Grotte costiere del Salento | |
Tipo itinerario | Automobilistico |
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Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Territorio | Salento |
Sito del turismo |
Grotte costiere del Salento è un itinerario che si sviluppa attraverso la Puglia.
Introduzione
modificaIl Salento è costellato da varie grotte, in alcune di queste il tetto è crollato (e in alcune zone queste ultime vengono chiamate spunnulate). L'itinerario si può percorrere a piedi, in bicicletta e in auto. E' più suggestivo percorrerlo in barca.
Come arrivare
modificaPer approfondire, vedi: Come arrivare nel Salento. |
L'itinerario potrebbe partire dalle città più a nord della provincia di Brindisi e seguire un percorso in senso orario lungo la costa, oppure da quella più a nord sullo ionio della provincia di Taranto e seguire il percorso antiorario.
Tappe
modificaProvincia di Brindisi
modificaProvincia di Lecce
modifica- 2 Grotta degli Amanti (a San Foca, Melendugno).
- 3 Grotte della Poesia (a Roca Vecchia, Melendugno). Le due grotte Poesia (dal greco, "sorgente d'acqua dolce"), meglio note come grotte della Poesia sono distanti circa 60 metri l'una dall'altra, sono delle grotte carsiche cui sono crollati i tetti; l'acqua del mare giunge in ciascuna di esse attraverso un canale percorribile a nuoto o con una piccola imbarcazione.
- 4 Grotta di San Cristoforo (a Torre dell'Orso, Melendugno). Ha l'aspetto di un santuario messapico.
- 5 Grotta del Canale (a Sant'Andrea, Melendugno).
- 6 Grotta del Pepe (a Sant'Andrea, Melendugno).
- 7 Grotte di Sant’Andrea (a Sant'Andrea, Melendugno).
- 8 Grotta Dello Mbruficu (a Sant'Andrea, Melendugno).
- 9 Grotta di Mafar (presso la Punticeddha di Sant'Andrea, Otranto).
- 10 Grotta Sfondata (presso la Baia Mulino d'Acqua a Otranto).
- 11 Grotta dei Cervi, (a Porto Badisco, Otranto). La cappella Sistina del Neolitico. La grotta non è accessibile al pubblico.
- 12 Grotte Gattulla, Fetida, Solfurea e Solfatara (a Santa Cesarea Terme). Sono collegate al mare e vi scorre acqua sulfurea, sopra di esse sono state costruite le terme.
- 13 Grotta Zinzulusa (a Castro). La Zinzulusa è una grotta naturale costiera che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme, una delle più note grotte anchialine dell'Italia meridionale. La denominazione della grotta deriva dal termine dialettale "zinzuli", stracci, ed è dovuta alle formazioni carsiche, in particolare stalattiti, che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi.
- 14 Grotta Romanelli (a Castro). La grotta Romanelli è una delle grotte naturali costiere salentine, vicino a Castro. Fu scoperta agli inizi del 1900 da Paolo Emilio Stasi. La grotta è lunga solo 35 metri, e si ha evidenza dai ritrovamenti che fu un rifugio per l'uomo nel Paleolitico.
- 15 Grotta Verde (a Marina di Andrano, Andrano). I giochi di luce rendono l'acqua di colore verde.
- 16 Grotta grande del Ciolo (a Gagliano del Capo).
- Grotta della Totola (a Gagliano del Capo).
- Grotta di Musconovo (a Gagliano del Capo).
- Grotta delle Capeddhe (a Gagliano del Capo).
- 17 Grotta di Terradico (a Santa Maria di Leuca). Definita anche “Orecchi di Terradico” o grotta degli Indiani, è celebre per la sua forma triangolare, che ricorda appunto una tenda. In realtà non è una singola grotta, ma un complesso di 3 cavità che si sviluppano succedanee tra di loro, di varia grandezza.
- Grotta di Ortocupo (a Santa Maria di Leuca). Semisommersa, vi si può accedere per via sottomarina. La porzione più interna è anche chiamata “Grotta del Soffio” a causa degli spruzzi d'acqua che qui si trovano. È interessante notare che in questo punto convergono acqua salata e acqua dolce, e vi si possono anche trovare spigole.
- Grotta delle Vore (a Santa Maria di Leuca). Sistema di due grotte di diversa grandezza, in cui, a mare calmo, si può accedere per oltre 60 metri. Il nome è dato da un foro (vora, appunto) sito nella parte superiore della volta della grotta, a circa 50 metri di altezza.
- Grotta delle Giole (a Santa Maria di Leuca). Il nome è dovuto alla presenza di corvi (giole o ciole, in dialetto) ed è anche chiamata Bocca di Pozzo o Grotta Grande del Ciolo, e si presenta con uno sviluppo di circa 120 metri di lunghezza, e numerose camere d'aria al suo interno. Questa grotta è importante da un punto di vista paleontologico per la presenza di un giacimento del pleistocene, nonché per la presenza di una piscina coperta dalle acque incredibilmente fresche.
