Bardi | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 625 m s.l.m. | |
Superficie | 189 km² | |
Abitanti | 2.227 (2015) | |
Nome abitanti | Bardigiani | |
Prefisso tel | +39 0525 | |
CAP | 43032 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Giovanni Battista (24 giugno) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Bardi è un centro dellEmilia-Romagna.
Da sapere
modificaÈ famoso per il suo castello, una Rocca formidabile che domina la valle e il paese, ed è una delle tappe più importanti in un ipotetico percorso fra i castelli delle colline parmensi che annovera anche Pellegrino Parmense, Compiano, Scipione, Varano de' Melegari, Torrechiara, Corniglio.
Cenni geografici
modificaÈ l'ultimo e più importante centro della Val Ceno, tributaria della Val di Taro, e si trova al confine del parmense con il piacentino, al quale peraltro appartenne in passato. Dista 53 km. da Fidenza, 61 km. da Parma, 70 da Piacenza, 79 da Chiavari.
Cenni storici
modificaAl longobardo bard (luogo fortificato) si fa risalire il nome del paese. Bardi fu infatti fortificato la prima volta dai Longobardi in lotta con i Bizantini. Entrato nell'orbita della Curia piacentina, venne poi in possesso dei Conti di Bardi, una specie di oligarchia delle prime famiglie longobarde importanti. Nel XIII secolo si affaccia nella vita di Bardi la famiglia Landi, che con Ubertino conte di Venafro stabilisce il proprio dominio sul paese.
Segue un periodo di lotte. Il castello viene distrutto dai Pallavicino nel 1255; viene ricostruito e fortificato. Il Comune di Piacenza cede il dominio della Val Ceno e della Val Taro ai Landi, che vedono la Rocca espugnata nel 1270 e nel 1307. Finché Gian Galeazzo Visconti nel 1381 riconosce la signoria dei Landi che dal 1415 ebbero piena autonomia, Nasce lo Stato dei Landi che interessava la Val Ceno e la Val Taro con i territori di Albareto, Bardi, Bedonia, Borgotaro, Compiano, Tornolo. Conquistato nel 1429 da Filippo Maria Visconti, il castello dal 1438 al 1448 fu affidato al condottiero di ventura Niccolò Piccinino.
Tornato ai Landi, la famiglia ottenne nel 1551 dall'Imperatore Carlo V il titolo di Marchesi e il diritto di battere moneta. Nel 1682 Dario Landi lo cedette a Ranuccio I Farnese.Da quel momento seguì le vicende del Ducato di Parma.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaSono centri abitati del territorio di Bardi i paesi di Bergazzi, Boccolo de’ Tassi, Campello, Casanova, Comune, Costageminiana, Credarola, Gravago, Grezzo, Noveglia, Osacca, Pione, Rugarlo, Santa Giustina, Scapini, Sidolo, Sozzi, Stradella.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In auto
modifica- Casello autostradale di Fornovo di Taro sulla autostrada della Cisa Parma - La Spezia
- poi Strada provinciale 28 Bardi - Fornovo
In treno
modificaIn autobus
modifica- Linea di pullman da Parma - Linee TEP (orari)
Come spostarsi
modificaIl centro storico del paese è tranquillamente visitabile a piedi. L'auto serve per i dintorni.
Cosa vedere
modifica- 1 Rocca dei Landi, ☎ +39 0521 821139, +39 334 5746926. Adulti 5,50€; comitive (minimo 20 persone) 5€; ridotto 4,50€; bambini 6/14 anni 3€ (2013). Aprile/maggio Lun-Ven 14:00-17:00; Sab, festivi e ponti 10:00-19:00. Giugno Lun-Ven 14:00-19:00; Sab, festivi e ponti 10:00-19:00. Luglio: Lun-Dom 10:00-19:00. Agosto: Lun-Ven 10:00-19:00; festivi 10:00-20:00. Settembre: Lun-Ven 14:00-19:00; Sab, festivi e ponti 10:00-19:00. Ottobre: Gio-Ven 14:00-17:00; Sab, festivi e ponti 10:00-18:00. Novembre: Sab, festivi e ponti 10:00-18:00. Ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura. Altri periodi su prenotazione. La formidabile fortezza è stata edificata su uno sperone di diaspro rosso, in posizione dominante sulla confluenza del torrente Noveglia con il Ceno. La sua origine è da collocare fra il IX e il X secolo, quando il vescovo Everardo di Piacenza acquista metà dello spuntone roccioso sul quale sorge una prima fortificazione. Il luogo doveva servire da riparo contro le scorrerie degli Ungari. Già i Longobardi vi avevano costruito dei presidi militari durante le lotte contro i Bizantini per il controllo dei valichi appenninici.
