Basilicata | |
Localizzazione | |
Stemma e Bandiera | |
Stato | Italia |
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Capoluogo | Potenza |
Superficie | 10.073 km² |
Abitanti | 537 423 (2022) |
Sito del turismo | |
Sito istituzionale |
Basilicata è una regione dell'Italia meridionale.
Da sapere
modificaViene spesso chiamata anche Lucania, nome di un'antica regione di origine preromana che includeva gran parte del territorio dell'odierna Basilicata, oltre ad esserne stata la denominazione ufficiale in epoca fascista. I suoi abitanti sono chiamati lucani, benché sia anche, minormente, diffusa la denominazione di basilicatesi, prettamente utilizzata nei secoli trascorsi da alcuni eruditi locali. Il toponimo Basilicata è attestato la prima volta attorno al X secolo. La provenienza di tale nome è spesso associato al termine greco Basilikos, nome con cui venivano chiamati i Governanti bizantini della Regione. Basilikos in greco vuol dire "funzionario del re" e deriva da un'altra parola greca: Basileus (Re). Una tesi più accreditata, fa derivare il nome dalla Basilica di Acerenza, il cui vescovo aveva la giurisdizione sull'intero territorio. Tale nome compare per la prima volta nel Catalogo dei baroni normanni del 1154. Un'altra ipotesi, meno accreditata, è che l'origine del nome sia legata a quello dell'Imperatore Bizantino Basilio II Bulgaroctono. Nel corso dei secoli, la regione ha continuato a mantenere entrambi i nomi, nonostante lo statuto regionale identifica, esclusivamente, gli abitanti con la denominazione di lucani.
Cenni geografici
modificaLa Basilicata ha un'estensione di circa 10.073 km²; confina a nord e a est con la Puglia, a nord e a ovest con la Campania, a sud con la Calabria. Il territorio è prevalentemente montuoso e collinare, solo una piccolissima percentuale (8%) è pianeggiante. Nonostante sia bagnata da due mari, i tratti costieri hanno un'area limitata. Il clima varia a seconda delle zone: montano con inverni rigidi ed estati temperate nelle aree più interne, mediterraneo con inverni miti ed estati calde nelle zone in prossimità del mare.
Quando andare
modificaLa regione offre paesaggi pittoreschi (Dolomiti Lucane, Pollino, Vulture) visitabili tutto l'anno. Il turismo estivo è concentrato a Maratea (detta la "perla del Tirreno") sulla costa tirrenica, e i comuni del Metapontino su quella ionica. I centri di maggior interesse storico-culturale sono Melfi, Venosa, Matera, Policoro e Metaponto.
Cenni storici
modificaI primi insediamenti umani risalgono al Paleolitico inferiore. Il territorio fu abitato da Greci, Lucani, Irpini e Sanniti, fino a quando l'occupazione romana non interessò tutta la regione. Caduto l'impero romano, vi s'insediarono Bizantini, Longobardi, Saraceni e Normanni. Con i Normanni la Basilicata acquistò notevole importanza, soprattutto Melfi che divenne prima capitale dei loro domini nell'Italia meridionale. Gli Svevi spostarono l'amministrazione del regno in Sicilia, ma la Basilicata mantenne ancora un ruolo di primo piano, al punto che Federico II scelse Melfi e Lagopesole come residenze estive, oltre ad emanare il codice legislativo del regno nella cittadina melfitana (il Liber Augustalis, meglio noto con il nome di Costituzioni di Melfi).
Con l'arrivo degli Angioini, la Basilicata iniziò a perdere rilievo nello scacchiere meridionale. Anche se città come Melfi, Venosa e Matera mantennero, almeno in età rinascimentale, una certa vivacità politico-culturale, i vari feudatari succedutisi nel tempo prestarono scarsissimo interesse al miglioramento delle condizioni economiche dei propri possedimenti in terra lucana. Instabilità politica (da citare la congiura dei baroni contro il re Ferrante d'Aragona), rivolte sociali e frequenti episodi di banditismo flagellarono la Basilicata per secoli.
