Sepino | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Molise | |
Altitudine | 698 m s.l.m. | |
Superficie | 61,37 km² | |
Abitanti | 2.041 (31/12/2010) | |
Nome abitanti | sepinesi | |
Prefisso tel | +39 0874 | |
CAP | 86017 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Cristina | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Sepino è un centro del Molise in provincia di Campobasso.
Da sapere
modificaFa parte de I borghi più belli d'Italia
Cenni geografici
modificaSepino si trova a 698 m s.l.m., su di un colle boschivo alle propaggini del Massiccio del Matese.
Cenni storici
modificaLe prime tracce umane in territorio di Sepino fanno riferimento al ritrovamento di una capanna preistorica, del Neolitico, in un bosco ai piedi del monte Mutria (datata tra il 3600 e il 3000 a.C.).
Dal IV sec. a. c. era abitato da popolazioni italiche la cui organizzazione territoriale prevedeva la nascita di un vicus in un luogo pianeggiante o pedemontano, comunque di facile accesso, capace di accentrare funzioni produttive, agricole, di allevamento, di scambio e artigianali e la costruzione in luoghi montani di centri fortificati (gli oppida e i castella). È questo il caso anche dell’insediamento sannita nei nostri territori: un vicus a valle (sul quale poi sarebbe sorto il municipio Romano di Saepinum) e la cosiddetta “Ocre Saipinatz”, che tradotto dalla lingua osca significa “opera a difesa del recinto”, in località Terravecchia. Insieme alle fortificazioni venivano costruite anche dei santuari.
Dopo la conquista da parte dei romani intorno al 300 a.C., la città di Saepinum comincia ad assumere la dimensione di un centro urbano sotto l'impero di Augusto: si costruiscono le mura, le torri, le porte, il Teatro, le Terme, il Macellum, la Basilica, il Foro e i monumenti. Il centro urbano di Saepinum, l'attuale Altilia, databile tra il 4 a.C. e il 2 d.C., era soprattutto un luogo di passaggio, inteso come ricovero di greggi transumanti e luogo di mercato, ma divenne anche meta di villeggiatura per molti nobili dell'Urbe.
L'impianto territoriale della città ricalca il preesistente villaggio sannita, infatti anche le nuove strade della città romana, il Cardo congiunge il Sud-Ovest con il Nord-Est, mentre il Decumano il Nord-Ovest con il Sud-Est (a differenza di ciò che accedeva nelle città romane di nuova fondazione).
Dopo la caduta dell'impero romano, il luogo venne abbandonato e non si ha memoria di ciò che ne è stato fino alla fondazione, alla fine dell'Alto Medioevo, dell'odierna Sepino.
Feudo passato negli anni nelle mani di varie famiglie, vive insieme a tutto il regno di Napoli le alterne fortune della Rivoluzione, del dominio francese e la Restaurazione.
Alla costituzione del Regno d'Italia segue un periodo di sviluppo, che sembrano portare Sepino a meritare l'appellativo di città, ma le guerre mondiali, prima, e il conseguente spopolamento, dopo, vanifica queste speranze.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Sito archeologino di Altilia - Saepinum, Teatro Romano - Località Altilia, ☎ +39 0874 790207. Area archeologica: gratuito. Museo: Biglietto intero: € 2,00 (dai 26 ai 60 anni). Biglietto ridotto: € 1,00 (dai 19 ai 25 anni). Ingresso gratuito: under 18 – over 65. La biglietteria si trova sulla cavea del teatro.. Area sempre accessibile. Museo: Orario estivo: mattina 09:00-13:30 pomeriggio 15:00-18:30. Orario invernale: mattina 09:00-13:30 pomeriggio 15:00-17:30. Chiuso il lunedì. Numerosi sono i resti della città romana di Saepinum, scavata a partire dal 1950. Fra le rovine romane si trovano numerose case coloniche costruite con pietre di spoglio a partire del XVIII secolo ed oggi adibite a sede di un lapidario e degli uffici dei custodi.
La pianta di Saepinum è quella tipica delle città romane anche se gli scavi si sono concentrati sul decumano maggiore e sul cardo massimo. Le porte sono di conseguenza quattro (tre delle quali con l'arco ancora conservato): Porta Benevento; Porta Terravecchia; Porta Bojano; Porta Tammaro.
Il Foro, a pianta rettangolare, è ancora oggi pavimentato con lastroni in pietra lavorata. Su di esso si aprivano gli edifici pubblici: la Curia, il Capitolium e la Basilica. Quest'ultima possiede ancora le venti colonne circolari di ordine ionico ed a fusto liscio che circondavano un peristilio. Ben conservato è il teatro, scavato solo in parte negli anni settanta e costituito dalla scena e dalla platea, entrambe in pietra locale lavorata. Capace di contenere 3.000 posti circa, è cinto da alcune ex case coloniche costruite in epoca successiva, che seguono l'andamento semicircolare della platea.
Eventi e feste
modificaCosa fare
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modificaSicurezza
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modificaNei dintorni
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