Brunico
Veduta della città nell'ampio ed arioso fondovalle pianeggiante della Val Pusteria, con il sovrastante castello sui monti adiacenti
Stemma
Brunico - Stemma
Brunico - Stemma
Stato
Regione
Territorio
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Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
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Brunico
Sito istituzionale

Brunico (Bruneck in tedesco; Bornech in ladino) è una città del Trentino-Alto Adige.

Da sapere

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Cenni geografici

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Principale città della Val Pusteria, è attraversata dalla Rienza (Rienz) e dal suo affluente Aurino (Ahr). Dista circa 35 km da Bressanone (Brixen), 70 km da Bolzano (Bozen) e dal Passo del Brennero (Brennerpass), che segna il confine a nord con l'Austria, e circa 35 km da Prato alla Drava (Winnebach), che demarca ad est la frontiera con il Tirolo orientale austriaco.

A sud si trova la località sciistica Plan de Corones (Kronplatz) (2.273 m s.l.m.), a nordest la Croda Nera (Schwarze Wand) (3.105 m s.l.m.]) e a nord-nordovest il Monte Sommo (Sambock) (2.417 m s.l.m.). Valli nelle immediate adiacenze: Val di Tures (Tauferer Tal), che più a monte prende il nome di Valle Aurina (Ahrntal), Val Badia (Gadertal), Valle di Anterselva (Antholzer Tal). Brunico aderisce alla rete Alleanza per il clima.

Cenni storici

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Brunico venne fondata dal principe vescovo Bruno von Kirchberg dal quale ha preso il nome, unico esempio in Alto Adige di denominazione di città dal fondatore. È citata documentalmente per la prima volta il 23 febbraio 1256. Egli fece edificare anche il castello di Brunico, che domina la città.

All'epoca la città consisteva di due file di case, che delimitavano una stretta via, e solo nel 1336, sotto il vescovo Albert von Enn, vennero terminati le mura ed il fossato. Subito dopo fuori dalla porta orientale vennero costruite altre file di edifici che portavano all'attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. La prima chiesa nell'ambito delle mura cittadine, inizialmente solo un piccolo oratorio, venne costruita dal cittadino Nikolaus von Stuck sotto il castello. Heinrich von Stuck, fratello di Nikolaus, fondò nel 1358 l'ospedale, che venne costruito negli anni a seguire.

Nel XIV e nel XV secolo, a motivo degli intensi traffici mercantili da Augusta a Venezia, la città raggiunse benessere e fama. In questo periodo nacque anche la scuola pittorica pusterese, che produsse poi i grandi maestri Michael Pacher e Friedrich Pacher. La bottega di Michael Pacher a Brunico divenne una delle più famose nell'ambito alpino. Nell'anno 1500 la val Pusteria venne riunita al Tirolo, la città di Brunico rimase ancora proprietà vescovile. L'11 aprile 1723 ci fu il peggiore incendio della storia cittadina. Poco lontano dalla parrocchiale scoppiò infatti un rogo che a causa al forte vento si propagò rapidamente a gran parte della città e la devastò ampiamente. Nel 1741 venne eretto un ulteriore convento, in questo caso dall'ordine delle Orsoline. Durante le guerre napoleoniche la città non subì danni, ma a causa dell'acquartieramento di truppe si indebitò per decenni.

La prima guerra mondiale risparmiò anch'essa la città, in cui era stanziato nell'agosto 1914 lo stato maggiore del 1º e 3º battaglione di fanteria boema del 36º reggimento. Nel 1919 la città venne annessa insieme al Tirolo meridionale (che divenne in seguito l'Alto Adige) all'Italia in base al trattato di pace.

La seconda guerra mondiale portò comunque perdite di uomini e cose.

Come orientarsi

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Stadtgasse
  • 46.7957911.938171 Via Centrale (Stadtgasse) È la strada principale del centro storico, caratterizzata da edifici con finestre a sporto coronati da timpani merlati. Conserva in gran parte il suo aspetto medioevale; vi si accede attraverso le antiche porte della città, la Florianitor ("Lucke"), la Rienztor e la Ragentor, che la delimitano. Dalla porta orientale una via sale al castello, che ospita una sezione del “Messner Mountain Museum” voluto dal noto scalatore Reinhold Messner.

