Lastra a Signa
Mura di Lastra a Signa
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Lastra a Signa - Stemma
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Lastra a Signa
Sito istituzionale

Lastra a Signa è un comune in provincia di Firenze.

Da sapere

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La chiesa più importante è la pieve di San Martino a Gangalandi, situata nella frazione di Ponte a Signa, che fu il nucleo originario del Comune di Gangalandi, antico nome amministrativo della città.

È chiamata città della pietra per la grande presenza nel passato di cave di pietra arenaria del tipo serena e città della musica per essere stata, fra l'altro, residenza di Enrico Caruso a Villa Caruso di Bellosguardo, ora sede del Museo Enrico Caruso. Porta inoltre il titolo di Città dello zafferano italiano.

Il comune ha avuto grande importanza per la sua posizione strategica fin dal Medioevo e desta interesse soprattutto a livello artistico e culturale.

Cenni geografici

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Il territorio del comune ha una parte più bassa sviluppatasi lungo il fiume Arno e una parte alta che presenta la massima elevazione nel colle San Romolo (286 m s.l.m.).

Si trova all'estremità sudoccidentale della Piana di Firenze, presso la confluenza del torrente Vingone con il fiume Arno. Il territorio comunale si estende tra il fiume Arno (a nord) e il torrente Pesa (a sud-ovest) e comprende una parte della dorsale collinare Arno-Pesa.

Il masso della Gonfolina è un rilievo composto principalmente da pietra arenaria del tipo serena. Ai suoi piedi è presente l'ultima cava artigianale di pietra serena sul territorio lastrigiano. Viene chiamato anche masso delle Fate a causa di una vecchia leggenda.

Quando andare

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Il mese più freddo è gennaio con una temperatura media di +5,8 °C mentre quello più caldo è luglio con una media di +24,3 °C anche se sono state registrate forti escursioni termiche stagionali.

Cenni storici

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Le prime testimonianze di insediamenti civici risalgono alla fine del I secolo a.C., quando i romani provvederono alla centuriazione del territorio in seguito alla costruzione di una colonia militare.

I conti Cadolingi di Fucecchio qui ebbero possedimenti, quando le prime comunità a sorgere sul territorio lastrigiano furono quelle di San Michele e di San Martino, presso il borgo successivamente detto di Gangalandi. Il toponimo del capoluogo deve il suo nome alle cave di pietra serena, da cui si ricavavano le "lastre", e dalla vicinanza con Signa, anche se fino al XIII secolo era nota come Lastra a Gangalandi. Agli inizi del XII secolo il borgo entrò nelle mire espansionistiche di Firenze, grazie anche alla felice posizione sulla Valdarno. L'importanza strategica era anche collegata alla navigabilità dell'Arno fino all'affluente Bisenzio. Nel 1365 i pisani espugnarono il vecchio castello di Lastra, cosa che si ripeté nel 1369. Nel 1377 la cinta muraria venne rifatta con torri e merlatura e successivamente agli inizi del XV secolo il governo fiorentino decise di dotare di mura anche Malmantile, che dall'alto delle colline serviva a controllare oltre alla zona circostante del Valdarno anche la Val di Pesa.

Nel 1585 per volere della famiglia Pucci ha inizio la costruzione di Villa Bellosguardo e nel 1595 viene fondata la Misericordia di Lastra a Signa. Storica è la produzione dei cappelli di paglia di Firenze, che vede il suo avvio nel XVII secolo. Con la costruzione della ferrovia Leopolda negli anni '40 del XIX secolo perde invece importanza il trasporto fluviale, che comunque rimarrà attivo ancora per molti anni. Nel corso dell'occupazione militare tedesca dell'Italia, durante la Seconda guerra mondiale, andò distrutta porta Fiorentina nella parte nord-est delle mura di Lastra, mentre il portone di Baccio subì gravi danni causati dai bombardamenti Alleati, resi visibili dall'assenza del fronte interno del torrione della porta principale della città. Il 3 agosto 1944 il vecchio ponte sull'Arno venne minato e fatto saltare in aria insieme agli altri ponti di Firenze dai tedeschi in ritirata. Il ponte Nuovo sull'Arno venne poi costruito più a monte, vicino alla vecchia collocazione della chiesa di Sant'Anna, andata anch'essa distrutta, per permettere il passaggio automobilistico nel 1948 a costruzione completata.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Lastra a Signa

Piazza del Comune è situata dentro le mura di Lastra a Signa, poco dopo il portone di Baccio, era nominata, dall'Unità d'Italia fino alla seconda guerra mondiale, come piazza Vittorio Veneto.

Piazza Garibaldi inizialmente era uno spazio riservato all'agricoltura interna alle mura e alle riserve militari. Successivamente è diventata luogo di sviluppo artigianale, sede di alcune opere e del mercato.

Frazioni

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Il comune di Lastra a Signa riconosce ufficialmente dieci frazioni:

  • Brucianesi Il paese comprende 160 famiglie ed è un antico porticciolo fluviale.
  • Carcheri Vi è edificata la chiesa di San Martino a Carcheri.
  • Ginestra Fiorentina Situata lungo il torrente Pesa e attraversata dalla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, vi si trova la pieve dei Santi Ippolito e Cassiano. La "Polisportiva Ginestra A.S.D." è la squadra di calcio locale.
  • Malmantile Piccolo borgo sorto probabilmente come avamposto militare lungo la via tra Firenze e Pisa, sviluppatosi in seguito sede di un insediamento civile.
  • Marliano Vi ha soggiornato più volte Lorenzo Lippi. Vi si trovano villa le Sorti e villa Marliano.
  • Ponte a Signa Si trova lungo il fiume Arno e prende il nome dal Ponte Nuovo sull'Arno che collega Signa con Lastra a Signa. Si è sviluppato come piccolo porto fluviale e sede di un traghetto che permetteva l'attraversamento del fiume.
  • Porto di Mezzo Il borgo si sviluppò nel XIII secolo lungo il fiume Arno come piccolo scalo fluviale e sede di un traghetto. Ebbe il nome di "Mezzana a Signa" e il toponimo è stato spiegato per l'antica collocazione su un isolotto, in un punto il cui il fiume si divideva in due rami.
  • Quattro Strade Borgo sviluppatosi a partire dagli anni settanta, prende nome dal già esistente incrocio fra via del Pollaiolo e via Maremmana.
  • San Romolo a Settimo Sviluppatosi a partire dalla fine del XII secolo prende il nome dalla chiesa di San Romolo, edificata nel 1220 sotto il controllo dei Ranucci di Firenze. Prima della fusione del 1774 dipendeva amministrativamente dalla odierna frazione di San Martino a Gangalandi.
  • Vigliano Piccola frazione rurale situata all'estremità orientale del territorio comunale, tra i corsi d'acqua del borro di Ribaldone e il borro di Campanella, al confine con il comune di Scandicci.

Località

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Le principali località del comune sono:

  • Belfiore Situata a circa 2,5 km dal capoluogo comunale, a circa 150 m s.l.m. Si tratta di un piccolo borgo, fondato poco dopo il secondo dopoguerra. Sorge sopra la frazione di Ponte Torto e sovrasta il borro Rimaggio e via Vecchia Pisana, la quale poi devia verso la frazione di San Romolo a Settimo.
  • Bracciatica in Val di Pesa Situata nella valle del Pesa, si è sviluppata come borgo nel XIV secolo. La chiesa di San Bartolomeo era sottoposta alla chiesa di San Pietro in Selva della frazione di Malmantile, la quale, così come il borgo, era sotto il dominio del comune di Montelupo Fiorentino.
  • Calcinaia Sviluppatasi nel XIII secolo lungo la scomparsa via Pisana. Vi si trovano la chiesa di Santo Stefano a Calcinaia, di origini duecentesche, e le ville De Gubernatis e Altoviti.
  • Capannuccia Piccola frazione limitrofa con Scandicci attraversata dalla strada statale 67 Tosco-Romagnola, ove è situata l'uscita di Lastra a Signa della Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno.
  • Casone Si trova a 59 m s.l.m. a circa 3,5 km dal capoluogo comunale, lungo il fiume Arno, ed è attraversata dalla strada statale 67 Tosco Romagnola.
  • La Lisca Sorge lungo il fiume Arno, poco prima della confluenza del torrente Ombrone Pistoiese. Si sviluppò in epoca medievale come piccolo scalo fluviale sul fiume Arno, lungo la via percorsa dalla ghisa prodotta a Follonica fino al "magazzino del ferro" di Poggio a Caiano. Era inoltre sede di un traghetto per l'attraversamento del fiume.
  • La Luna Il borgo era una "stazione di scambio intermedia".
  • Inno Situato sul confine con il comune di Scandicci ad est di Marliano.
  • Ponte Macinaia Sviluppata sulla strada statale 67 Tosco Romagnola poco dopo la frazione di La Lisca. Prende il nome dal ponte che attraversa il Rio di Macinaia, la cui sorgente si trova nel territorio della frazione. Vi si trova la cinquecentesca villa Caruso di Bellosguardo.
  • Ponte Torto Attraversato dalla via Vecchia Pisana e dal torrente Borro Rimaggio, prende il nome dal ponte che attraversa il torrente. Vi si trova l'antico mulino della Falterona e il poligono di tiro a segno dove si allena la nazionale italiana.
  • San Martino a Gangalandi Riunito al comune di Lastra a Signa nel 1774 è uno dei borgi più antichi.
  • Sant'Ilario a Settimo Attestato dai documenti dalla metà del XIII secolo, sorge presso Monte Cascioli ed è attraversato dalla via Vecchia Pisana che conduce alla frazione di San Romolo a Settimo. Come quest'ultimo fu in possesso dei Rinucci di Firenze e in seguito passò alla famiglia Tigliamochi. Vi si trova la chiesa di Sant'Ilario a Settimo, dalla quale prende il nome.
  • Santa Lucia a Monte Orlando Vi si trova chiesa di Santa Lucia a Monte Orlando.
  • Stagno Zona artigianale e industriale fra il Parco Fluviale e Il torrente Vingone.


Come arrivare

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In auto

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Le tre strade principali per raggiungere Lastra a Signa sono la strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno (spesso chiamata FIPILI), la strada statale 67 Tosco Romagnola che prende il nome di via Livornese e via vecchia Pisana, la quale collega il capoluogo con la frazione di Malmantile.

In treno

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L'abitato è servito dalla fermata di Lastra a Signa, inaugurata nel 2006 contestualmente a una variante di tracciato della ferrovia Leopolda tra Pisa e Firenze, servita da corse regionali svolte da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Toscana.


Come spostarsi

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Con mezzi pubblici

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Il trasporto pubblico locale è garantito dagli autoservizi suburbani svolti da Li-nea (società consorziata con ATAF nella società ATAF & Li-nea s.c.a.r.l. del gruppo Busitalia) e da un'autolinea interurbana curata da CAP (gruppo CTT).


