Bertinoro
Panorama del centro di Bertinoro
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Bertinoro
Sito istituzionale

Bertinoro è una città dell'Emilia-Romagna.

Da sapere

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Cenni geografici

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Sito sulle colline romagnole, a pochi chilometri dalla Via Emilia, fra Forlì e Cesena, a sud di Forlimpopoli, Bertinoro, tipico borgo di origine medievale, occupa la cima del monte Cesubeo.

Adiacente all'abitato è Monte Maggio (già Monte dei Cappuccini), conservatosi ricoperto di bosco; coi suoi 328 metri rappresenta il punto più alto.

Cenni storici

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Nella zona sono stati scoperti manufatti riferibili al neolitico e all'età del bronzo. Il luogo acquisì importanza con la costruzione di vie di comunicazione che collegavano questa parte di Romagna con Forum Livii (Forlì) ed Ariminum (Rimini).

Nell'Alto Medioevo le cime del monte Cesubeo e di monte Maggio furono dotate di una fortificazione difensiva; entrambe le rocche avevano merlatura ghibellina. I torrioni e le mura erano perfettamente integrati sugli speroni di roccia naturali che da soli rappresentavano già un baluardo difensivo per i castra. A quel tempo l'influenza della città di Ravenna giungeva fino a queste terre. Ravenna era anche il principale alleato, nel Nord Italia, della dinastia germanica erede di Carlo Magno. Fu durante il regno di Ottone III (imperatore del Sacro Romano Impero dal 996 al 1002) che l'arcivescovo di Ravenna istituì la contea bertinorese, ricavandone il territorio dal comitatus di Forlimpopoli. Monte Maggio era il castello vicino e rivale di Bertinoro.

All'inizio dell'XI secolo il conte Ugo di Bertinoro stipulò un accordo di tipo vassallatico con l'arcivescovo Giovanni di Ravenna. Ugo mise sotto l'autorità di Giovanni e quella dei suoi successori il castello insieme ai diritti che da esso dipendevano. In cambio l'arcivescovo s'impegnò a distruggere il castrum di monte Maggio ed a trasferire i suoi abitanti nel Castrum Cesubeum. Castrum Cesubeum fu rifondato come Castrum Brittinori. Il nuovo titolo di Conte fu assegnato presumibilmente ad un casato locale, fedele all'imperatore e legato da un rapporto vassallatico al metropolita ravennate. La dinastia comitale mantenne il titolo per oltre un secolo e mezzo, esaurendosi nel 1177. Successivamente la contea bertinorese fu devoluta all'imperatore. Attorno a quell'anno la rocca di Bertinoro ospitò l'imperatore Federico I di Svevia e la sua corte. Nel 1278 il nuovo casato imperiale, gli Asburgo, cedette alla Chiesa i diritti imperiali su Bologna e la Romagna: anche Bertinoro passò sotto la sovranità dello Stato della Chiesa.

Nel 1306 per volere di Pino degli Ordelaffi, fu edificato il Palazzo Comunale nell'area della piazza centrale sottostante la rocca. Da allora divenne ininterrottamente la sede del comune. Sempre in questi anni il castrum venne abbellito con la Colonna dell'Ospitalità, presente tuttora in Piazza della Libertà accanto al Palazzo Comunale, e con una serie di opere architettoniche.

Nel 1361 Bertinoro fu elevata a sede vescovile, titolo trasferito dalla vicina Forlimpopoli. Nei documenti ufficiali del tempo passò dall'essere indicata come castrum a civitas. Dieci anni dopo, secondo il censimento fiscale del cardinale Anglico de Grimoard (Descriptio provinciæ Romandiolæ), Bertinoro contava 177 focularia, per una popolazione complessiva di circa 700-800 abitanti.

Nel 1394 papa Bonifacio IX cedette la contea ai Malatesta di Rimini, che divennero così i nuovi signori di Bertinoro. Dal 1449 al 1469 fu sotto il dominio dei Malatesta, per passare poi a quello degli Ordelaffi. Dopo la signoria di Cesare Borgia (1500-1504), nel 1523 fu data da Papa Clemente VII in feudo a Lionello Pio dei conti Carpi; poi, agli Aldobrandini.

