Poggio Sannita | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Molise | |
Territorio | Appennino molisano | |
Altitudine | 705 m s.l.m. | |
Superficie | 25,74 km² | |
Abitanti | 702 (2015) | |
Nome abitanti | Poggesi | |
Prefisso tel | +39 0865 | |
CAP | 86086 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Prospero (21 agosto) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Poggio Sannita è un centro del Molise.
Da sapere
modificaIl comune presenta la particolarità di aver cambiato nome. Il 20 febbraio 1921 il Consiglio Comunale approva la delibera secondo la quale, poiché il nome del paese Caccavone (riferito, probabilmente, al fatto che in antichità la località era sede della produzione del caccavo, una sorta di grande paiolo o pentola in rame usato dai contadini per la coagulazione del latte) ricorda nella prima parte una cosa che disgusta, e nella seconda un accrescitivo “che riempie la bocca e gli orecchi”, suscitando il riso e la derisione della gente, viene cambiato in Vinoli, secondo i prodotti tipici locali. Ma il 3 luglio 1921 il Consiglio Comunale non ritenendo sufficientemente caratterizzante il nuovo nome, torna sulla questione; considerato che il paese ricade nella regione storico-geografica dell'antico Sannio con la comprovata presenza di accampamenti sanniti sul suo territorio ed in relazione alla posizione del paese posto appunto su un poggio, il Consiglio approva una nuova delibera con cui il comune viene ribattezzato Poggio Sannita. Il caccavo, antico e amato simbolo del paese, rimane presente negli stemmi delle istituzioni locali e nel gonfalone comunale.
Cenni geografici
modificaIl paese è situato su un declino collinare di 705 m d'altezza che sovrasta la valle del Verrino a sud-est, e quella del Sente a nord-ovest, quest'ultima confine naturale con l'Abruzzo. Il suo territorio è compreso tra i 300 e i 767 metri s.l.m. con un'escursione altimetrica totale di 467 m. e fa parte dell'Alto Molise.
Cenni storici
modificaLa storia del paese ha origine nell'età preromana quando era popolato da pastori Caraceni, una sottopopolazione dei Sanniti che faceva riferimento ad un santuario situato a "Bovianus Vetus" o "Caracenum" presso l'attuale Pietrabbondante. Si confermano infatti i ritrovamenti di resti in lingua osca sulle alture della zona. In epoca romana fu sede di accampamenti militari e ville agricole, come testimoniano altri ritrovamenti.
L'origine dell'abitato di Caccavone sembra comunque da ricondursi all'alto medioevo, al tempo delle invasioni saracene che tra l'860 e il 900 d.C. sconvolsero anche il Molise. Diverse incursioni saracene portarono rovina e devastazione ad Isernia, Venafro e Bojano. In tale contesto gli abitanti della borgata Casale si arroccarono sulla rupe detta "Borgo Castello". Nel 953 il paese ancora piccolo fu dato in feudo ai principi beneventani di stirpe longobarda. Accanto al Castello, che era l'abitato del colle più elevato e residenza dei feudatari, sorse una chiesa; successivamente si sviluppò il rione Rinsacca e poi il rione Porta (porta del Castello). Acquisito l'aspetto di borgo fortificato, il paese si trovò circondato da grosse e possenti mura rocciose; due erano gli accessi al borgo: Porta Maddalena nel luogo che i poggesi chiamano "'mbuorzie", e Porta Castello che è l'attuale arco della chiesa di Santa Vittoria.
In epoca feudale secondo la tradizione esisteva un monastero benedettino sul colle di San Cataldo, con varie badìe secondarie sui colli vicini, come testimoniano alcuni ritrovamenti di tombe e sepolcri.
In epoca angioina i due castelli di Caccavone e Agnone furono unificati. Il paese passò poi di mano fra vari signori nei secoli successivi fino all’abolizione della feudalità .
Come orientarsi
modificaLa topografia attuale del paese è il risultato di uno sviluppo da sud-ovest a nord-est. La parte più antica del centro abitato si trova nella parte meridionale e da qui le abitazioni si sono sviluppate verso nord-est. La forma urbana segue quella del declino collinare su cui è cresciuto e quindi il centro urbano risulta essere di forma allungata appunto da sud-ovest a nord-est. Le zone di più recente edificazione si trovano dunque nella parte più settentrionale del paese e tuttora vi è l'edificazione di nuove abitazioni (poche unità) nonostante lo spopolamento progressivo. Nella zona più bassa e settentrionale è situata la cosiddetta zona P.I.P. dove trovano sede gli stabilimenti industriali (attualmente un'industria del settore manifatturiero e un oleificio).
Quartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende le frazioni di Carapellese, Castel di Croce, Quarto I, Quarto II, Rimanci, San Cataldo, Scalzavacca, Sente e Valle del Porco.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- Aeroporto di Fiumicino Roma (FCO), Via dell' Aeroporto di Fiumicino, 320, ☎ +39 06 65951.
