vulcano attivo italiano
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Etna
L'Etna visto da Randazzo
Localizzazione
Etna - Localizzazione
Stato
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Territorio
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Sito del turismo

Etna è il monte che occupa gran parte della Sicilia jonica settentrionale. Il massiccio vulcanico, di vaste dimensioni, occupa gran parte della Provincia di Catania . L'Etna è il più alto vulcano europeo ed con i suoi 3.330 m s.l.m. è la cima più alta della Sicilia. L'Etna fa parte dei patrimoni mondiali dell'umanità protetti dall'UNESCO.

Da sapere

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Questo vulcano siciliano è ogni anno meta di turisti per via delle spettacolari colate laviche osservabili dal vivo.

Il Monte Etna è un complesso vulcanico che ha avuto origine nel Quaternario. Nel corso dei millenni, con le sue eruzioni ha contribuito a plasmare il territorio circostante, modificando il paesaggio e anche minacciando le popolazioni che abitano la zona. Il vulcano ha contribuito anche a creare numerose leggende sia nella mitologia greca e latina che in epoche successive. Il territorio è vasto e variegato: aree urbane, zone boscose e vaste aree desolate che sono soggette alle colate laviche o a diventare piste da sci durante l'inverno quando cade la neve. Dal 2014 è stato inserito nell'elenco dei beni protetti dall'UNESCO.

Cenni geografici

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L'Etna sorge sulla costa orientale della Sicilia, entro il territorio della provincia di Catania ed è attraversato dal 15º meridiano est, che da esso prende il nome. Occupa una superficie di 1.265 km², con un diametro di oltre 40 chilometri e un perimetro di base di circa 135 km.

Dopo lo Stromboli, l'Etna è il vulcano più attivo d'Europa e uno dei più attivi al mondo. I vapori sono rilasciati spesso e sono frequenti anche le eruzioni accompagnate da da colate laviche.

Sul versante est, un importante riferimento è la 37.72850715.0486651 valle del bove, un ampio avvallamento riempito dalle colate laviche che periodicamente la riempiono. In questa zona avvengono le principali colate essendo un fianco della montagna crollato e scivolato verso il mare intorno al 6000 a.C.

Il versante occidentale non è mai aggredito dalle colate, così come quello nord. Non sono neanche presenti delle strade di accesso salvo intraprendere lunghi percorsi escursionistici.

I versanti visitabili, ossia dove vi sono delle strade che portano in quota sono due. Nel versante di nord-est si raggiunge il Piano Provenzana a 1.800 m con l'omonimo rifugio. Mentre sul versante sud il Rifugio Sapienza a 1.923 m.

I crateri attualmente attivi sono quelli sommitali:

  • 37.7500314.993612 La Bocca Nuova.
  • 37.754614.9973 Cratere di nordest.
  • 37.7472314.999414 Cratere di sud-est.
  • 37.7467615.00175 Nuovo cratere di sud-est. Attualmente il cratere più attivo.

La Valle del Bove

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Vista della Valle del Bove da Rocca della Valle

La Valle del Bove è una caldera dal fondo piatto collocata sul versante est dell'Etna. A creare quest'ampia depressione con una superficie di 37 km2 non è stato un unico evento ma una serie di fenomeni databili tra 10000 e 2000 anni fa. Il susseguirsi di fenomeni esplosivi, sismici e collassi minori alla fine hanno innescato uno scivolamento gravitazionale che ha causato il collasso di un'enorme porzione del fianco est del Vulcano con la conseguente formazione di questa depressione con una tipica forma a ferro di cavallo. La larghezza della Valle del bove è di circa 7 km. mentre la lunghezza che va da ovest verso est misura 6 km. Dai margini meridionali e settentrionali della Valle del bove affiorano delle spettacolari rocce magmatiche; i dicchi, intrusioni di magma verticali, raffreddatisi all'interno del vulcano e poi esposti da ulteriori collassi e dall'erosione. I dicchi più alti si trovano sul lato meridionale della valle del Bove che raggiungono i 400 metri di altezza, la “Serra del Salifizio”. La parete occidentale della valle del Bove si articola in numerose creste: Serra Perciata, Serra Vavalaci, Serra Cuvigghiuni, Serra Giannicola grande, Serra Giannicola piccola. All'interno della valle del Bove sono presenti coni di scorie, tra i più visibili e conosciuti ci sono: Monte Simone e i Monti Centenari ambe due apparati risalenti a due eruzioni del XIX sec. La Valle del Bove funge da serbatoio di raccolta delle colate laviche che dai crateri sommitali si dirigono verso est e sud-est e nord-est. L'eruzione del 1991-1993 durata ben 472 giorni (la più lunga del XX sec.) cambiò in modo radicale l'aspetto della parte sud est della valle ricoprendola con uno spesso strato di lava e distruggendo appezzamenti di terra coltivata. Alcune delle ultime eruzioni recenti del 2021 e ancora del 2022 sono fluite all'interno della Valle del Bove. Sia sul lato Sud che su quello nord ci sono punti da cui è possibile affacciarsi sulla Valle del Bove. Dal lato sud il sentiero schiena dell'Asino è uno dei più facili da percorrere, mentre sul lato Nord attraverso il sentiero 723 si può raggiungere Rocca della Valle a quota 2700 metri.

Flora e fauna

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Le quattro zone di protezione dell'Etna

Nel 1987 fu istituito il Parco dell'Etna che consente la protezione della flora e della fauna locali. Sono state pertanto istituite quattro zone secondo il diverso grado di protezione.

  • La zona A di 19.000 ettari e interamente nelle mani del governo. Non ci sono persone che vivono lì. Questa parte si trova nell'area diretta delle attività vulcaniche ed è il dominio di grandi rapaci come l'aquila reale.
  • La zona B di 26.000 ettari. Qui ci sono piccoli appezzamenti privati. L'area è caratterizzata da vecchie fattorie, mulini in pietra, dimore sobrie e resti di antiche abitazioni. Qui sono nascosti molti piccoli animali selvatici, come gatti e volpi.
  • Le zone C e D raggiungono insieme i 14.000 ettari e per la salvaguardia del paesaggio e della natura sono vietate le strutture turistiche.
Astragalo siciliano
Flora dell'Etna

Nella zona sommitale del vulcano non vi è alcun tipo di vegetazione in quanto sulla lava recente nessun seme può germogliare. Scendendo intorno ai 2.500 metri si incontrano la saponaria (Saponaria sicula), l'astragalo siciliano (Astracantha sicula), il tanaceto (Tanacetum siculum), il cerastio (Cerastium tomentosum), il senecio (Senecio squalidus), la camomilla dell'Etna (Anthemis aetnensis), il caglio dell'Etna (Galium aetnicum), la romice (Rumex scutatus) e qualche muschio e lichene. Già intorno ai 2.000 metri si possono incontrare, su alcuni versanti, il pino loricato, la betulla dell’Etna e il faggio ed ancora più in basso anche castagno e ulivo. Assieme a questa vegetazione convive la ginestra dell'Etna che con i suoi fiori gialli crea, nel periodo della fioritura, un bel cromatismo con il nero della lava vulcanica.

Nella zona collinare delle falde si incontrano i vigneti di Nerello, dai quali si produce l'Etna vino DOC della zona pedemontana.

Sul vulcano vivono l'istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio, la lepre oltre a specie più piccole tra cui la donnola, il riccio, il ghiro, il quercino e varie specie di topo, pipistrello e serpente. Diffusi su tutte le aree del vulcano gli uccelli e le varietà di rapaci, diurni, quali il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana, il gheppio e l'aquila reale, e notturni quali barbagianni, allocco e gufo.

