Busseto
Rocca Pallavicino ora Palazzo Comunale
Stemma
Busseto - Stemma
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Busseto
Sito istituzionale

Busseto è una città dell'Emilia-Romagna.

Da sapere

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Ha un passato di circa cinquecento anni da capitale dello Stato Pallavicino, ma la sua notorietà è legata a Giuseppe Verdi, il Cigno di Busseto che qui ebbe i natali in una casa oggi visitabile a Roncole Verdi, una frazione del suo territorio. È stata premiata con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano.

Cenni geografici

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Si trova nella bassa parmense della pianura padana nell'area fidentina. Dista 16 km. da Fidenza, 24 km. da Cremona, 40 da Parma, 42 da Casalmaggiore, 44 da Piacenza.

Cenni storici

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La potente famiglia dei Pallavicino ha caratterizzato un lungo periodo della storia di Busseto. I Pallavicino infatti ne furono signori dal X al XVI secolo, cioè fino a quando se ne appropriarono i Farnese, al momento della creazione del Ducato di Parma e Piacenza.

Il periodo di maggiore splendore fu per Busseto il Quattrocento, quando la capitale dello Stato Pallavicino ebbe propri Statuti; nel secolo successivo, nell'anno 1533, Carlo V elevò Busseto al rango di Città. I possedimenti dei Pallavicino interessavano una vasta area situata fra le zone di influenza di Parma, Piacenza e Cremona, fra il Po e l'Appennino, dove si inoltrava fino a Varsi.

La sua storia recente è ampiamente influenzata dal culto di Giuseppe Verdi. La città ha saputo preservare i cosiddetti Luoghi Verdiani, la casa natale a Roncole Verdi, la casa in cui abitò ecc., entrando nel circuito delle celebrazioni verdiane, creando in tal modo le basi per una buona attività turistica.

Altro soggetto di notevole richiamo turistico è il famoso Carnevale di Busseto, caratterizzato da grandi carri mascherati che attirano migliaia di persone nei giorni delle sfilate.


Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Busseto

Quartieri

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Il territorio di Busseto comprende anche i centri abitati di Frescarolo, Madonna dei Prati, Roncole Verdi, Samboseto, San Rocco, Sant'Andrea, Semoriva, Spigarolo.

Come arrivare

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In aereo

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In auto

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In treno

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  • Ha stazione ferroviaria propria sulla linea Parma - Fidenza - Cremona

In autobus

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  • Pullman di linea da Parma - Linee TEP (orari)


Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 44.9813310.041321 Rocca Pallavicino, via Roma.
    Fu dimora dei marchesi Pallavicino quando Busseto era la capitale del loro Stato che abbracciava una vasta area dalla sponda del Po fino ai primi centri sulle colline appenniniche. Il Duecento fu il secolo della sua costruzione, ma venne successivamente più volte ricostruita e rimaneggiata soprattutto nei secoli XV e XVI.
    Acquistata dal Comune, nell'Ottocento fu ricostruita pressoché interamente ad opera dell'architetto Pier Luigi Montecchini, che la rifece in stile neomedievale. Rimangono tuttavia parti dell'antico impianto: il mastio principale che presenta merlature ghibelline a coda di rondine; bifore a sesto acuto con archi trilobati; monofore che presentano formelle in terracotta di scuola cremonese, più precisamente della bottega di Rinaldo De Stavolis che operava a Cremona nella seconda metà del Quattrocento. Vi si ravvisano elementi tardogotici che già si intrecciano con aspetti del successivo gusto rinascimentale.
    L'aquila imperiale in pietra dei Pallavicino che si vede murata nel cortile interno era un tempo sulla porta meridionale delle mura della città.
    Nella Rocca sono sistemati ora gli uffici comunali della città. Un'ala del palazzo ospita il Teatro Verdi. L'imponente costruzione occupa tutto un lato della vasta piazza antistante e la chiude scenograficamente. Nel giardino che si trova davanti al castello è stata collocata la famosa statua di Giuseppe Verdi.
Affreschi di Michelangelo Anselmi
  • 44.9810310.042832 Collegiata di San Bartolomeo Apostolo, via Roma (di fronte alla Rocca Pallavicino). Orlando Pallavicino detto il Magnifico la fece riedificare nel 1437 sui ruderi della trecentesca chiesa di San Nicolò. Prospetta sulla piazza Giuseppe Verdi, delimitata sui due lati lunghi da due file di portici e sul lato contrapposto dalla Rocca. Nella facciata gotica spicca il portale rinascimentale con decorazioni in cotto di gusto lombardo, uno stile che si incontra spesso negli edifici di Busseto. Le decorazioni furono probabilmente opera della bottega di Jacopo de' Stavolis di Polesine.
    Sopra il portale un grande rosone; la facciata a salienti termina con un tetto a capanna, sul fronte del quale si innalzano tre alti pinnacoli. Una lapide commemora l'incontro tra il papa Paolo III e l'imperatore Carlo V avvenuto a Busseto nel 1543.
    L'interno è rivestito da stucchi di gusto rococò e conserva due opere di G.B.Draghi: la tela dell'Assunta del 1704 nella prima cappella di destra e l'affresco della cupola, sempre con tema l'Assunta, nella quarta cappella, dove si trovano pure quindici tondi raffiguranti i Misteri del Rosario di Vincenzo Campi della seconda metà del Cinquecento. Di Michelangelo Anselmi sono le imponenti figure dei Dottori della Chiesa, affrescate negli anni 1538-39 nella quarta cappella a sinistra.
  • 44.9807510.043143 Oratorio della Santissima Trinità, via Roma. È adiacente alla Chiesa Collegiata di San Bartolomeo Apostolo. Di impianto e stile settecenteschi, ha una porta intagliata del 1794 attribuita all'intagliatore francesco Galli. L'interno presenta stucchi settecenteschi e un altare maggiore di ottima qualità im marmi plicromi, che ha al retro un bassorilievo con stemma e figura del beato Rolando de' Medici (1464).
    Nell'abside si conserva il capolavoro di Vincenzo Campi, che l'artista produsse nel 1579: La Santissima Trinità con le Sante Apollonia e Lucia.
Sant'Ignazio
  • 44.9792110.041454 Chiesa di Sant'Ignazio, via Roma 10. Il Collegio dei Gesuiti fu fondato dal bussetano Pietro Pettorelli nel 1617; lo stesso decise la costruzione della chiesa inglobata nel medesimo corpo di fabbrica i cui lavori terminarono nel 1682. La facciata è interamente coperta da portici che fanno corpo con l'edificio del Collegio. La parte centrale del portico corrispondente all'ingresso della chiesa presenta alla sommità un timpano tondo spezzato che ne costituisce la facciata; la parte superiore della chiesa si eleva arretrata rispetto al porticato, e termina con un timpano triangolare.
