Casteldidone
Cascina Cavalca - antico castello
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Casteldidone
Sito istituzionale

Casteldidone è un comune della Lombardia.

Da sapere

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Fiore all'occhiello della sua economia essenzialmente agricola è la produzione del melone tipico di Casteldidone e Viadana, per il quale è stato chiesto il marchio IGP - Identificazione Geografica Protetta.

Cenni geografici

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Situato nella pianura padana a poca distanza dal fiume Po, nella parte sud orientale della provincia di Cremona, il Comune fa parte dell'area casalasca del Comprensorio Oglio Po, dal cui capoluogo, Casalmaggiore, dista 8,5 km.


Cenni storici

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Compare in documenti del 1010, quando la madre di Matilde di Canossa, Rachilde, acquistò delle curtes in Castello Didoni. Nel 1309 Casteldidone viene descritto come un borgo fortificato, con proprietari del forte Ruino Schizzi e Lanfranco Schizzi. Di questo vecchio castello rimangono alcune tracce quattrocentesche e addirittura trecentesche nella casa colonica Cavalca e Sanguanini, soprattutto nella sua struttura. Dal terreno all'intorno sono spesso affiorati, durante i lavori di aratura, cocci di ceramiche di uso domestico del secolo XII.

Nel 1647 il Castello Mina della Scala fu attaccato dalle milizie Gallo Estensi del Duca di Modena, fu dato alle fiamme, ed il borgo di Casteldidone venne raso al suolo.


La curiosità

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Gregorio XII - Angelo Correr
Il Papa Gregorio XII, al secolo Angelo Correr (Venezia 1325; Recanati 17 ottobre 1417) si dimise dalla cattedra di San Pietro nel 1415, ponendo fine ad un periodo di lotte di potere, di scismi e di nomine di antipapi in seno alla Chiesa. Questo Papa, dimissionario come ai giorni nostri Benedetto XVI - Joseph Ratzinger (2013) è un avo del Conte Edoardo Persico Licer, proprietario del Castello Mina di Casteldidone, deceduto nel 2010.
Benedetto XV - Giacomo Della Chiesa
Altra singolare coincidenza è che il Papa Benedetto XV (Genova, 21 novembre 1854 – Roma, 22 gennaio 1922), al secolo Giacomo della Chiesa, che precede immediatamente, nella onomastica, il Papa Benedetto XVI dimissionario nel 2013, era fratello della nonna sempre del Conte Edoardo Persico Licer. Ricordi di questi Papi, e un ritratto, sono conservati al Castello.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Casteldidone


Come arrivare

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In aereo

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In auto

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Un po' discosto dalle principali vie di comunicazione, Casteldidone si trova a meta' sulla strada che congiunge Rivarolo Mantovano, ubicato sulla provinciale 64 Casalmaggiore - Bozzolo, e San Giovanni in Croce, posto sulla ex statale 343 asolana Parma-Casalmaggiore-Asola-Brescia.

In treno

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In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 45.07366710.4053741 Palazzo - Castello Mina dalla Scala. Chiamata anche Castello Schizzi o Palazzo Mina, a ricordare un probabile suo nucleo originario fortificato, Villa Mina della Scala domina isolata sulla strada che collega Rivarolo Mantovano a San Giovanni in Croce, poderosa ma elegante nella sua vasta struttura quadrilatera con torri, torrette e mura di recinzione. Al di là della strada si trova Casteldidone.
    Nel XIV secolo Casteldidone fu feudo, passato da Bonifacio di Toscana ai Canossa, a Buoso da Dovara, a Cabrino Fondulo, a Ruino Schizzi. A un componente del casato Schizzi si deve la costruzione della Villa: una lapide la ricorda nell'anno 1596.
    Un rimaneggiamento del 1608 ed uno ancora successivo nel 1657, per porre rimedio all'incendio appiccatovi nel 1648 dalle truppe Gallo - Estensi ed ampliare la costruzione, e del 1735 ci hanno regalato la Villa attuale. Le decorazioni degli interni sono tutte Settecentesche, di diversa mano.
    L'Oratorio di Sant'Antonio, esistente nel complesso, è del 1680.
    Questa residenza è visitabile su appuntamento (contatto telefonico con la proprietà) anche per gruppi fino a 25 persone
    Il fantasma del Castello
    È leggenda diffusa che nella Villa avvengano manifestazioni paranormali; il fantasma di una antica castellana comparirebbe nella notte del primo plenilunio dell' anno, ma solamente alla donna più anziana della famiglia proprietaria, manifestandosi in cima allo scalone della dimora, per poi discenderlo e passare accanto ad essa e quindi svanire, al rintocco di una campana. La tradizione dice che a movimentare il primo plenilunio sarebbe una contessina Schizzi, famiglia che fu proprietaria del palazzo, che vaga alla ricerca della sorella morta per peste nel Seicento.
    Nel gennaio 2016 l'associazione bresciana Hesperya, che studia fenomeni paranormali, ha trascorso la notte del plenilunio di gennaio nel castello, effettuando riprese e registrazioni per testare la presenza ultraterrena.
    Nel marzo 2016 ha reso noti i risultati dell'analisi del materiale raccolto. La telecamera a raggi infrarossi ha evidenziato una forma nebbiosa che prendendo corpo da una parete percorreva un tragitto spostandosi lungo la scala per poi scomparire oltre il campo dell'inquadratura. Il registratore messo in funzione durante il colloquio che i ricercatori hanno tenuto con l'entità, rivolgendole alcune domande, avrebbe registrato una chiara voce di donna che dice - basta -, manifestando così il fastidio provato per l'intrusione.
  • 45.06814510.4048182 Chiesa Parrocchiale dei Santi Abdon e Sennen. Fu eretta verso il 1840, più ampia e soprattutto più profonda, sulla chiesa vecchia che risaliva al 1433, a sua volta costruita su un precedente Oratorio. È in stile neoclassico a croce latina, con grande cupola e lucernario; ha tre cappelle per lato ed unica navata. È opera di Luigi Voghera, che in questo periodo operò lungamente e prolificamente nel territorio fra Oglio e Po, legando il proprio nome a quasi tutte le emergenze architettoniche dell'Ottocento, quali ad esempio i Castelli e le Ville di Torre de' Picenardi, di San Lorenzo de' Picenardi, di Cicognolo ecc. La facciata ha richiami vagamente palladiani.
  • 45.06784210.4044913 Cascina Cavalca (il mot).



