Isola di Giannutri | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
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Regione | Toscana |
Superficie | 2,6 km² |
Abitanti | 27 (2011) |
Sito istituzionale |
Giannutri è l'isola più meridionale dell'Arcipelago toscano situata in provincia di Grosseto.
Da sapere
modificaIl centro abitato di Giannutri e le case sparse, considerata località minore, è chiamato istituzionalmente Spalmatoio-Ischiaiola (50 m s.l.m., 27 abitanti).
Origine del nome
modificaIl nome dell'isola, sin dall'Antichità classica, fece riferimento alla sua particolare forma a mezzaluna e di conseguenza alla falce lunare, attributo della dea Artemide o Diana: Artemisia (Αρτεμισία) in greco e Dianium o Dianea in latino. Dal XVI secolo, nei documenti, compaiono le forme Ianuti, Januti e Gianuti. Essendo attestati toponimi in lingua etrusca terminanti con il suffisso -thri (ad esempio Veláthri / Volterra, Suthri / Sutri) ed essendo nota in latino la forma arcaica Iana per indicare la dea Diana, è presumibile che Ianuthri rappresenti l'originario toponimo dell'isola in etrusco, con significato del tutto corrispondente ai toponimi in lingua greca e latina sopra ricordati.
Cenni geografici
modificaGeomorfologia
modificaGiannutri, come tipologia ambientale prevalente, è un'isola calcarea, in gran parte coperta da vari stadi di degradazione delle foreste di leccio (presenti in lembi residui), con prevalenza di macchia mediterranea, ginepreti costieri, garighe e prati annui. Altre tipologie ambientali rilevanti sono le coste rocciose, le aree edificate e i giardini, i rimboschimenti di conifere.
Lunga circa 3 chilometri e larga poco più di 900 metri, per una superficie di 2,6 km², è caratterizzata da una costa frastagliata e rocciosa, interrotta da suggestive calette e numerose grotte.
Sull'isola sono presenti due approdi: Cala Spalmatoio, a sud-est e Cala Maestra, a nord-ovest.
Il golfo dello Spalmatoio è la porzione di mare compresa tra Punta San Francesco, Punta Scaletta, Cala Volo di Notte e appunto Cala dello Spalmatoio da cui il golfo prende il nome.
Sono presenti solo cinque alture: Poggio di Capel Rosso (89,4 m), il punto più alto dell'isola, Poggio del Cannone (o Poggio di S. Francesco) (68,3 m), Monte Mario (78,8 m), Poggio dei Gabbiani (67,6 m) e Monte Adami (43,5 m).
Cenni storici
modificaL'isola di Giannutri, abitata occasionalmente durante l'Età del Bronzo, doveva essere già nota ai romani in epoca repubblicana, come dimostrano i resti di una nave onenaria del II secolo a.C. ritrovati negli anno sessanta davanti a Punta Scaletta. L'isola comunque vide il suo massimo splendore in epoca romana, quando furono realizzati il porto e una villa lungo la costa occidentale dell'isola, quest'ultima costruita dalla famiglia degli Enobarbi.
Terminati gli splendori di epoca romana, l'isola si trovò di fatto disabitata per molti secoli, essendo situata in mare aperto e avendo un territorio quasi piatto che non permetteva rifugi naturali in caso di incursione piratesche. Spesso gli stessi pirati vi sbarcavano per trovare covi temporanei nelle grotte dell'isola, in vista di assalti verso le coste della Toscana. Entrata a far parte dello Stato dei Presidi nella seconda metà del XVI secolo, i governanti spagnoli studiarono la possibilità di realizzare a Giannutri un sistema difensivo, ma tali progetti non furono mai realizzati.
Venne invece realizzato, nel 1803 dai Francesi durante il periodo napoleonico, da Maria Luisa, reggente del Regno d'Etruria, il Forte della Scoperta, per combattere il fenomeno della pirateria, del quale però non rimane più traccia.
Nel 1861, quando l'isola era entrata a far parte del Regno d'Italia, venne costruito lungo la costa meridionale il faro, per segnalare l'isola nelle ore notturne ai natanti in transito.
Infine, l'isola venne assegnata al comune di Isola del Giglio della provincia di Grosseto.
Fauna
modificaL'isola è un'importantissima area di sosta durante le migrazioni. Sono presenti rare specie ornitiche nidificanti marine oppure legate a habitat rocciosi e alle garighe. Tra esse, il gabbiano corso (Larus audouinii) è presente lungo le coste dell'isola ma non vi sono indizi di nidificazione in anni recenti; la berta minore (Puffinus yelkouan) nidifica con un numero imprecisato di coppie; la monachella (Oenanthe hispanica) nidifica, forse in modo regolare; la magnanina sarda (Sylvia sarda) è nidificante; il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) nidifica con 1-2 coppie. A esse va aggiunta la popolazione nidificante di berta maggiore (Calonectris diomedea), di entità sconosciuta ma certamente fra le 4 maggiori dell'Arcipelago Toscano. Tra i rettili, sono presenti Phyllodactylus europaeus. Vi sono segnalazioni occasionali della tartaruga comune (Caretta caretta). A essi si affianca la presenza di altri invertebrati endemici. Tra i lagomorfi si segnala un nutrito numero di conigli selvatici (Oryctolagus cuniculus).
Flora
modificaSono presenti alcuni aspetti vegetazionali termoxerofili ormai rari nell'area mediterranea (boscaglia a Juniperus phoenicea e garighe a Euphorbia dendroides). Floristicamente interessante è la vegetazione fitoalofila, di Chrithmolimonietum sommieriani con presenza di specie endemiche tirreniche come Limonium sommierianum e Helichrysum litoreum. A esse si aggiunge la timelea tricocca (Cneorum tricoccon), specie presente in Toscana solo in tre stazioni (Monte Argentario, Giannutri e Montecristo). Sono stati rilevati popolamenti floristici delle coste rocciose con specie endemiche o di elevato interesse conservazionistico.
Endemismi
modifica- Il Limonium dianium, Limonio di Giannutri, è una pianta endemica dell'isola.
Territori e mete turistiche
modificaCome arrivare
modificaIn nave
modificaPartenze da Porto Santo Stefano. Il punto di approdo dell'isola è 1 Cala dello Spalmatoio
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Resti villa romana del II secolo d.C. (In prossimità di Cala Maestra). edificata dai Domizi Enobarbi, antica famiglia senatoria di importanti commercianti della quale faceva parte Gneo Domizio, marito di Agrippina, madre dell'imperatore Nerone. Nonostante la rilevanza artistica e storica dei resti, la villa fino al 2004 era in mano a privati, al conte Gualtiero Adami (noto come Il Garibaldino), poi messa all'asta e salvata da Regione e ministero dell'Ambiente che esercitarono il diritto di prelazione. Attualmente chiusa per restauro, nonostante il tempo e i vandali la stiano rovinando. Si trovano anche i resti di un approdo di età romana.
- 2 Faro di Giannutri (All'estremità meridionale dell'isola). Faro risalente alla seconda metà dell'Ottocento.
Cosa fare
modificaA tavola
modifica- 1 La Vela, ☎ +39 333 1062207, +39 331 9080672, +39 366 8198602. Bar e ristorante-pizzeria.
- 2 Animosque (Cala Maestra), ☎ +39 334 1093045. Lun-Dom 12:30-15:30 e 20:00-22:30. Ristorante. È possibile anche alloggiare.
Dove alloggiare
modifica- 1 Le Dimore di Mimmina (Cala Maestra), ☎ +39 335 5878295, +39 335 5230250, info@ledimoredimimmina.com.
Sicurezza
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