- Aeroporto di Capodichino Napoli (NAP), Viale F. Ruffo di Calabria, 80144 Napoli NA, ☎ +39 081 7896111.
- Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, ☎ +39 085 4324201.
In auto
modifica- Da Roma: autostrada del Sole uscita S. Vittore - Isernia - Fondovalle Trigno uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Napoli: autostrada del Sole uscita Caianello - Isernia - Fondovalle Trigno uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Pescara: autostrada Adriatica uscita Vasto sud - Fondovalle Trigno uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Foggia - Bari: autostrada Adriatica uscita Vasto sud - Fondovalle Trigno uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Campobasso: Percorrere la F.V. Biferno - Svincolo per Fossalto (Fossaltina) - Salcito - Fondovalle Trigno (direzione Isernia) uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Benevento: Uscita Bojano - Isernia Nord - Fondovalle Trigno uscita per Poggio Sannita - Fondovalle Verrino uscita Poggio Sannita.
- Da Sulmona-Castel di Sangro: Percorrere la Fondovalle Sangro - San Pietro Avellana - Castel del Giudice - Pescopennataro – Agnone.
In treno
modifica- Stazione ferroviaria a Castel di Sangro.
In autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Palazzo Ducale. È l'edificio storico più importante di Poggio Sannita; fu edificato nel XV secolo come residenza dei Duchi di Caccavone e fu abitato fino agli inizi dell'Ottocento dalla famiglia Petra o de Petra, duchi di Vastogirardi e marchesi di Caccavone dopo un restauro avvenuto nel 1761 ad opera di Giuseppe Maria Petra XVIII secolo. È chiamato dai poggesi "Palazzo Reale" perché si narra che una Regina di stirpe borbonica, del Regno delle due Sicilie vi abbia soggiornato, per breve tempo, in occasione di una visita nella zona. Dopo il restauro da parte dell'amministrazione comunale con l'utilizzo di pietra locale e facciata a vista, fu riaperto al pubblico nel 1994; dal quarto piano della facciata esposta a nord-ovest si può apprezzare una vista dominante la zona che va dalla valle del Verrino fino al paese di Capracotta. Attualmente è sede della biblioteca comunale, di una delle sale convegni della provincia d'Isernia (con una capienza per 200 persone), di una mostra fotografica permanente, e dell'ufficio della protezione civile.
- Chiesa di Santa Vittoria. Chiesa principale di Poggio Sannita, è posta nel cuore dell'antico borgo medievale. Il culto per questa santa di origini reatine si diffuse intorno al V-VI secolo dalla Sabina verso la Marsica, quindi nell'area sannitica. La chiesa attuale non è quella originaria medioevale, di cui conosciamo l'esistenza grazie alle carte topografiche del borgo antico. Fu costruita probabilmente nel primo medioevo all'epoca dell'edificazione del Palazzo Ducale. Fu distrutta dal violento terremoto che sconvolse la diocesi di Trivento nel 1720 e nel 1725 fu ricostruita in breve tempo, per volontà del duca di Vastogirardi e marchese di Caccavone e riconsacrata il 13 settembre dello stesso anno; infine fu ampliata ad opera del duca Giuseppe Maria Petra nel 1762. L'edificio si presenta a tre navate asimmetriche, a croce latina, poggianti su un basamento di roccia. Il piano attuale della chiesa è sopraelevato su un terrapieno che nel corso degli ulteriori rifacimenti intervenuti ha coperto l'ossario sottostante in cui presumibilmente venivano sepolti i duchi di Caccavone e i membri della nobiltà.
Di pregevole fattura sono i dipinti delle Anime Purganti, dell'Ultima Cena e di sant'Antonio abate; vi si trova inoltre il reliquiario, con un'urna contenente un osso del braccio di san Prospero martire, patrono di Poggio Sannita, portato nel 1743 dal cardinale Vincenzo Petra, arcivescovo di Damasco, che lo aveva estratto dal corpo del martire nelle catacombe di san Calepodio a Roma, col permesso di papa Clemente XII.
Importante e storico è l'organo risalente al 1769; interessanti il pulpito, l'altare maggiore, l'acquasantiera e la statua di san Prospero del 1764. - Chiesa di San Rocco. È la seconda chiesa per importanza del paese, ed è dedicata a san Rocco, anch'esso molto venerato a Poggio Sannita insieme a santa Vittoria, san Cataldo e sant'Antonio abate. Notevoli sono le decorazioni dell'altare dedicato appunto a san Rocco in stile tardo barocco. La struttura della chiesa risale al tardo seicento.
- Chiesa di Santa Lucia. Piccola cappella extra moenia dell'ultimo secolo, fino agli anni 70' chiesa privata, poi donata alla parrocchia.
- Chiesa della Madonna delle Grazie. Situata fuori paese ed edificata intorno al 1590 per 5 anni ebbe la funzione di chiesa principale a causa del crollo della chiesa di Santa Vittoria per un terremoto che sconvolse in quell'anno la diocesi di Trivento. Probabilmente conserva una cripta oggi nascosta (come era usanza del tempo) ed è meta del pellegrinaggio del 25 marzo, per l'Annunciazione.
