Volpedo | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Piemonte | |
Territorio | Tortonese | |
Altitudine | 182 m s.l.m. | |
Superficie | 10,48 km² | |
Abitanti | 1.261 (anno 2010) | |
Nome abitanti | Volpedesi | |
Prefisso tel | +39 0131 | |
CAP | 15059 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Giovanni Apostolo (27 dicembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Volpedo è un centro del Piemonte.
Da sapere
modificaNoto per aver dato i natali a Pellizza da Volpedo, notissimo pittore il cui quadro più famoso è sicuramente Il quarto stato, questo grazioso centro piemontese di confine fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
Cenni geografici
modificaIl paese si trova in Val Curone nella zona di Tortona in Piemonte, al confine con l'Oltrepò Pavese e la Valle Staffora, sui primi corrugamenti degli Appennini, dista 11 km da Tortona, 14 da Voghera, 8 da Salice Terme, 23 da Varzi, 33 da Alessandria, 41 da Pavia.
Cenni storici
modificaUna stele sepolcrale, oggi incastonata in un muro laterale della canonica parrocchiale, testimonia la presenza romana già nel I secolo, anche se l'insediamento probabilmente risale alle antiche popolazioni liguri. La prima memoria scritta del paese è del 21 agosto 966, dove si nomina la pieve. Per tutto il X secolo il paese è attestato con diversi nomi: Vicus Piculus, Vicus Peculus, Vipegulus, Vulpeculus, quindi comunque un Vicus, cioè un villaggio romano. Sempre dello stesso periodo sarebbe, oltre che la pieve, il castrum, il villaggio fortificato di cui ancora oggi è visibile parte della cinta muraria (ricostruita nel XVI secolo). Nel XII secolo diventa Vicus pecudis, villaggio delle pecore e le sue sorti si legano alla città di Tortona, a cui presta soccorso durante l’assedio di Federico Barbarossa nel 1155.
Nel 1347 Tortona passa sotto i Visconti di Milano che nel 1412 concedono Volpedo come feudo al capitano di ventura Perino Cameri. Quest'ultimo nel 1425 lo dona alla Fabbrica del Duomo di Milano che consente al borgo notevole autonomia amministrativa. La storica rivalità con il villaggio di Monleale, sulla sponda sinistra del Curone, di fazione Ghibellina, e Volpedo, Guelfo, portò nel 1513 alla distruzione di quest'ultimo, comprese le mura del castrum che vennero ricostruite a partire dal 1589 quando Milano era sotto la dominazione spagnola. Nel 1738 Volpedo, insieme a tutto il tortonese, passa sotto il regno di Sardegna e viene dato dai Savoia al marchese Filippo Guidobono Cavalchini di Momperone per poi passare nel 1849 ai Malaspina.
Come orientarsi
modificaLe strade di Volpedo sono un museo a cielo aperto per chiunque abbia voglia di ammirare le riproduzioni delle principali opere di Pellizza. Qui di seguito l'itinerario cittadino per ammirarle tutte:
- 1 Piazza Malaspina, Piazza Quarto Stato. Foto della piazza.
- 2 Il Quarto Stato, Piazza Quarto Stato. Gruppo in posa, ricostruzione fotografica e targa.
- 3 Il morticino (Fiore reciso), Strada per Casalnoceto, viale al cimitero. Foto inaugurazione 2009
- 4 La processione, Strada per Casalnoceto (Nei pressi dello Studio del pittore). Foto del pannello.
- 5 Sul fienile, Via Garibaldi (Cortile casa Pellizza). Foto del pannello.
- 6 Mammine, Via G. Cornaggia (Di fronte alla pieve). Foto del pannello.
- 7 Idillio primaverile, Prati della pieve. Foto celebrazioni 2007.
- 8 Panni al sole, Via G. Cornaggia (A fianco della Società Operaia).
- 9 Volpedo sotto la neve, Via G. Cornaggia (Circonvallazione). Foto del pannello.
- 10 Membra stanche (Famiglia di emigranti), Piazza degli Emigranti (Nell'antico Torraglio). Foto inaugurazione 2009 e targa.
- 11 Il sole (Il sole nascente), Via Torraglio (Spalti delle mura spagnole).
- 12 La piazza di Volpedo, Piazza della Libertà (Angolo via Pellizza). Foto della piazza.
- 13 Lo specchio della vita, Via Pellizza (All'altezza del ponte sul Curone). Lo scenario del dipinto e foto del pannello.
- 14 Strada nuova a Volpedo (Via a Volpedo), Piazza Perino (Angolo Strada Nuova). Foto del luogo oggi.