Di fianco alla chiesa la Cascina Cavalca è il risultato della trasformazione dell'antico Castello di Casteldidone, che già nel 1309 era descritto come un borgo cinto da un fossato di difesa e dotato di una torre fortificata. È questo il nucleo più antico del paese. La parte alta della cascina è quanto rimane della torre che presenta ad est un cornicione quattrocentesco, come pure l'ampio andito con soffito a vela.

L'antico loggiato con colonne in cotto a capitelli smussati e archi a ogiva denota una origine gotico lombarda. Il castello costituiva il riparo per gli abitanti in caso di pericolo bellico ed era perciò dotato di ampi spazi per il vettovagliamento ed il ricovero. Come molti altri fortilizi della zona (ad esempio Romprezzagno, Vidiceto, Pozzo Baronzio e la sua appendice Castelpersegano, Isolello) nel Seicento fu adibito a casa casamentizia, ossia a cascina, un complesso agricolo con la caratteristica forma quadrilatera e due entrate, con quella sui campi a colombaia.

Eventi e feste

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  • Cantadidone. nel mese di giugno. Concorso canoro.
  • Sagra del Melone tipico di Casteldidone. nel mese di luglio.
  • Sagra dei Santi Abdon e Sennen. l'ultima domenica di luglio.
  • Sagra della Madonna delle Vittorie. la prima domenica di ottobre.


Cosa fare

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Acquisti

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In stagione, il melone tipico di Casteldidone e Viadana.

Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Tenersi informati

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Nei dintorni

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  • Rivarolo Mantovano La piazza gonzaghesca porticata è il fulcro di Rivarolo Mantovano che deve la sua fisionomia a Vespasiano Gonzaga, che qui sperimentò l'edificazione della Città Ideale portata poi a compimento con la vicina Sabbioneta. La sua pianta urbanistica, a scacchiera, le sue porte urbiche, il giro delle mura per la parte rimasta, i palazzi, gli scorci ne fanno un centro fuori dal tempo.
  • Sabbioneta Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Bozzolo Città gonzaghesca, fu capitale di un ducato di un ramo collaterale dei Gonzaga. Vespasiano vi operò urbanisticamente prima di metter mano al suo capolavoro: Sabbioneta; con Giulio Cesare e Scipione definisce il proprio elegante aspetto urbano che risponde agli ideali cinquecenteschi. Delle antiche mura rimane invece solamente un breve tratto gravemente danneggiato da crolli ed incuria.
  • San Giovanni in Croce Villa Medici del Vascello è il castello della Dama dell’ermellino del famoso dipinto di Leonardo da Vinci. Fu proprio Cecilia Gallerani, la Dama del ritratto, ad iniziare la sua trasformazione da struttura militare a residenza signorile, illeggiadrendone l’aspetto guerresco della sua primitiva fondazione quattrocentesca. La Villa è circondata da un vasto parco e da un’alta muraglia che non impedisce di scorgerne l’elegante bellezza.
  • Colorno La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
  • Castelponzone Il paese dei cordai, a cui è dedicato il locale museo, ha mantenuto la propria fisionomia di vecchio centro padano porticato; nella sua urbanistica si intuisce il disegno delle fortificazioni che ebbe un tempo, quando fu feudo e Castello dei Ponzone. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
  • Casalmaggiore Capoluogo del Casalasco, protetta da poderosi argini, la città si sviluppa parallelamente al letto del Po. L'ampio respiro della piazza principale, l'innegabile maestosità del Palazzo municipale e del Duomo rivelano il suo carattere di importante centro della Bassa. Il Santuario della Madonna della Fontana, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa dell'Ospedale sono fra i suoi monumenti di spicco.
  • Cremona Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.
  • Mantova Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.



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