Pennabilli | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Valmarecchia | |
Altitudine | 629 m s.l.m. | |
Superficie | 69,66 km² | |
Abitanti | 2.757 (2018) | |
Nome abitanti | Pennesi | |
Prefisso tel | +39 0541 | |
CAP | 47864 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Pio V (5 maggio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Pennabilli è una città dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaLa città, sede vescovile, è il maggior centro urbano dell'Alta Valmarecchia.
Cenni storici
modificaRitrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti umani nel territorio di Pennabilli all'epoca etrusca e romana. Durante le scorrerie barbariche della metà del I millennio d.C., le due alture impervie su cui sorge il capoluogo (ora chiamate "Roccione" e "Rupe"), servirono da rifugio alle popolazioni stanziate nei dintorni e lungo il fiume Marecchia. Ebbero così origine le comunità di "Penna" e "Billi" i cui toponimi (l'uno derivante dal latino "Pinna", vetta, punta, l'altro da "Bilia", cima tra gli alberi) fanno riferimento alla caratteristica conformazione dei due colli. Secondo un'altra teoria "Billi" deriverebbe invece dal nome del dio etrusco del fuoco "Bel", venerato in un tempio divenuto in era cristiana chiesa di San Lorenzo (martire del fuoco).
Nel 1004 un discendente della famiglia Carpegna soprannominato "Malatesta", forse perché testardo e scapestrato, cominciò la costruzione della rocca sul Roccione: era la nascita del celebre casato che, sceso da Penna prima a Verucchio e poi a Rimini, avrebbe assoggettato tutta la Romagna. L'unione con il vicino castello di Billi avvenne solo nel 1350 con la posa della "pietra della pace" nella piazza del mercato sorta tra i due nuclei abitati. Il nuovo comune passò più volte sotto l'influenza dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Medici e dello Stato Pontificio. Nel 1572, con il trasferimento della sede vescovile da San Leo, papa Gregorio XIII lo insignì del titolo di "Città". Pennabilli è tuttora sede della diocesi di San Marino-Montefeltro.
Nell'Italia unita il comune di Pennabilli è appartenuto alle Marche (provincia di Pesaro e Urbino) fino al 15 agosto 2009, quando ne è stato distaccato, congiuntamente ad altri sei comuni dell'Alta Valmarecchia, in attuazione dell'esito di un referendum svoltosi il 17 e 18 dicembre 2006.
Come orientarsi
modificaIl suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Cà Romano, Maciano, Miratoio, Molino di Bascio, Ponte Messa, Scavolino, Soanne e Passo Cantoniera.
Come arrivare
modificaIn aereo
modificaIn auto
modifica- Da nord prendere l'autostrada A14 in direzione di Ancona, uscire a Cesena Nord, seguire la direzione Roma-Ravenna, continuare sulla SS 3BIS / E45, uscire a Sarsina, attraversare Sant' Agata Feltria, Ponte Messa e proseguire in direzione Pennabilli.
- Da sud prendere l'autostrada A14 in direzione di Napoli, seguire la direzione Pescara, uscire a Rimini Sud, seguire la direzione Repubblica San Marino, attraversare Cerasolo, ingresso in territorio sammarinese, attraversare Serravalle, Fiorina, Domagnano, Borgo Maggiore, Acquaviva, ingresso in territorio italiano, attraversare Pietracuta e proseguire in direzione Pennabilli.
In nave
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Cattedrale di San Leone. Il duomo di Pennabilli dedicato a San Leone è anche sede della parrocchia San Pio V, è la chiesa più importante di Pennabilli e cattedrale della diocesi di San Marino-Montefeltro.
Venne edificata dal vescovo Giovanni Francesco Sormani (1566-1601), dopo che per ragioni di Stato il Duca d'Urbino, Guidobaldo da Montefeltro, probabilmente nel 1569, rifiuta al Vescovo e ai Canonici la residenza a San Leo, dove da sempre era la Cattedrale della Diocesi. In seguito a questo divieto papa Pio V concede al vescovo Sormani di trasferire a Pennabilli la prerogativa della Cattedrale e il 7 ottobre 1577 convocando il sinodo a Pennabilli, presente il clero, pone una croce dove dovrà sorgere l’altare maggiore della nuova Cattedrale, intitolandola a San Leone.
