Jelsi
Traglie di Jelsi
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Jelsi
Sito istituzionale

Jelsi è un centro del Molise.

Da sapere

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Cenni geografici

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Il paese è situato sull'Appennino molisano nel Molise centrale; dista 18 km da Campobasso, 25 da Larino, 44 da Trivento.

Cenni storici

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La prima vera popolazione ad insediarsi nell'agro fu quella dei Siculi, poi ricacciati a sud dagli Osci, e poi il ramo olso dei Caraceni. Ma il primo nucleo originario del paese si costituì forse durante il V secolo (500-476 a.C.) con popolazioni di cultura etrusco-campana, in quanto in tale periodo si colloca lo stile ionico dell'antefissa ritrovata nell'agro comunale, ora custodita nella chiesa dell'Annunziata.

Nel 1562 il paese contava 169 famiglie. Il borgo aveva preso forma nel XIII secolo sotto la guida di Bertrand Beaumont assieme a Gildone. Dopo la sua morte nacque la costruzione di un mausoleo che divenne il castello angioino. Per tutto il corso dell'età moderna Jelsi fu sotto l'amministrazione civile e giudiziaria della Capitanata.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Jelsi

Quartieri

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Il suo territorio comunale comprende anche le località di Pagliaio Di Facco, Piane.

Come arrivare

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In aereo

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In auto

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  • Autostrada Adriatica A14:
  • da nord in direzione di Pescara uscire a Termoli, seguire la direzione Campobasso/Larino, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina), proseguire sulla SS 647, seguire le indicazioni per Campobasso, attraversare Campobasso, prendere la SS 645 e seguire le indicazioni per Jelsi.
  • da sud seguire la direzione Pescara, uscire a Foggia, seguire la direzione Campobasso/Pescara, prendere la SS 673, raggiungere la SS 17 in direzione di Lucera/Campobasso, attraversare Lucera, continuare sulla SS 645 e seguire le indicazioni per Jelsi (SS 17).
  • Autostrada del Sole A1:
  • da nord uscire a San Vittore, direzione Campobasso, raggiungere la SS 17 seguendo il cartello Campobasso, proseguire per la SS 87 (strada statale Bifernina), continuare sulla SP 162 e seguire le indicazioni per Jelsi.
  • da sud continuare sull'autostrada A16, seguire la direzione Benevento, a Benevento continuare sulla SS 88, uscire a Campobasso, prendere la SS 87 (strada statale Bifernina) in direzione di Campobasso/Isernia, continuare sulla SS 17 in direzione di Campobasso, proseguire per la SS 87, svoltare sulla sP 162 in direzione di Jelsi.
  • Da Termoli seguire la direzione per Campobasso prendendo la SS 87 (strada statale Bifernina) e la SS 647, attraversare Campobasso, prendere la SS 645 e seguire indicazioni per Jelsi.
  • Da Campobasso prendere la Strada Statale 645 e seguire le indicazioni per Jelsi.

In treno

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  • La stazione ferroviaria più vicina è quella di Campobasso (distante 17 km circa). Proseguire in autobus fino a Jelsi.

In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • Palazzo Carafa (Palazzo ducale). Ha pianta rettangolare irregolare, che mostra la mistura di stili architettonici. Alla base possiede bastioni medievali, mentre il succorpo è del '700.
  • Castello Angioino (Palazzo Valiante Capozio). Il castello di Jelsi conserva ancora la struttura rettangolare con torri cilindriche di controllo. Sebbene modellato nel '700, possiede ancora l'ampia entrata con il loggiato di finestre. La famiglia Capozio che ancora lo possiede dalla fine del 700 conserva inalterati i segni del tempo.
  • Chiesa di Sant'Andrea. Fu ricostruita nel XVII secolo e solo il campanile appartiene alla struttura medievale. Ha la forma classica di chiesa barocca. All'interno è di interesse una tela del martirio del Santo.
  • Convento di Santa Maria delle Grazie. Costruito in epoca rinascimentale, è la testimonianza dell'antica storia di Jelsi. Il campanile è un falso storico, mentre la facciata è cinquecentesca, con due statue in logge adiacenti al portale. Sul fianco sinistro c'è ancora il vecchio loggiato del chiostro, con un pozzo interno.
  • Cappella della Santissima Annunziata (a ridosso del palazzo ducale dei Carafa). Il portale, che riporta la data di costruzione del 1363, ha capitelli con motivi floreali e antropomorfi. All'interno la cappella, ad unica navata, ha presbiterio sopraelevato. Una scala a destra dell'ingresso conduce alla cripta, suddivisa in due ambienti da un arco a tutto sesto, che ospita il monumento funebre di Bertranda Beaumont e del marito Barrasio Barras.
    La cripta è decorata da affreschi trecenteschi..
  • Fontana Monumentale (Piazza del Municipio). Realizzata in marmo nel 1899, è una vasca circolare ornata da quattro delfini che emettono getti d'acqua verso la circonferenda, mentre da un quinto delfino centrale si sprigiona in verticale un getto che ricade su se stesso.
    La fontana fu per lungo tempo il punto di rifornimento di acqua per la maggior parte degli abitanti, oltre che luogo di aggregazione e di socialità.
  • Palazzo Civico. Innalzato in stile prerinascimentale, ingloba la Torre dell'Orologio ed è stato costruito in parte sui resti dell'antica chiesa di San Biagio.
  • Casa Pinabello.
  • Fosse di Civitavecchia (In località Civitavecchia). Si tratta di una ventina di cavità nei pressi del convento di Santa Maria delle Grazie di cui non si conosce esattamente l'utilizzo. Scavate nell'arenaria, sono composte da due ambienti sovrapposti e comunicanti tramite un passaggio quadrato di 50 cm di lato. L'ambiente inferiore misura mediamente 3 metri di altezza per 2,5 di diametro; quello superiore, pressoché sferico, ha un diametro di due metri.
    Si ritiene possano essere servite come depositi e sepolture simili a quelle lasciate dai Siculi in molte zone della penisola.
    Altri le ritengono magazzini per il grano.Poche sono rimaste visibili, poiché sono state colmate in quanto ritenute pericolose per uomini e animali.
    L'insieme delle fosse è gestito dalla Associazione Culturale Sant'Amanzio che vi effettua manutenzione e le propone per un itinerario storico naturalistico.
  • Museo del Grano (in contrada Convento), . aperto tutto l'anno su prenotazione mail. Strettamente legato alla Festa del grano, ne conserva molte testimonianze.


