Costabissara Costabissara | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Altitudine | 51 m s.l.m. | |
Superficie | 13,13 km² | |
Abitanti | 7.703 (2019) | |
Prefisso tel | +39 0444 | |
CAP | 36030 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Costabissara è una città del Veneto in provincia di Vicenza, confinante con Vicenza. Situata ai piedi delle colline, è tra i comuni che fanno parte della cintura urbana del capoluogo.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaPosto ad un'altitudine di 51 metri sul livello del mare, il paese è situato ai piedi delle colline bissaresi, parti terminali delle Prealpi e facente parte dei Lessini Meridionali Vicentini che comprendono il più noto Monte delle Pignare, sede della celebre chiesa longobarda di San Giorgio e del cimitero. Il colle, precedentemente noto come Monte della Chiesa, è formato da rocce calcaree e presenta sulla sommità una dolina che gli dà l'aspetto di un vulcano. Sulle colline adiacenti ha sede la famosa località di Madonna delle Grazie.
Buona parte del territorio (il 70%) appartiene alla Pianura Veneta, il 7% ad un fondovalle pedecollinare e il restante 23% è collina. Il paese è bagnato dal torrente Orolo, quasi sempre in secca, e da diverse rogge e fossi, anche per scopo idrico. La più famosa tra questi è la Roggia Bagnara o Roggia Rosa (in veneto: Rosa) che, con una serie di curve, attraversa l'intero paese.
Il territorio di Costabissara è formato da una parte urbana, collocata al centro del territorio comunale. Il resto del paese è composto da campi. Non mancano tuttavia i quartieri più staccati dal centro, come le località Ca' Carraro, San Valentino, Fornaci, San Zeno, Pilastro, sulle colline, Pignare e Madonna delle Grazie e a Motta Fabrega, Botteghino, Villaraspa, Cadanotte e Motta bassa.
Costabissara confina:
- a nord-est con Caldogno
- a sud-est con Vicenza
- a sud con Monteviale
- a ovest con Gambugliano
- a nord-ovest con Isola Vicentina.
Cenni storici
modificaOriginariamente, sembra addirittura prima dell'anno 1000, era denominata Costa Fabrica o Costa Favrega: tali nomi ricordano l'esistenza di numerose cave di pietra, calcare e marmo usate per ricavare il materiale con cui fu costruito, nell'antichità, l'acquedotto romano di Vicenza.
Preistoria
modificaLa scoperta una grande quantità di ceramica datata all'Età del Bronzo (di cui la più antica circa del 1500 a.C.) fa pensare che il primo insediamento umano nel territorio fosse costituito da una tribù di una trentina di individui, che abitavano capanne parzialmente interrate con un basamento in pietra. Successivamente si è assistito ad uno spopolamento della zona che andrà incontro a una rioccupazione nei secoli X e IX a.C. portando alla creazione di due piccoli abitati: uno nella valletta del Tumulo a nord-est rispetto al colle delle Pignare e uno in pianura nella località di San Valentino, più a sud. In queste zone e in siti vicini si è potuto osservare un'evoluzione delle tecniche di allevamento e agricoltura: arature, costruzione di terrazze nei pendii e rotazione nell'uso del suolo. Intorno all'VIII secolo a.C. si assiste ad un nuovo spopolamento a favore di alcuni centri in pianura lasciando presenze sporadiche.
Epoca romana
modificaNei secoli II e I a.C. ha inizio la romanizzazione, che sfocia nell'assegnazione di terre ai veterani romani. Sono state datate ai primi due secoli d.C molte abitazioni romane sparse nelle varie aree fertili e suddivisioni del territorio legate alla centuriazione. La presenza romana è più evidente a Motta, dove era presente l'acquedotto di Vicenza. I ritrovamenti hanno confermato la presenza di insediamenti stabili e l'importanza di un territorio che ospitava parte dell'acquedotto (passante per Villaraspa) che forniva Vicenza. Erano presenti diverse cave di pietra, marmo e calcare.
Un importante reperto, scoperto nel 1970 all'incrocio fra via Mascagni e via Carducci, consiste in una villa rustica romana che aveva funzione di fattoria per la coltivazione, l'allevamento e per la produzione industriale di tessuti, ceramica, attrezzi e carri. La villa sembra essere stata abitata dal I secolo al VI secolo, cioè durante il periodo imperiale di Roma. Ora gran parte dell'area è diventata un parco-giochi in cui sono state preservate le mura interrandole e segnalandone la presenza con un rocco di colonna e una stele di trachite.
Medioevo
modificaNel 568 i Longobardi, capitanati da Alboino, entrano a Vicenza, seguendo la via Postumia, conquistandola. Questa è la premessa di numerosi mutamenti avvenuti nei costumi e nei luoghi di Vicenza e della periferia La loro successiva conversione al cattolicesimo portò alla costruzione della famosa chiesa protocristiana di San Zeno, sotto il regno di Teodolinda, alla Pieve di San Giorgio sul colle e della chiesetta di Santa Maria in Favrega.