Pochi giorni dopo iniziarono i lavori e il Vescovo pose la prima pietra sotto la quale depositò delle monete di San Pio V. Nel 1580 la nuova chiesa si trova a buon punto e nel 1588 è ultimata e consacrata; sopra la porta maggiore si legge l’iscrizione: “D.Leoni dicatum MDLXXXVIII - Joannes Franciscus Sormanus Eps. Feretranus aedificandum curavit”.
La chiesa è costruita a forma di croce latina. Lo stile attuale è neoclassico.
La Cattedrale è stata completamente restaurata dal vescovo Alfonso M. Andreoli e inaugurata il 21 settembre 1910. La facciata della Cattedrale è in cotto, ed è stata completata nel 1904, 50 anni dopo la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione di Maria, come dice l’iscrizione al centro della facciata stessa.
Il Vescovo Mons. Antonio Bergamaschi (1949-1966) ha compiuto i primi lavori di ristrutturazione e adeguamento alle disposizioni emanate dal Concilio Vaticano II.
Dopo trent’anni Mons. Paolo Rabitti da inizio ai lavori che porteranno ad un radicale restauro della Cattedrale: il rifacimento del pavimento, del coro, delle cappelle laterali, della porta principale, ed il rinnovo totale dell’altare, dell’ambone, del battistero. È ristrutturata la sacrestia e l’accesso all’altare; viene creata una galleria absidale senza barriere architettoniche; sono rinforzati la facciata e il campanile; è creato il sepolcreto dei vescovi nella cappella del Rosario.
La Cattedrale è intitolata a San Leone (San Leo), la parrocchia a San Pio V, e l’Immacolata Vergine Maria la compatrona della Cattedrale. I tre patroni sono raffigurati nella grande tela dell’abside.
Nell’anno 2006 sulla parete al lato sinistro dell’altare, è stata aggiunta una tela che rappresenta la Madonna delle Grazie di Pennabilli protettrice della Diocesi, con i due santi patroni diocesani San Leone sacerdote e San Marino diacono. - Santuario della Madonna delle Grazie. Dei secoli XII - XVI.
- Eremo della Madonna del Faggio (in località Bascio). Fa parte del complesso anche la chiesa di San Lorenzo diacono e martire
- Museo diffuso "I luoghi dell'Anima". Nel centro storico di Pennabilli e nel territorio comunale trova spazio il Museo diffuso I luoghi dell'anima ideato da Tonino Guerra, composto da sette installazioni: L'Orto dei Frutti Dimenticati (ove convivono installazioni artistiche e varietà antiche di alberi da frutto), La Strada delle Meridiane, Il Rifugio delle Madonna Abbandonate, Il Santuario dei Pensieri, L'Angelo coi Baffi, Il Giardino Pietrificato (in località Castello di Bascio), La Madonna del rettangolo di Neve (in località Poggio Bianco). Le installazioni sono visitabili tutti i giorni gratuitamente.Sono luoghi che invitano alla meditazione ed alla riflessione ed evocano tempi trascorsi e resi ancora più suggestivi dalla fantasia con la quale i ricordi si arricchiscono.Percorrendo il centro storico, piccole biografie, riportate su ceramica, di grandi e piccoli personaggi della cittadina , definite dal maestro “le parole sui muri”, accompagnano i visitatori alla scoperta dei luoghi tanto cari al poeta, scrittore sceneggiatore intimamente legato alla cittadina.
