Ponte a Signa | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Toscana | |
Altitudine | 34 m s.l.m. | |
Nome abitanti | Pontigiani | |
Prefisso tel | +39 055 | |
CAP | 50055 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Anna | |
Posizione
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Ponte a Signa è una frazione del comune di Lastra a Signa in provincia di Firenze.
Da sapere
modificaPonte a Signa si trova lungo il fiume Arno e prende il nome dal Ponte Nuovo sull'Arno che collega Signa con Lastra a Signa. Si è sviluppato come piccolo porto fluviale e sede di un traghetto che permetteva l'attraversamento del fiume.
Cenni geografici
modificaNel territorio della frazione sfociano nell'Arno il torrente Borro Fontepatri e colle Alberti e il torrente Borro Rimaggio, che segna il confine fra questa frazione e il capoluogo comunale.
Cenni storici
modificaNucleo originario del borgo è la pieve di San Martino a Gangalandi, che ricade amministrativamente nel perimentro della frazione pontigiana. La storia della pieve inoltre è all'origine della rivalità campanilistica tra pontigiani e signesi.
Le prime fonti della zona fluviale giungono nel 1252 quando i cistercensi della Badia a Settimo costruirono un molo per rifornire alcuni mulini in loro possesso presso il ponte, e nel 1254 dove sempre i monaci acquistano terreni, una pescaia e un porto presso il Rimaggio dalla famiglia dei Gangalandi, feudatari della zona.
Nelle Memorie di Pescia si narra di un ponte fatto costruire nel 1120 completamente di legno. Nel 1278 crollò, e interrotta la comunicazione fra la riva destra e quella sinistra, permise alla pieve di San Martino a Gangalandi di ottenere il fonte battesimale dall'arcidiocesi di Firenze, che fino a quell'anno non era stato concesso dato che era presente nella vicina pieve di Signa. Il documento della costruzione di un ponte di pietra sull'Arno arrivano nel 1287, dove sullo stemma di Signa viene raffigurato un ponte a sette archi. Nel 1326 Castruccio Castracani distrusse il ponte dopo avere preso il castello di Signa per evitare che le forze fiorentine potessero avanzare da Lastra a Signa o da San Martino a Gangalandi attraversando Ponte a Signa. Venne ricostruito nel 1327, poi ci furono restauri nel XV secolo eliminando alcuni archi per permettere il passaggio a navicelli più grandi e infine gli ultimi interventi effettuati nel 1822.
Inizialmente l'economia del borgo si basava sul commercio e sulla produzione dei cappelli di paglia vendendo e comprando nel vicino borgo Porto di Mezzo.
Intorno al 1360 Filippo Pandolfini comprò una vecchia torre posta a guardia dell'antico ponte e la trasformò nella sua residenza nel contado. Suo figlio Agnolo, amico di Cosimo il Vecchio e fine letterato, ospitò presso tale torre Pandolfini tra i tanti anche: Leon Battista Alberti (rettore di San Martino a Gangalandi tra il 1432 ed il 1472), Benedetto da Rovezzano, Papa Eugenio IV, Renato D'Angiò e Francesco Sforza. Invece nel novembre del 1494 il re di Francia Carlo VIII sostò presso villa Pandolfini quando si apprestava ad entrare a Firenze. La villa fu costruita di fronte alla torre alla fine del XV secolo (1485-1488), su progetto attribuito a Desiderio da Settignano su commissione di Battista di Pandolfo Pandolfini.
L'industria dei cappelli di paglia di Firenze era il settore industriale predominante fin dall'inizio del XIX secolo come in tutto comune di Lastra a Signa. Sebbene non fosse il principale anche il Porto di Sotto presso il ponte fu uno scalo fluviale usato per il trasporto dei cappelli fino al porto di Livorno da cui poi raggiungevano i più grandi scali del mondo. Legato al settore della produzione di cappelli di paglia troviamo anche l'imprenditore originario della frazione Pasquale Benini, fondatore dell'omonima fabbrica, che successivamente investirà nella fabbricazione e riparazione di macchine e strumenti per confezionare cappelli di paglia, e le potenzialità che il mercato offre per quanto riguarda oggetti di ferro fuso di seconda fusione. Convinto che il settore meriti investimenti ancora più importanti il 21 gennaio 1842 fonda quello che è successivamente diventato il Nuovo Pignone, una delle maggiori realtà industriali di Firenze, col nome di Fonderia di ferro di seconda fusione fuori la Porta S.Frediano presso il Pignone
Nel 1928, in pieno regime, venne completata la costruzione del palazzo dei Sindacati, la sede dei sindacati fascisti della zona.
l 3 agosto 1944 il vecchio ponte sull'Arno venne minato e fatto saltare in aria insieme agli altri ponti di Firenze dai tedeschi in ritirata. Venne poi ricostruito più a monte vicino alla vecchia collocazione dell'oratorio del Crocifisso di Sant'Anna, per permettere il passaggio automobilistico a costruzione completata nel 1948, e denominato Ponte Nuovo sull'Arno.