Frazioni

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  • Lunes (Luns)
  • Riscone (Reischach)
  • San Giorgio (St. Georgen)
  • Stegona (Stegen)
  • Teodone (Dietenheim)
  • Villa Santa Caterina (Aufhofen)


Come arrivare

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Centro di Brunico

In aereo

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In auto

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  • A22 Casello autostradale Bressanone-Val Pusteria sull'autostrada del Brennero.
  • È interessato alle strade statali della Valle Aurina, della Val Badia, della Pusteria, e dalla strada provinciale Brunico - Santa Caterina.

Parcheggi

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  •  parcheggio Parcheggio Centro, +39 0474 545999.
  •  parcheggio Parcheggio Via Ragen di Fuori, Via Ragen di Fuori.

In treno

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  •  stazione 46.794611.934 Stazione di Brunico (Bahnhof Bruneck). posta sulla linea Fortezza-San Candido. Stazione di Brunico su Wikipedia stazione di Brunico (Q3969127) su Wikidata
  •  stazione 46.80057711.9363485 Stazione di Brunico Nord (Bahnhof Bruneck Nord). posta sulla linea Fortezza-San Candido. Serve l'ospedale di Brunico ed i quartieri nella zona nord della cittadina. Stazione di Brunico Nord su Wikipedia stazione di Brunico Nord (Q16608866) su Wikidata

In autobus

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  •  autobus I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD.


Come spostarsi

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Con mezzi pubblici

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Sono in funzione quattro linee di trasporto pubblico - il Citybus che fanno servizio urbano e collegano Brunico anche alle sue frazioni.

In auto

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  • Brunico dispone di un parcheggio sotterraneo a cui si accede da via Bastioni e da via Stegona. È in programma inoltre la realizzazione di un ampio garage sotterraneo in zona castello vescovile.
  • In città si trovano numerosi altri parcheggi gratuiti oppure a pagamento .
  •  taxi 46.7928711.930416 Taxi Brunico, Via S. Lorenzo, 7, +39 0474 410042.


