tratto di costa della Riviera ligure di levante

Cinque Terre
Corniglia
Localizzazione
Cinque Terre - Localizzazione
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Sito del turismo
Sito istituzionale

Cinque Terre è una regione della Liguria.

Da sapere

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Oltre al territorio dei comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, il territorio comprende parti dei comuni di Levanto (Punta Mesco) e La Spezia (Campiglia Tramonti). Le Cinque Terre sono state incluse come patrimonio mondiale dell' UNESCOUNESCO nel 1997. Un ambiente in cui il lavoro secolare di generazioni ha trasformato un territorio inaccessibile in un paesaggio di straordinaria bellezza.

La stessa regione è inclusa nel Parco nazionale delle Cinque Terre.

Cenni geografici

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Si estende per circa diciotto chilometri lungo la costa fra Punta Mesco, nel territorio di Levanto, e Punta del Persico, situata nel comune di Riomaggiore (Sp). La costa si presenta rocciosa, spesso a strapiombo sul mare, e ricca di baie. Le spiagge (di sabbia) sono concentrate soprattutto a Monterosso, mentre negli altri borghi ce ne sono poche, generalmente di ciottoli. I fondali risultano profondi, sovrastati da una catena di monti che corrono paralleli al litorale.

Il parco si può suddividere in due parti: la zona costiera, il vero e proprio parco nazionale e la zona marina, l'area naturale del porto protetta.

Il parco tutela una zona costiera dove l'uomo ha creato una vita stabile e di reciproca convivenza tra sé e la natura. I borghi e i terrazzamenti con i muri a secco sono immersi in un ambiente costiero tipicamente mediterraneo dove i monti dell'Appennino ligure arrivano a picco al mare creando un ambiente unico.

Flora e fauna

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Vigneti tra Riomaggiore e Campiglia

La complessità orografica permette una varietà di microclimi con la conseguente diversificazione della vegetazione. I boschi di leccio sono stati in parte sostituiti con fasce coltivate o con altre essenze arboree come il pino marittimo, il pino di Aleppo, sugheri e castagni. Negli ambienti litoranei crescono il finocchio di mare e il dauco marino vicino al cappero, in passato attivamente coltivato. Negli ambienti rupestri, accanto alla cineraria marina, il senecio bicolore, la ruta, ed altre varietà; nelle fessure più ampie della roccia si trovano l'euforbia arborea e numerose specie tipiche della macchia mediterranea. In tutta la zona sono diffusi arbusteti come rosmarino, timo, elicriso e lavandula. Macchia ad erica arborea e macchia mista, formata da lentisco, mirto, terebinto, ginestra spinosa, corbezzolo, fillirea e ginepro rosso, creano una boscaglia densa e intricata di liane, tra le quali la salsapariglia, la robbia, la fiammola, l'asparago, il caprifoglio etrusco e marino. Negli ambienti rupestri sono presenti numerosissime specie mediterranee come il finocchio di mare e la Cineraria marina. Sono ben visibili ovunque anche arbusteti come rosmarino, timo, elicriso e lavandula. Presenti anche numerose specie arboree e piante grasse ben visibili da molti sentieri costieri. La mano dell'uomo incide nella fitta presenza di vigneti che rendono affascinante il paesaggio. I terrazzamenti, realizzati anticamente coi muretti a secco tipici di questo territorio, sono prevalentemente coltivati a vite, olivo e limoni.

Tra le specie avifaunistiche figurano il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale, tra i mammiferi, il ghiro, la donnola, la talpa, la faina, il tasso, la volpe e il cinghiale. Sono presenti tra gli uccelli: il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale. Tra i mammiferi: ghiro, donnola, talpa, tasso, faina, volpe e cinghiale (la cui presenza è molto contestata per i danni alle colture). Tra i rettili che nell'ambiente roccioso prosperano si possono trovare la lucertola muraiola, il ramarro e vari serpenti come il biacco, il colubro di Esculapio e la vipera; attorno ai ruscelli vivono anfibi come rane e salamandre. Nelle aree boschive è facile ammirare la lucertola muraiola, il ramarro e alcuni serpenti come il biacco, il colubro di Esculapio e la vipera; vicino ai ruscelli vivono rane e salamandre dagli splendidi colori.

Quando andare

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Il clima è principalmente mediterraneo. Il periodo di maggiore afflusso turistico va dalla settimana di Pasqua fino al 30 ottobre di ogni anno. Indubbiamente i periodi migliori sono quelli primaverili e autunnali che, grazie al clima più moderato rispetto all'estate permettono escursioni ottimali.

Cenni storici

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L'ambiente mostra le evidenze di una storia millenaria in cui l'uomo col suo lavoro è riuscito a rendere fertile e coltivabili delle terre poste a strapiombo sul mare in cui la vera difficoltà è legata alle vie di comunicazione e al trasporto dei prodotti lungo le antiche mulattiere.

Preistoria

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Le prime testimonianze della presenza dell'uomo alle Cinque Terre e nelle zone limitrofe sono costituite dai rinvenimenti nella Grotta dei Colombi all'isola Palmaria, in cui sono stati ritrovati resti umani, ossa e fossili di animali e alcuni manufatti in selce, riconducibili al Paleolitico, quando forse l'isola era ancora unita alla terra ferma.

Il Neolitico è invece testimoniato dal ritrovamento di asce levigate realizzate con alcune varietà di actinolite che fanno supporre la presenza di cacciatori in caverne o ripari rocciosi. Inoltre la caccia, favorita da un ambiente estesamente boscoso e ricchissimo di selvaggina, probabilmente rappresentò per millenni, e ancora nell'epoca romana, una fonte primaria di risorse.

Altri segni della presenza dell'uomo in età antiche sono i menhir, ritrovati nella zona di Campiglia Tramonti, nei pressi dell'attuale Cappella di Sant'Antonio e sullo spartiacque presso il monte Capri. Secondo alcuni studiosi questi menhir avevano una funzione legata al calendario..

Con l'età del bronzo si affermò l'organizzazione sociale detta "pagense", comune ad altri settori liguri: i centri elementari ("vici") erano riuniti in piccole circoscrizioni ("pagi"), facenti capo ai "castellari", ubicati in posizioni dominanti e con prevalenti funzioni difensive. Il castellare più vicino alle Cinque Terre si trova sul monte Castellaro (Valle di Pignone) e con gli scavi sono stati rinvenuti una notevole quantità di frammenti di vasi decorati, a testimonianza di un insediamento stabile ed importante.

Età romana

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Le cronache militari romane raccontano come le tribù liguri rappresentarono un forte ostacolo alla colonizzazione del territorio, tanto che i Romani si insediarono e concentrarono le loro attività nella piana lunense nella Val di Magra.

Si presume che nell'età augustea una parte delle popolazioni liguri che abbandonarono le località collinari per unirsi ai coloni romani arrivassero anche lungo le coste: ne è un esempio la presenza romana a Porto Venere (citato da Strabone nel 40 a.C.), con la testimonianza della villa patrizia del seno di Varignano.

Nessuna prova documentale è giunta fino ai giorni nostri per dimostrare un'eventuale origine romana dei borghi delle Cinque Terre come attualmente si presentano. Tuttavia l'origine latina di alcuni toponimi locali - come Volastra ("Vicus oleaster", il paese degli olivi), Manarola ("Manium arula", piccola ara dei Mani), Corniglia (fondo di Cornelio), Riomaggiore ("Rivus maior") e Monterosso ("Mons ruber") - fa pensare che l'antico tracciato viario preistorico litoraneo fosse utilizzato dai romani e che vi abbiano fatto sorgere piccoli centri di posta dei cavalli.

