Kalsa (Palermo) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
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Regione | Sicilia |
Territorio | Palermitano |
Kalsa o Tribunali è un quartiere della città di Palermo.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaIl quartiere si trova in pieno centro storico, lato mare, ed è delimitato da:
- Via Maqueda a Ovest;
- Via Lincoln a Sud;
- Foro Italico ad Est;
- Corso Vittorio Emanuele a Nord.
Cenni storici
modificaIl primo nome del quartiere è Kalsa che deriva dall'arabo al Khalisa, che significa la pura o l'eletta. Il nome attuale è Mandamento Tribunali (anche se viene chiamato comunemente con il vecchio nome arabo). Il nome deriva dalla presenza al suo interno dell'ex tribunale dell'Inquisizione, il Palazzo Chiaramonte-Steri.
Il quartiere nasce in periodo arabo ed è il primo quartiere esterno rispetto alle mura più antiche che si trovavano nella zona più ad Ovest, nell'area viene edificata la cittadella fortificata dell'emiro. Durante la successiva dominazione normanna vennero abbattute le mura arabe lasciando solo le mura esterne della città per favorire la comunicazione tra le aree e probabilmente perché non era più necessaria una tale protezione, allo stesso tempo venne costruito il Castello a Mare in contrapposizione al castello vecchio.
In periodo medievale la zona crebbe in maniera disorganica e casuale. L'area venne risistemata nel XV secolo, e nel 1600 con il taglio di via Maqueda. Successivamente, a stravolgerne definitivamente l'assetto fu il taglio di via Roma, che la divide in due parti. Negli ultimi anni il quartiere, un tempo estremamente degradato, ha visto un rapido miglioramento: al suo interno si alternano zone restaurate e zone in corso di restauro.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modifica- 1 Stazione di Palermo Centrale, Piazza Giulio Cesare. Ci sono treni a lunga percorrenza da e per Milano Centrale, Roma Termini, Torino Porta Nuova e altre delle maggiori città italiane.
Per quanto riguarda i collegamenti regionali, esistono dei treni diretti per le città di Messina, Catania, Agrigento e Trapani.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaChiese
modifica- 1 Chiesa di San Francesco d'Assisi (real chiesa di San Francesco d'Assisi o convento francescano dei Frati Minori Conventuali).
- 2 Chiesa di San Cataldo, Piazza Bellini (Dalla stazione centrale bus 101 o 102 fino alla fermata Roma-Palazzo Gangi. Proseguire a piedi verso Discesa dei Giudici. Dal Politeama bus 101 o 102 fino alla fermata Roma-Palazzo Gangi). Fondato da Maione di Bari fra il 1154 e il 1160, l'edificio venne successivamente affidato ai benedettini di Monreale. Dopo essere stata inglobata in un edificio neoclassico, venne interamente restaurata e restituita alla struttura architettonica originaria. I lavori furono completati nel 1885, quando le cupole furono colorate con intonaco di colore rosso scuro, colore che caratterizza altri monumenti normanni palermitani. In seguito alla demolizione dell'edificio seicentesco prospiciente la via Maqueda, danneggiato dai bombardamenti del 1943 e rimosso nel 1948, ai piedi del basamento della chiesa, è stato messo in luce un frammento delle antiche mura puniche. La pavimentazione a tarsie marmoree e lastre di porfido e serpentino, per quanto integrata da restauri, conserva ancora sostanzialmente la sua preziosa conformazione originaria. L'esterno è in arenaria con arcate cieche e ghiere traforate, di influenza islamica. In alto sono presenti tre cupole rosse in contrasto cromatico con le pareti. L'interno presenta tre navate separate da colonne. Fa parte dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale dell'Unesco.
- 3 Chiesa di Santa Maria dello Spasimo.
