Ortona è una città dell'Abruzzo.

Ortona
Ortona - veduta del complesso di San Tommaso
Stemma
Ortona - Stemma
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Ortona
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Ortona, in passato conosciuta anche come Ortona a mare, dispone del maggiore porto regionale per bacino, dimensione e movimento. Ortona è anche città del vino.

Cenni geografici modifica

Situata sopra una falesia del litorale adriatico abruzzese nella Costa dei trabocchi, dista circa 30 km da Chieti, 22 da Pescara, 21 da Lanciano.

Cenni storici modifica

Ritrovamenti nella zona del Castello Aragonese indicano che il sito fu abitato già dall'Età del Bronzo. Lo stesso toponimo Ortona o meglio Hortona potrebbe essere di origine pre o protoindoeuropea. In epoca storica fu abitata dalla popolazione italica dei Frentani che ne fecero il loro porto. In quanto tale nel I secolo a.C. partecipò alla rivolta antiromana di quei popoli che uniti in una lega con capitale Corfinio per la prima volta nella Storia si definirono "Italici". Sulla città italica fu costruita la città romana: ne permangono alcuni tracciati stradali e porzioni di recinto dei quali sono stati rinvenuti diversi reperti. Caduto l'impero romano la città passò sotto la dominazione bizantina diventando sia punto strategico della guerra contro i Longobardi che controllavano l'entroterra, sia luogo per lo scambio di merci tra questi. Nell'anno 803 fu conquistata dai Franchi e annessa alla contea di Chieti. In seguito alla conquista Normanna del 1075 la città venne annessa al Regno di Sicilia. Nel 1258 vennero portate ad Ortona le ossa dell'Apostolo Tommaso, provenienti dall'isola greca di Chio, nell'Egeo, dal navigante ortonese Leone Acciaiuoli di ritorno da una spedizione navale ortonese in appoggio ai Veneziani in lotta contro i Genovesi.

Nella prima metà del XV secolo venne costruita la cinta muraria ancora visibile in parte, ad opera del condottiero Giacomo Caldora. Durante il XV secolo la città ha vissuto una stagione di lotte con la vicina città di Lanciano, terminata nel 1427 con un lodo pacificatore. La pace, patrocinata da San Giovanni da Capestrano, fu solennemnete proclamata il 17 febbraio 1427 nella chiesa di San Tommaso di Ortona. Ancora oggi le spoglie del Santo sono custodite presso l'omonima Cattedrale di San Tommaso, ove peraltro sono raccolte numerose opere legate alla storia della città.

Il 30 giugno 1447, a causa delle rivalità tra Alfonso d'Aragona e la Repubblica di Venezia, Ortona fu invasa dai veneziani che distrussero porto, magazzini e arsenale navale senza però riuscire a penetrare nella cinta muraria. A questo periodo risale quindi la costruzione del castello aragonese, in parte franato e in parte distrutto dalle guerre, ma recentemente restaurato. Il progetto del castello aragonese è attribuibile a Francesco di Giorgio Martini che nello stesso periodo ho operato nel vicino Montefeltro. I rapporti con Venezia furono altalenanti, essendo Ortona a volte vicina a questa, a volte preferendo stabilire rapporti con la Repubblica di Ragusa, in Dalmazia. Nel 1582 la città venne acquistata da Margherita d'Austria, figlia di Carlo V, duchessa di Parma e Piacenza. La stessa Margherita decide nel 1584 di costruire un grande palazzo ducale su disegno di Giacomo Della Porta (Palazzo Farnese), mai completato a causa della sua morte. Nel 1816 entrò a far parte del Regno borbonico delle Due Sicilie. Dal 1829 al 1854 ci furono timide iniziative antiborboniche grazie ad un gruppo di carbonari.

Il 9 settembre 1860 il Decurionato (Consiglio Comunale) di Ortona delibera l'adesione al Regno d'Italia, o meglio al Governo provvisorio di Garibaldi, prima della battaglia di Castelfidardo (18 settembre) e di quella del Volturno (1-2 ottobre).

