Sutera
Scorcio di Sutera
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Sutera
Sito istituzionale

Sutera è una città della Sicilia.

Da sapere

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La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è una delle tappe della Magna Via Francigena.

Cenni geografici

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L’ascensore di Sutera
L’ascensore con la montagna di San Paolino

In vetta al monte San Paolino si trova il santuario raggiungibile tramite una faticosa ascesa. Nel 2012 grazie all'investimento di più di un milione di euro viene realizzato un ascensore mai entrato in funzione. Ad oggi resta lì ad arrugginire, diventando uno dei tanti esempi di opera pubblica inutile e che deturpa il paesaggio.

La montagna di San Paolino è una grande roccia monolitica gessosa sulla cui vetta vi è il santuario omonimo in cui vengono custodite, in due antiche urne, le reliquie dei santi compatroni del paese: San Paolino, Sant'Onofrio e Sant'Archileone. La montagna avvolta da una pineta, da anni è diventata parco, e in una zona adiacente al santuario accoglie anche una piccola area per barbecue.

La montagna San Marco è una collina gessosa, caratterizzata da guglie, anfratti naturali e vegetazione spontanea tipica del luogo. Il terreno è ricco di frammenti ceramici a testimonianza di antiche frequentazioni del luogo mentre degna di nota è una nicchia definita "bizantina" in cui si possono ammirare degli affreschi di immagini sacre che purtroppo il tempo sta deteriorando.

Monte Santa Croce è una collinetta avvolta da una pineta, così denominata poiché sulla cima svetta una grande croce.

La Jacca è una collinetta adiacente all'area di Santa Croce, particolarmente indicata per il trekking, la corsa o delle semplici passeggiate. Deve il nome alla fenditura (Jacca significa "spaccatura") che divide la collina in due porzioni distanziate parecchie decine di metri l'una dall'altra ma tra loro combacianti. La leggenda vuole che tale squarcio si formò nel momento in cui Gesù morì in croce).

Cenni storici

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Colle San Marco

L'area è abitata sin dal VII secolo a.C., come dimostra il ritrovamento, a pochi chilometri dall'odierno centro urbano, di sepolture pre-elleniche attribuite a un villaggio sicano. Tra il IV e il VI secolo il luogo potrebbe essere stato inoltre frequentato da monaci basiliani di rito bizantino, come testimoniano le tracce di affreschi (chiamate localmente figureddi) visibili in un'antica tomba sicana successivamente adibita a cappella, in località San Marco.

La fondazione del borgo risale alla dominazione islamica della Sicilia, periodo in cui sorse il quartiere del Rabato che tuttora mantiene il suo impianto urbanistico tipicamente arabo; di questo periodo, eccettuati i numerosi reperti archeologici, rimangono poche testimonianze documentali. Con la conquista normanna e il successivo periodo Svevo, si ebbe un'espansione dell'abitato verso il quartiere Giardinello. Nel 1325 gli Aragonesi la infeudarono e passò prima nelle mani di Ruggero di Scandolfo (o di Scanne), poi ai baroni Chiaramonte, con Giovanni III conte di Caccamo e infine ai Moncada; nel 1398 il borgo ritornò al demanio della corona di Sicilia. Nel 1535 l'imperatore Carlo V la vendette e per un breve periodo fu nuovamente un feudo nelle mani di Girolamo Bologna, conte di Capaci, da cui i suteresi si affrancarono autotassandosi e rendendo il paese definitivamente demaniale nel 1560.

Nel 1905 fu colpito da una frana staccatasi dal monte san Paolino, che danneggiò gravemente l'abitato. La frana, che causò un morto e venti feriti, durò dal 20 al 24 settembre, abbattendosi sul quartiere Giardinello, che fu completamente evacuato, e i suoi abitanti sfollati negli istituti religiosi di Campofranco e Milocca.

Nel 1987 il regista statunitense Michael Cimino girò a Sutera parte del suo film Il siciliano, che narra la storia del bandito Salvatore Giuliano (interpretato da Christopher Lambert). Teatro delle riprese furono in particolare Piazza Sant'Agata, il Municipio, via Roma e zone di campagna circostanti.

Come orientarsi

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Quartieri

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Rabato di Sutera

Il centro urbano, di impianto medievale, è costituito dai tre quartieri Rabato, Rabatello e Giardinello e si snoda in maniera armonica e naturale attorno alla montagna di San Paolino (820 m).

Il quartiere del Rabato è caratterizzato da antiche case di gesso affastellate le une sulle altre tra cui si insinuano strette viuzze, cortili o ripide scalinate acciottolate.

Come arrivare

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Architetture religiose e civili