    L'interno è di gusto barocco, a navata unica con tre cappelle laterali per parte; Domenico Dossa e Bernardo Barca sono gli autori degli stucchi e delle decorazioni che ricoprono interamente l'aula. Gli affreschi di Giovanni Evangelista Draghi raffigurano Sant'Ignazio, San Luigi Gonzaga, San Francesco Saverio e San Francesco Borgia. Sempre di Draghi sono le sei tele con cornici a stucco che narrano episodi della vita di Sant'Ignazio, fondatore dell'Ordine dei Gesuiti: la conversione, la penitenza, la vita ascetica, il viaggio in Terrasanta, l'apostolato, i miracoli. La pala dell'altare maggiore è opera di Pier Ilario Spolverini e raffigura la gloria di Sant'Ignazio.
    Quando nel 1768 Ferdinando Borbone espulse i Gesuiti dal Ducato di Parma e Piacenza il Collegio fu convertito in ospedale, ospitando in parte anche le scuole pubbliche.
  • 44.9824410.043475 Chiesa di Santa Maria Annunciata, piazza Santa Maria. La chiesa è un oratorio neoclassico dove si custodisce un Cristo morto in cuoio, che secondo la tradizione giunse a Busseto trascinato dalle acque a seguito di una piena del Po. Vi si conserva una Annunciazione di Vincenzo Campi del 1581. Per i cultori della vita di Giuseppe Verdi, l'oratorio è ricordato come la chiesa in cui a inizio Ottocento si sposarono i suoi genitori.
  • 44.9796310.041626 Palazzo del Monte di Pietà, via Roma. Venne edificato da Antonio Rusca dal 1679 al 1682 seguendo un progetto dell'architetto di Ranuccio II Farnese, Domenico Valmagini. Rappresenta un esempio significativo dell'architettura farnesiana durante il periodo barocco. E' costituito a panterreno da grandi portici nei quali si trovavano gli affreschi di Angelo Massarotti del 1682, successivamente strappati e conservati all'interno del palazzo: Gesù deposto dalla croce e il Martirio di San Bartolomeo. Il Monte di Pietà come istituzione nasce a Busseto nel 1537 ad opera dei Francescani e dei Pallavicino, ed operò con scopi assistenziali e benefici, istituendo borse di studio, gestendo una biblioteca fornitissima, mantenendo una Scuola di Musica che fu frequentata anche da Giuseppe Verdi, il quale beneficiò pure di una borsa di studio che gli permise di studiare a Milano dal 1832 al 1836. Dal 2000 il Palazzo e la Biblioteca sono di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su pegno di Busseto che continua ad operare seguendo gli scopi originari.
  • 44.977810.036997 Villa Pallavicino (Museo Nazionale Giuseppe Verdi), Via Provesi, 35, +39 0524 931002, fax: +39 0524 930556, . Ingresso (2013) Intero: € 9,00 Ridotto: € 7,00 (Universitari e oltre 65 anni) Ridotto: € 7,00 (Studenti di Conservatorio) Gruppi: € 7,00 (min. 10 max. 30 persone) Scolaresche: € 4,00 (min. 10 max. 30 persone) Bambini fino a 10 anni: gratis Visite guidate: Solo su prenotazione Gruppi (min. 10 max. 30 persone: € 60,00 + biglietto ridotto € 7,00 Scolaresche (min. 10 max. 30 studenti): € 40,00 + biglietto ridotto € 4,00. Orari di aperturainvernale: Martedì - Domenica: 10.00 - 17.30estivo: Martedì - Domenica: 10.00 - 18.30.
    Villa Pallavicino - ora Museo Verdi
    Villa Pallavicino - ora Museo Verdi
    La Villa si trova fuori del nucleo storico, oltre il tracciato delle antiche mura della città. E' attorniata da un grande giardino cinto da un fossato. L'impianto architettonico è cinquecentesco e la costruzione è attribuita al Vignola, secondo altri al Bramante. Cinque corpi di fabbrica compongono l'edificio, e sono fra di loro comunicanti per mezzo di loggiati passanti. Si accede alla villa attraverso un padiglione rococò, alla fine di un viale alberato che la inquadra prospetticamente. Agli ultimi anni del Cinquecento appartengono gli affreschi del corpo centrale, mentre nel corpo anteriore destro sono di Ilario Spolverini, con stucchi dei primi del Settecento, mentre in quello a sinistra ha affrescato G.B.Draghi. L'edificio ha anche una piccola cappella con decori barocchetti a stucco. Al piano superiore, con stucchi del Settecento e affreschi di Draghi, conduce una scala che conserva una pregevole ringhiera in ferro battuto. Il primo committente della Villa fu, all'inizio del XVI secolo, Matteo Marri. L'imperatore Carlo V vi si recò durante il suo passaggio a Busseto e ne rimase ammirato, tanto da volerne un disegno.