San Secondo Parmense | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 38 m s.l.m. | |
Superficie | 38,20 km² | |
Abitanti | 5.721 (2015) | |
Nome abitanti | Sansecondini | |
Prefisso tel | +39 0521 | |
CAP | 43017 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Beata Vergine Annunciata (25 marzo) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
San Secondo Parmense è un centro dell’ Emilia-Romagna
Da sapere
modificaIl paese è noto per la sua Rocca, che ricorda il potere dei Rossi, ma ancora di più per la spalla cotta di San Secondo, che ben si affianca alle eccellenze alimentari del parmigiano: salame di Felino, culatello di Zibello, prosciutto crudo di Parma, e del vicino piacentino con la coppa piacentina, da accompagnare con libagioni di Fortana di San Secondo (o Fortanina), Lambrusco, Malvasia. È inoltre zona di parmigiano reggiano. Rientra nel novero dei castelli di pianura del parmense, assieme a Polesine Parmense, Soragna, Roccabianca, Fontanellato, Colorno, Montechiarugolo, che si ergevano a difesa delle terre rivierasche fra Po e Taro, così come i numerosi castelli delle colline appenniniche difendevano i valichi montani.
Cenni geografici
modificaSi trova nella bassa pianura padana emiliana nell’area parmense, sulla sinistra del Taro. Dista 20 km. da Parma, 22 km. da Fidenza, 23 da Casalmaggiore, 35 da Cremona.
Cenni storici
modificaLa storia di San Secondo è un tutt'uno con quella del casato dei Rossi, che furono signori in zona di vasti possedimenti, fra i quali i castelli di Corniglio,Torrechiara,Roccabianca oltre che San Secondo. I Rossi entrano in possesso del paese nel 1365 e ne ricevono i diritti feudali. La potenza della famiglia inizia con Pier Maria Rossi nella prima metà del Quattrocento. È lui infatti a porre le basi di un vasto possedimento territoriale nell’area parmense, costruendo castelli e fortificazioni nei propri territori, dall’Appennino (Corniglio e Torrechiara) a Roccabianca.
Nel Cinquecento la famiglia si imparenta con le più cospicue dinastie: Sforza, Medici, Gonzaga. Con la costituzione nel 1545 del Ducato di Parma e Piacenza la famiglia vive dapprima un clima di scontro con i Farnese, che successivamente si risolve La corte di San Secondo conosce allora un periodo di rigoglio culturale e vede la frequentazione di artisti e letterati: Pietro Bembo, Francesco Mazzola il Parmigianino, Benvenuto Cellini, Pietro Aretino.
La famiglia dei Rossi di San Secondo si estingue nel 1825.
Come orientarsi
modificaArea di sosta camper
modifica- In via Raffaello c/o impiamti sportivi – Piazzale asfaltato pianeggiante, illuminato. Possibilità di rifornimento d’acqua. MAPPA: N 44°55.251667 E 10°13.325000
- In Piazza della Rocca e in via Bellini. Entrambi illuminati e con acqua
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In auto
modifica- Casello di Fidenza – Salsomaggiore Terme sulla autostrada del Sole
- Casello di Parma sulla autostrada del Sole
- Casello Parma Ovest sull’autostrada della Cisa
- Strada provinciale Parma – Villanova sull’Arda
- Strada provinciale San Secondo – Fontanellato
- Strada provinciale San Secondo - Busseto
In treno
modificaIn autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Rocca dei Rossi, piazza Mazzini. La Rocca nasce nel 1385; il suo committente è Bertrando Rossi. Il suo scopo è quello di costituire una forte difesa dei domini dei Rossi, che si ramificavano fino all'Appennino e, in pianura, fino a Roccabianca. Con l'accrescersi della potenza e dell'importanza della famiglia, che si imparenta con gli Sforza, i Gonzaga, i Medici, casati dai quali riceverà aiuti e protezione contro gli avversari, il castello si trasforma via via in residenza sontuosa grazie a interventi artistici che si susseguono soprattutto a cominciare dal Cinquecento.
Sono di questo secolo il cortile con loggiati sovrapposti e lo scalone d'onore con volta a botte e affresco a greche che viene attribuito a Ercole Pio, oltre alla Sala dell'Asino d'oro (1530) e la Sala delle Gesta rossiane. La Sala dell'Asino d'oro conserva gli affreschi che narrano la storia di Lucio dal romanzo di Apuleio.
La Sala delle Gesta rossiane è un ambiente imponente, lungo 24 metri ed alto 12, che stupisce con i suoi 1.200 metri quadrati di affreschi che celebrano le imprese della famiglia Rossi.Affrescata tra il 1566 e il 1571 da artisti di scuola bolognese come Ercole Procaccini il vecchio, Giovanni Antonio Paganino, Cesare Baglione, Jacopo Zanguidi detto il Bertoja, fu voluta da Troilo II Rossi.
Dello stesso periodo è la vicina Sala dei Cesari che prende nome dai ritratti di imperatori romani affrescati negli otto ovali del soffitto a volta. A seguire le tre sale dei Giganti, di Adone e di Latona affrescate fra il 1562 e il 1566 dal bolognese Orazio Samacchini.