Speranze di un cambiamento sembrarono intravedersi agli albori dell'unità d'Italia, che portò le masse contadine basilicatesi ad aderire ai moti risorgimentali ma le promesse non furono mantenute: i baroni mantennero intatti i loro privilegi e i braccianti divennero ancor più vessati. Il brigantaggio postunitario fu la risultante: una rivolta anarcoide, strumentalizzata dalla monarchia borbonica in esilio, che segnò profondamente la storia della Basilicata, al punto che, ancora oggi, i lucani identificano il loro orgoglio in quel periodo storico. Successivamente, il destino della regione fu solamente afflitto da povertà ed emigrazione, benché a partire dal secondo dopoguerra vi siano lenti e progressivi miglioramenti che, a stento, cercano di attenuare i problemi occupazionali.
Lingue parlate
modificaAccanto alla lingua italiana, vi è una minoranza bilingue arbëreshë che parla l'albanese antico. Molto diffuso è il dialetto, spesso più usato dell'italiano stesso. Il dialetto lucano assume diverse connotazioni a seconda delle zone. Il Vulture presenta alcune similarità con il dialetto irpino e foggiano, il Materano con il barese e il tarantino, il Pollino (in alcuni comuni) con il cosentino. Nell'area del Potentino e del golfo di Policastro il dialetto ha un'influenza gallo-italica, con alcune caratteristiche lessicali simili alle parlate settentrionali.
Cultura e tradizioni
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«Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all'ombra.» |
(Leonardo Sinisgalli) |
A differenza degli abitanti di altre regioni meridionali, che tendono ad essere più disinvolti ed estroversi, i lucani sono, perlopiù, persone ponderate, capaci di socializzare senza essere eccessivamente confidenziali. Si rivelano spesso molto discreti e non amano essere al centro dell'attenzione, soprattutto fuori dai confini regionali. Tuttavia, non disdegnano il contatto fisico, con strette di mano, pacche sulle spalle e baci sulle guance in segno di stima. Forse proprio a causa di un'eccessiva discrezione i lucani sono una delle popolazioni meno considerate del Paese e, non di rado, vengono confusi con abitanti di altre regioni meridionali, soprattutto campani e pugliesi.
Benché sia possibile affrontare gli argomenti più disparati con la gente locale, raramente campanilista e gelosa della propria cultura, un argomento delicato che potrebbe suscitare accese discussioni è il petrolio, di cui la regione è molto ricca, considerato da una grandissima parte di lucani una grave minaccia ambientale più che una fonte di reddito.
Le tradizioni più comuni in Basilicata sono quelle legate a religione cattolica, culto arboreo e brigantaggio. Fino a qualche decennio fa, erano ancora praticati i riti magici, che furono oggetto di studio dell'antropologo Ernesto De Martino, oltre ad ispirare film e documentari come Il demonio di Brunello Rondi e Magia lucana di Luigi Di Gianni.
Territori e mete turistiche
modificaA causa di collegamenti obsoleti, assenza di grandi vie di comunicazione e di una ben organizzata promozione turistica, la Basilicata è una delle regioni più sconosciute e meno visitate d'Italia. La proclamazione di Matera capitale europea della cultura 2019, ha inaugurato un'era di concreto sviluppo turistico che sembra dare i suoi frutti; infatti la Basilicata ha acquistato un'ottima reputazione in tema di ricettività, basti pensare ai riconoscimenti ottenuti al TTG Travel Experience di Rimini e le indagini effettuate da Demoskopika negli ultimi anni.
A circa 12 chilometri di distanza da Maratea abbiamo Trecchina, piccolo paesino situato a 500 m s.l.m., a metà strada tra mare e montagna.
