Monselice | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Pianura Veneta | |
Altitudine | 15 m s.l.m. | |
Superficie | 50,57 km² | |
Abitanti | 18.682 (anno 2014) | |
Nome abitanti | Monselicensi | |
Prefisso tel | +39 0429 | |
CAP | 35043 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Sabino (1 novembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Monselice è una città del Veneto in provincia di Padova.
Da sapere
modificaAi piedi dei Colli Euganei, è dominata dal Castello dall'alto del colle sul quale si arrampica anche la via del Santuario, che prosegue poi con la via delle Sette Chiese fino alla chiesa di San Giorgio, dalla quale si gode di un bel panorama della città e della sua pianura.
Cenni geografici
modificaNella fertile pianura veneta, la città ha sviluppato oltre all'agricoltura una solida economia artigianale ed industriale, favorita dalla sua posizione al centro di grandi direttrici di traffico. Dista 8 km da Este, 20 da Rovigo, 24 km da Montagnana, 27 da Padova, 36 da Fratta Polesine, 50 da Chioggia.
Cenni storici
modificaIl significato di "Monselice" potrebbe (forse) derivare da mons silicis, in relazione all'estrazione della pietra dal colle attorno a cui si stende il paese, o da mons elicis (monte delle selci), da una specie presente sullo stesso colle, o ancora monte di selce a causa delle cave di selce sui colli circostanti
I primi insediamenti nel territorio sono assai antichi. Numerosi reperti archeologici attestano altresì la presenza almeno di una stazione preistorica sviluppatasi tra l'età del ferro e quella del bronzo. La felice posizione di centro al punto di intersezione tra importanti arterie stradali e vie d'acqua favorì un insediamento abbastanza precoce. La nascita di Monselice come nucleo cittadino risale al V-VI secolo ed è dovuta ad una prima fortificazione del colle della Rocca da parte dei bizantini, fortificazione che si rivela importante sul piano della strategia difensiva. Le strutture esistenti vengono ulteriormente potenziate dopo l'invasione dei franchi, e si compongono, attorno all'anno Mille, di un tessuto abitato discontinuo sulle pendici della Rocca e di un nucleo difensivo a guardia del ponte sull'antico fiume Vigenzone, che passava ai piedi della collina.
La città è menzionata da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum come una delle poche città della Venetia (assieme a Padova e Mantova) a non essere occupate da Alboino tra l'estate e l'autunno del 569. Sicuramente in città si trovava una guarnigione bizantina. Dopo la caduta di Padova nel 601, anche Monselice fu conquistata nel 602 dai longobardi di Agilulfo.
Nell'XI secolo un aumento della popolazione locale favorisce nuovi insediamenti abitativi e alla metà del XII secolo Monselice viene elevata al rango di Comune, entrando nel XIII secolo sotto la giurisdizione di Ezzelino da Romano. Questi, vicario in terra veneta dell'imperatore tedesco Federico II, amplia e perfeziona il sistema di mura, che viene a chiudere completamente il centro abitato. Si devono inoltre ad Ezzelino la ristrutturazione del Mastio sulla sommità della Rocca, la costruzione della Torre civica e l'edificazione del Palazzo oggi detto appunto di Ezzelino, che costituisce parte importante del Castello di Monselice.
All'inizio del XIV secolo la città è al centro di un'aspra contesa militare fra il vicario imperiale Cangrande della Scala, signore di Verona, e la signoria dei Carraresi di Padova. Nel 1327 i Carraresi si impadroniscono definitivamente di Monselice e ne fanno l'avamposto difensivo di Padova verso sud. In questa strategia viene ampliato e ulteriormente fortificato l'impianto delle mura di Ezzelino, che assumono nella seconda metà del XIV secolo la loro configurazione definitiva: una cerchia esterna provvista di torri e di monumentali porte di accesso e quattro cerchie interne, che risalgono la Rocca fino al torrione sulla vetta.