Quando andare

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L'Etna possiede un clima specifico rispetto al resto della Sicilia. Fino a 1.000 m sul livello del mare, il clima è caldo e temperato, con scarse precipitazioni e le temperature minime si mantengono sopra i 4 °C, mentre la temperatura può superare i 40 °C in estate nelle zone più basse. Sopra i 1.000 m il clima è freddo, temperato e le piogge sono abbondanti. Le temperature scendono fino a -5 °C in inverno e sono frequenti le nevicate che rivestono la cima del vulcano da novembre a marzo di ogni anno. La presenza di forti venti quasi permanenti sopra, dà una temperatura percepita fino a -10 °C in inverno.

Cenni storici

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Mappa dell'eruzione del 1983

Le indagini geologiche hanno dimostrato che nel 1500 a.C. si è verificata una massiccia eruzione. L'eruzione del 693 a.C. è stata la prima eruzione registrata per iscritto. Ulteriori eruzioni ebbero luogo nel 475, 426-425 e 394 a.C. Durante l'epoca romana, le principali eruzioni ebbero luogo nel 350, 141, 135 e 126 a.C. La più forte eruzione registrata ebbe luogo nel 122 a.C. Nel 44, 38 e 32 a.C. In breve tempo si verificarono grandi eruzioni che oscurarono il cielo di Roma e provocarono il dissesto dei raccolti fino all'Egitto.

L'Etna e il Fuji
L'Etna (a sinistra) e il Fuji (a destra)

L'orientalista Fosco Maraini avendo vissuto sia in Sicilia che in Giappone porta a confronto i due vulcani con una descrizione poetica, tanto che l'uno richiama alla mente l'altro (almeno per un italiano). Così egli li descrive:

"L'Etna ha l'aria della vecchiezza; il Fuji invece è l'immagine della gioventù, le sue linee suggeriscono il movimento, lo slancio. L'Etna è possente, ti fa pensare ad un gigante saggio, talvolta è terribile, ma anche allora sembra scuotere le sue catene con l'ineluttabilità misteriosa d'un destino notturno; il Fuji è agile, fiero come una spada, t'invita all'ardire. L'Etna è profondamente maschio, è patriarca di messi, di villaggi, dei popoli di tonni nelle acque profonde ai suoi piedi; il Fuji fa pensare ad una vergine, non per nulla vi dimora la bella Figlia del dio delle montagne, o ad un guerriero adolescente che ha fede purissima in un'idea. Perciò il Fuji è anche vicino all'amore ed alla morte, a tutte le grandi follie; l'Etna invece è il tempo popolato di ombre senza fine. All'Etna si addicono l'ulivo, il castagno, la ginestra, piante legate alle fortune della civiltà ed ai sogni dei poeti, gli si addice anche la vite coi dolci languori che dona agli uomini, l'Etna è sempre pienamente di questo mondo; al Fuji si addicono invece i pini selvaggi del Ki no kai, del «Mare d'alberi» che ne lambe il versante Nord, e poi ceneri o neve; il Fuji, come la poesia, anela al cielo, non si sa mai con certezza se appartenga a questo mondo o no; «forse è un misterioso kami»."

L'eruzione del 2002
Eruzione del cratere di nord-est del 2006
Eruzione parossistica ottobre 2013

Nel 252 e nel 253 d.C. una colata lavica larga 3 km causò grandi devastazioni. Nell'812 e nel 1169, le eruzioni si accompagnarono a terremoti e 1.500 persone persero la vita. Successivamente, sono note eruzioni significative negli anni 1194, 1197, 1222, 1250 e 1284. Eruzioni ben descritte avvennero nel 1329, 1381, 1408, 1444, 1536, 1537, 1566, 1607, 1610, 1614–24, 1634–38, 1646–47 e 1651–53. La famigerata eruzione dall'8 maggio all'11 luglio 1669 distrusse gran parte di Catania. Questa eruzione è considerata la più grande eruzione della nostra era. Eruzioni ben documentate avvennero nel 1763 (con la creazione della Montagnola), nel 1766 (creando i Monti Calcarazzi) e a seguire: 1780, 1787, 1792-93, 1809, 1811–12, 1819, 1832, 1843, 1852–53, 1865, 1874, 1879 ,1883, 1886 e 1892 (creando i Monti Silvestri).

Nel 1908 avvene una grande eruzione nella Valle del Bove, nel 1910 e nel 1911 con la creazione del Cratere di Nord-Est. Nel 1923 gran parte di Linguaglossa fu distrutta da una colata lavica, nel 1928 l'eruzione fece una grande devastazione, cui seguirono le eruzioni del 1942 e del 1947. L'eruzione del 1950-51 è l'ultima grande eruzione che ha rilasciato 17 milioni di metri cubi di lava. Nel 1955, si verificò un'eruzione esplosiva del cratere di nord-est che creò un flusso di lava lento che durò fino al 1964. Il cratere Voragine è stato creato nel 1964 da una violenta eruzione del cratere centrale. Nel maggio 1968, la Bocca Nuova è stata creata all'interno del cratere centrale. Dal 4 aprile 1971 al 2 maggio 1971, una colata lavica distrusse la seconda sezione della funivia e l'osservatorio. Il 17 marzo 1981, delle fontane di lava di 100 metri d'altezza fuoriuscirono dal lato nord. Il 19 marzo 1981 una colata lavica minacciò la città di Randazzo. Nel 1983 una colata lavica è giunta a sud di Nicolosi distruggendo il ristorante Corsaro. Durante l'eruzione di quell'anno venne fatto il primo tentativo di deviare il corso della colata lavica mediante esplosivi. L'eruzione dal maggio 1992 al 30 marzo 1993 è stata la più lunga dal 1669 e la costruzione di una diga protettiva ha avuto un parziale successo seppur una fila di case di Zafferana Etnea vennero distrutte.

Nel 2001 e nel 2002 la funivia e la zona intorno a Piano Provenzana sono state sommerse e molti edifici sono andati perduti. Successivamente, il vulcano ha più volte bloccato il traffico aereo da e per Catania. Nel 2004 e nel 2005 si sono verificate eruzioni sul versante della Valle del Bove. Nel 2006, la sera del 15 luglio, è apparsa una crepa sul fianco orientale del cratere a sud-est e la colata lavica è fluita nella Valle del Bove fino al 24 luglio. Il 16 novembre, ci sono state di nuovo attività intorno al cratere sud-est che hanno portato a piccoli flussi piroclastici alti fino a cento metri. Diverse eruzioni intorno al cratere di sud-est si sono riversate nella Valle del Bove tra il settembre 2007 e il luglio 2009, e Messina è stata investita da un vento di cenere vulcanica. L'anno 2010 è caratterizzato da una serie di piccole attività vulcaniche, alcune con attività sismica. Il 25 agosto, dalla Bocca Nuova, una forte esplosione genera una nuvola di cenere alta circa 1 km. Il 22 dicembre c'è una forte esplosione dalla foce occidentale della Bocca Nuova, che genera una nuvola di cenere alta diverse centinaia di metri, facendo scendere una leggera pioggia di cenere sul comune di Linguaglossa. A partire da gennaio 2011, l'Etna mostra ancora una vivida attività eruttiva, caratterizzata da intense fasi parossistiche simili a quelle avvenute nel 2000.

