Periferia est di Trieste (Trieste) | |
Stato | Italia |
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Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Territorio | Venezia Giulia |
Periferia est di Trieste è un distretto della città di Trieste.
Da sapere
modificaCome orientarsi
modificaCome arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Risiera di San Sabba, Via Giovanni Palatucci, 5 (Autobus: n. 8, 10, 19, 20, 21, 23, 40 e 41; fermata Stadio, piazzale Valmaura), ☎ +39 040 826202, fax: +39 040 8330974. Ingresso gratuito. Lun-Dom 9:00-19:00. La Risiera di San Sabba era uno stabilimento per la pilatura del riso, che durante la II Guerra Mondiale venne utilizzato dai nazisti come campo di concentramento e fu l'unico campo di sterminio dotato di forno crematorio sul territorio italiano. Nel 1965 è stato proclamato Monumento Nazionale. All'interno c'è un museo che conserva una raccolta di cimeli provenienti dai campi di sterminio tedeschi e oggetti sottratti dai nazisti agli ebrei triestini.
- 2 Parco di San Giovanni, Via Edoardo Weiss. Ex ospedale psichiatrico, oggi sono possibili visite guidate negli ex reparti, nei laboratori, nei giardini, accompagnati dai tutor, in cui si respira il cambiamento e si sperimenta nel concreto la trasformazione, l’attraversamento da parte della comunità, la fine della separazione e l’entrata nella cittadinanza delle persone a cui i diritti erano stati negati. All'arrivo di Franco Basaglia, il Frenocomio internava 1261 persone. Oggi all'interno del Parco non dorme più nessuno, da luogo di detenzione di malati di mente si è potuto trasformare in una rete di servizi centrati sulla persone e su pratiche di salute innovative, tra cui: cooperative, associazioni, università, enti di formazione, una radio comunitaria (Radio Fragola) e un centro estivo per bambini (L'asino Blu). L'itinerario rispetta le norme di sicurezza ed è attrezzato per l'accesso di persone con disabilità.
- 3 Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Opicina).
- Castelliere di Cattinara (tra le valli di Longera e di Rozzol). Fu abitato dall'epoca preistorica all'epoca romana. In epoca preistorica i suoi abitanti vivevano sulla sua vetta, poi spianata, mentre in epoca romana lungo il suo versante meridionale, che era meglio riparato dai venti. I reperti scoperti in questo castelliere sono numerosi e molto vari, come cocci, resti di animali e utensili. Degne di nota sono due fibule in bronzo, una delle quali appartenente alla Cultura di La Tène, fermo restando che non ne è stata ritrovata la necropoli, ritrovamento che ne permetterebbe forse la datazione.
- Acquedotto romano della Val Rosandra. Resti di un acquedotto romano realizzato nel I secolo che originariamente era lungo 14 chilometri giungendo fino al centro di Tergeste. Forse lungo i suoi lati era presente una strada romana con piccole postazioni per vedette permanenti. L'acquedotto romano della Val Rosandra restò in uso fino al secolo sesto (oppure, secondo altre fonti, fino al settimo), quando venne danneggiato irreparabilmente. Nel XVIII secolo era ancora discretamente conservato, e quindi l'amministrazione comunale triestina prese in considerazione un suo eventuale restauro per rifornire d'acqua potabile la città, che era in pieno sviluppo. L'idea fu poi abbandonata quando si capì che era più conveniente sfruttare altre fonti di acqua. I resti dell'acquedotto romano giunti sino al XXI secolo hanno una lunghezza di circa cento metri.
- 4 Antiquarium di Borgo San Sergio, Via Rodolfo Donaggio, 12. È costituito da due aree, una dove sono si trovano i reperti archeologici e l'altra dove i reperti sono esposti come in un classico museo. Nella prima sezione si trovano i resti di un'abitazione romana databile al I secolo, mentre nella parte espositiva sono conservati reperti rinvenuti durante i lavori di scavo effettuati presso il teatro romano di Trieste.
- 5 Chiesa di Gesù Divino Operaio.
- 6 Chiesa di San Giacomo.
- 7 Chiesa di San Giovanni Decollato.
- 8 Chiesa di San Luigi Gonzaga.
- 9 Chiesa di San Pasquale Baylon, via Carlo de Marchesetti 37 (l rione di Chiadino, all'interno del grande parco della villa gentilizia del barone Pasquale Revoltella). La chiesa, in stile neoromanico con pianta a croce greca, è stata costruita tra il 1863 e il 1866 su progetto dell'architetto Giuseppe Josef Andreas Kranner di Praga ed è stata consacrata il 17 maggio 1867 dal vescovo Bartolomeo Legat. L’edificio si eleva su un basamento sotto il quale si trova una cripta dove sono sepolti due sarcofagi che conservano le salme del barone Pasquale Revoltella e di sua madre Domenica. Una disposizione testamentaria del 13 ottobre 1866 del barone Pasquale Revoltella costituiva una Pia Fondazione con obbligo, per il cappellano, dell'istruzione scolare e dell'assistenza spirituale dei villici del luogo nonché la celebrazione ogni anno di due messe in suffragio suo e della madre (una il 17 maggio, ricorrenza di san Pasquale Baylón, ed una il 15 agosto, ricorrenza dell'Assunta).