Cosa vedere

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Architetture religiose

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Chiesa di San Martino
  • 43.717111.08261 Chiesa di San Martino (A Carcheri). La prima testimonianza relativa a questa chiesa risale al 1260. Era posta su un antico percorso medievale che collegava la Badia e la Pieve di Settimo alla Valdelsa e di conseguenza alla Via Francigena. Dopo la battaglia di Montaperti il territorio della parrocchia venne distrutto e saccheggiato dai ghibellini. Nel XVI secolo la chiesa venne completamente restaurata e alla fine dello stesso secolo venne fondata la cappella della Compagnia della Santissima Annunziata. I resti più antichi si trovano nella facciata, oggi preceduta da un portico, dove sono visibili i resti di un portale con arco a tutto sesto in pietra arenaria; tale portale è stato in seguito tamponato e sostituito dal portale rinascimentale realizzato in pietra serena. L'interno è coperto a grandi capriate lignee ed è stato ridefinito in stile gotico. Nella zona presbiterale si trovano due piccoli portali architravati con mensole concave. Conserva un pregevole trittico degli inizi del Quattrocento, attribuito all'anonimo Maestro del 1399, raffigurante San Martino e il povero tra santi. Chiesa di San Martino a Carcheri su Wikipedia chiesa di San Martino (Q3671092) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria a Castagnolo
  • 43.766411.11842 Chiesa di Santa Maria a Castagnolo. Uno stemma sulla facciata ricorda l'antico patronato degli Albizi, probabili committenti del trittico, oggi conservato nel Museo d'arte sacra di San Martino a Gangalandi, raffigurante la Madonna Assunta che dà la cintola a San Tommaso tra santi, opera di Bicci di Lorenzo intorno al 1430. Nella vicina Via Madonna della Tosse, si trova un tabernacolo settecentesco costruito intorno ad un affresco della fine del Trecento, raffigurante la Madonna con il Bambino e santi. La cappella fu spostata qui negli anni trenta del XX secolo, ma in origine si trovava al Ponte di Stagno. Chiesa di Santa Maria a Castagnolo su Wikipedia chiesa di Santa Maria a Castagnolo (Q3673549) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria della Misericordia
  • 43.771211.10793 Chiesa di Santa Maria della Misericordia. Con la costruzione delle mura, tra il 1404 e il 1426, fu distrutta l'antica chiesa di Santa Maria, risalente al 1342, che fu ricostruita più all'interno del castello: presso di essa nel 1595 fu fondata la Confraternita della Misericordia, tuttora esistente. La chiesa, il cui aspetto attuale è dovuto ai rifacimenti dei secoli XVII-XIX, conserva un'antica e pregevolissima tavola raffigurante la Madonna con il Bambino, databile intorno al 1280, opera di un anonimo pittore fiorentino influenzato da Cimabue. Agli altari laterali, realizzati nel Settecento, sono due dipinti, uno raffigurante San Rocco in gloria di Francesco Conti (1733), l'altro i Santi Tobia e Sebastiano, patroni della Confraternita, di Giuseppe Collignon (inizi dell'Ottocento). L'annesso Palazzo della Misericordia è ancora sede della Arciconfraternita della Misericordia di Lastra a Signa. Chiesa di Santa Maria della Misericordia (Lastra a Signa) su Wikipedia chiesa di Santa Maria della Misericordia (Q3673859) su Wikidata
  • 43.76498711.1044894 Chiesa di Santo Stefano (In località Calcinaia). Chiesa antecedente agli inizi del XIII secolo. All'interno, ad unica grande aula, si distingue un bell'arco di accesso alla tribuna, in pietra serena, realizzato alla fine del Quattrocento, come conferma lo stile decorativo dei capitelli. Risalgono invece al Settecento i due altari laterali, in uno dei quali è conservato un interessante Crocifisso ligneo cinquecentesco. In un locale poco distante dalla chiesa, inoltre, è possibile ammirare un affresco dell'ambiente di Bicci di Lorenzo, raffigurante la Madonna con il Bambino in trono e San Giovanni Battista. Vicino alla chiesa è l'edificio dell'antica Compagnia della Visitazione Chiesa di Santo Stefano a Calcinaia su Wikipedia chiesa di Santo Stefano a Calcinaia (Q3674316) su Wikidata
Pieve di San Martino a Gangalandi
  • 43.769511.09845 Pieve di San Martino a Gangalandi (Nella frazione di Ponte a Signa, sul poggio di Gangalandi). Nella chiesa probabilmente si riuniva la Lega costituita dai quattro popoli che godevano di speciali statuti e che poi divenne il Comune di Gangalandi e quindi di Lastra a Signa. La prima citazione documentaria risale al 1108 ma forse è di epoca carolingia. Dell'impianto romanico della chiesa non rimangono che poche tracce nelle strutture murarie in prossimità del campanile. Al Quattrocento risalgono le opere che caratterizzano maggiormente la chiesa. Il tempietto del Battistero presenta nella volta Evangelisti e dottori della Chiesa e nell'attico Cristo in gloria tra angeli musicanti, l'Elemosina di san Martino e l'Annunciazione. Punto focale di massimo interesse della chiesa è l'abside, chiusa in alto da un arco a tutto sesto con decorazione a motivi di candelabro e con lesene in pietra serena sorreggenti un architrave che reca un'iscrizione a lettere capitali dorate, ornata alle due estremità dalle armi degli Alberti. Attiguo alla chiesa, in un immobile formato da diverse stanze, è allestito un piccolo Museo di arte sacra che conserva arredi sacri, dipinti, paramenti e suppellettili a corredo di San Martino e di alcune chiese della zona. L'oggetto di maggiore rilevanza è una tavola di Lorenzo Monaco, rappresentante la Madonna dell'Umiltà, originariamente nella Chiesa di San Romolo a Settimo. Il museo è il più antico museo vicariale dell'Arcidiocesi di Firenze. Pieve di San Martino a Gangalandi su Wikipedia pieve di San Martino a Gangalandi (Q3904666) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria delle Selve
