Mazzarino | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Sicilia | |
Territorio | Gelese | |
Altitudine | 553 m s.l.m. | |
Superficie | 295,59 km² | |
Abitanti | 10.963 (2022) | |
Nome abitanti | mazzarinesi | |
Prefisso tel | +39 0934 | |
CAP | 93013 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Maria Santissima del Mazzaro | |
Posizione
| ||
Sito istituzionale |
Mazzarino è una città della Sicilia.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaMazzarino sorge su una collina interna nell'entroterra della piana di Gela, a est del fiume Salso.
Cenni storici
modificaIl centro attuale si formò in età medievale, nelle adiacenze di un castello edificato tra il XI e XIV, del quale oggi si trovano solo pochi resti. Nel 1143 l'aleramico Manfredi, succeduto al marchese Enrico di Lombardia, divenne il primo signore di Mazzarino.
La signoria di Mazzarino passò successivamente ai Branciforte, famiglia di origine piacentina, attraverso il matrimonio tra Graziana Villanova Palmerio, figlia di Calcerando, con il miles Raffaele Branciforte, figlio di Stefano, Maestro razionale del Regno, che prese investitura del feudo con privilegio del re Federico III di Sicilia il 4 aprile 1325. Al territorio venne successivamente annesso il castello di Grassuliato, confiscato a Ruggero Passaneto, ed assegnato a Niccolò Branciforte degli Uberti nel 1392.
I Branciforte ebbero il possesso della Contea di Mazzarino fino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel Regno di Sicilia nel 1812, a seguito della promulgazione della Costituzione siciliana concessa dal re Ferdinando III di Borbone. I Principi di Butera si estinsero a metà XIX secolo, con l'ultima erede del casato, Stefania Branciforte Branciforte (1788-1843), figlia della principessa Caterina Branciforte Reggio (1768-1816) che nel 1805 sposò Giuseppe Lanza Branciforte, ed in conseguenza di ciò tutti i titoli e beni della famiglia Branciforte, tra cui il titolo di Conte di Mazzarino e Grassuliato, pervennero ai Lanza.
Infine nel 1818, Mazzarino fece parte della provincia di Caltanissetta.
La città di Mazzarino tra il XVI e il XIX secolo fu la capitale di uno stato feudale denominato Contea di Mazzarino e Grassuliato (in latino Comitatus Mazarini et Grassuliatum, in spagnolo Condado de Mazarino y Grassuliato), nota semplicemente come Contea di Mazzarino (o di Mazarino) . Mazzarino fu elevata a rango di contea con Niccolò Melchiorre Branciforte Rosso, che con privilegio dato dal re Ferdinando II d'Aragona il 21 febbraio 1507, esecutoriato il 30 marzo dell'anno medesimo, fu investito del titolo di I conte di Mazzarino. La Contea di Mazzarino rappresentò sino alla seconda metà del XIV secolo il principale possedimento feudale dei Branciforte. Fabrizio Branciforte Barresi, V conte di Mazzarino, nel 1580 ereditò dal prozio materno Francesco Santapau Branciforte il Principato di Butera, di cui ebbe investitura nel 1591. A seguito di ciò i Branciforte si fregiarono del titolo di Principi di Butera, ma ciò nonostante si stabilirono a Mazzarino. In particolare Giuseppe Branciforte, V principe di Butera cambiò l'assetto urbanistico del borgo, conferendogli un aspetto barocco. Vi fece edificare il palazzo baronale, nonché i principali edifici di culto, quali la chiesa e convento di Santa Maria del Carmelo, la chiesa del Santo Spirito e la chiesa di Sant'Anna.
Il principe Carlo Maria Carafa Branciforte, succeduto allo zio don Giuseppe Branciforte, tra il 1675 e il 1695, ebbe ruolo centrale nel contribuire a conferire alla cittadina di Mazzarino, che elesse a residenza abituale, uno sviluppo urbanistico tardo-barocco. Ne sono testimonianza i numerosi edifici religiosi con annessi monasteri fatti edificare o portati a compimento dallo stesso principe. Diversi ordini monastici, in quel periodo, si stabilirono nella città di Mazzarino. Il Carafa fece ampliare la dimora dei Branciforte, fondò nella cittadina un teatro e due tipografie, impiantate per la diffusione di pensieri e idee novatrici. Fece giungere a Mazzarino nobili e facoltosi proprietari, finanzieri pisani, genovesi e di altre città, richiamati dai vivaci commerci, mercanti catalani attratti soprattutto dal commercio del grano, umanisti, artisti, ma anche abili artigiani della pietra, del legno e del ferro.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modifica- Aeroporto di Catania-Fontanarossa — con voli nazionali per tutte le città italiane, e voli per le principali mete europee e diverse località internazionali.
