Mineo | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Calatino | |
Altitudine | 511 m s.l.m. | |
Superficie | 246,32 km² | |
Abitanti | 5253 (2019) | |
Nome abitanti | menenini, meneni (minioli in siciliano) | |
Prefisso tel | +39 0933 | |
CAP | 95044 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Agrippina | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Mineo è una città della Sicilia.
Da sapere
modificaOltre ad essere la città natale degli scrittori Luigi Capuana e Giuseppe Bonaviri, Mineo conta parecchi siti archeologici, tra necropoli, antiche città e castelli.
Cenni geografici
modificaIl suo vasto territorio comprende a sud e a est una zona montuosa di altitudine compresa fra i 500 ed i 650 m s.l.m., si tratta delle propaggini nord-occidentali dei Monti Iblei. A nord-ovest il centro abitato si affaccia sulla valle dei Margi, essa è una appendice sud-occidentale della piana di Catania. A nord est si incontra il monte Catalfaro.
Quando andare
modificaIl paese, gode di un clima collinare salubre e secco. Le precipitazioni si concentrano nei mesi autunnali e invernali, a carattere piovoso. L'estate è calda, secca e tutto sommato mitigata per via dell'altitudine e di una relativa ventilazione.
Cenni storici
modificaMineo è la città natale di numerose personalità di fama nazionale e internazionale. Tra i tanti si ricordano Luigi Capuana, Giuseppe Bonaviri, Paolo Maura, Croce Zimbone, Benedetto Cirmeni, Corrado Luigi Guzzanti, Pietro Rizzo ecc.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaLa città è divisa in quartieri che corrispondono alle tre parrocchie, la suddivisione è segnata da tre vie che si irradiano dalla piazza centrale piazza Ludovico Buglio verso la periferia. Queste vie sono: Via Palica (Varanna, Via Grande) che separa il quartiere di Sant'Agrippina da quello di San Pietro. Via Divisione che separa il quartiere di San Pietro da quello di Santa Maria. Viale Crispi (Tri Pali) che separa il quartiere di Santa Maria da quello di Sant'Agrippina.
Come arrivare
modificaIn treno
modifica- 1 Stazione di Mineo. Stazione lungo la tratta Catania-Caltagirone-Gela. Dal 2013 è stata declassata a Posto di blocco intermedio.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaApprofondimenti di natura archeologica legati al territorio di Mineo possono essere ascoltati tramite l'app Izi travel a questo indirizzo.
Piazza Buglio
modifica- 1 Chiesa di San Tommaso Apostolo (chiesa del Collegio), Piazza Buglio. La chiesa è comunemente chiamata "chiesa del Collegio" perché era annessa al collegio gesuitico. È un edificio a croce latina ad unica navata. Conserva preziosi stucchi settecenteschi e paliotti marmorei. Notevole il crocifisso ligneo con un reliquario di santi martiri: san Valerio Martire, santa Lucilla, santa Costanza. Di rilievo sono una deposizione del caravaggesco Filippo Paladini (1613) e il sarcofago di Tommaso e Desiata De Guerreri (o Gurreri) che furono i fondatori del complesso gesuitico (1588). Il progetto è attribuito all'architetto Padre Natale Masuccio.
- 2 Monumento a Luigi Capuana, piazza Buglio (al centro della piazza principale). La statua e i pannelli in bronzo sono opera del maestro Vincenzo Torre. Il monumento fu inaugurato nel 1936. II basamento è in travertino. Nei pannelli sono raffigurate scene tratte dalle opere dello scrittore: Giacinta, Bona genti, Il marchese di Roccaverdina e un'allegoria delle sue fiabe.
- 3 Palazzo Tamburino, piazza Buglio. Il palazzo venne ricostruito dopo il terremoto del 1693. Dalle sobrie linee settecentesche presenta ornamenti in rilievo di ispirazione classica. All'interno, l'androne è abbellito da una scala e da colonne doriche.