  • 43.77161511.0825056 Chiesa di Santa Maria delle Selve. Il convento carmelitano fu fondato, su una preesistente villa donata all'ordine dai Del Pace, nel 1343, nel luogo dove la leggenda vuole che Sant'Andrea Corsini abbia avuto la visione della Madonna. Nel 1425 dal convento delle Selve prese le mosse la riforma osservante dell'ordine carmelitano. Vi hanno detenuto il patronato importanti famiglie fiorentine, come i Soderini, gli Strozzi, i Corsini. L'aspetto attuale, che mantiene, unico esempio sul territorio, una cripta, è frutto di una ristrutturazione settecentesca. Tra le tele che decorano gli altari, due sono di Giovanni Camillo Sagrestani. Nel convento sono conservati il chiostro cinquecentesco e la sala del capitolo. Chiesa di Santa Maria delle Selve su Wikipedia chiesa di Santa Maria delle Selve (Q3674015) su Wikidata
Chiesa ed Eremo dei Santi Jacopo e Filippo a Lecceto
  • 43.75572111.0750637 Chiesa ed Eremo dei Santi Jacopo e Filippo a Lecceto (A Malmantile, all'interno del complesso dell'eremo di Lecceto). Il convento domenicano fu fondato nel 1473 con il sostegno di Filippo Strozzi, come luogo di riposo e meditazione per i domenicani di San Marco di Firenze; attualmente il complesso è sede della casa di spiritualità Cardinal Elia Dalla Costa, gestita dai padri sacramentini. La chiesa è un perfetto esempio di architettura tardo quattrocentesca, con un'armoniosa tribuna alla quale si accede da un arco in pietra serena. Le soppressioni hanno comportato la spoliazione dei dipinti che decoravano gli altari; perdute anche le panche del coro finemente intarsiate. Rimane il paliotto affrescato con Cristo in pietà di Bernardo di Stefano Rosselli. Sull'altare si trova una tavola con la Madonna col Bambino dipinta da Neri di Bicci su una preesistente opera trecentesca, affiancata da laterali raffiguranti Santi del quattrocentesco Maestro di Marradi. Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo a Lecceto su Wikipedia chiesa dei Santi Jacopo e Filippo (Q3668238) su Wikidata
Chiesa di Santa Maria a Lamole
  • 43.75715511.0590248 Chiesa di Santa Maria a Lamole (Nella frazione Brucianesi). Attualmente in stato di abbandono, risale al XII-XIII secolo. Le opere d'arte che vi erano conservate (oggi in parte custodite nella nuova chiesa parrocchiale costruita nel 1954 in Brucianesi) dimostrano che in passato, soprattutto nel Quattrocento, la chiesa ebbe notevole importanza. Tra quarto e sesto decennio del XV secolo furono eseguiti gli affreschi che decoravano le nicchie dei due altari laterali, raffiguranti San Nicola di Bari tra santi e San Zanobi tra le Sante Lucia e Verdiana, della bottega di Bicci di Lorenzo. Tali affreschi sono stati rimossi dalla chiesa, in attesa di una sistemazione museale adeguata. Chiesa di Santa Maria a Lamole su Wikipedia chiesa di Santa Maria a Lamole (Q3673569) su Wikidata
Chiesa di San Pietro in Selva
  • 43.743311.06569 Chiesa di San Pietro in Selva (Nei pressi di Malmantile). La chiesa di San Pietro in Selva (Sancti Petri in Silva prope Castrum Malmantilis) è documentata fin dal 1286 e si trova all'estremità sud-ovest del paese, lungo la strada per Pisa. Venne ricostruita quasi integralmente nel 1955-1956. Chiamata in passato anche San Piero a Selva, ne furono a lungo patroni i Luci di Firenze, fino alla prima metà del XIX secolo. Sulla facciata della chiesa sono conservati affreschi molto deteriorati della fine del Trecento, riferibili alla cerchia di Lorenzo di Bicci e raffiguranti San Cristoforo, Due santi vescovi e le Stimmate di San Francesco. Nella lunetta del portale è una sinopia raffigurante San Pietro in cattedra tra i santi Paolo e Andrea. All'interno si trova un Crocifisso ligneo dipinto trecentesco, dell'ambito di Jacopo di Cione, e una Madonna con il Bambino di pittore fiorentino, databile intorno al 1470, attribuita al Maestro della Natività Johnson. Chiesa di San Pietro in Selva su Wikipedia chiesa di San Pietro (Q3671795) su Wikidata
Chiesa di Santa Lucia a Monteorlando
  • 43.76277911.09897610 Chiesa di Santa Lucia a Monteorlando (In località San Martino a Gangalandi). Nel 1638 i Francescani osservanti si stabilirono nel conventino costruito dal letterato fiorentino Giovanni Maria Cecchi, più di cinquanta anni prima, presso l'antica chiesa di San Michele, situata nel luogo in cui si trovava l'antico Castello di Monte Orlando. Alla metà del Settecento i Francescani ampliarono il convento e costruirono la chiesa, intitolata ai Santi Lucia e Michele Arcangelo, che fu dotata di eleganti altari barocchi. Oltre alle tele seicentesche raffiguranti l'Immacolata Concezione tra santi di Cesare Dandini e i Santi Antonio da Padova, Francesco, Lucia e Caterina d'Alessandria di Matteo Rosselli, vi furono collocati dipinti dei più importanti artisti dell'epoca tra i quali Matteo Bonechi, Pietro Marchesini e Mauro Soderini. Chiesa di Santa Lucia a Monteorlando su Wikipedia chiesa di Santa Lucia a Monteorlando (Q3673130) su Wikidata