- 18 Grotta del Diavolo (a Santa Maria di Leuca). La grotta "del Diavolo" si trova su Punta Ristola, misura quaranta metri in lunghezza e diciassette in larghezza e conduce direttamente a mare. Nel 1871, Ulderico Botti compì i primi scavi trovando interessanti ed unici reperti, rappresentati da ossa, valve, armi e utensili, che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal Neolitico. Tali reperti sono oggi conservati nei musei di Lecce e Maglie. Il suo nome deriva da un'antica superstizione popolare, che attribuiva alla presenza di Diavoli i lugubri e poderosi rimbombi che si potevano udire nella grotta la quale, tra l'altro, è accessibile via terra attraverso un'apertura che si trova sul suo dorso.
- 19 Grotta Porcinara (a Santa Maria di Leuca). Nei pressi di Punta Ristola si incontra la cosiddetta grotta ‘Porcinara’ o ‘Portinaia’, di notevole importanza storica, in quanto gli archeologi nella zona hanno rinvenuto una struttura in doppia cortina muraria, l'eschera. Essa è situata a circa 20 metri sul livello del mare, e il suo nome pare sia dovuto ad una deformazione del nome ‘Portinara’, che forse fa riferimento alla collocazione nelle vicinanze del porto. La grotta è stata scavata in tre ambienti, sulle pareti sono incise le iscrizioni a Giove e si possono leggere nomi di navi e di personaggi mitologici come Madaraus, Rhedon, Afrodite.
- Grotta del Morigio (a Santa Maria di Leuca). Si trova al di sotto del punto ove la Cascata Monumentale dell'Acquedotto Pugliese si riversa a mare. Il termine “Morigio” è stato dato dal tasselli, perché pare che qui vi si nascosero i Mori per attaccare e distruggere la città di Leuca. Detta anche “Grotta degli Innamorati”, è accessibile solo via mare, e nuotando per un tratto sott'acqua.
- Grotte Cazzafri (a Santa Maria di Leuca). Di toponomastica greca, secondo il Tasselli significherebbe “casa di spuma”. Sono 3, si affacciano sulla rada di ponente e specie al tramonto offrono suggestivi giochi di luce.
- 20 Grotta del Fiume (Sparascenti) (a Santa Maria di Leuca). Oltrepassando Punta Ristola, via mare e solo quando il mare è calmo, si può accedere a questa grotta, caratterizzata dai resti di un'attività carsica che come eredità ha lasciato un rigagnolo d'acqua dolce che si perde nel mare salato.
- Grotta del Presepe (a Santa Maria di Leuca). Cavità caratterizzata da meravigliose sculture calcaree, con formazioni stalattitiche di eccezionale bellezza, che sembrano riprendere le fattezze della Natività, da cui il nome.
- Grotta delle Tre Porte (a Santa Maria di Leuca). Il nome richiama il monumentale ingresso a 3 accessi, che sembra stagliarsi nel mare come il passaggio verso un altro mondo. Accessibile in barca, da cui si può goderne la frescura e gli splendidi giochi di luce.
- Grotta del Bambino (a Santa Maria di Leuca). Grotta dall'eccezionale valore naturalistico: qui furono rinvenuti, tra gli altri, resti di un elefante, di un rinoceronte e un dente umano, risalente all'epoca dei Neanderthal. Vi si accede dalla grotta delle Tre Porte.
- Grotta dei Giganti (a Santa Maria di Leuca). Questa grotta è così chiamata dalla leggenda secondo cui qui sono sepolti i Giganti uccisi da Ercole Libico. È di eccezionale interesse paleontologico, poiché sono stati rinvenuti numerosi resti di manufatti risalenti al paleolitico medio.
- Grotta della Stalla (a Santa Maria di Leuca). Una delle più belle dell'intera costa, deve il suo nome forse al fatto che sovente era usata come riparo per i pescatori in difficoltà.
- 21 Grotta del Drago (a Santa Maria di Leuca). Profonda circa 60 metri, di scarso valore scientifico ma estremamente spettacolare, essendoci uno scoglio affiorante che somiglia alla testa di un drago.
- 22 Grotta di Capelvenere (a Santa Caterina, Nardò).
- 23 Grotta Gaia (a Porto Selvaggio, Nardò).
- 24 Grotta del Cavallo (presso la Baia di Uluzzo a Nardò). La grotta è nota per il ritrovamento di depositi archeologici risalenti al paleolitico superiore che rappresentano i più antichi resti di Homo sapiens in Europa. I.
- 25 Spundulata Maggiore (presso la Palude del Capitano a Nardò). Grotta alle quale è crollata la volta, nelle vicinanze ce ne sono altre più piccole.
- 26 Grotta Grande di Castiglione (a Torre Castiglione, Porto Cesareo). Grotta alle quale è crollata la volta.
- 27 Le spunnulate di Torre Castiglione (a Torre Castiglione, Porto Cesareo). Grotte alle quali è crollata la volta.