Cortemaggiore | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Bassa piacentina | |
Altitudine | 50 m s.l.m. | |
Superficie | 36,82 km² | |
Abitanti | 4.456 (censimento 2011) | |
Nome abitanti | Cortemaggioresi (localmente magiostrini) | |
Prefisso tel | +39 0523 | |
CAP | 29016 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Cortemaggiore è una città dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
modificaCentro di fondazione, fu fondato nel 1479 e fu voluto per diventare la capitale dello Stato dei Landi, una Signoria che comprendeva i territori di Busseto, Besenzone, Villanova sull'Arda, Monticelli d'Ongina, Castelvetro Piacentino, Polesine Parmense, Fidenza, Salsomaggiore Terme, Zibello, Roccabianca, Noceto, Medesano, Varano de' Melegari, a cavallo fra Piacentino e Parmense.
Cenni geografici
modificaNella Bassa piacentina, la fascia di pianura padana emiliana lungo la sponda destra del Po, Cortemaggiore è equidistante (20 km) da Piacenza e da Cremona.
Cenni storici
modificaIl 1479 è l'anno di nascita di Cortemaggiore, che il suo fondatore marchese Gian Ludovico pallavicino chiamò Castrum Laurum. Il nome ebbe scarsa fortuna e vita breve, poiché il centro veniva comunemente chiamato Curia Major, antico nome che prevalse e diede così origine a Cortemaggiore. La città fu costruita secondo i canoni della città ideale cara alla speculazione rinascimentale. Lo scopo dei Pallavicino era quello di avere una capitale per il loro stato degna delle corti più importanti. La pianta della città segue i canoni di Leon Battista Alberti: strade ortogonali ad imitazione degli accampamenti romani, vie con edifici non più alti della loro ampiezza, portici soprattutto lungo le strade principali.
La città venne dotata di un giro di mura e di una fortezza, le une e l'altra abbattute dal governo napoleonico per ricavarne materiale da costruzione. Cortemaggiore entrò nei domini dei Farnese di Parma nel 1586 quando il duca Ranuccio I si impossessò del castello e fece e costrinse gli eredi dell'ultimo Signore a rinunciare ai possedimenti dei Pallavicino. La città divenne marginale e seguì le vicende del Ducato di Parma fino all'Unità.
A metà Novecento la scoperta di gaicimenti petroliferi e metaniferi la portò alla ribalta dell'attenzione nazionale; venne prodotta benzina dalla raffinazione del petrolio italiano che aveva il nome di Supercortemaggiore.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaSono centri abitati del territorio comunale di Cortemaggiore i paesi di Chiavenna Landi e San Martino in Olza.
Come arrivare
modificaIn aereo
modificaParma è l'aeroporto più vicino; Bologna è l'altro aeroporto emiliano. La zona, essendo di confine con la Lombardia, è comoda anche per gli aeroporti lombardi.
- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
- 3 Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (Caravaggio), Via Aeroporto 13, Orio al Serio, ☎ +39 035 326323.
- 4 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it. Solo Charter
- 5 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 6 Aeroporto di Milano-Linate (Enrico Forlanini).
In auto
modifica- Casello di Fiorenzuola d'Arda sull'Autostrada del Sole a 5 km
- Casello di Caorso sulla A21 Autostrada dei vini
- Statale 587 per Piacenza
- È attraversata dalla SS462 che collega Cremona a Fiorenzuola sulla via Emilia
In treno
modifica- Stazione ferroviaria più vicina a Fiorenzuola d'Arda
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Basilica di Santa Maria delle Grazie (Collegiata). Nella piazza centrale della città la Collegiata, ora Basilica di Santa Maria delle Grazie conserva dipinti pregiati ed è una delle chiese più imponenti del piacentino. Iniziata nel 1480 fu costruita con pianta a croce latina e a tre navate su progetto di Giberto Manzi, al quale si deve pure la chiesa dell'Annunziata. Di notevole interesse al suo interno il polittico formato da dodici tavole opera realizzata nel 1499 da Filippo Mazzola, padre del più celebre Parmigianino. Le tavole dell'opera furono separate nel 1880 durante lavori di rifacimento della chiesa e collocate in luoghi diversi, finché nel 2003 furono riunite, eccetto due di esse, il San Cristoforo che si trova al Museo nazionale di Budapest e un Salvatore di cui non si ha traccia.
