Pista ciclabile Rossana Maiorca | |
Tipo itinerario | Ciclabile |
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Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Territorio | Siracusano |
Città | Siracusa |
Lunghezza | 6,56 km |
Tempo | 30 min |
Pista ciclabile Rossana Maiorca è un itinerario che si sviluppa attraverso l'ex tracciato ferroviario di Siracusa.
Introduzione
modificaLa pista è una delle più suggestive della Sicilia a causa della bellezza del panorama marino e delle molteplici attrattive naturalistico-archeologiche.
Cenni geografici
modificaLa pista ciclabile si sviluppa lungo la zona costiera nord-orientale della città. La costa si presenta rocciosa e piena di punti archeologicamente interessanti. L'area non presenta particolari dislivelli salvo delle balze che differenziano la costa con le parti più interne.
La costa è caratterizzata dalla presenza dei due scogli Due Frati e più a nord della baia di Santa Panagia con una annesso canyon che nella zona prende il nome di cava.
Cenni storici
modificaIl tracciato ferroviario lungo il tratto di costa a nord di Siracusa fu dismesso dal 1998. Con la dismissione della tratta si aprì un dibattito riguardo alla nuova destinazione d'uso. Optando alla fine per la realizzazione di una pista ciclabile, anche se non la si può definire propriamente una pista ciclabile bensì un sentiero ciclopedonale. Il percorso è stato inaugurato nel 2009.
Nel 2013 è stata intitolata alla campionessa di apnea e figlia di Enzo Maiorca, Rossana Maiorca.
Quando andare
modificaLa pista ciclabile è visitabile tutto l'anno. Tuttavia nel periodo estivo, a causa delle alte temperature e dell'impossibilità di avere punti di ombra nelle ore diurne è fortemente sconsigliato. L'area tuttavia nella stessa stagione viene frequentata dai bagnanti che si ritrovano presso i due solarium costruiti dal Comune e accessibili liberamente.
A chi è rivolto
modificaA coloro che vogliono fare una passeggiata in bicicletta, agli sportivi che vogliono fare corsa o allenamento all'aria aperta. Ai turisti che vogliono scoprire un tratto di costa particolarmente suggestivo.
Per chi ama i percorsi fuori pista, utilizzando una mountain bike si possono seguire i sentieri lungo la scogliera, seppur non sempre risultano di facile leggibilità.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- Aeroporto di Catania-Fontanarossa — con voli nazionali per tutte le città italiane, e voli per le principali mete europee e diverse località internazionali.
- Aeroporto di Comiso — Effettua per lo più voli stagionali, charter e con compagnie low cost su alcune città italiane ed europee.
In treno
modifica- 1 Stazione Siracusa centrale, Piazza Stazione. Tabella orari. La stazione dispone di:
Biglietteria a sportello, Biglietteria automatica, Sala d'attesa, Servizi igienici, Bar, Ristorante, Ufficio informazioni turistiche, Posto di Polizia ferroviaria.
Uscendo nello spiazzale della Stazione, sulla sinistra si trova un bar che effettua anche il deposito bagagli.
In autobus
modifica- 2 Terminal bus extraurbani, Via Rubino, ☎ +39 0931 66710, +39 0935 22460, +39 091 345791 (numeri per Interbus), +39 06164160 (Buscenter). Partenze da e per Catania, Palermo, Ragusa, Modica, Noto, Avola, Pachino e Portopalo tramite la compagnia Interbus o AST da Noto e Sortino. La compagnia Buscenter collega con varie città della Puglia, con Napoli e Roma.
Presso il terminal è presente la biglietteria Interbus. L'indicazione della fermata dei singoli bus può non essere indicata chiaramente. Si consiglia di chiedere ai passeggeri o agli autisti ove attendere il bus.
Tappe
modificaIl percorso per la sua limitata estensione non prevede vere e proprie tappe ma dei punti di interesse che possono essere presi in considerazione dalla pista ciclabile stessa. Esso viene generalmente percorso dal Monumento ai caduti, ma può essere visitato da entrambi i sensi.
- 3 Latomia dei Cappuccini, via Puglia, ☎ +39 329 2417142, info@secretsiracusa.it. Intero 5€, ridotto 3€. Su richiesta. Questa latomia è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della città, si tratta di una cava di epoca greca famosa per essere uno dei luoghi in cui vennero ammassati i soldati ateniesi dopo la disfatta della flotta nelle acque di Siracusa del 413 a.C. Successivamente divenne proprietà del vicino convento dei Cappuccini trasformandosi in un lussureggiante giardino con diverse specie di piante e un piccolo teatro per rappresentazioni estive.
