Parco della Murgia Materana | |
Tipo area | Parco sovracomunale |
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Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Territorio | Materano |
Superficie | 6128 ha |
Anno fondazione | 1990 |
Sito istituzionale |
Parco della Murgia Materana (o parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del Materano), è un'area protetta situata in Basilicata.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaIl parco è situato all'estremità orientale della Basilicata, vicino al confine con la Puglia. Nel suo territorio vi è la Gravina di Matera, un profondo solco calcareo sul fondo del quale scorre l'omonimo torrente che, dopo aver costeggiato i Sassi di Matera e sfiorato l'abitato di Montescaglioso, sfocia nel fiume Bradano dopo circa venti chilometri.
Il territorio del parco si estende sostanzialmente lungo la riva sinistra della Gravina di Matera e prosegue a sud. Inoltre comprende una striscia di territorio che costeggia il Torrente Gravina posto a ovest di Matera.
Una delle caratteristiche più importanti del territorio del parco è la presenza di circa 150 chiese rupestri disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Sin dall'alto Medioevo si registra in tutta l'area la presenza di comunità monastiche sia benedettine che bizantine. I numerosissimi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi ed incisioni, sono la testimonianza più spettacolare dell'insediamento rupestre. Le Chiese sono ad aula unica oppure a due o tre navate; a volte terminano in absidi spesso preceduti da transetti. In alcuni casi si notano cupole realizzate mediante uno scavo lenticolare.
Flora e fauna
modificaFlora
modificaNel parco sono comprese 923 specie, tra le quali circa un centinaio sono rare e rarissime, 61 quelle di nuova segnalazione per la flora lucana ed infine 36 sono le specie endemiche e subendemiche. Sono diffuse diverse specie erbacee che danno luogo a forme di vegetazione a gariga, tra cui il timo arbustivo (Thymus capitatus), il timo spinosetto (Thymus spinulosus), la salvia argentea (Salvia argentea), e neofite quali lo zafferano di Thomas (Crocus thomasii), il cipollaccio della Basilicata (Gagea chrysantha), l'aglio moscato (Allium moschatum) e l'asfodelo mediterraneo (Asphodelus microcarpus). Tra la flora rupestre troviamo tra gli altri il Kummel di Grecia (Carum multiflorum), la campanula pugliese (Campanula versicolor) ed il fiordaliso garganico (Centaurea subtilis). Le specie di alberi più diffuse nell'area sono il fragno (Quercus troiana), il leccio (Quercus ilex) e la roverella (Quercus pubescens).
Infine vi sono molte specie di arbusti di macchia mediterranea tra cui il lentisco (Pistacia lentiscus), il terebinto (Pistacia terebinthus), la fillirea (Phillyrea angustifolia), il ginepro rosso (Juniperus oxycedrus) e l'olivastro (Olea oleaster).
Fauna
modificaSimbolo del parco è il falco grillaio (Falco naumanni), chiamato in dialetto u strjscìgnl, piccolo rapace presente in colonie numerose in tutto il territorio materano, che spesso nidifica sui tetti dei Sassi di Matera. Altri rapaci presenti nell'area sono il capovaccaio, che è il più piccolo avvoltoio europeo, la poiana ed il nibbio reale.
Riguardo alla fauna terrestre, è possibile incontrare tra i sentieri o nascosti nella macchia mediterranea esemplari di istrice, volpi, faine, tassi, ricci, tartarughe, cinghiali, lepri, avvistati anche lupi. Tra i rettili troviamo il biacco, il cervone, la vipera comune e qualche esemplare di colubro leopardino. Infine, lungo la vegetazione che costeggia i corsi d'acqua delle Gravine, è possibile ascoltare il canto dell'usignolo di fiume e dello scricciolo.
Cenni storici
modificaLa Regione Basilicata ha istituito il parco della Murgia Materana nel 1990 con l'obiettivo di tutelare, recuperare e valorizzare il comprensorio della Murgia Materana, interessato dalle presenze di archeologia preistorica e storica, e di salvaguardare e valorizzare l'habitat rupestre ed il patrimonio delle chiese rupestri ricadenti nel territorio dei comuni di Matera e Montescaglioso.
Come arrivare
modificaPermessi/Tariffe
modifica- 1 Centro Visite Jazzo Gattini (Centro di Educazione Ambientale), Contrada Murgia Timone (percorrendo la S.S. 7 in direzione Taranto fino al km 583 e seguendo le indicazioni “Parco della Murgia Materana”), ☎ +39 0835 332262, +39 388 8925407, +39 327 7333016, fax: +39 0835 1970751, info@ceamatera.it. Lun-Dom da aprile a ottobre 9:30-18:30, da novembre a marzo 9:30-16:30. Il Centro di Educazione Ambientale dispone di un bus navetta per il trasferimento nel Parco da Matera città (su prenotazione telefonica). Da questo punto partono le escursioni guidate a pagamento. Le quote di iscrizione comprendono: servizio guida, ticket di accesso alle chiese rupestri, assicurazione, IVA, proiezione video del Parco.