È in questa Villa che nel 1543 si incontrarono l'imperatore Carlo V d'Asburgo e il Papa Paolo III per discutere della formazione del Ducato di Parma e Piacenza. Alessandro II Pallavicino ne dispose ristrutturazione e innalzamento sul finire del Seicento. La facciata in stile classico, ha stucchi rococò del Bossi nel secolo successivo. La villa ospita il Museo Nazionale Giuseppe Verdi dal 10 ottobre 2009. Arco del Corpo di Guardia Dopo aver percorso un viale di pioppi un arco trionfale a un fornice fa da accesso alla Villa; l'opera del XVII secolo è ascrivibile all'architetto ducale Domenico Valmangini. L'Arco è decorato da festoni manieristici con al centro un drappeggio aperto a mo' di sipario tetarale su una finta balaustra. Gli stucchi e le terrecotte sono opera di Domenico Dossa e Bernardo Barca. Sui lati si trovano due nicchie con statue in pietra, rappresentanti una Flora con un putto, allegoria della primavera, l'altra Bacco con un faunetto, allegoria dell'autunno, opera di Giuseppe Torretti.
  • 44.9807210.042478 Casa Barezzi, via Roma 119, +39 0524 931117, . Intero 4.00 euro; scuole 2.00 euro a persona. Gennaio/febbraio: 10.00/12.00 partenza ultima visita) - 14.00/7.30 (partenza ultima visita); marzo/ottobre 10/12.30 - gennaio/febbraio: domenica e festivi 10/12 - 14.30/17.30. Fu l'abitazione di Antonio Barezzi, che fu scopritore, mecenate e poi suocero di Giuseppe Verdi. Raccoglie cimeli, lettere, documenti, spartiti di Verdi. Il salone conserva l'arredamento originale; vi si trova il pianoforte viennese Tomascheck che Barezzi acquistò nel 1835 e che servì a Verdi giovane.
Il compianto
Portale
Busseto - Convento di Santa Maria degli Angeli - Il chiostro
  • 44.9765510.038669 Chiesa e convento di Santa Maria degli Angeli, via F. Provesi 39 (Uscendo da Villa Pallavicino (museo Verdi) a destra), +39 0524 930154, fax: +39 0524 930154, . Iniziata nel 1470, la sua costruzione si compì nel 1472; fu voluta da Orlando Pallavicino che dispose la costruzione fra le sue volontà testamentarie. I Frati Minori Osservanti ne presero possesso nel 1473. È in forma tardogotica con finestre ad arco acuto e tondo e portale sormontato da un rosone e incorniciato con decorazioni in cotto. Lungo la parte superiore della facciata con tetto a capanna e delle pareti si trova una cornice di archetti pensili. L'interno è a tre navate con absidi poligonali. All'ingresso le due acquasantiere in marmo sono del XVII secolo; un rilievo policromo Madonna col Bambino del XV secolo. La prima cappella a sinistra era originariamente il sepolcreto della famiglia Pallavicino; custodisce l'affresco della Madonna del Canale, opera del Quattrocento attribuita ad uno dei discepoli di Francesco Squarcione. Nella cappella della parete terminale che fiancheggia la navata di sinistra è collocato il gruppo scultoreo Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, che costituisce un capolavoro della scultura emiliana del Quattrocento. Fanno corona al Cristo steso sul sudario sette figure: Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo, la Maddalena, la Madonna, Maria Cleofe, Maria Salomè, San Giovanni. Il gruppo scultoreo venne donato dalla famiglia Marziani, nobili di Busseto; il loro stemma compare sulla grotta che ospita il Compianto. La tradizione popolare indica nelle due figure maschili del Compianto la riproduzione delle sembianze dei due figli di Orlando Pallavicino, committente della chiesa, che fecero erigere il tempio in ossequio alla volontà testamentaria del padre: Giovanni Leopoldo Pallavicino e Pallavicino Pallavicino. Nella cappella a sinistra del presbiterio si trova il cenotafio settecentesco in marmo bianco di Carrara di padre Ireneo Affò che fu uno dei più illustri eruditi del suo secolo e storico di Parma, di nascita bussetana. Sulla parete della navata destra un frammento di affresco attribuito a Nicolò dell'Abate, che fu staccato e qui collocato, rappresenta Cristo caduto con la Croce e la Veronica; è attribuito agli anni 1543-44. Nella navata destra si trova la cappella interna di Santa Caterina che mostra affreschi di Piero Rubini. La sacrestia attigua conserva una Sacra Famiglia con San Giovannino, Sant'Antonio da Padova e altro Santo francescano di Antonio Campi databile all'incirca al 1580. Il chiostro dell'annesso convento è stato oggetto di molti interventi nel corso dei secoli, fino all'Ottocento. Ha una bella loggetta ed affreschi importanti. Nel refettorio c'è una grande tela attribuita a Michelangelo Anselmi che raffigura l'Ultima Cena ed è datata 1538-1540.