- 15 Vecchio mulino, Via Mazzini (Angolo piazza Perino).
- 16 Speranze deluse, Via Mazzini.
- 17 Pontecastello, Via Mazzini (Angolo via Pontecastello).
- 18 La neve, Strada Clementina.
Quartieri
modificaIl territorio comunale di Volpedo comprende anche i paesi di Ca' Barbieri, Casanova, Cascinetta, Cà Stringa, Croce e Ghilina.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 19 Aeroporto di Milano-Malpensa (MXP), Ferno (121 km circa). L'aeroporto è dotato di due terminal (T1 e T2), il secondo è adibito ai voli low cost. Il servizio di autobus Autostradale collega l'aeroporto con Milano stazione centrale in 50 minuti circa, mentre il Malpensa Express collega in 40 minuti il Terminal 1 con la stazione Cadorna (metropolitana linea rossa e verde). Gli autobus della Sadem e Autostradale raggiungono la città di Torino (2 ore), mentre la compagnia Volpi effettua alcune corse per Genova (3 ore).
- 20 Aeroporto di Torino Caselle (TRN), Strada Aeroporto, 12 Caselle Torinese (52 km circa), ☎ +39 011 5676361.
In auto
modificaIn treno
modificaIn autobus
modificaIl paese è servito dalle linee di pullman:
- Alessandria - Sale - Castelnuovo - Voghera
- Caldirola - Tortona Autostazione - Alessandria
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Pieve di San Pietro. La romanica Pieve di San Pietro costituisce il principale monumento storico di Volpedo. Già citata in documenti del X secolo, fu rimaneggiata nel XV secolo. All'interno si trovano affreschi, alcuni anche pregevoli, attribuiti alla scuola dei tortonesi Manfredino e Franceschino Boxilio (XV - inizio XVI secolo)[1], scuola attiva anche presso il Duomo di Milano.
L'edificio (citato per la prima volta in una pergamena del 965) ha una struttura in mattoni e ciottoli di fiume. La facciata a salienti lascia intuire all'interno la presenza di tre navate; l'altezza delle navate laterali, che era in origine assai più bassa (come è ancor oggi visibile nella vicina e coeva pieve di Viguzzolo), fu innalzata nella ricostruzione del XV secolo. Sulla facciata si trova un portale ogivato, di fattura assai semplice, e sono utilizzate decorazioni a lesene disposte asimmetricamente. Scomparse le originarie absidiole che chiudevano le navate laterali, è rimasta solo l'abside maggiore, ornata da lesene con archetti pensili. L'interno è a tre navate, divise da file di quattro pilastri quadrangolari che sorreggono archi a sesto acuto o a tutto sesto; la copertura è a capriate.
Grande interesse rivestono gli affreschi tardo quattrocenteschi per i quali si è ipotizzata l'opera dei fratelli Boxilio (indicati nei documenti d'archivio anche come Baxilio, o Basiglio), di Castelnuovo Scrivia, titolari della più importante bottega del tortonese. I restauri intervenuti di recente hanno consentito il recupero dei dipinti dell'abside. Il catino è occupato dalla figura del Cristo pantocratore circondato dai simboli dei quattro evangelisti (il così detto Tetramorfo), con la figura elegantemente abbigliata della Vergine da un lato e da quella di San Michele Arcangelo dall'altro. Nel registro inferiore, in una nicchia collocata proprio sotto la mandorla con il Cristo, è posta – a sottolineare la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento - la figura di Re Davide, ritratta con barba e capelli canuti e con abiti che paiono tratti da una miniatura cortese. Essa è affiancata sui due lati dalla usuale teoria dei Dodici Apostoli e da un'immagine del Cristo in Pietà. Lo stile, a dispetto della data di esecuzione, è ancora marcatamente gotico. Al fondo della navata destra è stata collocata una Madonna col Bambino, frammento di un affresco dello stesso periodo ed immagine cara alla devozione popolare.
I robusti pilastri delle navate ospitano un'interessante teoria di ex voto: si tratta delle immagini dei santi invocati dai fedeli che compongono, nel loro insieme, una notevole galleria iconografica realizzatasi nel corso del XV – inizi del XVI secolo. Solo di alcune opere la critica è riuscita recentemente a riconoscere la paternità: un certo Antonius firma un frammento posto sulla parete a destra dell'abside (1462) ed avrebbe altresì dipinto le figure dei Santi Cosma e Damiano sul quarto pilastro destro. L'autore della edicola addossata al terzo pilastro destro, raffigurante la Vergine in trono con i santi Giacomo ed Agata (1502) è individuato in Giovanni Quirico Boxilio da Tortona.