Cosa vedere

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  • 46.79569511.9399881 Porta san Floriano (Florianitor), via Centrale. Si apre verso nord, pressappoco a metà via. Attraverso di essa si accedeva al Plarer, la zona tra il fossato pieno d'acqua che circondava la città e il fiume Rienza. Qui vi si trovavano i magazzini di foraggio dei cittadini che si occupavano di agricoltura.
    Il nome della porta deriva da una statua di San Floriano che un tempo adornava un pozzo nel vicolo san Floriano. In tempi più remoti fu chiamata anche Lucke o torre Schlipf. L'affresco tripartito sopra la porta, raffigurante uno stemma, è opera del pittore Rudolf Stolz. Un altro quadro di San Floriano si trova in Via San Floriano.
  • 46.79504111.9365762 Porta delle Orsoline (Untertor o Ursulinentor). Dà accesso alla città per chi proviene da ovest, è anche nota come "porta del Convento" o "porta di Sotto". Un tempo era chiamata "porta Nuova" o "porta delle Oche". Prima della costruzione del convento delle Orsoline (1741) dietro alla porta si trovavano la piazza della dogana e l'edificio in cui le merci erano stoccate e pesate (Ballhaus). La torre che sovrasta la porta è decorata con diverse immagini e stemmi, il più importante dei quali, probabilmente opera del pittore Hans da Brunico, fu parzialmente danneggiato durante i lavori di ampliamento dell'arco della porta nel 1758.
  • 46.7964611.940283 Chiesa dello Spirito Santo all'Ospedale. Non è noto quando questa fu fondata, ma è noto che nel 1350 la chiesa e l'ospedale (quello vecchio, ricordato nell'intitolazione del tempio) vennero dati in dono da Nikolaus von Stuck e costruiti poco dopo. La prima consacrazione nota della chiesa si può far risalire al 1381.
    L'edificio tra il 1759 e il 1760 ha subito un restauro in stile barocco e conservò questo stile anche nei successivi restauri.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
  • 46.79434511.9430444 Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta (Pfarrkirche Mariä Himmelfahrt). Già dal XIII secolo esisteva, dove si trova oggi la chiesa, una piccola cappella, della quale alcuni documenti parlano nel 1316. Nel 1381 essa fu ingrandita diventando una chiesa a tutti gli effetti e quindi venne nuovamente consacrata. Nel 1515 fu riedificata in stile gotico dal maestro Valentin Winkler di Falzes, ma la costruzione non venne mai terminata. Nel 1610 divenne chiesa parrocchiale (Pfarrkirche Mariä Himmelfahrt).
    Nel 1789 avvenne la consacrazione della chiesa costruita in stile classicheggiante dal costruttore brunicense Jakob Philipp Santer. Infine tra il 1851 e il 1853 l'architetto viennese Hermann von Bergmann la ristrutturò in stile neoromanico.
    Sul retro della chiesa si trova il cimitero comunale di Brunico.
    Chiesa di Santa Maria Assunta (Brunico) su Wikipedia chiesa di Santa Maria Assunta (Q16540629) su Wikidata
Chiesa di Santa Caterina "am Rain"
  • 46.8147211.9467955 Chiesa di Santa Caterina "am Rain". Si può far risalire al 1345 la costruzione originaria di una cappella consacrata allo Spirito Santo, patrocinata dal patrizio brunicense Nikolaus Stuck (o Stuckh). All'interno della chiesa si trova inoltre una lapide sepolcrale in marco bianco di Leonhard v. Stuck, recante la data del 1368. Al XVII secolo si fa risalire l'origine dell'attuale stile barocco; della stessa epoca sono la pala dell'altare maggiore, copia di un'opera del Veronese, e l'affresco in gran parte distrutto del soffitto del coro. Mentre al XVIII secolo risalgono gli affreschi del portale sud che raffigurano i santi Caterina, Wolfgango e Sebastiano.
    Dopo il grande incendio dell'11 marzo 1723 furono innalzate le due guglie. Il campanile, prima gotico, divenne così l'emblema della città. Al 1726 risalgono gli altari barocchi e al 1730 la crociera, opera del pittore pusterese Joseph Renzler.
    Nel 1964 la chiesa, da lungo tempo chiusa ai fedeli, fu riaperta agli scolari e studenti di Brunico per le loro funzioni religiose e nel 1966 fu restaurata dal maestro brunicense Peskoller. La chiesa si trova ai piedi del castello di Brunico.
    Chiesa di Santa Caterina (Brunico) su Wikipedia chiesa di Santa Caterina (Q93597455) su Wikidata
  • 46.79515611.9362956 Chiesa delle Orsoline. Nei pressi della porta delle Orsoline si trova il convento delle Orsoline (un tempo la porta si chiamava anche porta delle Oche, la Gänsetor). Il convento fu costruito nel 1741 con accesso diretto alla porta, dove allora si trovava anche la dogana e un edificio dove erano pesate e stoccate le merci. Nel 2010 fu inaugurata un'esposizione duratura dei reperti medioevali che vennero in luce grazie agli scavi coordinati dall'Ufficio archeologico provinciale.
    La torre che sovrasta tale porta è decorata con diverse immagini e stemmi, il più importante dei quali, probabilmente opera del pittore Hans da Brunico, fu parzialmente danneggiato durante i lavori di ampliamento dell'arco della porta nel 1758.