- Aeroporto di Comiso — Effettua per lo più voli stagionali, charter e con compagnie low cost su alcune città italiane ed europee.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaChiese
modifica- 1 Duomo di Santa Maria della Neve. Il Duomo è la chiesa madre della città di Mazzarino. Fu edificato verso la fine del XVI secolo sull'area dove prima sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria della Neve. Il progetto originario del duomo fu commissionato dell'architetto gesuita Angelo Italia. I disegni, tuttavia, furono modificati su disposizione testamentaria del principe Carlo Maria Carafa, con trasformazione a tre navate e ribassamento della volta, a causa delle difficoltà tecniche e finanziarie. La facciata originaria è rimasta incompleta, l'interno venne completato nel 1872. Il Duomo è parrocchia con qualche interruzione dal 1763. L'edificio presenta una architettura tipicamente tardo-barocca.
- 2 Basilica-santuario di Maria Santissima del Mazzaro (Basilica di Santa Maria Maggiore). La prima chiesa venne eretta intorno al 1125 dal conte Enrico di Lombardia in seguito al ritrovamento dell'icona della Vergine Maria santissima del Mazzaro. La suddetta chiesa venne successivamente ampliata dal conte Manfredi nel 1154. Avendo subito gravi danni a causa dal terremoto del 1693, venne ricostruita, per volontà del Frate cappuccino Ludovico Napoli grazie al contributo di tutto il popolo mazzarinese a partire dal 1739. La basilica è suddivisa in tre navate, con pareti e le volte decorate con stucchi in stile barocco siciliano su progetto dell'architetto Bonaiuto da Siracusa. Nella cripta si trova una bacheca con una lettera di papa Benedetto XVI.
Alle spalle della chiesa si trova un giardino da cui si gode un bel panorama.
- 3 Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola e collegio dei gesuiti. L'ex chiesa di Sant'Ignazio di Loyola e l'annesso collegio dei Padri Gesuiti costituiscono un ex complesso monumentale monastico fondati dal principe di Butera e conte di Mazzarino, don Carlo Maria Carafa Branciforte nel 1694, al fine di poter accogliere nella cittadina la Compagnia di Gesù. La struttura, secondo le fonti pervenute, fu progettata dall'architetto gesuita Angelo Italia, con la collaborazione del Carafa. A seguito della morte prematura del principe e a seguire dello stesso Italia, i lavori di costruzione furono portati a termine sotto la supervisione di fra Michele da Ferla. La struttura è un tipico esempio di architettura tardo - barocca del Val di Noto affermatasi dopo il terremoto del 1693.
- 4 Chiesa del Carmine ed ex convento dei padri Carmelitani, Piazza Vittorio Veneto, 1. La chiesa di Santa Maria del Carmelo e l'ex convento dei Padri Carmelitani costituiscono un complesso monumentale monastico edificato nel 1606 per volere del conte Giuseppe Branciforte e portati a termine dal Priore carmelitano Marco Ferranti nel 1673. Il Conte Giuseppe Branciforte dal 1664 al 1675, accrebbe la chiesa delle tre cappelle maggiori, al centro delle quali fece erigere la cupola dedicata a Santo Stefano. Fece, inoltre, decorare le stesse con balaustrate in marmo intarsiato, e a traforo. Fece, inoltre, costruire l'altare maggiore in marmi policromi intarsiati, adornato ai lati da due statue in marmo che rappresentano la Fede e la Speranza e due putti, sculture di scuola palermitana.
- 5 Chiesa del Santissimo Crocifisso dell'Olmo. L'impianto originario della chiesa risale al X-XI secolo, ovvero al periodo successivo alla riconquista normanna della Sicilia, e alla cacciata degli arabi, essa, infatti, fu fondata dagli Alemarici divenuti signori della città di Mazzarino, come riporta lo storico Ingala, al fine di ripristinare il culto cristiano. Secondo le fonti la chiesa era in stile siculo-normanno, con archi a sesto acuto. Essa subì ingenti danni e crolli a causa del terremoto del 11 gennaio del 1693 e venne ricostruita dalla fondamenta nel 1756 per volontà e voto del Marchese Filippo Bivona, originario di Messina, trasferitosi a Mazzarino per sfuggire alla peste del 1743.
- 6 Chiesa e convento dei Cappuccini (Santa Maria delle Grazie). Con annesso convento dei Cappuccini; eretta intorno al 1120, vi si venerava la Madonna delle Grazie e poi fu dedicata a San Francesco d'Assisi. La costruzione del convento fu voluta e finanziata nel 1574 dal barone Pietro Rivalora.