Caratteristici di Trecchina sono la Piazza del Popolo ornata da lussureggianti alberi e giardini curati dettagliatamente e il Borgo medievale chiamato Castello.Centri urbani
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modificaL'aeroporto di Bari-Palese è collegato a Matera (64 km) da autobus navetta del consorzio regionale di autolinee COTRAB e di altre private (più care). Le autolinee Liscio del consorzio regionale operano un collegamento diretto tra l'aeroporto Capodichino[link non funzionante] di Napoli e Potenza (170 km coperti in circa due ore)
In nave
modificaLe località di Maratea, Pisticci e Policoro sono dotate di porti turistici con facilitazioni per l'ormeggio di imbarcazioni private.
Il porto di Maratea, sito nella frazione omonima, è un apprezzato approdo del Mediterraneo. È uno dei porti turistici più attrezzati e belli del Sud Italia. In posizione strategica nel Golfo di Policastro, può contenere oltre 500 imbarcazioni, ed è dotato di vari servizi.
In treno
modificaLa Basilicata è servita dai treni Frecciarossa di Trenitalia, che provengono da Salerno e fermano a Potenza, Metaponto e Ferrandina.
Le Ferrovie dello Stato mettono a disposizione anche treni regionali e interregionali per coprire le tratte Foggia-Potenza o Salerno-Potenza.
Sulla linea Napoli-Reggio Calabria si trovano tre stazioni nel comune di Maratea: la stazione centrale, quella di Acquafredda e quella di Marina. Per gli orari dei treni in arrivo e partenza da Maratea si veda il sito della Rete Ferroviaria Italiana.
Esiste anche una ferrovia a scartamento ridotto da Bari a Matera e Potenza con treni delle Ferrovie Appulo Lucane (FAL).
In autobus
modificaLe Ferrovie dello Stato offrono talvolta un servizio sostitutivo di trasporto in autobus per i tratti Foggia-Potenza o Salerno-Potenza.
Le ferrovie FAL gestiscono anche un servizio (molto più veloce) di autobus per i collegamenti tra Bari, Matera e Potenza.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Preistoria — la necropoli neolitica di Serra d'Alto nei dintorni di Matera ha restituito molto materiale, soprattutto ceramiche a figure geometriche o rappresentazioni stilizzate di animali. I reperti sono esposti nel museo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera.
- Periodo greco-romano — Il sito archeologico di Metaponto, colonia fondata dagli Achei è il più importante della Basilicata. I reperti sono custoditi in un museo annesso al parco archeologico. Nella vicina località di Pisticci sono state rinvenute numerose ceramiche di stile attico prodotte da un unico artista vissuto nella seconda metà del V secolo a.indicato come il "Pittore di Pisticci". Purtroppo la collezione dei preziosi vasi è andata dispersa nei maggiori musei del mondo (Louvre, British Museum, Metropolitan museum di New York, Musei Vaticani, etc). Il Museo Archeologico Nazionale del Melfese allestito nel celebre castello di Melfi espone pezzi di epoca romana. Tra questi spicca il Sarcofago di Rapolla risalente al II secolo d.C. e rinvenuto verso la metà dell'Ottocento.