Il Medioevo

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Statua del Gigante a Monterosso al Mare

I borghi delle Cinque Terre hanno avuto origine, nella struttura che osserviamo oggi, nell'XI secolo, quando le popolazioni della Val di Vara superarono lo spartiacque della catena costiera che la separava dal mare ed andarono ad abitare permanentemente sul litorale marino, dal clima più mite, formando i cinque paesi e numerosi borghi secondari come San Bernardino. Il documento più antico che ricordi le Cinque Terre risale al marzo 1056, rogato a Monterosso, con cui il marchese "Guido di fu Alberto" donò ai monasteri di Santa Maria e di San Venerio, beni immobili situati nelle isole della Palmaria, del Tino, del Tinetto e in Porto Venere.

Le ragioni di questo fenomeno migratorio è legata sia all'incremento demografico e alla liberazione del Mediterraneo dalla minaccia saracena, sia al fatto che lungo la costa si godeva di un clima migliore, più adatto alla coltivazione di alcuni prodotti come la vite e l'ulivo. I paesi delle Cinque Terre non nacquero quindi come borghi marinari, bensì come borghi agricoli, costretti a bonificare quindi un territorio che non era naturalmente adatto alla pratica agricola: nacque così il terrazzamento dei fianchi dei monti.

Fu così che gli abitanti della Val di Vara che si erano trasferiti sul litorale presero confidenza con l'elemento marino, prima come via di comunicazione più comoda e veloce, poi come risorsa di sostentamento, dividendo quindi le loro attività tra il lavoro nelle campagne e l'andar per mare a seconda delle necessità e delle stagioni. Ciò è confermato dal fatto che nel 1170 una galera di Vernazza, insieme ad altre di alcuni borghi della riviera orientale, intraprese la guerra di corsa per conto dei genovesi contro i pisani. Nel 1182, inoltre, ancora gli uomini di Vernazza esercitarono, in tempo di pace, la guerra di corsa per proprio conto, contro navi mercantili dirette a Genova.

Da quando il territorio delle Cinque Terre fu inserito tra i possedimenti genovesi, esso seguì la storia della Repubblica e quindi dell'intero territorio ligure.

Il sistema dei terrazzamenti è stato costruito, a partire dall'anno Mille, di sole pietre e terra. Nulla è stato importato. Il materiale costitutivo dei muretti è principalmente arenaria, scavata sul posto e spezzata solo se troppo grande. La poca terra reperibile in loco è stata accuratamente setacciata e accumulata nelle terrazze, sopra ad uno strato di vegetazione interrata al fine di rendere il suolo più ricco. Un tale sistema di livellatura del suolo, oltre a permettere di ottenere strette strisce di terra coltivabili, definiti nell'uso dialettale ciàn, ha permesso per anni di regolarizzare i flussi idrogeologici e il naturale corso delle acque meteoriche.

L'area terrazzata nel corso dei secoli ha raggiunto la superficie massima di circa 2000 ettari, ed ha interessato una fascia costiera fino all'altezza di 450-500 metri sul livello del mare, partendo a volte da pochi metri dalla riva. Nonostante le vaste porzioni interessate dalla sistemazione a terrazze poste in essere alle Cinque Terre, le condizioni di lavoro a cui sono stati sottoposti i contadini della zona sono state estremamente dure, a causa anche della difficile, e spesso impossibile meccanizzazione del lavoro agricolo. La vite, l'ulivo e gli agrumi, principali colture dell'area in questione, con una netta prevalenza della viticoltura, sono state coltivate con gli antichi saperi di secoli fa, con pochissime modifiche rispetto alle innovazioni tecnologiche che hanno invece dominato settori agricoli di altre aree d'Italia.

Questa monumentale opera dell'uomo, che ha modellato la verticalità dei pendii in un numero enorme di piccoli e minuscoli appezzamenti di terra sostenuti ognuno da un muretto a secco, è ad oggi minacciata dall'abbandono. Un sistema come questo, se non viene costantemente tenuto in efficienza e mantenuto, subisce un rapido degrado, spesso irreversibile. Per contrastare questo declino il Parco nazionale delle Cinque Terre, dal momento della sua fondazione, ha avviato una fitta rete di interventi volti alla tutela e conservazione di questa testimonianza storico-culturale.

Territori e mete turistiche

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Mappa a tutto schermo Cinque Terre

Centri urbani

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Tutte la città degradano verso il livello del mare ad eccezione di Corniglia, che è arroccata sulla cima di un'alta scogliera.

  • 44.11979.708611 Corniglia Corniglia è la più piccola e silenziosa delle località, ma altrettanto caratteristica come le altre. È situata in cima ad una grande collina ed è raggiungibile dalla stazione ferroviaria salendo i 365 gradini.
  • 44.10719.728992 Manarola È una città piena di barche, almeno nella sua parte inferiore. Possiede parecchie grotte, coste da esplorare e rocce sottomarine.
  • 44.14639.655553 Monterosso al Mare È costruita per ospitare molti turisti in grandi appartamenti e alberghi moderni. Non ha lo stesso fascino delle altre città, ma ha una grande spiaggia di sabbia con parecchi ombrelloni colorati, e, naturalmente, ristoranti sulla spiaggia e caffè.
  • 44.09939.737454 Riomaggiore È la più meridionale delle Cinque Terre. Oggi è uno dei monumenti del Parco nazionale delle Cinque Terre.
  • 44.13529.683855 Vernazza La città ha un dedalo di stradine che alla fine portano alla strada principale. Vernazza è vivace e chiassosa e ha una grande fascino di notte, due campanili, una spiaggia, barche, e un grande spazio pubblico con ombrelloni e tavoli.


Come arrivare

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Vernazza

In aereo

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  • Aeroporto di Genova-Sestri Da Genova Aeroporto si prende l'Autostrada A10 Genova-Ventimiglia in direzione di Genova, si prosegue sulla A7 Milano-Genova in direzione Milano e si svolta allo svincolo per l'A12 Genova-Rosignano in direzione di Livorno: a questo punto le indicazioni sono inverse rispetto a quelle dell'aeroporto di Pisa e cioè: si può uscire a Brugnato-Borghetto di Vara se si vuole visitare per primo Monterosso, mentre si prosegue per La Spezia se si vuole raggiungere per primo il paese di Riomaggiore.
Da La Spezia si entra in città e si seguono le indicazioni per le Cinque Terre sistemate ovunque.
Da Brugnato-Borghetto di Vara si prosegue per circa 4 km in direzione dell'abitato di Borghetto di Vara, oltrepassato il quale si prosegue sulla SP1 (Via Aurelia) per altri 7 km circa, fino ad arrivare in prossimità dell'abitato di Pian di Barca. Subito prima di questo paesino troverete un incrocio: si svolta a destra proseguendo lungo la SP38 per altri 10 km attraversando, lungo il tragitto, la località di Pignone. Continuando sempre sulla SP38 si raggiunge il bivio per la SP51, dove si svolta in direzione delle Cinque Terre.
  • Aeroporto di Pisa Da Pisa Aeroporto è possibile proseguire sia in auto che in treno.
In piazzale Mario Cobianchi, vicino all'aeroporto Galilei sono presenti alcuni autonoleggio (Piazzale Mario Cobianchi, 54121, Noleggio auto a Pisa su Europcar).
Si segue la diramazione per Pisa per proseguire sul raccordo in direzione di Pisa Centro. Si continua sull'Autostrada A12 Genova-Rosignano in direzione di Genova: si può uscire a La Spezia se si vuole raggiungere per primo il paese di Riomaggiore, mentre si prosegue per Brugnato-Borghetto di Vara se si vuole visitare per primo Monterosso.
Nella prima ipotesi (Riomaggiore) da La Spezia si entra in città e si seguono le indicazioni per le Cinque Terre sistemate ovunque. La distanza di Riomaggiore dalla città è di 14 km.
Nella seconda ipotesi (Monterosso) dall'uscita Autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara si prosegue per circa 4 km in direzione dell'abitato di Borghetto di Vara, oltrepassato il quale si prosegue sulla SP1 (Via Aurelia) per altri 7 km circa, fino ad arrivare in prossimità dell'abitato di Pian di Barca. Subito prima di questo paesino troverete un incrocio: si svolta a destra proseguendo lungo la SP38 per altri 10 km attraversando, lungo il tragitto, la località di Pignone. Continuando sempre sulla SP38 si raggiunge il bivio per la SP51, dove si svolta in direzione delle Cinque Terre.
Dall'aeroporto di Pisa col servizio PisaMover si raggiunge la stazione ferroviaria di Pisa Centrale, dove si deve scegliere un treno regionale che senza ulteriori cambi arriva a destinazione in un'ora e mezza circa. La prenotazione del biglietto e del posto non sono necessarie (ma sono consigliabili nei mesi estivi).

