Rivarolo Mantovano
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Rivarolo Mantovano
Sito istituzionale

Rivarolo Mantovano è un centro del Mantovano nel comprensorio interprovinciale casalasco viadanese dell'Oglio Po.

Da sapere

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Rivarolo in quanto sulla riva di un ramo non più esistente dell'Oglio; Rivarolo Fuori in quanto appartenente ai Signori di Mantova, e quindi fuori del Ducato di Milano, in contrapposizione con il dirimpettaio Rivarolo del Re, dalla parte opposta dello stesso ramo scomparso dell'Oglio, villa del territorio di Casalmaggiore nel Ducato di Milano, in potere del Re di Spagna; infine Rivarolo Mantovano dal 1907, a sancire la sua appartenenza al territorio di Mantova.

Cenni geografici

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Situato nella pianura lombarda mantovana, Rivarolo appartiene all'area della provincia di Mantova chiamata Viadanese, e al più vasto ambito interprovinciale Casalasco Viadanese, meglio conosciuto negli ultimi decenni come Comprensorio Oglio Po, con capoluoghi Casalmaggiore , da cui dista 10 km., e Viadana (22 km.)

Cenni storici

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Rivarolo Mantovano è uno degli esempi di progettazione e costruzione della città ideale che ha ispirato nel '500 Vespasiano Gonzaga, signore di quest'angolo dello Stato di Mantova, che portò poi a compimento il proprio sogno con la realizzazione della vicina Sabbioneta. Conserva ancora parte delle mura e delle porte, e presenta un impianto ortogonale nel quale spicca la monumentale piazza porticata (ora piazza Finzi). Il centro storico fortunatamente non è stato stravolto da discutibili interventi edilizi che, soprattutto negli anni Sessanta del XX secolo, hanno irrimediabilmente deturpato tante realta' simili, per cui l'aspetto urbanistico del borgo antico risulta senza dubbio godibile. La frazione di Cividale fu, in epoca gonzaghesca, residenza estiva dei signori, luogo di caccia e svaghi come fu, a Mantova, il Palazzo Te'.

Il paese non era anticamente nella posizione attuale, ma si trovava circa un chilometro più a sud ovest, vicino al fiume Adda (o ad un suo ramo) che qui scorreva; ancora oggi si nota, a sud dei centri abitati di Rivarolo e di Cividale, un avvallamento del terreno per una larga fascia: l'antico letto del fiume.L'antico centro aveva una Pieve ed era la chiesa di un abitato di pescatori; rimangono i resti del Molino posto sul canale Delmona e una lapide tombale che si trovava nell'antica Pieve ed ora è situata all'interno della chiesa parrocchiale.

Dopo il Mille il borgo passa sotto vari signori: gli Estensi, i Vescovi di Cremona, le famiglie Dovara, Persico, Mariani, Picenardi e Cavalcabò. Il salto di qualità avviene nel 1400, quando Rivarolo si dà ai Gonzaga, famiglia di cui seguirà le sorti fino alla rovina finale. Dalla sottomissione ai Gonzaga inizia il trasferimento della popolazione dall'antico sito verso l'area in cui esisteva un oratorio, nel luogo che vide poi la costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale. Nel destino del borgo si inserisce la figura di Vespasiano Gonzaga, che ottiene Rivarolo dal padre Luigi. Vespasiano abbatté il castello esistente a Rivarolo per utilizzarne i materiali nella costruzione di Sabbioneta. In seguito, a parziale risarcimento del danno, progettò il nuovo assetto urbanistico di Rivarolo, con la caratteristica pianta ortogonale e la grande piazza. Alla sua morte il successore Scipione Gonzaga ne completa l'opera; rinforza le mura e apre le porte dell'Ospedale (Porta Mantova) e della Piazza (Porta Parma). Le altre due porte sono Porta Cremona ad ovest e Porta Brescia. Delle quattro porte originarie ne sopravvivono tre.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Rivarolo Mantovano


Come arrivare

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In aereo

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L'aeroporto più vicino è quello Verdi di Parma. Tra le compagnie presenti (anno 2013) Ryanair con voli da Alghero-Fertilia, Cagliari-Elmas, Trapani-Birgi e Londra-Stansted.e Belle Air con un volo da Tirana-Rinas

Altri aeroporti da prendere in considerazione sono:

  • Aeroporto Catullo di Verona-Villafranca con più opzioni. Air Italy detiene il maggior numero di voli domestici.
  • Aeroporto Caravaggio di Orio al Serio (BG) Vi opera Ryanair con parecchi voli da scali domestici e internazionali.


In auto

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  • Casello autostradale di Parma sulla autostrada del Sole


  • Casello autostradale di Mantova sulla autostrada del Brennero


In treno

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  • Stazione di Bozzolo, sulla linea Cremona - Mantova
  • Stazione di Casalmaggiore, sulla linea Parma - Brescia


In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Rivarolo Mantovano, centro che deve la sua fisionomia a Vespasiano Gonzaga, che qui sperimento' l' edificazione della Citta' Ideale che portò poi a compimento con la vicina Sabbioneta, è tutto da vedere. La sua pianta urbanistica, a scacchiera, le sue porte urbiche, il giro delle mura per la parte rimasta, i palazzi, gli scorci che ne fanno un centro fuori dal tempo.