- 4 Chiesa della Martorana (Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o anche San Nicolò dei Greci), Piazza Bellini, 3 (Accanto la Chiesa di San Cataldo (vedi sopra)), ☎ +39 0918571029. 2 €, ridotto per gruppi (minimo 5), over 65 e studenti 1 €. Lun-Sab: 9:00-13:00 e 15:30-17:30. Dom e festivi 9:00-10:30. Fu fondata nel 1143 per volere di Giorgio d'Antiochia, ammiraglio ortodosso al servizio del re normanno Ruggero II. Costruita da artisti orientali secondo il gusto bizantino, si accede dal campanile, a pianta quadrata del XIII secolo, aperto in basso da arcate a colonne angolari e con tre ordini di grandi bifore. La chiesa è a croce greca, prolungata con il nartece e l'atrio. Un portale assiale da’ sull'atrio e il nartece, come nelle prime chiese cristiane. Al di là del nartece, l'edificio è sistemato e decorato come una chiesa bizantina a 4 colonne, tranne gli archi a sesto acuto e i pennacchi della cupola che erano di gusto islamico. L'interno è decorato con mosaici e iscrizioni greche, ma sono presenti anche scritte in arabo il che la rende una chiesa che unisce la cultura greca, cattolica e islamica. Altre parti del tetto sono decorate con affreschi di epoca barocca. Nel 1846 viene abbassata la piazza e realizzata la scalinata. Tra il 1870 e il 1873 viene restaurata. Oggi la chiesa è il punto di riferimento di 15.000 fedeli arbëreshë, la comunità albanese di Sicilia che professa il rito bizantino. Fa parte dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale" dell'Unesco.
- 5 Basilica La Magione (Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere), Piazza della Magione (Dal porto bus 107 dalla fermata Crispi-Schinò (lato monte) fino alla fermata Lincoln-Archirafi. Proseguire a piedi su via Lincoln. Dal Politeama bus 101 o 102 fino alla stazione centrale, poi proseguire a piedi su via Lincoln). Fondata nel 1191 dal cancelliere del regno normanno Matteo d'Aiello, Tancredi vi seppellì il figlio Ruggero III e lui stesso volle essere sepolto nella Basilica.
La facciata è caratterizzata da tre portali a sesto acuto, più piccoli i due laterali, strombati e incorniciati da bugne. Nel secondo ordine è presente una teoria di cinque monofore, delle quali tre cieche quelle centrali. Nel frontone che chiude il prospetto, tre monofore, quella centrale è posta in asse con il portale principale. Il motivo delle monofore con ghiere si ripropone sui fianchi laterali e nelle absidi, delle quali, quella centrale è disegnata da archi intrecciati ben sporgenti mentre nelle minori, recanti slanciati archi a sesto acuto, sono appena accennati. La chiesa si presenta come un particolare esempio di arte arabo - normanna con le finestre ogivali incassate e il motivo delle arcate intrecciate riprodotto nell'abside tipico del periodo. Otto colonne, sei archi e vari livelli calpestabili conducono nel presbiterio. - 6 Chiesa di Santa Maria della Pietà, via Torremuzza (All'incrocio con via Alloro).
- Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, Piazza Marina (In fondo a corso Vittorio Emanuele).
- 7 Chiesa della Gancia (Chiesa di Santa Maria degli Angeli), Via Alloro, 27.
- Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa.
- 8 San Nicolò da Tolentino, Via Maqueda, 157. Documentato un luogo di culto in epoca normanna presso il fiume Kemonia, verosimilmente una moschea in seguito convertita al culto ebraico. Durante la dominazione araba la zona è denominata harat al yahud ovvero quartiere dei giudei, la zona era «rigogliosa di grandi orti [...] piena di traffico [...] adorna di torri [...] di sinagoghe». Nel 1330 la chiesa è documentata con prospetto rivolto ad occidente; mentre nel 1626 vennero effettuati restauri che determinano il ribaltamento dell'asse.
- 9 Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto (Chiesa di Santa Caterina delle Donne), Piazza Bellini (di fronte alla chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio altrimenti detta la «Martorana» e la chiesa di San Cataldo). 2 € (ott 2020). Lun-Dom 10:00-18:00. La chiesa è del 1596; vi si accede da una doppia rampa di scale. L'impianto è a unica navata con tre cappelle per lato, si sviluppa longitudinalmente ed è attraversato dal transetto, su cui si innesta la cupola. Ciò che colpisce di più degli interni è la ricca decorazione tipica dell'età della Controriforma. Di altissima qualità i riquadri a intarsio marmoreo alla base delle paraste della navata centrale. Da non perdere la maestria con cui è realizzato il bassorilievo di Giona e la balena con un veliero riprodotto in maniera mirabile. L’annesso monastero era destinato in principio alle donne meretrici; solo verso il XVI secolo, per magnificenza e ricchezza, diviene uno dei monasteri nobiliari e di clausura più importanti del territorio palermitano.
- 10 Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
- 11 Chiesa di San Giovanni dei Napoletani.
