Stelvio (Stilfs in tedesco) è una città del Trentino-Alto Adige.

Stelvio
Veduta di Stelvio
Stemma
Stelvio - Stemma
Stelvio - Stemma
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
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Stelvio
Sito istituzionale

Da sapere modifica

La sua popolazione è per la quasi sua totalità di madrelingua tedesca (98,46%); l'1,54% italiana; nessuna percentuale ladina.

Cenni geografici modifica

Il territorio del comune comprende la val di Solda e la val di Trafoi, due valli laterali della val Venosta. Vi si trovano alcune delle più alte montagne delle Alpi Orientali: in particolare l' Ortles (3.906 m s.l.m.), la vetta più alta del Trentino-Alto Adige. Ai suoi piedi si trova altresì il secondo valico più alto d'Europa, il Passo dello Stelvio (2.758 m s.l.m.). Dista 25 km da Silandro, 18 da Malles Venosta, 16 da Glorenza, 58 da Merano.

Cenni storici modifica

Poco frequentato perché troppo pericoloso, il suo territorio fu attraversato comunque da eserciti stranieri nei secoli XV e XVI, assumendo una limitata importanza durante le guerre della Valtellina. Lo sviluppo c'è stato, poi, nella prima metà dell'Ottocento quando, tra il 1820 e il 1825, per decreto di Francesco I d'Austria fu costruita la strada dello Stelvio, con evidenti fini militari.

L'importanza strategica del territorio doveva confermarsi anche nel 1848, quando una colonna di volontari della Valtellina tenne il Passo per oltre quattro mesi, e fatti d'arme si sono ripetuti anche durante la prima guerra mondiale. Nell'aprile del 1935 fu istituito il Parco nazionale dello Stelvio (ted. Stilfserioch Nationalpark).

L'architettura di valore storico o artistico è quasi tutta di carattere religioso, fatta prevalentemente di chiesette nelle varie località, come quella costruita sul valico nel 1938, in prossimità del monumento eretto in occasione del centenario della costruzione della strada. Una chiesa neoromanica si trova a Solda, mentre risale all'epoca del barocco la cappella in fondo alla valle di Trafoi, dove sorge l'antico santuario che probabilmente ha preso il posto di un luogo di culto pre-cristiano.

Come orientarsi modifica

  Stelvio

Quartieri modifica

Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Gomagoi, Solda, Trafoi e Passo dello Stelvio.

Come arrivare modifica

In aereo modifica

 

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202.   apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In auto modifica

  •   Casello autostradale sulla A22 del Brennero a Bolzano.
  •   È attraversato dalla strada statale 38 dello Stelvio.

In treno modifica

In autobus modifica

  •   I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD [1]


Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

A Gomagoi modifica

 
Forte Gomagoi
  • Forte Gomagoi (Werk Gomagoi). È un forte austriaco costruito nel 1859 per difendere i confini dell'impero. Appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano.
    Il forte si erge sulla strada che porta da Prato allo Stelvio al Passo dello Stelvio, poco oltre l'abitato di Gomagoi, a 1270 metri di altitudine. Questa fortezza, assieme al Forte Weisser Knott, Forte Klein Boden e altre fortificazioni minori, formava lo sbarramento Gomagoi.
    Tale tipo di fortificazioni appartiene alla prima generazione di fortezze, cioè quelle costruite verso la fine del 1859.
    Faceva parte del Settore Stelvio I Rayon e aveva lo scopo di impressionare gli invasori, più che arrestarli. Il forte infatti sbarrava la vallata che in quel punto è molto stretta, con il torrente da una parte e la montagna dall'altra. Il Capitano Giovan Battista Adami compì un primo rilievo in maniera del tutto autonoma del forte.
    In principio la strada passava accanto alla costruzione, dalla parte opposta del torrente, ma dopo la fine delle ostilità il forte fu tagliato in due parti, dato che di là doveva passare la nuova strada che conduceva al Passo dello Stelvio. Fino agli anni 2000 il forte è stato utilizzato come magazzino e deposito mezzi dell'ANAS e dal 2012 è in fase di restauro.
    Alle origini il forte era posizionato soltanto su un margine della strada, ed era difeso nelle vicinanze da una caponiera, e grazie ad essa aveva un visuale di 180°, che gli permetteva di tenere sotto controllo sia il Passo dello Stelvio che la direzione della Val Venosta.
    Era disposto su due piani e presentava una forma alquanto singolare, data dal fatto che il forte aveva una duplice azione di difesa. Rispetto al corpo di destra, quello di sinistra presentava un'immagine fortificata, infatti la pianta semicircolare offriva ben 10 feritoie per i cannoni sulla parete ricurva. :Sulla destra del forte era posto un campo minato.
  • Forte Weisser Knott (Werk Weißer Knott). Il forte Weisser Knott (in tedesco ) è uno dei forti austro-ungarici appartenente al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. Situato in Val Trafoi, lungo la strada dello Stelvio, si trova ad un'altezza di 2.200 metri.
    Faceva parte dello Sbarramento Gomagoi, che comprendeva inoltre il forte Gomagoi e il forte Kleinboden, i quali assieme avevano il compito di difendere l'accesso dal passo dello Stelvio.
    È stato costruito nei pressi di altre postazioni campali che sorgevano nelle vicinanze.
    Per raggiungerlo bisogna oltrepassare il paese di Prato allo Stelvio, procedendo in direzione del Passo dello Stelvio. Si oltrepassano i paesi di Gomagoi e di Trafoi e proseguendo si giunge ad un luogo di ristoro chiamato appunto Weißer Knott. Percorrendo ulteriori tornanti, si raggiunge un successivo posto di ristoro; da qui percorrendo a destra il sentiero numero 16 che porta alla località Weißer Knott si giunge al forte.
  • Forte Kleinboden. Situata lungo la Val Trafoi sulla strada che porta al Passo dello Stelvio, ad una quota di 2000 metri, la fortificazione si trova in località Dosso di Sluderno (Eck), tra il rifugio Forcola e la malga di Campo Piccolo (Kleinboden). Attorno al forte si trovano altri resti di fortificazioni, come il Lager Kleinboden e il Schafseck.
    Il forte assieme al forte Gomagoi e al forte Weisser Knott, costituiva lo Sbarramento Gomagoi-Taufers. All'inizio delle ostilità della prima guerra mondiale, il passo dello Stelvio non era ancora occupato da nessuna delle due fazioni. Il comandante della gendarmeria austriaca, il tenente Andreas Steiner, ricevette l'ordine di andare ad osservare la zona. Nel caso di un'invasione nemica, egli doveva immediatamente ritirarsi assieme ai suoi soldati al caposaldo Kleinboden. Ma i fatti non andarono così, infatti i soldati austroungarici occuparono le posizioni dominanti della zona.
    Per raggiungere il forte si deve oltrepassare il paese di Prato allo Stelvio, procedendo verso Gomagoi e quindi deviando nella direzione di Stelvio-San Martino fino a raggiungere il Rifugio Forcola alla quota di 2153 metri; da qui attraverso un sentiero si giunge alla località Kleinboden.

A Solda modifica

 
Il centro di Solda, con la chiesa vecchia a sinistra e la chiesa nuova

La frazione Solda (Sulden in tedesco) a 1.906 m di altitudine, è nota come stazione turistica invernale ed estiva, posizionata ai piedi del massiccio montuoso dell' Ortles-Cevedale, a cui dà accesso tramite una fitta rete di sentieri, una funivia (Funivia di Solda) e due seggiovie (Seggiovia dell'Orso e Seggiovia Pulpito). Il noto alpinista Reinhold Messner vi ha costruito una delle sedi del suo museo Messner Mountain Museum, Alla fine del mondo, e vi ha importato una dozzina di yak tibetani.

