Gildone
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Gildone
Sito istituzionale

Gildone è un centro del Molise.

Da sapere

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Cenni geografici

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Il paese sorge in una zona collinare; il paesaggio è quello tipico della collina molisana: campi coltivati che si alternano con appezzamenti incolti e boschi che ricoprono una buona parte di territorio. Dista 13 km da Campobasso, 30 da Bojano.

Cenni storici

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In epoca sannitica, come è attestato dal ritrovamento di una necropoli nell'agro comunale, il territorio di Gildone era già abitato; l'attuale comune poi prosperò con l'immigrazione degli abitanti dei feudi di Quadrano e S. Andrea. Nel corso dei secoli anche questo paese vide l'alternarsi di diverse famiglie al potere, sino al termine della feudalità. Poche e non sempre attendibili sono le notizie disponibili riguardanti l'etimologia del nome. Nel catalogo Borelliano del XII il nome era Celidonia, di seguito fu Geldoniam, poi Cedrone e nel XVIII secolo Geldone.

Era un Oppidum, cioè un insediamento cittadino fortificato. L'ultimo anello, quello più in basso, si sviluppa tra due muraglie di case senza interruzioni, dall'inizio di via Tiglia (Vik Ciardìn'), percorrendo tutta via San Paolo, fino all'inizio di via Cerreto. Al paese si accedeva attraverso tre grandi porte: Supportico Siro, Supportico Muser, Supportico Gerumin presidiate da tre punti di osservazione strategici: a sud dalla Torretta (ora torre dell'orologio), ad est dalla Torre incorporata poi nella casa D'Elia (Fusk), ad ovest dal Castello che dall'alto del poggio dominava sia il nord che tutte le altre direzioni.

Al tempo di Federico II fu terra Imperiale, sede della zecca e del Baglivo (carica corrispondente a quella odierna di Giudice di pace) che aveva il mandamento giudiziario anche su alcuni Paesi limitrofi.Il Territorio ha 26 secoli di storia testimoniati dalla presenza di resti risalenti al V secolo a.C.. Il toponimo è di origine Longobarda [le Gildonie, confraternite nate per soccorrere comunità disastrate da incendi o altre sciagure]. L'attuale insediamento, si è sviluppato attorno al castello Longobardo, roccaforte quasi inespugnabile, da cui si poteva dominare e controllare tutto il territorio, comprese le Comunità che si affacciavano sull'alto corso del fiume Tappino e le relative strade di collegamento. Si è ingrandito, poi, con l'immigrazione degli abitanti dei feudi Quadrano e Sant' Andrea, vittime di una faida reciproca che portò all' incendio dei rispettivi casali, e con gli abitanti delle altre contrade qui affluiti per trovare riparo dalle scorrerie Saracene che imperversavano sul territorio.

La curiosità

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Con la costruzione della Appulo-Sannitica, anni 40 del 1800, il paese ha perso la posizione dominante sulla viabilità da e per Campodipietra, Jelsi, Campobasso, Bojano, Cercemaggiore ed essendo topograficamente al di sotto della suddetta arteria, appare a coloro che provengono da Jelsi come un paese che non sta più su un colle, ma nella valle, e le case così arroccate danno l'idea di un piccolo Presepe. Ciò ha determinato per il passato anche conflitti campanilistici durante le sagre paesane. In realtà è vero perché, essendo il sito molto scosceso, la stessa casa da un prospetto è a 3 o 4 piani e dalla parte posteriore, invece, è a un piano per cui le stalle del lato posteriore, pur essendo a piano terra, a quelli provenienti da Jelsi, Riccia, Gambatesa, Tufara danno l'impressione di essere situate all'ultimo piano. Anche il palazzo Casieri (Cascére) è nella stessa situazione: tre piani verso la piazza con l'ultimo piano, piano terra nella parte posteriore. Si racconta che il prete Don Giacinto Virgilio, uno dei proprietari lì abitante e grande burlone, una mattina vi portò un asino e lo fece affacciare alla finestra proprio mentre passava “A Pustàle” proveniente da Tufara. Sicuramente poi gli abitanti dei centri vicini, già da tempo creatori di “Mmajetenàte”, non si sono lasciata sfuggire l'occasione per mettervi del proprio e generalizzare.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Gildone (Italia)

Quartieri

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Il suo territorio comunale comprende anche le località di Bosco, Carlone, Contrada Sant'Andrea, Piano Bernardino, Villaggio San Sebastiano.

Come arrivare

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In aereo

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In auto

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  • Autostrada Adriatica A14:
  • da nord in direzione di Pescara uscire a Termoli, seguire la direzione Campobasso/Larino, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina), proseguire sulla SS 647, seguire le indicazioni per Campobasso, attraversare Campobasso, continuare sulla SP 165 e seguire le indicazioni per Gildone.
  • da sud dall'autostrada Adriatica A14 seguire la direzione Pescara, uscire a Foggia, seguire la direzione Campobasso/Pescara, prendere la SS 673, continuare sulla SS 17 in direzione di Lucera/Campobasso, attraversare Lucera, continuare sulla SS 645 e seguire le indicazioni per Gildone.
  • Autostrada del Sole A1:
  • da nord uscire a San Vittore, direzione Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso, proseguire per la SS 87 (strada statale Bifernina), continuare sulla SP 162 e seguire le indicazioni per Gildone.
  • da sud continuare sull'autostrada A16, seguire la direzione Benevento, a Benevento continuare sulla SS 88, uscire a Campobasso, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina) in direzione di Campobasso/Isernia, continuare in direzione di Campobasso, prendere la SP 162 e seguire le indicazioni per Gildone.
  • Da Termoli seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e la SS 647, attraversare Campobasso, prendere la SP 165 e seguire le indicazioni per Gildone.
  • Da Campobasso prendere la Strada Provinciale 165 e seguire le indicazioni per Gildone.