- Chiesa di San Mattia Apostolo.
- 12 Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa.
- Chiesa dell'Annunziata del Giglio.
- 13 Chiesa dell'Assunta.
- Chiesa dei Santi Euno e Giuliano.
- Chiesa dell'Immacolata Concezione ai Cartari.
- 14 Chiesa di Santa Maria dell'Itria alla Kalsa.
- 15 Chiesa di Sant'Anna la Misericordia.
Oratori
modifica- 16 Oratorio di San Lorenzo, Via Immacolatella, 5 (adiacente alla basilica di San Francesco d'Assisi). Intero 3€, ridotto 2€ (ott 2020). Lun-Dom 10:00 – 18:00. L'oratorio fu costruito nella seconda metà del Cinquecento su una preesistente cappella dedicata a san Lorenzo, successivamente data in concessione ai frati del vicino convento di san Francesco. Nel 1569 la chiesa fu affidata alla Compagnia di san Francesco. Michelangelo Merisi da Caravaggio dipinse la pala d'altare raffigurante la Natività con i santi Francesco e Lorenzo, che fu trafugata nella notte fra il 17 e il 18 ottobre del 1969, oggi rimane una copia fedele del dipinto. Del 1699 è la splendida decorazione a stucchi di Giacomo Serpotta, con le statue raffiguranti le Virtù, e gli otto teatrini sulle pareti che raccontano le storie dei due santi. Gli stucchi si mostrano in tutta la straripante ricchezza inventiva del Serpotta che, forse, ha raggiunto in queste realizzazioni il punto più alto della sua arte. La controfacciata e le sue decorazioni furono gravemente danneggiate nel 1943 durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, restaurate e ricostituite nel 1945 da Filippo Mignosi.
- 17 Oratorio dei Bianchi (Oratorio della Nobile, Primaria e Real Compagnia del Santissimo Crocifisso), Piazzetta dei Bianchi, urp.gall.abatellis@regione.sicilia.it.
- 18 Oratorio dell'Immacolatella (tra la chiesa di San Francesco d'Assisi e l'oratorio di San Lorenzo).
- 19 Oratorio di Santa Maria delle Grazie (Oratorio del Sabato).
- 20 Ex Oratorio di Santa Maria del Sabato (Oratorio di Santa Maria delle Grazie), Vicolo Meschita.
Palazzi
modifica- 21 Palazzo Pretorio (Palazzo delle Aquile, Palazzo Senatorio o Palazzo di Città), Piazza Pretoria, 1, ☎ +39 0917402216, didattica@palermocultura.it. Gratis. Lun-Sab 9:00-13:00 e 15:00-18:00. Questo edificio è la sede di rappresentanza del Comune di Palermo. Venne eretto nel 1470 dall’architetto Giacomo Bonfante per volere del pretore. Durante i secoli subì innumerevoli trasformazioni, nel 1553 l’ingresso principale fu spostato dalla piazza Bellini alla piazza Pretoria, e tra il 1874 e il 1891 venne data la forma all’attuale palazzo. Sulla facciata principale, all’interno di una nicchia, vi è la statua di S. Rosalia del 1661; sulla facciata e all’interno si trovano numerose aquile da cui il nome all'edificio.
All’interno si possono visitare: lo studio del Sindaco; la sala dove si riunisce la Giunta Comunale con le numerose lapidi che rivestono le sue pareti e che testimoniano le tante vicende sanguinose della città tra cui la morte dei giudici Falcone e Borsellino. Sotto il palazzo è presente un rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, visitabile solo in occasioni eccezionali.
- 22 Palazzo Chiaramonte-Steri (detto anche Steri), Piazza Marina, biglietteria.steri@gmail.com. Intero: € 8.00 Ridotto: € 5.00, le visite sono guidate (nov 2020). Mar-Dom 10:00-19:00. Fu la sede palermitana dell'Inquisizione siciliana e dagli anni '50 è sede del rettorato dell'Università degli Studi di Palermo. Il palazzo venne completato nel 1307 secondo lo stile gotico chiaramontano derivato dall'innesto di forme normanne e gotiche, amalgamate in un'arte esclusivamente siciliana. Nelle prigioni dello Steri, rimangono i preziosi graffiti dei carcerati, a testimonianza delle sofferenze patite sotto quella istituzione. Molti di essi hanno anche un certo pregio artistico. In tre delle celle al piano terra, che ospitavano le recluse, sono venuti alla luce nuovi graffiti completamente sconosciuti: disegni di figure umane e invocazioni delle prigioniere accusate di stregoneria. All'interno del palazzo è custodito il celebre dipinto di Renato Guttuso la Vucciria.
