Castel di Sangro
Veduta di Castel di Sangro.
Bandiera
Castel di Sangro - Bandiera
Castel di Sangro - Bandiera
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Castel di Sangro
Sito istituzionale

Castel di Sangro è una città dell'Abruzzo.

Da sapere

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La città è capoluogo e sede principale della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia.

Cenni geografici

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Sorge al limite di una valle molto ampia, sulla riva destra del fiume: il Sangro. Il Sangro ha le sorgenti nei pressi di Pescasseroli, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Prima di raggiungere la valle il torrente forma un lago di discrete dimensioni nell'invaso in prossimità di Barrea, altro Comune facente parte del parco. Con lo sbarramento della diga costruita per formare il lago di Barrea, il fiume a causa delle manovre di chiusura delle paratie per conservare il livello del lago, in estate assunse un carattere torrentizio. Negli anni settanta il Sangro fu reggimentato e oggi ha l'aspetto di un canale e in Castel di Sangro accoglie le acque del suo affluente Zittola e di alcune numerose sorgenti nella piana a destra dello stesso Sangro, piana che spesso veniva invasa dallo straripamento del fiume oggi invece incanalato In questa zona ora sorgono sia industrie che strutture turistiche, Sulla riva sinistra. ai piedi del monte Arazecca esiste uno dei nove ristoranti italiani peninsulari tre stelle, il più meridionale.. -A valle di Castel di Sangro il fiume si arricchisce di altre acque esino a Villa Santa Maria dove forma il lago navigabile di Bomba grazie a una diga in terrapieno. Infine sfocia nel Mar Adriatico. Il Sangro nel tratto in cui scorre nel territorio di Castel di Sangro è ancora popolato da trote della specie "fario" e frequentemente è sede di gare di pesca valevoli per il titolo italiano e per il titolo mondiale di pesca con la mosca.. Dai ponticelli dentro Castel di Sangro è possibile ammirare le trote mentre controcorrente attendono l'eventuale cibo trasportato dal torrente. In questa cittadina funziona un Centro F.I.T. ( tennis) che accoglie ogni estate centinaia di giovani per corsi quindicinali di Tennis . Castel di Sangro è la sede commerciale della zona, nonché attivo centro turistico anche per la vicinanza con gli impianti sciistici di Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli.

Quando andare

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Castel di Sangro è caratterizzata da un clima appenninico, reso più rigido dagli influssi di aria fredda provenienienti dall'Adriatico e dalla vicinanza ai massicci montuosi del Greco e delle Mainarde; è inoltre influenzato dalla presenza di due fiumi: il Sangro e lo Zittola. Le nevicate non sono rare, ma trovandosi a soli 800 metri spesso si tratta di eventi poco consistenti, fatta eccezione per alcuni casi. Le estati sono secche e ventilate, con temperature che possono superare i 30 gradi. Rispetto alla parte più alta dell'omonima valle gode di un clima più gradevole e relativamente meno nevoso.

Cenni storici

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I romani elevarono questa popolazione dotandola di un ordo, o senato autonomo, di un foro e successivamente anche di strutture per i giochi in onore dell'imperatore Augusto. Nel IX secolo tutto il territorio della chiesa di Santa Maria, l'antica sede episcopale fu donata dal duca di Benevento ai Benedettini della vicina Badia di San Vincenzo al Volturno sorta nel 703, i quali riportarono la vita e la civiltà in questi luoghi. Successivamente le scorrerie unne e saracene, costringendo a rinunciare agli insediamenti sparsi in prossimità delle terre coltivate, indussero gli abitanti di queste contrade ad arroccarsi sulle alture e a realizzare opere fortificate, finché nell'XI secolo i figli di un tal Borrello si sostituirono ai Benedettini. Appartenente a questa famiglia, Oderisio assunse il titolo di conte e mutò il nome del casato in quello dei "di Sangro" e nel 1050 si fece edificare un castello di grande importanza strategica sulla rocca difesa dalle mura megalitiche, riuscendo a stabilizzare il suo predominio fra i territori circostanti. Da allora tutto l'insediamento circostante assunse il nome di Castrum Sari. Tale posizione strategica e situazione di prosperità caratterizzò La via degli Abruzzi per molti secoli, sempre minacciata e invidiata per la sua posizione e per l'importanza per i rapporti commerciali. Nel 1228 le truppe del cardinale Colonna incendiarono e distrussero il borgo e il castello di Castrum Sari per punire la fedeltà serbata a Federico II di Svevia dal Conte Rinaldo II di Sangro. Qualche anno dopo un giovane monaco di Isernia, Pietro di Angelerio, il futuro Celestino V, diede inizio qui alla sua vita eremitica.