Come spostarsi
modificaIl parco è piuttosto vasto ma soprattutto è diviso in due parti distinte, per questa ragione l'utilizzo dell'auto è necessario, almeno per alcuni punti specifici. La parte vicino ai Sassi di Matera è invece raggiungibile a piedi come un'escursione.
- 2 Parcheggio del belvedere. Questo punto è raggiungibile in auto tramite una strada sterrata.
Cosa vedere
modificaLe chiese rupestri di Matera, fondate principalmente nell'Alto Medioevo, sono edifici scavati nella roccia. Nel corso del tempo hanno subito diverse trasformazioni d'uso, diventando abitazioni o ricoveri per animali. Sono un'importante testimonianza della presenza di comunità di monaci benedettini, longobardi e bizantini. Talune chiese, inoltre, pur nella sostanziale impostazione latina, presentano elementi bizantini, o viceversa, chiese architettonicamente greche hanno spazi liturgici di tipo latino. Nel Medioevo piccole comunità di laici e monaci immigrati dalle zone della Cappadocia, Armenia, Siria ed Asia Minore, dopo aver perso le possibilità di culto, si rifugiarono in queste grotte che diventarono luoghi di preghiera.
- 1 Santuario della Madonna della Palomba, Contrada Pedale della Palomba, SS7 (sulla Murgia quasi a strapiombo sulla Gravina di Matera), ☎ +390835310050. Si trova nei pressi di una grotta dove era venerato un affresco con l'immagine bizantina della Vergine col bambino. A partire dal 1580 fu costruito un nuovo edificio di culto. La facciata mostra un rosone ed un campanile a vela, mentre l'interno a una navata conserva l'antico affresco databile intorno al XIII secolo.
- 2 Cripta di Santa Maria della Palomba (nei pressi del Santuario di Santa Maria della Palomba). L'ambiente è costituito da una semplice navata rettangolare coperta da una volta a schiena d'asino. Gli ambienti sovrastanti, oggi quasi totalmente crollati, portano la data del 1645. Sulla parete di roccia contro cui è accostato l'altare si trovano affreschi di notevole importanza, scoperti nel 1965 durante una ricognizione effettuata dal gruppo di studiosi appartenenti al circolo La Scaletta. Negli affreschi presenti si può riconoscere una Madonna vestita di un mantello rosso, un San Nicola dal volto color ocra e un Bambino benedicente. Altri affreschi sono collocati su una parete concava di roccia, probabilmente l'originale abside della cripta.
- 3 Cappella di San Giovanni da Matera. La cripta ha un impianto a forma rettangolare e presenta un soffitto piatto interrotto da un pilastro mozzo. Il presbitorio, leggermente sopraelevato, presenta sul fondo una nicchia absidale dall'arco parabolico incorniciato e posto su due gradoni.
- 4 Cappella di Sant'Andrea (annessa alla Masseria Irene). La cappella si inserisce in un complesso rupestre formato da alcune cavità rocciose, da ambienti di servizio alla masseria quali, ad esempio, lo jazzo ed il dormitorio dei pastori.
- Chiesa dei Santi Simeone e Giuda. Durante il periodo angioino, la chiesa è stata elevata a parrocchia per consentire alle donne di prendere parte alle funzioni religiose senza essere infastidite dai soldati francesi. Oggi restano pochissime tracce dell'antico luogo di culto.
- 5 Chiesa della Madonna degli Angeli, Sentiero Madonna degli Angeli, ☎ +39 0835 336166. La chiesa presenta un unico ambiente articolato in tre spazi.
Di seguito si riporta l'elenco degli affreschi con la relativa datazione: - Sant'Antonio, sec. XVI-XVII - San Michele (?), sec. XIII-XIV - Madonna con Bambino, sec. XIV-XV - San Nicola, sec. XIII - Santo monaco, sec. XVI-XVII - San Nicola (?), sec. XII - San Gilio, sec. XIV - Santa Sofia, sec. XIII
- 6 Chiesa della Madonna della Croce (sul lato opposto del torrente Gravina. Il sentiero che porta alla chiesa parte dal belvedere raggiungibile dall'Appia, con un percorso di circa mezz'ora). La chiesa risale all'XI secolo ed è interamente scavata nella roccia con una volta su due campate. Sul soffitto del primo ambiente, dopo l'ingresso si nota una croce equilatera scolpita, che dà il nome alla chiesa. Sull'abside, si conserva un affresco con la Madonna benedicente seduta in trono e con Bambino.
