frazione del comune italiano di Arquata del Tronto

Spelonga è una frazione del comune di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, nella regione Marche.

Spelonga
Spelonga (a destra)
Stato
Regione
Altitudine
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Spelonga
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Il paese è tra i più popolosi del territorio comunale arquatano. È noto in tutto l'ambito del territorio piceno per dar vita, con cadenza triennale, alla Festa Bella.

Al contrario delle altre frazioni di Arquata del Tronto, Spelonga ha subito pochi danni a causa del terremoto del 2016.

Il borgo è costituito da numerose abitazioni, molte delle quali conservano l'antico aspetto con le mura in pietra, con scalette esterne e piccoli loggiati. Sugli architravi delle porte, si trovano un po' ovunque dei bassorilievi, quello più ricorrente reca scolpita la figura di un angelo in volo.

Al nome Spelonga, in tempi più antichi Aspelonga, sono state attribuite due diverse fantasiose origini. La prima è la derivazione dal termine spelonca, intesa come grotta - cavità naturale. La seconda dal termine tedesco aspe che indica una varietà di pioppo (pioppo lungo, alto) da cui deriva il greco aspis, scudo in senso di riparo, protezione in genere quindi luogo ove si trova riparo, rifugio. Questa seconda ipotesi sarebbe sostenuta dal fatto che lo storico ascolano Gabriele Rosa, descrivendo l'abbandono della città di Ascoli nell'anno 590, da parte della sua popolazione spaventata dalla minaccia dell'invasione del duca longobardo Faoaldo di Spoleto, parla di Spelonga ed altri paesi come luoghi ove i fuggiaschi trovarono un più sicuro riparo. Una ulteriore ipotesi vede il toponimo derivare dai termini latini aspis (o aspes) longa, ovvero "lunga serpe", dovuta alla forma stessa del paese.

Cenni geografici modifica

Spelonga, come il comune di Arquata del Tronto, ha il territorio compreso tra due parchi nazionali: il Parco nazionale dei Monti Sibillini e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il centro abitato gode di un bel panorama sul capoluogo essendo alloggiato sull'altura che fronteggia la Rocca di Arquata, antica fortezza medioevale che domina con le sue torri il capoluogo e l'intera vallata.

Quando andare modifica

Il paese è visitabile in ogni stagione dell'anno avendo un clima tipico di media montagna con primavere ed estati miti ed inverni con qualche precipitazione nevosa.


Come orientarsi modifica

  Spelonga

Il paese si trova tra le frazioni di Faete e di Colle. È raggiungibile lasciando la SS4 (Salaria) nei pressi di Trisungo e proseguendo per la SP20 che porta a Faete, Spelonga e Colle.


Come arrivare modifica

In aereo modifica

Gli aeroporti più vicini sono:

In auto modifica

Autostrade:

Viabilità ordinaria:

  • SS4 Salaria

In treno modifica

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Ascoli Piceno.


Come spostarsi modifica

I mezzi per spostarsi con maggiore comodità sono l'automobile e la moto, durante la bella stagione è consigliabile anche la bicicletta. All'interno del paese le strade sono in buono stato e con l'automobile è possibile arrivare fino al centro dell'incasato. Il resto del tessuto urbano è collegato da vicoli, che possono avere anche una discreta pendenza, percorribili a piedi o in biciletta e fruibili anche a persone con disabilità.

Cosa vedere modifica

  • Chiesa di Sant'Agata. È la chiesa parrocchiale di Spelonga, dedicata a sant'Agata, vergine e martire, si trova sulla piazza, all'interno del paese. È stata dificata nella seconda metà del 1400 e si mostra con una facciata molto semplice, aperta da un solo un portale in pietra arenaria locale, con richiami di stile rinascimentale, aggiunto al sacro edificio dopo la sua costruzione. La particolarità che maggiormente caratterizza la chiesa è la presenza, al suo interno, di una bandiera da combattimento, con stemma musulmano, che fu strappata dagli Spelongani ad unanave turca nell'anno 1571, durante la Battaglia di Lepanto. Questo trofeo di guerra è conservato in una teca di vetro incorniciata, posta a sinistra dell'altare maggiore. Dal 1933, a seguito della demolizione della chiesa di Santa Maria di Loreto a Collepiccioni, la chiesa di Sant'Agata ospita molti beni artistici che da quella vi furono trasferiti, tra cui: affreschi di scuola umbra, della fine del Quattrocento, tempere del XVII secolo, un gruppo in terracotta di arte sacra abruzzese, del XVI secolo, posto sull'altare maggiore, oltre alla bandiera della Battaglia di Lepanto. Sulle pareti sono visibili anche altri affreschi originari della chiesa di Sant'Agata, commissionati dalla famiglia Martorelli. L'interno si sviluppa in un unico ambiente rettangolare coperto da un soffitto di capriate a vista. Un particolare cenno merita l'altare maggiore, del 1631, realizzato in legno di noce intagliato, che accoglie al centro il gruppo in terracotta policroma di Sebastiano Aquilano. Un altro altare ligneo, fatto costruire nel 1638 dalla confraternita del Santissimo Rosario, è collocato sulla parete di destra, vicino all'ingresso laterale. Alcuni degli affreschi della fine Quattrocento, che provengono dalla chiesa demolita di Santa Maria sono stati realizzati da Bernardino Campilio da Spoleto (per anni erroneamente identificato in "Panfilo da Spoleto"). Sulla parete destra c'è la Madonna di Loreto, del 1483, a sinistra san Bernardino, del 1482, sant'Agata e san Lorenzo ritratti con gli strumenti del loro martirio. Gli affreschi del 1500 sono stati dipinti da pittori locali ispirati sia alla scuola umbra che allo stile di Nicola Filotesio, noto come Cola dell'Amatrice. Nel presbiterio ci sono le immagini dei Quattro Evangelisti che erano presenti nelle lunette della vecchia chiesa di Santa Maria.


