Peccioli | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Toscana | |
Territorio | Terre di Pisa | |
Altitudine | 144 m s.l.m. | |
Superficie | 92,52 km² | |
Abitanti | 4.656 (8/2022) | |
Nome abitanti | pecciolesi | |
CAP | 56037 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Verano di Cavaillon | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Peccioli è una città della Toscana.
Da sapere
modificaIl borgo si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale "Bandiera arancione" conferito dal Touring Club Italiano ed è stato proclamat oa Borgo dei Borghi per il 2024.
Cenni geografici
modificaCenni storici
modificaIl territorio di Peccioli risulta abitato fin dal Neolitico (presso il podere Ortaglia in località Le Serre sono state ritrovate asce in pietra verde), ma è soprattutto dal primo millennio a.C. che si registra una fisionomia più definita, con manifestazioni di popolamento etrusche.
Pochissimi invece i ritrovamenti del periodo romano. In pianura sono state individuate tracce della centuriazione augustea, ben visibili dall’alto, in cui si possono distinguere le parcellizzazioni perfette. Lungo il fiume Era sono stati ritrovati strati con ceramica per cui, vista l’ubicazione, è ipotizzabile la presenza di un insediamento produttivo, una villa romana. L’unica attestazione romana è stata ritrovata sul colle di Peccioli, non in pianura. Si tratta di un’iscrizione romana oggi murata nel Museo Guarnacci di Volterra.
Con la caduta dell’Impero romano si aprono scenari condizionati dalle guerre e dall’arrivo dei popoli dal nord Europa che pian piano conquistano i centri più importanti. I Longobardi che conquistarono gran parte dei territori in mano ai Bizantini. Fu un periodo di grande vitalità per il territorio pecciolese, che si trovava sul confine tra queste due forze contrapposte, probabilmente teatro anche degli scontri che ne derivarono. Vitalità che sembra esaurirsi con l’VIII secolo per poi ricomparire con l’XI e XII secolo e l’incastellamento promosso dalle famiglie aristocratiche e dalla chiesa.
In epoca medievale Peccioli divenne sede di un castello, testimoniato nei documenti a partire dall’XI secolo, quando il Marchese Alberto, figlio del fu Opizzo e membro dell’antica casata degli Obertenghi, nel 1061 offrì al monastero di San Michele di Marturi, presso Poggibonsi, la sua porzione di corti e castelli e cappella poste “in località Petiole”.
Nel 1163 il Comune di Pisa domò, sotto il comando di Ranieri Gaetani, una ribellione sollevata da Peccioli, guidata da Giovanni Borgherucci, e per ritorsione distrusse la rocca e le mura del castello.
Il controllo di Peccioli passò nel 1186 al vescovo di Volterra con un atto del re Enrico VI che, una volta incoronato imperatore, nel 1192 ne accordò il dominio al Comune di Pisa, confermato nel 1209 da Ottone IV e nel 1220 da Federico II.
Nel XIII secolo Peccioli ebbe una parte attiva nel corso delle lotte tra guelfi e ghibellini, infatti nel 1282, Nino Visconti, giudice di Gallura, bandito da Pisa, con l’aiuto dei fiorentini, divenne comandante della parte guelfa in Toscana, e non solo cacciò i ghibellini che controllavano alcuni comuni della Valdera per conto dei pisani, come Peccioli e Ghizzano, ma nel 1292 divenne signore di tutta la zona. Subito il vescovo di Volterra cercò di approfittare della situazione per riottenere i suoi privilegi in Valdera, mettendo tutti i suoi castelli della zona, tra i quali Peccioli, sotto la protezione dei fiorentini. Nel 1293, con la Pace di Fucecchio tra Pisa e Firenze, i pisani riuscirono a recuperare controllo politico e civile del castello di Peccioli, mentre la giurisdizione spirituale fu affidata al vescovo di Volterra.
