Bivona Bivona | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Agrigentino | |
Altitudine | 503 m s.l.m. | |
Superficie | 44,47 km² | |
Abitanti | 3.389 (2008) | |
Prefisso tel | +39 0922 | |
CAP | 92010 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Da sapere
modificaCircondata dai monti Sicani, dista circa 60 km dal capoluogo di provincia e circa 90 km da Palermo, capoluogo di regione. Durante i secoli XV e XVI fu uno dei maggiori centri feudali della Sicilia e il primo a essere elevato a ducato (a opera di Carlo V, nel 1554, anno in cui lo stesso imperatore conferì al paese il titolo di città). Vi è attestato uno dei culti più antichi di santa Rosalia di cui si abbia notizia certa. Da alcuni decenni Bivona è nota soprattutto per la coltivazione della pesca e, a livello locale, per la presenza di diverse scuole e istituti superiori, frequentate da giovani provenienti dai paesi circostanti. Dal 2012 è sede, insieme a Palazzo Adriano, del Parco dei Monti Sicani.
Cenni geografici
modificaBivona è situata nell'entroterra agrigentino, al confine con la provincia di Palermo.
Il territorio di Bivona ha un'estensione di circa 89 km² ed è parzialmente inserito nella "riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio", nel "Parco dei Monti Sicani".
Cenni storici
modificaLa storia di Bivona, comune italiano della provincia di Agrigento in Sicilia, inizia con la comparsa dei primi insediamenti umani nel territorio comunale risalenti all'età del rame.Nell'area bivonese sono documentati, inoltre, insediamenti di epoca greca, romana tardoantica e medievale.Il centro abitato di Bivona è documentato a partire dal 1160: dapprima semplice casale, poi signoria, fu uno dei principali centri feudali del Vallo di Mazara.
Nel 1554 l'imperatore Carlo V elevò Bivona, prima tra le città siciliane, al rango di ducato, attribuendole il titolo di città; fino al 1812, pertanto, la cittadina fu amministrata da nobili famiglie spagnole (De Luna d'Aragona, Moncada, Alvarez de Toledo), che, tuttavia, ne causarono un declino sociale ed economico.
In seguito all'abolizione del feudalesimo, Bivona divenne capoluogo di distretto borbonico; nel 1860, entrata a far parte del regno dei Savoia, Bivona ricoprì il ruolo di capoluogo dell'omonimo circondario della provincia di Girgenti.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modificaL' aeroporto più vicino si trova a Catania.
In auto
modificaIl principale asse viario che attraversa il territorio comunale è la Strada statale 118 Corleonese Agrigentina. La strada attraversa il centro urbano di Bivona lungo via Porta Palermo, piazza Guglielmo Marconi e via Roma e prosegue poi verso le contrade Scaldamosche e Santa Filomena. Bivona è inoltre servita da alcune strade provinciali:
- strada provinciale 34, che la collega con la Strada statale 386 presso il "bivio Tamburello" nel territorio di Calamonaci;
strada provinciale 15 Bivona-Palazzo Adriano, che attraversa il territorio montano del Monte delle Rose e i rilievi al confine tra le province di Palermo e di Agrigento;
- strada provinciale verso Ribera.
In treno
modificaLa stazione più vicina a Bivona è quella di Cammarata - San Giovanni Gemini lungo la linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, distante oltre 30 km dal centro abitato.
In passato, però, il comune è stato servito dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto Lercara-Filaga-Magazzolo, costruita dalle Ferrovie dello Stato nel 1912 per connettere le miniere di zolfo di Lercara Friddi e di Cianciana alla ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle che correva lungo la costa meridionale della Sicilia. L'ultimo tratto a entrare in esercizio fu quello tra Bivona e Alessandria della Rocca, inaugurato il 1º settembre 1924. La ferrovia, impiegata anche per il trasporto civile, fu chiusa nel 1959. La stazione di Bivona, in particolare, si trovava nella località Santa Filomena, a sud-ovest del paese. La via ferrata si presenta in pessime condizioni: i binari sono stati divelti in molti punti e il casello a sud del paese è in rovina, mentre quello in contrada Antinoro è di proprietà privata.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Chiesa madre chiaromontana. Si tratta dell'antica chiesa madre del paese, ubicata nella sua parte meridionale, la cui costruzione è attribuita a Giovanni Chiaramonte, insignito nel 1374 della signoria sulla cittadina. La chiesa fu dedicata a Santa Maria Mater Salvatoris.Ebbe restauri nel corso del Seicento e del Settecento. Nel 1781 essendo in cattive condizioni le funzioni di chiesa matrice furono trasferite alla chiesa dei Gesuiti e fu chiusa al culto nel 1824.
