Cittaducale | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Lazio | |
Territorio | Sabina | |
Altitudine | 481 m s.l.m. | |
Abitanti | 6.828 (2015) | |
Nome abitanti | Civitesi | |
Prefisso tel | +39 0746 | |
CAP | 02015 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Magno di Anagni (19 agosto) | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Cittaducale è una città del Lazio.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaCittà basso-medioevale adagiata dolcemente sul Colle di Cerreto Piano nella parte ovest della Piana di San Vittorino, si trova a 10 chilometri da Rieti e dalla Piana Reatina, 17 da Antrodoco, 52 dall'Aquila. Alle sue spalle, a nord, si innalza il Monte Terminillo (m. 2.216), a sud-est il gruppo montuoso del Monte Nuria, a est il gruppo montuoso di Monte Giano, mentre ai suoi piedi scorre il fiume Velino.
Cenni storici
modificaLa media valle del Velino, oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che Tito Livio chiama Aborigeni e Pelasgi. Questi, prima della colonizzazione romana, avevano dato vita alle leggendarie città di Cotilia e Lista, rispettivamente ad est e ad ovest dell'attuale abitato. Del periodo romano rimangono i resti archeologici delle Terme di Vespasiano, i quali sono localizzati ad ovest di Cittaducale, in territorio di Castel Sant'Angelo.
Fondata nel 1308 da re Carlo II d'Angiò, fu chiamata Città Ducale in onore di Roberto duca di Calabria, figlio di Carlo ed erede al trono del Regno di Napoli, di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale (dopo Civitella del Tronto). Tale caratteristica rimase intatta anche quando il Reame assunse il nome di Regno delle Due Sicilie. Passata dal dominio degli Angioini a quello degli Aragonesi, ottenne il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del Regno di Napoli. Nel corso del XVI secolo ottenne il titolo di Città e divenne sede di diocesi sotto Papa Alessandro VI Borgia, quindi fu data in feudo dall'imperatore Carlo V a sua figlia Margherita d'Austria, andata in sposa ad Ottavio Farnese.
Dopo la dominazione dei Farnese, tornò alle dipendenze dirette dei Borbone di Napoli, amministrativamente compresa nella provincia del Secondo Abruzzo Ulteriore, con capoluogo L'Aquila, fino al 1861; terra di frontiera, ospitava un'importante dogana nei pressi della frazione di Santa Rufina, dove correva l'antico confine di Stato che fino al 1927 fu ancora confine provinciale tra Abruzzo e Umbria. Nella prima metà dell'Ottocento nei pressi di Cittaducale si svolse quella che viene ricordata come la prima battaglia del Risorgimento, quella tra l'esercito austriaco e le truppe napoletane comandate da Guglielmo Pepe.
Nel 1927, in seguito alla decisione del governo italiano di riordinare le circoscrizioni provinciali, il Comune, insieme a tutto il territorio del suo ex circondario, dalla provincia di Aquila degli Abruzzi passò a quella di Rieti, appena istituita. Il 6 e il 7 settembre 2008 Cittaducale ha festeggiato il suo 700º anniversario della fondazione con una spettacolare Rievocazione Storica. Cittaducale è sede della storica Scuola del Corpo Forestale dello Stato.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende anche le frazioni di Calcariola, Caporio, Cesoni, Grotti, Micciani, Pendenza, Santa Rufina e Villa Grotti.
Come arrivare
modificaIn aereo
modificaIn auto
modifica- Autostrada del Sole A1, uscire allo svincolo Fiano Romano, prendere la SS 4 Salaria in direzione Rieti, e proseguire in direzione Cittaducale.
- Da Rieti prendere la SS 4 Salaria in direzione di Ascoli Piceno; circa sei chilometri dopo Rieti, si trova il bivio per Cittaducale.
In treno
modificaIn autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Borgo medievale. La maggior parte degli edifici più significativi di Cittaducale, perlopiù costruiti durante il periodo medioevale, presenta oggi un aspetto diverso da quello originario a causa delle ricostruzioni resesi necessarie dopo il terribile terremoto del 1703.
La città conserva intatto il suo carattere urbanistico basso-medioevale, con pianta ellittica modellata su quella del tradizionale Castrum Romanum: due strade perpendicolari che si incrociano dando luogo alla piazza centrale, attorno alla quale sono situati i principali edifici pubblici.
Sono ancora ben conservati alcuni tratti della cinta muraria con le caratteristiche torri difensive, in particolare quella a guardia dell'accesso principale, denominata Torre Angioina o Cassero di San Manno. - Chiesa di San Vittorino. Tra i luoghi di interesse si può segnalare la frazione di Cotilia in cui sono presenti un centro termale e un lago di acqua sulfurea. Nei pressi si trovano le suggestive vestigia della chiesa di San Vittorino, terminata nel 1613, ma subito sprofondata a causa di fenomeni carsici; attualmente una sorgente scaturisce direttamente dal pavimento della chiesa ed alimenta un ruscello che fuoriesce dai resti del portale.