- 4 Monumento ai Caduti italiani d'Africa. È un monumento risalente all'epoca fascista. Inizialmente era destinato alla città di Addis Abeba, in Etiopia, ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale e la perdita delle colonie italiane d'Africa, il governo italiano decise di trasferire l'opera a Siracusa. Il monumento commemora i caduti italiani durante la Guerra d'Etiopia intrapresa dal governo fascista di Benito Mussolini, e più in generale commemora tutti i soldati italiani deceduti in Africa negli anni coloniali e bellici. Fu collocato in quel punto nel 1952 quando vennero avviati i lavori di assemblaggio dei pezzi e inaugurato nel 1968.
- 5 Scoglio Due Fratelli (I ru' Frati). Sono due scogli prospicenti la linea i costa il cui nome deriva da una leggenda metropolitana secondo cui in quel tatto di mare siano morti sfortunatamente due fratelli. Oltre ad essere un angolo popolare in città, in estate diventa meta di diversi bagnanti. Qui il comune vi costruisce un solarium gratutito.
- 6 Parco delle sculture (Parco lineare). È un'esposizione permanente di sculture e installazioni d'arte lungo la scogliera prospiciente alla pista ciclabile. Inaugurato nel 2015, erano presenti 10 opere che nel tempo sono state vandalizzate e di cui restano solo poche ancora intatte come "Frammenti di un discorso amoroso" (la panchina) e "Ogni muro è una porta" (il muretto di pietre).
- 7 Trincee della seconda guerra mondiale (seguire il sentiero che dalla pista ciclabile conduce sulla costa poi svoltare a sinistra). Si tratta di tre trincee costruite con blocchi di pietra costruite secondo una linea spezzata. Esse erano a guardia della baia di Santa Panagia e vennero utilizzate durante lo sbarco degli alleati nell'agosto del 1943. Sono abbastanza riconoscibili seppur alcune parti sono parzialmente crollate.
- 8 Cava di Santa Panagia. Si tratta di un piccolo canyon che si apriva sulla vicina baia. La presenza del ponte dell'ex ferrovia ne ha alterato le caratteristiche. Sul fondo vi scorre un rigagnolo d'acqua che giunge a mare attraversando una galleria sotto il vecchio tracciato ferroviario. Vi si può accedere tramite due rampe di scale recentemente riscoperte. Le 9 scale sul versante sud sono piuttosto ampie e scavate nella roccia, mentre le 10 scale sul versante opposto giungono proprio in mezzo a un'antica latomia.
- Scala Santa Panagia sud
- Sentiero nella Cava Santa Panagia
- Scala Santa Panagia nord
- 11 Ex Stazione di Santa Panagia. Era una fermata ferroviaria della linea Messina-Siracusa che giungeva proprio davanti alla tonnara. La fermata dei treni venne soppressa alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. Oggi l'edificio è in abbandono.
- 12 Tonnara di Santa Panagia. Il complesso di edifici della tonnara rimase in funzione sino agli anni cinquanta quando divenne pressoché inattiva a causa dell'introduzione della pesca al tonno con "reti volanti", nonché per l'elevata concentrazione di industrie e raffinerie chimiche nell'area. Dopo il 1961, la tonnara cadde in disuso. Attualmente la tonnara versa in gravi condizioni di degrado.
- 13 Chiesa Rupestre di Santa Panagia (Dalla strada di accesso alla tonnare svoltare a destra e scendere lungo dei gradini scavati nella roccia, poi proseguire superando la vegetazione). La chiesa rupestre è oggi individuabile come una grotta che si affaccia sulla baia di Santa Panagia, all'interno sono poco leggibili degli affreschi e diverse nicchie. L'oratorio risale probabilmente all'epoca bizantina.
- 14 Sorgente acqua delle Colombe (Dalla scogliera si scende lungo dei gradini di pietra.). Una piccola sorgente di acqua dolce che curiosamente scarica direttamente a mare a pochi centimetri di altezza. In quel tratto di costa, soprattutto verso la linea di costa ad ovest si nota come la scogliera sia formata da una sovrapposizione di due differenti rocce, in alto il bianco delle calcareniti e in basso una roccia vulcanica di colore scuro.