Torre dell' Orologio
  •  Attrazione principale 45.07034710.4321371 Piazza Finzi. Chiamata un tempo Piazza Grande, di forma rettangolare, su due lati porticata come da caratteristica gonzaghesca, è il centro amministrativo e della vita sociale del paese. Qui si trovano bar, negozi, un ristorante, la sede comunale, ospita settimanalmente il mercato; offre insomma i servizi più importanti per la vita del centro. Vi prospettano palazzi belli e sobri; il Palazzo Pretorio (ora Municipio); la Torre dell'Orologio con porta passante; Palazzo Penci, oltremodo bisognoso di restauro.
    I caratteristici portici gonzagheschi conservano un tratto più antico nel lato est, dove si possono notare colonne più tozze ed archi più bassi. È in questo tratto che si trova la Sinagoga.
  • 45.0670610.432272 Palazzo Penci, Via Mazzini. Il palazzo delimita maestoso quasi tutto il lato sud, con ampia facciata e portici bugnati. Al centro dei portici l'ingresso principale conduce alla loggia e al salone d'onore, ora inglobati in abitazioni. Nei piani superiori vi sono il teatrino di corte e sale di grandi dimensioni; il palazzo fu purtroppo completamente spogliato durante la dominazione napoleonica. La nobile famiglia dei Conti Penci raggiunse il suo apice nel XVII secolo soprattutto grazie ai servigi resi a Scipione Gonzaga. Si distinse con personaggi illustri in campo ecclesiastico e culturale. La casata si estinse per mancanza di discendenza maschile, e lasciò incompiuto il palazzo che ne perpetua il nome.
  • 45.0708110.431943 Palazzo Pretorio, Piazza Finzi. Il palazzo si addossa da entrambi i lati alla Torre dell'Orologio, costruzione più antica. Il Palazzo ha sale ampie e soffittate a cassettoni, e fu sede del Monte di Pietà. Ospita ora il Municipio e la "Fondazione culturale Sanguanini". L'ultimo restauro ha portato in luce la data 1609 sotto l'orologio della torre ed alcune decorazioni settecentesche; nel palazzo intonaci e decorazioni rinascimentali. L'orologio è ancora funzionante e conserva il meccanismo originale del Settecento.
  • 45.07023210.4324574 Sinagoga. Si trova al secondo piano di un edificio che fa parte dei portici di piazza Finzi e che ospitava anche la casa del rabbino. La Sinagoga è costituita da una sola stanza illuminata da due ampie finestre poste a nord e altre due più piccole a est, lato in cui è situato l'altare secondo i dettami religiosi ebraici. Una stretta rampa di scale sul lato opposto dell'ingresso conduce al Matroneo costituito da un soppalco. La Sinagoga era raggiungibile direttamente dalle abitazioni degli Ebrei che abitavano in piazza senza uscire in strada, poiché le loro case e il tempio erano intercomunicanti, come si è potuto accertare da segni ancora ben visibili in parecchie abitazioni. Il restauro dei primi anni del Novecento ha salvaguardato l'eleganza che danno al tempio le decorazioni della sala, con finte colonne, cornici di stucco, finte porte. La Sinagoga costituisce l'ultima testimonianza della presenza degli Ebrei a Rivarolo Mantovano, dove vissero e prosperarono per circa cinque secoli. In zona si conserva un'altra Sinagoga nella vicina Sabbioneta, anch'essa all'ultimo piano di un palazzo porticato nelle vicinanza della Piazza Ducale. Nel comprensiorio Oglio Po casalasco viadanese esistono ancora i locali che ospitarono la sinagoga settecentesca a Pomponesco e un'altra a Viadana.
Chiesa parrocchiale
Interno
Cappella del Rosario
San Giuseppe con il Bambino
San Giuseppe
San Giuseppe
  • 45.07040110.4341855 Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Annunciata. La chiesa parrocchiale arcipretale plebana nasce il 19 ottobre 1416, come risulta inciso nella formella di fondazione, sotto il marchese di Mantova Gianfrancesco Gonzaga. La torre campanaria fu costruita invece nel 1461, quando era marchese Ludovico. Dedicata a Santa Maria Annunciata, la chiesa ha avuto successivi rifacimenti ed ampliamenti. Nel 1805 il corpo di fabbrica fu prolungato anteriormente di una cappella. Anche la facciata fu decorata con stucchi ottocenteschi; sopra il portale in legno, opera di artigiani locali nel 1810) è raffigurata in altorilievo La cacciata dei Mercanti dal Tempio; in alto a destra il busto del Beato Sisto Locatelli, mentre a sinistra c'è quello di Giuseppe.
    Nel timpano si mostra l'opera dello scultore comasco Giulio Protti: L'Annunciazione.L'interno a tre navate è ricco di dipinti, sculture e decorazioni di scuola lombarda. Nelle cappelle laterali si conserva una quadreria che spazia dal Seicento al Novecento. Nella Cappella della Passione un dipinto di un pittore locale, il rivarolese Giuseppe Velluti, è una copia ottocentesca incompiuta della Incoronazione di Spine del Tiziano che si conserva al Louvre. Alle pareti laterali due tele del viadanese Domenico Savi, il Cristo deriso e il Cristo alla colonna.sono della metà del Seicento.
    La Cappella di San Vincenzo Ferrari ospita ai lati due tele di Marco Antonio Ghislina, pittore casalasco che ha lasciato parecchie opere nelle chiese dell'Oglio Po, che raffigurano San Giovanni Evangelista e San Giuseppe. Nella Cappella di San Giuseppe una tela settecentesca di Giacomo Guerrini riproduce San Giuseppe con Gesù Bambino. Questo quadro proviene dalla Chiesa Vecchia di Scandolara Ravara.
    Nella Cappella di San Giovanni evangelista e del Beato Sisto si notano una elegante ancona del Pesenti e una tela raffigurante Sant'Antonio abate con San Giovanni Evangelista e San Girolamo attribuita ad uno dei Pesenti. La Cappella ospita, sotto la mensa dell'altare, il corpo del Beato Sisto Locatelli, francescano, che vi fu posto nel 1942; questo santo frate fu poi dichiarato compatrono della comunità rivarolese.
    La Cappella della Madonna del Santo Rosario ospita in una ancona in legno dorato, opera del Pesenti, una Madonna Immacolata del 1605 di Giovanni Francesco Raimondi; il disegno preparatorio di quest'opera, di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso, si trova agli Uffizi. La serie dei 15 Misteri del Rosario è del 1614 ed è sempre della scuola del Malosso (Pesenti), così come le sei lunette delle volte con la storia di Maria e di Santa Caterina.
  • 45.07217110.4324946 Oratorio dei Disciplini. Di linee semplici, ha una sola navata e una piccola torre campanaria. La sua fondazione è a cavallo dei secoli XVI e XVII. Nel 1865 passa alla Confraternita di San Vincenzo de' Paoli. Ora è dedicato a San Bartolomeo. Notevole l'antico portone e le vetrate policrome. Le decorazioni interne sono opera recente degli anni Quaranta del Novecento.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacia


Come restare in contatto

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Tenersi informati

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Nei dintorni

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  • Bozzolo Città gonzaghesca, fu capitale di un ducato di un ramo collaterale dei Gonzaga. Vespasiano vi operò urbanisticamente prima di metter mano al suo capolavoro: Sabbioneta; con Giulio Cesare e Scipione definisce il proprio elegante aspetto urbano che risponde agli ideali cinquecenteschi. Delle antiche mura rimane invece solamente un breve tratto gravemente danneggiato da crolli ed incuria.
  • Casteldidone Villa Mina della Scala è un’ affascinante costruzione castellana che racchiude in sé l’imponenza del castello e l’eleganza della villa. Costruito nel Cinquecento, rimaneggiato nel Seicento e poi nel Settecento, il Castello divenuto Palazzo e Villa si presenta ancora maestoso e affascinante nella campagna di Casteldidone, a poca distanza dall’altra splendida villa – castello di San Giovanni in Croce.
  • Pomponesco Città di fondazione, deve a Giulio Cesare Gonzaga la sua struttura urbanistica cinquecentesca in cui spicca la scenografica piazza porticata, che si collega con una scalinata all'argine del Po, sulla quale prospettano su due lati la chiesa arcipretale ed il palazzo civico; sul quarto lato rimangono purtroppo solo poche tracce del castello.
  • Casalmaggiore Capoluogo del Casalasco, protetta da poderosi argini, la città si sviluppa parallelamente al letto del Po. L'ampio respiro della piazza principale, l'innegabile maestosità del Palazzo municipale e del Duomo rivelano il suo carattere di importante centro della Bassa. Il Santuario della Madonna della Fontana, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa dell'Ospedale sono fra i suoi monumenti di spicco.
  • Colorno La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
  • Sabbioneta Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Parma Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • Mantova Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.

Itinerari

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  • Nelle terre dei Gonzaga Un itinerario attraverso i centri, grandi e piccoli, che furono capitali dei rami Gonzaga cadetti: principati, marchesati, ducati che, all'interno della compagine statale mantovana, godevano di una vera e propria indipendenza, spesso battevano moneta e tenevano corti raffinate che rivaleggiavano con quella mantovana, abbellivano i propri centri urbani dotandoli di eleganti architetture – chiese, piazze, palazzi, mura, torri - e di caratteristici scorci urbani come i tipici portici gonzagheschi.


Altri progetti

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