A Roncole Verdi

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Casa natale di Giuseppe Verdi
  • 44.9520610.0723410 Casa natale di Giuseppe Verdi, via della Processione 1, +39 0524 97450, +39 0524 92487. Intero 4€, Ridotto "A" 3€ (previsto per gruppi oltre 20 persone - ragazzi dai 6 ai 14 anni - adulti oltre i 65 anni). Ridotto "B" 2€ (previsto per scuole in gita culturale - gratuito per insegnanti accompagnatori). Biglietto cumulativo Casa Natale, Teatro G. Verdi e Casa Barezzi Intero 9€, Ridotto "A" 7,5€ (previsto per gruppi oltre 20 persone - ragazzi dai 6 ai 14 anni - adulti oltre i 65 anni) Ridotto "B" 5,5€ (previsto per scuole in gita culturale - gratuito per insegnanti accompagnatori). Gennaio, Febbraio, Novembre e Dicembre: Sab, Dom e festivi 9:30-17:30 -feriali su prenotazione per gruppi (min. 15 pax)-; Marzo-Ottobre: Mar-Dom e festivi 9:30-13:00 e 14:30-18:00, ad Ottobre anche il lunedì. L'ultima visita inizia mezz'ora prima della chiusura.. L'abitazione natale di Giuseppe Verdi, nella frazione di Roncole che poi in suo onore aggiungerà la specificazione Verdi, è un edificio povero, che ci parla della semplicità di vita della famiglia. Al piano terreno si trovava l'osteria-drogheria di Carlo Verdi, padre del compositore La madre Luisa Urtini era casalinga e filatrice. La casa attualmente è diventata una casa-museo, aperta al pubblico. Al piano superiore si può visitare la stanza in cui venne alla luce il 10 ottobre 1813 Giuseppe Verdi. Il paese allora si chiamava ufficialmente Roncole di Busseto, ma veniva chiamato comunemente Le Roncole, e si trovava sotto la dominazione francese.
  • 44.9525610.0710211 Chiesa di San Michele Arcangelo, piazza Guareschi 65, . La chiesa battesimale di Giuseppe Verdi è di origine altomedievale, ma fu rimaneggiata nel Cinquecento e nel Seicento, lavori che le hanno conferito l'aspetto attuale. Conserva molte immagini devozionali che vi sono state affrescate all'inizio del Cinquecento, oltre a due tele del pittore bussetano Pietro Balestra, San Michele Arcangelo e l'Immacolata e i Santi. Vi si trova inoltre una statua lignea del Cristo morto di antica fattura. L'organo bergamasco Bossi è del 1797, restaurato nel 1900, nel 1964 e nel 2001; con quest'organo Giuseppe Verdi si esercitava già durante l'infanzia sotto la guida del suo primo maestro di musica Pietro Baistrocchi.


A Madonna dei Prati

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  • 44.9679610.0847912 Santuario della Beata Vergine, località Madonna dei Prati (a 2 km. a nord di Roncole Verdi). Il Santuario, meta di pellegrinaggi anche dalle zone di altre diocesi, è una maestosa costruzione dell'ultimo decennio del Seicento. A pianta centrale absidata, venne eretta per custodire la miracolosa immagine della Vergine Maria che fin dal Quattrocento si trovava in una cappelletta nei Prati della Colombarola. L'esterno e la facciata restarono incompiuti.
    L'aneddoto Giuseppe Verdi, mentre serviva come chierichetto a Roncole, si incantò a seguire il suono dell'organo; richiamato dal parroco con una pedata che lo fece ruzzolare a terra, reagì fieramente: "Dio t'manda na sajèta! - Dio ti mandi un fulmine!. Il 14 settembre 1828 durante una celebrazione nel Santuario della Beata Vergine a Madonna dei Prati un fulmine entrò in chiesa uccidendo quattro sacerdoti (fra i quali quello della pedata) e due cantori, uno dei quali era cugino di Verdi. L'episodio suscitò grande scalpore, nonché un profondo senso di colpa e un vero terrore per le maledizioni nel giovane Verdi.