Eventi e feste modifica

  • 42.75908913.2992091 La Festa Bella, Frazione Spelonga (provenendo da Ascoli Piceno, imboccare la SS4 direzione Roma ed arrivare a Trisungo, poi proseguire in direzione Spelonga. Provenendo da Roma, prendere A90 direzione uscita 10, Firenze del GRA ed uscire in direzione di Fiano Romano, seguire SS4DIR e l'uscita SS4 direzione Rieti, in prossimità di Rieti girare a destra e prendere SS675 - SR675 per poi immettersi sulla SS4 direzione Ascoli Piceno ed arrivare a Trisungo, lasciare la SS4 e seguire la direzione Spelonga.). Manifestazione che si tiene con cadenza triennale nel mese di agosto, ideata per ricordare la partecipazione degli abitanti della frazione alla battaglia di Lepanto del 1571. Al centro della piazza del paese viene ricostruito lo scafo di una nave turca, corredata di albero maestro e sulla sommità viene issata una copia della bandiera che, secondo la tradizione, fu strappata in battaglia e riportata in paese. Il lembo della bandiera originale è custodito all'interno di una teca nella locale chiesa di Sant'Agata.


Cosa fare modifica

Le attività che si possono praticare differiscono in base alle stagioni.

  • Escursioni. Nel corso dei periodi più caldi è possibile percorrere sentieri ed itinerari escursionistici da affrontare con bici, mountain bike o a piedi, da scegliere tra diversi gradi di difficoltà.

Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica


Dove alloggiare modifica

  • B&B Giardino dei Monti, Spelonga, 67/A, +39 329 0197 663. La struttura si trova al centro del paese, dispone di due camere matrimoniali con bagno, un soggiorno con caminetto e un giardino da cui si vede il monte Vettore.
  • B&B L'Arco Di Filippò, Via dell'arco, 78, +39 0736 809265.


Sicurezza modifica

Lista dei numeri di telefono che possono tornare utili durante un soggiorno:

Il Soccorso Alpino di Ascoli Piceno è contattabile tramite il numero unico nazionale di emergenza sanitaria 118.

Come restare in contatto modifica


Nei dintorni modifica

Dal paese di Spelonga, per la sua posizione geografica, risulta comodo raggiungere in poco tempo molti luoghi e località panoramiche vicine da cui osservare e vivere le montagne che lo circondano.

 
Forca di Presta
  • Forca di Presta — Nella località si trova il Sentiero per tutti, realizzato nell'ambito di un progetto dell'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il percosro è una comoda passeggiata a piedi che attraversa i prati di Forca di Presta. Inizia di fronte al Rifugio degli Alpini e si sviluppa per circa 3 km. Agevole ed accessibile anche a persone con difficoltà motorie. Si conclude con una passerella di legno appoggiata sul prato che si ferma sul belvedere dal quale si scorgono i monti della Laga, al confine con la regione Abruzzo, i paesi di: Faete, Spelonga, Colle di Arquata, Arquata del Tronto e di Amatrice, in provincia di Rieti. La fruibilità è limitata ai periodi in cui non vi è presenza di neve.
  • Monte Vettore — Vi si trova il Percorso trekking da Forca di Presta al Vettore con un grado di difficoltà impegnativo. Dal valico di Forca di Presta (1.535 slm) percorrendo a piedi una distanza circa 10 km (andata e ritorno), si raggiungono i 2.476 s.l.m. della cima del Vettore. La cammianta ha una durata di circa 3h in andata e di 2h al ritorno. Periodo consigliato: da aprile a novembre se non c'è neve.
 
Lago di Pilato con neve
  • Lago di Pilato — Vi si trova il Percorso trekking da Forca di Presta al Lago di Pilato con grado di difficoltà impegnativo. Dal valico di Forca di Presta (1.535 slm) percorrendo a piedi una distanza circa 5 km, si raggiungono i 1.947 s.l.m. della quota del Lago di Pilato. La camminata ha una durata di circa 2h in andata e di 1,40h al ritorno. A circa un'ora di cammino dalla partenza c'è il Rifugio Tito Zilioli. Periodo consigliato: da aprile a novembre se non c'è neve.
 