Ma il momento di massima capacità difensiva della città coincide con l'inglobamento, avvenuto nel 1405, di Monselice nel territorio della Repubblica di Venezia, la cui vocazione era maggiormente indirizzata sia ai traffici e ai commerci, che alla pratica militare. La città comincia così gradatamente a perdere la sua funzione difensiva e si avvia a diventare centro di soggiorno e di villeggiatura per le nobili famiglie veneziane. Tra il '400 e il '500 sulla struttura urbanistica medioevale si innestano elementi rinascimentali. Le famiglie nobili veneziane acquistano ampie proprietà terriere in centro e nelle campagne circostanti. La famiglia Marcello prende proprietà del palazzo di Ezzelino e ne amplia e arricchisce la costruzione; la famiglia Duodo si insedia sul lato sud della Rocca e realizza splendide architetture arrivate intatte ai giorni nostri; la famiglia Nani costruisce l'omonima villa. Il centro urbano si arricchisce di elementi barocchi con la costruzione della Loggia del Monte di Pietà, la ristrutturazione della chiesa di San Paolo, i palazzi Fezzi e Branchini; altre famiglie veneziane costruiscono le loro ville appena fuori delle porte urbane e prosegue anche l'insediamento nelle campagne circostanti.
L'Ottocento vede la città di Monselice affacciarsi all'epoca moderna. Nella logica ottocentesca le mura e le torri della città fortificata medioevale vengono considerate un ostacolo all'espansione urbana; alla metà del secolo viene così abbattuto parte del perimetro esterno delle mura e le monumentali porte di accesso della città. Agli occhi dei visitatori dei giorni nostri si presentano comunque ampie testimonianze della città medioevale come la Torre Civica, buoni tratti di mura e soprattutto il monumentale complesso del Castello, ed è prevalentemente intatto il patrimonio edilizio del periodo veneziano.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIn città si distinguono i quartieri: Centro, Montericco, Carmine, San Martino, Costa Calcinara, Marco Polo, San Giacomo (o Frati).
Oltre al centro urbano il territorio comunale comprende anche le frazioni di Ca' Oddo, Marendole, Monticelli, San Bortolo e San Cosma .
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 2 Aeroporto di Treviso (Canova), via Noalese 63/E.
- 3 Aeroporto di Venezia (Marco Polo), ☎ +39 041 2606111.
In auto
modifica- Ha casello autostradale proprio sulla autostrada A13 Bologna - Padova
- È caposaldo dell'ex strada statale 10 Padana inferiore Torino - Monselice che attraversa anche le città di Asti, Alessandria, Tortona, Piacenza, Cremona, Mantova.
- È attraversata dalla ex strada statale 16 Adriatica Padova - litorale adriatico fino a tutta la Puglia.
- È caposaldo della strada provinciale 6 Este - Monselice.
In treno
modificaIn autobus
modificaHa una propria stazione per gli autobus FS BusItalia parte del servizio extraurbano di Padova. Le linee principali sono lungo le direttrici Padova-Rovigo e Padova-Montagnana. La stazione inoltre è capolinea per collegamenti con paesi limitrofi e con Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta.
Come spostarsi
modificaLa soluzione migliore per visitare il centro storico è spostarsi a piedi. Anche arrivando in treno o in autobus, il centro storico è raggiungibile a piedi in pochi minuti. Per i turisti è possibile avere tutte le informazioni presso l'Ufficio Turistico.
Cosa vedere
modifica- 1 Castello. da marzo a novembre. Il Castello di Monselice è un complesso di edifici composto di quattro nuclei principali, edificati e ristrutturati tra l'undicesimo e il sedicesimo secolo. La parte più antica, sulla destra entrando dal portone nella Corte Grande, è il Castelletto, con l'annessa Casa Romanica, edificati tra l'XI e il XII secolo. Sulla sinistra sorge la massiccia sagoma della Torre di Ezzelino, del XIII secolo. Al centro, come nucleo di collegamento fra i due edifici esistenti, viene realizzato nel XV secolo il Palazzo Marcello.
Infine la Biblioteca del Castello, che sorge sull'ampia spianata antistante la Torre di Ezzelino, ricavata in un edificio preesistente alla fine del XVI secolo. La torre è costruita da Ezzelino da Romano nel XIII secolo, nell'ambito di un potenziamento militare-difensivo della seconda cerchia di mura della città. All'inizio del XIV secolo, quando la città viene conquistata dai Carraresi, i grandi stanzoni del palazzo di Ezzelino vengono suddivisi in sale di minori dimensioni, parzialmente adibite ad abitazione civile.
Nel corso del XIV secolo i Carraresi riutilizzano anche la parte più antica del complesso, realizzando nella Casa Romanica una grande Sala del Consiglio e costruiscono all'interno del castello tre caratteristici e monumentali camini veneti, che possiamo ammirare a tutt'oggi.
