Renon
Veduta dell'altipiano del Renon
Stemma
Renon - Stemma
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Renon
Sito istituzionale

Renon (Ritten in tedesco) è un comune sparso del Trentino-Alto Adige.

Da sapere

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La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca (95,20%); italiana il 4.55%; ladina lo 0,25%. Renon aderisce alla rete Alleanza per il clima.

Cenni storici

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Siccome la stretta della Val d'Isarco era poco praticabile fino nel primo XIV secolo (quando fu costruita la Kuntersweg, ad opera dell'imprenditore bolzanino Heinrich Kunter)[5], il Renon fungeva nei secoli centrali del medioevo come tratta intermedia di collegamento sulla via del Brennero che collegava la Germania con l'Italia. Il cosiddetto Kaiserweg ("via imperiale") si snodava da Colma (Kollmann), passando per Longomoso (Lengmoos) e riscendendo verso Rencio, quartiere di Bolzano. La via prese il nome dal fatto che un gran numero di re germanici e imperatori del Sacro Romano Impero la percorsero, fra cui Corrado II e Federico I, il quale nel 1179 concesse peraltro un importante privilegio di mercato a Lengenstaine in monte Rithen (Longostagno, Lengstein). All'importanza della via si deve anche l'istituzione, nel primo Duecento, di un centro dell'Ordine Teutonico sul Renon. I diritti dell'alpeggio sul contiguo altipiano di Villandro erano contesi per lunghi secoli fra le comunità del Renon e di Villandro.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Renon

Quartieri

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Il territorio comunale annovera le frazioni di Auna di Sopra/Oberinn, Auna di Sotto/Unterinn, Campodazzo/Atzwang, Castel Novale/Ried, Collalbo/Klobenstein (sede comunale), Longomoso/Lengmoos, Longostagno/Lengstein, Madonnina/Gissmann, Monte di Mezzo/Mittelberg, Signato/Signat, Soprabolzano/Oberbozen e Vanga/Wangen.

Come arrivare

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In aereo

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  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In autobus

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  • I servizi di trasporto pubblico con pullman in Alto Adige sono gestiti da SAD