Nella antistante piazza della Marina, si celebravano gli Autodafé o Atti di fede. Essi erano grandiose e pompose cerimonie pubbliche in occorrenza delle quali erano approntati palchi per le autorità, per il clero, per l'aristocrazia e platee per il popolo. - 23 Palazzo Valguarnera-Gangi, Piazza Croce dei Vespri.
- 24 Palazzo Mirto.
- 25 Palazzo Ajutamicristo, via Garibaldi.
- 26 Palazzo Santa Croce (Trigona di Sant'Elia), Via Maqueda. Il palazzo, derivato da una preesistenza cinque-seicentesca, assunse l'attuale configurazione dopo il 1756, quando Giovanbattista Celestri decise di ampliarlo. Una volta terminato fu uno dei più sfarzosi di Palermo. Tuttavia i Santa Croce si estinsero ben presto e dopo appena un secolo passava per volontà testamentarie a Romualdo Trigon principe di Sant'Elia. Oggi palazzo Sant'Elia ha riacquistato nuova dignità grazie ad una nuova e prestigiosa destinazione museale per mostre temporanee di arte, inaugurata il 20 aprile 2007 con la mostra e proseguita con numerose iniziative.
- 27 Palazzo Scavuzzo, Piazza rivoluzione.
- Palazzo Forcella De Seta.
- 28 Palazzo Lanza Tomasi, Via Butera, 28, ☎ +39 333 3165432, +39 366 4143887. su prenotazione. Dimora storica dello scrittore Tomasi di Lampedusa, oggi un residence di lusso.
- 29 Palazzo Bonocore, Piazza Pretoria.
- 30 Palazzo Butera, Via Butera, 18, ☎ +39 0917521754.
- Palazzetto Mirto.
- 31 Palazzo Sambuca.
- 32 Palazzo Sant'Elia.
- Palazzo Trabucco della Torretta.
- Hotel Patria.
Fontane
modifica- 33 Fontana Pretoria (o Fontana della Vergogna), Piazza Pretoria. Fu realizzata nel 1554 da Francesco Camilliani a Firenze, ma nel 1581 venne trasferita in piazza Pretoria. La fontana fu realizzata per il giardino di don Luigi Álvarez de Toledo y Osorio a Firenze dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani. Spinto dai debiti, don Luigi riuscì nel 1573 a vendere la fontana alla città di Palermo. La fontana giunse a Palermo il 26 maggio 1574 smontata in 644 pezzi. Per far posto alla monumentale realizzazione, concepita per un luogo aperto, furono demolite diverse abitazioni. Per tutto il XVIII secolo e parte del XIX secolo fu considerata una sorta di rappresentazione della corrotta municipalità cittadina, che vide in quelle immagini il riflesso e i personaggi discutibili del tempo. Per la nudità delle statue, ma soprattutto anche per le spropositate somme pagate per acquistarla, al continuo lievitare dei costi e l'incremento continuo delle infinite spese accessorie, cifre ritenute "vergognose", la piazza è stata soprannominata "piazza della Vergogna" dai palermitani.
- 34 Fontana del Garraffo, Piazza Marina. È una fontana barocca del 1698. Il suo nome significa "abbondante d'acqua" e deriva dall'arabo gharraf. L'opera venne scolpita dallo scultore Gioacchino Vitagliano. La struttura marmorea è composta da una vasca contenente un'elevazione piramidale culminante con la figura di una dea dell'abbondanza che sormonta un'aquila in lotta contro un'idra. Inizialmente il fonte monumentale era posto di fronte al Genio del Garraffo alla Vucciria, in piazza del Garraffo. Nel 1862 fu spostata presso piazza Marina.
- 35 Fontana del Cavallo Marino.