Caduti gli Svevi, gli eredi di Rinaldo di Sangro subirono la vendetta di Carlo d'Angiò; infatti seguirono rappresaglie, saccheggi ed incendi. Tutto ciò finché Re Ferrante, dopo aver battuto il figlio di Renato D'Angiò, riparò i danni e concesse franchigie e immunità. Così Castel di Sangro rinasceva come una piccola borghesia artigiana e mercantile. Castel di Sangro era così forte che neppure il devastante terremoto del 1456 o la peste del 1656 fece cadere il paese. Tutto ciò indusse Carlo III di Borbone ad insignire Castel di Sangro del titolo di città nel 1744. Però quando Napoli perse il suo ruolo di capitale anche la Via degli Abruzzi perse di importanza, ed i governi post unitari si dimostrarono di scarsa sensibilità. Questi e altri problemi di cui era protagonista il meridione provocarono la miseria di cui peraltro si fece interprete Teofilo Patini (Castel di Sangro 1840 - Napoli 1906) in memorabili dipinti.

Il 7 novembre 1943 i Tedeschi fecero saltare in aria l'intero centro abitato per rallentare l'avanzata delle forze alleate che qui si batterono per i successivi 8 mesi fino a sfondare la difesa tedesca sulle coste del Monte Arazzecca e sulla cima del Colle di San Giovanni o Castello Superiore, entrambi compresi nella famosa linea "Gustav". Comunque Castel di Sangro fu oggetto di bombardamenti anche da parte degli alleati. All'epoca, Castel di Sangro aveva due stazioni ferroviarie: Ferrovie dello Stato e Ferrovia Sangritana. Chi ha vissuto quei momenti terribili ha raccontato che gli Alleati furono informati che i Tedeschi avevano in stazione un convoglio pieno di munizioni e esplosivi e fecero una incursione notturna con bombardieri per distruggerlo. Nel frattempo i Tedeschi spostarono il convoglio nascondendolo in galleria a mezza costa del monte Arazecca che presidiavano. I bombardieri, alla luce dei bengala scambiarono il ponte di ferro sul Sangro, all'inizio della salita per Roccaraso, per il convoglio e lo distrussero.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Castel di Sangro

Quartieri

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Castel di Sangro si può dire diviso in otto contrade, o quartieri, e precisamente:

  • Civita - È la parte più alta della città, in gran parte centro storico.
  • Stazione - Il quartiere delle stazioni ferroviarie. Vi si trova l'ospedale.
  • Colle - Altra parte alta di Castel di Sangro, formatasi in periodi moderni ed abitata maggiormente da turisti.
  • Codacchiola - In dialetto sangrino, la Cudacchiola, altro quartiere storico di Castel di Sangro situato però, a differenza della Civita, a valle.
  • Ara - Il quartiere sportivo, in cui ci sono lo stadio, il palazzetto dello sport, il Centro F.I.T. e il lago per la pesca.
  • Piazza - L'attuale centro della città.
  • Ponte Nuovo Il quartiere ove sono ubicate gran parte le scuole superiori della città.
  • Santa Lucia - Area periferica alluvionale dove confluisce il fiume Zittola con altri affluelti minori, ma gonfi d'acqua nel periodo invernale, ove sono site aziende agricole e piccoli allevamenti familiari.

Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di:

  • Roccacinquemiglia situata su un colle a 5 km dal capoluogo, in direzione di Roccaraso, è ad un'altitudine di 1.121 m s.l.m. e conta 335 abitanti. Vi si trovano una piazza con una chiesa, una torre medievale (vecchio campanile della chiesa, ora rudere), e un campetto di calcio dove possono andare a giocare i ragazzini e i ragazzi del paese. Non vi si trovano esercizi commerciali. È presente un bar.
  • Torre di Feudozzo è una località situata all'estremo sud del territorio comunale, in prossimità del confine con il Molise. Ospita il Centro per la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato, dove sono conservate le razze relitte bovine e equine.
  • Pontone è una località situata nella parte nord del territorio comunale, prevalentemente turistica.
  • Sant'Angelo infine è una zona residenziale del comune.