Come orientarsi
modifica- Piazza Guido Andrei — Sede del mercato del mercoledì, comprende una zona verde e un monumento ai caduti della frazione.
- Piazza del Berti — Si apre sulla via Livornese presso il ponte all'intersezione con la strada statale 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio.
- Ponte Nuovo sull'Arno — Collega i comuni di Signa e Lastra a Signa attestato fin dal 1120 ed è sempre stato l'unico ponte di una certa importanza tra Firenze ed Empoli.
- Passerella sull'Arno — Ricostruita dopo la distruzione del Ponte Nuovo sull'Arno avvenuta durante la seconda guerra mondiale.
Come arrivare
modificaIn auto
modificaAttraverso la frazione passa la strada statale 67 Tosco Romagnola (via Livornese) e, sul Ponte Nuovo, la strada statale 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio (via Ponte Nuovo).
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Chiesa di Santa Lucia a Monteorlando (In località San Martino a Gangalandi). Nel 1638 i Francescani osservanti si stabilirono nel conventino costruito dal letterato fiorentino Giovanni Maria Cecchi, più di cinquanta anni prima, presso l'antica chiesa di San Michele, situata nel luogo in cui si trovava l'antico Castello di Monte Orlando. Alla metà del Settecento i Francescani ampliarono il convento e costruirono la chiesa, intitolata ai Santi Lucia e Michele Arcangelo, che fu dotata di eleganti altari barocchi. Oltre alle tele seicentesche raffiguranti l'Immacolata Concezione tra santi di Cesare Dandini e i Santi Antonio da Padova, Francesco, Lucia e Caterina d'Alessandria di Matteo Rosselli, vi furono collocati dipinti dei più importanti artisti dell'epoca tra i quali Matteo Bonechi, Pietro Marchesini e Mauro Soderini.
- 2 Pieve di San Martino a Gangalandi (Sul poggio di Gangalandi). Nella chiesa probabilmente si riuniva la Lega costituita dai quattro popoli che godevano di speciali statuti e che poi divenne il Comune di Gangalandi e quindi di Lastra a Signa. La prima citazione documentaria risale al 1108 ma forse è di epoca carolingia. Dell'impianto romanico della chiesa non rimangono che poche tracce nelle strutture murarie in prossimità del campanile. Al Quattrocento risalgono le opere che caratterizzano maggiormente la chiesa. Il tempietto del Battistero presenta nella volta Evangelisti e dottori della Chiesa e nell'attico Cristo in gloria tra angeli musicanti, l'Elemosina di san Martino e l'Annunciazione. Punto focale di massimo interesse della chiesa è l'abside, chiusa in alto da un arco a tutto sesto con decorazione a motivi di candelabro e con lesene in pietra serena sorreggenti un architrave che reca un'iscrizione a lettere capitali dorate, ornata alle due estremità dalle armi degli Alberti. Attiguo alla chiesa, in un immobile formato da diverse stanze, è allestito un piccolo Museo di arte sacra che conserva arredi sacri, dipinti, paramenti e suppellettili a corredo di San Martino e di alcune chiese della zona. L'oggetto di maggiore rilevanza è una tavola di Lorenzo Monaco, rappresentante la Madonna dell'Umiltà, originariamente nella Chiesa di San Romolo a Settimo. Il museo è il più antico museo vicariale dell'Arcidiocesi di Firenze.
- 3 Cappella della Madonna dei Dini (Nella località di San Martino a Gangalandi, nei pressi della pieve). La cappella sorse nel 1843 sul poggio di Gangalandi, in un terreno di proprietà della famiglia Dini, da cui il nome. Fu costruita attorno ad un vecchio tabernacolo risalente alla fine del '500, probabilmente inglobandolo. Lo stesso affresco della Madonna col Bambino risalente ai tempi dell'antico tabernacolo è infatti tuttora parte della decorazione interna della cappella. La cappella della Madonna dei Dini, a parte le dimensionie e il diverso stile, ha un'architettura molto simile alla chiesa di Santa Maria della Misericordia.
- 4 Chiesa di Sant'Anna. La chiesa ha un semplice struttura rettangolare con l'unico altare centrale e con 3 vie di uscita, una (quella principale) opposta all'altare e le altre due opposte tra loro della parte sinistra e destra dell'unico corridoio. Una nuova sacrestia è stata recentemente costruita sul lato destro. La chiesa venne costruita dopo che l'antico oratorio del Crocifisso di Sant'Anna, risalente al XIV-XV secolo e situato sul lungarno nell'attuale posizione del ponte Nuovo, venne distrutto nel 1944 da bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. La nuova chiesa venne costruita nell'antica piazza del ponte, fatto invece saltare dai tedeschi in ritirata. Venne dedicata a sant'Anna patrona di Ponte a Signa. Il crocifisso presente ora al suo interno era conservato prima del 1930 nella pieve di San Martino a Gangalandi.