Il 3 febbraio 1916, durante la prima guerra mondiale, una squadra austro-ungarica formata dall'incrociatore corazzato SMS Sankt Georg, da tre cacciatorpediniere e due torpediniere bombardò Ortona e San Vito Chietino; l'azione venne interrotta dall'intervento di un treno armato della Regia Marina munito di pezzi da 152/40 che con la sua controbatteria costrinse le navi ad abbandonare l'assalto.

La Stalingrado d'Italia modifica

Nel corso della seconda guerra mondiale la città diventa terreno di aspri scontri tra le truppe germaniche e quelle alleate . Nella notte tra il 9 ed il 10 settembre 1943, la famiglia reale dei Savoia, dopo aver pernottato nel castello ducale di Crecchio, lascia dal porto di Ortona l'Italia occupata dai nazisti per approdare nella già liberata Brindisi per garantire il legittimo governo istituzionale della Nazione. Da Ortona passa la linea Gustav, che ha l'altro capo a Cassino: una linea di difesa fortificata apprestata dalle forze germaniche nel punto più stretto della penisola. Infatti è proprio durante la seconda guerra mondiale che Ortona conosce momenti veramente difficili. La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle proprie case. A nord l'esercito tedesco e a sud quello degli alleati bombardano ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi. La città praticamente rasa al suolo venne definita da Winston Churchill come la Stalingrado d'Italia per via del fatto che, similmente alla città sovietica, la battaglia si prolungò lungamente nel corpo della città. Restarono in piedi pochissimi edifici e comunque con gravissimi danni strutturali che portarono alla demolizione per motivi di sicurezza. La città fu liberata soltanto nel dicembre del 1943 quando le forze alleate oltrepassarono la linea Gustav sul versante adriatico. Per questo motivo Ortona fu insignita della medaglia d'oro al valor civile.

Come orientarsi modifica

  Ortona

Quartieri modifica

Il suo territorio comunale conta un elevato numero di paesi e località: Acquabella, Alboreto, Aquilano, Arielli, Bardella, Bavi, Caldari, Caldari Stazione, Cappellini, Casone, Ciampino, Civitarese, Colombo, Cristo Re, Croce di Bavi, Cucullo, Feudo, Fontegrande, Fonticelli, Foro di Ortona, Fossato, Gagliarda Alta, Gagliarda, Ghiomera, Granciaro, Lazzaretto, Madonna degli Angeli, Madonna delle Grazie, Madonna delle Vasche, Moretti, Moro, Morrecine, Peticcio, Polidoro, Postilli, Ranchini, Riccio, Ripari, Ripari di Giobbe, Rogatti, Ruscitti, San Donato, San Giuliano, San Marco, San Martino, San Pietro, Santa Liberata, Santa Lucia, Sant'Andrea, Sant'Elena, Saraceni, Savini, Schiavi, Tamarete, Taverna Nuova, Torre Foro, Torre Mucchia, Torre Pizzis, Vaccari, Villa Carlone, Villa Deo, Villa Grande, Villa Iubatti, Villa Iurisci, Villa Magna, Villa Panaro, Villa Pincione, Villa San Leonardo, Villa San Nicola, Villa San Tommaso, Villa Sarchese, Villa Torre e Villa Rogatti.

Come arrivare modifica

In aereo modifica

 

  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, +39 085 432 4201. Lo scalo riveste la funzione di aeroporto regionale.

In auto modifica

  •   Autostrada A14 Adriatica, casello di Ortona.
  •   Litorale Adriatica

In nave modifica

  •   Ortona ha un grande porto commerciale con servizi per imbarcazioni da diporto.

In treno modifica

  •   La stazione di Ortona si trova sulla dorsale ferroviaria adriatica. Da qui si stacca inoltre un linea delle Ferrovie sangritane per l'interno verso l'Appennino.

