Melilli
Veduta di Melilli
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Melilli
Sito istituzionale

Melilli è una città della Sicilia.

Da sapere

modifica

Cenni geografici

modifica

Melilli sorge nell'ex feudo Mezzamontagna sulle colline dei monti Iblei, digradanti verso il Mar Ionio e l'ampio golfo di Augusta.

Cenni storici

modifica

Melilli ha avuto una storia molto variegata dove la presenza dell'uomo è attestata fin dall'età del bronzo. La sua posizione strategica tra le maggiori città di Augusta e Siracusa ha svolto un ruolo cruciale per la sua crescita. Nel periodo feudale divenne dominio di Augusta e, più tardi, della famiglia Moncada. Melilli è riuscita a sopravvivere a due devastanti terremoti nel 1542 e nel 1693. Dal 1842 detiene l'autonomia.

Il territorio di Melilli è stato abitato fin dalla preistoria: infatti sono molte le necropoli che testimoniano la presenza dell'uomo in questa parte della Sicilia. Il vasto territorio di Melilli, infatti, racchiude molte necropoli dell'età di Castelluccio (XVII – XV secolo a.C.), su cui gli archeologi hanno puntato i loro studi. La presenza di numerose necropoli rupestri fece affermare a numerosi storici e archeologi dei secoli scorsi che all'interno del territorio di Melilli fosse da ricercare l'antica Hybla sicula, il cui re Hyblon concesse ai megaresi dell'ecista Lamis la terra su cui fondare, nella seconda metà dell'VIII secolo a.C. Megara Hyblaea anche se gli archeologi identificano Hybla con Pantalica.

Nell'epoca bizantina, Melilli doveva essere un piccolo agglomerato rurale, che in seguito alle incursioni arabe e berbere, iniziate nell'827 d.C., richiamò per la sua naturale posizione fortificata gli abitanti dei villaggi circostanti, di cui restano ancora oggi tracce nelle varie contrade del territorio melillese. Certamente anche il piccolo agglomerato di Melilli dovette essere occupato successivamente da questi popoli che probabilmente diedero nuovo impulso economico ed edilizio al piccolo centro agricolo con la produzione del miele, la cui fama era già nota agli antichi greci e romani, e la produzione della canna da zucchero, arrivata in Sicilia probabilmente con le popolazioni berbere.

Sull'odierna cittadina, però, si hanno notizie storiche certe a partire dal XII secolo, quando il Casale di Melilli venne aggregato dal re Federico II di Svevia alla cittadina di demanio regio Augusta, da lui stesso fondata. Durante il periodo feudale Melilli fu feudo di diversi principi e baroni fino al 1406 quando passò al regio demanio. Nel 1466 divenne baronia dei Moncada che la mantennero fino al 1812.

Dopo due ricostruzioni in seguito ai devastanti terremoti del 1542 e del 1693 il reale decreto del 27 agosto 1842 elevò il Comune di Melilli a capoluogo di circondario di terza classe, con aggregato Villasmundo, fondato nel 1711 dal patrizio Consalvo Asmundo dei marchesi di San Giuliano.

Il 29 luglio 1860, a seguito della spedizione dei Mille di Garibaldi, conclusasi con la cacciata dei Borboni, il consiglio comunale di Melilli rinnovò il suo voto di annessione alle province d'Italia sotto Vittorio Emanuele II, Re d'Italia. Gli ultimi anni del XIX secolo, poi, registrarono la partenza di parecchie famiglie di melillesi verso i paesi extraeuropei. Fu l'inizio dell'emigrazione, che ad ondate successive e fino agli anni sessanta, porterà migliaia di melillesi a raggiungere soprattutto gli Stati Uniti d'America, popolando la cittadina di Middletown (Connecticut) nel quale sorgerà la Little Melilli, dove gli emigrati faranno rivivere le tradizioni del loro paese di origine.

Nel XX secolo gli avvenimenti più importanti da ricordare sono ovviamente la prima guerra mondiale, che costrinse molti giovani melillesi ad abbandonare la loro famiglie per andare al fronte nel nord Italia, la seconda guerra mondiale, nel corso della quale Melilli fu bombardata per ben due volte ed occupata dalle forze alleate. Il bombardamento navale avvenne il 12 luglio 1943, due giorni dopo lo sbarco alleato in Sicilia, il secondo più grave avvenne la sera del 9 agosto 1943, quando gli aerei tedeschi per alleggerirsi del peso sganciarono il loro carico di bombe sul quartiere Santa Rosalia, che fu distrutto. La fine del secondo conflitto mondiale lasciò l'Italia economicamente in ginocchio, a soffrirne soprattutto furono le classi più deboli: contadini, braccianti ed artigiani che presero la via dell'emigrazione verso gli Stati Uniti bloccata durante il ventennio fascista.

L'avvio dell'industrializzazione, nel dopoguerra, trasformò il territorio di Melilli verso la metà del 1948 con l'installazione a Punta Cugno della RASIOM, la prima raffineria di petrolio. A questa si aggiunsero successivamente la Sincat, la Montecatini, la Celene, la Liquigas, l'Isab e la centrale termoelettrica dell'Enel. In quasi trent'anni dal 1948 al 1976, la fascia costiera del territorio melillese subì l'installazione di tutte le industrie chimiche e petrolchimiche che si trovano nella provincia di Siracusa.