- 7 Chiesa dell'Immacolata Concezione. La chiesa ha origini molto antiche; sorse, infatti, intorno al XIV secolo, accanto ad un convento di Padri Conventuali. Come riporta l'Ingala, prima del 1606, la chiesa era dedicata a Maria Santissima della Catena, allorquando i padri conventuali, che officiavano nel convento annesso, fecero dipingere la grande pala d'altre al pittore fiorentino Filippo Paladini raffigurante l'immacolata concezione e San Francesco d'Assisi che intercede per le anime purganti, ove lo stesso pittore si autoritrae col saio francescano e mostra la scritta: «Filippus Paladini Florentinus pingebat, anno 1606.». Nel 1604 vi fu istituita la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, cui fece parte anche il Conte Giuseppe Branciforte. Tra i doveri delle congregazione vi era quello di festeggiare la solennità dell'immacolata Concezione.
- 8 Chiesa di San Domenico e convento dei frati domenicani, Piazza Colajanni. La chiesa venne eretta nel 1480 per volontà del nobile mazzarinese Antonio Alegambe e venne inizialmente dedicata a Santa Maria del Soccorso. L'edificio di culto è annesso all'ex convento dei Frati Domenicani (ventiseiesima istituzione dell'ordine in terra di Sicilia fondata nel 1518); La chiesa al suo interno, riccamente decorata con stucchi in stile barocco, ospita la statua di Maria SS. del Rosario la cui festa ricade nella prima domenica di ottobre e un pregevole simulacro del cristo morto in pelle di antilope africana. L'altare maggiore riccamente decorato con stucchi espone una grande e pregevole pala d'altare raffigurante la vergine del Rosario, opera del pittore fiorentino Filippo Paladini del 1608,che ai piedi della Vergine volle dipingere se stesso a mani giunte, vestito col saio domenicano. In basso, ai piedi della Vergine si legge: Filippus Paladini Pn, ex devotio Pasca. Rondello 1608. La chiesa presenta una sola navata.
- 9 Chiesa di Santa Lucia. L'origine della chiesa di Santa Lucia è sconosciuta, tuttavia stando alla storiografia pervenutaci, si sostiene che sia stata eretta intorno XV secolo, e che fosse annessa ad un convento di monaci benedettini. Nel corso del '700 fu ristrutturata ad fundamenta dal sac. Antonio Zanchì. Venne eretta parrocchia nel 1934.La chiesa è ad unica navata con prospettiva rivolta ad occidente, presenta un grande portone di ingresso con arco a tutto sesto, sormontato da un timpano semicircolare, al di sopra del quale si apre una finestra rettangolare con cornice in pietra intagliata e timpano spezzato. Completano la prospettiva nel fastigio sommitale una trabeazione e un timpano triangolare. Gli interni sono decorati con stucchi in stile tardo-barocco.
- 10 Chiesa Maria Santissima della Lacrima, Via Pozzillo, 8. Ebbe origine da un fatto accaduto alla vista di tutti nel 1638, quando nella casa di un certo Giuseppe Peloso, si vede lacrimare un quadro della Santa Vergine. La casa venne demolita e dalle sue ceneri, per volere del popolo e per carità del conte Giuseppe Branciforte, fu eretta la chiesa attuale avente forma circolare, a tre navate, del diametro della cupola di San Pietro a Roma. Vi si venera Santa Rita la cui festa ricorre nel mese di maggio.
- 11 Chiesa di Santa Maria del Gesù e convento dei Padri Minori Riformati, Via Torquato Tasso, 2. Con annesso convento, si presenta con una sola navata. Eretta nel 1425 e dedicata a Sant'Ippolito, annesso alla chiesa, nel 1573, venne costruito il convento di Santa Maria del Gesù, da cui prese il nome tutto il complesso. La sua erezione a parrocchia avvenne nel 1943.
- 12 Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Eretta intorno all'XI secolo nelle vicinanze dell'antica Mazzarino, vi si celebra la Santa Messa una volta l'anno, il 2 luglio. Nel 1973 vennero rubati il Crocifisso e un quadro della Madonna di pietra di gesso, risalente quest'ultima alla stessa epoca di erezione della chiesa, ove erano impressi dei geroglifici greci.
- 13 Chiesa dell'Addolorata (Chiesa dello Spirito Santo), Via Santo Spirito, 19. La chiesa dello spirito Santo venne eretta nel XVI secolo per volontà del conte Giuseppe Branciforte, è ad unica navata, la facciata è in blocchi di pietra squadrati, ai lati presenta due semi colonne che sorreggono il cornicione di finimento, alla sommità si trova la vela campanaria tripartita sormontata da un timpano semicircolare. Nel 1680 il principe Carlo Maria Carafa vi istituì la confraternita dell'addolorata.