Le eruzioni avvenute nel 2011 sono state 18 in totale portando alla formazione di un nuovo cratere di sud-est. Il 3 dicembre un'esplosione improvvisa colpisce la Bocca Nuova. L'attività eruttiva del "Nuovo Cratere di Sud Est" ha causato il crollo di numerose piogge di cenere sui paesi etnei.

Miti e leggende

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Il gigante Tifone
La morte di Empedocle di Salvator Rosa

Al vulcano Etna sono associati diversi miti connessi alla sua natura vulcanica. I giganti Encelado e Tifone furono confinati all'interno del vulcano, e per questa ragione sono causa di frequenti eruzioni. L'altra associa il fuoco della lava al lavoro di Efesto abile nell'arte della lavorazione dei metalli con cui forgiava le armi degli dei e degli eroi.

Secondo la tradizione l'eruzione dell'Etna del 396 a.C. - che storicamente investì e stravolse il territorio acese - avrebbe anche messo in fuga la flotta cartaginese comandata da Imilcone che si preparava ad uno sbarco durante la seconda guerra punica.

Celebre è la leggenda secondo cui Empedocle nel 433 a.C. raggiunse il cratere centrale per studiarlo da vicino saltandoci dentro.

Territori e mete turistiche

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Mappa a tutto schermo Etna
Suddivisione amministrativa dei comuni dell'Etna

Al contrario da quanto si potrebbe pensare l'area dell'Etna è una delle più densamente abitate della Sicilia. Oltre al vulcano e la sua area protesa i flussi turistici sono diretti quindi verso tutte le mete urbane del comprensorio dell'Etna, in primis Catania e Taormina.

Un'utile mappa interattiva che mostra sentieri, rifugi e punti di interesse può essere visualizzata qui.

Centri urbani

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Comuni ricadenti all'interno del Parco dell'Etna:

  • 37.662514.83561 Adrano Antica città di origini sicule, oggi sede di un interessante museo e di un grazioso centro storico.
  • 37.583314.98332 Belpasso Cittadina etnea dove è presente il fenomeno delle Salinelle di San Biagio ossia dei vulcani di fango probabilmente legati all'attività del vulcano.
  • 37.814.83333 Bronte Città famosa per il pistacchio ma anche un riferimento per visitare le località vicine.
  • 37.88277815.12254 Castiglione di Sicilia Uno dei borghi più belli d'Italia, nel suo territorio è presente la cuba bizantina di Santa Domenica.
  • 37.842815.14195 Linguaglossa Linguaglossa su Wikipedia Ottimo punto di accesso al versante nord e ai crateri sommitali.
  • 37.757815.19586 Mascali Mascali su Wikipedia La città è menzionata nel romanzo Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati, ma è anche il centro della produzione del vino Nerello mascalese.
  • 37.716715.11677 Milo Il comune venne scelto da Franco Battiato come residenza di una vita.
  • 37.616715.01678 Nicolosi La città da cui la maggior parte dei turisti sale sull'Etna verso il rifugio Sapienza.
  • 37.616715.06679 Pedara Piccolo comune etneo con una sontuosa chiesa madre.
  • 37.806715.179210 Piedimonte Etneo Piedimonte Etneo su Wikipedia Come suggerito dal nome è uno dei comuni con chiara identità etnea.
  • 37.633314.933311 Ragalna Ragalna su Wikipedia Nel suo territorio ricade l'osservatorio astronomico Serra la Nave.
  • 37.883314.9512 Randazzo Città medievale bagnata dal fiume Alcantara, ottimo punto da cui iniziare l'esplorazione del versante nord dell'Etna e dei vicini parchi dei Nebrodi e dell'Alcantara.
  • 37.7515.133313 Sant'Alfio Sant'Alfio (Italia) su Wikipedia La città è famosa per i festeggiamenti dei suoi santi patroni Alfio, Filadelfo e Cirino e per la presenza del secolare Castagno dei cento cavalli.
  • 37.616714.914 Santa Maria di Licodia Santa Maria di Licodia su Wikipedia Sono presenti diversi monumenti antichi tra cui una delle cosiddette piramidi dell'Etna e delle cisterne di epoca romana.
  • 37.616715.083315 Trecastagni Città ricca di chiese da cui è possibile ammirare un bel panorama della costa ionica.
  • 37.683315.116 Zafferana Etnea Conosciuta per la secolare minaccia della lava e dei terremoti che l'hanno martoriata, ogni anno in ottobre richiama molti visitatori per l'Ottobrata.

Altre destinazioni

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Come arrivare

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In aereo

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In auto

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L'Etna dal satellite nel 2010

L'asse principale, che scorre ad est del vulcano seguendo la costa ionica, è l'autostrada A18 Messina - Catania con le uscite da nord o da sud: Fiumefreddo di Sicilia (versante nord), Giarre e Acireale (versante est), Catania e Misterbianco (versante sud).

A sud, nei pressi di Catania, la SS121 è la via di accesso al vulcano e si inoltra nell'entroterra siculo per congiungersi con la SS284 che conduce sul versante ovest. Quest'ultima sbocca, infine, sulla SS120 che aggira a nord l'Etna, chiudendo il cerchio degli assi stradali che circondano il vulcano. Da queste strade maggiori si dipartono diverse strade provinciali che dai centri etnei si addentrano per le pendici del vulcano. Tutti gli itinerari sono ben segnalati (anche per ragioni di sicurezza).

Le uniche strade che salgono in quota conducono alle due principali località:

  • il Rifugio sapienza (versante sud) raggiungibile da Nicolosi tramite la SP92 oppure la "Via Catania", entrambe giungono nello stesso punto così come da Zafferana Etnea sul versante est.
  • Piano Provenzana (versante nord-est) raggiungibile tramite la strada Mareneve da Fornazzo e Linguaglossa.

In nave

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  • 37.4945115.097156 Porto di Catania. Per chi giunge via mare è molto semplice trovare altri mezzi di trasporto per raggiungere l'Etna. Porto di Catania su Wikipedia porto di Catania (Q3909225) su Wikidata

In treno

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Un moderno treno della Circumetnea
  • Il tracciato della circumetnea e le sue stazioni
    Ferrovia Circumetnea, Via Caronda, 352/A - 95128 Catania, +39 095541111, fax: +39 095431022, . Avendo tempo e volendo visitare a tappe il territorio etneo con tempi meno frenetici una valida alternativa è la ferrovia Circumetnea. La ferrovia parte, come metropolitana, dalla fermata porto della metropolitana di Catania e uscita dalla città, gira tutto intorno all'Etna da sud, da ovest e da nord, tranne che per il tratto costiero (a est): a Giarre-Riposto si scambia con la linea FS Messina-Catania. Tale soluzione permette un costo contenuto ma deve essere valutata con coscienza. Infatti, se da una parte la tortuosità del tracciato permette di fondersi col paesaggio, via via sempre meno urbanizzato allontanandosi da Catania, in una lenta simbiosi, dall'altro il dilatarsi dei tempi e la mancanza di un mezzo proprio obbligano ad un organizzazione molto precisa dell'itinerario e dei suoi tempi. I treni sono quelli di una linea locale, con tutto ciò che ne deriva in termini di affollamento negli orari di punta dei giorni lavorativi nella zona catanese, mentre più ci si spinge verso ovest e nord più diminuiscono le frequenze. Spesso il tracciato è interrotto a causa di lavori di ammodernamento e alcuni tratti potrebbero essere sostituiti da servizi di autobus sostitutivi. È possibile trasportare anche biciclette. Ferrovia Circumetnea su Wikipedia ferrovia Circumetnea (Q1408003) su Wikidata
  • 37.85573315.0953817 Stazione Rovittello.
  • 37.86447915.077968 Stazione Solicchiata.
  • 37.87197215.0369329 Stazione Passopisciaro (Moio).