- 4 ex chiesa di Santa Maria della Porta, via Ducezio. È una chiesa trasformata in un'abitazione privata. Il titolo di questa chiesa si riferisce all'adiacente Porta del Mercato. È notevole il portale d'ingresso seicentesco arricchito da colonne tortili terminanti con capitelli classici. La parte absidale, ancora esistente, è invisibile in quanto inserita nel contesto edilizio delle altre costruzioni.
- 5 Municipio (ex Collegio dei Gesuiti), Piazza Buglio. Il Collegio fu progettato dall'architetto gesuita Natale Masuccio da Messina. Con l'espulsione dei gesuiti dal Regno di Napoli e Sicilia (1767) passò nel patrimonio dell'amministrazione civile. Vì si trovano attualmente gli uffici comunali, il Giudice di pace, l'archivio storico Receputo Gulizia, l'ufficio Sanitario, la Fondazione Giuseppe Bonaviri ecc. L'interessante chiostro interno è utilizzato per eventi culturali.
Chiese
modifica- 6 Chiesa di San Pietro, Largo S. Pietro, 7, ☎ +39 0933982373. Anche questo edificio sacro, come gli altri di Mineo, ha subito nel corso dei secoli rimaneggiamenti e restauri. Fu danneggiata dai terremoti del 1542 e, in maniera gravissima, da quello del 1693. I lavori di restauro durarono fino al 1770. La facciata è stata completata solo nella seconda metà del XIX secolo. La chiesa è a croce latina e ha tre navate. Custodisce alcune opera di pregio: la seicentesca statua del Cristo alla Colonna in legno policromo; l'altare in cui essa è custodita ricco di marmi policromi e di una porticina in argento a chiusura del ciborio, mentre nelle pareti laterali risaltano due bassorilievi in stucco raffiguranti il sacrificio di Isacco e Mosè che fa scaturire l'acqua dalla rupe; la monumentale cantoria a fastigio d'organo del settecento, in legno intagliato e dorature d'oro zecchino, il pulpito ligneo intagliato con lacunari dipinti ad olio di fine Settecento e il coro scolpito in noce, gli innumerevoli paramenti sacri e le reliquie.
- 7 Chiesa di Sant'Agrippina, Via Umberto, ☎ +39 0933981139. Il primo tempio fu costruito nel 263 d.C. sui ruderi di un oratorio privato attiguo alla casa dove Sant'Eupresia accolse le spoglie provenienti da Roma della Vergine e Martire Agrippina. Fu consacrata con dignità di basilica il 19 giugno del 312 da San Severino, vescovo di Catania. In epoca araba fu, forse, trasformata in moschea. Nel 1169 fu danneggiata da un terremoto, per essere ricostruita integralmente nel XIV secolo. Nel 1556 fu elevata a collegiata. Nel terremoto del 1693 fu quasi completamente distrutta (esclusa l'abside). Fu ricostruita quasi interamente nella forma attuale all'inizio del Settecento (il prospetto principale appare incompleto). La chiesa è a croce greca a tre navate. L'interno della chiesa è adornato con stucchi della scuola del Serpotta, affreschi ottocenteschi di Sebastiano Lo Monaco (Sant'Agrippina che scaccia i musulmani) e del Barone (scene della vita di Cristo). Custodisce la statua lignea della patrona opera di Vincenzo Archifel e risalente 1518.
- 8 Chiesa di Santa Maria Maggiore, Largo Santa Maria Maggiore, 1, ☎ +39 0933982603. Le origini di questa chiesa risalgono intorno alla metà del III secolo. In origine era un tempio pagano dedicato al dio Sole, convertito in chiesa fu dedicata alla Vergine Santissima. Nel corso dei secoli ha subito diversi danni causati da assedi e terremoti. Distrutta nel IX secolo dai saraceni che occuparono la città, fu riedificata o restaurata negli anni successivi. Subì danni nel 1137 sotto il regno del normanno Ruggero II e a causa del terremoto del 1169 che sconvolse il Val di Noto. Rovine ancora più gravi subì dal terremoto del 1542. La chiesa sarà intitolata a Santa Maria de Graecis. Circa un secolo dopo fu elevata a collegiata, assumerà il nome di Santa Maria Maggiore. In questi anni subì ulteriori danneggiamenti e grazie alla benefattrice Vincenza Stuto Limoli Nigido la chiesa fu riaperta il giorno di Natale del 1692. Alcuni giorni dopo sarà rasa al suolo dal terremoto del Val di Noto del 1693. La chiesa attuale fu ricostruita nel corso del secolo successivo su progetto del catanese Antonio Caruso. I lavori saranno completati solamente nel 1872. La storia della Chiesa di Santa Maria anche nei decenni successivi sarà caratterizzata da danneggiamenti dovuti a eventi tellurici (1908, 1969, 1975, 1990 ecc.).