La primitiva costruzione si amplia con il passare del tempo, fino a che nel XVI secolo i Landi, famiglia di origini piacentine, privati delle loro residenza in Piacenza, lo trasformano in residenza signorile dello Stato dei Landi, l'insieme dei loro possedimenti, che opponeva resistenza alla supremazia del Duca di Parma.
Con l'estinzione della dinastia dei Landi la fortezza ed il territorio vengono acquistati dai Farnese duchi di Parma. Il castello diventa così periferico all'interno del Ducato e viene meno anche la sua importanza come punto di controllo dei valichi e del commercio.
Con l'Unità viene adibito a carcere militare, per essere poi ceduto al Comune di Bardi nel 1868. Degni di nota sono i camminamenti di ronda, le torri, il salone dei Principi, la piazza d'armi, il cortile d'onore porticato, il pozzo, la ghiacciaia, i granai, le prigioni e le sale di tortura, che ospitano una collezione di strumenti di tortura di diverse epoche, dal periodo dell'Inquisizione al XVIII secolo.
La leggenda
La Rocca di Bardi ospita ancora il fantasma di Moroello, Comandante delle Guardie nel XV secolo. Fu creduto morto in combattimento dalla sua amata, che si gettò dalla rupe. Incapace di sopportare tale dolore, egli pure si lanciò nel precipizio.
Ed è così che periodicamente il suo fantasma senza pace riappare. Una équipe di studiosi di fenomeni paranormali del Centro di Studi parapsicologici di Bologna ritiene di essere riuscita a fotografare una manifestazione del fantasma di Moroello. Le immagini sono visibili in una sala del castello.
- 2 Chiesa di San Francesco. Si deve alla moglie di Claudio II Landi l'acquisto del terreno per la costruzione di una cappella palatina, proprio ai piedi della Rocca, nel 1571; l'intento era di realizzare un oratorio di palazzo, un pantheon per la famiglia e un ospedale. L'opera fu conclusa nel 1589, ed ebbe la consacrazione ad opera del Vescovo di Piacenza. Cappellani di nomina principesca reggevano la chiesa. Claudio II e la moglie Giovanna Hernandez di Cordoba e di Aragona vi vennero seppelliti.
All'inizio del Seicento Federico Landi progettò un ampliamento dell'edificio con abside e cappelle laterali, oltre alla costruzione di un convento, per collocarvi i Frati Minori francescani. Lavori di recupero e di restauro effettuati nel Novecento dopo gli anni novanta hanno portato alla luce alcune sepolture sotto l'area dell'abside e lungo il muro perimetrale est, in ossari rettangolari con volta a botte, e in cassa di legno lungo il lato est.
Dai sondaggi pare che l'unica struttura superstite della precedente costruzione sia una parte di muro sul lato sud est, dove è stata rinvenuta una sepoltura infantile.
Dopo il restauro la chiesa viene utilizzata come contenitore culturale per eventi artistici, mostre, esposizioni, concerti - 3 Chiesa parrocchiale Beata Maria Vergine Addolorata. La facciata è ispirata al gusto neoromanico, con tetto a capanna e ali laterali sottolineate da paraste in mattoni. La parte alta è movimentata da cinque archetti con colonnine binate che sormontano il grande portale con arco a tutto sesto. L'edificio ha il classico orientamento est ovest, con ingresso ad ovest e abside ad est.La costruzione attuale è probabilmente il risultato dell'ampliamento di una preesistente chiesa dedicata alla Beata Vergine della Consolazione, che venne rifatta per dotare di una chiesa conventuale il complesso monastico dei Serviti. annessa all'adiacente monastero. L'Ordine dei Serviti fu poi soppresso nel 1805 in epoca napoleonica; la chiesa rimase aperta, ed il convento fu dato al Comune di Bardi che vi pose le scuole pubbliche e il Comando dei Dragoni. Nel 1844 infine il convento divenne scuola femminile delle monache benedettine.