- Chiesa madre Mater Salvatoris. La chiesa madre Mater Salvatoris è una chiesa di Bivona, comune italiano della provincia di Agrigento in Sicilia.Risalente al XVI secolo,è sita in piazza Damaso Pio De Bono, nella parte centrale del paese.
- Colleggio dei gesuiti. L'edificio risale alla fine del XVI secolo; si tratta del secondo collegio gesuitico costruito in Bivona, in sostituzione del primo (sito nella parte meridionale del paese) istituito da Ignazio di Loyola su esortazione della duchessa Aloisia de Luna.
- Le xanee. Una xanèa (o hanìa, hanèia, khanèa, voce araba) è definibile come un arco che mette in comunicazione due abitazioni, sovrastato anch'esso da vani abitati, sotto il quale in genere passa una strada.La lettera iniziale è una fricativa gutturale sorda e va pronunziata come la lettera χ del greco antico (/ch/).
- La necropoli di Millaga. Le tombe sono scavate nella pietra calcarea e sono di varie dimensioni: la più piccola misura 97 cm, la più grande 180 cm.Le sepolture erano coperte da lastroni, anch'essi ricavati dalla pietra calcarea.Oltre questo tipo di sepoltura, sono pervenute tombe di diversa tipologia, la cui fossa veniva scavata direttamente nel terreno: il defunto veniva immesso nella tomba in posizione supina, con gli arti superiori piegati verso l'alto e con un vaso contenuto in ciascuna mano. Gli arti inferiori venivano interrati senza alcuna protezione, mentre la parte superiore poggiava su tre lastre di roccia verticali e veniva ricoperta orizzontalmente con un'ulteriore lastra di roccia.
Eventi e feste
modifica- Sagra della Pesca. seconda metà di agosto, dal venerdì alla domenica. L'evento principale bivonese, noto a livello regionale, è la Sagra della Pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale dal 1985. Durante la giornata conclusiva numerosi sono gli stand per la degustazione gratuita delle specialità locali a base di pesche, tra cui le crostate, la marmellata, il gelato e pesche con il vino rosso e bianco. Altri padiglioni espongono l'artigianato locale e altri prodotti agroalimentari tipici. Nel corso degli anni, in occasione della sagra si sono esibiti a Bivona diversi cantanti italiani.
- Notte Bianca. Solitamente si svolge durante la Sagra della Pesca, la notte tra il sabato e la domenica.
- Maggio Bivonese. Tutto il mese di maggio. Include attività culturali, sportive e musicali.
- Estate Bivonese. Il cartellone delle manifestazioni organizzate nei mesi estivi comprende rassegne teatrali, concerti, serate di cabaret, cinema all'aperto, mostre e tornei sportivi amatoriali.
- Torneo di calcio a 5, piazza San Giovanni. seconda metà di luglio. Nato nei primi anni ottanta è, dopo la sagra, l'evento più seguito dalla popolazione bivonese. Vede la partecipazione di ragazzi e adulti provenienti anche dai comuni del circondario.
- Festa dei Giovani. agosto. Include una serie di attività e manifestazioni dedicate ai giovani che si svolgono ad agosto. Il programma si articola in diverse settimane e offre esibizioni di bande musicali, majorette, disco-dance in piazza, gruppi folkloristici, torneo di ping-pong, caccia al tesoro, gare di tiro alla fune e il Raduno Rock, in cui partecipano gruppi musicali di Bivona e dintorni.
- Festa di Santa Rosalia. 4 settembre.
- Festa di San Francesco. 4 ottobre.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaItinerari
modifica- Itinerario di Santa Rosalia — Percorso turistico, religioso e naturalistico di oltre 180 km, tra le province di Agrigento e Palermo, da compiersi a piedi, in bicicletta o a cavallo, che si snoda attraverso 7 ex riserve naturali oggi assorbite dal Parco dei Monti Sicani e 15 comuni (Santo Stefano Quisquina, Castronovo di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano, Bivona, Burgio, Chiusa Sclafani, Bisacquino, Contessa Entellina, Campofiorito, Corleone, Piana degli Albanesi, Altofonte, Monreale, Palermo), collegando l'Eremo nel territorio di Santo Stefano Quisquina al Santuario di Monte Pellegrino attraverso i luoghi legati al culto di Santa Rosalia.
- Il cammino, facente parte del progetto Vie sacre di Sicilia, è costituito da regie trazzere, mulattiere, sentieri e strade ferrate dismesse. Finanziato dall'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, è stato inaugurato ufficialmente il 4 settembre 2016.