In autobus modifica

  •   Linee di pullman gestite da ARPA - Autolinee regionali Pubbliche Abruzzesi [1]


Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

  • 42.35720214.404281 Cattedrale di San Tommaso, piazza San Tommaso. Originariamente fu chiamata chiesa di Santa Maria Regina degli Angeli. Fu costruita nei primi anni del Cristianesimo in stile paleocristiano, successivamente fu incendiata dai Normanni, indi fu ricostruita e aperta nuovamente alle funzioni religiose nel 1127.
    Dopo il 1258, quando fece accoglienza ai resti sacri di San Tommaso Apostolo portati dai marinai ortonesi che li trafugarono dall'isola di Chio capitanati dall'ortonese Leone Acciaioli, il nome della chiesa fu cambiato nell'odierno per ovvi motivi.
    Durante l'invasione ottomana la chiesa fu distrutta nel 1566 dal sultano Piyale_Pascià.
    Fu rimessa in piedi ma fu distrutta di nuovo dall'esercito nazista il 21 dicembre 1943, quando fecero esplodere la torre dell'orologio. Fu ricostruita tra il 1945 e l'anno successivo.
    Gli apparati originari sono due portali in pietra (uno del 1312 di Nicola Mancino, rovinato dall'esplosione del 1943; il secondo, di epoca precedente non identificata, è l'unico completamente intatto). Il portale principale monumentale in legno è finemente intarsiato. Sopra vi è una lunetta ad arco ogivale con statue. Il tutto è incorniciato da marmi. Ai lati del portone vi sono delle colonne, l'una diversa dall'altra.
    Una cupola barocca è posta nella zona dell'altare. Interessante la sua affrescatura di colore rosso porpora. In fondo a destra si trova la cripta di San Tommaso con un piccolo altare sopra la bara funebre contenente le sue ossa.
  • 42.35966814.4009232 Chiesa della Santissima Trinità. La chiesa fu edificata all'inizio del XVII secolo. A tutt'oggi presenta le stesse fattezze della costruzione iniziale. Un portichetto è prospiciente la facciata. All'interno vi è un tabernacolo ligneo intarsiato ed alcuni dipinti di Giovan Battista Spinelli. A lato della chiesa sorge l'ex convento dei Cappuccini.
  • 42.34931214.4061723 Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, via Don Bosco. La costruzione è da ascrivere ai frati Celestini che la edificarono insieme all'adiacente convento.
    Distrutta dai turchi nel 1566, fu riedificata decenni dopo. Fu distrutta di nuovo dai nazisti durante la II guerra mondiale. Della struttura originaria rimane solamente un brandello della facciata ed un affresco in stile bizantino rappresentante la Vergine col Bambin Gesù.
    La chiesa oggi, ricostruita, presenta una pianta rettangolare tipicamente barocca. La facciata ha un rosone centrale e un portale trecentesco a sesto acuto.
  • Chiesa di Santa Caterina. La chiesa è l'unica in stile barocco ad essere rimasta quasi integra nella sua struttura anche se provata dai bombardamenti nazisti della II guerra mondiale. L'altare marmoreo è del XIX secolo, di scuola napoletana. Sulle pareti conserva quadri di G. B. Spinelli del XVII secolo. Sul lato del portale vi è una balconata riservata alle monache cistercensi per seguire riservatamente ed appartatamente le funzioni religiose. Il portale è in pietra (forse XIV secolo) e la porta intarsiata
  • Chiesetta della Madonna dell'Olivastro (Madonna delle Vasche). È posta nei pressi della provinciale per Pescara. Dista circa 2 km da Ortona.
    L'interno è poco più di una cappella, molto pittoresco e decrepito ed è mal curato, così come l'esterno. Il portale è sormontato da una lunetta.
    L'altare poggia direttamente sul muro. Sul muro dell'altare vi sono immagini sacre. Il soffitto a spiovente che ricalca il tetto è in legno con trabeazioni semplici e rurali. La torretta campanaria posta sul tetto è costituita da un semplice muro con uno spiovente senza tegole ed una finestrella quadrata in cui vi era una campanella.
  • Chiesa della Madonna della Pace (Madonna delle Grazie). È stata edificata tra il 1430 ed il 1440 per garantire la pace tra Ortona e Lanciano: conserva il corpo incorrotto del beato Lorenzo da Villamagna, che visse presso l'annesso convento francescano che fu demolito per costruire una fabbrica.
  • Chiesa di San Rocco. La chiesa è in stile barocco-romanico. Il campanile consta di monofore e di finestre oblò a forma di cerchio con cornice.