Come arrivare

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In aereo

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In auto

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Da Nord

  • Autostrada A14
  • da nord: in direzione di Ancona, seguire la direzione Roma, continuare sull'autostrada A 25, uscire a Bussi/Popoli, seguire le indicazioni per L'Aquila, continuare sulla SS 17 in direzione Castel di Sangro.
  • da sud: seguire la direzione Pescara, a Bari Nord immettersi sull'autostrada A 16 in direzione Benevento, continuare per il raccordo RA 9 e a Benevento proseguire sulla SS 88, uscire in direzione Campobasso, continuare sulla SS 17 e seguire le indicazioni per Castel di Sangro.
  • Da L'Aquila percorrere la SS 17 in direzione Castel di Sangro.

In autobus

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La città è servita da linee di pullman gestite dalle seguenti compagnie di trasporti:


Come spostarsi

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Cosa vedere

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Basilica di Santa Maria Assunta
Portico della Basilica di Santa Maria Assunta
  • Basilica di Santa Maria Assunta. È il principale edificio religioso della città, nella parte alta dell'aabitato; nel 1902 è stata dichiarata monumento nazionale.
    La struttura è a tre navate con due ordini di archi, con due campanili. Ha origine nella seconda metà del X secolo, quando venne alzato un edificio religioso in sostituzione della chiesa di Santa Maria ad duas Basilicas posta in località Valle Salice sin dal V secolo. La costruzione del X secolo, distrutta dal terremoto del 1456 (il quale lasciò in piedi soltanto sette case), fu denominata "chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta in Cielo".
    Di questa prima costruzione non resta alcuna testimonianza, ad esclusione della donazione da parte del Re delle Due Sicilie Ruggero delle chiese rurali di Sant'Ilario, San Lorenzo,Santa Lucia e San Valentino.
    Fu subito ricostruita, su progetto di Francesco Ferradini, con la struttura tuttora esistente. Era usanza nei secoli scorsi seppellire personalità di famiglie di rilievo al suo interno, come è toccato ai Panasca, Matta, Canofilo, Mancini, De Petra e Minotti-Maffei.
    L'edificio gode dell'antico loggiato quattrocentesco e di un altorilievo trecentesco raffigurante la Pietà all'interno del porticato. Sulla parete del campanile destro è presente una monofora, mentre sulla facciata sono state collocate otto statue in altrettante nicchie, raffiguranti santa Concordia, san Rufo, san Rocco, san Sebastiano, sant'Emidio, sant'Antonio abate, san Gaetano e l'Assunta.
    Impossibile non notare il maestoso orologio frontale e il grande portale. Quest'ultimo è circondato da volti scolpiti in pietra ed è presente lo stemma di Castel di Sangro.
    All'interno si può ammirare il gruppo bronzeo del Battesimo del Cristo sulla sommità del Battistero, attribuito alla scuola del Cellini, arricchito altresì da intarsi marmorei. Gli stessi possono essere trovati sull'altare di san Sebastiano e sull'altare maggiore. Alle spalle di quest'ultimo sono presenti il coro ligneo e l'antico leggio e un bassorilievo nascondente il corpo di santa Concordia, in una nicchia.
    Il pulpito e il paliotto quattrocentesco (raffigurante la vita di Gesù e decorante l'altare dell'Addolorata) sono a loro volte in legno.