Peccioli, sotto la dominazione pisana, divenne Podesteria della Repubblica marinara, estendendo la sua giurisdizione su Carpugnano, Gello, Abbazia di Carigi e Montecchio. Nel 1322 i pisani fecero restaurare un tratto delle mura del castello, assumendo l’estensione e le caratteristiche che in parte conserva ancora oggi, probabilmente ad opera di Castruccio Castracani, che nel 1328 fu nominato signore di Pisa.
Nel 1362 il paese venne attaccato e conquistato per la prima volta dai mercenari fiorentini , condotti da Bonifacio Lupi che distrussero una torre e parte delle mura. Tuttavia nel 1364, dopo la battaglia di Cascina, il castello di Peccioli tornò in mano ai pisani che lo tennero stabilmente fino al 1406, quando fu consegnato ai fiorentini da Pietro Gaetani, membro di un'illustre famiglia che aveva acquisito molti possedimenti nella zona, soprattutto a Fabbrica e Montelopio. Pochi mesi dopo la stessa Pisa fu definitivamente conquistata da Firenze.
Per tutto il XV secolo Peccioli subì saccheggi da parte di città e nobili anti-medicei e non mancò al tempo stesso di ribellarsi alla Repubblica fiorentina quando si presentò l’occasione: nel 1430 Peccioli aprì le porte all’esercito milanese del duca Visconti, al comando del generale Niccolò Piccinino, che aveva occupato tutta la Valdera, per tornare, dopo pochi mesi, sotto il dominio fiorentino.
Nel 1529 Peccioli si ribellò nuovamente al governo fiorentino, sostenendo l’invasione del suo territorio da parte delle truppe di Carlo V, comandate dal principe d’Orange, che avevano assediato la città di Firenze.
Dal XVII secolo, con la sottomissione al Granducato mediceo, ebbe inizio per Peccioli un periodo di pace e stabilità politica che si protrasse fino all’avvento dei duchi di Lorena, i quali avviarono i primi lavori di bonifica del territorio.
Durante l’epoca francese (1808-1814) vennero aboliti gli ordinamenti precedenti ed istituita la nuova municipalità delle “mairie”, parte del Dipartimento del Mediterraneo e alle dipendenze della Prefettura di Livorno, mentre per gli affari giudiziari venne istituito un giudice di pace a Peccioli.
Caduto il governo francese, con la legge del 27 giugno 1814 vennero aboliti il giudice di pace e la “mairie”, la giurisdizione civile venne attribuita ad un Podestà risiedente a Peccioli e quella criminale al Vicariato di Lari; la comunità comprendeva gli stessi paesi del 1776 e anche Terricciola e Lajatico.
Il 16 settembre 1816 vennero ripristinati il Gonfaloniere, in carica per tre anni, i Priori e il Consiglio Generale. In questo periodo la comunità di Peccioli comprendeva Casaglia, Cedderi, Fabbrica, Ghizzano, Libbiano e Montecchio; faceva parte della Camera di Pisa e del circondario di Pontedera.
Con Leopoldo II, nel 1844, Peccioli divenne sede di cancelleria, con giurisdizione su Lajatico e Terricciola.
Nel 1860, con il plebiscito per l’annessione al Regno sabaudo, si ebbe un nuovo ordinamento nella pubblica amministrazione. Nel 1863 Peccioli faceva parte del mandamento di Lari.
Dall’Unità d’Italia Peccioli è un comune comprendente Fabbrica, Ghizzano, Legoli, Montecchio, Montelopio, Libbiano e Cedri.
Con l’avvento del fascismo furono soppressi i consigli comunali e nel 1927 ritornarono i Podestà.
Durante il secondo conflitto mondiale il paese subì notevoli danni finché i soldati americani, il 14 luglio 1944, entrarono da via Carraia e liberarono il paese.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modificaIn auto
modifica- Autostrada A15: direzione Genova - Livorno, proseguire sull'autostrada A12; uscire a Pisa e continuare su Strada Grande Comunicazione Firenze - Pisa - Livorno, a Cascina seguire la direzione Firenze, uscire a Pontedera - Ponsacco e seguire le indicazioni per Peccioli.
