Borgagne | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Puglia | |
Territorio | Salento | |
Abitanti | 2.076 (2011) | |
Nome abitanti | Borgagnesi | |
Prefisso tel | +39 0832 | |
CAP | 73026 | |
Fuso orario | +1 | |
Patrono | Sant'Antonio da Padova e Beata Vergine Maria del Monte Carmelo | |
Posizione
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Borgagne è un centro della Puglia.
Da sapere
modificaIl paese è circondato da estesi uliveti secolari con le cui olive si produce l'olio extravergine di oliva Terra d'Otranto. A 7 km si stende l'Oasi protetta dei Laghi Alimini.
Il toponimo di Borgagne deriva da Borgo d'Agne, cioè Borgo dell'agnello, come già nel XIV secolo veniva chiamata questa località caratterizzata da attività prettamente agricolo-pastorizie.
Cenni geografici
modificaA 4 km dalla costa adriatica, il borgo è frazione di Melendugno da cui dista 6 km; Lecce è a 25 km, Otranto a 17.
Cenni storici
modificaIl sito fu abitato dai monaci basiliani giunti tra il VII e il X secolo per sfuggire alla persecuzione dell'imperatore greco Leone III Isaurico e a quella musulmana in Sicilia e Africa. I documenti riportano Borgagne quale grancia dipendente dal monastero di San Nicola di Casole (presso Otranto), al tempo il centro politico, religioso e culturale del Salento bizantino.
La permanenza basiliana a Borgagne è testimoniata dai resti di alcune cripte, più propriamente delle laure di modeste dimensioni, una delle quali è ancora visibile sull'altura dei Caliani. Essa fu più tardi trasformata in un frantoio ipogeo, perdendo molti degli affreschi bizantini presenti sulle pareti. Ad ogni modo, intorno a questi piccoli luoghi di preghiera, scavati nella roccia, sorse un primo centro abitato, mentre nella campagna circostante nacquero alcuni casali, di cui Pasulo è sicuramente il più rilevante. La presenza dei basiliani è riconoscibile anche nel nome con cui Borgagne fu appellata per un breve periodo, cioè Basilea.
Nel Tardo medioevo (anni 1314 e 1337) la nobile famiglia provenzale degli Stendardo possedeva rispettivamente i feudi di Pasulo e Borgagne. Successivamente, instauratosi ormai il feudalesimo, i possedimenti passarono di mano in mano a potenti famiglie straniere. I De Iserio, che venivano da Barletta, seguirono agli Stendardo mantenendo il feudo fino alle lotte tra francesi e spagnoli che, nella seconda metà del Quattrocento, si contesero il Mezzogiorno. Nel 1463 Borgagne è soggetta solo al capitaneo di Lecce e nel 1464 fu infeudato a Gaspare Petraroli, un barone ostunese. Nel 1497 fe eretto il nucleo originario del castello in un luogo alto ed esplicitamente a difesa dell'abitato. Questo testimonia l'esistenza di un vero e proprio villaggio borgagnese, che sicuramente si estendeva per lo più nelle attuali vie "Castello", "Conciliazione Laterano" e "IV Novembre", nelle quali il Petrarolo fece costruire delle case-torre a presidio, visibili ancora oggi. Non c'è dubbio che queste misure difensive erano state rese indispensabili dalle varie incursioni dei turchi, che solo una ventina d'anni prima avevano assaltato Otranto e la vicinissima Roca Vecchia, e si erano anche spinti contro le masserie circostanti.
Nel 1601 il feudo fu venduto a Vincenzo Maria Zimara, un facoltoso salentino di Galatina, figlio del più noto medico e filosofo Teofilo. Il paese, ingranditosi, venne definito col termine di Stato di Borgagne, e inglobava anche il casale di Pasulo e il feudo disabitato di San Salvatore. Nel 1616 avvenne un nuovo passaggio: gli acquirenti sono ora gli Spinola, famiglia nobilissima che alla città di Genova aveva donato cardinali e Dogi. Da questi, infine, lo "Stato di Borgagne" venne ceduto ai milanesi Gallarati Scotti, che rimasero nel territorio salentino fino ai primissimi anni dell'Ottocento, quando nel 1806 fu abolita la feudalità.
Per tutto il Settecento e l'Ottocento il paese di Borgagne rimase in una certa immobilità. La popolazione continuava ad essere costituita da una maggioranza di contadini, eccezion fatta per qualche borghese facoltoso. Nell'Ottocento però il paese fu al centro di una grande mobilitazione cittadina per una cattiva ridistribuzione delle terre demaniali, sottratte ai feudi baronali: soprattutto per tali motivi Borgagne, passato sotto il controllo del vicino comune di Melendugno, ebbe spesso con questo un rapporto conflittuale. Nel 1860 si abbellì di una piazza, quella antistante la Chiesa Madre, che tuttavia fu costruita sulla cripta ipogea del periodo bizantino, per questo oggi inaccessibile. Il paesaggio urbano di Borgagne era caratterizzato dalle case-corte (oggi visibili in via Conciliazione Laterano) e dalle “capande”, modeste abitazioni con il tetto ad embrici. Tutta la zona circostante era invece soggetta all'insalubrità del terreno paludoso, causa di malaria e di un'alta mortalità. Le paludi furono bonificate poi in periodo fascista, e da allora il paese ha visto una ricrescita, forte soprattutto dopo gli anni Sessanta del Novecento.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn auto
modificaI collegamenti stradali che interessano il territorio comunale di Melendugno e la frazione di Borgagne sono:
- Strada statale 16 Adriatica, Lecce-Maglie.