Come spostarsi

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Cosa vedere

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Castel Roncolo
  • 46.51760611.3589891 Castel Roncolo (Schloss Runkelstein). È un castello medievale noto per l'esteso ciclo di affreschi raffiguranti aspetti della vita e della cultura cortese, che gli valgono il soprannome di "Maniero Illustrato" (Bilderburg).
    Si trova non lontano da Bolzano su di uno sperone di roccia (a cui deve il nome: era noto infatti come Runchenstayn già nel 1237) a picco sul torrente Talvera all'imbocco della Val Sarentino, ai limiti del territorio comunale di Renon. Diversamente da molti altri castelli dell'Alto Adige che in epoca moderna sono stati pesantemente ristrutturati, castel Roncolo ha mantenuto il suo carattere medievale.
    La costruzione viene con ragionevole certezza fatta risalire al 1237 ad opera dei fratelli Friedrich e Beral von Wangen (Vanga). Già nel 1274 il castello fu gravemente danneggiato da un assedio da parte di Mainardo II conte di Tirolo, alla fine del quale cadde. Mainardo concesse il maniero ad un suo protetto, Gottschalk Knoger.
    Nel XIV secolo il castello fu ricostruito e nel 1385 fu acquistato dai fratelli Franz e Niklaus Vintler, i quali cominciarono la ristrutturazione. Del 1388 sono gli affreschi, i cui autori rimangono ignoti. Nel 1390 fu consacrata la cappella. In seguito il castello passa di mano a Sigismondo il Danaroso. Per due anni - su concessione dei Tirolo - (1463-1465) è sede del principe-vescovo di Trento.
    I Tirolo lo affidarono nel 1500 a Georg von Frundsberg, il "padre dei Lanzichenecchi". Sotto la sua cura nel 1520 la polveriera esplose, danneggiando la torre, il muro di cinta e parte del palazzo. Lo stesso Frundsberg rimase ucciso. L'opera di ricostruzione terminò nel 1531.
    Castel Roncolo passa ancora una volta di mano nel 1538: ora sono i von Liechtenstein i proprietari. Dal 1574 un ramo della famiglia (Liechtenstein-Castelcorno) vi si trasferì stabilmente, apportando alcune modifiche architettoniche. Ne è testimonianza lo stemma che ancor oggi si trova sulla porta.
    Un secolo dopo comincia il declino. Un incendio (1672) distrugge il palazzo orientale, che non venne ricostruito. Nel 1759 l'ultimo dei Liechtenstein-Castelcorno rifiutò il feudo, che tornò sotto il controllo del principe-vescovo di Trento. Nel 1833 il re di Baviera Ludovico I vi soggiornò, firmando per primo il libro degli ospiti che è conservato ancora oggi. Nonostante l'interesse dei romantici tedeschi (il castello ne divenne un simbolo), il declino continua: nel 1868 una parte della casa d'estate crollò durante la costruzione della nuova strada per Sarentino.
    Finalmente nel 1880 il castello fu acquistato dall'arciduca Giovanni Salvatore d'Austria e da questi regalato all'imperatore Francesco Giuseppe. In seguito il maniero fu ristrutturato per opera di Friedrich Schmidt tra il 1884 e il 1888.
    Nel 1893 fu donato al comune di Bolzano, che ancora oggi ne è il proprietario. L'ultima ristrutturazione è cominciata a metà degli anni novanta ed è terminata nel 2000.
    All'interno del castello - completamente visitabile - rimane molto poco dell'originario allestimento. Tuttavia rimane comunque un maniero molto ben conservato e una visita merita il ciclo di affreschi medievale che è il più grande di quelli a tema profano: dame e cavalieri, uomini nudi e animali (sala da bagno); scene cavalleresche, gioco della palla, scene di caccia, pesca e danza (sala del torneo); episodi delle storie di Tristano e Isotta.
  • 46.522211.46922 Rovine di Castel Pietra (Stein am Ritten). Era un castello nelle vicinanze della frazione di Collalbo in località Siffiano (Siffian); ora si visitano le rovine. Visibili sono ancora le mura sud e ovest del palazzo, mentre la corte e le mura risultano in gran parte distrutte.
    Il castello risale alla prima metà del XIII secolo, quando il principe-vescovo di Trento lo concesse al proprio gastaldo, Hugo "de Lapide", da cui il nome: pietra in tedesco è appunto Stein. Poi il castello passò a Mainardo II, che il 23 settembre 1265 strappò il possedimento al vescovo di Trento, Egnone di Appiano. Da allora e fino al XVI secolo sarà sede del giudice di Renon.
    Fu abbandonato nel XVII secolo, quando era di proprietà dei signori di Villanders.
  • 46.50388911.43253 Rovine di Castel Zwingerstein. Si trova in località Auna di Sotto (Unterinn) e prende il nome dall'omonima famiglia i cui componenti erano ministeriali del vescovo di Trento, che lo fece erigere attorno all'anno 1200
    Gli Zwingenstein, fedeli al vescovo, si inimicarono Mainardo II di Tirolo-Gorizia, che fece assediare e distruggere il castello nel tardo XIII secolo. Venne ricostruito negli anni del regno di suo figlio Enrico.
    I capi della famiglia morirono durante una battaglia delle truppe tirolesi contro la Repubblica di Venezia nel 1487, a Calliano presso Trento, il resto della famiglia si trasferì altrove e da allora il castello decadde rapidamente.
    Oggi non rimane praticamente altro che un pezzo di muro vicino ad una chiesetta dedicata a San Sebastiano. Paradossalmente sono molto più evidenti i resti di un castelliere retico di epoca preistorica all'interno del cui perimetro Castel Zwingenstein era stato costruito.
  • 46.540111.45714 Frazione di Soprabolzano (Oberbozen). È località di villeggiatura a 1221 m s.l.m. già in voga agli inizi del Novecento.
    Da qui si gode di un panorama unico, che spazia dai ghiacciai delle Alpi Centrali alle Dolomiti.
    Le passeggiate e i sentieri nel bosco, numerosi e ben segnalati, portano a masi alpini, pascoli, piramidi di terra e splendidi laghetti, il maggiore dei quali è il Lago di Costalovara.
    È collegata a Bolzano con una lunga funivia e dalla stazione a monte passa il caratteristico trenino che attraversa l'altopiano: da una parte si raggiunge Collalbo (Klobenstein), sede del comune, dall'altra il villaggio di Maria Assunta (Maria Himmelfahrt), luogo di villeggiatura del patriziato bolzanino sino dal 1600.
    Nella vasta località si trovano sparse case patrizie delle famiglie più importanti di Bolzano, fra cui i Menz, i Walther von Herbstenburg, i conti Toggenburg, gli Amonn o gli Hepperger. Esse nel 1668 si riunirono in una ghilda propria di Schützen, denominata Oberbozner Schützen-Gesellschaft tuttora esistente e che detiene un proprio Tiro a segno adornato di preziose tavole di tiro (le cosiddette Schießscheiben).
  • 46.540111.45715 Frazione di Collalbo (Klobenstein). Vi ha sede il municipio. Il paese è il maggiore centro abitato dell'altopiano del Renon e si trova a 1156 m di quota. È il capolinea della ferrovia del Renon. Vi sono numerosi alberghi, ristoranti, negozi e case di villeggiatura. Tra le attività produttive mantiene un ruolo preminente l'artigianato, che è rinomato per la lavorazione del vetro finalizzata alla produzione di mosaici e di pitture.
    All'Hotel Bemelmans, prima della Grande Guerra, soggiornò durante diverse estati Sigmund Freud, al quale è stata dedicata la Freud-Promenade.
    In paese c'è un impianto per il pattinaggio e l'hockey su ghiaccio. All'"Ice Rink Ritten" si svolgono gare internazionali di pattinaggio di velocità.