La chiesa ha la forma di croce latina ed ha tre navate. Tra le cose interessanti che custodisce ci sono: un fonte battesimale, un lavabo in marmo cinquecentesco, la statua in alabastro della Regina degli Angeli dono del Conte Ruggero nel 1072, un Crocifisso in avorio del '500, un reliquario.
- 9 Chiesa della Madonna di Odigitria, Via Trinacria, 185. La chiesa fu fondata in epoca bizantina accanto ad una delle porte di città. Nel 1620 i Padri Minori Osservanti costruirono un convento proprio in prossimità della chiesa. Dopo alterne vicende nella seconda metà del XIX secolo i frati dovettero lasciarlo, e il cenobio nel 1888 fu trasformato in Ospedale civico, l'attuale Ospedale San Lorenzo. Da questo momento la chiesa non fece più parte del vecchio convento. L'aspetto attuale è grosso modo quello ottenuto da un nuovo restauro richiesto dopo il terremoto del 1959. La chiesa è ad una navata e custodisce tra i tanti tesori due statue in legno provenienti dalla chiesa di Santa Maria degli Angioli (una raffigurante Sant'Anna con Maria giovanetta e l'altra Maria SS. degli Angeli). La chiesa dell'Itria è stata per decenni il cuore di un rione molto coeso e orgoglioso delle proprie peculiarità.
- Cuba di Mineo (presso ex convento dei Cappuccini).
Edifici civili
modifica- Villa Santa Margherita. La villa di campagna di Luigi Capuana si trova in quasi completo abbandono. L'edificio è stato costruito a strapiombo su un profondo canyon che dona al sito un grande fascino. Il Capuana ambientò qui il suo celebre romanzo Scurpiddu.
- Villa Camuti. Casa di villeggiatura estiva dei Tamburino, costruita a metà Ottocento su progetto dell'architetto Belfiore. L'edificio a due piani è ben conservato: si accede al piano superiore con una bella scala che inizia con due rampe e quindi prosegue con un'unica aprendosi in una lunga balconata che avvolge tutti e quattro i lati della casa, permettendo di ammirare il panorama a 360º. Sorge nel pianoro dell'altipiano Camuti.
- 10 Circolo di Cultura Luigi Capuana. Fino al 1767-68 era la sede dell'amministrazione comunale, la Loggia. Successivamente nel 1841, fu concessa in affitto al Circolo di Cultura, come sala di conversazione dei nobili (notabili) della città. Negli anni '20 del secolo ventesimo divenne la Casa del fascio, per tornare la sede del Circolo di Cultura Luigi Capuana nel dopoguerra. Il salone interno è decorato e arredato in stile floreale.
- Palazzo Tamburino Merlini, via Paolo Maura. Palazzo settecentesco con chiari richiami al barocco siciliano, fu abitato dallo storico e archeologo Corrado Tamburino Merlini, parroco maggiore della Collegiata S.Agrippina, al quale è intestato il museo archeologico di Mineo. In esso era allocato l'unico oratorio privato di Mineo, istituito nel 1802.
- 11 Palazzo Morgana, Largo Santa Maria Maggiore, 8 (Delimita il largo S. Maria Maggiore dal lato opposto alla chiesa). Il palazzo, pare esistesse già in epoca medievale, era la casa della famiglia Buglio. Distrutto dal Terremoto del Val di Noto nel 1693, fu ricostruito utilizzando materiale lapideo proveniente dal castello Ducezio. Ha un prospetto sobrio in stile classico e un interessante cortile interno.
