Capri Leone | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Messinese | |
Altitudine | 420 m s.l.m. | |
Superficie | 6,76 km² | |
Abitanti | 4313 (2021) | |
Nome abitanti | caprileonesi | |
Prefisso tel | +39 0941 | |
CAP | 98070 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Costantino | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Capri Leone è una città della Sicilia.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaCapri Leone fa parte dell'area dei Nebrodi, la parte centrale della catena orografica settentrionale della Sicilia, che si estende per circa 70 chilometri in direzione est-ovest; la catena montuosa unitamente ai Peloritani a est e alle Madonie a ovest costituisce l'Appennino siculo. Il centro collinare è collocato a 400 m s.l.m. e ciò permette di godere di un panorama dal quale si possono ammirare tre delle sette isole Eolie (Salina, Alicudi e Filicudi).
Dal piccolo borgo, arroccato tra le colline, si può scorgere l'agglomerato urbano della popolosa frazione di Rocca, nella parte pianeggiante del territorio comunale.
Cenni storici
modificaDel periodo greco a Capri Leone non rimane nulla. Maggiori informazioni ci giungono dal periodo romano. Dalla Tabula Peutingeriana, che ci informa della viabilità del IV secolo d.C., si nota infatti come la via Valeria passasse proprio nei pressi dell'attuale abitato di Rocca di Capri Leone. Altri segni della presenza romana si riscontrano in una villa di epoca tardo imperiale, tra Capri Leone e Mirto; e la località Pietra di Roma si troverebbe tra Rocca e Torrenova.
Sul finire del VI secolo avvenne un'incisiva bizantinizzazione della zona tra i torrenti Zappulla e Rosmarino; in questo periodo venne fondata la leggendaria Demenna, probabilmente l'attuale San Marco d'Alunzio. In questo periodo sorsero piccoli agglomerati urbani, costituiti dalle popolazioni che dalla riva si spostavano nell'entroterra spinti dalle successive incursioni arabe. Per la difesa della città si formarono tanti “casali”, un insieme di edifici rurali come Crapijusu e Pietra di Roma lungo la costa e Crapisusu, Mirto, Belmonte, Frazzanò, ecc. all'interno.
Il Val Demone, tra i tre Valli siciliani (gli altri, Val di Mazara e di Noto) fu quello che meno subì l'ondata di incursioni saracene, anche la zona fu ugualmente interessata dai cambiamenti sorti a seguito dell'invasione musulmana. Per quanto riguarda Capri Leone nel periodo arabo, si sa poco. Tra le opere di fortificazione e di avvistamento sorte nella zona una sembra si trovasse nel piccolo paese, in posizione strategica di fronte al mar Tirreno ma di essa si ha solo il ricordo.
La prima fonte scritta che indica il nome di "Crapi" risale alla fine dell'XI secolo. Il Pirri riporta nella sua "Sicilia Sacra" il termine "duae Crapiae". Il 4 luglio 1299 avvenne la battaglia tra Federico III e Giovanni II d'Aragona; la flotta siciliana sotto il comando del primo combatté contro l'aragonese; pare che il campo di battaglia fosse proprio in prossimità del torrente Zappulla, in località allora, di Crapijusu. Dal 1282 al 1342 Crapisusu fu territorio della famiglia Alojsio, Baroni del Regio Demanio, di origine francese. Dal 1342 al 1377, unitamente a Mirto, Frazzanò e S. Marco, passò agli Aragona, nobile famiglia messinese, per poi passare alla famiglia Filangeri. In seguito Capri, con Mirto e Fitalia, appartennero al signore di San Fratello Angellotto di Larcan.
A metà del XV secolo riapparve la famiglia Filangeri con Riccardo, il primo della casata a fregiarsi del titolo di conte e ad avere l'investitura del Casale di Mirto, Crapi e Frazzanò. Si susseguirono le casate dei Balsamo, nuovamente i Filangeri, i Branciforti, i Cardona e ancora i Filangeri.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn auto
modificaIn treno
modificaIn autobus
modificaCollegamenti da Sant'Agata di Militello, Tortorici e Capo d'Orlando tramite Autoservizi Emanuele Antonio[link non funzionante].