In auto

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Raggiungere i borghi delle Cinque Terre in auto risulta molto difficoltoso, in quanto non esiste una strada che li collega tutti in linea retta, e nemmeno una litoranea come avviene per gli altri paesi della costa. Una volta arrivati inoltre è molto difficile trovare parcheggio ed è vietato l'ingresso alle auto nei centri abitati. Il miglior consiglio è quello di utilizzare il treno, che è senza dubbio lo strumento migliore per raggiungere le Cinque Terre e per spostarsi da un abitato all'altro, ma in questa sezione troverete le indicazioni per chiunque desidera comunque arrivare in auto.

Le tariffe autostradali variano ad ogni casello. Per informazioni sulle tariffe, sulla viabilità e su eventuali permessi per esigenze particolari contattare Autostrade per l'Italia.

Le Cinque Terre non hanno un'uscita autostradale propria ed è quindi necessario uscire:

  1. all'uscita di Brugnato - Borghetto di Vara, che è l'uscita autostradale sulla A12 Genova-Rosignano più prossima alle Cinque Terre arrivando da nord.
  2. all'uscita di La Spezia se si arriva da sud.
Arrivando da nord

Dall'uscita Autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara si prosegue per circa 4 km in direzione di Borghetto di Vara, oltrepassato il quale si prosegue sulla SP1 (Via Aurelia) per altri 7 km circa, fino ad arrivare in prossimità di Pian di Barca. Subito prima di questo paesino troverete un incrocio: si svolta a destra proseguendo lungo la SP38 per altri 10 km attraversando, lungo il tragitto, la località di Pignone. Continuando sempre sulla SP38 si raggiunge il bivio per la SP51, dove si svolta in direzione delle Cinque Terre.

Arrivando da sud

Una volta usciti a La Spezia seguire le indicazioni per le Cinque Terre. Riomaggiore, il primo borgo che si incontra, dista 14 km dal centro città.

In autostrada dall'Italia

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Qui di seguito troverete le indicazioni per raggiungere le uscite di Brugnato – Borghetto di Vara e di La Spezia tramite autostrada dalle principali città italiane.

Da Milano

Da Milano si possono raggiungere le uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e di La Spezia tramite due percorsi. Il primo parte da Milano Sud per prendere la A1 Milano-Napoli in direzione di Bologna. Si prosegue poi sulla A15 Parma-La Spezia in direzione di La Spezia. Da La Spezia alle Cinque Terre vedi sopra.

Proseguendo sulla A12 Genova–Rosignano in direzione di Genova si esce al casello di Brugnato-Borghetto di Vara. Dall'uscita autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara vedi sopra. Questo percorso si estende per 220/240 km e si effettua mediamente in 2 ore e 30'.

Il secondo percorso parte da Milano Ovest per prendere la A7 Milano-Genova in direzione di Genova. Proseguire sulla A12 Genova-Rosignano in direzione di Livorno. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra. Questo percorso si estende per 205/225 km e si effettua mediamente in 2 ore e 20'.

Da Torino

A Torino si prende la A6 Torino-Savona in direzione di Savona. Si prosegue sulla A10 Genova-Ventimiglia in direzione di Genova. Si continua poi sulla A7 Milano-Genova in direzione di Milano e si prende quindi lo svincolo per la A12 Genova-Rosignano in direzione di Livorno. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra. Il percorso in autostrada si estende per circa 235/255 km e si effettua mediamente in 2 ore e 30'.

Da Venezia

A Venezia Mestre prendere la A4 Torino-Trieste in direzione di Padova. Si continua sulla A13 Bologna-Padova in direzione di Bologna. A Bologna si prosegue sulla A14 Bologna-Taranto in direzione A1 Milano-Napoli. Ci si immette quindi sulla A1 in direzione di Milano per poi proseguire sulla A15 Parma-La Spezia in direzione di La Spezia. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra. Il percorso in autostrada si estende per circa 360/380 km e si effettua mediamente in 4 ore.

Da Bologna

Da Bologna Borgopanigale si prende laA14 Bologna-Taranto in direzione Autostrada A1 Milano-Napoli. Si prosegue sulla A1 Milano-Napoli in direzione di Milano per poi immettersi sulla A15 Parma-La Spezia. Si continua sulla A12 Genova–Rosignano in direzione di Genova. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra. Il percorso in autostrada si estende per circa 210/230 km e si effettua mediamente in 2 ore e 15'.

Da Firenze

A Firenze Ovest si prende la A11 Firenze-Pisa in direzione di Pisa. Si prosegue sulla diramazione Lucca-Viareggio in direzione di Viareggio. Al raccordo A12/Diramazione Lucca si continua in direzione Autostrada Genova-Livorno-Cecina. Prendere quindi la A12 Genova-Rosignano in direzione di Genova. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra. Il percorso in autostrada si estende per 150/170 km e si effettua mediamente in 1 ore e 30'.

Da Roma

Dal Grande Raccordo Anulare si prende la Diramazione Roma NORD all'allacciamento in direzione Autostrada Milano-Napoli. Si prosegue sulla A1 Milano-Napoli in direzione di Firenze e poi sulla A11 Firenze-Pisa in direzione di Pisa. Si prosegue sulla diramazione Lucca-Viareggio in direzione di Viareggio. Al raccordo A12/Diramazione Lucca si continua in direzione Autostrada Genova-Livorno-Cecina. Prendere quindi la A12 Genova-Rosignano in direzione di Genova. Dalle uscite autostradali di Brugnato-Borghetto di Vara e La Spezia per le Cinque Terre vedi sopra.Il percorso in autostrada si estende per 420/440 km e si effettua mediamente in 4 ore e 30'.

In nave

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Imbarcazioni ormeggiate a Vernazza

Nella stagione turistica un servizio di battelli di linea collega regolarmente i borghi di Monterosso, Vernazza e Riomaggiore con Portovenere, a sua volta collegata con La Spezia e Lerici. Battelli partono anche dal porto antico di Genova.

In treno

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Stazioni delle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare.

In treno dall'Italia

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Scendere alla stazione di La Spezia Centrale, dove fermano tutti gli Intercity e gli altri treni a lunga percorrenza, per proseguire con i treni regionali. Alcuni Intercity fermano tuttavia anche alla stazione di Monterosso. Le corse hanno una notevole frequenza, in particolare durante la stagione estiva. A Monterosso e a Riomaggiore, oltre i regionali, fermano anche gli interregionali Torino-Livorno e Parma-Genova.