Dopo la conquista di Monselice da parte della Repubblica Veneta, nel XV secolo, il Castello passa in proprietà alla nobile famiglia dei Marcello che ne completa la trasformazione in residenza civile, edificando il palazzetto di collegamento fra la torre di Ezzelino e la parte romanica. In questo edificio di bello stile gotico, allargato al piano intermedio della torre, i Marcello ricavano la loro residenza privata. La configurazione definitiva del Castello, così come la vediamo oggi, è già quasi completa alla fine del Quattrocento: mancano solo la biblioteca, del tardo Cinquecento, la sistemazione del cortile veneziano interno e la cappella privata della famiglia edificata nel Settecento.
Nei primi anni dell'Ottocento la proprietà del Castello passa dai Marcello ad altre famiglie dell'aristocrazia locale e incomincia un lento e inarrestabile degrado di tutto il complesso, con la spogliazione di mobili ed oggetti dell'arredo interno. Alla fine del secolo la proprietà passa ai conti Girardi, da cui perviene per asse ereditario alla famiglia Cini. Nel corso della prima guerra mondiale il Castello viene requisito per scopi militari dal Regio Esercito Italiano, che lo lascerà, completamente devastato, nel 1919.
È il conte Vittorio Cini che comincia a pensare, negli anni '30, a un radicale restauro e ripristino di tutto il complesso. L'idea si concretizza nel 1935 ed il gigantesco lavoro termina nel 1942. L'idea-guida di questo straordinario ripristino non è stata quella di creare un museo storico ma di portare idealmente l'ospite o il visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo. Tutto è infatti al suo posto nelle singole stanze: tavoli, sedie, quadri, letti, soprammobili, attrezzi da cucina, in una magica atmosfera, come se per incanto dovessero riapparire gli antichi abitatori di questi luoghi, dal Medioevo al Rinascimento, per riprenderne possesso e riviverci le gesta eroiche o quotidiane delle loro epoche. Dal 1981 il complesso è passato in proprietà alla Regione Veneto ed è aperto al pubblico da marzo a novembre.
- 2 Pieve di Santa Giustina (Duomo Vecchio). La Pieve, o duomo vecchio, è una costruzione tardo romanica, che risale probabilmente al 1256. Davanti al portale il duomo ha una piccola loggia ad arco acuto. All'interno si trovano dipinti di scuola veneziana, probabilmente del XV secolo. Nel 1361 presso la pieve di Santa Giustina Francesco Petrarca ricevette un beneficio di canonico.
- 3 Villa Duodo. vistabile solo all'esterno. Posta a metà costa del Colle della Rocca, la sua progettazione è attribuita a Vincenzo Scamozzi, anche se alcune parti più recenti sono state rielaborate da Andrea Tirali. Commissionata dalla nobile famiglia veneziana Duodo, sorse sulle fondazioni di un più antico castello detto di San Giorgio. A destra, l’ala più antica risale al 1593 ed è opera di Scamozzi. La parte frontale, aggiunta nel 1740, è la più recente. A sinistra del complesso si sviluppa l’esedra dedicata a san Francesco Saverio, una grande scalinata in pietra del 1600. La villa, visitabile solo esternamente, è preceduta dal percorso delle Sette Chiese.
- 4 Santuario delle Sette Chiesette (Santuario di Villa Duodo o Santuario giubilare delle sette chiese di Villa Duodo). Fu ideato e costruito da Vincenzo Scamozzi su commissione dei nobili veneziani Duodo tra il 1605 e il 1615. In quello stesso periodo i Duodo fecero costruire sei cappelle, lungo il pendio del colle, ottenendo da papa Paolo V la concessione delle stesse indulgenze accordate ai pellegrini che si recavano in pellegrinaggio alle sette basiliche maggiori in Roma. L'arco d'ingresso all'area sacra del Santuario Giubilare delle Sette Chiesette, costruito nel 1651, è chiamata la "Porta Romana" o "Porta Santa" dove l'iscrizione Romanis basilicis pares ricorda il collegamento con il pellegrinaggio alle basiliche romane. Le sei cappelle ospitano cinque pregevoli pale di Jacopo Palma il Giovane, mentre in quella cointitolata ai santi Pietro e Paolo vi è una pala attribuita al pittore bavarese Giovanni Carlo Loth detto il Carlotto.
- 5 Oratorio di San Giorgio (Santuario dei Santi) (la Settima Chiesetta). Il santuario di San Giorgio, detto dei Santi, è il punto d'arrivo della via sacra. Nel 1651 vennero traslati da Roma i corpi di tre martiri e numerose reliquie. L'interno, affrescato da Tommaso Sandrini, è abbellito anche da un pregevolissimo paliotto d'altare in intarsio marmoreo e pietre dure uscito dalla maestria della bottega dei Corberelli. La chiesa è meta di migliaia di visitatori e devoti per la festa di San Valentino che si celebra il 14 febbraio durante la quale un sacerdote impartisce la benedizione ai bambini e adulti e consegna loro una "chiavetta d'oro".