Le immagini dei santi raffigurati sui pilastri della chiesa hanno suggerito a Giuseppe Pellizza da Volpedo il soggetto di una delle sue tele: il quadro è intitolato appunto Pilastro della Pieve di Volpedo (1891-92).
- 2 Bastioni cinquecenteschi. Notevole è la parte che si è salvata dei potenti bastioni cinquecenteschi che racchiudevano il castrum e che delineano la parte antica del borgo.
- 3 Chiesa parrocchiale di San Pietro. La ottocentesca parrocchiale di San Pietro apostolo si erge sul luogo in cui era posta la casa di Giovannino Costa, giovane pastore barbaramente ucciso nel 1468 e divenuto, come Beato Giovannino martire, patrono del paese. Nella chiesa si trova un San Luigino, opera di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1894)
- 4 Palazzo Municipale. Nella piazza principale del paese (piazza della Libertà) si trova l'ottocentesco palazzo municipale, all'interno del quale è presente una lapide con bassorilievo marmoreo che ricorda la donazione di Volpedo da parte di Perino Cameri alla Fabbrica del Duomo di Milano nel XV secolo: è opera dello scultore Jacopino da Tradate.
- 5 Museo - Studio di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Casa di Pellizza), Via Rosano n.1, ☎ +39 0131 80318, fax: +39 0131 80318, info@pellizza.it. Ingresso Gratuito. Maggio-settembre: Sab-Dom 16:00-19:00; ottobre-aprile: Sab-Dom 15:00-17:00. All'estremità del paese, verso il cimitero, si trovano la casa natale e lo studio di Giuseppe Pellizza da Volpedo. In esso sono conservati strumenti di lavoro, oggetti personali, libri e anche alcune opere dell'artista.
Eventi e feste
modifica- Festa patronale di San Giovannino. Penultima domenica di agosto.
- Biennale di arte, cultura e spettacolo Pellizza da Volpedo, ☎ +39 0131 80318, fax: +39 0131 80318, email=info@pellizza.it. Negli anni dispari.
- Mercatino dell'antiquariato e del moodernariato. Ogni terza domenica del mese.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaIl paese è noto per la produzione frutticola, in particolare pesche e fragole che vengono commercializzate pure come marmellate o pesche sciroppate), uva, ciliegie e albicocche.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPiatto tipico sono gli gnocchi di patate quarantine con tartufo; terrina di coniglio o di lepre; bavarese alle pesche gialle di Volpedo su salsa di fragole di Volpedo.
Prezzi medi
modifica- 1 La Palmana, Via della Clementina, 11, ☎ +39 0131 806204, fax: +39 0131 806655.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 La Cappelletta Dimora, Strada Comunale per la Clementina, 11, ☎ +39 0131 806204.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 22 Poste italiane, Piazza Libertà 26, ☎ +39 0131 80120, fax: +39 0131 80120.
Nei dintorni
modifica- Salice Terme — Un grande Hotel delle Terme, in stile liberty, circondato da un grande parco piantumato, celebrò il successo che la stazione di cura ebbe negli anni venti-trenta-quaranta del Novecento. L'Hotel è ora chiuso; le terme invece continuano proficuamente l'attività, che ha fatto da volano allo sviluppo edilizio di Salice che si è dotato di alberghi, ristoranti, piscina ad uso del turismo curativo di cui è diventato meta.
- Rivanazzano Terme — Forma quasi una conurbazione con la vicina Salice; il suo centro termale nasce nel 1913 con la scoperta delle sorgenti nella zona di San Francesco. Sta recentemente valorizzando le proprie strutture nel tentativo di raggiungere la notorietà del vicino.
- Voghera — Centro principale non solo della Val Staffora, ma capoluogo di tutto l'Oltrepò Pavese, la città ricorda con il suo signorile impianto urbano, dalla sobria architettura piemontese, la sua lunga appartenenza sabauda
- Varzi — Capoluogo dell'alta Valle Staffora, ha un bel centro storico. Fu punto nevralgico nelle antiche vie commerciali. La sua fama recente è legata al turismo climatico e al salame di Varzi che costituisce l'eccellenza della sua produzione alimentare.
- Tortona — Città di antichissima origine, fu da sempre crocevia di traffici e commerci. Il suo centro storico ha l'eleganza e la sobrietà delle città piemontesi con imfluenze lombarde.
- Zavattarello — Tra i Borghi più belli d'Italia, Zavatterello è un borgo medievale dell'Oltrepò Pavese famoso per il Castello Dal Verme dove, secondo una leggenda, si aggira il fantasma di Pietro Dal Verme.
Altri progetti
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