Terlano | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Trentino-Alto Adige | |
Territorio | Alto Adige | |
Altitudine | 250 m s.l.m. | |
Superficie | 18,57 km² | |
Abitanti | 4.365 (2015) | |
Nome abitanti | Terlanesi/Terlaner | |
Prefisso tel | +39 0471 | |
CAP | 39018 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Terlano (Terlan in tedesco) è un centro del Trentino-Alto Adige.
Da sapere
modificaLa sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca (83,61%); italiana per il 16,07%; ladina lo 0,32%.
Cenni geografici
modificaTerlano è situato nel fondovalle della valle dell'Adige, alle pendici dell'altipiano del Salto, al quale è collegato sia con una strada provinciale che con una funivia (Vilpiano-Meltina). Fa parte del comprensorio dell'Oltradige-Bassa Atesina e dista 14 km da Bolzano, 32 da Egna, 22 da Merano, 17 da Caldaro sulla Strada del Vino. Terlano aderisce alla rete Alleanza per il clima.
Cenni storici
modificaNel Medioevo Terlano è stato un importante luogo di scoperta dell'argento.
Nel XV secolo c'erano a Terlano circa mille minatori occupati nell'estrazione di galena in più di trenta cave della zona.
Il materiale veniva poi spedito attraverso tutti i corsi d'acqua delle vicinanze nel fondovalle, dove veniva lavorato nei forni di fusione che vi si trovavano.
Attraverso l'Adige l'argento era infine trasportato a sud.
Oggi alcuni nomi di terreni agricoli, come Silberleiten o Silberleitenhof in tedesco, ricordano ancora tale passato.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende anche i paesi di Settequerce/Siebeneich e Vilpiano/Vilpian considerati ufficialmente frazioni. Esistono poi le frazioni storiche, tuttora esistenti, di Klaus, Kreut, Kuhn, Rubatsch e Enzenberg/Castel Enzenberg.
Come arrivare
modifica- 1 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), ☎ +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
- 2 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 3 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it. Solo Charter
In auto
modificaIn treno
modificaIn autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Chiesa parrocchiale. Si trova al centro del paese e conserva al suo interno splendidi affreschi gotici risalenti al XIV secolo e appartenenti alla cosiddetta "Scuola di Bolzano" (Bozner Schule).
Il campanile è alto 75 metri e data al primo XVI secolo, ma è stato ricostruito alla fine dell'Ottocento.
- 2 Rocca di Maultasch (Castel Neuhaus). Poco distante dal centro un sentiero porta alla rocca di Maultasch (anche noto come castel Neuhaus), dalla quale si gode di una bellissima vista della vallata. Risale al 1206 ma, più volte distrutta, è stata ricostruita nel 1320.
Il castello è in rovina, ma ben visibile è ancora la torre principale di quattro piani a pianta quadra il cui ultimo piano costituiva la parte abitata.
Fu costruito dai Tirolo, ma non è chiaro l'anno. Di certo viene citato per la prima volta nel 1206, quando risultava punto d'appoggio per la chiusa eretta come dogana nei pressi di Terlano (e di cui oggi non rimane più traccia) detta mala tasca.
Nel 1270 il castello fu distrutto nell'ambito delle lotte fra Mainardo II di Tirolo-Gorizia e il vescovo di Trento nel 1275. Nel 1320 Cristiano di Sarentino lo ricostruì, ampliandolo: da qui la denominazione di "nova domus", da cui il nome tedesco Neuhaus (e la traduzione introdotta in epoca fascista di "Casanova"). La torre ancora oggi visibile risale probabilmente a quest'epoca.
Deve l'altro suo nome al fatto che nel XIV secolo nel maniero soggiornò più volte Margherita di Tirolo-Gorizia, detta Maultasch, che a sua volta deve il proprio soprannome con tutta probabilità all'antica dogana mala tasca (traducibile in "trappola per topi") che si trovava sotto il castello. Durante il suo soggiorno la duchessa condusse uno stile di vita molto sfarzoso, tanto che una leggenda narra che giocasse solo con birilli d'oro.
Nel 1382 il castello fu acquistato dai signori di Niederthor, che lo ristrutturarono secondo il loro gusto e con piccole aggiunte strutturali. In seguito però si spostarono prendendo dimora presso il castel Verruca (Fragsburg) di Merano. Nel 1572 il castello fu acquistato dai Payrsberg, che lo ricostruirono perché resistesse alle nuove armi d'assedio, ma già nel 1700 era di nuovo in rovina.
Oggi il castello rimane allo stato di rudere, privo di alcun tetto. È raggiungibile da Terlano in circa 20 minuti. - Settequerce. La frazione di Settequerce presenta alcuni luoghi di interesse: la chiesa parrocchiale al Sacro Cuore, la chiesa di Sant'Antonio da Padova, incorporata all'Ordine Teutonico nonché un po' sopra il paese (sulla destra venendo da Bolzano), un luogo con presunte apparizioni della Madonna il 27 settembre 1992. Alto sopra il paese svetta il castel del Porco, anche conosciuto come castel Greifenstein.
