Villimpenta
Villimpenta-Torri del castello
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Villimpenta
Sito del turismo
Sito istituzionale

Villimpenta è una città della Lombardia.

Da sapere

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Cenni storici

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Il paese ha origini remote e numerosi ritrovamenti archeologici fanno risalire l'insediamento al Neolitico e all’Età del Bronzo. La più antica citazione risale al 1047 e parla di un castellum in Villapicta di proprietà dell'abbazia di San Zeno di Verona, a loro donata dall'imperatore Enrico III. Villimpenta fu ceduta al controllo dei veronesi sino al 1243, quando i mantovani si riappropriarono della zona, imprigionando anche i fiancheggiatori di Ezzelino da Romano. Nel XIV secolo passò sotto gli Scaligeri, i Visconti e nel 1391 definitivamente sotto i Gonzaga con Francesco I Gonzaga, signore di Mantova, che acquistò da Gian Galeazzo Visconti la zona comprendente anche il borgo e l'antico castello. I Gonzaga governarono sino al 1708, anno della loro caduta. Il borgo fu saccheggiato nel 1618 e nel 1796 dalle truppe francesi e da quelle austriache.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Villimpenta


Come arrivare

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In aereo

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Gli aeroporti più vicini sono:


In auto

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Autostrada A22 Autobrennero:

  • 45.1671710.858425 Casello Mantova Nord.

In treno

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 45.147111.032581 Castello scaligero, Via Tione 8, +39 0376 667508. Da Maggio a Settembre (Sabato ore 17.30 – 19.30 e Domenica mattina ore 10.30 - 13.00). Sono previste aperture straordinarie per la Festa del Risotto De.Co. e l'antica fiera di luglio che si tramanda dal 1874. Aperture su prenotazione anche nel resto dell’anno.. Sorse nell'XI secolo come monastero fortificato dipendente dai frati del convento di San Zeno di Verona, ai quali l'imperatore Berengario I donò una vasta area. Il castello venne ristrutturato e potenziato dagli Scaligeri agli inizi del XIV secolo, divenendo di loro proprietà e divenendo importante caposaldo del loro sistema difensivo. Il fiume Tione, che scorre a fianco, veniva utilizzato a difesa del maniero. Nel 1391 il castello venne acquistato da Francesco I Gonzaga, signore di Mantova, che ne esaltò la struttura a difesa del suo stato da est. Dell'antico edificio si conservano ancora oggi due torri, le mura e il mastio alto 35 metri.


  • 45.1454611.032562 Villa Zani, Via Roma 72 (Proprietà privata. Non visitabile.). Non è nota la data esatta di edificazione della villa, ma un documento del 1561 documenta il passaggio di proprietà dalla famiglia Gonzaga, duchi di Mantova, ad un certo Antonio da Passano. È lecito pertanto supporre che la famiglia gonzaghesca abbia dato l'incarico di costruzione all'architetto di corte del tempo, ossia a Giulio Romano, che operò a Mantova dal 1525 al 1546 e che lasciò un'impronta indelebile anche in altre costruzioni del contado. La villa passò nuovamente nelle proprietà dei Gonzaga nel 1587 con il duca Guglielmo, con Margherita Gonzaga e con Vincenzo I Gonzaga, sino al 1610 quando venne ceduta al conte Massimo Emilei, il cui stemma campeggia sulla facciata dell'edificio. Dal 1847 fu ceduta ai principi Giovanelli e da ultimi alla famiglia Zani, attuali proprietari. La villa è a pianta rettangolare con loggia di accesso e salone centrale ai cui lati si aprono due edifici separati e indipendenti.


Eventi e feste

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  • Festa del Risotto di Villimpenta (Ogni anno a giugno).


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Itinerari

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  • Nelle terre dei Gonzaga Un itinerario attraverso i centri, grandi e piccoli, che furono capitali dei rami Gonzaga cadetti: principati, marchesati, ducati che, all'interno della compagine statale mantovana, godevano di una vera e propria indipendenza, spesso battevano moneta e tenevano corti raffinate che rivaleggiavano con quella mantovana, abbellivano i propri centri urbani dotandoli di eleganti architetture – chiese, piazze, palazzi, mura, torri - e di caratteristici scorci urbani come i tipici portici gonzagheschi.
  • Strada del riso L'itinerario - da effettuare in particolare da maggio a settembre - percorre, tra fiumi e canali, il territorio mantovano dedito alla coltivazione del riso.
  • Itinerario Museo diffuso del Risorgimento (MuDRi).


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