A partire dal XIV secolo è attestata la presenza di una comunità ebraica a Bertinoro. In un documento del 1444 si legge che gli ebrei del contado avevano la facoltà di vendere terreni. A Bertinoro nacque nel 1485 Obadiah Yare ben Abraham, rabbino e commentatore della Mishnah che nel 1486 si trasferì a Gerusalemme. La comunità ebraica dovette trasferirsi coattivamente a Lugo oppure a Cento o a Ferrara per effetto della bolla Hebraeorum gens di Pio V del 1569.

Nel 1548 Bertinoro contava 930 abitanti. Nel 1580 la città tornò definitivamente alla Chiesa. Successivamente fu edificata la nuova cattedrale, intitolata a Santa Caterina.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Bertinoro

Il territorio comunale comprende anche le frazioni di Bracciano, Capocolle, Collinello, Fratta Terme, Ospedaletto, Panighina, Polenta, San Pietro in Guardiano, Santa Croce, Santa Maria Nuova Spallicci-

  • 44.14711912.134911 Area di parcheggio, Via Salvador Allende, 149.
  • 44.14587412.1334942 Parcheggio Vignaiuolo, Via Del Soccorso, 7. area parcheggio.
  • 44.14581912.1346233 Parcheggio 1 - Largo Cairoli, Via Aldruda Frangipane. parcheggio gratuito
  • 44.15021812.1320954 Parcheggio via dei Santi.
  • Parcheggio 3 - Rocca. parcheggio gratuito
  • 44.151312.1335145 Parcheggio 5 via Badia. parcheggio gratuito


Come arrivare

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In aereo

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In auto

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  • Autostrada A!$: uscire dal casello di Cesena Nord, imboccare la E45 per Roma fino all’uscita Cesena Ovest. Girare a destra per SS9 via Emilia, verso Forlì-Bologna. La strada per Bertinoro si trova subito dopo la località Capocolle, sulla sinistra al semaforo. Il casello di Cesena e Bertinoro distano circa 12 km.

In treno

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  • Stazioni di Forlì o di Cesena, entrambe a circa 13 km da Bertinoro.che si può poi raggiungere in autobus o in taxi.

In autobus

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  • Forlì (Punto Bus accanto alla Stazione FFSS) sono attivati collegamenti quotidiani per Bertinoro.


Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • Rocca. Fu costruita probabilmente intorno all'anno Mille. La fortificazione poggiava su diversi speroni di roccia per aumentarne le capacità protettive. Il sistema difensivo comprendeva una forte cerchia di mura rinforzate da quattro torrioni, un ponte levatoio ed una serie di porte fortificate per garantire la sicurezza del borgo. Oltre alla funzione principale di centro difensivo, la rocca fungeva anche da prigione e da deposito di provviste alimentari ed acqua. Dopo aver ospitato Federico Barbarossa nel 1177, le sue mura ospitarono personaggi legati alle famiglie Sforza e Borgia, fino a divenire sede vescovile. È sede del Museo di arte sacra e del Centro universitario di Bertinoro.
  • Palazzo comunale. Edificato nel 1306 da Pino I Ordelaffi, signore di Bertinoro, è forse il più bel palazzo della città e si affaccia direttamente sulla piazza della Libertà, dalle cui balaustre si gode di un vasto panorama. Il palazzo, alto 40 metri, è dotato di diverse sale visitabili. Di particolare interesse: la prima, detta "del Popolo", in quanto qui soleva riunirsi la cittadinanza per prendere le decisioni sulla cosa pubblica; la Sala Magna, decorata da preziosi quadri e la Sala del fuoco, chiamata in questo modo dato il focolare originale che ancora domina la sala.
    Posto più in basso rispetto alla Rocca, strappò ad essa il rango di centro del paese, tanto che la vita comunale si sviluppò più intorno al palazzo.
  • 44.1493512.133281 Colonna degli Anelli (o "delle Anella"). È il monumento principale di Bertinoro. È una colonna di sasso bianco e testimonia l'indole ospitale dei cittadini bertinoresi. Si narra infatti che la colonna fu fatta costruire da Guido del Duca e Arrigo Mainardi nel XIII secolo per porre fine alle dispute su chi dovesse ospitare un forestiero ogni qualvolta uno di essi posasse piede in città. La colonna fu dotata di 12 anelli che servivano per legare le briglie dei cavalli. Ad ogni anello corrispondeva il nome di una famiglia. A seconda di quella che veniva scelta per legare il cavallo dall'ignaro viandante, la famiglia corrispondente aveva l'onore di ospitare il forestiero.
Concattedrale di Santa Caterina
  • 44.1476412.133172 Concattedrale di Santa Caterina. Venne costruita nel 1500 sui resti del piccolo oratorio di Santa Caterina. In stile bramantesco conserva un notevole quadro di santa Caterina d'Alessandria ed un crocifisso ligneo del 500 al quale si lega un racconto. Si narra infatti che fu scolpito da un pellegrino che avendo trovato rifugio nella zona alla sua partenza ricavò il manufatto da un imponente fico.
    La cripta è accessibile dall'esterno.
  • Pieve di San Donato (nella frazione di Polenta). È la chiesa più caratteristica, citata da Giosuè Carducci nel suo canto "La Chiesa di Polenta".
    Conserva ancora molte parti della costruzione originale (colonne, capitelli, cripta) della fine del secolo IX. Subì un forte restauro alla fine del Settecento che ne modificò l'aspetto originario. Un secondo restauro fu effettuato alla fine dell'Ottocento, conclusosi nel 1898 con la costruzione del campanile.
  • Villa Norina. Vi soggiornò Antonio Canova.
Vecchie carceri
  • 44.1489312.132793 Vecchie carceri, Via Aldruda Frangipane, 5. Le vecchie carceri di Bertinoro sono in edificio del XVIII secolo situate nella parte storica dell'abitato.
    Palazzo imponente, originariamente sede del seminario vescovile di Bertinoro - successivamente trasferito nell'ex monastero del Corpus Domini - venne adibito durante l'800 a carcere mandamentale del Rubicone. Di proprietà comunale, dopo un risanamento conservativo effettuato a fine secolo scorso, venne destinato ad uso abitazioni civili.
  • Stabilimenti termali (nella frazione di Fratta Terme). Riaperto nel maggio del 2008, dopo 5 anni di lavori di ristrutturazione, lo stabilimento termale di Fratta Terme è l'unico in Italia a offrire una varietà di acque termali tanto vasta. Dalle 11 sorgenti distribuite lungo il corso del rio Salso, sgorgano infatti 7 acque con caratteristiche uniche, ricche di sali minerali, ipotermali. Acque salse, salsobromoiodiche, sulfuree, salsosulfuree, ferruginose, magnesiache, arsenicali.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Sicurezza

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  • 44.1498612.1358727 Farmacia Azzaroni, Piazza Giuseppe Garibaldi, 25, +39 0543 445125.
  • 44.1433512.10038 Farmacia Casetti, Piazza Adelio Colitto, 5 (a Fratta Terme), +39 0543 460961.


Come restare in contatto

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  • 44.1983912.187149 Poste italiane, Via Santa Croce, 3667, +39 0543 442074.


Nei dintorni

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  • Cesena Dei Malatesta rimangono molti ricordi nel borgo storico all'interno delle mura; conserva bei monumenti.
  • Forlì L'abbazia di San Mercuriale, il Duomo, il complesso museale di San Domenico caratterizzano il centro storico di questa antica città che fu la Forum Livii romana.
  • Forlimpopoli Il Forum Popilii romano, sulla via Emilia, è ora un centro commerciale, agricolo ed industriale. Conserva ancora buona parte delle antiche mura.


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