Altro
modifica- 36 Galleria Regionale della Sicilia (o Palazzo Abatellis), Via Alloro, 4 - 90133 Palermo. Biglietto intero 8 €; ridotto 4 €, prima domenica del mese gratuito. Possibilità di biglietto cumulativo con il Museo interdisciplinare. Mar-Ven 9:00-18:30; Sab, Dom e festivi 9:00-13:00. Palazzo Abatellis è un antico palazzo nobiliare in stile gotico-catalano, nel quartiere della Kalsa. Venne ristrutturato dopo i bombardamenti e divenne sede della Galleria Regionale della Sicilia. Al piano terra si trovano le opere lignee ad intaglio del XII secolo e le sculture del Trecento e del Quattrocento fra cui alcune di Antonello Gagini come l'Annunciazione e Ritratto di giovinetto, di Domenico Gagini come la Madonna del latte, le maioliche dipinte dei secoli XIV e XVII, il Busto di gentildonna di Francesco Laurana (XV secolo). Nella sala II, si trova lo straordinario affresco del Trionfo della Morte, proveniente da Palazzo Sclafani Al primo piano l'opera di maggior rilievo è l'Annunziata di Antonello da Messina (XV secolo), considerata un'autentica "icona" del rinascimento italiano, è collocata nella sala X conosciuta come sala dell'Antonello; nella stessa sala sono collocate le tavole con le immagini di tre Dottori della Chiesa che costituivano le cuspidi di un polittico andato disperso, sempre di Antonello. Prima di accedere alla sala dedicata ad Antonello si possono ammirare l'"Ultima Cena" di Jaume Serra, il "Salone delle croci", dove trovano posto la croce dipinta da Pietro Ruzzolone e quella del Maestro di Galatina, la Madonna dell'Umiltà di Bartolomeo Camulio (sala VII) l'Incoronazione della Vergine di Riccardo Quartararo (sala XI) e i dipinti cinquecenteschi di Antonello Crescenzio. La Sala XIII accoglie dipinti fiamminghi databili fra il XV e XVI secolo, la perla è il Trittico Malvagna di Jan Gossaert. Altro capolavoro della sala fiamminga è la Deposizione di Jan Provost. Nelle ultime sale (XV, XVI e XVII) sono esposti dipinti di Vincenzo da Pavia, Jacopo Palma il vecchio, Andromeda liberata da Perseo del Cavalier d'Arpino e Venere ed Adone di Francesco Albani, Giorgio Vasari (La caduta della manna), Girolamo Muziano e Marco Pino. La sala verde illustra opere del tardo manierismo di impronta controriformista, attraverso la produzione di Giuseppe d'Alvino, Gaspare Bazzano e Pietro D'Asaro. Fra le altre opere più significative vanno citate San Francesco e l'Estasi di Santa Caterina di Filippo Paladini: a concludere la Sfera d'Oro, grande ostensorio in oro, argento dorato, smalti e diamanti, proveniente dalla Casa dei padri Filippini all'Olivella. Nella sala rossa si conclude il percorso con la componente Caravaggesca, con Simon Vouet autore di Sant'Agata in carcere visitata da san Pietro, e con Amore dormiente di Battistello Caracciolo ma anche una copia della Cena in Emmaus di Caravaggi; le altre opere principali sono di Antoon Van Dyck: "Santa Rosalia incoronata dagli angeli", la "Madonna col bambino" e il "Compianto" a lui attribuito, Pietro Novelli con il Mosè, l'Incoronazione di San Casimiro, San Pietro liberato dal carcere e la splendida Comunione di Santa Maria Maddalena, le tele di Matthias Stomer e di Jusepe Ribera, La Maddalena di Andrea Vaccaro, il Tormento di Tycius di Cesare Fracanzano. La chiusura del percorso espositivo è dedicata alla linea più marcatamente barocca, che si dipana attraverso i dipinti di Mattia Preti, Agostino Scilla e Luca Giordano.
- Villa Giulia.
- 37 Porta Felice.
- 38 Genio di Piazza Rivoluzione.
- Porta Reale.