  • 46.8159111.933567 Chiesa di San Giorgio (Pfarrkirche zum hl. Georg). Chiesa di San Giorgio (Brunico) su Wikipedia chiesa di San Giorgio (Q16540138) su Wikidata
  • 46.77695711.950348 Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli (Pfarrkirche zu St. Peter und Paul)). Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli (Brunico) su Wikipedia chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli (Q24233551) su Wikidata
Il castello
L'accesso dov'era il ponte levatoio
La torre del castello
  • 46.79436211.9395399 Castello di Brunico (Burg Bruneck), Vicolo Castello 2. Sorge sopra una collina dove fu fatto edificare nel 1251 dal principe vescovo di Bressanone Bruno von Kirchberg. In quel periodo la diocesi di Bressanone stava perdendo sempre più potere temporale a vantaggio dei suoi avvocati, i conti di Tirolo, e quindi per mantenere il controllo della Contea della Val Pusteria, donatagli nel 1091 dall'imperatore Enrico IV, fu eretto il castello.
    Nell'aprile 1460 il vescovo di Bressanone dell'epoca, cardinale Nikolaus von Kues (più noto con il nome di Nicolò Cusano) dovette rifugiarsi nel maniero. Un'annosa lite con la badessa di Castel Badia, Verena von Stuben, gli aveva inimicato anche Sigismondo d'Austria, allora principe del Tirolo. Egli assediò il Cusano con 4000 fanti e 1000 cavalieri nel castello di Brunico, e lo lasciò libero solo dopo che ebbe firmato un trattato contro la sua volontà.
    Il castello alloggiò spesso ospiti illustri: l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo; i figli dell'imperatore Ferdinando I che vi vennero portati al sicuro dalla peste che imperversava nella valle dell'Inn; l'imperatore Carlo V nel 1552; infine nel 1738 la granduchessa Maria Teresa, futura imperatrice.
    Durante l'occupazione franco-bavarese, fra il 1805 e il 1812, fu usato dai militari. Con i cannoni posizionati sul castello e sul colle, i francesi fermarono l'assalto dei contadini in rivolta. Con la restaurazione il castello ritornò al suo legittimo proprietario, il vescovo di Bressanone.
    Le stanze vescovili (soggiorno, sale delle conferenze, camera da letto) sono state interamente rinnovate durante l'ultimo restauro del 1900 secondo il gusto del tempo. Sono delle stanze ampie e luminose e danno una vista meravigliosa sulla città di Brunico. Fino agli anni '50 nei mesi estivi esse ospitavano i vescovi di Bressanone. Nel soggiorno si nota un bel soffitto a cassettoni con lo stemma dei conti/vescovi von Spaur e un pavimento ornato con degli intagli di legno (la data 1900 e le lettere A e S per il vescovo Simon Aichner). :Assai belle sono anche le stufe di stucco, una in ogni stanza. I muri sono decorati con pitture in uno stile molto raro per la zona; ad eccezione di un quadro, che raffigura la città di Bressanone, tutti gli altri sono paesaggi di fantasia.
    La cappella fu costruita durante l'ultimo restauro del 1900 in stile neogotico. L'altare, un trittico neogotico, è dello stesso periodo. :Raffigura cinque scene di vita della Vergine Maria e di Gesù (l'Annunciazione, Maria ed Elisabetta, la nascita di Cristo, Maria con Gesù nel tempio e Gesù tra gli scribi) e in basso scene del Vecchio Testamento (con Adamo ed Eva nel paradiso).
    Meritano attenzione anche le finestre di vetro colorato con lo stemma degli Asburgo (l'aquila nera a 2 teste), quello del Tirolo (l'aquila rossa) e lo stemma del vescovo Simon Aichner (l'agnello, l'aquila col pastorale, la freccia e l'ancora), sotto il quale nel 1900 si effettuò un restauro.
    Il castello è facilmente raggiungibile con una passeggiata che sale sulla collina dal centro città. L'ingresso avviene attraverso il portone meridionale, dove un tempo c'era un ponte levatoio. All'interno si trova un cortile con una torre circolare con una scala che dà accesso agli ambienti superiori dove si trovano alcune delle stanze vescovili, e anche una piccola cappella. Nell'ala di destra ci sono gli alloggi dei vescovi, mentre nell'ala di sinistra si trovano l'appartamento dell'amministratore e gli alloggi del personale.
    Nel 2011 Reinhold Messner ha ottenuto la possibilità di utilizzare un'ala del castello per 20 anni a titolo gratuito, per un'esposizione del suo Messner Mountain Museum. Reinhold Messner ha quindi inaugurato il suo quinto museo della montagna.
    Castello di Brunico su Wikipedia Castello (Q664605) su Wikidata
  • 46.79415611.93987510 Museo MMM Ripa (Messner Mountain Museum), Vicolo Castello 2. Seconda domenica di maggio-prima domenica di novembre: Mer-Lun 10:00-18:00. 7 dicembre-23 dicembre e 26 dicembre-25 aprile: Mer-Lun 12:00-18:00. Ultimo ingresso: 17:00. Il Messner Mountain Museum (MMM) è un progetto museale ideato dall'alpinista altoatesino Reinhold Messner. Si tratta di un circuito museale suddiviso in sei diverse sedi nell'arco alpino.