- 15 Latomie (a destra e a sinistra del tracciato ciclabile, ad una quota superiore). La posizione indicata mostra i segni di una latomia, un'antica cava di pietra calcarea utilizzata in epoca greca per la costruzione delle Mura Dionigiane che chiudevano la città e avevano una lunghezza di 17 km. La loro presenza indica la vicinanza delle mura. Oltre ai gradoni, sono visibili diversi tratti con dei blocchi appena abbozzati in gruppi di tre. Questi venivano estratti ponendo dei cunei di legno che una volta bagnati si espandevano e procuravano la rottura della roccia. Il blocco veniva poi rifinito e apposto. Molti tratti lungo la costa della pista ciclabile presentano delle latomie. Questa è tra le più interessanti.
- 16 Mura dionigiane. Sono una cinta muraria fatta costruire dal tiranno Dionisio I di Siracusa tra il 402 a.C. e il 397 a.C. per fortificare il pianoro dell'Epipoli ancora privo di fortificazioni. Le mura cingevano completamente l'antica città di Siracusa per un perimetro di ben 21 km. Sono da considerarsi le più estese del Mondo Classico, superando persino le Mura Aureliane di Roma. Il tratto indicato incrocia l'ex tracciato ferroviario scendendo verso la scogliera e poi proseguendo in direzione sud. Questo punto è uno dei pochi a mostrare i blocchi ancora intatti e sovrapposti per due o tre ordini. Lungo la costa infatti i blocchi furono asportati per altri usi facendo perdere memoria della loro collocazione. Accanto alle mura sono visibili delle latomie da cui furono asportati i blocchi. Nella parte superiore del pianoro è visibile anche un breve tratto di carraia greca.
- 17 Necropoli e carraie greche (Dalla pista ciclabile è necessario scavalcare i muretti per accedervi. L'area è teoricamente recintata). Quest'area, che si trova accanto la era anticamente la strada di accesso alla città per coloro che provenivano da Catania. Sulla roccia affiorante sono evidenti i segni di carri e diverse tombe a fosse, probabilmente di epoca tardo imperiale.
Sicurezza
modificaLa pista ciclabile è in terra battuta che in alcuni tratti è dissestata a causa del dilavamento della pioggia. Non è raro trovare tratti in cui le barriere laterali risultino rotte, con conseguente rischio di caduta nei vicini fossati.
Molti tratti costieri a ridosso della scogliera sono ufficialmente non accessibili a causa di possibili crolli. Laddove non è presente un divieto, è sempre importante mantenere la massima cautela per evitare cadute dalla scogliera, a tal proposito bisogna evitare di sporgersi eccessivamente.
Evitare di percorrere di notte la pista ciclabile, molti tratti, soprattutto quelli oltre gli scogli Due frati, costeggiano dei quartieri degradati e in genere queste parti sono poco frequentate al calare del buio.
Nei dintorni
modifica- 18 Porta Scea, via San Cataldo (Al termine della strada percorrere per una decina di metri in direzione nord nel tratto non asfaltato). La porta Scea faceva parte del sistema difensivo della città in epoca greca. Posta sul versante nord della città era poco distante dalla porta Exapilon proprio sotto l'asse viario di viale Scala greca. Questa porta assieme all'Exapilon costituivano le porte che permettevano di spostarsi in direzione di Catania. Sul posto sono ben visibili le tracce dei carri e la disposizione delle mura difensive. Questo sito, praticamente sconosciuto ai siracusani e alle guide ufficiali, è totalmente trascurato come potrete notare ma è un pezzo importante di storia della città. Per quanto possibile sono evidenti i segni delle carraie che si prolungano verso nord.
- 19 Scala greca dei Monti Climiti, (Imboccare il sentiero che comincia sulla strada e si dirige dietro le villette). Si tratta di un sentiero composto da gradini scavati sulla roccia che consente di ascendere i Monti Climiti. La scala è datata (seppur con poca certezza) all'epoca greca, ma con riutilizzi nelle epoche successive. Essa costituisce una piacevole escursione da cui è possibile ammirare un'ottima vista dell'intera area di fronte la penisola di Magnisi.
- 20 Stentinello, via Stentinello. È un insediamento preistorico nella periferia nord di Siracusa a ridosso della zona industriale. Si tratta di un'area in cui sono stati individuati i buchi per la posa dei pali di capanna. Oggi il sito risulta poco leggibile e di non facile individuazione, ma i suoi ritrovamenti che costituiscono un'importante aspetto della preistoria siciliana si trovano al museo Paolo Orsi.
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