- 12 Palazzo Ballarò, Largo Santa Maria Maggiore. Il settecentesco palazzo Ballarò, le cui linee architettoniche sono semplici ed eleganti dal 2009 è la sede provvisoria del Municipio.
Musei
modifica- 13 Palazzo Capuana (Casa Museo "Luigi Capuana"), Via Romano, 16, ☎ +39 0933 983056, bibliotec.capuana@comune.mineo.ct.it. Qui vi nacque lo scrittore Luigi Capuana, che divenne un esponente di spicco del "verismo" assieme all'amico Giovanni Verga che più volte venne a trovarlo a Mineo. Il palazzo settecentesco, sede oggi dell'omonimo museo e della biblioteca comunale, è particolare per le mostre e per i timpani a semicerchio e a triangolo che ornano i balconi, nonché per il portale d'ingresso e per la bella scala.
- 14 Museo Civico "Corrado Tamburino Merlini", Viale della Rimembranza, 8, ☎ +39 0933989059. € 1,00 e 0,50 ridotto. In questo piccolo museo si trovano diversi reperti legati al territorio.
- 15 Museo della Memoria (Museo Etnoantropologico), Via Carlo Alberto, 21.
Altro
modifica- 16 Ruderi del Castello Ducezio. Il Castello esisteva già nel 1360 quando vi si celebrarono le nozze tra Costanza e Federico III d'Aragona detto Il semplice. Il terremoto del 1693 lo distrusse quasi completamente. Oggi rimangono solo ruderi: parte delle antiche mura e metà della torre maestra.
- 17 Porta Adinolfo. Si tratta dell'antica porta del Mercato, l'unica delle cinque porte che ancora esiste a Mineo. Le porte attraverso le quali si accedeva alla città erano: Porta del Mercato, Audientia (Udienza), Jacò (forse da un ebreo Jacob che abitava nelle vicinanze), Odigitria (Itria) e Pusterna (si trattava di una porta minore, di una posterla appunto).
- 18 Cimitero Comunale di Mineo, Viale Gian Tommaso de Guerriero (accanto al convento dei frati cappuccini). La chiesa (sec. XVII) è dedicata a S. Vito, riprodotto in una bella statua lignea, e alla Madonna della Grazie, raffigurata in un interessante dipinto ad olio (ambedue oggi nella pinacoteca dei frati cappuccini a Caltagirone). Nella sala del refettorio si ammira un affresco settecentesco riproducente l'ultima cena. Nel cimitero di particolare pregio è la cappella gentilizia della famiglia Tamburino Muratori, opera dell'architetto Santi Bandieramonte. La cappella (1904) chiude il viale principale del cimitero. L'esterno, tutto in pietra bianca, è in stile gotico-italiano, arricchito da colonne a spira e, nel timpano dell'ingresso, da un delicato bassorilievo raffigurante "la Pietà". In questo cimitero si trova anche la tomba di Luigi Capuana.
Il vicino convento, ingloba i resti di una cuba islamica di incerta datazione: l'edificio a pianta quadrata, presenta presso ogni suo lato, come da prototipo islamico, aperture ad arco ogivale quasi del tutto murate nel corso dei secoli. La copertura originale della cuba risulta distrutta a seguito della sostituzione della parte cupolata con un lastrico a terrazzo, intervento molto invasivo che di fatto ha rescisso anche i pennacchi di raccordo angolare.
Fuori dal centro abitato
modifica- 19 Castello di Serravalle. La costruzione del castello risale al '200, alla struttura originaria nel corso del XIX secolo sono state aggiunte altre opere.
- 20 Grotta di Sant'Agrippina. Il complesso rupestre della Lamia, oggi noto come la grotta di Santa Agrippina, per il suo impiego come santuario campestre della santa patrona di Mineo, presenta i caratteristici accorgimenti di un sito fortificato.
- 21 Castello di Mongialino. Antico castello abbandonato. La particolarità di questo castello risiede nella struttura toroidale della torre principale, unico esempio in tutta la Sicilia.