- Alto Medioevo (Dominio bizantino e longobardo) — Il complesso della Santissima Trinità a Venosa rivela ancora l'impianto paleocristiano del V - VI secolo d.C. I monaci di rito orientale affluiti in Basilicata dopo la riconquista di Giustiniano trovarono nei paesaggi carsici del Materano le condizioni ideali per condurre vita di anacoreti. Altro luogo di elezione del monachesimo orientale fu la bassa val d'Agri ove sono situati i ruderi dell'abbazia di Sant'Angelo al Monte Raparo risalente al secolo X. A loro si sostituirono i Benedettini che abbandonarono definitivamente l'abbazia agli inizi del '700. I restauri furono avviati nel 1980 e hanno riguardato anche gli affreschi oggi di nuovo visibili. L'abbazia è situata in una suggestiva posizione all'ingresso di un'enorme grotta carsica che si apre alle falde del Monte Raparo, a circa 10 km dall'abitato di San Chirico Raparo
- Dominio normanno e svevo — Normanni e Svevi innalzarono numerosi castelli in terra di Basilicata, anche se molte di queste fortezze versano oggi in rovina. L'esempio più noto è il Castello di Melfi, tra i più importanti del Meridione. Altri castelli giunti a noi in buonissime condizioni sono il Castello di Lagopesole, dall'aspetto ancora più imponente del precedente, che fu la residenza preferita di Manfredi, figlio di Federico II; il Castello di Valsinni, dove visse la celebre e sfortunata poetessa Isabella di Morra; e il Castello di Miglionico (meglio noto come Castello del Malconsiglio), in cui venne organizzata la congiura dei baroni, un evento che segnò la dominazione aragonese nel Regno di Napoli. L'imponente Torre Normanna di Tricarico che fu il maschio del castello edificato nel sec. XI, per volere di Roberto il Guiscardo trasformato nel 1333 in monastero delle clarisse, è alta 27 metri, con mura che superano anche i 5 metri di spessore, ornata di beccatelli ed archetti di coronamento, svetta praticamente integra, sul centro storico medievale. Tra gli esempi di architettura romanica va citato la cattedrale di Matera. Di primaria importanza è anche la storica Torre di Satriano, edificata dai normanni sulla punta di una montagna a metà tra gli attuali Tito e Satriano.
- Periodo angioino e aragonese — Il gotico trova espressione negli affreschi di alcune chiese rupestri di Melfi, in particolare in quella di S. Margherita. Esempi di architettura rinascimentale sono il convento di Sant'Antonio a Rivello e l'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo presso Montescaglioso. Maestoso è il Castello Aragonese di Venosa, che accolse principi, mecenati, intellettuali ed artisti in epoca rinascimentale.
- Secoli XVII e XVIII — Palazzo Lanfranchi a Matera (1668-1672), chiesa san Francesco sempre a Matera. Altro importantissimo edificio del periodo è il convento con annessa chiesa della Madonna del Carmine a Tricarico. Il complesso fu edificato nel 1605 su un precedente e più antico edificio. La chiesa, ad aula unica, è impreziosita dal più esteso ciclo di affreschi di Pietro Antonio Ferro che ricoprono le pareti e la volta del presbiterio. Anche se di origine normanna, il Palazzo Vescovile di Melfi presenta oggi un impianto prettamente barocco, a causa di continui restauri dovuti ai terremoti che danneggiarono gravemente la struttura originaria.
- Metaponto - Rovine del tempio di Hera
- Vaso del Pittore di Pisticci almuseo Louvre
- Interno della chiesa "incompiuta" della Santissima Trinità a Venosa
- Castello di Melfi
- Castel Lagopesole
- Castello del Malconsiglio di Miglionico
- Cattedrale di Matera
- Cattedrale di Melfi
- Città fantasma di Craco
- Chiostro dell'abbazia di Montescaglioso
- Castello aragonese di Venosa
- Palazzo Lanfranchi a Matera
Eventi e feste
modifica- La notte dei falò (Festa di Sant'Antonio abate) Trivigno, 15-16 gennaio.
- Carnevale di Tricarico
- Carnevale di Satriano
- I Falò di S. Valentino (Festa patronale di san Valentino) Abriola 14 febbraio e 14 agosto
- La sfilata dei Turchi Potenza, 29 maggio
- Premio Internazionale di poesia San Gerardo Maiella Muro Lucano, 1 gennaio - 31 marzo
- Festa Regionale di San Gerardo Maiella Muro Lucano, 2 settembre
- Festa della Madonna della Bruna (Festa patronale) Matera, 2 luglio
- La Storia Bandita - il più grande cinespettacolo d'Italia, dedicato al brigantaggio lucano, Brindisi Montagna, agosto - settembre
- Agglutination Metal Festival, evento internazionale di musica heavy metal, Chiaromonte, agosto
Cosa fare
modifica- A Sasso di Castalda si può provare l'ebrezza del vuoto affrontando dei ponti tibetani con imbracature ed elmetto. Stessa cosa a Castelsaraceno dove è stato realizzato il ponte tibetano più lungo al mondo.