    La sede centrale è a Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano, mentre gli altri si trovano in diverse località: all'interno di Castel Juval, abitazione dello scalatore in Val Venosta, dedicato al mito e alla sacralità della montagna; a Solda, frazione di Stelvio, dedicato al mondo dei ghiacci; presso il Forte Monte Rite a Cibiana di Cadore, dedicato alla roccia e all'alpinismo dolomitico; nel Castello di Brunico in Val Pusteria, dedicato ai popoli della montagna; a Plan de Corones, in una struttura che porta la firma dell'architetto Zaha Hadid, dedicato alla storia dell'alpinismo.
    Il museo MMM Ripa si colloca all'interno del castello di Brunico. Questa sede museale, aperta il 2 luglio 2011, prende la sua denominazione dal tibetano ri, che significa montagna, e pa, che significa uomo, proponendosi dunque di dedicarsi ai popoli della montagna: si offre questa sede come luogo d'incontro e di scambio culturale tra la popolazione locale e quelle provenienti dalle altre regioni montane del mondo. Messner ha voluto inoltre creare un punto di informazione e approfondimento sulle problematiche legate al rapporto tra cultura alpina e cultura urbana, agricoltura di montagna e turismo.
    L'intervento di restauro sul castello è stato realizzato con l'aiuto dello studio EM2 Architekten ed ha previsto il risanamento delle mura e l'eliminazione delle superfetazioni non storiche, mentre è stato dato risalto e leggibilità al passato e ai segni lasciati dal passare delle epoche. Gli edifici d'ampliamento nella zona d'ingresso sono stati realizzati in legno in modo da distinguere l'intervento moderno dagli elementi antichi.
Il cimitero austro-ungarico
  • 46.7933311.9378511 Cimitero austro-ungarico (in tedesco Soldatenfriedhof Bruneck o Waldfriedhof Bruneck). liberamente accessibile durante il giorno. È un cimitero di guerra che si trova in una zona boscosa, sul pendio del cosiddetto Kühbergl, vicino alla strada che conduce a Riscone.
    Durante la prima guerra mondiale furono istituiti a Brunico fino a 3 ospedali militari in cui vennero ricoverati soldati feriti e ammalati provenienti dal vicino fronte dolomitico. Poiché furono molti che col tempo morirono in questi lazzaretti e non fu più possibile seppellirli nel cimitero comunale, il comando di tappa di Brunico incaricò l'architetto Berchtold, un ufficiale del genio austriaco di costruire un cimitero apposito sulle pendici del Kühbergl, a sud della città. Esso fu realizzato da prigionieri russi, venne inaugurato il 3 luglio 1915 e preso in custodia dall'allora sindaco Josef Schifferegger. Subito dopo ebbero inizio le sepolture. Nel 1921 venne costituito un comitato di donne, guidato dalla moglie del sindaco, che si occupò da allora della manutenzione del cimitero.
    I soldati italiani che qui riposarono furono trasferiti nel 1932 nel nuovo sacrario militare di Pocol nei pressi di Cortina d'Ampezzo, mentre quelli germanici, d'intesa con il competente ufficio per le onoranze ai caduti, furono trasferiti nel 1938 nel cimitero del passo Pordoi.
    Nel 1936 il costruttore brunicense Müller realizzò su progetto dell'architetto Marius Amonn, la cappella che fu inaugurata solennemente il 28 giugno 1938 dall'allora principe vescovo Johannes Geisler. :Dopo la seconda guerra mondiale vi furono affissi gli scudi di bronzo con i nomi dei caduti brunicensi dei due conflitti mondiali. I soldati dell'ultimo conflitto ebbero anche tombe alla memoria.
    Le tombe recano croci di legno, alcune adornate da artistici lavori in ferro battuto. Il carattere interetnico e interconfessionale dell'esercito austro-ungherese è sottolineato dai simboli religiosi dove la croce latina dei cattolici e protestanti, si accosta a croci ortodosse, stelle ebraiche, mezzelune soprattutto dei militari bosniaci. Il cimitero è quindi separato a seconda della fede dei caduti.
    In epoche in cui i confini non permettevano comunicazioni internazionali, le madri dei caduti decisero di onorare i loro figli sepolti in terre lontane, adottando le tombe dei caduti provenienti dall'estero e che riposavano nel locale cimitero, per dare a tutti una uguale onoranza.
    Il cimitero è considerato dai cittadini e dai visitatori un esempio di tolleranza e di rispetto nei confronti dei morti di altri popoli (russi, tedeschi e serbi) e altre religioni (cattolici, cristiano ortodossi e musulmani). Ospita 793 caduti della prima guerra mondiale (669 soldati dell'armata austroungarica, 103 prigionieri russi, 13 serbi e 7 rumeni) e, successivamente, anche 19 caduti tedeschi ed austriaci della seconda guerra mondiale.
    Cimitero austro-ungarico di Brunico su Wikipedia cimitero militare austro-ungarico di Brunico (Q24233350) su Wikidata
  • 46.80316411.95452212 Museo degli usi e costumi (Südtiroler Volkskundemuseum), Via Duca Diet 24 - Teodone (nella frazione di Teodone (Dietenheim)), +39 0474 552087, . aperto dal 15 aprile al 31 ottobre - dal martedì al sabato: dalle ore 10.00 alle 17.00, domenica e festivi: dalle ore 10.00 alle 17.00. Ultimo ingresso: 1 ora prima della chiusura. Museo etnografico. Museo degli usi e costumi su Wikipedia Museo degli usi e costumi (Q3209505) su Wikidata