- Strada Provinciale 3 da Melendugno e da Carpignano Salentino;
- Strada Provinciale 147 da Martano;
- Strada Provinciale 148 dal litorale di Sant'Andrea
- Strada Provinciale 366, San Cataldo-Otranto.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Chiesa della Presentazione del Signore. Dell'edificio cinquecentesco, consacrato nel 1584, mostra soltanto la parte absidale. Il robusto portale, di chiara matrice neretina, è datato 1611. La struttura risulta costituita da un'unica navata coperta a volta soltanto nel 1780-1786, ed ha quattro altari, due per lato. La chiesa fu dedicata alla Presentazione del Signore, come rilevano l'epigrafe latina e il portale, che fu conservato nella ricostruzione settecentesca della fabbrica.
Fu l'alessanese Emanuele Orfano a realizzare gli altari e le pile dell'acqua lustrale e del fonte battesimale. Di pregevole fattura sono le tele che adornano la chiesa: Madonna Immacolata e San Giuliano (1790), Vergine del Rosario con i Santi in cui è raffigurata una veduta di Borgagne della prima metà del Seicento e lo stemma del paese costituito da due cornucopie sormontate da tre spighe e tre stelle a otto punte, Martiri di Otranto, Sant'Antonio da Padova, Sant'Oronzo.
Da vedere sono anche tre statue in pietra colorata del Redentore e degli Arcangeli Michele e Raffaele, collocate in origine sull'altare maggiore e un tabernacolo ligneo. Recenti restauri hanno riportato agli antichi colori originari la volta absidale, gli altari delle Anime Sante e di Sant'Antonio, l'acquasantiera e il fonte battesimale. - Chiesa della Madonna del Carmine. La chiesa risale al 1619 ed è ciò che rimane del convento dei carmelitani abitato sino al 1625. La semplice facciata, inquadrata da due robuste paraste, è costituita da una piccola finestrella posta in asse con l'unico portale d'accesso sul quale è posizionato lo stemma del paese. L'interno ad unica navata ospita due altari laterali e l'altare maggiore; quest'ultimo, realizzato nel 1658, è caratterizzato da una sfarzosa decorazione barocca e accoglie ai lati le statue di Sant'Agata e Santa Lucia. Nella zona absidale, che sembra appartenere ad una struttura più antica, si conserva un affresco della Vergine in cui, così come nella tela della Vergine del Rosario nella chiesa madre, è raffigurata una veduta seicentesca di Borgagne.
- Frantoio semipogeo "Sciurti", via Lecce (XVI secolo).
- Case a corte, via Conciliazione Laterano. Esempi cinquecenteschi di architettura popolare salentina.
- Masseria Porcaccini. Costruita nel 1618 e ampliata nel 1770
- Masseria Giammarino (XVII secolo).
- Masseria Baronali (fine XVIII secolo).
- 1 Castello Petraroli. In origine si ergeva ai margini del piccolo centro abitato, in direzione est, allo scopo di svolgere con più efficacia la sua funzione difensiva contro i pericoli provenienti dalla direzione del mare.
Il complesso presenta una pianta rettangolare che in corrispondenza dello spigolo nord-est ingloba parzialmente una torre innalzata nel 1498; l'anno si ricava dall'iscrizione murata con l'arme gentilizia del Petraroli sul versante ovest della torre.
In seguito fu eretto il castello, menzionato nel 1531. Nel 1601 il feudo ed il castello furono venduti al leccese Vincenzo Maria Zimara e quindici anni dopo al genovese Giovan Battista Spinola.
Il castello si sviluppa a pianta quadrata con cortile centrale ed ha subito interventi ed ampliamenti anche recenti, in relazione alla sua utilizzazione attuale ad abitazione privata. Un tempo vi erano anche piombatoi, feritoie e un fossato, prima che diverse opere di ristrutturazione alterassero alcune parti dell'edificio in maniera irrimediabile. Pertinente al castello è la piccola cappella della Madonna del Rosario. - Case-torre. Le case-torre sono costruzioni cinquecentesche la cui funzione principale, oltre a quella abitativa, era strettamente legata alla funzione difensiva dell'abitato insieme al castello. La più caratteristica casa-torre presenta archetti pensili e una colonna angolare con i monogrammi di Cristo e della Vergine.
Eventi e feste
modifica- Pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie a Roca. terzo sabato di maggio.
- Borgoinfesta. 24-25-26 giugno.
- Festa della Madonna del Carmine. 15-16 luglio.
- Sagra ortofrutticola. dal 6 all'8 agosto.
- Festa di sant'Antonio. 28 e 29 agosto.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaIl pregiato olio extravergine di oliva Terra d'Otranto prodotto in loco.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modifica- 1 Ristorante Big Mama, Via De Amicis 46 (Bed and Breakfast), ☎ +39 320 5792439.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 La Casina di Borgagne, Via Circonvallazione Carpignano S.Andrea km. 1, ☎ +39 392 3218405.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 2 Poste italiane, via Venezia snc, ☎ +39 0832 811541, fax: +39 0832 811541.