    Le tele ospitate sono di indubbio valore. Tra queste: La disputa coi dottori e La nascita del Gesù del Vaccaro; La caduta di Gesù sotto la croce e Gesù mostrato da Pilato del De Mura; La Madonna col bambino e con i santi e La cena del De Matteis; Il miracolo della manna e Mosè con il serpente di bronzo del Cirillo.
  • Palazzo De Petra. L'antica famiglia nobile De Petra possedeva beni feudali in Campania, Abruzzo e Molise fin dal tempo della dominazione normanna nell'Italia meridionale. Il Palazzo di loro proprietà è abbellito da un leone detto il Marzocco che porta nella zampa destra un capo mozzato, simbolo araldico della famiglia, presente tuttora nel blasone dei discendenti.
  • Chiesa di S. Nicola. Risale al XII secolo, quando fu eretta sulle rovine di una precedente chiesa. Vi sostò il papa Celestino V nel 1235 prima di scegliere la vita ascetica sul monte Mottone. L'edificio attuale è la riedificazione avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, quando il tempio venne distrutto; la ricostruzione ne ha cambiato le forme.
  • Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano. Il portale in stile romanico immette all'interno a navata unica, dove si conserva un altare del Cinquecento recuperato dall'antica chiesa della Maddalena. Era intitolata a San Leonardo e cambiò la dedicazione in seguito all'acquisto che ne fece nella prima metà dell'Ottocento la Confraternita dei Santi Crispino e Crispiniano.
  • Civita.
  • Ruderi del Castello medioevale e Mura megalitiche.
  • Chiesa di Orazione e Morte. Edificata nel 1736 per volontà della Confraternita di Morte e Orazione, vi si accede attraverso una doppia scalinata. L'unica navata conserva stucchi del Settecento e tele di scuola napoletana del medesimo secolo, come pure l'organo costruito dalla nota famiglia di organari Cimino.
Convento della Maddalena
  • Museo civico Aufidenate. Venne istituito nel 1898 con il nome di Museo Aufidenate; gli storici dell'epoca volevano fortemente l'apertura di un luogo di riunione di tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio. :Nacque in un periodo in cui si stava delineando la reale posizione dell'antica città di Aufidena.
    Nel 1924 vi fu il furto di molti reperti, ma il museo restò aperto e continuò ad arricchirsi di nuovi reperti con il passare del tempo. I bombardamenti del 1943 - 44 ne decretarono però la chiusura; non vi furono molti danni alle infrastrutture, ma i reperti restarono a lungo incustoditi, vittime di numerosi saccheggi. I reperti rimasti finirono spesso all'aperto, esposti alle intemperie per molti anni.
    Il nuovo museo è stato inaugurato più di cinquanta anni dopo, nel 1999, conseguentemente alla ristrutturazione del vecchio Convento della Maddalena, nell'area periferica di Castel di Sangro. Il lavoro di recupero dei reperti era già cominciato anni prima dalla locale sezione dell'Archeoclub d'Italia; l'amministrazione comunale aveva provvisoriamente adibito a museo parte del Palazzo del Principe.
  • Museo internazionale della pesca a mosca Stanislao Kuckiewicz. Due locali del rinnovato Convento della Maddalena sono stati adibiti a Museo Internazionale della pesca a mosca intitolato a Stanislao Kuckiewiez, istituito con la collaborazione della Scuola di Pesca a Mosca-SIM e inaugurato nel settembre del 2000. Espone fotografie, documenti e attrezzature specializzate nella pesca a mosca, sport molto popolare a Castel di Sangro.
    Un altro locale è dedicato a mostre temporanee, in continuo rinnovamento. Vi sono esposti quadri, foto e quant'altro.
  • Pinacoteca Patiniana. Ospita quadri ed opere legate al pittore castelsangrino, esponente del Realismo, Teofilo Patini. È ubicata all'interno del Palazzo De Petra.