- Autostrada A1 in direzione Firenze, uscire a Firenze Scandicci; continuare su S.G.C. Firenze - Pisa - Livorno in direzione di Pisa - Livorno, uscire a Pontedera e seguire indicazioni per Peccioli.
In nave
modificaPorto di Livorno.
In treno
modifica- 1 stazione di Pontedera-Casciana Terme. sulla linea Pisa - Firenze.
In autobus
modificaAutolinee CPT Pisa.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Pieve di San Verano (Museo di arte sacra), Piazza del Popolo, info@fondarte.peccioli.net. gratis. Museo: Sab 10:00-13:00, Dom 15:00-18:00. È stata edificata probabilmente tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo e presenta una struttura trecentesca in stile pisano. Ha il prospetto costituito da cinque arcate cieche. Al suo interno sono custodite tre tele del pittore secentesco fiorentino Jacopo Vignali. Il campanile con i suoi 42 m di altezza e il suo profilo architettonico particolare, ricorda lo stile arabo. Per questa ragione è divenuto il simbolo stesso della città. La torre è stata realizzata nel 1885 sopra una torre preesistente.
All’interno della Pieve nella cappella dell’Assunta si trova il museo di arte sacra.
- 2 Chiesa della Madonna del Carmine, Piazza del Carmine. Costruita in laterizi, è circondata su tre lati da un portico. Risale al 1600. Si trova nella omonima piazza del Carmine, comunemente chiamata dai pecciolesi "il Fosso", poiché fino al medioevo vi si poteva trovare una profonda e grande fossa piena d'acqua, che serviva alla difesa del castello di Peccioli.
- 3 Museo Palazzo Pretorio, Piazza del Popolo 5 (l'edificio adiacente al palazzo comunale), ☎ +39 0587 936423. Risalente all'epoca medievale e rimaneggiato tra il XVIII e il XIX secolo, presenta sulla facciata i 19 stemmi appartenenti alle famiglie notabili e ai podestà che vi esercitarono il potere. Fu poi sede della Prefettura fino al 1923.
Attualmente è la sede del Museo di Palazzo Pretorio, al cui interno è presente il Museo di icone russe "F.Bigazzi", la Collezione di icone Belvedere, la Collezione "Giuseppe e Paola Berger" e la Collezione Incisioni e Litografie - Donazione Vito Merlini. Da vedere la sezione di icone russe dal XVIII al XX secolo.
- 4 Terrazza panoramica, via Bastioni. Una moderna terrazza aggettante sulla vallata laterale, un'opera ingegneristica di grande valore.
- Palazzo Pescatori.
- 5 Municipio.
- 6 Palazzo Nieri-Nocchi, Corso Matteotti 53. Fin dal settecento residenza di proprietari terrieri di Pisa e Firenze.
- 7 Torre rossa (Museo archeologico), Via del Carmine 33, ☎ +39 349 6270204. Gratis. Mar 9:00-13:00, Mer 15:00-19:00, Sab e Dom 10:00-13:00 e 14:00-19:00. Parte integrante di Palazzo Fondi Rustici che apparteneva all'ospedale nuovo di Pisa. Oggi è sede del museo archeologico in cui sono custoditi i reperti del sito archeologico etrusco di Ortaglia. Qui in un pozzo sono stati ritrovati diversi oggetti votivi. Sono presenti anche oggetti di epoca romana.
- 8 Castellaccia. Si accede tramite una scala che conduce al punto più alto dalla città, dove si gode un bel panorama. Questa era la rocca del castello.
Fuori dal centro abitato
modifica- 9 Chiesa di Santa Caterina (Legoli). Si tratta di un monumentale tabernacolo che oggi si presenta simile ad una piccola cappella, dopo che, nel 1822 Alessio del Fanteria costruì intorno al tabernacolo affrescato da Benozzo Gozzoli, realizzato intorno al 1479, questo piccolo oratorio a valenza funeraria, dedicandolo a santa Caterina.