    All'interno vi sono dei dipinti sormontati da statuette in stucco di angioletti serafini e cherubini. Un'edicoletta a calotta semisferica ospita una statua di San Rocco.
  • Basilica di San Marco. Della Basilica di San Marco rimangono ruderi su di un colle affacciato sul mare nei pressi di Ortona. È di epoca longobarda. Fu costruita nei secoli VII-IX secolo d.C.
  • Battistero di Caldari (Chiesa di S. Zefferino). Il Battistero è in pietra, e fu fatto erigere per la chiesa di Caldari da Mons. G.D. Rebiba (1570-1596). Il basamento riporta uno stemma ed una scritta indicante il monsignor Rebida quale primo vescovo di Ortona.
  • Chiesa di San Francesco, Piazza Risorgimento. Il campanile è medioevale. La parte inferiore è stata modificata.
  • Cappella del Crocifisso, Piazza del Teatro. Si trova a fianco della chiesa di Santa Caterina. Un affresco all'interno del XV secolo rappresenta Cristo in croce. La tradizione vuole che, nel mattino del 13 giugno del 1566, il costato di Cristo del dipinto trasudasse sangue.Il sangue è stato raccolto dalle suore e conservato a tutt'oggi in 3 ampolline.
  • Chiesetta di San Donato (a San Donato). Fu costruita nel 1945 per l'inaugurazione del cimitero canadese ortonese della frazione di San Donato. L'impianto a navata unica presenta forme abbastanza classiche, senza rilevanti forme architettoniche. La chiesa e il cimitero sono metà di frequenti pellegrinaggi da parte degli americani per commemorare la battaglia di Ortona, assieme al camposanto inglese di Torino di Sangro, poco distante.
  • Ex-convento agostiniano. È stato rimaneggiato nel corso dei secoli fino all'attuale utilizzo come palestra. A levante è il portale in arenaria di probabile periodo fine XV-inizio XVI secolo.
  • Ex convento dei cappuccini. Attiguo alla chiesa della Santissima Trinità costruita nei primi decenni del XVII secolo. Al piano terra vi era l'ossario del cimitero. Alcune sale sono nella forma originaria. Nel chiostro circondato da un portico vi è un pozzo.
  • Ex-convento dei cistercensi. È stato ristrutturato a seconda dei vari utilizzi nel corso del tempo, anche se ora vi sono ancora dei resti della struttura originale. Nel cortile le monache seguivano le funzioni ecclesiastiche attraverso un'inferriata. Un atto del XVII secolo cita monache di questo convento, che pertanto ha origini almeno seicentesche.
  • 42.35866514.4061694 Castello aragonese, Largo Castello 3. La prima costruzione risale al 1492. Dopo decenni di abbandono, è stato oggetto di lavori di restauro e consolidamento avviati nel 2001.
    La base è pressoché trapezoidale ed è caratterizzata da quattro torri angolari di forma cilindrica (sebbene oggi ne siano sopravvissute solo tre[1]) e da cortine su una scarpata. Il lato ad ovest era occupato da una costruzione residenziale. Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiato, e la successiva frana del 1946 distrusse gran parte del castello rimanente tanto che fino ai recenti restauri ne erano rimasti solo parte delle cortine murarie, i resti di due torri e la porzione sud del fossato. Alcuni ipotizzano che la costruzione sia molto più antica di quanto ritenuto sinora, visto alcuni stili della fortezza in stile angioino, e che Giacomo Cavuto avrebbe potuto potenziare il castello che sarebbe potuto essere preesistente. Nel XV secolo vi sono stati alcuni adattamenti e ricostruzioni parziali di un impianto preesistente.
  • Torre Baglioni, via G. D'Annunzio. Si trova presso la porta della Marina, ai margini delle mura caldoriane. Fu dei Bernardi, dei Salzano-De Luna, infine dei Baglioni. Ha una struttura quadrata.
  • Torre Mucchia. Sita a 4 km da Ortona, sul promontorio nei pressi del Lido Riccio, nella Contrada San Marco, è a struttura a piramide troncata a base quadrata in mattoni. Fa parte della lunga serie di torri costiere del Regno di Napoli, che difendevano il litorale dalle invasioni ottomane e turche. Fu fatta costruire nella 2ª parte del XVI secolo dal Viceré di Napoli Don Pedro Afán de Ribera. Nel XVIII secolo venne trasformata come dogana.
  • Torre Ricciardi, Corso Matteotti. Risale all'incirca al XV secolo. È l'unica parte del Palazzo Ricciardi dell'omonima famiglia che fu cacciata da Ortona nei primi anni del XVI secolo. L'aspetto originario del palazzo lo si può ammirare in un disegno della città del 1590.
  • Cimitero militare canadese di Ortona.