- 6 San Paolo Museo della Città (Museo San Paolo, Museo della Città). Il Complesso monumentale di San Paolo ha sede nell'ex Chiesa di San Paolo, della quale è possibile ammirare le molteplici fasi edilizie. Inoltre il recente restauro al Museo della Città permette al visitatore di scoprire la storia della città di Monselice dalla preistoria ai giorni nostri.
- 7 Chiesa di San Martino.
- Chiesa di San Tommaso.
- 8 Chiesa del Carmine (Madonna del Carmine). Sconsacrata.
- Chiesa di San Giacomo.
- 9 Chiesa di Santo Stefano (vicino al Cinema Corallo). La chiesa, sconsacrata, è una della più antiche architetture della cittadina. Dedicata a Santo Stefano protomartire, venne edificata tra il XIII e il XIV secolo per iniziativa della comunità domenicana come parte del convento, del quale sono sopravvissute alcune parti, in stile romanico, struttura che pur subendo più volte rimaneggiamenti ed ampliamenti nel corso dei secoli, conserva l'originale impostazione architettonica della parte centrale, l'unica della struttura originale. Dopo la soppressione del convento del XVIII secolo, il complesso venne ceduto a privati, tuttavia la chiesa continuò a essere officiata fino a un editto del 1810, in pieno Regno d'Italia napoleonico, che ne decretò la chiusura al culto, con varie destinazioni d'uso e il successivo declino, prima da parte del Regio Esercito, che la utilizzò come caserma prima di essere acquisita dal Comune di Monselice, che la adibì a magazzino, ricovero attrezzi e infine come autorimessa. Un parziale recupero e apertura al pubblico della navata centrale venne operato, a oltre 200 anni dalla sua chiusura, dall'amministrazione comunale, proprietaria del bene, nell'ottobre 2017, con l'intenzione di recuperare l'intera struttura adibendola ad auditorium.
- Mastio Federiciano (la Rocca). In cima al colle sono conservati i resti dell'imponente mastio, il Torrione, voluto dall'imperatore Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo. A base troncopiramidale, la struttura difensiva era organizzata su più livelli.
- Torre civica.
- Palazzo e Loggetta del Monte di Pietà. Edificio di impianto quattrocentesco, ospitava in epoca veneziana il Monte di Pietà. Nel '600 venne aggiunta la Loggia, con colonne di ordine dorico e un'articolata scalinata a balaustre. Oggi è sede dell'Ufficio Accoglienza Turistica.
- Villa Contarini. Sorge lungo il canale Bisatto, la villa è citata nei documenti già nel 1581. L'interno decorato con pregevoli stucchi settecenteschi, rispecchia il tipico impianto delle ville venete. Conserva antichi e notevoli lampadari di vetro policromo di Murano. Attualmente è una Pizzeria.
- Villa Emo. Probabilmente su progetto dall'architetto Vincenzo Scamozzi verso la fine del XVI secolo, la villa fu all'inizio di proprietà della famiglia Contarini, per poi passare ai Maldura ed infine agli Emo Capodilista.
- Villa Pisani. La villa fu realizzata intorno alla metà del Cinquecento per conto di Francesco Pisani ed è attribuita al padovano Andrea da Valle (in precedenza era stata attribuita ad Andrea Palladio, che in quel periodo era impegnato nella realizzazione della Villa Pisani a Montagnana. La presenza di da Valle è documentata a Monselice attorno al 1559 per lavori al convento di San Giacomo. Conserva al suo interno pregevoli affreschi attribuiti allo Zelotti. L'edificio, utilizzato come sede di manifestazioni culturali, ospita il lapidario romano monselicense.
- 10 Villa Nani-Mocenigo. La villa Nani Mocenigo fu costruita dal patrizio veneziano Agostino Nani verso la fine del XV secolo e fu ampliata durante il secolo successivo. È un edificio massiccio con un'ampia scala a terrazze e numerose statue che conduce al ninfeo di scuola palladiana. Le mura di cinta sono sormontate da statue di nani, chiara allusione al nome della famiglia. Il portale della villa riporta poi un'iscrizione in latino: Emeritam hic suspende togam. Questa fa riferimento alle funzioni giurisdizionali svolte da un membro della famiglia Nani a Venezia. Il suo scopo era quello di ricordare a tutti che durante i soggiorni a Monselice tali funzioni erano sospese, in quanto l'edificio era utilizzato dalla famiglia esclusivamente come residenza di villeggiatura.