A tavola
modificaLa cucina lucana è basata sulla semplicità, specchio di una regione in cui la povertà secolare spingeva i braccianti a pasti nutrienti ma semplici e veloci da preparare, con ingredienti economici. Si distingue per un ampio uso della mollica di pane, che in tempi passati fungeva da "formaggio dei poveri", e di spezie come peperoncino e rafano (detto il "tartufo dei poveri"). Simbolo della cucina regionale è il peperone crusco, un peperone secco dal sapore delicato detto "oro rosso" della Basilicata, che trova utilizzo in numerose preparazioni basilicatesi. Dati i ristretti sbocchi sul mare, il pesce è poco usato. Di ottima qualità sono salumi, formaggi, ortaggi, legumi, olio e pane.
Alcuni esempi di piatti regionali sono:
- pasta con i peperoni cruschi - primo piatto con peperoni cruschi, mollica fritta e (a scelta) formaggio stagionato a scaglie.
- tumact me tulez - tagliatelle con sugo di alici, mollica e noci
- baccalà a ciauredda - piatto di pesce con passata di pomodoro, cipolla, olive nere e uvetta
- rafanata - frittata con rafano e pecorino, cotta alla brace o al forno; è possibile aggiungere patate lesse o soppressata
- gnummareddi - frattaglie di agnello o capra avvolte dalle stesse interiora, generalmente cotte alla griglia
- grattonato - trippa di maiale con uovo, formaggio e polvere di peperone crusco
- acquasale - pane raffermo con uovo, pomodoro e peperone crusco
- pastizz - antico calzone con un ripieno di carne suina, formaggio e uova
- taralli glassati - detti anche anginetti, biscotti a forma di ciambella, con glassa di zucchero, semi di anice o finochietto.
- calzoncelli - anche noti come panzerotti, ravioli dolci fritti o cotti al forno con un ripieno di pasta di mandorle e cioccolato
- scorzette - dolciumi preparati con albume, nocciole e cioccolato fuso
- Pasta con i peperoni cruschi
- Tumact me tulez
- Gnummareddi
- Pastizz
- Tarallo dolce e calzoncelli
- Scorzette
Tra i prodotti di qualità sono degni di nota:
- Peperone di Senise IGP
- Lucanica di Picerno IGP
- Pecorino di Filiano DOP
- Canestrato di Moliterno IGP
- Pane di Matera IGP
- Olio Extravergine di Oliva "Vulture" DOP
- Melanzana rossa di Rotonda DOP
- Arancia Staccia di Tursi e Montalbano Jonico DOP
- Fagiolo di Sarconi IGP
- Fagiolo bianco di Rotonda DOP
- Salsiccia Lucanica di Picerno
- Pecorino di Filiano
- Pane di Matera
- Peperone di Senise
- Melanzana rossa di Rotonda
- Fagiolo di Sarconi
Bevande
modificaL'Aglianico del Vulture, un rosso di antica tradizione è il più famoso dei vini lucani, non per niente l'Aglianico del Vulture Superiore è l'unico vino DOCG regionale. Meno conosciuti ma non di qualità inferiore sono i vini DOC Terre dell'Alta Val d'Agri, Matera e Grottino di Roccanova. Ben conosciuto è l'Amaro Lucano; altre bevande sono la Birra Morena, la Gassosa Avena e il Sempre Freddo, liquore dolce all'Aglianico e aromatizzato con amarena.
Le acque minerali della Basilicata, note per la loro effervescenza naturale, sono tra le più rinomate a livello nazionale, al punto di attirare gli investimenti di colossi come Coca Cola, Norda e San Benedetto che ne controllano la produzione tramite alcune aziende locali.
- Aglianico del Vulture
- Grottino di Roccanova
- Amaro Lucano
Sicurezza
modificaLa Basilicata ha un basso indice di criminalità, e le due province Potenza e Matera figurano spesso ai vertici delle classifiche riguardanti le città italiane più sicure.
Altri progetti
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