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Chiesa di Maria SS. Assunta
Chiesa di Sant'Agata
  • 37.52637813.73751 Duomo di Maria Santissima Assunta (quartiere del Rabato). Edificata nel 1370 da Giovanni III Chiaramonte su primitivo impianto di moschea del IX secolo.
  • 37.52537913.7315322 Chiesa di Sant'Agata, Via Roma, 36. Realizzata nel XV secolo, che si apre su un'ampia gradinata, che precede un interno a tre navate, con volte a botte; annesso vi è il monastero delle religiose dell'Ordine benedettino.
  • 37.52418413.7327763 Chiesa di San Giovanni Battista, Via Sant'Agata, 131.
  • Ex Chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti. Del XVII secolo; oggi restaurata e trasformata in Auditorium Comunale e sede del Consiglio Comunale.
Chiesa di Maria Santissima del Carmelo
  • 37.52414713.7365274 Chiesa di Maria Santissima del Carmelo (Chiesa del Carmine), Piazza Carmine, 5. Eretta nel 1934 su un precedente impianto del 1185, già primitiva chiesa dell'Annunziata, e adiacente convento dei religiosi gerosolimitani carmelitani del 1664. All'interno è custodita un'acquasantiera in marmo del Cinquecento. Nella navata destra della chiesa vi sono alcune sepolture della famiglia Salamone mentre al centro di detta navata vi è la statua marmorea della Madonna del Soccorso, opera attribuita a Bartolomeo Berrettari e datata 1503, commissionata da Francesco Salomone, cavaliere ritornato vittorioso dalla disfida di Barletta.
Santuario diocesano di San Paolino
  • 37.52711613.7360695 Santuario diocesano di San Paolino, Via S. Paolino. Chiesa e convento settecentesco dei religiosi filippini, ubicato sulla vetta di monte San Paolino raggiungibile a piedi tramite una scalinata o tramite un ardito ascensore panoramico in vetro-acciaio. Il santuario sorge sui ruderi di un vecchio castello del 1370; nella navata destra del santuario sono custodite due raffinate urne in oro e argento che custodiscono le reliquie dei santi compatroni Paolino, Onofrio e Archileone.).
Museo Etnoantropologico
  • 37.52449513.7324156 Ruderi del Palazzo Francesco Salamone, Piazza Esco Salamone. Qui ebbe i natali Francesco Salamone, uno dei tredici cavalieri della disfida di Barletta del 13 febbraio 1503; rimangono solamente i muri perimetrali (per una parte della loro altezza) e parte di quelli interni, costituiti entrambi da malta e da pietra di gesso. Una lapide apposta nel 1903 commemora i 400 anni dalla celeberrima battaglia ricordando così ai passanti l'evento e la connessione con il monumento.
  • 37.52401813.7365467 Museo Etnoantropologico di Sutera, Piazza Carmine (accanto alla chiesa), +39 3316976973. Lun-Sab 09:00–13:00 e 16:00–20:00. Il Museo Etno-antropologico è nato dalla collaborazione tra studenti ed insegnanti della scuola media di Sutera, con l'apporto di moltissimi genitori. In esso emergono le figure del contadino (borghese, mezzadro, bracciante), dell'artigiano (falegname, muratore, calzolaio, pastaio, fornaio etc..), di qualche professionista (medico, farmacista, avvocato, maestro, veterinario, ecc.) che disegnano la composizione sociale del piccolo comune dell'entroterra siciliano. Il Museo, con la sua struttura ricavata nel piano terra dell'antico Convento dei Padri Carmelitani, espone gli arnesi delle attività menzionate.

Fuori dal centro abitato

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  • 37.52044313.7458928 Cappella rupestre di San Marco.
  • Chiesa Santa Maria di Gesù.

Solfare

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Per approfondire, vedi: solfare della Sicilia.
  • Solfara Abate Figlia (miniera Abate Figlia), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfara, già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Abate Figlia su Wikipedia solfara Abate Figlia (Q16607165) su Wikidata
  • Solfara Conca d'Oro (miniera Conca d'Oro), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Conca d'Oro su Wikipedia solfara Conca d'Oro (Q16607214) su Wikidata
  • Solfara Cozzo a mezzo (miniera Cozzo a mezzo), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Cozzo a mezzo su Wikipedia solfara Cozzo a mezzo (Q16607220) su Wikidata
  • Solfara Cozzo tramonta (miniera Cozzo tramonta), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Cozzo tramonta su Wikipedia solfara Cozzo tramonta (Q16607223) su Wikidata
  • Solfara Cozzo travala (miniera Cozzo travala), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Cozzo travala su Wikipedia solfara Cozzo travala (Q16607226) su Wikidata
  • Solfara Pietre bianche (miniera Pietre bianche), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Pietre bianche su Wikipedia solfara Pietre bianche (Q16607370) su Wikidata
  • Solfara Tenuta (miniera Tenuta), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Tenuta su Wikipedia solfara Tenuta (Q16607449) su Wikidata
  • Solfara Zorra di Martino (miniera Zorra di Martino), località Cimicia. Di proprietà dei Padri Benedettini di Palermo. La solfara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Zorra di Martino su Wikipedia solfara Zorra di Martino (Q16607480) su Wikidata
  • Solfara Giona (miniera Giona). Nella miniera il 14 maggio 1900 vi fu un incidente da emissione di anidride solforosa, di cui non è noto il numero dei soggetti coinvolti. Oggi è abbandonata. Solfara Giona su Wikipedia solfara Giona (Q16607279) su Wikidata
  • Solfara Grotta Affumata (miniera Grotta Affumata), località Cimicia. Di proprietà dei PP. Benedettini di Palermo; essa all'inizio fu data in gabella ai fratelli Ignazio e Vincenzo Florio. La solfatara era già attiva nel 1839, oggi è abbandonata. Solfara Grotta Affumata su Wikipedia solfara Grotta Affumata (Q16607288) su Wikidata
  • Solfara San Paolino. È stata attiva dal 1902 al 1905; è stata chiusa a causa della frana del costone del Monte San Paolino nella notte tra il 19 e il 20 settembre del 1905.


Eventi e feste

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  • Festa di San Paolino. martedì dopo Pasqua. la popolazione si reca in pellegrinaggio in cima al monte.
  • Festa di Sant'Onofrio. prima domenica di agosto. la popolazione si reca in pellegrinaggio in cima al monte.
  • Presepe vivente. periodo natalizio. Il presepe si svolge tra le strade del Rabato.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi modici

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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