Galeata è un centro dell'Emilia-Romagna.

Galeata
Panorama di Galeata
Stato
Regione
Territorio
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Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
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Galeata
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Cenni geografici modifica

Galeata si trova sull'Appennino romagnolo nell'area che appartenne per lungo tempo al Granducato di Toscana, poi alla provincia di Firenze fino al 1923, quando venne aggregata alla provincia di Forlì, e quindi all'Emilia-Romagna, assieme ai comuni della cosiddetta Romagna toscana.

Dista 17 km da Rocca San Casciano, 26 da Dovadola, 34 da Forlì, 35 da Terra del Sole.

Quando andare modifica

Primavera, estate e primo autunno sono i periodi migliori per una visita.

Cenni storici modifica

Dal VI al IV secolo a.C. gli Umbri, presenti nel territorio da tempo, si ritirarono sulle colline per fuggire ai tentativi di invasione dei Galli Boi. Questo spostamento con tutta probabilità segna la nascita di Mevanìola, romana dal 266 a.C., così chiamata in onore della florida città umbra Mevania (oggi Bevagna, gemellata con Galeata). Dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente il centro abitato si spostò più a valle, dove sorge l'odierna Galeata.

Alla fine del V secolo d.C. si colloca tradizionalmente l'insediamento di due opposte comunità, quella del giovane eremita Sant'Ellero e quella del re Teodorico. È in questo periodo che nasce la potentissima abbazia fondata dal Santo, che per secoli dominò e amministrò i territori circostanti, arrivando ad avere un vero e proprio sistema difensivo dotato di truppe e di tre rocche (di Santa Sofia, di Civitella e di Pianetto).

Gli inizi del Quattrocento vedono il comune di Galeata entrare a far parte del Granducato di Toscana, al quale appartenne fino al 1860, come attesta la lapide murata sotto i portici del Palazzo del Podestà, con l'annessione del Granducato al regno d'Italia. Dal 1860 al 1923 il Comune di Galeata ha fatto parte della provincia di Firenze; nel 1923 venne assegnato alla provincia di Forlì (attualmente provincia di Forlì-Cesena).

Nel 1785 viene soppressa la giurisdizione ecclesiastica dell'abate e Galeata passa alla diocesi di Sansepolcro, mentre il territorio viene diviso tra questa e la diocesi di Bertinoro. Il vescovo di Sansepolcro assume il titolo di abate di Sant'Ellero.

Come orientarsi modifica

  Galeata

Il suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Buggiana, Pianetto, Sant'Ellero, San Zeno e Strada San Zeno.

Come arrivare modifica

In auto modifica

  • Da Nord autostrada Adriatica A14 direzione Ancona, uscire al casello di Forlì, proseguire in direzione di Forlì, prendere la SP 4 in direzione di Civitella di Romagna, continuare sulla SS 310/SP 4 in direzione di Galeata.
  • Da Sud autostrada Adriatica A14 direzione Bologna, uscire al casello Cesena Nord, proseguire sulla E45 in direzione Roma, uscire in direzione San Piero in Bagno, proseguire sulla SP 138 in direzione di San Piero in Bagno, continuare sulla SP 26, prendere la SS 310/SP 4 in direzione di Galeata.
  • Da Forlì prendere la SP 4 in direzione di Civitella di Romagna, continuare sulla SS 310/SP 4 in direzione di Galeata.
  • Da Roma prendere l'autostrada del Sole A1 Roma - Firenze, uscire al casello Orte, imboccare la E45 direzione Perugia - Cesena fino all'uscita di San Piero in Bagno, proseguire sulla SP 138 in direzione di San Piero in Bagno, continuare sulla SP 26, prendere la SS 310/SP 4 in direzione di Galeata.

In treno modifica

  • Stazione di Forlì (distante 33 km circa) linea Bologna - Rimini - Ancona - Bari - Lecce
  • Stazione di Cesena (distante 42 km circa) linea Bologna - Ancona
Dalle stazioni si prosegue in autobus con la linea extraurbana "ATR".

In autobus modifica

  • Da Forlì prendere la linea 131 (Linea S.Sofia - Spinello - S.Piero in Bagno - Bagno di Romagna) oppure la linea 132 (Linea Forlì - Meldola - Civitella - Galeata - S.Sofia - Campigna).
  • Da Cesena prendere la linea 133 (Linea S.Sofia - Cesena).
  • Autolinee ATR (Azienda Trasporti Romagnoli)[1]: è la principale azienda di trasporto pubblico che opera nella provincia di Forlì-Cesena.
  • Da Roma: Autolinee Sulga [2]
-Linea Ravenna - Forlì - Cesena - Perugia - Roma
-Linea Cesena - S. Sepolcro - Perugia - Roma


Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

  • 43.9974911.911961 Borgo antico. Caratteristico è il borgo antico, in architetture tipicamente toscane, che copre le attuali vie IV Novembre e Ferdinando Zanetti, percorse in tutta la loro lunghezza da palazzi porticati.
  • 43.9966711.912232 Chiesa parrocchiale di San Pietro. La chiesa principale del paese è San Pietro, neogotica ma con una lapide murata in facciata che ne attesta la fondazione medievale.
  • 43.9998311.902113 Abbazia di Sant'Ellero.
  • 42.7509712.531854 Chiesa di Santa Maria del Pantano.
  • 43.9968211.911065 Teatro comunale. Di forme neoclassiche, è intitolato al tenore forlivese Carlo Zampighi.
  • 43.9939611.909896 Chiesa della Madonna dell'Umiltà. In un altare barocco recentemente restaurato accoglie il dipinto della Madonna compatrona di Galeata assieme a Sant'Ellero.
  • 43.9892511.902837 Area archeologica di Mevaniola. Prima dell'abitato di Pianetto, una deviazione conduce all'area archeologica di Mevaniola dove si si trovano i resti di un edificio a pilastri, le terme (con ambiente absidato e canalizzazioni), un piccolo teatro ispirato a modelli ellenistici, con orchestra circolare e cavea poggiante su un terrapieno, preceduto da un lastricato in arenaria e una cisterna che fungeva da acquedotto urbano.
  • Curia Abbaziale, via IV Novembre. Il palazzo fu sede della curia abbaziale di Sant'Ellero fino al 1787; vi si trova murato lo stemma di Pietro Aldobrandini, cardinale abate commendatario di Sant'Ellero e arcivescovo di Ravenna, che nel 1602 si rifiutò di abbandonare l'antica fabbrica ilariana per ricostruirla in città.
  • Palazzi di via Zanetti. I palazzi maggiormente degni di nota a livello artistico si trovano in via Zanetti: quello dell'Opera Madonnina del Grappa, dalla facciata dipinta; palazzo Cenni con una lapide attestante la visita del Granduca Pietro Leopoldo II nel 1834; Palazzo Zanetti che invece reca una lapide che ricorda la sosta in esso dello stesso Granduca, ma del 1777; palazzo Bardi, palazzo Angeloni, palazzo Versai, tutti recanti gli stemmi delle rispettive famiglie.
  • 43.9978211.911958 Palazzo del Podestà. Fu costruito dalle fondamenta nel 1636, essendo stato abbattuto il precedente, fatiscente. La facciata mostra chiari influssi toscani, ed è articolata su due piani, tripartita secondo la verticale e conclusa da un cornicione ligneo sporgente, alla toscana appunto. La parte inferiore è adibita a portico, suddivisa da una triplice archeggiatura a tutto sesto con pilastri in pietra smussati agli angoli, ai quali venivano fermati i cavalli dei visitatori, ma anche coloro che venivano esposti al pubblico ludibrio tramite la gogna. In corrispondenza del terzo pilastro, tra il primo e il secondo piano, nel 1642 venne inserito il Marzocco Fiorentino, il grande leone di pietra che regge lo stemma del comune e che indica chiaramente l'influenza del Granducato di Toscana sul territorio galeatese. La parte superiore è caratterizzata dalla presenza di tre finestroni con ghiera e piedritti in bugnato gentile, realizzati nel 1890 (in tale occasione la parte inferiore della facciata venne decorata con un disegno a finto bugnato, fortunatamente eliminato dopo il 1938 e sostituito dalla sobria tinteggiatura chiara che lo caratterizza tutt'oggi). Dei numerosi stemmi podestarili che decoravano la facciata attualmente ne rimangono solo quattro; ancora in testimonianze e fotografie del 1934 se ne contavano ben sette..
  • Torre Civica. Accanto al palazzo del Podestà sorge la massiccia torre civica, poggiante su di un arco analogo a quelli del palazzo, di struttura a vista in conci di pietra serena, culmina col grande orologio, citato sin dal 1613 (e riacquistato in seguito nel 1778 e 1844), coperto da una cupola a bulbo retta da quattro grandi aperture.
    Davanti alla torre sorge un'antica colonnina in marmo, che porta, su di un capitello in pietra scura a foglie d'acanto stilizzate, una raffinata croce bizantina in marmo candido, scolpita su ambo i lati (sul fronte un agnello e un pastorale, sul retro una mano benedicente). È posta simbolicamente come benvenuto davanti a quello che un tempo era l'ingresso della città, ossia l'antica via Gallica, tuttora esistente, con pavimentazione ciottolata.
  • 43.9854111.906029 Chiesa di Santa Maria dei Miracoli e convento (a Pianetto).
  • 43.9849811.905910 Museo civico e archeologico Domenico Mambrini.


Eventi e feste modifica


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi medi modifica

  • 43.996611.911451 Ristorante pizzeria La Rupe, Piazza Antonio Gramsci, 1, +39 0543 981774.


Dove alloggiare modifica

Prezzi medi modifica

  • 43.9968211.911891 B&B Corte Isabella, Via IV Novembre, 3, +39 347 3903911.


Sicurezza modifica

  • 43.9974211.9119441 Farmacia Chiadini, Via IV Novembre, 17, +39 0543 981690.


Come restare in contatto modifica

Poste modifica

  • 43.9964311.910412 Poste italiane, Via Giuseppe Castellucci 1, +39 0543 981052.



Nei dintorni modifica


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