Siti di interesse naturalistico

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  • Bioparco faunistico d'Abruzzo (Zoo d'Abruzzo). È un giardino zoologico sito in località Brionna. Si tratta di uno dei parchi zoologici più grandi d'Abruzzo essendo l'unico della regione assieme a quello di Rocca San Giovanni e di Civitella Casanova.
    Il bioparco è composto appunto dallo zoo, da un giardino centrale con fontana, da un parco giochi per i bambini, da vari chioschetti e da un lago artificiale per la pesca. La pesca è consentita soltanto ad esperti, affinché l'equilibrio dell'ecosistema acquatico venga tutelato correttamente.
    Notevole è la varietà di specie animali presenti: Lupo grigio, Orso marsicano, Lupo Grigio abruzzese, Porcellino d'India, Cigno bianco, Emù, Volpoca, Cinghiale abruzzese, Fagiano dorato, Marà, Marzaiola, Gru coronata grigia.
  • Pista ciclopedonale lungo il fiume Sangro.
Scorcio del lago di Feudozzo al termine di una giornata estiva
  • Torre di Feudozzo. Questa località del comune di Castel di Sangro, al confine con il Molise, è zona di raccolta del tartufo e di villeggiatura.
    Sorge intorno ad una struttura feudale di epoca borbonica, poi divenuta ricovero per le truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale. La presenza di questa struttura feudale ha dato il nome alla località, mentre della torre (abbattuta durante l'ultima guerra) non resta traccia.
    Nel dopoguerra la struttura passa nelle mani del Corpo Forestale dello Stato che nell'ultimo decennio ha realizzato un importante centro per la biodiversità ospitando le antiche razze bovine relitte, cioè tutte quelle considerate a rischio estinzione.
    Oggi La Torre di Feudozzo conta circa 160 capi bovini protetti (di razze rarissime tra cui la modicana, la pasturina, la castana, la burlina), una sessantina di cavalli di razze relitte, un comando di stazione del Corpo Forestale dello Stato, una struttura ricettiva e una vasta foresta demaniale che circonda l'omonimo lago.
    Presso la Torre di Feudozzo sono stati avviati diversi progetti sperimentali in collaborazione con l'ENEA. Tra questi la realizzazione di un caseificio servito da un lattodotto il quale fornisce il latte direttamente dalla sala mungitura dell'azienda, senza entrare a contatto con l'aria, permettendo in questo modo di non pastorizzarlo, ottenendo quindi un prodotto di altissima qualità.
    Inoltre i residui di lavorazione del caseificio, contenenti potenti inquinanti per le falde e i fiumi (tra cui lo stesso caglio e il lattosio), sono soggetti ad un particolare trattamento (brevetto ENEA) che trasforma le molecole in zuccheri assimilabili dall'organismo, riutilizzati nel processo alimentare delle mucche del Feudozzo.


Eventi e feste

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  • Agosto Castellano. Le serate di agosto sono allietate da molte manifestazioni musicali
  • Estate Organistica. Dal 17 al 22 agosto. L'Associazione Culturale Pandora realizza concerti sugli organi antichi dell'Alto Sangro e in particolare quello della Basilica di Santa Maria Assunta a Castel di Sangro.
  • Festa dei Giovani. prime due settimane di agosto. L'Associazione Culturale La Clessidra organizza da vari anni la Festa dei Giovani con giochi e manifestazioni culturali dedicate ad un pubblico prevalentemente giovane. Durante la manifestazione viene organizzato un Festival Musicale con la consegna del Premio Clessidra in Musica.
  • Aufidena Musica. Si svolge, durante tutto l'anno nel teatro "F. P. Tosti" con spettacoli musicali e teatrali.
  • September Fest (festa della birra). a cavallo fra agosto e settembre. Dura quattro o cinque giorni; viene allestito un grande tendone nei pressi dello stadio, con cena, spettacoli musicali serali e discoteca dalla mezzanotte in poi.
  • Sagra di San Rufo. 27 agosto. La sera del santo patrono San Rufo c'è una grande festa per la quale spesso viene invitato a Castel di Sangro qualche cantante di fama; segue un lungo spettacolo pirotecnico.
  • Made in Italy Film Festival. Tra ottobre e novembre. Festival del cinema organizzato dall'Associazione 70Eventi per ricordare il vecchio cinema italiano d'autore.


Cosa fare

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Acquisti

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Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali come la tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti, arazzi e coperte caratterizzati da temi geometrici e vegetali.

Come divertirsi

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Spettacoli

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacie


Come restare in contatto

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  • 41.78386614.1085663 Poste italiane, Corso Vittorio Emanuele 1, +39 0864 84231.
  • 41.81178314.1210374 Poste italiane, Vicolo Torto s.n.c., +39 0864 845137.



Nei dintorni

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  • Roccaraso I suoi impianti sciistici, appartenenti al comprensorio sciistico dell'Alto Sangro, la rendono tra le maggiori stazioni turistiche montane dell'intero Appennino.
  • Isernia Tra i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa, fu poi fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, in seguito Municipium romano. Il suo millenario passato le ha lasciato un importante patrimonio monumentale che si estende fino all'epoca preromana, oltre ad importantissimi reperti della preistoria.
  • Sulmona Città dei Peligni, Municipium romano, patria del poeta latino Ovidio (Sulmo mihi patria est), capoluogo dell’Abruzzo nel Duecento, Sulmona è la città di riferimento della Valle Peligna-Alto Sangro; vanta un importante centro monumentale e lega il proprio nome anche alla produzione dei confetti, già fiorente e rinomata in epoche passate.


Altri progetti

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