- 5 Villa Pandolfini. Costruita alla fine del XV secolo. Precedentemente la famiglia Pandolfini era proprietaria della sola torre che si trova attualmente davanti al cancello della villa. Nel 1633 Filippo di Pandolfo Pandolfini fece eseguire notevoli modifiche: una grande terrazza sul fronte principale verso la via Livornese con i sottostanti locali di servizio, la cappella, la limonaia e la sistemazione del giardino. La consistenza dell'ampliamento risulta dal confronto con la pianta della villa disegnata da Giovanni Vasari Il Giovane, alla fine del cinquecento, in epoca precedente al restauro. All'interno la villa ha un aspetto ottocentesco. Il grande salone prospiciente la loggia ha un soffitto affrescato con soggetti bucolici e di caccia tipici di un neoclassicismo arcadico. Rifacimenti ottocenteschi, voluti dai Ducessois-Prat giunti in Italia in seguito alla rivoluzione Francese, sono visibili anche nel giardino, in particolare nel padiglione a Rocaille.
- 6 Torre Pandolfini (A pochi metri dalla vecchia collocazione del ponte). Nata sulla base di una vecchia torre difensiva posta a difesa del ponte sull'Arno, fu aquistata ed ampliata da Filippo Pandolfini che volle costruire la propria residenza nel contado nelle vicinanze di Signa, di cui i Pandolfini sono originari. Guardando il portone d'ingresso al cortile interno, a cui si accede attraverso un muro sormontato da una merlatura guelfa, troviamo sulla sinistra il nucleo originario della vecchia torre posta a difesa del ponte, mentre sulla destra l'ala che è probabilmente un ampliamento voluto dal Pandolfini per creare la corte interna. Sulle facciate esterne del lato più antico sono raffigurati, all'interno di piccole nicchie, gligli fiorentini. Nella prima meta del XVI secolo la storica famiglia vendette la torre in seguito alla costruzione, proprio di fronte alla vecchia residenza, di villa Pandolfini. Nella villa è certa la presenza del re di Francia Carlo VIII a novembre del 1494, quando si apprestava ad entrare in Firenze.
- Villa Castelvecchio. Costruita nel corso del XVIII secolo come casa colinica, nel mezzo di terreni agricoli sulle sponde del fiume Arno, vicino al porticciolo della frazione lastrigiana. Nel 1819 venne comprata dell'imprenditore lastrigaino Pasquale Benini, futuro fondatore del Nuovo Pignone, in seguito alla crescita in maniera vertiginosa dei guadagni della manifattura e fabbrica Benini di cappelli di paglia, quella che era in quegli anni la sua principale attività. Si trasferì allora nella sua nuova residenza, che fece ampliare dandole l'aspetto attuale, prima di trasferirsi a Firenze alla fine degli anni '20. In seguito all'urbanizzazione della zona ha perso la sua posizione isolata caratteristica delle case coloniche.
- 7 Palazzo dei Sindacati, Via Spartaco Lavagnini, 6. Sede dei sindacati fascisti della zona mentre ora è la sede della Società Ricreativa e Assistenziale di Ponte a Signa. L'interno del palazzo è molto semplice: c'è una grande sala centrale alta quanto tutto il palazzo e sale minori a destra e a sinistra su due piani. Nell'ampio salone era presente un enorme mosaico come pavimento, visibile fino agli anni '60, poi ricoperto dal pavimento attuale. Le decorazioni esterne sono ispirate all'antica Roma, mentre la facciata principale ha due bassorilievi che raffigurano San Martino di Tours e San Giorgio che danno l'idea di un tempio pagano. Sotto le finestre della facciata sono presenti delle aquile mentre ai lati del portone erano presenti due grandi fasci littori che sono andati distrutti. Rimangono due basi di colonne, un tempo sovrastate da una pigna che incorniciavano la facciata, alla base delle quali è incisa la frase Romana Species.
- 8 Cimitero di San Martino a Gangalandi, Via S. Martino, 6. Mar-Dom 8:30-19:00. La costruzione è iniziata nel 1855, in seguito al divieto di sepoltura all'interno della vicina pieve di San Martino a Gangalandi, su un terreno del poggio Gangalandi donato dalla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. La progettazione fu affidata ad Angiolo Cappiardi che concepì l'edificio con un carattere neogotico così da conferirgli uno stampo monumentale. Inaugurato nel 1867 è stato ampliato negli anni successivi sempre in stili differenti attinenti al periodo storico, con una parte bassa detta cimitero comunale e una nuova ala nel cimitero della misericordia. Attualmente il cimitero è gestito dall'Arciconfraternita della Misericordia di Lastra a Signa.
- 9 Museo Vicariale di Arte Sacra di San Martino a Gangalandi, Via Leon Battista Alberti, 41. +39 055 872 0008. Il primo museo vicariale della Diocesi di Firenze. Il museo è formato maggiormente da dipinti, ma sono presenti anche opere di oreficeria come croci, calici, reliquiari, pianete e ulteriori oggetti provenienti principalmente dalla pieve ma anche dal territorio lastrigiano.
- Oratorio della Compagnia della Santissima Annunziata.
- 10 Villa Valdirose (Nella località di San Martino a Gangalandi in Val di Rose). Costruita nella seconda metà dell'800 è stata interamente ristrutturata nel 2007, ora offre il servizio di Bed and Brekfast.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
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