Agliè | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Piemonte | |
Territorio | Canavese | |
Altitudine | 315 m s.l.m. | |
Superficie | 13,15 km² | |
Abitanti | 2.635 (2018) | |
Nome abitanti | Alladiesi | |
Prefisso tel | +39 0124 | |
CAP | 10011 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Massimo di Riez (prima domenica di luglio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Agliè (Ajé in piemontese) è un comune in provincia di Torino.
Da sapere
modificaCenni storici
modificaLa città si trova sul sito di Alladium, un'antica città romana. Il nucleo originario era con buona probabilità situato sulle colline della frazione Madonne delle Grazie, già menzionato in alcuni documenti risalenti al 1019. A quel tempo Agliè era un castello edificato per difendere Macugnano. Il nome di Agliè compare per la prima volta in documenti del 1141: i feudatari del Canavese si divisero il territorio, ed il paese divenne uno dei possedimenti dei San Martino di Rivarolo e di Agliè. Nel 1386 nella zona adiacente al paese scoppiò una violenta ribellione dei popolani e dei contadini verso i notabili, che fu stroncata nel sangue da Amedeo VII di Savoia, detto anche Conte Rosso. Forse grazie al suo buon governo Agliè non prese parte a tale ribellione che venne ricordata con il nome di Tuchinaggio.
Durante la dominazione napoleonica il borgo venne invaso nel 1796 dai francesi, il castello fu depredato dei pregevoli mobili e delle suppellettili. Nel 1825 Carlo Felice venne in possesso del castello e ne affidò il restauro all'architetto Borda di Saluzzo, che ne costruì anche il piccolo teatro interno.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Castello ducale, piazza castello, 2. Fa parte del circuito dei castelli del Canavese. Risalente al XII secolo, originariamente fu proprietà dei conti San Martino di Agliè. Trasformato nel XVII secolo in un palazzo signorile dal conte Filippo di Agliè, fu devastato durante l'invasione francese del 1706; venne poi acquistato nel 1765 da Carlo Emanuele III di Savoia per essere ristrutturato in maniera radicale dieci anni dopo su disegno di Ignazio Renato Birago di Borgaro. Residenza estiva dei Savoia, il castello presenta una facciata monumentale con due rampe di accesso e con un ampio giardino con fontana. Attualmente è composto da ben 300 stanze, per la maggior parte arredate con mobili d'epoca. L'edificio è circondato da giardini all'inglese e all'italiana e da un grande parco ricco di fiori rari ed alberi secolari, impreziositi da una fontana monumentale, progettata dai fratelli Collino.
- Chiesa di Santa Marta. È un prezioso esempio di architettura barocca, opera di Costanzo Michela, a cui si deve anche la costruzione del Santuario di Santa Maria delle Grazie a Macugnano. Molto particolare il campanile costruito con un'insolita pianta triangolare.
- Parrocchiale di San Massimo. Sorge nella piazza Castello e fu costruita da Ignazio Birago di Borgaro.
- Santuario di Santa Maria della Rotonda (La Rotonda). Sorge in cima alla collina. Originata da un tempio pagano, la cappella primitiva fu ricostruita diverse volte fino alla forma attuale (fine secolo XVIII).
- Chiesa di San Gaudenzio. Dal 1300 al 1580 fu la chiesa parrocchiale di Agliè; sull'altare maggiore si può ammirare il Crocifisso ligneo, opera dello scultore Carlo Giuseppe Plura di Lugano (1663-1737); nella seconda cappella sul lato destro sorge la tomba di Guido Gozzano.
- Santuario della Madonna delle Grazie. Progettato da Costanzo Michela su una cappella preesistente. È conosciuto anche come Tre Ciochè (Tre campanili), in quanto dotato di una cuspide e due campanili.
- Palazzo Facta (Palazzo de Pavignano), Piazza Castello (Sul lato opposto al Palazzo Ducale e di fianco alla Chiesa Parrocchiale). In stato di conservazione pessimo. Appartenne ai Conti Bardesono de Pavignano, successivamente passò ai Savoia, allo Stato Italiano e nell'anno 2017 a privati.
- Setificio di Agliè. Fondato nel '700, nel XIX secolo contava diverse centinaia di dipendenti. Sorge lungo il torrente che attraversa il paese, con interessante facciata laterale grezza in pietrame listata. Di notevole imponenza il portale settecentesco su Piazza Setificio, dove è anche presente un peso a bilico ancora oggi utilizzato.
- Villa Il Meleto. Così chiamata perché il viale d'ingresso e il terreno confinante erano coltivati a frutteto, fu la residenza estiva del poeta Guido Gozzano.
Costruzione risalente alla seconda metà dell'Ottocento, era proprietà del senatore Massimo Mautino. La villa fu donata dal senatore alla figlia Deodata in occasione delle sue nozze con l'ingegnere Fausto Gozzano e fu utilizzata come soggiorno estivo della famiglia, dopo il trasferimento della residenza a Torino. Nel 1904 Guido Gozzano e la madre iniziarono il restauro dell'edificio giungendo al risultato ancora visibile oggi: una villa con balcone al primo piano e la facciata affrescata da glicini, secondo il gusto liberty che andava diffondendosi; attorno un giardino romantico e poco distante il frutteto e uno stagno con l'isoletta dello chalet (oggi demolito).
Nel 1945 la villa fu acquistata dalla signora Edvige Gatti Facchini che cercò di ritrovare gli arredi mancanti. Nel 1972 la villa passò al dottor Francesco Conrieri che la restaurò facendo minuziose ricerche in modo da riportarla ad uno stato molto simile a quello descritto da Gozzano nelle sue poesie.
Gozzano, durante le sue lunghe permanenze al Meleto che alternava ai soggiorni a Torino, diede vita ad una grande produzione poetica dai toni dannunziani prima, con l'ironia borghese e realistica e con i toni della scapigliatura poi. L'eleganza e l'estetismo non caratterizzarono solo la sua opera letteraria: la sua coerenza all'ideale di vita che lo spingeva a fondere vita e poesia, lasciò che il suo personaggio apparisse dandy e raffinato. Il famoso salotto di Nonna Speranza, arredato in stile liberty, è immortalato nella poesia L'amica di Nonna Speranza. Oggi è possibile visitare il frutteto con il giardino e, dentro l'edificio, il salotto di Nonna Speranza, la sala da pranzo, lo studio con la biblioteca e la camera da letto di Guido Gozzano.
A ricordo del grande poeta canavesano da alcuni anni vengono organizzati eventi culturali legati a diverse forme di espressione artistica.
Eventi e feste
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