Per chi proviene da nord la miglior soluzione è raggiungere Genova, quindi Sestri Levante, dove occorre spesso cambiare treno per poi proseguire passando da Riva Trigoso, Moneglia, Deiva Marina, Framura, Bonassola, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

Durante il periodo estivo esiste un collegamento omnibus da Levanto a La Spezia Centrale, denominato Cinque Terre Express.

Il percorso Genova-Monterosso si effettua in circa 1 ora e 40' su una distanza di circa 80 km. Il percorso Milano-Monterosso si effettua mediamente in 3 ore su una distanza di circa 180 km. Il percorso Torino-Monterosso si effettua mediamente in 3 ore e 30' su una distanza di circa 240 km.

Una linea collega Parma con La Spezia, e quindi Le Cinque Terre, ma scarseggia di treni.

Da sottolineare che da Milano o Torino può essere necessario cambiare treno a Genova o a Sestri Levante.

Per chi proviene dal centro o dal sud, si raggiunge La Spezia da dove, con un treno locale, si può facilmente arrivare alle Cinque Terre. Il percorso La Spezia-Monterosso si effettua mediamente in 20 minuti su una distanza di circa 23 km. Il percorso Firenze-Monterosso si effettua mediamente in 3 ore su una distanza di circa 150 km (attenzione perché spesso occorre cambiare treno a Pisa).

Il percorso Roma-Monterosso si effettua mediamente in 5 ore su una distanza di circa 400 km (attenzione perché spesso occorre cambiare treno a Pisa o a La Spezia).

In treno dalla Francia

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Dal Valico di Nizza (Francia)/Ventimiglia (Italia) si raggiungono le località di Sanremo, Imperia, Savona, Genova, Sestri Levante, Riva Trigoso, Moneglia, Deiva Marina, Framura, Bonassola, Levanto, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Il percorso dura mediamente 5 ore e si estende per circa 240 km.

Solitamente occorre cambiare treno almeno una volta: a Genova (Porta Principe o Porta Brignole) oppure a Sestri Levante.

Dal Valico di frontiera di Modane si attraversa la frontiera con il TGV (Trein Grande Vitesse) per Milano con fermate intermedie a Bardonecchia e Torino Porta Susa. Da Torino Porta Susa o Milano Centrale si può prendere qualsiasi treno (Intercity o Interregionale) per Genova. A Genova occorre solitamente cambiare treno per prendere un treno regionale con direzione La Spezia, che si trova a sud dell'ultimo paese del parco, Riomaggiore. Il percorso dura mediamente 4 ore e si estende per poco più di 200 km.

In treno dalla Svizzera

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Dal Valico del Sempione, arrivando da Berna, si può raggiungere tranquillamente Milano Centrale con il treno Cisalpino: un EuroCity che raggiunge Milano Centrale in circa 4 ore e 30' su una distanza di circa 370 km. Da Milano alle Cinque Terre si seguono le istruzioni già descritte sopra (in treno dalla Francia).

Attraverso il Valico di Chiasso (Svizzera), passando da Como, si può raggiungere Milano in 1 ora e 30' con i treni da Lugano su una distanza di circa 80 km. Da Milano alle Cinque Terre si seguono le istruzioni già descritte sopra (in treno dalla Francia). Per chi ama i panorami mozzafiato si può raggiungere l'Italia anche attraverso il Passo del Bernina: su questa linea sono attivi anche treni speciali molto caratteristici che collegano St. Moritz alla cittadina di Tirano (in provincia di Sondrio, Valtellina) in 2 ore su una distanza di circa 60 km.

Da Tirano poi partono numerosi treni per Milano Centrale che si raggiunge dopo circa 2 ore e 30' di viaggio. Da Milano alle Cinque Terre si seguono le istruzioni già descritte sopra (in treno dalla Francia).

In treno dall'Austria

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Dal valico del Brennero si raggiunge l'Italia molto facilmente anche in treno. Per fare un esempio ci sono numerosi treni che collegano Innsbruck (Austria) a Milano Centrale in circa 5 ore su una distanza di circa 500 km. Da Milano alle Cinque Terre si seguono le istruzioni già descritte sopra (in treno dalla Francia).

In autobus

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Con bus di Explora 5 Terre: con partenza da La Spezia, consentono di visitare Riomaggiore, Manarola, Volastra, San Bernardino, Corniglia, Vernazza, Monterosso e tutti i Santuari delle Cinque Terre.

Da La Spezia la linea urbana 20 raggiunge 44.074019.795731 Campiglia.

In moto o bicicletta

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Per chi arriva in moto o in bicicletta, si consiglia di seguire percorsi alternativi più panoramici ed emozionanti rispetto all'Autostrada.

Da Genova

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Arrivando da Genova si può utilizzare la SS1 Aurelia passando dalle località di Bogliasco, Recco, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. Questo tratto dell'Aurelia è molto panoramico e la strada si affaccia quasi totalmente sul mare. Da Sestri Levante l'Aurelia cambia sede per inerpicarsi sulle alture fino a raggiungere il Passo del Bracco (615 metri slm): questa località è conosciuta dai ciclisti per la salita panoramica tra le montagne e anche dai motociclisti per i numerosi tornanti. Superato il Passo del Bracco si prosegue lungo l'Aurelia passando dalle località di Mattarana, Corrodano, Borghetto di Vara, oltrepassato il quale si prosegue sempre lungo la Via Aurelia per altri 7 km circa, fino ad arrivare in prossimità dell'abitato di Pian di Barca. Subito prima di questo paesino troverete un incrocio: si svolta a destra proseguendo lungo la SP38 per altri 10 km attraversando, lungo il tragitto, la località di Pignone. Continuando sempre sulla SP38 si raggiunge il bivio per la SP51, dove si svolta in direzione delle Cinque Terre. Tutto il tragitto dall'uscita autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara fino a Monterosso si estende su una distanza di circa 32 km.

Alternativa

Esiste un'alternativa molto particolare che però è adatta solo a chi arriva in moto. Arrivati a Sestri Levante si prende per Riva Trigoso dove si prosegue attraverso le vecchie Gallerie della Ferrovia fino a Moneglia, ancora Gallerie, Deiva Marina. Da Deiva Marina si prosegue in direzione dell'Autostrada sulla SP41 prima e sulla SP40 poi fino a raggiungere il bivio con la SP332 che porta nuovamente all'Aurelia, tramite cui si raggiungono nuovamente le località di Mattarana, Corrodano e Borghetto di Vara. Da Borghetto di Vara seguire le istruzioni già fornite (vedi sopra).

Questa alternativa è molto suggestiva ma ricordiamo che le Gallerie sono a senso unico regolato da semaforo verde ogni 10 minuti e che è vietato l'accesso a piedi o in bicicletta (a causa della scarsa illuminazione).

Da La Spezia

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Arrivando da La Spezia si può utilizzare nuovamente la SS1 Aurelia passando dalle località di Riccò del Golfo, Pian di Barca, Borghetto di Vara. Da Borghetto di Vara seguire le istruzioni già fornite (vedi sopra).