- 7 Chiesa della Madonna delle Vergini (sul lato opposto del torrente Gravina rispetto ai Sassi di Matera). È l'unica chiesa rupestre ancora officiata, con le celebrazioni per la vergine che si tengono l'ultima domenica di maggio. La chiesa è caratterizzata da una facciata in muratura, costruita posteriormente all'originaria cripta, che arriva fino all'altezza del terreno sovrastante, con il frontone che regge la croce che sporge leggermente. La facciata contiene cinque nicchie nella parte inferiore con delle immagini sacre ed una in quella superiore con una statua della Madonna con Bambino.
L'interno a pianta quadrata è ricavato nella roccia. Sopra l'altare maggiore si trova un'immagine della Madonna e sulla parete di destra si trova un secondo altare insieme ad altre nicchie. Nel timpano vi è una statuetta della Vergine con il Bambino in terracotta dipinta. Essa presenta una sola navata nella sua parte interna, la quale appare rimaneggiata ripetutamente nel corso del tempo. Nell'abside centrale e in quella laterale si trovano altari di rito latino. Sulla parete destra vi è una grande nicchia absidale marcata da una larga banchina lungo il perimetro. Sulla parete sinistra si apre una porta che immette, dopo un breve cunicolo, in una cavità quadrata. La chiesa custodisce alcune statuette lignee, corrose, di antica arte locale ed è ancora aperta al culto. Nella stessa parete rocciosa nella quale è stata ricavata la chiesa si trovano altre grotte utilizzate come ricovero di animali. - Chiesa di San Benedetto alla Civita. La chiesa ha subito diversi danneggiamenti causati da calamità naturali e lavori stradali. La piccola cripta, tuttavia, conserva ancora resti di affreschi risalenti al XII-XIII secolo.
- 8 Chiesa di San Falcione (nella zona antistante la città, nella spianata della Murgia.). La sua costruzione viene fatta risalire al IX secolo. Dal punto di vista architettonico, i diversi spazi sono stati scavati nella calcarenite. Comprende in particolare due presbiteri; su una parete, dentro lo strato di roccia è stata ricavata la cattedra. Sono inoltre presenti tracce di affreschi di stampo bizantino, ormai in cattive condizioni, raffiguranti alcuni santi (ne sono stati identificati ad esempio due che ritraggono San Nicola) e la presentazione di Gesù al Tempio. L'influenza bizantina è testimoniata anche da un'iscrizione greca presente in una nicchia interna, oggi poco visibile, che recita "Questo Bambino creò il cielo e la terra".
- 9 Chiesa di San Giacomo (dietro l'antica Porta Empia). La chiesa, da cui prende il nome l'intera contrada, è ormai completamente distrutta. Era a pianta rettangolare con soffitto leggermente arcuato. Tre nicchie ornavano le pareti laterali e quelle di fondo. Sul soffitto vi erano poche tracce di una croce scolpita. La zona terminale della parete sinistra conteneva una nicchia con una cisterna sottostante. Nel corso del tempo sono state create nuove strutture come una cucina in muratura e una stalla con la mangiatoia che hanno trasformato gli elementi architettonici dell'antico luogo di culto.
- 10 Chiesa di San Michele di Serra Sant'Angelo (Grotta dei Pipistrelli). La chiesa è una cavità della parete destra della Gravina di Matera, utilizzata, sin dal Paleolitico medio, come ricovero umano e trasformata, quindi, nel Medioevo in luogo di culto.
- Chiesa di San Nicola a Chiancalata. La chiesa, dedicata a San Nicola di Mira, presenta un impianto longitudinale. L'aula ed il presbiterio sono divisi da un elemento bizantineggiante, ovvero, l'iconostasi costituita da un'arcata centrale.
- 11 Chiesa di Sant'Agnese (chiesa di Santa Maria dell'Arco). L'ingresso è costituito da un arco parabolico che immette in una piccola cella a pianta quadrata.
- 12 Chiesa di Sant'Antonio Abate. La chiesa, dedicata a Sant'Antonio abate, presenta un impianto longitudinale. L'ingresso, preannunciato da un piccolo pronao è caratterizzato da una rilevata cornice. L'interno è a pianta rettangolare e si articola in tre navate suddivise da quattro pilastri. La navata centrale offre alte e modellate nicchie sui pilastri; lo stesso avviene per la navata di sinistra. Questa si articola in tre settori: il primo ha una finestrella contenuta in una cornice; il secondo ha tre nicchie minori affiancate; il terzo oggi è diroccato per l'apertura di un ingresso secondario.