Dopo l'arrivo di Carlo Magno nel 774 e della sua decaduta, inizia il periodo del feudalesimo e con esso l'aumento del potere delle famiglie locali e delle autorità religiose, in particolare i vescovi feudatari. In questo periodo viene dato il diritto di costruire fortificazioni per proteggersi dalle ripetute invasioni unghere dando così vita ai tre castelli di Costabissara: il castello di Donna Berta, il castello di Pizamerlo (l'unico di cui non è rimasta traccia) e il castello Sforza-Colleoni.
I vicari nominati, detti anche podestà, esercitarono fino al 1406 un grande potere sulla terra di loro giurisdizione, avendo la facoltà di reggere il Comune senza il concorso di altri rappresentanti pubblici e usufruendo da soli della maggior parte dei benefici che discendevano dalle rendite annue del Comune stesso.
Fino da tempi remoti (almeno dal 1067) Costa Fabrica viene annoverata tra i possedimenti dei Nobili Conti Maltraverso, già proprietari di Schio, Lonigo, Santorso, Montegalda e Barbarano e aventi giurisdizioni anche nelle città di Treviso, Padova, Feltre, Cividale, Ravenna e altre città nella Romagna. Intorno al 1200 alcuni esponenti della famiglia Maltraverso decaddero per sospetti di eresia e del feudo venne investita la famiglia dei Conti Della Costa con il titolo di Cattanei o Castellani minori. Con la caduta di Ezzelino III da Romano, la famiglia Della Costa decadde e, nel 1261, Giacomo Baretta ottenne l'investitura dal Vescovo di Vicenza, il Beato Bartolomeo da Breganze, con la condizione di non difendere mai gli eretici. Dopo poco tempo vennero investiti i Conti Lozzo, originari di Padova. Nel 1285 Alberto Bibe di Padova, procuratore di Lozzo, rinunciò ai diritti per la villa di Costa Fabrica e il vescovo di Vicenza Bernardo Nicelli la consegnò a Gualdinello Bissari, che pagò al conte di Lozzo 4250 lire. Della famiglia dei Bissari, che portarono anche al cambio del nome del feudo, si ricordano gli esponenti Matteo e Pier Paolo Bissaro. I Bissari possedevano anche la giurisdizione delle acque.
Epoca moderna
modificaVerso la fine del Settecento le leggi napoleoniche decretarono la soppressione del vicariato e il Viceré d'Italia Eugenio Beauharnais, nel 1810, costituì il capoluogo comunale con le frazioni di Gambugliano, San Lorenzo e Monteviale e successivamente formò il comune amministrativo con la sola frazione di Motta. Con la caduta di Napoleone l'amministrazione comunale venne ulteriormente modificata dal governo austriaco. Dopo l'annessione del Lombardo-Veneto in seguito alla terza guerra di indipendenza, nel 1866, Costabissara divenne municipio.
Nel 1859, con la morte del conte Girolamo Enrico Sforza, ultimo esponente maschio della famiglia Bissari, il feudo venne diviso fra le sorelle e i loro discendenti. Il castello passò al conte Guardino Colleoni, la futura Villa San Carlo a Cesare Biego mentre il resto della proprietà passò alle contesse nipoti. Il castello nel 1894 venne venduto a Pia Zabeo moglie del marchese Aleduse De Buzzacarini e la villa fu venduta alla signora Elisa Conte Dalle Ore.
Durante la prima guerra mondiale, Costabissara venne assegnata alle retrovie militari e dopo la conquista austriaca di Asiago venne invasa dai profughi. Nella Villa Buzzaccarini (l'odierno castello) aveva sede un piccolo ospedale francese e in Villa San Carlo il Comando di Brigata e di Divisione. Con la disfatta di Caporetto, Costabissara entrò a far parte della seconda linea e vennero costruite trincee e fortificazioni per la difesa dal nemico austro-ungarico. La popolazione raggiunse il numero di 5.000 abitanti a causa dei profughi che arrivavano con tutta la famiglia. Nella scuola infantile venne creata una scuola di tiratori e sulle Pignare un campo di addestramento per il lancio delle bombe.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn auto
modificaLa località è raggiungibile dalla rete autostradale tramite l' Milano-Venezia e l' (detta "della Val d'Astico") a Nord. Chi transita sull'A4 può utilizzare l'uscita di Vicenza Ovest, dalla quale si può raggiungere il centro di Costabissara in circa 15 min. (con traffico medio).
A 2 km dal centro urbano di Costabissara e per un pezzo del territorio comunale passa la del Pasubio (ex strada statale 46 del Pasubio).
In treno
modificaDalla stazione ferroviaria di Vicenza è possibile utilizzare i mezzi pubblici SVT per raggiungere Costabissara.
In autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Chiesa di San Giorgio Martire (Duomo), Via Roma, 7, ☎ +39 0444 971097. Realizzata tra il 1910 e il 1920, la chiesa nuova di Costabissara venne pensata per facilitare la partecipazione alle messe da parte della popolazione di pianura (in continua crescita). Il terreno su cui sorgono la chiesa e la canonica, venne regalato dalla signora Elisa Conte al curato del tempo, don Guglielmo Stringari, che fu il fautore della chiesa. La chiesa parrocchiale di San Giorgio è la principale del paese, sede della maggior parte delle celebrazioni della Comunità.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- Vicenza e le ville palladiane del vicentino
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Costabissara
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