In autobus

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C'è un autobus al giorno che parte dalla stazione autobus di Catania (di fronte alla stazione del treno) e Nicolosi (la Porta dell'Etna) e arriva al Rifugio Sapienza che si trova a circa 1.400 metri sotto la cima del vulcano. Il bus della AST parte da Catania alle 8:15 e la corsa di rirorno parte alle 16:30; il costo andata e ritorno è di euro 6,60 e il pagamento va effettuato in contanti presso la biglietteria AST.

Ci sono inoltre diverse agenzie che offrono tour guidati sia verso il vulcano che nella zona circostante. In alternativa potete provare a contattare il Parco Regionale dell'Etna.

Come spostarsi

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La presenza di diversi sentieri rende lo spostamento a piedi quasi del tutto naturale.

In auto

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Sull'Etna è il mezzo migliore e il più pratico. Bisogna però considerare che durante il periodo invernale vige l'obbligo di catene a bordo.

Funivia

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La funivia dell'Etna
  • 37.71814714.99992510 Funivia dell'Etna (Accanto al Rifugio Sapienza), +39 095 914141, +39 095 914142, . 70€ (funivia + jeep). 8:30-16:15. Questa funivia è stata periodicamente distrutta dalle eruzioni e nel tempo sono cambiate le caratteristiche dell'impianto e le stazioni di arrivo. Partendo dal Rifugio Sapienza permette di raggiungere quota 2.504 m da cui poi si potrà proseguire a piedi o in jeep. Funivia dell'Etna su Wikipedia Funivia dell'Etna (Q1474311) su Wikidata

In bici

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Sono tantissimi gli appassionati di bicicletta che affrontano la scalata dell'Etna utilizzando le strade ordinarie oppure gli appassionati di mountain bike si spostano tra i sentieri e i boschi.