- Piazza XVII Aprile. La piazza principale, ubicata al centro del paese, è il luogo di ritrovo più frequentato di Poggio Sannita. Vi si trova una fontana decentrata verso Nord e da qui, volgendo lo sguardo verso Sud si può apprezzare una vista panoramica dei dintorni del paese. Prende il nome dalla data della morte di 10 cittadini poggesi (tra cui il sindaco) avvenuta nel 1862 per combattere il brigantaggio nel Sud.
- Belvedere "Colle Calvario". Il Colle Calvario è sede della villa comunale nonché punto più alto del paese. È un luogo di ritrovo per i giovani e anche da qui lo sguardo abbraccia la valle del Verrino fino a Capracotta.
- Belvedere "Ara Giagnagnera". Situato all'estremità sud-est del paese, il panorama del belvedere va dalla vicina Agnone (a nord-nord-ovest), a Castelverrino (a sud-sud-ovest) sino ad arrivare alle stesse campagne poggesi poste a nord-est per una visuale di quasi 360°.
- Area attrezzata di Quarto II. Oasi naturale immersa nel verde della valle del Verrino attrezzata per campeggio e camper.
Eventi e feste
modifica- Madonna delle Grazie. 25 marzo. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- Santa Lucia. Prima domenica di giugno. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- Madonna delle Grazie. 2 luglio. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- San Rocco. 16 agosto. messa e giochi popolari.
- San Cataldo. 17 agosto. messa, processione, fuochi pirotecnici esposizione di prodotti tipici e grande festa nella contrada omonima.
- San Prospero. 21 agosto. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- San Rocco. 22 agosto. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- San Domenico. Ultimo sabato di settembre. Santa messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- Madonna delle Grazie. Ultima domenica di settembre. messa, processione, fuochi pirotecnici e festa in piazza.
- Santa Vittoria. 23 dicembre.
- 'Ndoccia' di Natale. 24 dicembre. Caratteristica fiaccolata natalizia che si riscontra in molti centri molisani.
Cosa fare
modificaL'impianto sportivo del paese è di recente realizzazione, ospita un campo di calcio fornito di spogliatoi e magazzino (attualmente non utilizzato dalla società del paese, l'A.S.D. Poggio Sannita, perché non iscritta all'ultimo campionato), un campo da tennis con tribune fornite di seggiolini singoli e un moderno campo da calcio a 5 in erba sintetica fornito di illuminazione e tribune.
Acquisti
modificaProdotti tipici del paese sono l' olio d'oliva, di altissima qualità e genuinità per la cui valorizzazione il comune ha aderito al consorzio "Le città dell'olio"; il vino (fino a poco tempo fa celebrato in una famosa "Sagra dell'Uva); il miele, prodotto artigianalmente da alcuni poggesi e negli ultimi anni notevole importanza sta avendo la raccolta del tartufo presente in qualità pregiata sul territorio poggese.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modificaI piatti tipici del paese sono rappresentati da: le sagne a pezzate (lasagne sciolte a pezzi), i cavati (gnocchetti), i cic lievt (pasta tipica lievitata), le pallotte cacio e ova (polpette di uova e formaggio) e i magliatiell (torcinelli di carne d'agnello) oltre ad insaccati vari di qualità.
Prezzi medi
modifica- 1 Ristorante Niagara, Via Roma, ☎ +39 0865 770111.
Dove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 2 Poste italiane, Corso Umberto I, ☎ +39 0865 770144.
Nei dintorni
modifica- Agnone — Antica città sannita, conosciuta a livello mondiale per la tradizionale e plurisecolare costruzione artigianale delle campane, ha un interessante centro storico e una dotazione di infrastrutture turistiche in espansione.
- Pietrabbondante — I resti delle fortificazioni e dello spettacolare Teatro sannita di Monte Saraceno testimoniano la presenza umana sul territorio di Pietrabbondante sin da epoca remota. Nei pressi del centro abitato si trovano i resti dell'antico insediamento che fu il più importante santuario e centro politico dei Sanniti tra il II secolo a.C. e il 95 a.C.
- Capracotta — I suoi impianti e le sue piste da sci ne fanno un polo di sport invernali frequentato da sciatori di Molise, Abruzzo, Lazio e Campania.
- Trivento — Antica sede vescovile, nella sua cattedrale si conserva la cripta di particolare valore storico-architettonico risalente all'XI-XII secolo.
Itinerari
modifica- Castelli della provincia di Isernia — Sono numerosi i manieri dell'Appennino molisano nei paesi dell'Alto Molise, dell'Isernino e del Venafrano. Alcuni sono diroccati per vicende belliche o per terremoti; altri sono stati recuperati; molti hanno aspetto militaresco, con poche o nessuna evoluzione architettonica esteriore di trasformazione in dimora signorile.
Altri progetti
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