La funzione di chiesa parrocchiale le fu attribuita a fine Ottocento e nel secolo successivo ebbe una completa riedificazione; fu consacrata nel 1934.
L'interno risponde ai criteri dello stile basilicale, con tre navate con volte a crociera e costoloni, abside semicircolare, arcate a tutto sesto che suddividono le navate laterali. La chiesa custodisce due preziose opere pittoriche. Lo Sposalizio di Santa Caterina è opera di Francesco Mazzola detto il Parmigianino (Parma 1503 - Casalmaggiore 1540), che lo dipinse all'età di 18 anni mentre era ospite di parenti a Viadana. Si ritiene che l'opera possa essere qui pervenuta tramite i Serviti presenti anche a Viadana. Il fulcro della rappresentazione è il tronco di colonna sul quale è seduta la Madonna con il braccio Gesù Bambino; a destra San Giovanni Battista, a sinistra San Giovanni Evangelista; Santa Caterina di Alessandria porge la mano a Gesù per ricevere l'anello nuziale del matrimonio mistico. Nella parte inferiore del quadro sono raffigurati la palma e la ruota dentata, simboli di martirio.
L'altra importante opera è il Busto della Vergine di Francesco Nuvolone detto il Panfilo, pittore cremonese del Seicento
- 4 Chiesa di San Giovanni Battista. L'epoca di fondazione della chiesa è ritenuta essere il Cinquecento. Detta anche Chiesa della Predella, sarebbe stata consacrata nel 1589, per essere poi soggetta nei secoli successivi a diversi interventi di restauro e rifacimento. Anche il campanile fu ricostruito nel 1830, in seguito all'abbattimento del preesistente diventato pericolante. Nel 1756 si era sostituita all'antica parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso che era situata fuori del perimetro urbano. Venne a sua volta sostituita dalla chiesa della Beata Maria Vergine Addolorata, attuale parrocchiale.
La facciata è in bella prospettiva su un lato della piazza principale del paese. Sei lesene trabeate suddividono e movimentano la parte inferiore della facciata. Altrettante lesene si dipartono dal marcapiano a raggiungere la parte superiore ad ondulazione saliente che dai lati termina nella parte centrale a capanna, sorreggente una statua, come pure ciascuna delle due coppie di lesene laterali.L'edificio ha orientamento nord sud.
I prospetti laterali sono in pietrame a vista, come pure il campanile retrostante l'abside. La cella campanaria ha aperture ad arco a tutto sesto con lesene trabeate. L'interno è a navata unica con tre cappelle. - Oratorio di San Siro. Interessante edificio romanico di tipo rustico è la chiesa di S. Siro, databile per la struttura muraria al XII - XIII sec. Dalla chiesetta si gode di un bel panorama su Bardi e sul suo castello.
- Santuario Madonna delle Grazie. Il Santuario è stato costruito dal 1774 al 1779. Si presenta in stile barocco, con rosone centrale e tre portali d'ingresso. All'interno, a pianta centrale con presbiterio quadrato, conserva dipinti e affreschi del Settecento. Di fianco al presbiterio si trova una statua lignea della Madonna del Rosario.
Le sue festività sono il 26 maggio e il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione.
La leggenda
Si tramanda la storia di una vicenda misteriosa. Una antica vasca in pietra è collocata davanti al Santuario; essa serviva per dissetare i numerosi pellegrini che giungevano anche da molto lontano. Più volte alcuni contadini la spostarono nei propri campi, ma sempre la vasca ricomparve al proprio posto davanti al Santuario.
Eventi e feste
modifica- Fiera. il primo giovedì dopo Pasqua.