Chiesa di Sant'Ilario a Settimo
  • 43.762511.125211 Chiesa di Sant'Ilario a Settimo. La rustica chiesetta, situata in una zona dove un contenuto sviluppo edilizio permette di godere ancora di un paesaggio intessuto di antiche case e torri, risale al XII secolo. L'interno della chiesa, ad aula unica, ha una copertura a capriate realizzato fra il XV e il XVI secolo. Da segnalare, ancora nell'interno, un dipinto attribuito a un ignoto pittore fiorentino della scuola di Matteo Rosselli che raffigura Dio Padre tra i Santi Francesco e Ilario di Poitiers. A fianco della chiesa si trova la Compagnia di Sant'Antonio abate, santo legato alla campagna e agli animali, fondata nel 1577: l'ambiente è interamente decorato di affreschi e stucchi del Settecento dell'ambito di Vincenzo Meucci. Il campanile del 1888 è stato restaurato nel 1935. Chiesa di Sant'Ilario a Settimo su Wikipedia chiesa di Sant'Ilario a Settimo (Q3672839) su Wikidata
Cappella della Madonna dei Dini
  • 43.76768611.09680612 Cappella della Madonna dei Dini (Nella località di San Martino a Gangalandi, nei pressi della pieve). La cappella sorse nel 1843 sul poggio di Gangalandi, in un terreno di proprietà della famiglia Dini, da cui il nome. Fu costruita attorno ad un vecchio tabernacolo risalente alla fine del '500, probabilmente inglobandolo. Lo stesso affresco della Madonna col Bambino risalente ai tempi dell'antico tabernacolo è infatti tuttora parte della decorazione interna della cappella. La cappella della Madonna dei Dini, a parte le dimensionie e il diverso stile, ha un'architettura molto simile alla chiesa di Santa Maria della Misericordia. Cappella della Madonna dei Dini su Wikipedia cappella della Madonna dei Dini (Q3657452) su Wikidata
  • 43.74633611.10376713 Chiesa di San Romolo a Settimo (Sulla collina di San Romolo). Secondo una leggenda la chiesa, databile alla metà del XII secolo, sorgerebbe sui resti di un eremo dipendente dalla badia a Settimo ma la prima testimonianza documentale si trova nell'atto di cessione di Semifonte fatto dai conti Alberti a favore di Firenze. Nel 1912 tutta la chiesa fu restaurata e venne ripristinato l'aspetto romanico; tra i lavori svolti ci fu anche la cancellazione delle decorazioni più moderne sostituite con gli affreschi neorinascimentali opera di Giuseppe Santelli. La chiesa è stata soppressa nel 1986 e unita alla parrocchia di Calcinaia. Un nuovo restauro della facciata è stato eseguito nel 1996. L'interno è decorato da un ciclo di affreschi di gusto neo-quattrocentesco, realizzato dal pittore signese Giuseppe Santelli, intorno al 1912. Chiesa di San Romolo a Settimo su Wikipedia chiesa di San Romolo (Q3671950) su Wikidata
Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano
Chiesa di Sant'Anna
  • 43.720211.0414 Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano (Nella frazione di Ginestra Fiorentina). La pieve, che risale al XI secolo, presenta una pianta a croce commissa (croce a T) composta da un'unica navata coperta a tetto, con un transetto voltato a botte e conclusa con un'abside semicircolare. Alla metà del XV secolo venne arricchita da un ciborio in marmo realizzato da Mino da Fiesole ma questo unitamente ad alcuni lavori nel transetto furono gli unici interventi che la chiesa ricevette tanto che nel 1590 in occasione della visita apostolica fatta dal vescovo di Firenze Alessandro de' Medici la chiesa presentava ancora l'antico altare romanico e una croce dipinta. Restaurata nel 1967 la chiesa è in stato di semi abbandono ad eccezione del complesso canonicale oggi sede di un albergo. Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano (Lastra a Signa) su Wikipedia pieve dei Santi Ippolito e Cassiano (Q3904443) su Wikidata
  • 43.77198111.09351115 Chiesa di Sant'Anna (Nella frazione di Ponte a Signa). La chiesa ha un semplice struttura rettangolare con l'unico altare centrale e con 3 vie di uscita, una (quella principale) opposta all'altare e le altre due opposte tra loro della parte sinistra e destra dell'unico corridoio. Una nuova sacrestia è stata recentemente costruita sul lato destro. La chiesa venne costruita dopo che l'antico oratorio del Crocifisso di Sant'Anna, risalente al XIV-XV secolo e situato sul lungarno nell'attuale posizione del ponte Nuovo, venne distrutto nel 1944 da bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. La nuova chiesa venne costruita nell'antica piazza del ponte, fatto invece saltare dai tedeschi in ritirata. Venne dedicata a sant'Anna patrona di Ponte a Signa. Il crocifisso presente ora al suo interno era conservato prima del 1930 nella pieve di San Martino a Gangalandi. Chiesa di Sant'Anna (Lastra a Signa) su Wikipedia chiesa di Sant'Anna (Q3672532) su Wikidata