Sono pure notevoli la sala di Bellerofonte, con affreschi riferentesi a tale mito, e la galleria di Esopo con affreschi delle famose favole.
La struttura odierna è una parte dell'antico castello, che era più ampio e si estendeva verso il parco, dove sono ancora visibili tracce dell'antico perimetro della struttura. Il parco è stato adattato a giardino all'inglese nel 1883 dalla famiglia Minghelli-Vaini, ultima proprietaria del castello, al posto degli edifici demoliti.----La Rocca è normalmente aperta alle visite. Attualmente (2013) è però temporaneamente chiusa perché necessita di controlli in seguito al terremoto del 2012.
- Duomo - Chiesa Collegiata della Beata Vergine Annunciata. Nasce come semplice cappella nella prima metà del Quattrocento. Il suo amplimento avvenuto nel Settecento porta la chiesa ad una notevole riqualificazione strutturale, divenendo a tre navate, con presbiterio absidato; viene costruito il campanile. Vi operano lo stuccatore Bossi e i pittori Formaiaroli e Bresciani.
Un ulteriore intervento negli anni 1828-1829 vede il completamento delle decorazioni interne con gli stucchi di Rusca. L'aspetto definitivo, quello attuale, è raggiunto nel 1865 con la facciata progettata dall'architetto Soncini e dallo scultore Romanelli. - Oratorio di San Luigi. In una decina di anni viene cosstruito questo Oratorio che conserva pregevoli stucchi di Ferraboschi e una Trinità in gloria coi Santi Giovanni de Matha e Felice di Valois di Facchini. Gli altari lignei sono decorati, l'interno è ovale.Tribunette e lesene a coppie movimentano l'interno così come la facciata.
- Pieve romanica di San Genesio. Poco fuori dell'abitato, seguendo la strada provinciale che conduce a Busseto, si trova questa antica Pieve la cui struttura ha superato innumerevoli vicissitudini ed è riuscita a giungere fino a noi, sia pure ridimensionata. Le prime notizie della sua esistenza datano al 1084; dal 1195 è qualificata come Pieve. Dotata di tre navate, fu costruita con molto materiale di reimpiego da antiche costruzioni di epoca romana.
Nel secolo XIII una imponente alluvione del Taro rese necessaria una sua ricostruzione, che avvenne mantenendo le tre navate, sette campate e tre absidi. È in questo periodo che la Pieve raggiunge la maggiore floridezza e diventa una delle più importanti del parmense, giungendo controllare undici cappelle sparse nel territorio.
La solidità del dominio dei Rossi su San Secondo, con il conseguente sviluppo del paese e la costruzione della parrocchia dell'Annunciazione, la Pieve perde la sua importanza, rimanendo emarginata. Le prime tre campate, delle sette da cui era costituita, vennero abbattute così come la facciata. Le navate laterali subirono lo scempio di essere ridotte ad abitazione e a magazzino. Solo nella seconda metà del XX secolo si intervenne con opere di restauro e recupero che finalmente l'hanno restituita alla sua bellezza architettonica, sia pure mutilata rispetto alla grande struttura iniziale.
- La particolarità
Nell’abside della chiesa si trova un pozzo: una particolarità questa che si ritrova in pochissime chiese, dove un antico pozzo con funzioni o attribuzioni sacre o miracolose è stato inglobato nell’edificio, o addirittura è stato il motivo che ha portato all’edificazione della chiesa (ad esempio il Santuario della Madonna della Fontana a Casalmaggiore, dove si costruì la chiesa per custodire la fonte miracolosa).
A San Secondo però la chiesa di San Genesio non ha mai avuto legami con acqua considerata miracolosa. :Pertanto alcuni hanno considerato il pozzo come una sorta di Battistero; questo però non corrisponde alle tradizioni cristiane dell’epoca di costruzione della chiesa, quando i catecumeni si battezzavano o appena dentro, o addirittura fuori, e solo una volta purificati dal peccato originale potevano accedere al luogo sacro. C’è quindi chi propende a considerare la presenza di questo pozzo sacro come un retaggio di riti pagani legati all’acqua, universale simbolo di purificazione, accolto e trasformato nella tradizione cristiana.
Il secondo caso strano è la presenza di un embrice romano sul muro sinistro dell’entrata che ha incisa una triplice cinta, chiamata anche labirinto, che avrebbe significato iniziatico ed esoterico, in quanto rappresentazione dell’iniziato che tende al raggiungimento del centro, la verità rivelata. È visto anche come simbolo di Atlantide, del Tempio di Salomone, della Gerusalemme celeste con dodici porte (in questo caso tre per lato), e quindi richiama anche il numero tre caro ai Templari: i tre gradi dell’iniziazione.
Insomma: sommando la presenza del pozzo sacro, della incisione della triplice cinta, del campanile a vela tipico della architettura dell’Ordine, gli appassionati del mistero vedono nella antica chiesa di San Genesio la misteriosa e leggendaria presenza dell’Ordine dei Templari.