- 1 Chiesa dell'Annunziata (Chiesa dei Frati), Via Matteotti, 27. A tre navate, con pianta basilicale, fu iniziata nel 1487 e fa parte del complesso conventuale dei Frati francescani Minori osservanti. Conserva due dipinti del Pordenone: una Immacolata Concezione del 1530 e una Deposizione sulla porta d'ingresso della clausura. Notevoli sono pure gli affreschi del Carracci nella cappella gentilizia. La chiesa doveva ospitare nella cappella ottagonale i sepolcri dei Pallavicino, che effettivamente vi furono collocati trasferendoli dalla chiesa di San Lorenzo; tuttavia la soppressione degli ordini monastici ne comportò il loro successivo trasferimento nella chiesa collegiata di Santa Maria delle Grazie. Il convento, con un cortile interno porticato, è coevo alla chiesa; di grandi dimensioni, vanta il chiostro più ampio di tutto il piacentino. La sua biblioteca conserva manoscritti che sono datati fino al Cinquecento.
- Oratorio di San Giuseppe. Ha preso il posto di un precedente oratorio medievale nel 1576. Decorato con stucchi di Beniamino Barca e Domenico Dossa, ha dipinti di Giovanni Battista Tagliasacchi. E stato restaurato nel 2007.
- Chiesa di San Lorenzo. Il Santo titolare è patrono di Cortemaggiore. L'area dell'edificio era una volta occupata da una analoga chiesa di San lorenzo e dal cimitero. Nel 1666 vi venne edificata una cappella sostituita nel 1723 dalla chiesa attuale che è a pianta centrale.
- Oratorio di San Giovanni. Fra il 1625 e il 1630 fu edificato dalla Confraternita del Santissimo Sacramento. La cupola conserva pregevoli affreschi di Robert De Longe il Fiammingo. È visitabile in occasione della Fiera.
- Oratorio di Santa Maria delle Grazie fuori le mura (La Madonnina). Fu costruito nel 1661 per salvaguardare un affresco della Vergine situato su un pilastro. L'interno mostra gli affreschi del Natali e di Carlo Bonisoli.
- Casa della Misericordia. Serviva da ricovero ai pellegrini che si dirigevano verso la via Francigena, e si chiamava infatti Ospedale dei Pellegrini. Fu costruito nel 1495 commissionato da Rolando II Pallavicino, collegato all'oratorio di Santa Maria Maddalena da un arco. La sua struttura è rimasta quella originaria, ma attualmente è più che mai bisognoso di restauri.
- Teatro Eleonora Duse. Nacque come Oratorio del Convento delle suore terziarie francescane; costruito nel 1755, era dedicato alla Beata Vergine Immacolata. La sua trasformazione in Teatro è del 1827.
- Casa del Giardino. Fu edificata per ospitare Gian Ludovico Pallavicino mentre fervevano i lavori di costruzione della nuova città, e rappresenta pertanto il più antico edificio di Cortemaggiore; ha un assoluto bisogno di restauro.
A San Martino in Olza
modifica- Pieve. Vanta una grande antichità, in quanto fu fondata nel 416 là dove esisteva un tempio pagano. Ha avuto numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli, ma conserva tuttavia l'impianto romanico originario e tracce di affreschi pure dell'epoca di fondazione.
A Chiavenna Landi
modifica- Castello dei Landi. Costruzione originaria del XIII secolo, proprietà privata, fu della famiglia Landi, feudataria del paese che prende il nome dal corso d'acqua che attraversa il suo territorio e dall'antica famiglia che lo tenne come feudo.