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Chiesa di San Costantino, Via Risorgimento. Del XVII secolo, è a unica navata. Il pavimento dell'altare è in ceramica del Settecento siciliano. Nel frontale, sopra l'altare, è posto un quadro di 5 per 3,5 m raffigurante il battesimo romano di san Costantino. Tale pala d'altare è seicentesca, in olio su tela, di autore ignoto; raffigura l'imperatore genuflesso pronto a ricevere il battesimo da papa Silvestro. In alto la SS. Trinità, ai lati di un globo, assiste alla scena cui prendono parte prelati e uomini di corte. Nel 1989 la Soprintendenza ha attuato un restauro conservativo. Negli altari laterali due tele del 1720 rappresentanti l'Immacolata e la deposizione dalla Croce. Entrambe in olio su tela, furono commissionate da un sacerdote locale, Petrus Etta. Vi si trova anche una statua in gesso raffigurante il patrono san Costantino seduto sul trono tenuto da quattro angeli e una del XVIII secolo, in legno, raffigurante l'Immacolata.
- 2 Chiesa Maria Santissima Annunziata, Via Santa Croce. Fu fondata da un certo Pirroccio, nobile facoltoso di Capri. Alcuni datano la chiesa al XIV secolo, altri al XVI. Dopo 34 anni di totale abbandono il 2012 è stato l'anno della riapertura e Consacrazione della stessa. Al suo interno, purtroppo, non è possibile più ammirare la ricchezza del patrimonio artistico che fu di questa Chiesa; tele e sculture sono state trafugate da ignoti negli anni ottanta dello scorso secolo. L'altare maggiore, in marmo rosso, accoglie la bellissima statua della B.V. Annunziata di Antonello Gagini. Vi è una leggenda, del Rizzo, che narra la vicenda che lega la preziosa statua di marmo della madonna Annunziata a questa chiesa. “Questa statua in marmo bianco era stata commissionata al vicino comune di Mirto, era arrivata a Zappulla ed il suo trasporto veniva effettuato per mezzo di buoi che trainavano il carro dove era posta la statua. Il carro, però giunto nel luogo dove ora sorge la chiesa, non si mosse più. Fu chiaro allora il volere manifestato dalla Madonna di fare erigere una chiesa proprio in quel posto”. “Si pensò di costruire la chiesa in quel sito, ma succedeva uno strano fenomeno; tutte le volte che si arrivava ad una certa altezza di fabbricazione, la costruzione inspiegabilmente crollava. Il costruttore era disperato perché non si rendeva conto di cosa non funzionasse. Mentre era intento a studiare sulla carta un progetto nuovo, pare che un calabrone dai mirabili colori entrasse nello studio e, posatosi su d'un foglio di carta, seguisse un tracciato per varie volte, il costruttore lo ripeté con la matita e ne uscì la pianta della chiesa, che dal momento della costruzione non cadde più.”
- Chiesa di Sant'Antonio Abate. Piccola chiesa collocata nella zona alta del paese, al suo interno si trova la statua lignea del Santo Abate.
- 3 Palazzo Cupane, Rocca di Capri Leone. Residenza baronale in ottimo stato di conservazione, edificata nella metà del XIX secolo e dal 1989 vincolato dalla soprintendenza dei beni culturali.
- 4 Fontana dei leoni, Piazza dei leoni. Fontana con due leoni dai quali sgorgano limpidissimi getti d'acqua. Il primo sgorga da un leone in cemento del 1910; il secondo da una leonessa in marmo rosso di San Marco ed è di epoca più remota, forse del XV secolo.
Eventi e feste
modifica- Festa di San Costantino Imperatore. ultimo sabato di luglio. Santo patrono e protettore. Si tratta dell'unico culto patronale in terra siciliana reso all'imperatore.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Capri Leone
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Capri Leone