Nella frazione di Lunes (Luns)

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Una veduta del complesso: castel Lamberto e cappella
  • 46.78336111.96464813 Castel Lamberto (Lamprechtsburg), Via Pfattental Ried (non visitabile). Il castello è facilmente raggiungibile da Brunico in un'ora di passeggiata, eventualmente in macchina in pochi minuti dal centro abitato di Riscone; è anche visibile per un breve tratto dalla ferrovia della Val Pusteria. Si trova sopra un picco che dà sulla stretta gola della Rienza in Val Pusteria, ad un'altezza di 990 m s.l.m.
    Le prime notizie di questo insediamento parlano di una "Curtis" (un podere) con cappella "ad S. Lantpertum" e risalgono al 1090. L'attuale castel Lamberto è datato invece ai primi anni del XII secolo ed era di proprietà dei Signori di Rischon, ministeriali dei Vescovi di Bressanone. Da allora essi si fecero chiamare Signori di Rischon e St. Lamprechtsburg.
    Dopo l'estinzione di questa stirpe intorno al 1380, i vescovi diedero il castello in feudo a diverse famiglie, tra cui i Conti di Gorizia.
    Durante la guerra di successione del Tirolo (ai tempi di Margarethe Maultasch) il castello fu conquistato e distrutto due volte: nel 1336 da Margravio Carlo (che successivamente divenne l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo) e nel 1346 da Ludwig von Brandenburg.
    Nel 1692 il vescovo di Bressanone diede il feudo a Johann Winkler von Colz zu Rubatsch, i cui discendenti rimasero in possesso del castello fino al 1811, quando passò in proprietà privata. Tra questi discendenti vi fu anche il noto Ambrosius Winkler zu Colz, l'ultimo prelato della Certosa di Senales (deceduto nel 1782). Nel 1812 i Colz vendettero il castello al sacerdote Josef Hauptmann, i cui eredi ne sono tuttora i proprietari.
    La cappelletta del castello risale nella sua forma attuale al XVII secolo ed è stata restaurata nel 1962. È un santuario molto frequentato, dove fino ai tempi della prima guerra mondiale fu venerata anche la Santa Kummernus, invocata soprattutto dalle donne in difficoltà.
    Castel Lamberto su Wikipedia Castel Lamberto (Q1801711) su Wikidata

Aree naturali

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Il suo territorio non appartiene a nessuna delle aree dei parchi naturali provinciali; Brunico tuttavia si trova circondata da tre parchi naturali: il Parco naturale Fanes - Sennes - Braies, il Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina e il Parco naturale Puez-Odle.

Inoltre nel comune confinante di Perca, poco sopra il centro abitato, si trovano le caratteristiche piramidi di Plata, uno dei più bei monumenti naturali di tutto l'Alto Adige.

Eventi e feste

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  • Sagra di San Giorgio (Kirschta). ultima domenica di agosto. Sagra di San Giorgio su Wikipedia Sagra di San Giorgio (Q3944869) su Wikidata
  • Mercatino di Natale (nel centro storico della città). da Natale al 6 gennaio.