- Aquae Cutiliae e Terme di Vespasiano. Sul confine con il territorio del vicino centro di Castel Sant'Angelo si trovano le Aquae Cutiliae (o Aquae Cutuliae), note anche come Terme di Cotilia, sono delle sorgenti termali situate nella Piana di San Vittorino, tra il comune di Castel Sant'Angelo dove sono situate le terme moderne, e il comune di Cittaducale con quelle antiche. Cutiliae è citata da Dionigi di Alicarnasso come importante centro degli Aborigeni, che avrebbero abitato la Sabina, prima che vi arrivassero i Sabini.
Il lago di Paterno, adiacente ad esse, era ritenuto il centro dell'Italia da alcuni scrittori classici quali Plinio, Seneca e Varrone; lo stesso lago (sacro alla dea sabina Vacuna e per questo reso inaccessibile con dei recinti) era rinomato per un'isoletta natante ricca di vegetazione che vi si trovava al centro.
I resti delle antiche terme di Cotilia si trovano nei pressi dei moderni edifici termali. Inoltre altre parti di esse furono utilizzate dagli imperatori Vespasiano e Tito come luogo di villeggiatura durante gli ultimi anni della loro vita.
La struttura, ben conservata, si estende per quattrocento metri di lunghezza ed è sviluppata su quattro terrazzamenti.
Nei pressi è stata rinvenuta una natatio, una piscina per il nuoto, di 60 per 34 metri, a cui si accedeva tramite alcuni gradini molto ripidi realizzati lungo i lati maggiori del bacino. Vi sono inoltre una serie di costruzioni, nicchie ed ambienti che si raccolgono in un ambiente absidato che aveva probabilmente la funzione di ninfeo.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- Ristorante pizzeria da Valerio, Via Salaria Per Roma (Santa Rufina), ☎ +39 0746 606047.
- 1 Ristorante La Tagliata, Viale Duca degli Abruzzi 28, ☎ +39 340 9842271.
- 2 Ristorante Trattoria Pizzeria Pasta da Leoni, Corso Mazzini 45.
- 3 Ristorante Pizzeria La Torre, Fuori Porta Napoli, ☎ +39 0746 601140.
- Ristorante pizzeria Da Baffo (località Caporio).
- Ristorante Pizzeria Il Villaggio (Località Caporio), ☎ +39 0746 602748.
- Pizzeria tavola calda Pizza E Non Solo, Via don Mario D’ Aquilio (Santa Rufina).
- Pizzeria Tavola calda “Profumo di Pizza”, C.so Mazzini 114 /A, ☎ +39 329 8653983.
- Tavola Calda “Il Ducale”, Viale degli Abruzzi, ☎ +39 0746 601170.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Albergo Pace, Via Duca Roberto, ☎ +39 0746 602127.
- Albergo Valerio, Via Salaria per Roma (località Santa Rufina), ☎ +39 0746 606047.
- Pensione Da Baffo (Località Caporio).
- Hotel Quinto Assio, Viale delle Scienze 16 /a, ☎ +39 0746 607257, +39 0746 607253.
Agriturismi
modifica- Cardito, Via Salaria per L’aquila n° 36 (a Santa Rufina), ☎ +39 0746 606947.
- Leonardi (Località Ponzano Grotti).
- Il Ciliegio, Via Case sparse n° 3 Grotti (Località Ponzano).
- La Palombara, Via Contra snc (Santa Rufina).
- Mancini, Via Case sparse n° 1 (località Caporio).
- Pedecia, Via del Fosso (Località Monte Quarto).
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 2 Poste italiane, Viale G. Matteotti, 6, ☎ +39 0746 602969. poste.it
Nei dintorni
modifica- Rieti — Ritenuta dagli autori dell'età classica il centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae) fu fondata all'inizio dell'età del ferro e divenne un'importante città dei Sabini; ancora oggi il suo territorio viene identificato come "Sabina".
- Antrodoco — È uno dei comuni che si proclama Centro d'Italia, in competizione con Rieti. Si sviluppa all'imbocco meridionale delle Gole del Velino.
- L'Aquila — Sta lentamente ma tenacemente rinascendo dopo il terremoto del 2009. Santa Maria di Collemaggio, San Bernardino, il Forte spagnolo, la Fontana delle 99 cannelle sono i suoi maggiori monumenti.
Itinerari
modifica- Santuari francescani nella Piana reatina — Un percorso di natura, fede ed arte nella Sabina attraversata da San Francesco, per visitare i quattro Santuari della Valle Santa: Greccio, Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo.
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