  • Vecchia chiesa parrocchiale (Altepfarrkirche). È una costruzione semplice rettangolare, dotata di coro poligonale e di campanile laterale.
    Nella sua forma attuale risale al XVI secolo, ma la sua esistenza risale almeno al XIV secolo, visto che viene nominata per la prima volta già nel 1369 e sulla parete nord-ovest rimangono frammenti pittorici probabilmente di quell'epoca.
    La pala d'altare, raffigurante santa Gertrude, è opera del pusterese Johann Siess (1851). Sulle pareti sono invece rappresentate la via crucis e la sepoltura di Gesù (1558).
    La chiesa nuova sorge poco distante da quella vecchia ed è di dimensioni notevolmente maggiori.
  • Messner Mountain Museum. Il Messner Mountain Museum (MMM) è un progetto museale ideato dall'alpinista altoatesino Reinhold Messner. Si tratta di un circuito museale suddiviso in sei diverse sedi nell'arco alpino.
    La sede centrale è a Castel Firmiano, nei pressi di Bolzano, mentre gli altri si trovano in diverse località: all'interno di Castel Juval, abitazione dello scalatore in Val Venosta, dedicato al mito e alla sacralità della montagna; a Solda, frazione di Stelvio, dedicato al mondo dei ghiacci; presso il Forte Monte Rite a Cibiana di Cadore, dedicato alla roccia e all'alpinismo dolomitico; nel Castello di Brunico in Val Pusteria, dedicato ai popoli della montagna; a Plan de Corones, in una struttura che porta la firma dell'architetto Zaha Hadid, dedicato alla storia dell'alpinismo.
    Il museo MMM Ortles si trova a Solda a circa 1.900 metri di altitudine. Questa sede tratta il tema del ghiaccio tramite l'esposizione di dipinti con vedute dell'Ortles e di attrezzature, antiche e moderne, che furono utilizzate nelle attività di arrampicata e scalata su ghiaccio, nello sci e nelle spedizioni ai poli, mentre all'esterno i ghiacci reali delle cime abbracciano la valle e il museo.
    Questa sede è stata realizzata ex-novo grazie alla collaborazione di Reinhold Messner con l'architetto Arnold Gapp. Si accede a questa struttura attraverso una grande apertura ritagliata sul fianco di una piccola collina: una volta entrati una rampa conduce in profondità nel terreno come in una grotta artificiale, realizzata in cemento armato a vista. La struttura è illuminata da luce naturale che proviene dall'alto grazie ad un lungo taglio sulla superficie del terreno, taglio che appare quasi come un crepaccio di un ghiacciaio.

A Trafoi modifica

La frazione ha dato i natali a Gustav Thöni, uno dei più titolati sciatori nella storia di questo sport.

  • Tre Fontane Sante. Si trovano vicino a Trafoi, e si dice abbiano proprietà curativa. Per traslazione ladina danno il nome al paese. Le Tre Fontane Sante fanno parte di un santuario (eretto nel 1229), ma nell'antichità è stato studiato, i druidi celtici istruivano qui i loro successori.
 
La tortuosa strada versi il passo dello Stelvio
  • Passo dello Stelvio (Stilfser Joch). Con i suoi 2758 metri di altitudine è il secondo valico automobilistico più alto d'Europa dopo il colle dell' Iseran la cui strada arriva a 2770 m s.l.m.
    Divide le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche meridionali e si trova all'interno del Parco nazionale dello Stelvio vicino ad importanti massicci come il monte Livrio, l'Ortles ed il monte Scorluzzo; è in prossimità del confine con i Grigioni svizzeri, a cui è collegato tramite il vicino Giogo di Santa Maria-Passo dell'Umbrail (2503 m s.l.m.).
    La strada statale omonima che lo attraversa, collegando Bormio e la Valtellina con Trafoi e la val Venosta, conta ben 48 tornanti sul versante altoatesino e 36 su quello lombardo.
    Su tutti e tre i versanti, i due italiani e quello svizzero, il passo rimane chiuso durante l'intero periodo invernale (chiusura invernale) e oltre tra ottobre e maggio.
    Lo Stelvio è da sempre un importante collegamento estivo specialmente per la sua vocazione turistica e sportiva, non solo per il turismo sciistico e montano, ma anche perché meta ambita di ciclisti e motociclisti.
    All'inizio dell'Ottocento l'imperatore Francesco I d'Austria volle una nuova strada che potesse collegare la val Venosta direttamente con Milano, allora territorio austriaco, attraverso la Valtellina. Dopo soli tre anni nel 1825 l'opera fu compiuta.
    Nei pressi del passo, sulla parte altoatesina (allora austriaca), furono costruiti dall'Impero austro-ungarico tre fortificazioni: il forte Gomagoi, il forte Klein Boden e il forte Weisser Knott, facenti parte dello sbarramento Gomagoi. Proprio al passo invece ci sono i resti della fortificazione Goldsee.
    Fino al 1915 il valico era percorso tutto l'anno da un servizio di diligenze grazie all'efficiente opera degli spalatori durante l'intero inverno. Con l'arrivo della prima guerra mondiale fu teatro di aspri scontri tra la fanteria austriaca e quella italiana, essendo il passo proprio sul confine italo-austriaco.
    Dopo la vittoria del 4 novembre entrambi i versanti furono italiani, il passo perse il suo significato originale di collegamento Vienna-Milano e fu decisa la chiusura invernale. Dal 2014, per accedere al passo dal lato altoatesino, è previsto un pedaggio da pagare.
 