- 39 Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Piazzetta Antonio Pasqualino 5, (imboccare Vicolo Niscemi, traversa di Via Butera. Si segnala che l'area è una Zona a Traffico Limitato (ZTL). Tuttavia, i mezzi motorizzati possono essere parcheggiati liberamente al Foro Italico. Da lì, è possibile raggiungere a piedi il Museo, in pochi minuti. Coloro che viaggiano in treno o in autobus, possono raggiungere il Museo da Piazza Giulio Cesare (dove si trovano la Stazione centrale e il terminal dei pullman). Alcune navette gratuite collegano Piazza Giulio Cesare a Corso Vittorio Emanuele, da cui a piedi, si può accedere a via Butera.), ☎ +39 091 328060, mimap@museomarionettepalermo.it. Mar-Sab 10.00-18.00; Lun-Dom 10.00-13.00. Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino custodisce oltre 5.000 opere, fra marionette, pupi, burattini, ombre, attrezzature sceniche e cartelloni provenienti da tutto il mondo. Tra questi, conserva la più vasta e completa collezione di pupi di tipo palermitano, catanese e napoletano e numerosi materiali utilizzati nelle altre tradizioni del teatro di figura che, come l'opera dei pupi siciliani, sono state dichiarate dall’UNESCO “Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”: il Ningyo Johruri Bunraku giapponese, il Wayang Kulit indonesiano, lo Sbek Thom cambogiano, i Gelede della Nigeria-Benin, il Karagöz turco, il Namsadang Nori - Kkoktu-gaksi Norum coreano e le marionette Rūkada Nātya dello Sri Lanka. Vi sono inoltre numerosi esemplari provenienti dall’Asia: dall'Africa, dall'Oceania, dal Sud America e numerose marionette d'artista e oggetti di scena realizzati per spettacoli contemporanei che hanno coinvolto talenti quali Renato Guttuso, Roberto Andò, Tadeusz Kantor, Enrico Baj.
- Passeggiata delle Cattive.
Cosa fare
modifica- 1 Fare una corsa al Foro Italico (passeggiata della Marina).
Acquisti
modifica- 1 Lattarini, Via Lattarini.
Come divertirsi
modifica- 1 Teatro Bellini, Piazza Bellini, 1, ☎ +39 392 888 8953. Gestito dalla cooperativa palermitana Terradamare il teatro è aperto alle visite con la volontà di rilanciare gli spettacoli in futuro.
- 2 Teatro Garibaldi, Via Teatro Garibaldi, 46-56.
- 3 Teatro Libero.
- 4 Teatro Ditirammu, Via Torremuzza, 6, ☎ +39 091 617 7865.
- 5 Teatro Santa Cecilia, Via Piccola del Teatro S. Cecilia, 5. Ospita musica afro-americana e moderna.
Dove mangiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 La Martorana, Via Vittorio Emanuele, 196, ☎ +39 091 326488. Gio-Mar 7:00-01:00. Bar e pasticceria con servizio all’esterno.
Prezzi medi
modifica- 2 Antica Focacceria San Francesco, Via Alessandro Paternostro, 58 (Di fronte alla chiesa di San Francesco), ☎ +39 091 320264. Locale storico di Palermo dove un tempo sorgeva la Cappella del settecentesco palazzo dei Principi di Cattolica. Vi fu fondata come "Focacceria San Francesco" nel 1834. Il fondatore Antonio Alaimo, di professione cuoco di palazzo, ebbe come saldo delle sue spettanze i locali dell'ex cappella, dove ancora oggi è attiva la focacceria. La stessa si affermò, già dal 1834, come il primo locale pubblico dove poter consumare piatti tipicamente palermitani: lo sfincione, la focaccia schietta, la focaccia maritata. Oggi è un luogo molto famoso tra i turisti in visita alla città.
Dove alloggiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 B&B Palermo Lincoln Suite, Via Lincoln 161, ☎ +39 0916176750. Il bed and breakfast degli artisti, raffinato, economico e centrale, vicino alla stazione, è ideale per chi deve soggiornare a Palermo e assaporare l'ospitalità e la tradizione siciliana.
- 2 Piazza Marina, salita Partanna 3 (Nei pressi della stazione), ☎ +39 091 327607, info@piazzamarina.it. 60€. Check-in: 8:00, check-out: 10:00. B&B.
Prezzi medi
modifica- 3 B&B Novecento, Via Roma, 62, ☎ +39 0919761194, info@bed-breakfast-palermo.com. Tutte le camere sono dotate di bagno privato, mini-frigo, climatizzatore.
- 4 SuiteCentro, Via Pisa, 6, ☎ +39 3312876708, info@suitecentro.it. La struttura, ampia e accogliente, e le rifiniture – pavimenti con decori e cornici, grandi porte in legno a doppia anta – risalgono ai primi decenni del Novecento.
- 5 174 via roma, Via Roma, ☎ +39 3206151891, inviaroma@bebpalermocentro.it. La struttura è ampia e confortevole e priva di barriere architettoniche. Le stanze sono tutte dotate di TV, dotate di bagno in camera con phon e set di cortesia.
Come restare in contatto
modificaAltri progetti
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