Architetture civili

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Spedale di Sant'Antonio
  • 43.77083311.10681916 Spedale di Sant'Antonio. Commissionato dalla fiorentina Arte della Seta nel 1411, l'ospedale, per la sobria eleganza delle sue strutture, è stato in passato riferito a Filippo Brunelleschi, che intorno al 1424 era a Lastra per portare a termine le mura urbane. Interessante è il loggiato, articolato in sette arcate, delle quali una cieca, su pilastri ottagonali in modo da creare uno spazio di prima sosta e ricovero degli ammalati prima dell'accettazione, per non ingombrare - o infettare - gli spazi interni. L'edificio, restaurato, ospita iniziative culturali. Spedale di Sant'Antonio su Wikipedia Spedale di Sant'Antonio (Q3966432) su Wikidata
Cimitero di San Martino a Gangalandi
  • 43.76974811.09992317 Cimitero di San Martino a Gangalandi, Via S. Martino, 6. Mar-Dom 8:30-19:00. La costruzione è iniziata nel 1855, in seguito al divieto di sepoltura all'interno della vicina pieve di San Martino a Gangalandi, su un terreno del poggio Gangalandi donato dalla Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. La progettazione fu affidata ad Angiolo Cappiardi che concepì l'edificio con un carattere neogotico così da conferirgli uno stampo monumentale. Inaugurato nel 1867 è stato ampliato negli anni successivi sempre in stili differenti attinenti al periodo storico, con una parte bassa detta cimitero comunale e una nuova ala nel cimitero della misericordia. Attualmente il cimitero è gestito dall'Arciconfraternita della Misericordia di Lastra a Signa. Cimitero di San Martino a Gangalandi su Wikipedia cimitero di San Martino a Gangalandi (Q3676938) su Wikidata
Villa Caruso di Bellosguardo
  • 43.76755311.08064718 Villa Caruso di Bellosguardo, Via di Bellosguardo, 54 (Presso la frazione di Porto di Mezzo nella località Bellosguardo), +39 055 87 21 783, . Villa del XVI secolo costruita in stile manieristico. Oltre alla villa vennero realizzati, su disegno del Tribolo, un giardino ed un parco di grande rilievo con pregiate essenze arboree e sculture di animali disposte fra le piante. Nella seconda metà del XVII secolo vennero apportate numerose modifiche stilistiche di stampo barocco. Nel 1906 la villa venne acquistata da Enrico Caruso, pertanto essa viene anche indicata come Villa Caruso; il tenore, rapito dalla bellezza e dalla pace che nella sua nuova residenza poteva trovare, la fece restaurare arricchendola con numerose opere d'arte ed interventi strutturali secondo lo stile classico delle ville toscane, che le conferirono l'aspetto attuale. Nel 1995 il comune lastrigiano decise di acquistare la villa con l'intento di valorizzarne la bellezza architettonica e ha affidato la gestione all'Associazione Villa Caruso per promuoverne la valorizzazione organizzando concerti, spettacoli, esposizioni e visite. È aperto al pubblico dal 25 febbraio 2012 il Museo Enrico Caruso, l'unico in Italia dedicato al tenore. Il museo raccoglie cimeli ed oggetti quotidiani appartenuti a Caruso. Il Parco di Villa Caruso di Bellosguardo è uno dei pochi esempi toscani di giardino tardo rinascimentale. Oggi sono presenti anche percorsi botanici. Villa Caruso di Bellosguardo su Wikipedia Villa Caruso di Bellosguardo (Q4011875) su Wikidata
  • 43.77298411.08136119 Villa Le Selve, Via delle Selve, 43n (Presso la frazione di Porto di Mezzo nella località Le Selve). Vila rinascimentale costruita nel XIV secolo, nell'allora porto di Firenze. La famiglia Salviati ordinò a Bartolomeo Ammannati la ristrutturazione della facciata. Galileo Galilei fu ospite del suo amico Filippo Salviati, e qui svolse molte attività scientifiche. Villa Le Selve su Wikipedia Villa Le Selve (Q86674639) su Wikidata
Villa Pandolfini
  • 43.77028111.09265820 Villa Pandolfini (Nella frazione di Ponte a Signa). Costruita alla fine del XV secolo. Precedentemente la famiglia Pandolfini era proprietaria della sola torre che si trova attualmente davanti al cancello della villa. Nel 1633 Filippo di Pandolfo Pandolfini fece eseguire notevoli modifiche: una grande terrazza sul fronte principale verso la via Livornese con i sottostanti locali di servizio, la cappella, la limonaia e la sistemazione del giardino. La consistenza dell'ampliamento risulta dal confronto con la pianta della villa disegnata da Giovanni Vasari Il Giovane, alla fine del cinquecento, in epoca precedente al restauro. All'interno la villa ha un aspetto ottocentesco. Il grande salone prospiciente la loggia ha un soffitto affrescato con soggetti bucolici e di caccia tipici di un neoclassicismo arcadico. Rifacimenti ottocenteschi, voluti dai Ducessois-Prat giunti in Italia in seguito alla rivoluzione Francese, sono visibili anche nel giardino, in particolare nel padiglione a Rocaille. Villa Pandolfini su Wikipedia Villa Pandolfini (Q4012382) su Wikidata
Torre Pandolfini
