comune italiano
Montechiarugolo | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 128 m s.l.m. | |
Superficie | 48,01 km² | |
Abitanti | 10.813 (2015) | |
Nome abitanti | Montechiarugolesi | |
Prefisso tel | +39 0521 | |
CAP | 43022 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Quintino (31 ottobre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Montechiarugolo è una città dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaSi trova nella pianura padana parmense, sulla riva sinistra del fiume Enza.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In autobus
modifica Linee TEP (orari)
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Il Castello, ☎ +39 0521 686643, +39 0521 681977, fax: +39 0521 238763, biancamarch@tin.it. Adulti: Euro 5,00 - Gruppi (minimo 15 persone): Euro 4,00 - Scolaresche: Euro 3,00 - Bambini: dai 5 ai 12 anni Euro 3,00. da marzo a maggio sabato 15/18*, festivi 10/12* e 15/18*;giugno festivi 10/12* e 15/18*;luglio venerdì visite notturne 21/23.30*, festivi 10/12* e 15/18*;da agosto a novembre festivi 10/12* e 15/18* (* inizio ultima visita).Con prenotazione per gruppi in altri giorni. Visite guidate: Tel. 0521.686643/681977 - Fax 0521.238763. Sorge sulla riva sinistra dell’Enza sul confine con il reggiano, là dove la sua presenza si rendeva necessaria per proteggere il territorio parmense. Il terreno forma qui un terrazzo naturale, il Monticulus Rivoli che ha dato il nome a Montechiarugolo. L’antico nucleo di fortificazioni, risalente al Duecento e distrutto nel 1313, fu riedificato nel Quattrocento; il suo aspetto attuale è in gran parte quello conferitogli da Guido Torelli, che fu condottiero dei Visconti e fu investito del feudo di Montechiarugolo nel 1406. Nel successivo Cinquecento il castello ospitò fra le sue mura il Papa Paolo III e il Re di Francia Francesco I; divenne centro di una Corte colta e mecenatesca che ospitò artisti, pittori e letterati dell’epoca soprattutto ad opera di Pomponio Torelli. Il figlio Pio fu coinvolto nella congiura dei feudatari nel 1612, in seguito alla quale molti nobili (fra i quali la duchessa Sanseverino di Colorno) furono processati e messi a morte, e i loro beni confiscati. Dopo l’Unità il castello fu venduto nel 1867 ad Antonio Marchi, ed è ancora proprietà della famiglia. L’interno è caratterizzato da sale di un raffinato gusto rinascimentale. Il Salone delle Feste ha alte volte a crociera con l’immagine del biscione visconteo e gli stemmi del Papa Pio V, prozio della moglie di Pomponio Torelli, del cardinale Agostino Trivulzio e del cardinale Michele Monelli, pure imparentati al casato. Le decorazioni del salone sono della seconda metà del Cinquecento, di scuola del Baglione. La Camera Antica è un trionfo pittorico, con otto grandi figure allegoriche sulla volta a crociera, grandi figure di angeli, cariatidi accostate ai costoloni. La Sala dei Quattro Elementi o delle Sirene conserva su quattro grandi tele di Domenico Muzzi l’ Acqua, l’Aria, la Terra e il Fuoco. Su un lato della sala sono visibili resti degli antichi affreschi cinquecenteschi. Nella Camera di mezzo si trova l’affresco che viene considerato il capolavoro del castello. L’Arcangelo Gabriele e la Vergine, l’uno e l’altra nella strombatura di una finestra che prospetta sul loggiato. L’opera, di squisita raffinatezza, si colloca nel gotico lombardo ed è attribuibile alla scuola di Michelino da Besozzo. Il loggiato è accessibile dalle sale orientali del castello ed è affrescato con un ciclo di pitture quattrocentesche, con la raffigurazione del biscione visconteo. Infine i camminamenti sono ben conservati, ed il giardino è decorato da statue settecentesche provenienti dalla Reggia di Colorno.
La Leggenda
Si narra che la fanciulla Bema, nel suo girovagare fra paesi e castelli predicendo il futuro, nel 1593 giunse a Montechiarugolo proprio mentre il Duca Ranuccio I di Parma rendeva visita ai Conti Torelli. Bema gli propose di leggergli la mano, ignara del vero e proprio terrore che Ranuccio aveva per tutto quanto riguardava l'occulto. Il Duca ordinò l'arresto immediato della fanciulla e la sua reclusione nel carcere della Rocchetta.Venne però poi liberata a furor di popolo. Per Bema iniziò così una vita di continua fuga e di peregrinazioni per sfuggire alla persecuzione di Ranuccio. La sua vita terminò infine a Montechiarugolo, dove comunque era benvoluta dalla gente, con la quale ancora oggi Bema mantiene un contatto, apparendo alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita. La notte del 18 maggio la fata Bema appare nelle stanze private del castello sperando di rivedere l'uomo amato.
Monticelli Terme
modificaNel panorama dei centri termali del parmense Monticelli è quello più giovane. Con la scoperta delle acque termali e l'inizio del loro utilizzo nelle Terme negli anni Venti il centro muta la sua denominazione dall'antico Montepelato all'attuale Monticelli Terme, ed insieme dà l'avvio al proprio sviluppo economico e turistico-curativo.
Tra i monumenti del centro storico: la chiesa di San Donnino, Villa Mariotti Micheli e il Tempietto di San Giulio.
- Terme di Monticelli, ☎ +39 0521682711, fax: +39 0521658527, info@termedimonticelli.it. orari di apertura per le cure: giorni feriali: 8:00-17:00: sabato: 8.00-12.00; domenica e festivi: 8:00-11:00.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaItinerari
modifica- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
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