La cessione di parte del suo territorio costiero a Priolo Gargallo che fu eretto a comune autonomo nel 1979 portò alla perdita da parte della cittadina iblea di alcune delle industrie che furono assegnate al nuovo comune, nonché la popolosa frazione di San Focà. Contemporaneamente gli abitanti di Marina di Melilli furono costretti a trasferirsi in altre zone della provincia a causa dei gravi problemi ambientali provocati dai complessi industriali. Di Marina di Melilli oggi non resta che un esempio di archeologia industriale con case abbandonate e sventrate.

L'ultimo avvenimento importante di Melilli risale alla notte del 13 dicembre 1990 alle ore 1:25 quando una forte scossa di terremoto compresa tra il 6º e l'8º grado della scala Mercalli con epicentro sul golfo di Augusta, preceduta da un forte boato, colpì la cittadina che in 45 secondi rimase gravemente danneggiata.

Come orientarsi

modifica
Mappa a tutto schermo Melilli

Frazioni

modifica
  • Città Giardino
  • Marina di Melilli
  • Villasmundo


Come arrivare

modifica


Come spostarsi

modifica


Cosa vedere

modifica
  • 37.1807115.125621 Chiesa di San Nicola (Chiesa madre), piazza Duomo. Un tempo il centro urbanistico e religioso della città, oggi riveste una posizione di secondo livello dopo la costruzione della chiesa di San Sebastiano Martire. La chiesa madre di San Nicola si presenta con una pianta a croce latina a tre navate ed un campanile sulla parte posteriore; al suo interno conserva opere d'arte d'ogni epoca quali pitture ad olio raffiguranti vite di santi e apostoli, oggi opportunamente restaurate tra le quali sono da considerare quelle di Olivio Sozzi; particolare importanza artistica riveste l'altare posto nella cappella della navata sinistra del quale è possibile ammirare la presenza delle stalagmiti, patrimonio delle grotte del territorio di Melilli. È stato rimosso il grande organo in legno che un tempo sovrastava l'ingresso principale, andato distrutto a causa del devastante terremoto del 13 dicembre 1990. La chiesa custodisce la statua della Madonna Immacolata di Pasqua che viene portata in processione nella domenica di Resurrezione. Dopo essere rimasta chiusa per anni a causa dei danneggiamenti del terremoto, l'amministrazione comunale ha voluto ristrutturare del tutto la chiesa per renderla nuovamente disponibile ai suoi parrocchiani. Chiesa Madre di San Nicolò Vescovo su Wikipedia chiesa madre di San Nicolò vescovo (Q109058042) su Wikidata
  • Chiesa della Madonna del Soccorso.
  • Chiesa della Madonna delle Grazie.
  • Chiesa della Madonna del Carmine.
  • Convento dei Cappuccini. Convento dei Cappuccini (Melilli) su Wikipedia Convento dei Cappuccini (Q106766770) su Wikidata
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate.
  • Chiesa dello Spirito Santo.
  • 37.17770215.1278682 Basilica di San Sebastiano. Particolare per la sua facciata in stile barocco, quella di San Sebastiano è oggi la principale chiesa della città. È infatti qui che ogni anno, per i festeggiamenti in onore del santo patrono San Sebastiano, centinaia di fedeli accorrono da ogni parte della provincia per venerare la statua. La chiesa di San Sebastiano è posta sull'omonima piazza, la maggiore della città, dove si trova anche il monumentale loggiato ottocentesco a fianco della chiesa. La maestosa facciata, realizzata in pietra giuggiolona, fu disegnata nel secondo ordine dall'architetto siracusano Nicolò Sapia nel 1762 ed i lavori furono eseguiti dai maestri muratori siciliani Luciano Alì e Carmelo Modanò. I tre portali della facciata e quello laterale sono stati realizzati in bronzo dallo scultore catanese Domenico Girbino. L'interno della chiesa, a croce latina e a tre navate, custodisce numerose opere d'arte. Una pittura su tela applicata a legno rappresenta nel quadrone centrale “la gloria di San Sebastiano” il Bimartire portato in gloria dagli angeli verso la Madonna. Basilica di San Sebastiano (Melilli) su Wikipedia basilica di San Sebastiano (Q56323344) su Wikidata
  • Palazzo Vinci.
  • Palazzo Rossi-Matera-Rizzo-Vinci. Con splendide balconate e mensole in pietra, con figure grottesche
  • Palazzo Municipale. ex monastero benedettino
  • Loggiato Monumentale, Piazza San Sebastiano.

Fuori dal centro abitato

modifica
  • Chiesa di San Michele Arcangelo (Villasmundo). chiesa di San Michele Arcangelo (Q118557890) su Wikidata
  • Valle del Marcellino. Valle del Marcellino su Wikipedia Valle del Marcellino (Q28669902) su Wikidata
  • 37.1062815.19433 Grotta Palombara.
  • Grotta di Mastropietro.
  • 37.18686715.0769134 Tomba a pilastri.


Eventi e feste

modifica


Cosa fare

modifica


Acquisti

modifica


Come divertirsi

modifica


Dove mangiare

modifica


Dove alloggiare

modifica


Sicurezza

modifica


Come restare in contatto

modifica


Nei dintorni

modifica

Altri progetti

modifica
CittàBozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.