- Fiera. il primo giovedì dopo la Pentecoste.
- Festa del Santuario Madonna delle Grazie, il 26 maggio.
- Festa patronale di San Giovanni Battista. il 24 giugno.
- Fiera - Festa della Rondinara. il terzo giovedì di luglio.
- Fiera di San Bartolomeo. il 24 agosto.
- Festa dell'emigrante. il 13 agosto.
- Festa della Parrocchia della Beata Maria Vergine Addolorata. la terza domenica di settembre.
- Sagra di Sant'Anna (a Gravago). l'ultimo sabato e domenica di luglio.
- Mostra del cavallo bardigiano (Località Lagomonti). il primo sabato e la prima domenica di agosto. Le prime notizie sulle origini del Bardigiano sono del 1864 con descrizione da fonte storica di una varietà di cavalli sufficientemente omogenea che si estendeva dall'Appennino dell'Emilia occidentale fino alla Lunigiana. Il Libro Genealogico del cavallo di razza Bardigiana è stato istituito con Decreto Ministeriale il 2 agosto 1977.
Cosa fare
modifica- Nelle vicinanze c'è l'Oasi WWF dei Ghirardi che è raggiungibile da Porcigatone sulla strada che congiunge Bardi a Borgotaro. La Riserva naturale regionale dei Ghirardi è una delle aree naturali protette della regione Emilia-Romagna. È stata istituita nel 2010 e occupa una superficie di 370 ettari nella provincia di Parma.
- Il Monte Pelpi può essere raggiunto in auto o a piedi lungo i sentieri del CAI, ed è anche un'ottima base di partenza per gli appassionati del volo a deltaplano.
Acquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Antica Osteria del Pellicano, Via P. Cella, 31 (a 300 metri dal castello), ☎ +39 0525 71008, +39 339 1491680.
- 2 Ristorante La Corte delle Due Spade, via Giordani 9 (a 30 metri dal castello), ☎ +39 0525 72038, +39 333 7389831, giovanelliwalter@libero.it.
Dove alloggiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 Affittacamere da Rita, Via Predella, 1, ☎ +39 0525 72238.
- 2 Albergo Bue Rosso, Piazza Martiri d'Ungheria, 10 (A 300 metri dal castello), ☎ +39 0525 72260, fax: +39 0525 733007. Albergo due stelle.
- 3 Albergo Sole, Località Pione, 5, ☎ +39 0525757100. Albergo due stelle.
Sicurezza
modifica- 3 San Giovanni, Via Cella, 25, ☎ +39 0525 72210.
- 4 Sant'Alfonso, Via Roma, 12. +39 0525 224.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 5 Poste italiane, Via Aldo Moro 1, ☎ +39 0525 71550, fax: +39 0525 72026.
Nei dintorni
modifica- Vosina — Frazione di Bardi è una città fantasma.
- Compiano — La sua struttura urbana ottimamente conservata attorno al suo massiccio castello ha valso al paese l'inserimento nel novero dei Borghi più belli d'Italia.
- Varano de' Melegari — È meno conosciuto e meno citato rispetto agli altri manieri, ma il castello di Varano Melegari connota con la sua svettante imponenza la parte antica del paese arricchendolo di suggestione. Vanta un'antichissima pieve nella frazione Serravalle; è infine noto per il suo Autodromo.
Itinerari
modifica- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
- La via degli Abati. È un antico percorso altomedievale utilizzato dal VII all'XI secolo che abati e religiosi del monastero di San Colombano di Bobbio percorrevano per raggiungere Roma. La via degli Abati si sviluppa per 125 chilometri e attraversa i centri di Coli, Farini, Bardi e Borgo Val di Taro e i quattro passi appenninici di Sella dei Generali, Linguadà, Santa Donna e Borgallo per arrivare a Pontremoli dove si congiunge alla via Francigena.
Informazioni utili
modifica- 6 Uit - Ufficio informazioni turistiche, Via Pietro Cella, 5, ☎ +39 0525 733075, ufficioturistico@bardiservizi.com.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Bardi
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