Ghiacciaio del Cevedale nel Parco nazionale dello Stelvio
  • Parco nazionale dello Stelvio. Il territorio è interessato dal Parco nazionale dello Stelvio, un'area protetta situata tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.
    È uno dei più antichi parchi naturali italiani, nato allo scopo di tutelare la flora, la fauna e le bellezze del paesaggio del gruppo montuoso Ortles-Cevedale e di promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell'Alto Adige.
    Ha grande ricchezza di flora e di fauna.
    Nel comune di Stelvio c'è il centro visite Naturatrafoi. Il parco è raggiungibile tramite la statale 38 dello Stelvio.


Eventi e feste modifica


Cosa fare modifica

  • Sci. Il comune di Stelvio conta quattro stazioni sciistiche (due a Solda, una a Trafoi e una - estiva - sul passo dello Stelvio).
  • Sci estivo. Nei primi anni trenta del XX secolo sul ghiacciaio del Livrio sovrastante il passo il CAI Bergamo costruì il Rifugio Livrio, dove si tenevano anche i primi corsi di sci estivo e di arrampicata su ghiaccio.
    Dopo la seconda guerra mondiale lo Stelvio conobbe una notevole e crescente popolarità grazie all'idea di Giuseppe Pirovano e della moglie Giuliana Boerchio, i quali, all'inizio degli anni cinquanta, decisero l'apertura di una ben organizzata scuola di sci estivo sul ghiacciaio, dapprima utilizzando la Capanna Nagler, poi costruendo altri due moderni rifugi sul margine del ghiacciaio e uno nelle vicinanze del passo.
    Dalla prima esperienza la situazione è molto cambiata, con l'apertura di numerosi alberghi ed altrettante scuole di sci. La più rinomata rimane l' Università dello sci, quella fondata da Pirovano e di cui ancora porta il nome nonostante ora sia sotto la proprietà della Banca Popolare di Sondrio, che qui detiene anche lo sportello bancario più alto d'Europa.
    Dal parcheggio del passo si raggiunge con una prima funivia (collega il passo al monte Trincerone) quota 3000 m, da cui con un'altra moderna funivia Funifor costruita dalla Hölzl si raggiunge il Livrio dove è possibile usufruire di 4 skilift (Geister 1 e 2, Payer, Cristallo) che permettono l'accesso alle piste del ghiacciaio.


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi medi modifica

  • 46.55350910.5117241 Tibet ristorante, Strada del Passo dello Stelvio (a Trafoi), +39 0473 611635.


Dove alloggiare modifica

Prezzi modici modifica

Prezzi medi modifica

Campeggi modifica


Sicurezza modifica

  Farmacia


Come restare in contatto modifica

Poste modifica


Nei dintorni modifica

  • Malles Venosta — L'Abbazia di Monte Maria e la chiesa di San Benedetto custodiscono preziosi affreschi romanici con influssi bizantini l'una, carolingi l'altra.
  • Glorenza — La più piccola città dell'Alto Adige conserva il perimetro delle mura, il titolo di città che le viene da un importante passato e vanta l'appartenenza al circuito dei Borghi più belli d'Italia.
  • Silandro — Capoluogo della Val Venosta, conserva due dei tanti manieri che costellano questa parte di Alto Adige che si spinge ai confini di Austria e Svizzera.

Itinerari modifica

  • Castelli dell'Alto Adige — Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.


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