- 10 Discarica di Peccioli, Via di Libbiano 64, Legoli, ☎ +39 0587 672073, turismo@comune.peccioli.net. gratis. Lun-Ven 9:00 – 17:00, Sab 9:00 – 13:00. Prenotazioni obbligatorie. All'interno della discarica del comune è stato allestito un percorso di visita con opere di arte contemporanea. Qui si trova l'anfiteatro di Legoli, due statue giganti, dei Gabbiani e altre operazioni sui caseggiati della discarica.
- 11 Chiesa di San Domenico.
- 12 chiesa dei Santi Lucia e Pancrazio (Montecchio).
- 13 chiesa della Madonna delle Grazie (Legoli).
- 14 chiesa della Madonna delle Serre.
- 15 chiesa di Santa Maria Assunta (Fabbrica). Sab 17:30-19:00, Dom 8:00-12:00. già citata nel X secolo, presenta una struttura a tre navate divise da colonne e da pilastri, e vi sono tre absidi di cui quella centrale modificata per contenere un coro. Al suo interno sono presenti arredi attribuibili all'opera di Benedetto Buglioni e di rilievo è l'Ultima cena di Paolo Guidotti, artista lucchese del Seicento.
- 16 Osservatorio astronomico di Libbiano, frazione Libbiano, ☎ +39 0587 672158. Su prenotazione.
- Parco Preistorico di Peccioli. è un'attrazione aperta nel 1977 per iniziativa di un artista di circo Erardo Ghironi. Al suo interno sono presenti ventidue ricostruzioni di dinosauri tra cui il Brachiosaurus e il feroce T-Rex assieme a ricostruzioni di Orso delle caverne, Mammut lanoso e Uomo di Neanderthal. Dopo la chiusura, avvenuta nell'estate 2018, il Parco Preistorico ha riaperto i suoi cancelli nella primavera 2019.
Ghizzano
modifica- 17 chiesa di San Gennaro e Prospero (Ghizzano). Risale al periodo medievale ed è ricordata per la prima volta nel 1406. La chiesa è stata oggetto di una radicale ristrutturazione nel 1818, che le ha conferito l'attuale aspetto.
- 18 Oratorio della Santissima Annunziata (Ghizzano). Seconda domenica del mese. Si presenta in stile neogotico. Al suo interno custodisce un'Annunciazione in legno intagliato e dipinto, attribuita a Tommaso Pisano.
- 19 Villa Venerosi Pesciolini, via della Chiesa (Ghizzano). Si trova sul luogo ove svettava un tempo l'antica rocca di Ghizzano, conserva all'interno pregevoli affreschi sette-ottocenteschi. La corte è decorata da un giardino all'italiana.
Itinerario
modifica- Museo d'arte contemporanea a cielo aperto (MACCA). Una serie di opere di arte contemporanea poste in tutto il territorio del comune, comprese le frazioni.
Eventi e feste
modifica- Rassegna teatrale 11 LUNE. a luglio.
- Sagre paesane. fine settimana di settembre.
- Festa del Santo Patrono. 25 ottobre.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaSpettacoli
modifica- 1 Nuovo Cinema Passerotti, viale Mazzini. Apre in occasione di convegni o eventi.
- 2 Anfiteatro Fonte Mazzola. Si tengono eventi e spettacoli estivi. Accanto è visibile la statua di un gigante.
Dove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Osteria Familiare Caffè Haus, Via del Giardino, 55, ☎ +39 391 702 1347. Costruito attorno al Settecento come punto di ritrovo della nobiltà dell'epoca.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 ArtHotel Portavaldera, Via De Chirico 6.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaInformazioni utili
modifica- 6 Ufficio informazione turistica, Piazza del Popolo 5, ☎ +39 0587 936423, turismo@comune.peccioli.pi.it. Mar 9:00-13:00, Mer 10:00-13:00 e 15:00-19:00, Gio-Ven 10:00-13:00, Sab-Dom 10:00-13:00 e 14:00-19:00.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Peccioli
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