- 11 Duomo Nuovo (Chiesa di San Giuseppe Operaio). Il Duomo nuovo, inaugurata nel 1957, sostituì la chiesa di Santa Giustina sulla Rocca.
L'imponente costruzione è moderna, a pianta centrale e a croce latina nel cui centro si innalza una guglia quadrata con pinnacolo alta 37 m. del diametro di metri 20; la lunghezza della croce è di m. 61,50; la larghezza delle due braccia m. 35. Un susseguirsi di finestre verticali in vetro colorato colpisce l'occhio. Sotto la chiesa si svolge la cripta vasta quanto tutta la costruzione. Il duomo nuovo fu edificato fra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento e si distacca stilisticamente in maniera netta dalla tipologia urbanistica della città. Lo stile a dire il vero pare non avere mai suscitato gradimento fra i monselicensi, i quali l'hanno soprannominata il panettone. - 12 Villa Buzzaccarini (nella frazione di Marendole).
- 13 Parco Buzzaccarini (boschetto dei frati), Via San Giacomo, 51. gratuito. 9:30-23:30. Vasto giardino pubblico di circa 35mila mq, situato nel centro di Monselice. Ospita un laghetto, un giardino botanico, campi sportivi, un parco giochi per bambini e un bar ristorante pizzeria. Il parco è teatro di numerose iniziative e manifestazioni durante l'anno ed è gestito dal 2013 dai volontari di EkoPark, che promuovono progetti di inclusione sociale in sinergia con le associazioni del territorio. Nel parco vivono liberi alcuni volatili (parere, oche e cigni).
Eventi e feste
modifica- ETNOFILMfest. In giugno.. Mostra del cinema documentario etnografico che si propone come luogo di incontro e di confronto che riflette su aspetti e manifestazioni delle culture e dei comportamenti umani. Il festival è organizzato dal Centro Studi sull'Etnodramma.
- Giostra della Rocca. Nell'arco di tre settimane successive in settembre. La Giostra della Rocca è un palio organizzato ogni anno durante il quale le varie frazioni e i quartieri del Comune si sfidano in competizioni quali: tiro con l'arco, torneo di scacchi (gara finale con scacchi "viventi") che determina le posizioni durante le sfilate, torneo di musici (tamburini e chiarine), sbandieratori, gara delle macine, staffetta, sfilata delle nove contrade (che rispecchiano alcuni quartieri di Monselice e le sue frazioni) con vestiti dell'epoca e giostra equestre (quintana) di precisione dove il cavaliere munito di lancia deve infilzare tre anelli di diverso diametro nel minor tempo possibile.
La manifestazione si svolge così come segue: La prima domenica di settembre, per le vie del centro, vengono organizzati i mercatini medievali, dove ogni contrada offre prodotti artigianali enogastronomici e non. Nel pomeriggio della seconda domenica, si svolgono le varie competizioni: gara delle macine, arcieri e staffetta. Nella settimana successiva, solitamente il giovedì, si svolge la Tenzone tra i gruppi musicali delle varie contrade. Infine, la terza domenica del mese, si svolge la "Gara della Quintana", preceduta in mattinata dal corteo storico, ove tutte le contrade sfilano per le vie del centro con abiti, armature, attrezzi e quant'altro inerenti all'epoca medievale. In caso di maltempo, la manifestazione viene rinviata alla domenica successiva. - Torneo di Rugby League. Ogni anno viene organizzato un torneo di Rugby League, il Veneto 9s, al quale partecipano diverse nazionali da tutto il mondo.
- Premio Monselice. Ogni anno viene assegnato l'importante premio nazionale Premio Monselice "per valorizzare l'attività della traduzione come forma particolarmente importante di comunicazione culturale tra i popoli". Tra le sezioni del premio: il premio per la traduzione, vinto, per esempio, da Fernanda Pivano o Augusto Frassineti; il Premio internazionale Diego Valeri; il premio per la traduzione scientifica; il premio Leone Traverso opera prima e il premio Vittorio Zambon.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Osteria trattoria La Campana, Via C.Calcinara, 49, ☎ +39 0429 72888, ziamaga@gmail.com.
- 2 Trattoria Al Capiteo, Via Ca'Oddo, 20/a, ☎ +39 0429 72750, massimo.rocchetto@alice.it.