Notevole è anche il palazzo nobiliare Großkarnell poco sopra l'abitato.
- Castello di Greifenstei (Castel del Grifo; Castel del Porco (Sauschloss)) (sopra Settequerce). È un complesso di rovine che si erge su uno sperone roccioso a pareti strapiombanti quasi completamente isolato sopra Terlano e l'altro castello della zona, Castel Neuhaus, ma ricade amministrativamente nel comune di San Genesio Atesino.
Il castello, eretto dal conte di Bolzano Arnold III von Morit-Greifenstein, viene citato per la prima volta in documenti nel 1158 e durante gli scontri tra il conte di Tirolo ed il vescovo di Trento del 1275 rimase distrutto. Fu ricostruito nuovamente nel 1334, ma nuovamente distrutto da un incendio nel 1348. Fu ricostruito nel 1363. Nel tardo Trecento il manufatto entra in possesso dei signori di Starkenberg, in quanto l'ultimo membro della famiglia von Greifenstein, Federico, era caduto nella battaglia di Sempach nel 1386. In seguito passo' ai signori di Starkenberg.
Il soprannome di Sauschloss ("castel del porco") gli venne attribuito, secondo la leggenda, per l'assedio che Federico IV d'Asburgo (dalle tasche vuote) strinse per molte settimane nel 1423. :L'assedio era la conseguenza della rivolta degli Starkenberg contro il potere centrale tirolese, nel corso del quale fu ucciso a Greifenstein, facendolo precipitare dalla rocca, l'emissario bolzanino Nikolaus Hochgeschorn. Gli assediati – e tra loro anche Oswald von Wolkenstein, che compose un poemetto su tale episodio burlandosi degli avversari (dal titolo Nu huss) – gettarono fuori dalle mura verso l'esercito di Federico un maiale arrosto, dando ad intendere che prendere il castello per fame era cosa fuori discussione. Ed effettivamente poco tempo dopo gli assedianti si ritirarono, non immaginando che il maialino arrosto fosse in realtà l'ultima risorsa della guarnigione del castello.
Ai fatti seguirono lunghi processi, testimoniati dal famoso Starkenberger Rotulus, una dettagliata accusa contro gli assediati e ribelli.
Ora il castello di Greifenstein, in stato di rudere, è raggiungibile da Settequerce (Siebeneich) mediante una passeggiata di 1-2 ore.
Dal basso, nella Val d'Adige il castello appare come una rovina di scarso impatto visivo. Solo sul posto si rivela chiaramente che era un fortilizio possente, dotato di ampii avancorpi di difesa alla base della roccia.
Negli anni 90 del XX secolo è stata fatta un'intensa campagna archeologica, svoltasi in diverse fasi, che ha regalato importanti reperti medioevali fra cui resti di ceramica.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Ristorante Oberspeiser, via Chiusa 15, ☎ +39 0471 257150.
- 2 Waldthaler Markus Ristorante, Via Principale, 4, ☎ +39 0471 258913.
- 3 [link non funzionante] Ristorante Pizzeria Schutzenwirt, Via Principale, 13, ☎ +39 0471 257146.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Albergo Unterspeiser, Via Chiusa, 28, ☎ +39 0471 257073.
- 2 Pensione Holler Christine, Via Chiesa, 27, ☎ +39 0471 257210.
- 3 Hotel ristorante Weingarten, Hauptstraße 42, ☎ +39 0471 257174.
- 4 Landhaus, Hauptstraße 46 a, ☎ +39 0471 258208, fax: +39 0471 258208, info@landhaus.it.
Agriturismo
modifica- 5 Ferienwohnungen Haus Tscholl Hof, Silberleitenweg 13, ☎ +39 0471 257360.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 5 Poste italiane, Via Niederthor, 1, ☎ +39 0471 257171.
Nei dintorni
modifica- Nalles — Il paese delle rose gode di un clima mite che gli consente di avere abbondanza di vigneti, frutteti e roseti. Castel del Cigno e le rovine di Castel Bavaro sono i suoi punti di interesse.
- Bolzano — Principale città dell'Alto Adige ne è il capoluogo amministrativo ed economico. Il suo centro storico fonde mirabilmente i caratteri architettonici ed urbanistici nordici con quelli italiani mostrandosi con un tono di signorile eleganza.
- Merano — Importante centro alla confluenza di Val Venosta, Val Passiria, Val d'Adige e Val d'Ultimo, la città fu fino al Quattrocento il capoluogo del Tirolo, quando la capitale fu trasferita a Innsbruck. Mantiene tuttora forti legami con il mondo germanico e vanta un bel centro storico.
Itinerari
modifica- Strada del vino dell'Alto Adige — L'itinerario tocca 15 comuni altoatesini (molti dei quali hanno aggiunto al proprio nome ufficiale la specificazione ….sulla Strada del Vino) ed interessa un'area dell'Oltradige-Bassa Atesina intensamente coltivata a vite e ricca di produzione vinicola fra le più importanti della penisola.
- Castelli dell'Alto Adige — Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.
- Ciclopista della valle dell'Adige
Altri progetti
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