Cosa vedere

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Uno dei crateri silvestri
  • 37.69815.00511 Crateri silvestri (Rifugio Sapienza, dietro il bar ristorante Crateri silvestri). Posti alla stessa quota del rifugio Sapienza (1.986 m) i crateri silvestri sono delle vecchie bocche di emissione ormai chiuse. Tutti i turisti che giungono fino a qui li visitano, sia per la suggestione di camminare attorno ad un cratere che per il panorama del versante sud che si gode nelle belle giornate. Monti Silvestri su Wikipedia Monti Silvestri (Q16579791) su Wikidata
  • 37.69313414.9745612 Osservatorio astrofisico Serra la Nave, +39 095 911580. L’osservatorio è attivo ed esegue osservazioni del cielo, è anche aperto alle visite. Ma anche una passeggiata nei dintorni è molto piacevole essendo una parte dell’Etna abbastanza alberata. Osservatorio astrofisico di Catania su Wikipedia osservatorio astrofisico di Catania (Q1795684) su Wikidata
Monti Sartorius
  • 37.77624915.0588453 Monti Sartorius (nel versante nord est a poche centinaia di metri dal Rifugio Citelli). Una serie di crateri spenti caratterizzati dal tipico allineamento "a bottoniera" dei conetti eruttivi lungo una vecchia colata del 1865. Il loro nome deriva dallo studioso Sartorius von Walterhausen, che fu tra i primi a riportare cartograficamente le più importanti eruzioni dell'Etna. Sono presenti anche diversi percorsi escursionistici sulla sabbia vulcanica.
Ilice di Carrinu
  • 37.71738115.1025084 Ilice di Carrinu (Ilice di Carlino) (Da Zafferana Etnea si prende un sentiero pedonale che inizia dalla contrada Dagalone, oppure da un sentiero di proprietà del Corpo Forestale dalla borgata Caselle, nel comune di Milo). Gratis. Libera fruizione. È un albero di leccio di 700 anni posto a quota 937 m s.l.m. Il suo nome deriva dal latino ilex mentre Carrinu deriva da Carlino l’antico proprietario del fondo. Dal 1982 fa parte patrimonio italiano dei monumenti verdi. Possiede un'altezza di oltre 20 metri, un diametro delle fronde di circa 30 metri ed una circonferenza alla base di quasi 5 m. Nelle vicinanze vi sono i ruderi di una vecchia casa in pietra lavica. Ilice di Carrinu su Wikipedia ilice di Carrinu (Q16565349) su Wikidata
Castagno dei Cento Cavalli
  • 37.74932215.1315115 Castagno dei Cento Cavalli (Da Sant’Alfio imboccare la strada in salita SP 5i per poi svoltare alla SP84. Sono comunque presenti adeguate indicazioni stradali). Gratis. Libera fruizione. È un albero di castagno plurimillenario, nel 1982 è divenuto patrimonio italiano dei monumenti verdi con i suoi 22 m di altezza e perimetro del tronco che lo hanno fatto entrare anche nei Guinness dei primati quanto a dimensioni. Secondo i biologi l’albero ha tra i 2.000 e i 4.000 anni di età. Il nome deriva da una leggenda secondo cui una regina assieme ai suoi cavalieri venne sorpresa da un temporale, e per ripararsi si misero sotto l’albero tutti e cento i cavalieri che facevano parte della scorta.
    L’area del castagno è un luogo piacevole dove portare i bambini, per la presenza di giostrine e giochi pubblici. Ma vi è ampio spazio per un picnic o per pranzare in uno dei ristoranti della zona.
    Castagno dei Cento Cavalli su Wikipedia castagno dei Cento Cavalli (Q1520397) su Wikidata
Monte Zoccolaro
  • 37.71446115.0563916 Monte Zoccolaro (sul versante orientale dell'Etna lungo la schiena dell'asino). Questo rilievo di origine vulcanica il cui punto più alto misura 1.739 m. In vetta è presente una croce ricollocata nel 1978. Il monte è spesso meta di escursioni nonché un punto privilegiato per le vedere le eruzioni su questo versante. Monte Zoccolaro su Wikipedia Monte Zoccolaro (Q3862136) su Wikidata
  • 37.782815.04677 Torrente Quarantore (Torrente Sciambro). Questo torrente in Primavera, ossia durante il disgelo delle nevi in quota, scorre per quaranta ore, raccogliendo le acque della zona sommitale dell'Etna.
Santuario della Madonna della Sciara
Ex Casa Cantoniera
  • 37.5999415.0211938 Santuario della Madonna della Sciara, Via Mompilieri, Mascalucia, +39 095 791 4117. Un santuario cattolico famoso perché a seguito dell'eruzione dell'Etna del 1669 venne distrutto dalla lava (difatti sono visibili le fondamenta dell'antica chiesa) ma di cui molto tempo dopo è stata ritrovata la statua della Madonna miracolosamente intatta. Oltre al moderno santuario e alla chiesetta si può visitare l'antico luogo (oggi sotterraneo) dove vi era la chiesa. Santuario della Madonna della Sciara di Mompilieri su Wikipedia santuario della Madonna della Sciara (Q71724496) su Wikidata
  • 37.68433614.9895589 Ex Casa Cantoniera (lungo la SP42). Ex Casa Cantoniera distrutta dalla lava delle passate eruzioni dell'Etna. Visibile dal tornante oggi spunta solo il tetto a spiovente.
  • 37.69591514.96681510 Giardino Botanico dell'Etna Nuova Gussonea. Lun-Sab 9:00-12:30. È un giardino tipologico esteso per circa 10 ettari e situato ad un'altitudine di 1.700/1.750 metri sul versante meridionale dell'Etna. Il giardino riproduce per intero gli ambienti della flora vulcanica etnea, incluse delle parti speciali, come piccole grotte scavate da colate di lava e contiene anche un deposito di semi (rifugio Valerio Giacomini) e una piccola stazione meteorologica per la registrazione dei dati climatici.
  • 37.736914.931411 Monte Leporello. Cono piroclastico che raggiunge una quota di 1.734 m. Può essere raggiunto grazie ai sentieri forestali in ottimo stato presenti nella zona. Monte Leporello su Wikipedia Monte Leporello (Q3861677) su Wikidata
  • 37.775415.101612 Bocche effusive del 1928 (Presso il Demanio forestale della Giarrita). Si tratta di tre crateri sorti durante l'eruzione del 1928 in zona Fosse Santoro oggi spenti e visitabili.
  • 37.82995614.96847713 Bocche effusive del 1981.
  • 37.7488515.0866314 Neviera di Don Puddu. Questa neviera realizzata tra fine Ottocento e inizio Novecento prende il nome da dal signor Giuseppe Leotta detto Don Puddu. Si tratta di una struttura rettangolare di 10x18 metri con una discesa in cui veniva raccolta la neve durante l'inverno e poi ricoperta da uno strato di foglie e polvere vulcanica. Durante la buona stagione avveniva l'estrazione del ghiaccio che poi veniva portato a valle e commerciato.
Demanio forestale della Giarrita
  • 37.77615.097715 Demanio forestale della Giarrita (Accesso lungo la strada Mareneve). Un bosco piacevole da visitare o percorrere in bici o a piedi, sopra i comuni di Sant'Alfio e Piedimonte Etneo.
  • 37.73164814.88808816 Bosco di centorbi (Sul versante occidentale del vulcano tra Bronte e Adrano, per accedere utilizzare 37.72023714.87125311 questo cancello). Bosco del versante occidentale dell’Etna visitabile in abbinamento all’Itinerario di Piano delle Ginestre. Bosco di Centorbi su Wikipedia Bosco di Centorbi (Q3642886) su Wikidata
  • 37.80815.06317 Pineta Ragabo (Da Linguaglossa lungo la via Mareneve).
Interno della Grotta del Gelo
  • 37.80611114.98333318 Grotta del gelo (Versante nordoccidentale in territorio di Randazzo), +39 095 234310. La Grotta del gelo è una grotta caratterizzata dall'avere all'interno del ghiaccio perenne, per tal motivo è ritenuta essere il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Si trova a quota 2.030 metri s.l.m. La grotta è lunga 125 m con un dislivello di 30 m. A causa delle sue peculiari caratteristiche è monitorata da parte degli speleologi in collaborazione con il Parco dell'Etna. Grotta del Gelo su Wikipedia Grotta del Gelo (Q3117235) su Wikidata
Ingresso della Grotta della neve
  • 37.77150615.07177819 Grotta della neve, Strada Regionale Mareneve (Da Milo lungo la via Mareneve). gratis. 00:00-24:00. Questa grotta, veniva utilizzata nel periodo nel XVIII secolo come deposito della neve presa in quota o nei dintorni. Per migliorarne l'utilizzo furono scavati tre pozzi e creati degli accessi facili persino per i muli su cui i blocchi di neve venivano caricati. Nel 1784 il pittore Jean Houel documentò il luogo tramite il dipinto "La grotta a la neige" oggi esposto al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.
  • 37.81080715.0772120 Grotta di Monte Corruccio. Cavità dell'apparato eruttivo di Monte Corruccio. Un crollo della volta separa la grotta in due parti. Nel tratto terminale la galleria si articola su due livelli.
  • 37.81951315.01137321 Grotta dei Lamponi (Sul versante nord a quota 1.745 m). Questa grotta venne scoperta nel 1965 e prende il nome da una pianta di lamponi presente allora al suo ingresso. Nata da una colata lavica del '600 presenta cavità con tetto semicircolare che ricorda i dammusi. È lunga 700 m con un dislivello di 90 m.
Pietracannone
  • 37.7053915.01804722 Grotta Pitagora (Lungo il sentiero schiena dell'asino a quota 2.000 m). È una piccola grotta ad angolo retto (per questo l'allusione a Pitagora) formata da un dicco di colata lavica.
  • 37.74706214.86442823 Grotta del Collegio (Grotta della neve) (Sul versante occidentale a poca distanza dal Bosco di Centorbi). Una grotta naturale utilizzata in passato come neviera, ossia dove in inverno veniva conservata la neve e il ghiaccio anche per le stagioni calde. Vedi Itinerario di Piano delle Ginestre.
  • 37.7473415.088124 Grotta pietracannone (Accanto al rifugio pietracannone). Si tratta di una piccola cavità creatasi dalla presenza di un albero poi bruciato dalla lava.
  • 37.75627515.05374925 Grotta di Serracozzo (nei pressi del Rifugio Citelli, lungo il sentiero Serracozzo). Questa grotta a forma di serratura ha un'altezza di parecchi metri e non più larga di 3 m. Nel primo tratto le pareti sono opache ma più avanti conservano un aspetto vetroso. Il tratto più a valle è una galleria di ex scorrimento lavico in forte pendenza, lunga 350 m.
  • 37.82726915.02772426 Grotta delle Palombe. È una galleria di scorrimento larga 6 m e profonda 13 m. Il pavimento è in genere fangoso a causa di un perenne percolamento di acqua. E' chiamata Grotta della Palomba, perché vi si annidano tutto l'anno stormi di colombi.
  • 37.82572415.02481827 Grotta delle femmine. La grotta é una galleria di scorrimento dove lungo le pareti si osservano delle lamine di lava incurvate. Nella grotta sono stati rinvenuti frammenti ceramici attribuibili alla cultura di Castelluccio.
  • 37.83420314.99003228 Grotta Schadlish. È una grotta scoperta nel 2000 e prende il nome dal suo scopritore. Si tratta di un cunicolo di scorrimento di 112 m.
  • 37.72759214.96528529 Grotta degli archi. È un bell'esempio di apparato eruttivo. In passato questa grotta veniva utilizzata come nevi era.

Itinerari

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Le Piramidi dell'Etna sono delle costruzioni dalla forma piramidale che caratterizzano il paesaggio etneo la cui funzione e origine è tutt'ora sconosciuta.

Cosa fare

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Per approfondire, vedi: Vulcani.

Durante le eruzioni l'Etna richiama molti curiosi. L'attività vulcanica desta grande fascino e molti turisti adorano organizzare servizi fotografici e video delle fontane di lava o delle colate. Negli ultimi anni le eruzioni interessano il versante est dell'Etna, con le colate che si riversano nella Valle del Bove. I punti in cui è possibile ammirare le colate sono gli spiazzi nei paesi ionici da Taormina a Catania. Coloro che vogliono avvicinarsi, devono salire di quota oppure eseguire un'escursione vera e propria. Punti di osservazione privilegiata si trovano lungo il sentiero della schiena dell'asino.

