddha (la quasi totalità aggiunta successivamente) e attraggono un flusso costante di monaci e fedeli. Si può essere avvicinati per le donazioni, ma non si ha l'obbligo di pagare a meno che non si accetti i bastoncini di incenso o altre offerte.
Dato che questi sono ancora spazi sacri per i cambogiani, è meglio seguire il codice di abbigliamento di "pantaloni o gonna lunghi e spalle coperte". Questo è il codice di abbigliamento che i cambogiani seguono quando si visita qualsiasi tempio o spazio sacro. La maggior parte degli khmer non applica rigidamente questa regola, ma indossando abiti inappropriati si invia un messaggio di mancanza di rispetto. Chiedersi sempre "Indosserei questo abito nel mio luogo di culto?". Se la risposta è no, è ragionevole che non sia rispettoso indossarlo nel luogo sacro di qualcun altro. In ogni caso i pantaloni e le spalle coperte forniscono anche una migliore protezione da sole, insetti e rovi quando si cammina intorno e tra i siti.
- Vestire in modo da coprire ginocchia e spalle.
- Non toccare le incisioni, non sedersi né appoggiarsi alle strutture. Non spostare né prendere reperti archeologici. Incidere o scrivere sulle strutture è severamente vietato. Zaini, ombrelli con punte sottili, treppiedi e tacchi alti sono vietati all'interno dei templi.
- Mantenere un tono di voce basso, in quanto i templi sono luoghi sacri. Nella cultura cambogiana, parlare a voce alta, fare rumore e comportamenti inappropriati sono considerati offensivi e potrebbero disturbare altri visitatori.
- Per la sicurezza personale e per la conservazione di Angkor, rispettare la segnaletica e fare attenzione sempre a dove si mettono i piedi e non camminare su pietre traballanti.
- Non si può fumare all'interno del parco e non buttare spazzatura a terra.
- Dare soldi o caramelle ai bambini, li incoraggia a non andare a scuola e a chiedere l'elemosina. Se si vuole aiutare questi bambini, si consiglia di cercare una società di beneficenza alla quale donare.
- I monaci sono riveriti e rispettati. Se si vuol scattare una foto si deve chiedere il permesso. Le donne non dovrebbero stare o sedere troppo vicine ai monaci.
- Ogni atto di saccheggio, danno, e mostra di parti intime in pubblico, è punibile dalla legge.
Come restare in contatto
modificaInformazioni utili
modificaPer godere delle rovine, leggere articoli sui siti, non solo la storia, ma anche le relazioni spaziali e la gerarchia di importanza delle rovine. L'Ufficio JASA (Japan Apsara Safeguarding Authority), un ente governativo giapponese ha un ufficio informazioni, il Centro informazioni Bayon a Siem Reap lungo Sivatha Bulevard (sul retro dell'hotel Le Meridien Angkor) fornisce la vista ad alto livello della storia di Angkor Wat tramite proiezioni DVD e vignette in inglese per 2 USD e con altri 5 USD, è disponibile un pratico, conciso e illuminante libretto grafico (a colori e in perfetto inglese professionale).
- Simbolismo
I templi di Angkor sono strutture altamente simboliche. Il concetto indù più importante è il tempio-montagna, dove il tempio è costruito come una rappresentazione del mitico Monte Meru: questo è il motivo per cui così tanti templi, tra cui anche Angkor Wat, sono circondati da fossati, costruiti in forma piramidale simili ad una montagna e sormontati da precisamente cinque torri, che rappresentano i cinque picchi del Monte Meru. Anche il linga (fallo), che rappresenta il dio Shiva, fu un aspetto cruciale e sebbene i linga siano in gran parte spariti, le sue forme (in intarsi o in blocchi di pietra) possono essere trovate in molte, se non tutte le stanze dei templi. C'era anche un fattore politico in tutto ciò: i re per la maggior parte hanno desiderato costruire i loro propri templi di stato per simboleggiare il loro regno e il loro dominio.
Mentre i primi templi di Angkor furono costruiti come templi indù, Jayavarman VII convertito al buddismo mahayana intorno al 1200 si imbarcò nella prodigiosa costruzione della nuova capitale di Angkor Thom tra cui Bayon, Ta Prohm, Preah Khan e molti altri edifici buddisti. Tuttavia il suo successore Jayavarman VIII tornò all'induismo e si imbarcò in un'altrettanto enorme missione di distruzione, deturpando sistematicamente le immagini buddiste e anche grossolanamente alterandone alcune nel tentativo di ricondurle all'induismo. L'induismo alla fine ha nuovamente perso nei confronti del buddismo, ma le (poche) immagini nei templi di Buddha oggi sono successive aggiunte del buddhismo theravada.
Un elemento che continua a confondere gli archeologi è il Baray, o serbatoio d'acqua, costruito su grande scala intorno ad Angkor: per esempio, il Baray occidentale ha una dimensione da capogiro pari a 8 km per 2,3 km. Sebbene sia stato a lungo ipotizzato che sono stati utilizzati per l'irrigazione, alcuni storici sostengono che la loro funzione primaria era politica o religiosa. Non un singolo scolo è stato trovato, sia ad occhio nudo o con immagini della NASA. Il fossato intorno Angkor e il Baray occidentale contengono ancora acqua, ma il resto è stato prosciugato.
- Motivi
Durante la visita dei templi vedrete alcune figure mitiche e altri motivi rappresentati più volte.
- Apsara
Ninfe celestiali, sempre a seno nudo solitamente danzanti, che rappresentano un ideale di bellezza femminile - Kala
Un volto mostruoso senza la mascella inferiore, si trova spesso all'ingresso del tempio, come dei guardiani contro il male - Naga
Mitologico serpente a più teste. Il più famoso Naga di Angkor si può trovare sui corridoi laterali di ogni ingresso ad Angkor Thom
Nei dintorni
modifica- Siem Reap — È il più vicino centro urbano, dotato anche di aeroporto. Tipicamente è qui dove la maggior parte dei visitatori soggiorna tra un giorno di visita e l'altro.