- 10 Villa Engelmann, via di Chiadino 5 (di fronte alla chiesa Beata Vergine delle Grazie). La villa e il parco adiacente furono progettati per volere di Francesco Ponti nel 1840 con i lavori di costruzione che durarono tre anni. Nel 1888 Villa Engelmann fu acquistata da Frida Engelmann, mentre nel 1938 passò in eredità a Guglielmo Engelmann. L'intera area fu ceduta alla città di Trieste da suo figlio Werner.
- 11 Villa Sigmundt, via Rossetti. Fu progettata da Giovanni Andrea Berlam nel 1861 su commissione di Edmund Sigmundt, ricco mercante triestino di spugne. Costruita nel rione di Chiadino, è rimasta immutata dalla sua inaugurazione.
Musei
modifica- 12 Museo Civico di Storia Naturale, Via dei Tominz, 4 (Autobus linea n. 18 (Fermata Archivio di Stato, salire per via Scomparini, girare la seconda a destra)), ☎ +39 040 6758658, fax: +39 040 302563, sportellonatura@comune.trieste.it. Inaugurato nel 1846 da un'associazione privata (la "Società di amici della scienza naturale") come "Gabinetto zoologico-zootomico", venne donato alla città nel 1852 e si trasferì nella sede attuale con il nome di "Civico museo Ferdinando Massimiliano". Comprende una sezione botanica, una sezione zoologica, una sezione paleontologica e una mineralogica e svolge attività didattica e di ricerca. Ci sono anche resti di dinosauri rinvenuti nei pressi di Trieste.
- 13 Civico Museo della Guerra per la Pace, Via Cumano, 22 (Autobus linea n. 18 (Fermata Archivio di Stato)), ☎ +39 040 675 4699. Museo della Prima Guerra Mondiale per la Pace, intitolato a Diego de Henriquez. Istituito nel 1997, raccoglie cimeli di storia militare.
- 14 Museo nazionale dell'Antartide Felice Ippolito, via Edoardo Weiss 2. Conserva reperti geologici, sedimentologici, marini e testimonianze della storia dell'esplorazione antartica, con particolare riferimento alle esplorazioni di Scott, Shackleton ed Amundsen. L'area espositiva è divisa in tre settori: storiografia dell'Antartide; storia delle esplorazioni dell'Antartide; storia delle spedizioni italiane in Antartide.
- 15 Orto botanico. Fondato nel 1842 dal "Gremio farmaceutico", a cui seguì nel 1861 un giardino per le specie spontanee dell'ambiente carsico. Nel 1903 ricevette il nome attuale.
- 16 Museo etnografico di Servola, Via del Pane Bianco, 52. Sorto nel 1975, per iniziativa di don Dušan Jakomin, con lo scopo di raccogliere, conservare, esporre e mettere a disposizione di studiosi e di quanti siano interessati, documenti e oggetti legati alla storia, alla cultura e al costume del rione di Servola.
Cimiteri
modifica- 17 Cimitero monumentale di Sant'Anna.
- 18 Cimitero della comunita' religiosa Serbo-Ortodossa (Cimitero di San Giorgio), Via della Pace, 1. In origine i defunti della comunità serbo-ortodossa di Trieste furono sepolti nel sagrato di San Spiridione, finché Maria Teresa non concesse nel 1772 il permesso di costruire un cimitero a Barriera Vecchia, aperto nel 1785. Dopo altri cento anni, a causa dell'ampliamento della città, fu costruito l'attuale cimitero ortodosso serbo, e vi furono reinterrati i resti dei precedenti cimiteri. Il cimitero comprende una piccola cappella dedicata a San Giorgio, e fa parte della più ampia Comunità Religiosa Serbo-Ortodossa di Trieste. Nel 2016 è iniziato un ampio progetto di restauro condotto da esperti di conservazione locali.
- 19 Cimitero Greco-ortodosso, Via della Pace, 3. L'originario cimitero Greco-Orientale sulla collina di Montuzza fu trasferito nel complesso cimiteriale di Sant'Anna nel 1830. Fa parte della Comunità Greco-Orientale di Trieste.
- 20 Cimitero evangelico.
- 21 Cimitero israelitico di Trieste.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modifica- 1 Stadio Nereo Rocco.
- 2 PalaChiarbola.
- 3 PalaTrieste.
- 4 Teatro Stabile Sloveno. Vedi Teatro Armonia.