La chiesa presenta un soffitto ben modellato. La navata di destra e quella centrale hanno il soffitto a tenda; quello della navata di sinistra, invece, è più arcuato. In passato le nicchie della navata centrale contenevano svariate pitture murali; oggi, invece, ritroviamo al loro interno solo poche immagini. La più importante è quella del Santo Monaco Antonio Abate, che ottiene movimento dalla fluente barba bianca. In un'altra nicchia vi è l'immagine barocca di un S. Sebastiano, di alcuna espressione. Sulla parete di fondo della navata di sinistra appare un riquadro dedicato alla Madonna orante che assiste il lavoro nei campi. - Cripta dei Grottini. La cripta riutilizza, probabilmente, gli spazi di un'antica grotta risalente all'età dei metalli. Presenta un impianto a croce equilatera, i cui bracci si chiudono in calotte ben modellate. L'intersezione dei bracci è sovrastata da una cupola leggermente ogivale.
- 13 Cripta del Cappuccino Vecchio (Cripta dell'Abbondanza Vecchia), Via Cappuccini.
- 14 Santuario della Madonna delle Tre Porte. La chiesa si mostra con l'ingresso originario completamente crollato. L'interno ha una pianta pseudo-rettangolare piuttosto articolata in tre navate disposte trasversalmente rispetto all'ingresso. In origine la chiesa si poggiava su quattro massicci pilastri che scandivano lo spazio ipogeo dando origine ad una serie di arcate. Di questi pilastri, i due anteriori sono crollati. Le pareti delle due navate superstiti sono decorate con numerose croci graffite e con qualche rara nicchietta in asse con le navate. Contrapposte ad esse sono ricavate tre cavità absidali. Una cappella, con una nicchia centrale nel cui fondo è incisa una croce latina, è ricavata nella parte sinistra all'inizio della navata sinistra. La chiesa rupestre era uno dei monumenti ipogei tra i più preziosi per la presenza di affreschi di notevole valore artistico e storico racchiudenti un'epoca tra il XII ed il XVII secolo.
- 15 Cripta di San Nicola all'Annunziata. La chiesa, completamente scavata nella roccia, è suddivisa in due navate intercomunicanti tramite tre arcate. Presenta elementi strutturali bizantini, quali, ad esempio l'iconostasi, ovvero un muretto divisorio tra il coro e l'aula. L'apparato pittorico della parete destra è andato quasi completamente perduto a causa del dilavamento delle acque in seguito al crollo di parte del soffitto.
- 16 Chiesa della Madonna del Giglio, ☎ +39 0835 336166. L'altare è collocato all'interno di una nicchia posta sul fondo dell'aula. All'ingresso vi è un arco dal sesto abbassato e dalla cornice profonda, sul quale è scolpita una croce equilatera. La chiesa ha una pianta rettangolare con una banchina che corre lungo tutto il perimetro. Degli affreschi, ormai quasi interamente svaniti, rimane soltanto: il festone floreale, che corre lungo il margine del soffitto; una Madonna in trono con Bambino in grembo venerata da due arcangeli nella lunetta absidale ed una serie di gigli rossi stilizzati.
Lungo il torrente Gravina
modifica- 17 Chiesa di San Lupo al Guirro (Crocifisso al Guirro) (nei pressi del torrente Guirro e della Gravina di Picciano).
- 18 Cripta del Peccato Originale (per il suo ciclo di affreschi è definita la "Cappella Sistina del rupestre"). L'origine della chiesa, è collocata nel periodo compreso tra il VIII e il IX secolo: probabilmente il cenobio apparteneva all'ordine benedettino, come testimoniato da alcuni elementi che caratterizzano il ciclo di affreschi presenti al suo interno. Successivamente abbandonata, venne ritrovata il 1º maggio 1963 e sottoposta a lavori di restauro.