A Sant'Agata

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  • 45.000610.032913 Villa Verdi, Sant'Agata di Villanova sull'Arda, +39 0523 830000, fax: +39 0524 91707. Adulti 9€; Gruppi (min. 20) o over 65: 7,5€; Scuole: 5€;. La villa che il Maestro Giuseppe Verdi si fece costruire poco lontano da Busseto, ma già in provincia di Piacenza. Conserva diversi ricordi del musicista. Visitabile solo con visita guidata (compresa nel prezzo d'ingresso)


Eventi e feste

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  • Carnevale di Busseto. Conosciuto in ambito nazionale, è uno dei più famosi carnevali storici. I carri allegorici sfilano per le vie della città nei giorni festivi del periodo carnevalesco, attirando migliaia di visitatori ed animando tutto il centro cittadino. Sul sito del comitato organizzatore sono riportate le notizie relative all'edizione in corso, o all'edizione in preparazione. La manifestazione nel 2016 ha raggiunto la Centotrentacinquesima edizione.


Cosa fare

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Acquisti

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Qui nella Bassa parmense la fanno da padrone le eccellenze alimentari parmigiane, oltre al formaggio parmigiano reggiano, soprattutto i salumi. Busseto è a poca distanza da Zibello con il suo culatello, da San Secondo con la sua spalla cotta, da Sissa con la spalla cruda di Palasone; di facile reperibilità tortellini, torta fritta, lambrusco, fortana e malvasia.

Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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  • 44.96828410.0845031 Trattoria Vernizzi, Localita' Frescarolo, 24, +39 0524 92423.
  • 44.97845110.0797832 Trattoria Cotogni, Strada Comunale di Frescarolo, 28, +39 0524 92596.
  • 44.96828410.0845033 Trattoria Campanini (Trattoria dei Prati), Via Roncole Verdi, 136 (a Roncole Verdi - Madonna dei Prati), +39 0524 92569.
  • 44.98001910.0418564 Caffè Pizzosteria Palazzo Orlandi, via Roma 60, +39 0524 91523.
  • 44.98108410.0422145 Ristorante Bar Pizzeria Teatro, piazza G.Verdi 39, +39 0524 92334.
  • 44.97889910.0412616 Osteria Sant'Ignazio, Via Roma 10, +39 0524 91258.
  • 44.9779110.0398127 Trattoria La Traviata, via Provesi 13, +39 0524 930025, +39 389 1173602. chiuso lunedì e martedì.


Dove alloggiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacie


Come restare in contatto

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  • 44.98221310.0432349 Poste italiane, piazza Santa Maria 29, +39 0524 92259, fax: +39 0524 930176.
  • 44.95140310.07166210 Poste italiane, via Roncole Verdi 68 (a Roncole Verdi), +39 0524 97466, fax: +39 0524 97466.



Nei dintorni

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  • Zibello - Questa frazione di soli 900 abitanti è famosa per il culatello, molto pregiato. Il centro di Zibello è formato dal Palazzo Pallavicino, dove si trovano alcuni negozi e ristoranti.
  • Soragna La Rocca Meli Lupi, signori del paese per centinaia di anni, si erge al centro di Soragna; non subì mai l'oltraggio della conquista nè dei conseguenti saccheggi. Oltre al castello riveste è interessante anche il centro storico dai tipici tratti padani.
  • San Secondo Parmense Il castello dei Rossi di San Secondo è il motivo di maggior interesse monumentale (il terremoto del 2012 ne ha compromesso però le visite); l'altro potente richiamo, meno culturale ma altrettanto gradito, è sicuramente la sua famosa spalla cotta, prodotto d'eccellenza fra i salumi del parmense.
  • Colorno La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
  • Fidenza Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
  • Parma Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • Cremona Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.

Itinerari

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  • Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Luoghi Verdiani, Il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi; i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


Altri progetti

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CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).