Eventi e feste

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  • Festa del grano. L'evento più importante che si svolge a Jelsi, e che ogni anno attrae molti turisti, è la Festa del grano in onore di Sant'Anna, come ringraziamento per i lievi danni subiti dalla comunità dopo il terremoto del 1805. La principale attrattiva della festa è la sfilata di alcuni carri allegorici costruiti e addobbati con il grano, alcuni di questi sono trainati da buoi (le cosiddette traglie), altri invece da trattori.
Il Domatore-maestro e l'Orso
  • Il ballo dell'orso. Mascherata tradizionale recuperata nel 2008 dalla comunità. Dell'uso di portare nelle case, in tempo di carnevale, un uomo vestito di pelli di animale e con le corna a spaventare donne e bambini, se ne ha memoria fino ai primi anni dopo il secondo conflitto mondiale, dopodiché, per mezzo secolo, la crisi del dopoguerra, lo spopolamento, le trasformazioni sociali, l'avvento di altri modi di trascorrere il tempo assieme, complice la TV, questa tradizione era stata messa nel dimenticatoio. Grazie a due testimoni, ultimi attori di questa rappresentazione carnascialesca, e passate reminiscenze degli abitanti del paese molisano, è stato possibile ricostruire i caratteri espressivi di un rituale antico. L'orso era tenuto a catena e veniva portato per le strade e nei vicoli; entrava poi nelle case trattenuto a fatica dal "maestro", oggi domatore, che gli intimava di ballare: "Balla orso, balla olé!...". In questo modo l'animale, a furia di prendere bastonate, accennava ad alcuni passi di danza e il tutto si concludeva con la richiesta di qualcosa da bere e di qualche struffolo o le uova dell'orso - dolce tipico - da mangiare. Il regista e autore Pierluigi Giorgio nel 2008 dopo il recupero, teatralizzò il Ballo in "La Ballata dell'Uomo-Orso" (versione tuttora in atto e presente in un suo documentario) scrivendone in rima il testo cantato e assegnando parti ai figuranti, figure emblematiche e simboliche che interagiscono nelle azioni con l'Orso, quali il domatore, il sindaco, il prete, il maestro, il maresciallo, i popolani, il cantante con i musicisti. La pantomima così impostata serve a sottolineare l'aspetto antropologico della maschera zoo-antropomorfa ma parallelamente pone l'attenzione sulla paura del diverso da soggiogare alle regole sociali o da annientare.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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  • 41.5168714.8030241 Ristorante Ciocca, Contrada Colle Padulo, +39 0874 716153. È collocato in un villaggio turistico con sale ricevimenti. pizzeria, ristorante, tabacchi, snack-bar, 3 piscine, acqua scivolo, calcetto, parco giochi e ampi spazi per divertimento.
  • 41.51843114.7966832 Pizzeria Antichi Sapori - Roxy Bar, Piazza Umberto I, +39 0874 710355.
  • 41.51794514.7955513 Pizzeria Pizza e..., Via Roma, 56, +39 339 2559210.
  • 41.51699114.7947584 Ristorante La Traglia, Via Roma, 5, +39 0874 710440.


Dove alloggiare

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Sicurezza

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Farmacia

  • 41.51795514.7980671 Michilli, Corso Vittorio Emanuele, 67, +39 0874 713001.


Come restare in contatto

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Nei dintorni

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  • Campobasso La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.
  • Larino Città con un notevole passato, vanta un bel Borgo medievale; la sua cattedrale è fra i migliori monumenti del Molise. Dopo Termoli è il centro d'attrazione più importante della Costa molisana.
  • Trivento Antica sede vescovile, nella sua cattedrale si conserva la cripta di particolare valore storico-architettonico risalente all'XI-XII secolo.


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