Cosa fare

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La città vanta una grande disponibilità e varietà di impianti sportivi che possono soddisfare svariate attività.

Palestre

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Atletica leggera

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Campi da calcio

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Piscine

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Campi da tennis

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Palestre di roccia

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Sport da tiro

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Bowling

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Ciclismo

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Aeromodellismo

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Sport su ghiaccio

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  • Stadio del ghiaccio, via Neurauth, . da metà agosto a metà marzo. Palazzetto m 60 x 30, hockey su ghiaccio, short track, pattinaggio artistico, birilli su ghiaccio, spogliatoi, tribune per 2.000 persone, noleggio pattini, bar/ristoro, parcheggio.
  • Campo di pattinaggio (a Riscone), +39 0474 555722. Pista naturale m 40 x 20, liberamente utilizzabile.
  • Anello del ghiaccio (a Riscone), +39 0474 555722.
  • Hockey e campo di pattinaggio San Giorgio, via Valle Aurina (a San Giorgio), . Pista artificiale m 60 x 30, hockey su ghiaccio, short track, illuminazione, spogliatoi, noleggio pattini, bar
  • 46.79111511.9496011 Stadio Rienza (stadio Lungo Rienza ted. Rienzstadion o ancora stadio del ghiaccio di Brunico ted. Eisstadion Bruneck), Via Rienza di Sopra, 3. Stadio Rienza su Wikipedia Stadio Rienza (Q176790) su Wikidata

Acquisti

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  • 46.7954711.93751 Stadtgasse. La Via Centrale invita allo "shopping all'ingrosso". Non per niente Stadtgasse è considerata una delle vie dello shopping più belle dell'Alto Adige. L'ampia offerta di negozi è per lo più ospitata in edifici storici e permette di vivere una giornata di shopping diversa.


Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Prezzi elevati

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Dove alloggiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Prezzi elevati

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Sicurezza

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Servizi di pubblica utilità

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Farmacie

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  •  farmacia 46.81412411.9351418 Farmacia Kofler, Via Valle Aurina 34 (Località San Giorgio), +39 0474 551400, fax: +39 0474 538147.
  •  farmacia 46.79710811.9356279 Farmacia St. Anna, Via J. Seeber, 1, +39 0474 555264.
  •  farmacia 46.7952311.94038710 Farmacia Von Zygluer, Via Centrale, 43, +39 0474 555358, fax: +39 0474 555406.
  •  farmacia 46.776311.9499611 Farmacia Kron, Via Prack Zu Asch, 16/B (A Riscone), +39 0474 548440.


Come restare in contatto

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  •  poste 46.7964911.93461212 Poste italiane, via Europa 22, +39 0474 533911, fax: +39 0474 409274.

Telefonia

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Il territorio di Brunico è coperto da tutte le reti 4G disponibili sul territorio italiano.

Tenersi informati

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Nei dintorni

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Vipiteno
  • Campo Tures Noto centro di turismo estivo ed invernale, vanta il Castello di Tures, uno dei più interessanti castelli medioevali dell'Alto Adige.
  • Bressanone Città con un importante centro storico racchiuso da mura e porte. La Cattedrale, il suo chiostro con preziosi affreschi, il Palazzo vescovile danno un'elegante impronta alla città vecchia, con caratteristici piccoli borghi che si contrappongono a slarghi urbanistici di ampio respiro.
  • Chiusa La località Sabiona è la culla spirituale dell'intero Tirolo. È stata la Sede vescovile del Tirolo (diocesi di Sabiona), prima dello spostamento della stessa a Bressanone attorno all'anno 1000. Il monastero che vi sorge può essere visitato partendo da Chiusa e percorrendo a piedi il percorso di un'antica Via Crucis.
  • Vipiteno È uno dei Borghi più belli d'Italia. Il suo nucleo storico è rimasto quasi intatto nella sua conformazione del XII secolo. Solo della cinta muraria rimangono pochi tratti. Caratteristiche sono le case dotate dei particolari bovindi o Erker, balconi aggettanti coperti e chiusi.
  • San Vigilio di Marebbe
  • Longiarù
  • Valle Aurina

Itinerari

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  • Castelli dell'Alto Adige Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.
  • Passi dolomitici

Informazioni utili

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Altri progetti

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CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).