In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • Chiesa di San Martino. Fu costruita sul finire dell'Ottocento utilizzando le pietre della demolita Cappella di Santa Croce. Conserva una tela raffigurante il miracolo di San Martino che riporta in vita un bimbo nato morto.
  • Santa Maria di Costantinopoli (Chiesa di San Nicola). Viene comunemente chiamata San Nicola da quando vi fu trasferita la statua del Santo che si trovava nell'omonimo convento in contrada sant'Andrea, distrutto dal fortissimo terremoto del 1805. Conserva una tela raffigurante la madonna che spegne l'incendio che si sviluppò a Costantinopoli dopo la sua conquista nel 1453 da parte del sultano turco Maometto II.
  • Chiesa di San Rocco. Fu costruita nei primi decenni del Cinquecento, fuori le mura e nei pressi di un lazzaretto. Contitolare è San Sebastiano.
    La facciata, di semplice architettura, è decorata da tre grandi affreschi nella parte superiore: San Pietro, San Cristoforo e San Paolo. Le pitture sono firmate da un artista di fine Ottocento, che però ne sarebbe il restauratore poiché il dipinto di San Paolo è citato negli atti di una visita vescovile del Settecento.
    Il sagrato della chiesa era anticamente usato per pubbliche adunanze di autorità e popolo.
    Compaiono stemmi di gigli e di serpenti, simboli di Carlo D'Angiò e dei Borboni (il giglio), e dei Longobardi (il serpente). Nelle lunette dei due portali sono raffigurati San Sebastiano e San Rocco.
    L’interno è a due navate con quattro volte, decorate un tempo da affreschi ora rovinati e perduti.
  • Chiesa di San Sabino. Fu costruita a cavallo fra Mille e Millecento in architettura romanica, in posizione dominante sull'abitato. L'edificio antico era a tre navate, soffitto a capriate e pianta a croce latina. Il maestoso campanile è collocato al di sopra dell'ingresso centrale del tempio.
    Fu più volte ricostruita a seguito di rovinosi terremoti. L'ultima ristrutturazione risale al 1925. Le mura esterne recano le tracce dell'antica chiesa romanica: una monofora, un portale murato, capitelli con foglie d'acanto, segni di antichi ingressi, due mostre di tabernacoli con lesene decorate da teste di cherubini.
  • Chiesa di Santa Maria a Quadrano. Eretta a partire dal 1721 e terminata dopo pochi anni, consta attualmente della chiesa a croce latina, un romitorio a più ambienti e a due piani, una sacrestia.
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
  • Chiesa di Santa Maria in Valle.
  • Chiesa di Sant'Antonio abate. Vi si conserva un trittico avente nella lunetta il Redentore crocifisso, nel mezzo la Madonna col Bambino con l'Adorazione di Sant'Antonio Abate e Sant'Antonio di Padova e nel basso l'ultima cena.
  • Antica fortificazione. Sorge nell'altura denominata "Montagna" che ha la quota massima di 902 metri s.l.m. Il circuito delle mura si segue in maniera discontinua; esso racchiude sia il pianoro superiore sia zone piuttosto accidentate, specialmente sul lato orientale e nord-orientale, da dove si gode un'ottima vista sulla valle del torrente Carapelle (affluente di destra del torrente Tappino, quest'ultimo affluente del fiume Fortore) e sul percorso del tratturo Castel di Sangro-Lucera.
  • Sepolcreto sannitico. Il piccolo nucleo di sepolture (23 tombe) è ubicato in località Morgia della Chiusa ai limiti di un piccolo pianoro che a nord/nord-est digrada verso la vallata di Gildone. Le tombe occupano un'area stretta ed allungata e si presentano in tre raggruppamenti che possono far pensare non a momenti successivi di deposizione ma a nuclei intenzionali (familiari, ad esempio).


Eventi e feste

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  • Festa patronale di San Sabino. 1 agosto. Il santo patrono viene portato in processione.
  • Festa di Sant'Antonio. Si tiene la caratteristica processione del pane.
  • Festa della Madonna delle Grazie. il 5 agosto. È senza dubbio la festività più sentita dai gildonesi. La Madonna viene portata in processione il giorno della festa. Secondo una leggenda pare che un quadro raffigurante la Madonna sia stato ritrovato misteriosamente in un pozzo del comune di Casalvecchio di Puglia, che ha come santa prottetrice la Madonna delle Grazie. La devozione comune si è trasformata negli anni in pellegrinaggi reciproci.
  • Sagra dei peperoni. il 15 e il 22 agosto. Si tiene ogni anno presso la cappella di Santa Maria a Quadrano, località nel comune di Gildone.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Farmacia

  • 41.50878414.7417971 Farmacia Nerilli, Via Municipio, 64, +39 0874 457420.


Come restare in contatto

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Nei dintorni

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  • Campobasso La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.
  • Bojano Fu potente città sannita, poi centro romano. Nel medioevo divenne sede episcopale. Conserva un bel centro storico ricco di chiese, oltre alla cattedrale.


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