  • 43.77163211.09298321 Torre Pandolfini (Nella frazione di Ponte a Signa a pochi metri dalla vecchia collocazione del ponte). Nata sulla base di una vecchia torre difensiva posta a difesa del ponte sull'Arno, fu aquistata ed ampliata da Filippo Pandolfini che volle costruire la propria residenza nel contado nelle vicinanze di Signa, di cui i Pandolfini sono originari. Guardando il portone d'ingresso al cortile interno, a cui si accede attraverso un muro sormontato da una merlatura guelfa, troviamo sulla sinistra il nucleo originario della vecchia torre posta a difesa del ponte, mentre sulla destra l'ala che è probabilmente un ampliamento voluto dal Pandolfini per creare la corte interna. Sulle facciate esterne del lato più antico sono raffigurati, all'interno di piccole nicchie, gligli fiorentini. Nella prima meta del XVI secolo la storica famiglia vendette la torre in seguito alla costruzione, proprio di fronte alla vecchia residenza, di villa Pandolfini. Nella villa è certa la presenza del re di Francia Carlo VIII a novembre del 1494, quando si apprestava ad entrare in Firenze. Torre Pandolfini su Wikipedia Torre Pandolfini (Q89207326) su Wikidata
Villa Castelvecchio
  • Villa Castelvecchio (Nella frazione di Ponte a Signa). Costruita nel corso del XVIII secolo come casa colinica, nel mezzo di terreni agricoli sulle sponde del fiume Arno, vicino al porticciolo della frazione lastrigiana. Nel 1819 venne comprata dell'imprenditore lastrigaino Pasquale Benini, futuro fondatore del Nuovo Pignone, in seguito alla crescita in maniera vertiginosa dei guadagni della manifattura e fabbrica Benini di cappelli di paglia, quella che era in quegli anni la sua principale attività. Si trasferì allora nella sua nuova residenza, che fece ampliare dandole l'aspetto attuale, prima di trasferirsi a Firenze alla fine degli anni '20. In seguito all'urbanizzazione della zona ha perso la sua posizione isolata caratteristica delle case coloniche. Villa Castelvecchio su Wikipedia Villa Castelvecchio (Q86674663) su Wikidata
Ex Palazzo dei Sindacati
  • 43.77262811.09118922 Palazzo dei Sindacati, Via Spartaco Lavagnini, 6. Sede dei sindacati fascisti della zona mentre ora è la sede della Società Ricreativa e Assistenziale di Ponte a Signa. L'interno del palazzo è molto semplice: c'è una grande sala centrale alta quanto tutto il palazzo e sale minori a destra e a sinistra su due piani. Nell'ampio salone era presente un enorme mosaico come pavimento, visibile fino agli anni '60, poi ricoperto dal pavimento attuale. Le decorazioni esterne sono ispirate all'antica Roma, mentre la facciata principale ha due bassorilievi che raffigurano San Martino di Tours e San Giorgio che danno l'idea di un tempio pagano. Sotto le finestre della facciata sono presenti delle aquile mentre ai lati del portone erano presenti due grandi fasci littori che sono andati distrutti. Rimangono due basi di colonne, un tempo sovrastate da una pigna che incorniciavano la facciata, alla base delle quali è incisa la frase Romana Species. Palazzo dei Sindacati su Wikipedia Palazzo dei Sindacati (Q3891219) su Wikidata
  • 43.76643111.09849223 Villa Valdirose (Nella località di San Martino a Gangalandi in Val di Rose). Costruita nella seconda metà dell'800 è stata interamente ristrutturata nel 2007, ora offre il servizio di Bed and Breakfast.
  • 43.73896411.08705824 Villa Saulina (Nella frazione di Quattro Strade). La Villa centrale, costruita intorno al 1800 sui colli fiorentini,è in puro stile liberty ed è stata ristrutturata recentemente. In seguito furono costruiti dei casali a scopo rurale ed agricolo, per la produzione di olio di oliva e vino. Dagli anni '90 circa,è stata adattata per offrire servizio ricettivo a scopo turistico e sono state costruite due meravigliose piscine. I casali mantengono comunque l'impronta rustica della Toscana di un tempo. Villa Saulina su Wikipedia Villa Saulina (Q4012524) su Wikidata
Palazzo del Podestà
  • 43.766711.125 Palazzo del Podestà (Palazzo Pretorio), Via dell'Airone. Era la residenza dei podestà che hanno governato Lastra a Signa. Sopra l'ingresso principale vi sono gli stemmi delle famiglie che governarono Lastra a Signa principalmente composti da pietra arenaria o bronzo. Attualmente vi sono collocati uffici comunali. Palazzo del Podestà (Lastra a Signa) su Wikipedia Palazzo del Podestà (Q3891330) su Wikidata
  • 43.75834211.10751726 Villa Anna (Nella frazione di Calcinaia). Costruita nel XIX secolo è immersa nel verde delle colline Toscane, ha un'architettura rinascimentale anche se ristrutturata molto recentemente introducendo anche una piscina. Ora la villa offre il servizio di hotel. Villa Anna su Wikipedia Villa Anna (Q4011764) su Wikidata
  • 43.74360811.08753927 Villa le Sorti, Via Antonio del Pollaiolo, 21 (Nella frazione di Marliano), +39 335 8371496 (villa), +39 345 8837711 (agriturismo). Completata alla fine del XV secolo in contemporanea con le Mura di Malmantile. Nel corso del tempo è diventata un convento, poi una villa aristocratica con in più la cappella privata residuo del vecchio convento. Circondata da 57 ettari di terreni tra cui un bosco ed oliveti, è situata sulle colline del Chianti fiorentino e pertanto era in un'ottima posizione strategica. Per tale motivo lungo la strada avvenivano molti scambi di merci ed era un luogo in cui i briganti della zona saccheggiavano i carri provenienti e diretti a Firenze. Da ciò deriva il nome "le Sorti" perché i mercanti che passavano di lì si affidavano al destino speranzosi di arrivare illesi e con tutte le merci a destinazione. Villa le Sorti su Wikipedia Villa le Sorti (Q4012796) su Wikidata