Da Milano

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Si può raggiungere l'Alta Valle Scrivia e poi Genova attraverso la SS35 dei Giovi Milano-Genova. Lungo questa statale, molto in voga negli anni '50 quando i collegamenti autostradali non esistevano ancora, si incontrano le località di Busalla, Savignone, Montoggio, Casella, Bargagli, dove si prosegue verso Val Fontanabuona da dove si raggiunge Chiavari. Da Chiavari si può proseguire secondo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Da Piacenza

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Da Piacenza si raggiunge Genova attraverso la SS45 della Val Trebbia che passa appunto dalle Valli Bisagno e Trebbia. Sempre attraverso questa statale si raggiunge Bobbio e Marsaglia. Da qui si può decidere di continuare per Rezzoaglio, Borzonasca, Marasco e quindi Chiavari oppure fare una piccola deviazione per Santo Stefano d'Aveto, da dove poi scendere a Rezzoaglio. Da Chiavari si può proseguire secondo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Da Parma

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Da Parma si prende la SS62 della Cisa che collega Parma a La Spezia attraverso le località di Fornovo, Borgo Val di Taro, Bedonia, Passo di Cento Croci (1000 m. di quota), Varese Ligure, San Pietro Vara, Sesta Godano, Brugnato, Borghetto di Vara. Da Borghetto di Vara seguire le istruzioni già fornite (vedi sopra).

Alternativa

Da Borgo Val di Taro, si oltrepassa il Passo della Cisa (1039 m. di quota), si attraversa la Val di Magra arrivando così direttamente all'abitato di Sarzana, da dove si può prendere la SS1 Aurelia per La Spezia. Da La Spezia si può proseguire lungo la SS1 Aurelia seguendo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Da Reggio Emilia

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Prendere la SS63 del Cerreto che risale l'Appennino sino all'omonimo valico (1260 m. di quota). Si attraversano poi le località di Fivizzano e Rosaro fino ad arrivare ad Aulla, al centro della splendida Lunigiana. Da Aulla si può prendere il tratto della SS62 che porta a Sarzana e quindi a La Spezia. Da La Spezia si può proseguire lungo la SS1 Aurelia seguendo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Da Firenze

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Prendere per Pistoia, Montecatini Terme, Lucca, attraversare la Garfagnana, raggiungere Aulla, La Spezia. Da La Spezia si può proseguire lungo la SS1 Aurelia seguendo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Alternativa

Da Montecatini a Pisa, Viareggio, Carrara, Sarzana, La Spezia. Da La Spezia si può proseguire lungo la SS1 Aurelia seguendo le istruzioni già descritte (vedi sopra).

Per entrambi i percorsi consigliamo di utilizzare la S.G.C. FI-PI-LI (Strada di Grande Comunicazione Firenze-Pisa-Livorno) per il primo tratto e di proseguire quindi sulla SS1 Aurelia. Questa Superstrada è però interdetta ai ciclisti, ed è quindi praticabile solo da chi arriva in moto.

A piedi

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Qui la guida ai sentieri del Parco.

  • Sentiero di crinale numero AV5T (Alta Via delle Cinque Terre (598). Questa antica mulattiera corre lungo lo spartiacque che separa la costa delle Cinque Terre dalla Val di Vara e costituisce una diramazione secondaria della Alta Via dei Monti Liguri, alla quale si connette presso il Monte Zatta. Dal sentiero di crinale si possono poi raggiungere i borghi delle Cinque Terre attraverso uno dei sentieri trasversali che scendono verso il mare seguendo i crinali secondari o le valli da essi delimitate.
  • I più importanti sono i sentieri numero 509, 508, 507, 506, 502, 501 e SVA.
  • Sentiero costiero numero SVA (Sentiero Azzurro (592), il quale connette Riomaggiore a Monterosso al Mare attraversando tutti i borghi delle Cinque Terre e assumendo nel tratto tra Riomaggiore e Manarola le sembianze della celebre Via dell'Amore. A differenza di quello di crinale, la percorrenza del sentiero costiero è soggetta al possesso della Cinque Terre Card, carta servizi del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Da Levanto

Dalla stazione di Levanto si segue l'indicazione per il sentiero nº 1 delle Cinque Terre che parte vicino alla Chiesa di Sant'Andrea ed inizialmente passa vicino ad alcune case fino a ricongiungersi alla strada asfaltata; da questo punto si prosegue per poche centinaia di metri fino a incontrare, sulla destra, il segnavia per rientrare nel sentiero. Si prosegue sempre in costa con un bel panorama sul mare; il sentiero si snoda, con alcuni lievi saliscendi, all'interno di un bosco senza tuttavia perdere mai la vista sul mare. Si arriva, dopo circa 1h45', ad incontrare il sentiero num.10 che porterà a Monterosso e, nello stesso punto, un'altra breve deviazione permette di arrivare in pochissimi minuti a Punta Mesco che è il punto in cui effettivamente inizia il territorio del Parco nazionale. Si torna all'incrocio dei sentieri per scendere fino a Monterosso in circa 60'; lungo la discesa si possono ammirare tutti i paesi che fanno parte delle Cinque Terre.

Come spostarsi

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A piedi oppure treno. Sconsigliato l'uso dell'auto in quanto i parcheggi scarseggiano.

Corniglia

In nave

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Le Cinque Terre sono servite da un servizio di battelli che attraccano in tutti i borghi del parco, ad eccezione di Corniglia in quanto il fondale non permette l'attracco e lo sbarco dei passeggeri.

In treno

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Il modo migliore per spostarsi, e in assoluto il più utilizzato, è il treno, che collega quasi con frequenza oraria tutti i cinque borghi. La Cinque Terre Treno MS Card costa 16 € per un adulto per un giorno (da aprile 2021) per viaggiare in treno illimitato tra i paesi, Levanto e La Spezia sui treni regionali per tutta la durata dell'abbonamento. Il pass permette anche di utilizzare gli autobus all'interno delle Cinque Terre, così come l'ingresso in vari musei (con sconti a La Spezia). Se volete usare solo il treno tra i paesi, il biglietto di sola andata tra tutti e cinque i villaggi costa 5 € ed è valido per sei ore di sola andata. Gli over 70, under 11, famiglie e adulti in bassa stagione, godono di tariffe ridotte.

La linea che transita più frequentemente è quella di Sestri Levante-La Spezia, ma è possibile utilizzare anche quella Torino-La Spezia e Milano-La Spezia, ma queste due linee in genere non fanno sosta a Corniglia o Manarola.

Nei vari uffici informazioni presenti in ogni stazione è possibile richiedere gratuitamente l'orario dei treni aggiornato delle Cinque Terre, con indicati tutti i treni che vi fanno sosta.

Cosa vedere

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L'attrazione principale delle Cinque Terre è il paesaggio. Le erbe e gli alberi mediterranei crescono spontaneamente dalla sommità delle colline fino al livello dell'acqua. Ben incastonato in questo magnifico scenario naturale, si può ammirare l'intensa attività umana del passato, quando furono costruite le terrazze vinicole. Un enorme (e in qualche modo folle) lavoro di trasporto, portando pietre pesanti sulle spalle di uomini e sulla testa delle donne. Un lavoro lungo i secoli, infatti si stima che ci siano voluti circa 200 anni per realizzare l'intera rete muraria. La sua lunghezza totale è stata calcolata essere almeno uguale alla Grande muraglia cinese. Qui sono disponibili la mappa del Parco e le guide del Parco.