Musei modifica

  • 42.35714814.4047055 Museo Capitolare (Museo diocesano), piazza San Tommaso 1, +39 085 9062977. Il primo nucleo della collezione museale fu raccolto nel secondo dopoguerra al fine di conservare e tutelare le numerose e pregevoli opere artistiche che vanno dal XII al XIX secolo, provenienti dal Duomo e da altri edifici di culto del territorio, scampate alla distruzione dei bombardamenti patiti dalla città di Ortona durante la Seconda Guerra Mondiale.
    In occasione delle solenni celebrazioni per la festa del Perdono di San Tommaso Apostolo, il 3 maggio 1980, la struttura fu aperta al pubblico come Museo della cattedrale e solo dopo ulteriori lavori di restauro e riallestimento, nel 2003, venne riconosciuto come articolazione del Museo Diocesano di Lanciano-Ortona.
    Le opere in esso conservate, esposte in tre vasti ambienti, occupati nei secoli passati da altrettante cappelle collegate alla chiesa maggiore, rappresentano in maniera paradigmatica il livello artistico e culturale raggiunto da Ortona nel corso della sua storia ma soprattutto esse sono una testimonianza concreta della volontà di salvaguardare il proprio patrimonio culturale a beneficio delle future generazioni, anche nelle sciagure più devastanti, come fu certamente la distruzione alla quale la città fu sottoposta nel dicembre del 1943.
  • Museo Civico d'Arte Contemporanea (Pinacoteca Cascella).
  • Museo Musicale d'Abruzzo (Archivio "Francesco Paolo Tosti").
  • MUBA - Museo della Battaglia di Ortona.
  • Museo Ex Libris Mediterraneo.


Eventi e feste modifica

  • Festa di San Tommaso Apostolo (Festa del Perdono).   Prima domenica di maggio. San Tommaso è il patrono della città e della arcidiocesi di Lanciano - Ortona. Durante i festeggiamenti, che durano di solito 3 giorni, si svolge il Perdono, caratterizzato da una processione in cui le persone sono vestite con abiti tipici e portano doni a San Tommaso e giorni in cui si può accedere all'Indulgenza Plenaria. Inoltre il servizio di ordine pubblico in chiesa è diretto da una associazione chiamata "Amici del Cattedrale"
  • Venerdì Santo. Una processione percorre tutte le vie del centro, partendo e tornando dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie; vengono portati i cosiddetti Talami che sono delle sculture in legno che rappresentano i momenti principali della Passione di Gesù, mentre delle donne cantano il Miserere, accompagnate dalla banda.
  • Lu Sant'Antonjie.   17 gennaio. Rievocazione storica de "Lu Sant'Antonjie".