Siti di interesse ambientale

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  • 46.52131811.4258766 Lago di Costalovara (Wolfsgrubensee o Wolfsgrub(e)ner See). È un piccolo lago alpino situato sull'altopiano del Renon a 1.176 m e costituisce una notevole attrattiva turistica. In inverno le sue acque gelano e il lago viene usato per pattinare sul ghiaccio.
    Creatosi naturalmente, nel XVIII secolo fu accresciuto artificialmente per mezzo di una diga di terra all'estremità nord-orientale. Lo scopo di tale opera era di incrementarne il bacino per poter sfruttare più ampie riserve d'acqua per azionare mulini e segherie, uso successivamente sostituito dallo sfruttamento delle acque per l'irrigazione.
    A causa dell'assenza di affluenti naturali, il lago di Costalovara era soggetto a forti cali idrici stagionali. Per ovviare a questi fu costruita una tubatura della lunghezza di 5 km che preleva acqua dal rio Emmer (un affluente del Talvera) e alimenta il lago.
    A sud, a un quarto d'ora circa di cammino, giace nel bosco un altro piccolo specchio d'acqua, il lago di Mezzo (ted. Mitterstieler See).
    Stranamente per quell'altitudine, il lago è abitato da: lucci, carpe, tinche, persici reali, scardole.
Le piramidi di terra
Altra vista delle piramidi del Renon verso Mittelberg
  • 46.55388911.4716677 Piramidi di Terra (Piramidi di Renon; Erdpyramiden am Ritten). Le piramidi di terra in Alto Adige sono un fenomeno abbastanza diffuso e ne esistono in diverse località. Sono state chiamate originariamente Lahntürme, ovvero le torri delle frane. Le piramidi sono delle creazioni uniche nel loro genere e derivano dall'erosione di depositi sciolti di origine glaciale, caratterizzati da un certo grado di consolidazione. Tali depositi sono molto eterometrici e si caratterizzano per la locale presenza di ghiaia e grossi massi abbondantemente immersi in sedimenti fini ricchi di limo. L'erosione dovuta al ruscellamento delle acque superficiali crea progressivamente dei solchi via via più profondi, separati gli uni dagli altri da creste più o meno aguzze, anch'esse soggette ad erosione. In presenza di massi il fenomeno viene temporaneamente bloccato, per cui vengono ad isolarsi delle guglie con in cima un masso che svolge in pratica il ruolo di un "cappello protettivo". Le colonne delle piramidi possono essere più o meno allungate; in alcuni casi si possono osservare piramidi contigue con la parte inferiore della guglia in comune. Comune è la presenza di piramidi di terra allineate lungo creste. Nel tempo l'azione delle acque di ruscellamento superficiale porta ad un progressivo assottigliamento della colonna rendendo instabile la pietra che fa da cappello. Pertanto essa cade e resta una guglia priva di copertura che generalmente viene velocemente erosa. Pertanto le piramidi di terra non sono statiche, ma in continua evoluzione, infatti il loro ciclo prevede una continua erosione, fino addirittura al crollo, lasciando spazio a nuove formazioni.
    In Alto Adige esistono anche altri monumenti naturali simili a questo, come le piramidi di Plata, ma quelle di Renon sono considerate come la patria delle piramidi di terra.
    Piramidi di terra del Renon su Wikipedia Piramidi di terra del Renon (Q2513225) su Wikidata


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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L'artigianato locale è rinomato per la lavorazione del vetro finalizzata alla produzione di mosaici e di pitture.

Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Prezzi elevati

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Sicurezza

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Farmacia

  • 46.5364111.4633164 Del Renon, Via Collalbo, 11, +39 0471 356108. Telefono:


Come restare in contatto

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Nei dintorni

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  • Bolzano Principale città dell'Alto Adige ne è il capoluogo amministrativo ed economico. Il suo centro storico fonde mirabilmente i caratteri architettonici ed urbanistici nordici con quelli italiani mostrandosi con un tono di signorile eleganza.
  • Chiusa La località Sabiona è la culla spirituale dell'intero Tirolo. È stata la Sede vescovile del Tirolo (diocesi di Sabiona), prima dello spostamento della stessa a Bressanone attorno all'anno 1000. Il monastero che vi sorge può essere visitato partendo da Chiusa e percorrendo a piedi il percorso di un'antica Via Crucis.
  • Bressanone Città con un importante centro storico racchiuso da mura e porte. La Cattedrale, il suo chiostro con preziosi affreschi, il Palazzo vescovile danno un'elegante impronta alla città vecchia, con caratteristici piccoli borghi che si contrappongono a slarghi urbanistici di ampio respiro.=== Itinerari ===
  • Castelli dell'Alto Adige Un percorso alla scoperta dei manieri altoatesini che, nati per fini militari, divennero poi in gran parte raffinate dimore signorili, centri di cultura, esempi di pregevole architettura, testimonianza della grandezza delle famiglie che li fecero edificare.


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