Il primo di questi luoghi, “L’orto dei frutti dimenticati” è collocato in una piazzetta, a poche decine di metri da piazza Vittorio Emanuele II, al termine della breve discesa sottostante porta S. Filippo.L’orto, che Tonino Guerra definì un museo dei sapori, conserva al suo interno, piante da frutto (svariate specie di mele, la pera cotogna, la corniola, il giuggiolo, l’uva spina, la ciliegia cuccarina, il biricoccolo, il sorbo, il nespolo, more e mirtilli) legati alla flora spontanea appenninica, raccolte per essere preservate dall’oblio e dall'estinzione.L’orto si arricchisce di opere di artisti contemporanei e dello stesso Tonino Guerra.Il “Rifugio delle Madonne abbandonate”, ospita una raccolta di Madonne in terracotta e ceramica dipinte che il poeta immagina riunitesi a Pennabilli per sfuggire all’incuria dell’uomo ed alle offese del tempo.“l’Arco delle favole per gli occhi dell’infanzia” è stato realizzato dallo scultore riminese Giò Urbinati.I temi ricorrenti dell'acqua, delle foglie e delle farfalle della poesia di Tonino Guerra si concretizza ne “la Voce della foglia”, è una fontana a forma di foglia, progettata da Luigi Berardi, realizzata in legno di quercia, con le venature costituite da tubi di rame da cui zampilla l’acqua che, ricadendo su una vecchia mola in pietra, dà voce alla foglia.Poco distante dalla fontana è collocata la “Cappella di Tarkovskij” dedicata al celebre regista al quale il maestro Tonino Guerra era legato da un rapporto di lavoro ed amicizia.All'amicizia e al sodalizio lavorativo che ha legato Guerra al regista Federico Fellini è legata “la Meridiana dell’incontro”:una scultura in bronzo di Krysztof Bednarsky, raffigurante due colombi che proiettando la propria ombra sopra una piattaforma di pietra, si trasforma nei profili di Federico Fellini e Giulietta Masina.Nella ex Cappellina dei Caduti, è ospitato il più piccolo museo del mondo, tale perché contiene un unico quadro dal titolo “L’angelo coi baffi”, opera, ispirata da un breve racconto del maestro e realizzata dal pittore milanese Luigi Poiaghi. - Palazzo del Bargello.
- Palazzo della Ragione (Le Logge).
- Palazzo baronale dei principi di Carpegna (In frazione Scavolino). Ruderi di un castello non visitabile un tempo residenza dei Carpegna
- Ex-Palazzo Comunale. Con il caratteristico portico.
- Borgo antico (In frazione Molino di Bascio).
- Antiche mura malatestiane. Si conservano in via della Vigna, in via dei Pensieri sospesi e in via del Roccione. Di particolare rilievo il torrione.
Eventi e feste
modifica- Mostra Mercato Nazionale dell'Antiquariato. nel mese di luglio. Rassegna storica d'arte antica, si svolge dal 1970.
- Artisti in piazza. fine maggio-inizio giugno. Festival internazionale di arti performative,si svolge dal 1997.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- Al Bel Fico, Piazza V. Emanuele II, 24, ☎ +39 0541 928810, fabri.angelini@libero.it.
- Re Mida, Via Marecchiese, 37 (in frazione Ponte Messa), ☎ +39 0541 928385, ristorante.remida@gmail.com.
- Da Quinto, Via Mulino Schieti (in frazione Ponte Messa), ☎ +39 0541 928515.
- Il Pescatore, Via Lago D'Andreuccio, 2 (in frazione Maciano), ☎ +39 0541 915104, dalpescatore@live.it.
- Il Piastrino, Via Parco Begni, 9, ☎ +39 0541 928106, info@piastrino.it.
- Pizzeria Vini e crostini, Via dei Tigli, 20, ☎ +39 0541 928585.
- Trattoria Bugli Paola (Località Molino di Bascio), ☎ +39 333 7922250, andrea.trebbi@libero.it.
- Sir Ector, Strada per Sestino, 12 (Località Cà Morlano), ☎ +39 0541 928383, sir.ector@libero.it.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- Hotel Il Duca del Montefeltro, Via Aldo Moro, 12, ☎ +39 0541 1613400, fax: +39 0541 1613401, info@hotelducamontefeltro.it.
- Il Lago Verde, Via Soanne (località Lago d' Andreuccio), ☎ +39 0541 915012, albergolagoverde@gmail.com.
- Parco, Via Marconi, 14, ☎ +39 0541 928446, info@albergoristoranteparco.it.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Pennabilli
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