Feste cittadine

Oltre alle tre manifestazioni più importanti ricordate sopra, si tengono anche sagre minori a valenza rionale:

  • San Sebastiano Martire (Quartiere Terravecchia - Parrocchia Concatterale SanTommaso Apostolo).   20 gennaio.
  • San Giuseppe (Quartiere S.Giuseppe).   19 marzo.
  • Madonna del Carmine (Quartiere Madonna del Carmine).   16 luglio.
  • Madonna degli Angeli (Quartiere Madonna degli Angeli).   2 agosto.
  • Madonna dell'Assunta (Quartiere S.Maria di Costantinopoli).   15 agosto.
  • San Rocco (Quartiere S.Maria di Costantinopoli).   16 agosto.

Le seguenti ricorrenze sono vissute a livello parrocchiale:

  • San Giovanni Bosco (Parrocchia S.Maria di Costantinopoli).   31 gennaio.
  • San Biagio (Parrocchia Concattedrale San Tommaso Apostolo).   3 febbraio.
  • Santa Rita da Cascia (Chiesa di S.Rocco).   22 maggio.
  • Beato Lorenzo da Villamagna (Parrocchia S.Maria delle Grazie).   6 giugno.
  • Sant'Antonio di Padova (Parrocchia S.Maria delle Grazie).   13 giugno.
  • Madonna delle Grazie.   2 luglio. Parrocchie di San Giuseppe e Santa Maria delle Grazie
  • San Tommaso Apostolo (Parrocchia Concattedrale San Tommaso Apostolo).   3 luglio.
  • San Francesco d'Assisi (Parrocchia S.Maria delle Grazie).   4 ottobre.
  • Santa Lucia Vergine e Martire (Parrocchia Concattedrale SanTommaso Apostolo).   13 dicembre.


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi medi modifica


Dove alloggiare modifica

Prezzi medi modifica

Camping modifica


Sicurezza modifica

  Farmacia

  • 42.34937114.402241 Grilli, Corso Libertà, 70, +39 085 906 2229.
  • 42.34614914.401612 Condotta, Via dello Sport, 8, +39 085 9194191.
  • 42.35358814.4030423 De Berardinis, Corso Vittorio Emanuele, 74, +39 085 9063758.
  • 42.35235814.4027474 Cames, Corso Vittorio Emanuele, 5.
  • 42.29229414.3658745 Franceschelli, Via Principale, 410 (località Villa Caldari), +39 085 9032227. Farmacia Franceschelli Maria Raffaella
  • 42.35528214.4034226 Valentinetti, Piazza della Repubblica, 5, +39 085 9063498.


Come restare in contatto modifica

Poste modifica

  • Poste italiane, corso Giacomo Matteotti 27, +39 085 9051111.
  • 42.34945814.4036787 Poste italiane (Ufficio postale Ortona 1), Via B. Cascella, 60, +39 085 906 2478.
  • Poste italiane (Ufficio postale Ortona Foro), via Tommaso Mosca 8, +39 085 9067513.
  • Poste italiane (Ufficio postale Ortona Villagrande), vicolo dello Sport 6, +39 085 9194000.
  • Poste italiane, via Palazzo 81 (a San Leonardo di Ortona), +39 085 9197148.


Nei dintorni modifica

  • Pescara — Maggior centro commerciale e industriale d'Abruzzo, è anche frequentata località balneare.
  • Chieti — L'antica Teate, capoluogo dei Marrucini, si trova all'interno non molto lontano dal mare. È città di servizi, commerci, terziario e di cultura.
  • Lanciano — Città di antica tradizione, fu capoluogo dei Frentani e poi municipio romano. Ha un nucleo antico di grande interesse, che si anima in occasione delle numerose rievocazioni storiche; famosi sono la Settimana medievale con il ‘’Mastrogiurato’’ e le rappresentazioni sacre della Settimana Santa. È meta di pellegrinaggi a seguito del suo miracolo eucaristico
  • Fossacesia — Per visitare la sua Abbazia di San Giovanni in Venere.


Altri progetti

 Bozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.