- 14 Chiesa di San Giuseppe, Via S. Giuseppe, 41. La chiesa di San Giuseppe risale al XVI secolo, è ad unica navata, ha un artistico campanile con griglia conica in mattoni maiolicati policromi.La Cappella del Calvario venne eretta nel 1812 con fondi raccolti tramite pubblica beneficenza, per riparare durante il Venerdì Santo i Simulacri protagonisti dei Misteri Pasquali.
- Chiesa del San Salvatore. Venne eretta nel VI-VII secolo quando Macharina (attuale Mazzarino) era ubicata nella pianura, è considerata la prima chiesa della Mazzarino medievale sino all'anno mille.
- 15 Chiesa del santissimo Crocifisso dei Miracoli (Chiesa di Sant'Agata), Via Castelvecchio. L'impianto della chiesa risale al IV-V secolo dopo Cristo. Anticamente era dedicata a Sant' Agata oggi vi si venera il santissimo Crocifisso detto dei Miracoli. Lo stile originario dell'edificio era quello tipico greco-bizantino con tre navate, la chiesa nel corso dei secoli ha subito diversi rimaneggiamenti, in particolare nel corso del' 800 allorquando venne ricostruita la prospettiva e la chiesa arricchita degli sticchi interni dai fratelli Fantauzzi. Nel 1865 fu edificato il campanile. Questa chiesa fu la prima Madrice della Città di Mazzarino.
- 16 Chiesa di San Francesco di Paola, Via Castelvecchio. La chiesa di san Francesco di Paola è attualmente annessa alla ex Casa del Fanciullo Boccone del Povero. Secondo le fonti, venne edificata nel XIII secolo, come cappela palatina ed era attigua ad un convento di padri eremiti. L'edificio presenta tipici elementi architettonici d'arte medievale. L'edificio è prospiciente l'antico castello (U Cannuni).
Architetture civili
modifica- 17 Palazzo Alberti, Corso Vittorio Emanuele II. Edificio nobiliare del XVIII secolo con un cortile interno oggi sede di alcuni uffici comunali.
Architetture militari
modifica- 18 Castello di Mazzarino (U cannuni). Fortezza militare di origine normanna, edificata intorno al XII secolo, conserva un'unica torre superstite di forma cilindrica e alcune pareti. Sono ancora visibili le grandi finestre che illuminavano gli ambienti, i camini scavati nella spessa muratura e alcune stanze della torre. Fu dapprima una avamposto militare, per essere trasformato, successivamente, nella residenza dei signori della città: I conti di Mazzarino. Venne progressivamente abbandonato già nel corso nel 1500, a causa della frane che interessarono la zona, e per la costruzione del nuovo palazzo dei principi di Butera, nel centro dell'attuale abitato.
Fuori dal centro abitato
modifica- 19 Castello di Grassuliato, contrada Salomone. Antico castello diruto visibile percorrendo la vecchia strada per Catania, è il Castello di Garsiliato o Grassuliato, di cui restano pochi ruderi e le antiche cisterne interrate.
- 20 Area archeologica di Sophiana. Accesso libero. Dove è presente una basilica e un edificio termale romano.
- 21 Dessueri. Necropoli preistorica con tombe a grotticelle appartenente alla Cultura di Pantalica e viene datato (grazie ai ritrovamenti) tra il XIII e il IX secolo a.C. I corpi inumati variavano da uno a sei in posizione fetale, raramente sdraiati o sul fianco. Il corredo era vario: brocche, scodelle, coltelli, rasoi o fibule. L’insediamento abitativo era posto sul Monte Mario, dove sono presenti strutture murarie di abitazioni, tra cui un palazzo databile al XI-X secolo a.C.
- 22 Monte Bubbonia (dopo aver percorso per un tratto la SS 117 Gela-Catania, imboccando lo svincolo per Piazza Armerina. Percorsi 9 chilometri, un incrocio apre sulla sinistra al vecchio asse viario per Mazzarino, segnalato da un opportuno cartello turistico). Dove sono presenti i resti dell'antica Maktorion, città abitata da popoli indigeni ed ellenizzata da greci nel V-VI secolo avanti cristo e citata da Erodoto nelle sue Storie.