- 3 Ristorante pizzeria Al Grillo, Via Rovigana, 27, ☎ +39 0429 73465, algrillo@libero.it.
- 4 Ristorante pizzeria Campiello, Via R.Belzoni, 2, ☎ +39 0429 73323, ristorantecampiello@gmail.com.
- 5 Ristorante cinese China Town, Via Cadorna, 24, ☎ +39 0429 74097.
- 6 Trattoria Circonvallazione, Via Galilei, 8, ☎ +39 0429 72119.
- 7 Trattoria Da Mario, Via Monticelli, 11, ☎ +39 0429 73402.
- 8 Trattoria Da Paolo, Via Solana, 14, ☎ +39 0429 72586.
- 9 Ristorante pizzeria La Parentesi, Via Vo' de Buffi, 26, ☎ +39 0429 72041, nellopolato@libero.it.
- 10 Ristorante pizzeria La Rocca, Via Costa Calcinara, 91, ☎ +39 0429 72794.
- 11 Ristorante La Torre, Piazza Mazzini, 14, ☎ +39 0429 73752, fax: +39 0429 783643, info@ristorantelatorremonselice.it.
- 12 Osteria cicchetteria da Giovanni, Via Cristoforo Colombo, 65, ☎ +39 0429 784530.
- 13 Ristorante pizzeria Villa Contarini, Via Verdi, 4, ☎ +39 0429 72291, info@villacontarini.it.
Dove alloggiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 Venetian Hostel, Via Santo Stefano,33 (Ostello in Palazzo Tassello), ☎ +39 0429 783125, fax: +39 0429 783125, info@venetianhostel.it.
Prezzi medi
modifica- 2 Blue Dream Hotel, via Orti, 7, ☎ +39 0429 783111, fax: +39 0429 783100, info@bluedreamhotel.it.
- 3 Albergo Cavallino, Via Petrarca, 2, ☎ +39 0429 72242, fax: +39 0429 72242, albergocavallino@tiscali.it.
- 4 Hotel La Selce, Via Sottomonte, 1, ☎ +39 0429 782580, fax: +39 0429 782580, laselce@libero.it.
Sicurezza
modifica- Beata Vergine della Salute, Via Roma, 6, ☎ +39 0429 72221.
- Gasparetto, Piazza Giuseppe Mazzini, 25, ☎ +39 0429 72101.
- Ricciuti, Via Giuseppe Garibaldi, 108, ☎ +39 0429 74400.
- S. Martino, Via Costa Calcinara, 80, ☎ +39 0429-783120.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 4 Poste italiane, Via Giacomo Zanellato 10, ☎ +39 0429 786511, fax: +39 0429 700580.
Nei dintorni
modifica- 14 Castello di San Pelagio (Villa Zaborra Castello di San Pelagio), Via San Pelagio, 34, Due Carrare (a nord di Monselice, verso Padova). Un'imponente villa-castello, al cui interno si trova il Museo dell’aria e dello spazio. L’odierna architettura è il risultato della risistemazione che ha avuto luogo dopo la metà del Settecento per iniziativa dei Conti Zaborra delle strutture cinquecentesche dei Sant'Uliana, costruite sulle rovine di un castello carrarese del XIV secolo.
- Padova
- Abano Terme
- Fratta Polesine
- Este — Culla degli Estensi, conserva il castello dei Carraresi con le fortificazioni. Mantiene un aspetto nobile datole dai palazzi Sei-Settecenteschi che vi costruì la nobiltà veneta.
- Montagnana — Città murata, conserva intatto il quadrilatero di mura e le torri merlate. Ha un suggestivo centro storico che le è valso l'ingresso nel novero dei Borghi più belli d'Italia.
- Chioggia — Città sorta su un gruppo di isole della Laguna Veneta, ha atmosfere, urbanistica, scorci profondamente veneziani, mantenendo tuttavia una propria individualità ed un suo peculiare carattere reso immortale dal Goldoni nelle Baruffe chiozzotte
Itinerari
modifica- Via Romea Germanica (Italia)
- Città murate del Veneto. Un itinerario alla scoperta delle roccaforti e della storia del Veneto.
- Strada del riso — L'itinerario - da effettuare in particolare da maggio a settembre - percorre, tra fiumi e canali, il territorio mantovano dedito alla coltivazione del riso.
- Anello ciclabile dei Colli Euganei - Itinerario di 64 km nel Parco Regionale dei Colli Euganei.
Altri progetti
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