Escursioni

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Mappa dei sentieri dell'Etna

L'Etna attrae ogni anno molti escursionisti affascinati dalla possibilità di camminare su sentieri di pietra lavica e ampi campi aperti dove sono visibili le vecchie colate. Il paesaggio è spesso lunare, in base al versante e alla posizione e la presenza di vegetazione e alberi è variegata. Vi sono dei veri e propri boschi ma molte parti presentano pochi alberi per cui a parte il panorama circostante e relativo alla quota, spesso è monotono. Sia sul lato nord del vulcano che su quello sud sono disponibili escursioni in Bici, anche a pedalata assistita. Per chi ama i motori è possibile fare dei tour in Quad. Sul lato nord in prossimità del rifugio Ragabo sono disponibili escursioni con gli Alpaca e con gli Asinelli.

Le salinelle dell’Etna
Salinella a Paternò

Le salinelle sono dei vulcani di fango in qualche modo connessi all'attività dell'Etna. Sono presenti tre siti, uno a Belpasso e due nel comune di Paternò. Dagli studi effettuati dal secolo scorso ad oggi, spesso è emersa una stretta correlazione tra alcuni eventi sismici della Sicilia orientale, le fasi parossistiche delle "Salinelle" e la variazione anomala della concentrazione dei principali gas emessi. A partire dal 1999 è stata osservata una intensa attività eruttiva che ha quasi sempre preceduto, di qualche mese, le eruzioni vulcaniche dell'Etna. La temperatura delle acque fangose emesse varia tra 16 e 18 °C. Nel 2016, i tre siti sono stati riconosciuti come geositi di tipo "Vulcanologico e Geochimico" di rilevanza mondiale.

Per visualizzare meglio i percorsi sulla mappa dinamica di WV suggeriamo di abilitare le seguenti opzioni: rilievi collinari e percorsi escursionistici oppure di leggere l'articolo Sentieri dell'Etna in cui vengono approfonditi i sentieri proposti sotto.

  • 37.75186314.9949881 Salita sul cratere centrale (prendere la funivia dal rifugio sapienza poi utilizzare i mezzi a disposizione oppure salire a piedi). L'ascesa al cratere centrale non è una cosa semplice né da prendere troppo sottogamba. Le pendenze sono notevoli, le condizioni del terreno difficili essendo spesso sdrucciolevole. Le condizioni climatiche sono sempre da tenere in considerazione.
  • 37.70442715.0207432 Sentiero schiena dell'asino. Lasciata l'automobile nel piccolo parcheggio si segue il sentiero sterrato che in circa 45 minuti condurrà in un punto panoramico vicino alla valle del bove. L'escursione potrebbe proseguire oltre seguendo il sentiero di risalita, ma è necessario avere con sé delle mappe o il GPS. Lungo il percorso si incontra la Grotta Pitagora (vedi su) e per chi si inoltre anche la 37.7094715.02630 lapide Malerba.
  • 37.769915.07423 Passeggiare nel bosco (vicino la grotta della neve). Questo sentiero si sviluppa lungo una strada asfaltata ricoperta di lapilli e cenere vulcanica, tra i boschi. Spesso è frequentata dai locali per una passeggiata rilassante.
  • La pista altomontana comincia dall'37.69176714.96973412 ingresso della Galvarina e si estende per ben 42 km lungo il versante occidentale dell'Etna con un dislivello di 300 metri. Il percorso corrisponde a parte del sentiero europeo E1. Esso è percorribile anche in mountain bike.
  • Itinerario di Piano delle Ginestre Trekking nel versante occidentale tra antiche colate laviche e il bosco di Centorbi.
  • 37.69502114.9786034 Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini (Accanto al Monte Vetore e all'Osservatorio astronomico Serra la Nave). Percorso di 4 chilometri. Non presenta alcuna difficoltà ed è particolarmente adatto a scolaresche e gruppi per la sua valenza didattica.

Servizio Guide

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Piano Provenzana

Nel periodo invernale l'Etna è una nota località sciistica della Sicilia. Vi sono due stazioni sciistiche in corrispondenza dei principali rifugi, il Rifugio Sapienza sul versante sud e Piano Provenzana sul versante di nord-est. Entrambe le località sono munite di impianti di risalita e piste da sci. Sul versante meridionale, Rifugio Sapienza, si ha a disposizione 1 funivia che porta fino ai 2500 circa, 1 seggiovia, 4 ski-lift. Sul versante settentrionale, Piano Provenzana, sono presenti 1 seggiovia, 3 ski-lift che permettono di arrivare ad una quota di circa 2.400 metri.

Per conoscere la presenza o meno di neve consultare questo sito.

Il distretto dei Vini

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Il distretto dei vini Etnei si trova all'interno del parco dell'Etna per lo più in zona c e b ad un'altezza compresa tra i 400 s.l.m. e i 1000 metri. La Strada del Vino dell'Etna è un percorso che attraversa diversi comuni all'interno del Parco dell'Etna. L'itinerario del distretto dei vini è affascinate sia sotto il profilo paesaggistico avendo scorci che vanno dai 3300 metri dell'Etna fino al mare Mediterraneo, ma è anche un modo per scoprire la cultura rurale di alcuni paesini della fascia etnea. Oltre cento le aziende vitivinicole che si trovano lungo la strada del vino o comunque all'interno del distretto dei vini, e che da ormai più trent'anni lavorano per produrre vini di alta qualità dalle uve autoctone che si coltivano sulle pendici dell'Etna. È in questi luoghi che nasce l’Etna DOC bianco, rosso e rosato, ottenuto dalle uve di quattro vitigni: il Carricante, il Catarratto da cui se ricava l'Etna Bianco Doc e il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio da cui si ricava l'Etna Rosso. Lungo la strada del distretto dei vini Etnei si incontrano pure eccellenze alimentari.

Attività

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Acquisti

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In corrispondenza del Rifugio Sapienza e di Piano Provenzana sono presenti diversi negozi di souvenir che in genere vendono pezzi di lava in diverse forme. Inoltre vi sono dei negozi professionali a Nicolosi che affittano e vendono attrezzatura sportiva in base alle condizioni climatiche della stagione.

I vari paesi pedemontani offrono molti dei prodotti tipici etnei:

  • Pecorino Siciliano – formaggio
  • Olio Monte Etna – olio
  • Etna DOC – Vini di qualità
  • Vino rosso – Un Etna DOC Rosso contenente uve del Nerello Mascalese (minimo 80%) e/o Nerello Cappuccio (massimo 20%).
  • Vino Bianco – Un Etna DOC Bianco che contiene uve Carricante (minimo 60%) e/o Catarratto (massimo 40%). Un Etna DOC Bianco Superiore che contiene uve Carricante (minimo 80%) e/o Catarratto (massimo 20%).
  • Fuoco dell'Etna – liquore
  • Frutta locale:
  • Ciliegia dell’Etna
  • Fico d'India dell’Etna
  • Fragola di Maletto
  • Pistacchio Verde di Bronte – pistacchio prodotto a Bronte
  • Pere
  • Mela Cola e Mela Gelato Cola dell’Etna

A Belpasso è possibile andare presso il modernissimo centro commerciale Etnapolis.

  • 37.66341115.1078031 Azienda agricola Il pirosseno, Via Armando Diaz, 29-31 (A Zafferana Etnea). Possibilità di acquistare, frutta, agrumi, ortaggi, vino, olio e aceto prodotti localmente. L'azienda inoltre organizza dei corsi didattici anche per le scolaresche.


Dove mangiare

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Cosa sono le pietrecannone?
Una pietracannone presso il Rifugio Monte Baracca

Le pietrecannone sono delle formazioni circolari della lava che assomigliano alla cavità di un cannone. Si formano a seguito della presenza di un albero di grandi dimensioni che invaso dalla lava brucia deperendosi presto, mentre la lava raffreddandosi mantiene una forma circolare.