Dato il lungo periodo dell'abbandono è difficile definire la struttura originaria: si presenta come un unico ambiente sulle cui pareti sinistra e di fondo è dipinto un ciclo di affreschi, opera di un unico artista, chiamato Pittore dei Fiori di Matera, forse un benedettino. La pittura è di chiaro stampo longobardo, con pochi riferimenti all'arte bizantina, dovuti all'arrivo in Italia nel periodo di papi orientali, e alla pittura romana, come la linea di disegno semplice, ricchi abiti e volti espressivi. - 19 Cripta del Cristo (Lungo la strada provinciale per Gravina di Puglia, dopo km.8,300, si svolta sulla sinistra per la via che conduce al borgo rurale di La Martella. Percorsi circa km. 2 si piega nuovamente sulla sinistra per la carrareccia che porta alla masseria del Cristo). Questa tipica costruzione rurale si articola in numerosi ambienti molti dei quali distrutti da un recente imponente crollo e si presenta come un autentico fortilizio agreste. L'edificio trae il suo nome da un bassorilievo e si suddivide in tre settori: l'aula, il presbiterio ed un ambiente laterale di servizio. Un muretto separa il presbiterio dal resto dell'aula. L'altare è ancora quello originario.
Villaggio saraceno
modificaÈ un complesso rupestre in direzione Sud-SudEst da Matera.
- 20 Chiesa di San Nicola al Saraceno. La chiesa, scoperta recentemente, è difficilmente accessibile. È, infatti, scavata su una ripida sponda della Gravina di Matera. L'interno si articola in due ambienti, aula e presbiterio definiti dalla presenza dell'iconostasi costituita da una arcata centrale e due finestre laterali, anch'esse ad arco.
- 21 Chiesa Rupestre di San Luca alla Selva. L'ingresso della chiesa è celato da una serie di arbusti ma è perfettamente accessibile dal sentiero. La cripta, di forma irregolare, è completamente scavata nella roccia. A sinistra vi è un cubicolo con fonte battesimale. A destra una cappella in cui sono visibili ancora tracce di affreschi. L'altare è situato in fondo, ed è raggiungibile attraverso ambienti dotati di panche scavate nella roccia. Sull'altare vi è una croce in bassorilievo, mentre sopra l'altare è presente un piccolo scavo a forma di cupola.
- Cripta del Vitisciulo.
Cosa fare
modifica- 1 Veduta dal Parco della Murgia Materana (Scendendo dal parcheggio belvedere del Parco della Murgia Materana, oppure risalendo i sentieri della Gravina dopo aver superato il ponte.). Da questo punto si gode un panorama frontale della città ma soprattutto dei Sassi di Matera, e si ottiene una splendida visione d'assieme. È molto consigliata la visione al tramonto quando le luci del crepuscolo si sostituiscono a quelle della città che sembra un presepe.
Visite guidate
modifica- Visita turistica. euro 10 a persona, (under 18: € 6 under 6: gratuito). Lun-Dom 10:30. Escursione di bassa difficoltà di 1h 15min. Si visitano: San Falcione, Madonna delle Tre Porte, la Gravina di Matera, grotte e cisterne
- Sentiero belvedere. euro 15 a persona (under 18: € 7 under 6: gratuito). Lun-Dom 17:00. Escursione con difficoltà media di 2h 15min. Si visitano: San Falcione, San Vito, Madonna delle Tre Porte
- Sentiero delle croci. euro 15 a persona (under 18: € 7 under 6: gratuito). Escursione con difficoltà media di 2h 15min. Si visita Madonna delle Croci. Numero minimo di partecipanti: 4.
- Trekking grande. euro 25 a persona (under 18: € 13 under 6: gratuito). Escursione con difficoltà media della durata di 4 ore. Si visitano: Villaggio neolitico, San Falcione, San Vito, Madonna delle Tre Porte, Madonna delle Croci.
- Villaggio neolitico di Murgia Timone. euro 8 a persona (under 18: € 5 under 6: gratuito). Visita di un'ora al villaggio neolitico.
- Giardini rupestri. 20 € a persona. Escursione di 2 ore con visita alle chiese di Madonna dei Derelitti e Madonna di Monteverde con spiegazione delle specie botaniche.
- Grande anello sui sassi. Escursione di 6 ore lungo i principali punti d’interesse: Villaggio neolitico, San Falcione, Sant’Agnese, Madonna delle Tre Porte, Madonna delle Croci, Madonna di Monteverde, Madonna degli Angeli, Madonna dei derelitti, Madonna delle Vergini, Villaggio dei tre ponti.
- Parco Murgia bike. 20 € a persona. Visita in bici del parco con un percorso di 3 km e della durata di 2 ore.
Acquisti
modificaDove mangiare
modificaProdotti agroalimentari tipici sono, il pane di Matera IGP, i vini Matera DOC, e l'olio del parco delle Chiese rupestri, tutelato dalla certificazione volontaria di prodotto.
Il posto migliore dove mangiare è senza dubbio Matera.
Dove alloggiare
modificaIl posto migliore dove alloggiare è senza dubbio Matera.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante parco della Murgia materana
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco della Murgia materana