- Necropoli di Dessueri
- Resti di Monte Bubbonia
Solfare
modifica- Solfara Bubonia (miniera Bubonia). Aperta tra il 1860 e il 1870 è oggi inattiva. Nell'ambito dei collezionisti di minerali la miniera è famosa per i suoi campioni dati dall'associazione di cristalli di calcite e color giallo miele di Celestina, oltre naturalmente a cristalli di Gesso e di Zolfo.
- Solfara Gallitano.
- 23 Solfara Rigiulfo (miniera Rigiulfo). Aperta tra il 1860 e il 1870 è oggi inattiva.
Eventi e feste
modifica- Venerdì Santo. Il giorno del venerdì santo si susseguono per l'intera giornata momenti che rievocano la passione di Cristo con la processione dei simulacri del Cristo carico della croce, dell'addolorata, della Veronica e di San Giovanni apostolo.
A mezzogiorno nella piazza principale avviene l'incontro tra la San Giovanni, la Vergine Addolorata e il Cristo carico della croce, segue quello con la veronica. La processione dei simulacri prosegue, quindi, sino al calvario, in cui viene rievocata la crocifissione. La sera, invece, ha luogo la deposizione di Gesù dalla croce e la processione del Cristo morto adagiato nell'urna di cristallo, fin verso la chiesa di San Domenico.
- A Giunta, piazza Madrice, innanzi il Palazzo dei Principi di Butera. domenica di Pasqua, a mezzogiorno. La domenica di Pasqua, si volge " a giunta", ovvero l'incontro festoso tra il Cristo risorto e la Vergine Maria, tra gli apostoli, San Pietro e Paolo, e gli stendardi delle diverse confraternite cittadine.
- Festa del Santissimo Crocifisso dell'olmo. seconda domenica di maggio. Il crocifisso ligneo, alto circa un metro, viene collocato su una portantina in legno e ferro battuto, realizzata alla fine del '600, da cui si dipartono quattro travi in legno (dette "baiarde"), Il fercolo è portato a spalla dai confrati, che indossano soltanto un camice bianco e scalzi, come da tradizione secolare, in segno di penitenza e ringraziamento.L'origine della festa risale al 1693, come ringraziamento della cittadinanza per lo scampato pericolo dovuto al terremoto del Val di Noto. Lungo il tragitto della processione, il fercolo viene ricoperto da migliaia di collane di margherite gialle, lanciate in segno di devozione, che, aumentandone il peso, conferiscono un movimento sussultorio e ondulatorio della vara. La processione si snoda lungo le vie antiche della cittadina ed è seguita da numerosi fedeli che compiono il cosiddetto "viaggiu o Signuri", alcun dei quali, scalzi, per devozione o grazia ricevuta.
- Festa di Maria Santissima del Mazzaro. terza domenica di settembre. Sin dal ritrovamento dell'icona, nel 1125, la Madonna delle grazie detta anche del "Mazzaro", è venerata come patrona della città di Mazzarino. La processione della statua lignea di Maria santissima del Mazzaro, collocata su una vara argentea (dal peso di circa 16 quintali) e portata a spalla da oltre cento confrati, vestiti di un camice azzurro, si snoda a partire dal tardo pomeriggio, e fino a la tarda serata, lungo il corso Vittorio Emanuele, addobbato per l'occasione con luminarie. La processione domenicale è preceduta, nel primo pomeriggio, dalla tradizionale processione della Madonnina detta dal popolo "a dumannareddra", scortata dagli stendardi e da cavalli bardati, che percorre le vie del centro storico per la raccolta delle offerte (voti) in natura costituiti da frumento, fave e mandorle, offerti alla confraternita in segno di devozione. In coincidenza dei giorni della festa patronale lungo il corso principale si svolge la tradizionale fiera di settembre. La festa patronale è preceduta dal solenne novenario in onore di Maria Santissima del Mazzaro.
- Festa di Maria Santissima del Rosario. Prima domenica di ottobre. Processione della statua di Maria santissima del Rosario dalla chiesa di San Domenico.
Cosa fare
modifica- 1 Area attrezzata demaniale di Rafforosso. Immersa nell'omonimo bosco, ha una discreta estensione di eucalipti e offre la possibilità di effettuare escursioni naturalistiche e picnic.
- 2 Monte Formaggio. È un rilievo di arenaria dalla caratteristica forma conico-piramidale causata dall'erosione eolica che si eleva per 300 m. Ottimo per escursioni.
Acquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 Ariston Dolci, Piazza Vittorio Veneto, ☎ +39 0934381108. Bar e pasticceria di qualità.
Dove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaInformazioni utili
modifica- 1 Proloco Mazzarino, ☎ +39 3516190063. Lun-Dom 9:00-13:00 e 15:00-19:00.
Altri progetti
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