Sull'Etna non mancano i locali per mangiare o assaggiare prodotti tipici. La maggior parte di essi si trova presso i tanti comuni attorno al vulcano ma ne sono presenti alcuni anche a quote maggiori. A Belpasso è imperdibile il Bar Condorelli molto famoso perché è lo stesso proprietario dei dolcetti Condorelli i quali si trovano un po' ovunque in Sicilia. La qualità di tutti i prodotti è eccellente e vale senza dubbio una sosta per una granita, un gelato o un dolcetto.

Rifugio Sapienza

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  • 37.71816314.9998131 Bar Funivia dell'Etna, Località Montagnola (A quota 2.500 m), +39 095 914141. Lun-Dom 9:00-16:00. Aspettatevi dei prezzi maggiorati su qualsiasi prodotto viste le difficoltà di accesso.
  • 37.69913115.0041722 La Capannina, Ctd. Monti Silvestri, +39 095 792 8269.
  • 37.69870515.0046123 Ristorante Crateri Silvestri, +39 095 914133. Lun-dom 7:00-20:00. Ristorante e bar con piatti tipici siciliani.


Dove alloggiare

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Rifugi attrezzati

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Rifugio Sapienza

I rifugi attrezzati sono muniti di tutti i comfort e sono gestiti da privati.

Rifugio Citelli
  • 37.7005814.998361 Rifugio Giovanni Sapienza (sul versante sud a 1.923 m da Nicolosi o Zafferana Etnea salendo per la SP 92). Con il bel tempo si può fare una visita con veicolo fuoristrada e funivia (costo sui 60 euro) che vi porta a circa 800 metri dalla cima del vulcano. Col brutto tempo potete provare a fare un giro a piedi ma ricordate che può fare molto freddo, se non siete allenati o abituati non è il caso di rischiare. Rifugio Giovannino Sapienza su Wikipedia rifugio Sapienza (Q3935621) su Wikidata
  • 37.79361115.0366672 Piano Provenzana (sul versante nord a 1.800 m da Fornazzo e Linguaglossa). potete camminare e raggiungere la cima. Questo è un percorso molto interessante anche perché vi darà la possibilità di ammirare sia zone boschive che le colate laviche solidificate. Piano Provenzana su Wikipedia Piano Provenzana (Q3901987) su Wikidata
  • 37.76522415.0597883 Rifugio Citelli, via Mareneve (Da Linguaglossa o da Fornazzo (Milo) prendere la via Mareneve per poi svoltare nella ex trazzera che termina al rifugio.). Rifugio aperto nel 1935 di proprietà del CAI possiede una decina di posti letto. Rifugio Citelli su Wikipedia rifugio Citelli (Q3935453) su Wikidata
Rifugio piano dei Grilli

Rifugi non attrezzati

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Rifugio Galvarina

Sono dei rifugi costruiti dalla forestale a dall'Ente Parco dell'Etna e non sono presidiati, per l'apertura spesso è necessario chiedere l'autorizzazione ma all'interno manca luce, acqua e gas.

  • 37.726215.093210 Rifugio Piano Bello (Dal sentiero delle basole nei pressi di Milo). Normalmente chiuso, contattare la forestale per informazioni.
  • 37.73294914.9501711 Rifugio della Galvarina (Sul sentiero della Galvarina). Accanto al rifugio è presente una fontana di acqua.
  • 37.8152315.0238312 Rifugio Timpa Rossa (Lungo il sentiero che conduce alla Grotta del Gelo). A 1.840 m.
  • 37.83228314.98125713 Rifugio Saletti (Sul versante nord, raggiungibile da Case Pirao). Si trova anche una piccola area attrezzata e fontana con acqua non potabile.
  • 37.82635514.98088214 Rifugio "U Casottu" (Sul versante nord).
  • 37.82305314.99615815 Bivacco Santa Maria. Posto a 1.630 m s.l.m. si trova in uno spazio aperto all’interno dell’estesa faggeta.
  • 37.69866314.97491516 Rifugio Santa Barbara (Sul versante sud nei presso dell'Osservatorio astrofisico). Info point per escursioni, si trova a 1.750 m s.l.m.
  • 37.69908814.96978717 Rifugio Carpinteri (Sul versante sud nei presso dell'Osservatorio astrofisico, lungo il percorso del Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini). Il rifugio è chiuso ma è presente un bivacco con il camino.
  • 37.73136414.90455518 Rifugio Case Zampini (sul versante occidentale, presso il bosco di Centorbi).
Rifugio Serra Buffa
  • 37.7789915.0991519 Rifugio Serra Buffa (all'interno del demanio forestale della Giarrita). A quota 1.378 m, con accanto il recinto di un vecchio ovile.
  • 37.7814815.044720 Rifugio Monte Baracca. Nei pressi di questo rifugio si trova una pietracannone.
  • 37.7473915.0878421 Rifugio Pietracannone. Nei pressi di questo rifugio si trova una pietracannone, da cui prende il nome.
  • 37.81551115.06419522 Rifugio Pitarrone (Caserma Pitarrone). A quota 1.480 m s.l.m. Il rifugio è stato recentemente recuperato dal Comune di Castiglione di Sicilia e per l’uso occorre contattare il Comune stesso.
  • 37.82743315.02800623 Rifugio Caserma Palombe (vicino la Grotta delle palombe). È una piccola stanza con all'interno anche un forno a legna che si trova lungo il sentiero che collega la pineta Ragabo con la pista Altomontana.
  • 37.82329114.96160424 Rifugio Monte Spagnolo (alla fine del percorso di Monte Spagnolo). Deposito della Guardia Forestale.
  • 37.81081614.93966125 Rifugio Monte la Nave (a poca distanza dalla Pista Altomontana, a 1.450 m s.l.m.). Dispone di un piccolo spazio per un ricovero di emergenza per gli escursionisti.
  • 37.7860414.94334426 Rifugio Monte Maletto (sul versante nord occidentale dell'Etna, alle pendici di monte Maletto). Bivacco forestale aperto, ha una capienza massima di 16 posti letto ed è dotato di cisterna e camino.
  • 37.77073214.95040527 Rifugio Monte Scavo (posto sulla pista Altomontana a quota 1.740 m s.l.m). Ha una capienza di 10 posti letto ed è dotato di cisterna e camino.
  • 37.74608314.95304528 Rifugio monte Palestra. Piccolo rifugio lungo la pista altomontana.
  • 37.70403214.96186929 Rifugio San Giovanni Gualberto. Il rifugio è chiuso ma c'è una grande area con tavoli in legno dotati di panche. A disposizione anche acqua (non potabile). Non sono presenti punti cottura.
  • 37.6958314.9499630 Rifugio Milia. A 1540 m s.l.m.
  • 37.691414.98631 Rifugio Monte Vetore.
  • 37.844714.987732 Rifugio Pirao (Case Pirao). Ha un capienza di 20 posti e si trova a quota 1139 m s.l.m.
  • 37.7557115.0781533 Case Paternò Castello. Dispone di 8 posti letto, cisterna, camino, cucina (senza bombola) servizi igienici e arredo essenziale.