  • 44.1430229.6874471 Santuario di Nostra Signora di Reggio (nell'omonima località). Per arrivare al Santuario è necessario percorrere un sentiero lastricato, lungo circa 2 km, che parte dalla stazione ferroviaria e giunge fino al piazzale della chiesa circondato da alberi secolari. La strada è panoramica ed è intervallata da una serie di cappelline in ognuna delle quali è posta una stazione della Via Crucis. Fa parte dei Santuari delle Cinque Terre insieme al Santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al santuario di Nostra Signora della Salute a Manarola, al Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Corniglia e al Santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare.
    L'interno si presenta a tre navate e con una pianta a croce latina che prese il posto del precedente stile basilicale. Conserva, oltre a numerosi ex voto, un dipinto della Madonna Nera con il Bambino Gesù. La foresteria, edificata nel corso del XIX secolo, è oggi sede di un punto di ristoro e offre la possibilità di soggiornarvi.
    Santuario di Nostra Signora di Reggio su Wikipedia santuario di Nostra Signora di Reggio (Q3949983) su Wikidata
  • 44.1319759.7019972 Santuario di Nostra Signora delle Grazie (nella frazione di San Bernardino). Il santuario fa parte, insieme al santuario di Nostra Signora di Montenero a Riomaggiore, al santuario di Nostra Signora della Salute a Manarola, al santuario di Nostra Signora di Reggio a Vernazza e al santuario di Nostra Signora di Soviore a Monterosso al Mare, dei Santuari delle Cinque Terre. Secondo le fonti storiche l'attuale edificio sorse nel corso del XIX secolo sulle fondamenta di un'antica cappella edificata nel tardo medioevo.
    La chiesa, molto semplice e a una sola navata a pianta rettangolare, si presenta in forme romaniche, con facciata a conci squadrati, il coronamento superiore ad archetti e il portale romanico con arco ogivale in arenaria, sovrastato da una bifora gotica. Il campanile è tozzo e robusto. Sui fianchi si aprono strette monofore. La struttura esterna richiama le architetture del X secolo; l'interno, assai rimaneggiato, è coperto da una volta a botte.
    Tra gli elementi artistici conservati una tela della Madonna col Bambino, incoronata nel 1874, che originariamente era assemblata assieme alle due raffigurazioni di san Bernardo di Chiaravalle e san Bernardino da Siena. Successivamente divisa, l'icona con la Madonna è collocata sopra l'altare maggiore, i due santi nei due ovali alle pareti laterali. La festa del santuario si celebra l'8 settembre.
    Santuario di Nostra Signora delle Grazie (Vernazza) su Wikipedia santuario di Nostra Signora delle Grazie (Q3949967) su Wikidata
Santuario di Nostra Signora di Soviore
  • 44.15949.6646673 Santuario di Nostra Signora di Soviore. L'esatta data di edificazione è ancora oggi incerta; e l'unica citazione ufficiale dell'edificio è rintracciabile in un documento datato al 1244, la sua costruzione potrebbe essere quindi antecedente a tale data. Tra i tanti motivi che portarono ad erigere il santuario vi è un'antica leggenda popolare: durante le incursioni dei Longobardi di Rotari, le popolazioni della riviera di levante fuggirono verso l'interno della valle e per sottrarre al probabile furto una sacra immagine della Madonna, la statua lignea fu sotterrata; la leggenda afferma che essa fu ritrovata cent'anni dopo dalla popolazione, seguendo il volo di una colomba che si rifugiò in un cunicolo facendo trovare quindi l'antica immagine mariana. Il culto nei secoli successi accrebbe tra la popolazione, così come cita una lapide del XIV secolo, murata nel presbiterio, portando quindi alla costruzione della "casa del pellegrino" e affidando al rettore e ai massari del santuario la cura dell'ospedale di Monterosso al Mare. Due documenti del XV secolo citano nuovamente l'ormai santuario di Soviore: il primo, datato al 1484, attesta l'assegnazione della chiesa al frate Simone Fassio su decisione di papa Sisto IV mentre la seconda citazione, del 1488, testimonia la concessione dell'indulgenza plenaria - da parte del pontefice Innocenzo VIII - in occasione della festa dell'Assunzione di Maria. Dalla metà degli anni ottanta il santuario di Soviore è divenuto un luogo importante per una parte dello scautismo italiano: qui ha infatti preso vita la Comunità di Scout di Soviore. Santuario di Nostra Signora di Soviore su Wikipedia santuario di Nostra Signora di Soviore (Q3949985) su Wikidata
Eremo di Sant'Antonio del Mesco
Santuario di Nostra Signora di Montenero
  • 44.1381319.6351394 Eremo di Sant'Antonio del Mesco. Un primo cenno dell'antico edificio medievale è risalente al 1380 anche se si presuppone che la chiesa, e annesso romitorio, possano essere stati edificati in un periodo molto antecedente, forse nell'XI secolo. Proprio in questo secolo, così come hanno attestato diversi studi sugli strati della struttura, pare sia risalente il primo impianto, mentre al XV secolo risalirebbe il secondo e definitivo ampliamento con pietra lavorata. Della chiesa rimangono visibili l'abside, parte della volta e del muro perimetrale; dell'annesso convento soltanto qualche rudere. Il complesso fu abbandonato nel 1610 con il trasferimento dei religiosi nel nuovo complesso monastico degli Agostiniani di Levanto, oggi sede di spazi comunali e di un ostello della Gioventù. Eremo di Sant'Antonio del Mesco su Wikipedia eremo di Sant'Antonio del Mesco (Q3731357) su Wikidata
Menhir di Tramonti
  • 44.0962699.7453835 Santuario di Nostra Signora di Montenero (raggiungibile unicamente attraverso una mulattiera dalla SP370). Il santuario sorge a 340 metri sul livello del mare ed è molto frequentato dagli escursionisti che lo raggiungono per ammirare il panorama dall'alto. Santuario di Nostra Signora di Montenero su Wikipedia santuario di Nostra Signora di Montenero (Q3949981) su Wikidata
Punta Monesteroli
  • 44.08359.7794366 Menhir di Tramonti (Menhir del diavolo) (Sentiero dalla chiesa di Sant'Antonio). Menhir preistorico eretto dalle antiche popolazioni ligure, a poca distanza c'è anche una capanna in pietra.
  • 44.076619.775417 Scalinata di Monesteroli. Monesteroli è un antico borgo sul mare abitato da solo due famiglie e con la restante presenza di case abbandonate, è raggiungibile solo dal mare e quindi in barca oppure percorrendo più di 2200 gradini.
  • 44.07379.79728 Veduta di La Spezia da Campiglia (Poco fuori Campiglia). Veduta di La Spezia e del suo porto.

Itinerari

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Le spiagge di Tramonti sono raggiungibili dalla strada Litoranea lungo un percorso a piedi di 2-4 km fra i vigneti, e scalinate fino al mare, di media difficoltà:

  • località "Tramonti di Biassa": Albana (scogliera "Le Rosse") e Muzzerone (scogliera "Le Nere"), Fossola, Monesteroli e Schiara.
  • località "Tramonti di Campiglia": spiaggia del Persico e Navone.

Esistono 12 località di Tramonti, con altrettante discese a mare, da est a ovest sono: Albana, Persico, Navone, Schiara, Cantun, Monesteroli, Fossola, Punta Merlino, Gambassa, Pineda, Punta Castagna e Canneto.

Da Riomaggiore parte il sentiero per Campi - Bozi (in dialetto locale: "piccole piscine") a Punta Pineda, fino a Punta Castagna; e il sentiero n. 3 del CAI di La Spezia (Colle del Telegrafo - Palestra nel Verde).

Cosa fare

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Camminate

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Via dell'Amore

Camminare è molto popolare, soprattutto sui principali sentieri costieri, che sono soggetti a biglietti d'ingresso al parco. Vale la pena esplorare alcuni dei sentieri più alti per Volastra (sopra Manarola), Monte Negro (sopra Riomaggiore) o sentieri che iniziano al di fuori del parco come il sentiero tra Levanto e Monterosso. Il più famoso, e in assoluto il più frequentato, è il famoso Sentiero Azzurro (Cai nº 2), che attraverso lungo costa tutti i cinque borghi.

Per percorrere i sentieri tra i paesi è necessario acquistare un pass presso gli uffici informazioni nei pressi delle stazioni ferroviarie di uno qualsiasi dei cinque paesi, nonché le stazioni di Levanto e La Spezia oppure online al costo di 7,5€ (maggio 2021).