Eventi e feste
modifica- Palio delle Contrade. il primo fine settimana di giugno. Le tre giornate del Palio ripropongono i festeggiamenti avvenuti nel 1523, in occasione del matrimonio tra il Marchese Pier Maria Rossi e Camilla, figlia del signore di Vescovato Giovanni Gonzaga.
Tanti nobili signori furono invitati alla festa, tra i quali spiccava Giovanni Medici fratello della Marchesa Bianca e zio di Pier Maria e Pietro Aretino sempre al seguito dell'amico Giovanni.
Le sei contrade sono: Bureg di minen, Castell'Aicardi, Grillo, Dragonda, Prevostura e Trinità, ed animano il borgo con cortei, banchetti, cerimonie rinascimentali. La spalla di San Secondo, regina della festa, viene dispensata a tutti nelle cene propiziatorie abbondantemente innaffiata dal vino "Fortanina". Infine la domenica si disputa la giostra della quintana, che viene corsa con gli anelli più piccoli di tutta Italia. - Fiera della Fortanina e della Spalla di San Secondo. L'ultimo week end di agosto. Celebra i due prodotti alimentari che sono il fiore all'occhiello di San Secondo: la spalla cotta ed il vino fortanina. La manifestazione si avvale di serate gastronomiche, culturali, concerti, mostre e mercatini.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaSpecificamente sansecondini sono la spalla cotta detta appunto di San Secondo e la Fortanina, vinello rosso spumeggiante e di gusto fresco. A San Secondo si produce anche la spalla cruda, salume a lunga stagionatura, un prodotto di nicchia che non ha molta diffusione. Buona la produzione di salami artigianali, come lo strolghino di culatello.
In zona spadroneggiano anche le eccellenze gastronomiche parmigiane: fra i salumi il salame di Felino, il prosciutto crudo di Parma, il culatello di Zibello, ma anche la coppa piacentina. Tipici del parmense sono gli anolini e i tortelli d'erbetta (paste ripiene). Il formaggio è naturalmente il parmigiano-reggiano. Affiancano la Fortanina i vini: Fortana, Lambrusco, Malvasia.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- Non solo bar, via Garibaldi 111 (in centro), ☎ +39 3493575732, +39 3397573261.
- Locanda Galù, Strada per Albareto 16 (verso Albareto), ☎ +39 3669532670.
- Trattoria La Corte, via Garibaldi 55, ☎ +39 0521873959.
- Trattoria Angedras, via Roma 33, ☎ +39 872337.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- B&B – Il Gruccione, strada comunale di Grugno 12 (a 2 km., vicino all’argine del fiume Taro), ☎ +39 0521872323, +39 3483140070, bb.ilgruccione@gmail.com.
- Hotel Plaza, via Garibaldi 128, ☎ +39 0521371126, fax: +39 0521873828.
Bed and breakfast
modifica- B&B - Galù, strada per Albareto 16 (verso Albareto), ☎ +39 3669532670, info@locandagalu.it.
- B&B - Alla Curva del Fiume, via Porto Vecchio 1, ☎ +39 0521873604.
- B&B – dalla Nonna Maria, strada della Valle 13, ☎ +39 0521870137.
Sicurezza
modifica- Pasini, Via Giuseppe Garibaldi, 45, ☎ +39 0521 872119.
- San Secondo, Via Giuseppe Garibaldi, 104, ☎ +39 0521 872126.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- Poste italiane, via Zoccolanti 1, ☎ +39 0521 873755, fax: +39 0521 371079.
Nei dintorni
modifica- Soragna — La Rocca Meli Lupi, signori del paese per centinaia di anni, si erge al centro di Soragna; non subì mai l'oltraggio della conquista nè dei conseguenti saccheggi. Oltre al castello riveste è interessante anche il centro storico dai tipici tratti padani.
- Roccabianca — Vicino al Po, il castello dei Rossi occupa la zona centrale del paese che conserva un piccolo centro storico di atmosfera tipicamente padana. Il paese è legato anche alle vicende del Mondo piccolo di Guareschi.
- Fontanellato — La Rocca Sanvitale, possente ma elegante al centro del paese, e il Santuario (di grande richiamo per i pellegrini di questa area padana della Bassa emiliana) sono i principali motivi di interesse di questo bel centro padano.
- Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
- Colorno — La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
- Casalmaggiore — Capoluogo del Casalasco nell'Oglio Po, protetta da poderosi argini, la città si sviluppa parallelamente al letto del Po. L'ampio respiro della piazza principale, l'innegabile maestosità del Palazzo municipale e del Duomo rivelano il suo carattere di importante centro della Bassa. Il Santuario della Madonna della Fontana, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa dell'Ospedale sono fra i suoi monumenti di spicco.
- Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
- Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, Parmigiano Reggiano, Lambrusco).
Itinerari
modifica- San Secondo fa parte della Strada del culatello di Zibello, un percorso di promozione turistica enogastronomica nato con delibera regionale numero 390 nel 1999; il percorso si snoda nella bassa parmense toccando i centri di San Secondo, Fontanellato, Soragna, Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Sissa e Colorno.
- Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Luoghi Verdiani, Il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi; i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
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