- 22 Grotte di Caratabia. Graffiti siculi del VI secolo a.C. Questo sito rappresenta un unicum, essendo le tracce sicule prevalentemente di tombe e pochi reperti. Per quanto trascurato è senza dubbio un'importante testimonianza del passato siciliano.
- 23 Monte Catalfaro (vicino al confine con il territorio di Militello in Val di Catania). In questo monte sono presenti dei resti compresi tra l'età preistorica (2000 a.C.) e quella medioevale è visibile un abitato di epoca greca. Sul punto più alto, si intravedono le rovine di un castello medievale.
- Grotta di Sant'Agrippina
- Castello di Mongialino
- Grafito di Caratabia
- 24 Lago Naftia (lago dei Palici, lago di Palagonia o mofeta dei Palici), contrada Rocchicella. È un lago naturale di acqua sulfurea. L'origine del lago è legata ai fenomeni vulcanici della formazione eruttiva terziaria dell'area Monti Iblei-Val di Noto. Non è collegata direttamente al vulcano etneo come supponevano alcuni antichi studiosi; si tratta di un fenomeno di vulcanismo secondario. Dalla superficie sgorgano costantemente bolle di anidride carbonica, idrogeno e metano mentre si innalzano due o tre getti di acqua trascinata in alto dalla pressione dei gas. La colorazione dell'acqua è giallo-verdastra.
I fenomeni insoliti, quali i getti d'acqua, il gorgogliamento e l'emarginazione dei e la gas diedero luogo nell'antichità remota ad una interpretazione religiosa. I fenomeni attribuiti a particolari divinità, come in genere quelli vulcanici in ogni dove, fecero nascere il mito delle divinità ctonie dei gemelli Palici. Oggi le emissioni del lago sono sfruttate industrialmente. - Vallone Lamia.
- 25 Paliké, località Rocchicella. gratis. Mar-Sab 9:00-13:30, Mer 9:00-17:30. È un'area archeologica. La città di Paliké fu fondata sull'altura che domina la pianura dove si trovava l'antico santuario dei Palici. Secondo molti storici dall'antica Paliké trae origine l'odierna Palagonia, il cui toponimo significherebbe per l'appunto "Palica Nea" ossia la Nuova Palica. A partire dal 1995 alcune campagne di scavo della Soprintendenza hanno permesso di individuare, nell'area davanti alla grotta che si apre ai piedi dell'altura, la presenza di una serie di strati archeologici che dal Mesolitico arrivano all'età sveva. All'età arcaica risalgono le più antiche strutture che si possono attribuire al santuario dei Palici che viene ricostruito con strutture monumentali quali portici e sala da banchetto nel V secolo a.C. probabilmente grazie all'iniziativa di Ducezio, capo siculo che avrebbe fissato la sede della sua lega di città sicule proprio presso il santuario del Palici.
Secondo il mito greco gli dei Palici sarebbero nati dall'unione di Zeus con la ninfa Talia: il tempio sarebbe sorto sulle rive mefitiche del laghetto, dove si svolgevano alcuni riti tramite i quali i sacerdoti eseguivano vaticini e ordalie. - 26 Piano Camuti (a sud di Mineo). Qui si trovano i resti di un villaggio preistorico risalente all'antica età del bronzo, legatto alla cultura di Castelluccio (2000-1400 a.C.). Sono stati rinvenuti i fondi di alcune capanne e si è identificata la necropoli relativa con tombe a grotticella artificiale, alcune con prospetto decorato.
Eventi e feste
modifica- Settimana Santa. Pasqua.
- Festa della traslazione del corpo di S. Agrippina, chiesa di S. Agrippina. 17 maggio.
- Festa della regina degli angeli, chiesa di S. Maria Maggiore. ultimo sabato del mese di Maggio.
- Festa del martirio di S. Agrippina, chiesa di S. Agrippina. 23 giugno.
- Festa della Madonna Maria SS. dell’Aiuto, Chiesa Odigitria. ultima domenica di settembre.
- Festa della Sacra famiglia, Chiesa S. Maria Maggiore. ultima domenica di dicembre.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modifica- 2 Ospedale di Mineo, via Trinacria, ☎ +39 0933 981234.
Come restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaAltri progetti
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