  • 44.10179.733331 Via dell'Amore (A causa della frana del 2012, la Via è stata chiusa (verrà riaperta forse nell'estate 2024), ma dalla primavera 2015 è percorribile solo in parte, per 200 metri, dall'ingresso della stazione ferroviaria di Manarola e fino ad un piccolo bar. Anche il sentiero CAI 531, alternativa più impegnativa per andare da Riomaggiore a Manarola, è stato chiuso.). È una strada pedonale a picco sul mare che, con un percorso di poco più di un chilometro, congiunge i borghi di Riomaggiore e Manarola. Famosa in tutto il mondo per la sua bellezza e i suoi panorami mozzafiato, la "Via dell'Amore" costituisce una delle più importanti attrazioni turistiche della zona ed è parte integrante del Parco nazionale delle Cinque Terre.

Escursioni

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Le Cinque Terre vantano alcuni dei migliori sentieri escursionistici costieri del mondo.

Essendo le Cinque Terre una zona soggetta a frane, è sempre meglio controllare se i sentieri escursionistici sono aperti o chiusi, prima di partire. È necessario acquistare un pass se si percorre il sentiero numero 2 (blu), mentre per gli altri sentieri non è richiesto alcun pass. È anche possibile acquistare un pass per l'escursionismo e il treno in uno se si desidera prendere un treno per la città successiva. I treni sono frequenti ma è consigliabile controllare gli orari locali soprattutto la domenica e nei giorni festivi in quanto potresti aspettare fino a un'ora per il treno corretto.

Il percorso da Riomaggiore a Manarola si chiama Via dell'Amore. Questo è un sentiero lastricato facile da percorrere a tutte le età. Solo il lato con partenza da Manarola è accessibile ai disabili. Il lato di Riomaggiore inizia con 2 rampe di scale. Lungo il percorso i passanti hanno la possibilità di scrivere i propri nomi sui muri di una galleria. I visitatori non dovrebbero graffiare i loro nomi su alberi o cactus in quanto ciò è dannoso per le piante. A metà strada lungo il sentiero, vi imbatterete nei lucchetti, un luogo in cui suggellare il vostro amore eterno. Questa usanza segue la moda italiana che è stata avviata dal film Tre Metri Sopra il Cielo. A questo punto c'è un "divanetto" a forma di maschio e femmina chiusi in un bacio, dove posano molte coppie.

Facile anche la prossima escursione da Manarola a Corniglia. Ci vogliono circa 30 minuti. Il sentiero non è asfaltato. Per raggiungere il centro di Corniglia c'è un'escursione in salita e una grande scala a zig zag con 385 gradini che può essere una vera missione sotto il sole di mezzogiorno.

Il sentiero da Corniglia a Vernazza è più lungo e il terreno è irregolare. L'escursione dura circa 2 ore.

Il sentiero da Vernazza a Monterosso è il più ripido (è necessaria una buona forma fisica - ci sono oltre 250 m di arrampicata su rocce molto irregolari, circa 750 gradini), si snoda tra uliveti e vigneti e offre spettacolari viste sull'oceano. I sentieri sono stretti, con un pericolo molto reale di cadere 3-4 m se si perde l'equilibrio. Se provi questa escursione, prendi un po 'd'acqua e preparati a sudare molto bene.

La passeggiata sul sentiero n° 2 tra tutti i paesi dura la parte migliore della giornata. Per coloro che preferiscono non camminare (o non percorrere l'intero sentiero), un servizio di traghetti in barca collega stagionalmente tutti e cinque i paesi, più Lerici. Il prezzo è ragionevole e offre una bella vista dei villaggi dall'acqua. Il treno regionale che collega tutti i paesi è anche un modo veloce per saltare tra le città.

Se siete un escursionista più esperto, approfittate di altri sentieri che salgono più in alto sulla montagna. Questi sentieri sono ben tenuti, fuori dai sentieri battuti e di solito hanno meno turisti. È possibile ottenere mappe dettagliate da qualsiasi ufficio del parco. I sentieri 7, 7/a e 6/d sono particolarmente panoramici e attraversano bei vigneti e terrazze.

A giugno, luglio e agosto, iniziate la passeggiata il prima possibile per evitare il sole spietato di mezzogiorno. Sono essenziali scarpe da ginnastica o scarpe da passeggio adatte.

Tempi di escursione lungo la strada costiera
  • Monterosso - Vernazza : 90 minuti. Sentiero stretto, a tratti ripido. Bella vista su Vernazza.
  • Vernazza - Corniglia : 90 minuti. Viste stupende di Vernazza; sentiero più verde.
  • Corniglia - Manarola : 45 minuti, chiuso (dic 2018) Sentiero basso panoramico davanti a una spiaggia. Manarola - ha anche la sua bellissima passeggiata tra i vigneti.
  • Manarola - Riomaggiore : 20 minuti, chiuso (Dic 2018) La famosa Via dell'Amore, sentiero pianeggiante lastricato scavato nella roccia.

Per le ultime notizie sull'apertura o meno delle prove escursionistiche, consultare il sito web del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Altri percorsi potrebbero essere chiusi a causa di condizioni meteorologiche avverse.

Fare il bagno

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È possibile fare il bagno nel mare in ciascuno dei villaggi. Quasi ogni anno la Riserva Marina delle Cinque Terre compete per la cima della lista delle spiagge Bandiera Blu d'Italia. Ci sono due grandi spiagge sabbiose a Monterosso, una piccola spiaggia sabbiosa al porto di Vernazza e spiagge di ciottoli vicino a Riomaggiore e Corniglia. Fuori dai sentieri battuti ci sono spiagge di ciottoli a Framura e Bonasola a soli 20 minuti di treno. Si può nuotare dagli scogli presso i porticcioli di Manarola (che ha una buca molto bella e profonda) e Riomaggiore. Il porticciolo di Corniglia è raggiungibile tramite una lunga scalinata che scende al mare. Per questo motivo è probabilmente il punto di balneazione più tranquillo di tutte e cinque le terre.

  • Attacco dei pirati, Vernazza. metà estate. Celebrazione della riuscita difesa della cittadina da un attacco saraceno avvenuto nel medioevo.
  • Vendemmia. inizio / metà settembre. Vendemmia e vinificazione con trasporto sulle spalle degli uomini e le teste delle donne come centinaia di anni fa
  • Luci della Natività, Manarola. 8 dic -6 gen. Il presepe illuminato più grande del mondo.


A tavola

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Il vino e l'olio sono d'obbligo sulle tavole. Si rivelano ottimi compagni delle acciughe salate di Monterosso condite sott'olio oltre che delle tante specialità di pesce, autentiche delizie gastronomiche.

La cucina delle Cinque Terre conserva quasi perfettamente le caratteristiche di un tempo; il rispetto dei sapori e dei profumi degli ingredienti primari. Le Trofie sono un tipo di pasta a base di farina di castagne o grano ed è uno degli antenati della pasta moderna e più sofisticata. Il suo condimento è ancora il pesto. Le Tagliatelle, una pasta larga fatta a mano, si usano con sughi che contengono funghi, cavoli e patate, fagioli, ceci o talvolta con il pesto.

Le torte di verdura sono preparate con un ripieno a base di borragine (borago officinalis), prezzemolo, maggiorana, altre erbe locali che crescono spontanee, carciofi, bietole, zucchine, patate e porri si uniscono a uovo e ricotta o con pane raffermo ammollato nel latte o besciamella (secondo le tradizioni di ogni famiglia) e parmigiano. La crosta della torta è molto sottile, perché la farina era un bene molto prezioso.