Vecchio stabilimento termale
  • Acquasanta Terme — Centro termale a circa 15 km da Arquata, seguendo la SS4 in direzione Ascoli Piceno. Il paese è rappresentato sulla Tavola Peutingeriana con il nome di Vicus ad Aquas o Pagus ad acquas, è noto soprattutto per la presenza di sorgenti di acqua sulfurea, documentate fin dall'epoca romana. I ruderi delle terme romane, consistenti in una cisterna e due piscine, si trovano nella frazione di Santa Maria del Tronto. Distrutte durante l'epoca barbarica furono ricostruite ad Acquasanta. Carlo Magno visitò il sito nell'800, quando passò nella cittadina per recarsi a Roma per l'incoronazione. Attualmente vi è un moderno complesso attrezzato per cure termali, fisioterapiche e riabilitative in acqua sulfurea. All'interno del centro storico vi sono case del 1500 e la chiesa di Santa Maria Maddalena dove sono custoditi: una tela veneziana del 1600 e un affresco del 1500.
 
Castel di Luco
  • Castel di Luco — A pochi km da Acquasanta Terme in direzione Ascoli vi è la costruzione fortificata che si eleva sulla sommità di uno sperone di travertino dominando il panorama sulla Salaria e sul fiume Tronto. Conserva ancora oggi la sua immagine di architettura medievale e si distingue per la sua caratteristica forma ellittica. L'elemento bellico più evidente è la torre a scarpa munita di cordone antiscalata e di archibugiere elevata nel XVI secolo. A sud-est vi è la torricina da difesa.
  • Ascoli Piceno — Sede del capoluogo di provincia, dista meno di 30 Km da Arquata percorrendo la SS4 in direzione Ascoli. È nota come la Città delle cento torri. Il suo centro storico è famoso per avere case, palazzi, chiese, ponti e torri elevate in travertino. Qui, la storia e gli stili architettonici hanno sedimentato il loro passaggio dall'età romana al medioevo, fino al rinascimento. Artisti come Cola dell'Amatrice, Lazzaro Morelli, Carlo Crivelli, Giosafatti ed altri valenti scultori, lapicidi, pittori hanno lasciato un segno del loro talento. Accoglie una tra le più belle piazze d'Italia: Piazza del Popolo, centro di vita culturale e politica, incorniciata dai portici a logge, Palazzo dei Capitani e il Caffè Meletti. Ogni anno nel mese di agosto vi si tiene la Quintana, rievocazione storica in costume con corteo e competizione di sei cavalieri in lizza per la conquista del Palio.
 
Norcia, piazza San Benedetto
  • Norcia — Interessante cittadina umbra che dista circa 30 km da Arquata. Nota per aver dato i natali nell'anno 480 a san Benedetto, monaco che istituì l'Ordine benedettino e patrono d'Europa. Il suo centro storico, in stile rinascimentale, ospita gli edifici più significativi della cittadina, come: la basilica di San Benedetto, la cattedrale di Santa Maria Argentea, la Castellina, (residenza fortificata), il Portico delle misure, il Palazzo comunale. Le sue strade sono scandite dalla presenza di numerosissime attività commerciali che propongono le specialità della norcineria, il locale prosciutto IGP, oltre alle lenticchie di Castelluccio e ai tartufi neri.
 
Pian Grande di Castelluccio
 
Castelluccio di Norcia
  • Castelluccio e Piani di Castelluccio — Castelluccio è un piccolo paese arroccato sull'unica altura che domina l'immenso altopiano che si allarga alle falde del versante umbro del monte Vettore, nel territorio della provincia di Perugia. Dista poco più di 35-40 km da Arquata. Il centro si trova a 1.452 m s.l.m. ed ha la particolarità di avere molte scritte sui muri esterni delle case, messaggi affidati alla vernice bianca che le caratterizza, legate alla satira del paese. Per tradizione ha un'economia prevalentemente agricola e dedita alla pastorizia, è conosciuto ed anche famoso per la produzione di lenticchie. Offre un panorama particolarmente suggestivo sui: Pian Grande e Pian Piccolo e Pian Perduto che si estendono per circa 15 km². I Piani sono i luoghi della Fiorita, ossia la sterminata fioritura di papaveri, fiordalisi, margherite che colora l'altopiano tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.
 
Piazza del Popolo di Ascoli Piceno
  • Amatrice — Cittadina in provincia di Rieti a circa 20 km da Arquata, si raggiunge percorrendo al SS4 in direzione Roma e girando al bivio a destra che la segnala. È sede polo agroalimentare del Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga e foamosa per il Sugo all'Amatriciana. Di particolare interesse vi sono la Torre civica del XIII secolo, la chiesa di Sant'Agostino con portale tardo gotico e torri campanarie. L'interno è ricco di affreschi tra i quali spicca l'Annunciazione e la Madonna con Bambino e Angeli. La chiesa Sant'Emidio, risalente al quattrocento. Il Museo Civico di arte sacra "Nicola Filotesio" allestito nella chiesa di Sant'Emidio.

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