A Sant'Agata
modifica- 2 Villa Verdi, Sant'Agata di Villanova sull'Arda, ☎ +39 0523 830000, fax: +39 0524 91707. Adulti € 9,00; Gruppi (min. 20) o over 65: €7,50; Scuole: €5,00;. La villa che il Maestro Giuseppe Verdi si fece costruire poco lontano da Busseto, ma già in provincia di Piacenza. Conserva diversi ricordi del musicista. Visitabile solo con visita guidata (compresa nel prezzo d'ingresso)
Eventi e feste
modifica- Fiera di San Giuseppe. a metà marzo. Vanta una antichità di oltre 500 anni, poiché è stata voluta da Gian Lodovico Pallavicino nel 1480. Ha conservato il suo carattere originario di fiera agricola, con esposizione di macchine e attrezzature per l'agricoltura, unitamente ad una esposizione enogastronomica per promuovere le produzioni locali, con attenzione anche a produzioni particolari di altre zone d'Italia.
- Festeggiamenti settembrini. la seconda domenica di settembre. Tavolate sotto i portici, per la classica Cena sotto le stelle. Si tiene inoltre un corteo in costumi rinascimentali, con sbandieratori e giullari, per rievocare le feste che Gian Ludovico Pallavicino diede per celebrare la cotruzione della capitale del suo Stato.
- Mercatino dell'antiquariato e di cose d'altri tempi. La prima domenica di ogni mese, eccetto il mese di gennaio. La manifestazione si è andata consolidando nel tempo, tanto che attualmente attira una gran folla di visitatori e un buon numero di espositori.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 [link non funzionante] Trattoria Antica Corte, Via Giuseppe Manfredi, 5, ☎ +39 0523 836833.
- 2 Il Tagliere - ristorante, Via Giuseppe Torricella, 5, ☎ +39 339 1823665.
- 3 Trattoria Il Casolare, Via Giuseppe Galluzzi, 56, ☎ +39 0523 832085.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Hotel La Tavola Rotonda, Via Piacenza, 35 (Ubicato nel Castello di Chiavenna Landi), ☎ +39 0523 836884. Hotel a 3 stelle
Sicurezza
modifica- 7 Borrini e Erba, Via Roma, 2F, ☎ +39 0523 836573.
- 8 Borrini e Erba, Via Cavour, 22, ☎ +39 0523 839045.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 9 Poste italiane, piazza Mazzini 1, ☎ +39 0523 835083.
Nei dintorni
modifica- Piacenza — Emiliana ma anche un po' lombarda, nodo stradale e ferroviario sulla sponda destra del Po, conserva un bel centro storico con considerevoli monumenti - il Palazzo comunale (il Gotico), il Duomo - e un impianto urbanistico signorile. Fu co-capitale del Ducato di Parma e Piacenza.
- Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.
- Busseto — Fu capitale dello Stato Pallavicino per cinquecento anni, e conserva una struttura urbanistica di una certa eleganza: la Rocca pallavicina, il Duomo, le vie porticate. La sua fama universale è legata tuttavia all'essere la patria di Giuseppe Verdi, che qui campeggia in ogni dove.
- Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
- San Pietro in Cerro — Il suo castello, perfettamente conservato, e la sua pieve meritano sicuramente la visita di una mezza giornata.
- Soragna — La Rocca Meli Lupi, signori del paese per centinaia di anni, si erge al centro di Soragna; non subì mai l'oltraggio della conquista nè dei conseguenti saccheggi. Oltre al castello riveste un buon interesse anche il centro storico dai tipici tratti padani.
- Abbazia di Chiaravalle della Colomba — Ad Alseno, poco discosto dalla via Emilia, si colloca questo complesso monastico di grande rilevanza nel panorama degli edifici sacri cistercensi.
Itinerari
modifica- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
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