La torta di riso è una specialità di ogni nonna della regione. A Monterosso al Mare questa torta di riso è stata resa ancora più golosa aggiungendo al ripieno un po' di funghi secchi. A Manarola la tradizione è quella di preparare questo piatto per la festa del patrono San Lorenzo il 10 agosto.

Le "frittate" all'uovo, o frittate piatte, sono popolari oggi poiché la "frittata" è stata riscoperta come gustoso antipasto. Un altro piatto importante sulle tavole della popolazione delle Cinque Terre era la cotoletta di acciuga, acciughe farcite con un ripieno a base di pangrattato e poi fritte. Molto apprezzate anche le "frittelle di bianchetti", frittelle di acciughe o sarde appena nate. Seguendo la tradizione gastronomica dei marinai, altri piatti includevano seppie in umido, calamari ripieni e polpo speziato.

Le cozze, altro prodotto a denominazione di origine protetta del Golfo di La Spezia, vengono preparate in diversi modi: farcite, in umido, al forno.

La Farinata, come una focaccia ma fatta con farina di ceci. Una specialità regionale.

Bevande

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La fama delle Cinque Terre è in gran parte dovuta ai suoi prodotti, il vino bianco secco, chiamato semplicemente Cinque Terre e lo Sciacchetrà, un pregiato vino da dessert ottenuto da uve pregiate appassite al punto da trattenere solo poche gocce di dolce succo. Un'aggiunta colorata ai prodotti delle Cinque Terre è il "limoncino"; un vino da dessert ottenuto facendo macerare le bucce di limone in alcool puro e poi aggiungendo zucchero e acqua per ottenere un liquore fragrante e fresco. I limoni, altro famoso prodotto delle Cinque Terre, sono in bella mostra nei tanti limoneti e all'annuale Sagra del Limone che si tiene ogni anno a Monterosso durante la stagione di Pentecoste.

I Sentieri dell'Uva sono ancora come una volta con alberi di fico piantati in posizioni strategiche per dare ombra durante le pause di lavoro, agavi piantate per delimitare i confini, per allineare i sentieri lungo ripidi gradini pietrosi e per indicare la ferrovia terminali delle monorotaie che sono le uniche strutture verticali che emergono da questo paesaggio apparentemente completamente orizzontale. Molti muretti a secco sostengono questo paesaggio terrazzato.

Lungo la "posa" (muretti, larghi come tavoli, costruiti esclusivamente a questo scopo) sono disposti i grandi cesti di vimini dell'uva (corbe). Questi includono Albarola (Trebbiana), Biancorotto, Bruciapagliaio, Piccabon (Pizzamosca). Per la produzione di vini bianchi da tavola si utilizzano: Fiore di Bosco, Rappolungo, Fogiaccia, Ruspara e Sesagra. Le ceste piene di Magnagra (Albarola), da cui si ricava il famoso Sciacchetrà Nero, vengono maneggiate con estrema cura e messe da parte.

Le tracce dell'uva delle Cinque Terre arrivano fino al mare. In passato si ancoravano piccole barche da pesca chiamate "gozzi" immediatamente sotto i vigneti terrazzati. Le ceste cariche di uva venivano poi calate dall'alto in queste piccole barche che poi facevano il giro del villaggio altrimenti inaccessibile.

Al giorno d'oggi questo metodo non è altro che un lontano ricordo, ma visitando le Cinque Terre si è ancora in grado di degustare alcuni dei vini più pregiati del mondo che sono stati creati da secoli di esperienza massacrante.


Sicurezza

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Si ricorda che la percorrenza sui tracciati del Parco nazionale delle Cinque Terre dovrà sempre avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di persone dotate di buona pratica escursionistica.

I sentieri sono scarsamente coperti da cartellonistica direzionale. Sono segnalati i numeri dei sentieri ma non sempre le direzioni. Pertanto per evitare di perdersi è fondamentale avere con sé delle mappe prescaricate e una traccia GPX visualizzabile con GPS.

Nel sito ufficiale del Parco nazionale sono indicate numerose informazioni sullapercorribilità dei sentieri, a volte chiusi a causa di frane e smottamenti.

A partire dalla stagione estiva 2019, è vietato indossare infradito, décolleté o sandali all'interno del parco nazionale. Trascurare questo può portare a multe comprese tra € 50 e € 2.500, a seconda del livello di angoscia e se è necessaria una squadra di soccorso.

Borseggiatori

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Il Parco nazionale delle Cinque Terre, come tutti i luoghi molto affollati, è frequentato da diversi borseggiatori. Prestate attenzione soprattutto ai luoghi affollati come le stazioni e percorrendo scalinate: sono questi i luoghi preferiti per effettuare il borseggio: le stazioni per via del grande affollamento e le scalinate perché, essendo generalmente strette, permettono loro di aprire gli zaini posti sulle spalle senza che altri possano osservarli.

Raccomandazione: non lasciate mai il portafogli nelle tasche esterne degli zaini ma inseriteli nella parte più profonda, meglio se ricoperti da altri oggetti o indumenti, in modo da rendere più difficoltoso estrarli a vostra insaputa.

Nota: i borseggiatori non agiscono a caso. Vi osservano durante i vostri acquisti al bar, nei negozi, nei mercatini per cercare di scoprire dove tenete il portafogli. È questo il momento più importante per evitare di essere borseggiati: se metterete il portafogli in una tasca esterna sarete certamente presi di mira, se invece inserirete il portagli in una zona inaccessibile dello zaino verrete certamente scartati dalle loro attenzioni.

Spiaggia di Guvano

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La spiaggia di Guvano (famosa per essere frequentata da nudisti), situata proprio sotto Corniglia, un tempo era accessibile da una diramazione del Sentiero Azzurro che partiva dopo l'abitato di Corniglia in direzione Vernazza ma dopo l'alluvione del 25/10/2011 il sentiero è diventato impraticabile: si sconsiglia assolutamente di percorrerlo.

La spiaggia di Guvano si poteva raggiungere anche attraverso un vecchio tunnel in disuso delle Ferrovie dello Stato. Da qualche tempo non è più così, ma nonostante il divieto alcuni individui hanno sfondato le recinzioni e si sono stabiliti abusivamente nella spiaggia, costruendo baracche e ambienti di fortuna.

Ogni anno numerosi hippie sono attirati a Guvano da questa situazione di anarchia, grazie anche alla difficoltà di raggiungerla da parte delle forze dell'ordine.

Spesso si verificano risse, furti, episodi di ubriachezza molesta e quasi ogni anno vengono effettuate delle retate con conseguenti arresti e sequestri di sostanze stupefacenti.

Pertanto se si decide di andarci comunque è bene farlo di giorno e prima del tramonto andare via.

Nota: il tunnel che conduce a Guvano è lungo 1 km ed è completamente al buio!

Non vi sono stazioni della Polizia alle Cinque Terre e i Comandi dei Carabinieri sono solo due in tutto il Parco nazionale: a Riomaggiore tel: 0187 920112 e a Monterosso tel: 0187 803684, 0187 817524. Questo implica che il territorio sia piuttosto sguarnito. Tenetelo a mente.

Importante: contrariamente a quanto si crede le amministrazioni comunali alle Cinque Terre non sono cinque, ma tre: Monterosso, Vernazza e Riomaggiore. Corniglia e Manarola sono frazioni, rispettivamente, di Vernazza e Riomaggiore. Questo implica che i vigili urbani debbano spostarsi di diversi chilometri per raggiungere le frazioni di Corniglia e Manarola col risultato che questi due borghi siano piuttosto sguarniti anche dal punto di vista della presenza di questi pubblici ufficiali.


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Regione nazionaleUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per dare un'idea generale sulla regione e offre una descrizione di possibili mete.