Architetture militari

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Mura di Malmantile - Porta Pisana
Mura di Lastra a Signa - Portone di Baccio
  • 43.747811.07338928 Mura di Malmantile. Malmantile è uno dei migliori esempi in Toscana di borgo medievale fortificato, anche perché l'insediamento successivo sorse a breve distanza, non interessando la parte più antica. La cerchia attuale risale al 1424 ed è tra i primi esempi toscani di cinta con apparato a sporgere, il più usato nei secoli successivi nella regione. La costruzione pare che venne supervisionata da Filippo Brunelleschi, attivo contemporaneamente anche alle vicine mura di Signa e di Lastra a Signa. Ai quattro angoli si ergono torri a base quadrata, più due torri rompitratta, più alte, che sono situate al centro dei lati lunghi. La più grande, sul lato della strada, è anche quella meglio conservata. Mura di Malmantile su Wikipedia mura di Malmantile (Q3867275) su Wikidata
  • 43.77002811.10597529 Cinta muraria del Brunelleschi (Mura di Lastra a Signa). Un borgo fortificato anteriore all'XI secolo faceva parte dei possedimenti feudali dei Cadolingi di Fucecchio. Il borgo venne conquistato nel XIV secolo da Firenze. Nel 1377 la cinta muraria venne rifatta, dotandola di una merlatura e numerose torri. I lavori vennero conclusi tra il 1400 e il 1403, quando la città divenne uno dei più forti avamposti contro Pisa. Durante la seconda guerra mondiale, durante l'occupazione militare tedesca dell'Italia, andò distrutta la porta Fiorentina a nord-est, e il portone di Baccio subì gravi danni causati dai bombardamenti Alleati, visibili dall'assenza del fronte interno del torrione della porta. Delle torri originarie ne restano otto, tutte a base quadrata. In seguito, forse in occasione della consultazione chiesta a Filippo Brunelleschi nel 1424-1426, la cinta venne arricchita di un apparato difensivo a sporgere. l lato nord-est è forse quello meglio conservato, sebbene il lato interno sia spesso nascosto da case costruite a ridosso; vi si trovano quattro torri e l'apparato a sporgere. La parte ovest delle mura è oggetto nel corso del 2020 di importanti lavori di restauro e riqualificazione. Mura di Lastra a Signa su Wikipedia Mura di Lastra a Signa (Q3867270) su Wikidata
Busto di Enrico Caruso
  • 43.76938711.09813930 Museo Vicariale di Arte Sacra di San Martino a Gangalandi, Via Leon Battista Alberti, 41. +39 055 872 0008. Il primo museo vicariale della Diocesi di Firenze. Il museo è formato maggiormente da dipinti, ma sono presenti anche opere di oreficeria come croci, calici, reliquiari, pianete e ulteriori oggetti provenienti principalmente dalla pieve ma anche dal territorio lastrigiano.
  • 43.76801211.08087631 Museo Enrico Caruso, Via di Bellosguardo, 54, +39 055 87 21 783, . Aperto al pubblico dal 25 febbraio 2012, l'unico in Italia dedicato al tenore Enrico Caruso, situato nella Villa Caruso di Bellosguardo a Lastra a Signa dove il cantante dimorò. Il museo raccoglie cimeli ed oggetti quotidiani appartenuti a Caruso. Infatti il museo comprende foto, scritti, oggetti personali, costumi di scena donati dal Centro studi carusiani, una raccolta di dischi incisi dal cantante donati da un collezionista newyorkese, ma anche un percorso interattivo con la possibilità di ascoltare la voce di Caruso visualizzando con un sistema touch-screen i luoghi toccati dalle sue tournée. Il museo è gestito dall'Associazione Villa Caruso per conto del comune di Lastra a Signa. Museo Enrico Caruso su Wikipedia Museo Enrico Caruso (Q3867597) su Wikidata
  • Museo Artisti Locali. Racchiude molte delle opere più importanti degli artisti lastrigiani o residenti nel territorio locale come Mario Moschi, Renato Bertelli, Bruno Catarzi e Antonio Cifariello.
  • Museo teatrale Gino Bechi. Mette in mostra opere dell'attore-baritono fiorentino Gino Bechi.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Il parco fluviale di Lastra a Signa
  • Parco fluviale "Di là d'Arno". Inaugurato nel maggio 2002. Si trova nella frazione di Stagno e comprende un'area di 127 ettari. Il parco è dotato di diverse strade pedonali, di una pista ciclabile e di un'ippovia. Dispone di zone barbecue pubbliche e sono presenti diversi laghetti.
  • Parco di villa Caruso di Bellosguardo. Il giardino cinquecentesco della villa. Commissionato da Alessandro Pucci nel 1541, è uno dei pochi esempi toscani di giardino tardo rinascimentale. Organizzato in settori geometrici e simmetrici, il giardino è arricchito da statue e fontane disposte nel corso dei secoli. Oggi sono presenti anche percorsi botanici.
  • Percorso ciclabile. 2,5 km lungo il fiume Pesa.


Acquisti

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Come divertirsi

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Spettacoli

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  • 43.76891911.1062121 Cinema-Teatro Moderno delle Arti, Via Giacomo Matteotti, 8 (Vicino al Portone di Baccio), +39 055 872 0058.
  • Cinema Arena Garibaldi (Cinema all'Aperto), Piazza Garibaldi, +39 055 8720058. Sotto la gestione del Teatro delle Arti aperto durante la stagione estiva.
  • Teatro Naturale del Parco Fluviale. Dovrebbe ospitare manifestazioni musicali, sportive e sociali, sfruttando la forma naturale del terreno.
  • Teatro di Bellosguardo (Interno a villa Caruso).


Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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  • Signa a nord, nella storia i due comuni si influenzano a vicenda e il confine è segnato dal fiume Arno oltrepassabile grazie al Ponte Nuovo sull'Arno.
  • Carmignano a nord-ovest, in provincia di Prato, il confine è segnato dal fiume Arno.
  • Montelupo Fiorentino a ovest, la strada principale che collega i comuni è la Strada statale 67 Tosco-Romagnola.
  • Montespertoli a sud, il confine è segnato dal torrente Pesa.
  • Scandicci a est, il confine è segnato per una parte dal torrente Vingone.

Informazioni utili

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  • Biblioteca comunale, Via Togliatti, 37. Oltre alle tradizionali funzioni di lettura e prestito, svolge un'intensa attività di promozione della lettura.


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