Alloggi

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  • 37.69904314.99390434 Hotel Corsaro, Piazza Cantoniera snc, Nicolosi (sulla A18 uscita Giarre, seguire le indicazioni per Santa Venerina e quindi per Zafferana Etnea. Seguire le indicazioni per Etna Sud lungo la SP 92 e percorrerla tutta fino alla Funivia dell'Etna; immediatamente dopo girare sulla strada a destra per raggiungere l'hotel, dopo 400 m. Si trova a soli 400 m dalla Funivia dell’Etna a ben 2.000 m di quota), +39 095 914122, fax: +39 095 7801024, . da € 89,00. Check-in: 15:00, check-out: 11:00. Sorge sulla eruzione lavica del 1983 e gode di uno splendido panorama sul Golfo di Catania a est con vista a sud fino a Siracusa all'orizzonte e a ovest su un quinto della Sicilia. Luogo ideale per visitare i crateri attivi e godersi un meritato relax nella piccola ma attrezzata area Wellness & SPA.
  • 37.839515.131435 Mareneve Resort, Via Mareneve 63, Linguaglossa (sulla A18 uscita Fiumefreddo, poi SS120 direzione Randazzo per 10 KM circa, poi a Linguaglossa seguite indicazioni per Etna Nord), +39 095 643379, . Dal Mareneve Resort si arriva in breve sul versante nord dell’Etna presso piano Provenzana dove potrete visitare i crateri spenti dell'eruzione del 2002 e andando oltre raggiungere i crateri sommitali su mezzi fuoristrada.
  • 37.581615.05436 Terrazza dell'Etna, Via A. De Gasperi, 92 Mascalucia, +39 3888461903, . Un B&B di recente costruzione con una vista panoramica mozzafiato sul vulcano. Offre camere climatizzate dotate dei più comuni comfort come TV e wifi. Lo staff vi consiglierà, inoltre, le migliori escursioni e tour da fare.
  • 37.69178714.9785237 Residence Serra La Nave, contrada Serra La Nave -Piano Vetore Ragalna, +39 347 906 8910.
  • 37.6977914.94248638 Il frutteto di Efesto, contrada Mirio, Biancavilla, +39 3398189662. Possibilità di svolgere attività come: trekking, mountain bike, tiro con l'arco e passeggiate cavallo o uscite con i Quad.

Sicurezza

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Una gita sull'Etna non va mai sottovalutata perché le condizioni climatiche in quota sono molto diverse rispetto a quelle sul livello del mare. Se si pensa di voler raggiungere il cratere centrale non si può pensare di andarci con una semplice maglietta solo perché è estate, né andare con infradito o sandali. Questa avvertenza può sembrare banale ma molti turisti la sottovalutano soffrendo poi le condizioni climatiche come il freddo, il vento e la difficoltà a percorrere i sentieri con fondo di roccia lavica (ricordiamo che la pietra lavica è molto tagliente). Pertanto bisogna essere sempre attrezzati con scarpe da trekking, giubbotto e adeguate quantità di acqua in base alla stagione.

Si registrano spesso, durante la stagione turistica oppure in occasione di eruzioni vulcaniche la presenza di ladri che forzano le auto in sosta nelle aree di parcheggio maggior concentrazione. Si raccomanda vivamente di non lasciare valigie o altri oggetti in vista perché potrebbero destare interesse.

Eruzioni

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Fase parossistica dell'Etna nel 2013

Durante le grandi eruzioni il richiamo del vulcano sposta molta gente verso i punti di osservazione. In funzione di dove la colata si dirige le autorità possono bloccare le strade di accesso anche per impedire eccessivi afflussi e ingorghi. In queste occasioni, specie nei fine settimana il traffico locale tende molto ad aumentare. Si ricorda inoltre di prestare sempre grande cautela nei dintorni di una colata e di non avvicinarsi troppo alle bocche effusive per il rischio di improvvisi getti di materiale piroclastico. La stessa avvertenza è valida nei pressi del cratere centrale anche nei periodi di apparente calma, non sono rari gli episodi di risveglio improvviso con il ferimento di persone. Per aggiornamenti riguardo alle attività vulcaniche dell'Etna, ma anche degli altri vulcani italiani si può seguire la pagina facebook dell'INGV.

Le fasi di parossismo dell'Etna sono spesso accompagnate dalla ricaduta di lapilli. Nei paesi etnei si riscontra facilmente la possibilità che in poche ore i lapilli ricoprano interamente le strade, in questi casi bisogna prestare particolare attenzione sia al rischio di foratura degli pneumatici (i lapilli sono molto abrasivi), ma c'è anche il rischio di sbandamento e affossamento dell'auto. Molti comuni in queste circostanze adottano anche dei divieti di circolazione per motori, ciclomotori e biciclette, perché lo strato di lapilli o la sabbia vulcanica impedisce i movimenti e rende possibili le cadute accidentali.

Come restare in contatto

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Telefonia

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Nelle zone più distanti rispetto alle strade principali dell'Etna e salendo di quota si perde il segnale di rete.

Si ricorda che è possibile scaricare l'app del Parco dell'Etna per Android e iPhone dove è possibile trovare tutti i percorsi e l'indicazione dei rifugi. Sicuramente uno strumento indispensabile per chi vuole conoscere meglio i luoghi all'interno del parco.

Nei dintorni

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  • Madonie Catena montuosa del palermitano famosa per escursioni e per la presenza di stazioni sciistiche.
  • Nebrodi Su questi monti sono presenti ampie zone boschive, laghi e sentieri escursionistici.
  • Siracusa Città greca dalla lunga storia e patrimonio UNESCO.
  • Le Gurne dell'Alcantara sono gole scavate nella roccia lavica dal fiume Alcantara che forma una serie di laghetti e cascate a Francavilla di Sicilia. Lungo il sentiero Le Gurne dell'Alcantara è possibile effettuare una passeggiata tra natura, storia e tradizioni.
  • 37.890315.163813 Gole dell'Alcantara, Via Nazionale, 5 - Motta Camastra (Da Catania sulla A18 direzione Messina uscire a Giardini Naxos e imboccare la SS185 per Motta Camasta, percorretela per circa 14,5 km), +39 0942985010, fax: +39 0942985264, . Adulti 10€, ragazzi 7€ (agosto 2015). Alta stagione: 08:00-19:00. Canyon scavato dal fiume Alcantara, parte largo e man mano si restringe fino a pochi metri di larghezza e decine di metri in altezza. Diversi percorsi di visita sia delle gole, che delle rive del fiume, che del parco e dei sentieri che portano alle vicine località vulcaniche. Vista la temperatura dell'acqua in loco si affittano stivali e salopette di gomma. Si consiglia comunque di non immergersi se si è appena mangiato. Percorsi diversi per tutte le capacità. Panorami eccezionali, in primavera periodo migliore per i fotografi. Attenzione a visitare le gole dopo piogge abbondanti, esse potrebbero essere chiuse alle visite, chiedete prima di mettervi in viaggio all'ente parco.
  • 37.559915.170314 Area Marina Protetta Isole dei Ciclopi, via Provinciale 5/D Acitrezza, +39 0956139260, . Apr-Ott 9:00-13:00. Visita su gozzi, in gruppi di max 12 persone, guidati da un biologo dell'università di Catania. Solo su prenotazione. Si parte dal porto di Acitrezza e si visita l'isola di Lachea, si osservano i famosi faraglioni, gli scogli, il mare, gli animali e la flora sopra e sotto la superficie del mare. Area marina protetta Isole Ciclopi su Wikipedia area marina protetta Isole Ciclopi (Q4678054) su Wikidata


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MonteGuida: l'articolo rispetta le caratteristiche di un articolo usabile ma in più contiene molte informazioni e consente senza problemi una visita al monte. L'articolo contiene un adeguato numero di immagini, un discreto numero di listing. Non sono presenti errori di stile.